Spareggio
17 maggio 1987: Zoppis, il risolutore, ricorda...
...17
maggio 1987. Spareggio del "Curi" di Perugia tra
Gubbio e Poggibonsi, davanti a ventimila persone. Stadio che ribolle fino ai
tempi supplementari. La tensione è altissima. C'è in gioco il
passaggio in C2. Minuto 113, Camborata entra in area e mette in mezzo: Zoppis piomba
come un falco e la palla si infila in rete. La curva nord assiepata dai tifosi
eugubini esplode: "È un ricordo sempre bello da raccontare - spiega Rosario Zoppis per Gubbiofans -
Fu un'emozione forte. Mi sono reso conto da subito che feci una cosa
molto importante, soprattutto verso tutti quei tifosi che avevo
davanti a me, mentre vedevo che la palla rotolava in rete. Sembrava
che la curva ci venisse addosso dal boato. Appena siamo entrati in
campo ci si è presentato uno scenario incredibile. Tanta gente
sugli spalti non ce l'aspettavamo per un campionato interregionale.
Posso solo dire che in campo non sentivamo la fatica. L'entusiasmo
del pubblico ci ha spinto verso la vittoria". Si tratta del
gol più bello? "Il più importante della mia carriera
sicuramente si. Di gol belli ne ho fatti altri. Ricordo volentieri
quelli segnati con il Riccione, Vis Pesaro, Baracca Lugo e Castel di
Sangro e a Terni". Per l'appunto, in C/2 non si dimenticano i derby
con Perugia e Ternana. "A Terni ancora mi ricordano, - dice
sorridendo - andai a segno per ben due volte. Con il Perugia non
riuscì a segnare. Però porto con me dei ricordi
incredibili. Fu una soddisfazione importante per una città
come Gubbio e non sfigurammo, assolutamente". Il Gubbio, all'epoca,
meritava di salire in C/1? "Con Giorgini l'abbiamo veramente
sfiorata. L'abbiamo mancata per un soffio. La meritavamo perchè
avevamo una squadra molto forte e faceva davvero un bel calcio. Forse
ci è mancata un po' di esperienza. Senza dimenticare che la C/1
di allora è paragonabile ad un campionato di serie B di
adesso". Gubbio, ai giorni nostri, potrà rivivere
un'emozione come quella dello spareggio del Curi? "Il calcio adesso
è cambiato. Prima di riprovare certe emozioni, c'è
bisogno di una programmazione seria e di chiarezza. Il tutto
contornato da una passione vera che deve contraddistinguere tutto
l'ambiente. E poi perchè no... vivere quei momenti è
ancora possibile. Anzi, credo che una buona società deve
lavorare proprio per questo, per riportare la passione e l'entusiasmo
della gente. Spero che il Gubbio arrivi quanto prima in C/1 perchè
è la categoria che merita. Oltretutto questa città può
vantarsi di avere due sponsor (Barbetti e Colacem) importanti che
nessun'altra squadra può permettersi". Il compagno che
ricorda più volentieri? "Giammarioli, Ciucarelli, Cocciari e
Pugnitopo. Siamo rimasti dei veri amici". Il giocatore più
forte con cui ha giocato insieme? "A livello tecnico Di Felice era
indiscutibile. Però, a mio avviso, il giocatore più
bravo che c'è stato a Gubbio è Ciucarelli. Calciatore
fortissimo. Sullo stesso piano Cocciari, Pugnitopo e Cacciatori".
Degli allenatori cosa mi dice? "Per primo mi viene in mente
Giorgini. Ottimo allenatore, sotto tutti i punti di vista. A livello
tecnico-tattico era il più preparato di tutti. Pure di Landi
ho un bel ricordo. Era una persona squisita. Sembrava più un
genitore, che un allenatore". Un pensiero va all'indimenticato
Mario Mancini: "La sua figura va ricordata. È stato un
personaggio fondamentale nei risultati raggiunti dal Gubbio
all'epoca. Era un grande coordinatore, ad oggi sarebbe stato chiamato
direttor generale. Sapeva amalgamare alla perfezione sponsor,
dirigenza, calciatori, stampa e tifosi. Tutt'oggi manca una persona
del genere. Dopo di lui non c'è stato più nessuno ai suoi livelli". Il
tecnico all'epoca del Poggibonsi, Uliano
Vettori, ci racconta a distanza le emozioni provate al Curi, nonostante la sconfitta: "Come
dimenticare quello spareggio. - ricorda con nostalgia l'ex trainer
giallorosso - Fu giocato all'insegna della sportività e della
lealtà. Le città di Gubbio e Poggibonsi dettero
dimostrazione di serietà e civiltà eccezionale. Lo
stadio era gremito. Oltre ventimila persone. Che emozione. Un
pubblico del genere non si vede nemmeno in serie B ai giorni nostri.
Rimangono dei ricordi indelebili, nonostante il risultato avverso.
Anche nelle partite precedenti in campionato ci fu una lealtà
sportiva incredibile. Con stadi pieni, imbandierati, con 5000 persone
sugli spalti. Ai giorni nostri non capita mai". Il Gubbio di Landi
meritò di vincere? "Diciamo che i rossoblù erano
stati sempre in testa e il Poggibonsi li raggiunse solo a tre
giornate dalla fine. Quindi, guardando questo aspetto, il Gubbio
meritava di vincere. Però a Perugia, al 90', sbagliammo un gol
clamoroso con Pistella davanti alla porta che poteva cambiare il
corso della storia. In quella partita fu decisivo un Cacciatori
super. Poi, quel gol di Zoppis al 113', ci sorprese un po' tutti e ci
tagliò le gambe. Già stavamo pensando di rigiocare lo
spareggio ad Arezzo, sette giorni dopo. Ironia della sorte. Dopo
quattro anni di esperienza a Poggibonsi, mi ritrovai ad allenare a
Gubbio. Nonostante la mia esperienza breve e conflittuale sulla
panchina rossoblù, ricordo ancora volentieri la gentilezza
della dirigenza e dello sponsor Colacem. In casa, nel mio studio,
tengo ben una patente da matto onorario di Gubbio".
Curiosità: biglietto dello spareggio
del "Curi", 17 maggio 1987: su segnalazione e gentile
concessione del "super" tifoso
Massimiliano Lupatelli:
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inserito il 17
maggio 2007 -
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