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news]
• 29
DICEMBRE 2019 Occhi
su Cesaretti e Battista. Conferme di colloqui per
Munoz e Grandolfo. Lakti è incedibile
Da
Pesaro giunge conferma. Il Gubbio vuole l'attaccante
Grandolfo. Allo stesso modo il terzino Rafa Munoz
farebbe comodo alla Vis Pesaro. I due profili sarebbero
graditi alle due società. Così scrive
il portale pesarese Solovispesaro.it dove vengono
riportate le parole del diesse dei biancorossi Crespini:
"Munoz è un esterno con un buon piede
ed è molto bravo in fase propositiva, ma
in questo momento non è la priorità".
Insomma: la cosa si può fare, è in
ballo, ma bisognerà attendere. Tuttavia il
mercato è pieno di stravolgimenti e quindi
bisognerà vedere se poi il tutto andrà
a buon fine. Infatti Francesco Grandolfo piace anche
al Piacenza, perciò c'è da battere
anche una certa concorrenza. Ma c'è un altro
nome che crea interesse, ed è quello dell'attaccante
dei rossoblù Christian Cesaretti: il calciatore
lucchese è finito nel mirino di Sambenedettese,
Arzignano e Cesena (così come riporta il
sito web Tuttoc.com). Non è un caso che il
Cesena sta cercando un attaccante perchè
la punta Manuel Sarao (inseguito dal Gubbio l'estate
scorsa) potrebbe chiudere la sua esperienza in bianconero
in quanto è attratto dalle lusinghe della
Reggina di mister Toscano (prima in classifica nel
girone C). Mentre dalla Calabria si parla di un
possibile approdo dell'attaccante Ignazio Battista,
ala destra classe 1997: il calciatore tarantino
piace forte alla Vibonese del tecnico Giacomo Modica
(come scrive il sito web Calabria7.it). Per quanto
riguarda altre partenze, c'è da fare una
precisazione. In un articolo apparso nei giorni
scorsi sul sito Fiorentinanews.com (che si può
trovare scorrendo le news) c'era scritto che erano
sicuri partenti da Gubbio due calciatori viola,
Meli e Lakti. Risulta al vero che l'attaccante Marco
Meli potrebbe tornare alla base, mentre non trova
riscontri lo stesso discorso per quanto riguarda
il mediano Erald Lakti: il centrocampista albanese
infatti spesso ha giocato titolare con il trainer
Torrente e quindi al momento risulta incedibile.
Tuttavia questo articolo (sulla sponda della stampa
fiorentina) ha fatto molto discutere in città
in seguito alla nostra segnalazione. C'è
chi accusa che mette in cattiva luce l'ambiente
rossoblù. C'è chi insinua inoltre
che è l'ennesima
dimostrazione che nell'ultimo periodo è successo
un «qualcosa di anomalo» in casa Gubbio,
con delle ingerenze nell'intento di
destabilizzare l'ambiente eugubino,
in un periodo di difficoltà sia
a livello di risultati che di classifica. Ex rossoblù:
il difensore Lorenzo Paramatti, è figlio
d'arte ('95), è un nuovo calciatore del Rimini,
dove ha firmato un contratto fino a giugno 2020.
• 28
DICEMBRE 2019 Mercato:
Sbaffo verso l'addio. Un possibile scambio Munoz-Grandolfo.
Esce ipotesi Agnello
In
casa Gubbio tiene banco il mercato. Una voce insistente
dice che Alessandro Sbaffo è in partenza.
Adesso la notizia viene data anche in terra marchigiana.
Dalle parti di San Benedetto del Tronto. C'è
chi va oltre. L'idea di prendere il calciatore di
Loreto c'è sempre stata (lo avevamo scritto
sulle nostre in tempi non sospetti), ma adesso viene
scritto espicitamente che "il calciatore ha
espresso di cambiare aria e la Samb resta alla finestra".
Nozioni che si possono leggere sul sito web Picenonews24.it.
Una notizia che rimbalza pure su Cronachepicene.it
dove si dice chiaramente: "Sbaffo è
in rottura con la dirigenza umbra ed ha espresso
l'intenzione di andare via: era uno dei sogni nel
cassetto del mercato estivo della Samb". Pure
altri portali web ne danno risalto come Gazzettarossoblu.it,
Tuttosamb.it e Veratv.it. Insomma, le strade tra
il fantasista rossoblù e il Gubbio si potrebbero
dividere già a gennaio, nonostante Sbaffo
abbia un contratto che lo lega con la società
di via Parruccini fino a giugno 2021: a questo punto
è molto probabile che l'estroso calciatore
marchigiano può rescindere il contratto e
di conseguenza svincolarsi dal sodalizio eugubino.
Sulle tracce di Sbaffo tuttavia c'è l'interesse
anche della Feralpisalò che a sua volta potrebbe
cedere al Gubbio l'attaccante Francesco Stanco,
finora poco impiegato con la formazione gardesana.
Nelle ultime ore tuttavia è in ballo un'altra
trattativa piuttosto curiosa. Si parla addirittura
di un possibile scambio con la Vis Pesaro. Infatti
la società biancorossa è interessata
al calciatore spagnolo Rafa Munoz Benavides: ma
non è una novità perchè, sulle
nostre colonne, in una intervista recente con il
diesse vissino Claudio Crespini, lo stesso dirigente
aveva detto espressamente che il difensore iberico
era un calciatore molto interessante. In tal caso
il Gubbio ha messo gli occhi sull'attaccante Francesco
Grandolfo, classe 1992, in passato con le casacche
della Virtus Verona e Bassano. In casa Gubbio è
chiaro che si sta lavorando celermente sia per il
mercato di uscita che in entrata. In entrata interessano
sempre gli attaccanti capocannonieri in serie D
come Patierno del Bitonto (un '91; finora 14 gol)
e Scotto del Mantova (un '90; finora 17 gol in 17
partite). In uscita l'attaccante Lorenzo Sorrentino
è finito nel mirino del Rimini, che a sua
volta potrebbe cedere la punta Gerardi all'Arzignano
Valchiampo. Mentre il portale web Tuttoc.com lancia
una notizia: il Gubbio è sulle tracce di
Francesco Agnello ('92), centrocampista dell'Albinoleffe,
pronto a lasciare i seriani in questa sessione di
mercato, ma ci sarebbe anche l'interesse di Fermana
e Sudtirol.
• 26
DICEMBRE 2019 Acque
agitate in casa Gubbio: lo scrivono a Firenze...
tra il poco glamour e strane "affinità"!
Ormai
il Gubbio fa notizia per il suo mare burrascoso.
Non perchè è inverno. Tanto
meno perchè a Gubbio nemmeno c'è il
mare. Ma un titolo è particolarmente emblematico
ed è apparso nel fiorentino: "Acque
agitate in casa Gubbio". Che prosegue: "E
a rimetterci sono i calciatori della Fiorentina".
Si prosegue nello scrivere: «La squadra era
stata costruita puntando molto sui fedelissimi del
tecnico ex Fiorentina, Federico Guidi. Infatti fanno
parte elementi come Meli e Lakti di proprietà
viola, e Bangu ex capitano della Fiorentina Primavera».
Insomma anche a Firenze mettono in chiaro che molti
calciatori sono arrivati con l'ausilio di Guidi.
Ma quello che fa riflettere è che si punta
il dito soprattutto contro la nuova gestione parlando
di congenialità con l'ex tecnico. Cioè,
viene scritto chiaramente: «I calciatori ora,
non contando più sull'affinità dell'ex
tecnico e in virtù delle difficoltà
ambientali, sondano con la riapertura del mercato
la possibilità di accasarsi altrove».
Insomma, si fa un'allusione diretta: si parla addirittura
di problematiche ambientali nella piazza eugubina.
Lo mette nero su bianco il portale web fiorentino
Fiorentinanews.com, come si può leggere in
questo articolo.
Si scrive addirittura che Meli e Lakti sono praticamente
in partenza. A questo punto che a Gubbio è
successo qualcosa è ormai conclamato. Che
c'è qualcosa di poco chiaro e di situazioni
oscure. Ci si può mettere un punto esclamativo
definitivo. Se pure da Firenze vengono scritte certe
informazioni. Postilla: se si porta una maglia,
se si sposa una causa, la si porta fino in fondo.
E basandoci sull'articolo pubblicato, alcune considerazioni.
Esistono le affinità, esistono le simpatie
(o le antipatie). Nel calcio fa parte del gioco.
Nello sport il rapporto tra l'allenatore e calciatori
in genere è considerato fondamentale. Ma
alla fine un calciatore è un professionista
e deve comportarsi come tale. Chiunque allenatore
ci sia. Chiunque allenatore lo alleni. Intanto il
portale web Tuttoc.com inserisce il Gubbio tra le
deluse del girone B. In un gruppo dove figurano
pure Triestina e Cesena. Con questa precisa motivazione:
«In negativo ha sorpreso il Gubbio. Tant'è che la proprietà ha
deciso per un cambio di tecnico e direttore sportivo in corsa, con
l'avvento di Torrente e Giammarioli. Entrambi tra l'altro hanno
annunciato di voler prendere in mano la situazione e che la squadra, che
ha deluso, con appena 15 punti conquistati, verrà in gran parte
rivoluzionata a gennaio. Una presa di posizione forte, nei
confronti di una squadra che ha tante responsabilità».
Di seguito si può leggere l'intero articolo
in questione.
• 24
DICEMBRE 2019 Dietro
le quinte: quel calcio raccontato con gli scatti.
Quei protagonisti al di là dei tabelloni
Lunga
pausa di campionato. Feste Natalizie. Per parlare
del calcio giocato bisogna aspettare gennaio. Ma
di calcio parliamo ancora. Perchè c'è
chi lo racconta in foto. Dietro le quinte ci sono
anche coloro che contribuiscono a dare un'immagine
al calcio nostrano. Un fotografo storico. Parliamo
di Gianfranco Gavirati, 80 anni compiuti portati
benissimo, ancora presente in campo in ogni partita
casalinga dei colori rossoblù. Si tratta
di un figlio d'arte, discende tra l'altro da una
famiglia di fotografi nella sua città natale
fin dalla fine dell'Ottocento. Ha contribuito al
libro "Rossoblù" scritto da Gianluca
Sannipoli che racconta i protagonisti, le sfide
e i momenti memorabili del Gubbio. Ovviamente noi
abbiamo scelto due momenti tra i più felici
della storia recente. La marcia trionfale verso
la serie C1 con lo spareggio vinto a San Marino
il 13 giugno 2010 davanti a 2.624 tifosi eugubini
al seguito e la storica promozione in serie B decretata l'8
maggio 2011 davanti ai 4.200 tifosi del Barbetti.
Sono immagini che non si cancellano, immagini che
hanno fatto la storia del calcio eugubino che restano
indelebili agli occhi di tutti gli appassionati.
Ma Gianfranco Gavirati è andato oltre. Dal
2003 infatti ha cominciato a dipingere. Comincia
ad affermarsi nel campo pittorico. Nel 2007 ottiene
il premio Nobel dell'arte assegnatogli dall'Euro
Art Expo di Montecarlo. Sempre in Francia un premio
della critica francese al Gran Prix della Costa
Azzurra nei pressi di Cannes. Partecipa a diversi
eventi pittorici a livello nazionale. Ma nel 2011
lo stesso Gavirati viene invitato ad esporre le
sue opere (40 tele) alla North Gallery del Parlamento
Europeo a Strasburgo. Di seguito alcune opere della
sua collezione e gli eventi in sei immagini.
Ma se torniamo a noi, a noi eugubini, la più
toccante, è questa tela dedicata ai Ceri
con il culmine dell'esplosione dell'Alzata. Ma il tutto è stato ispirato
in omaggio ad un giovane ceraiolo che, appena ventenne
morì nella prima guerra mondiale, ma prima
scrisse
una lettera il 3 maggio 1917 per chiedere se in
quell'anno "i Ceri" si sarebbero alzati. Una
lettera di Cesare Bevilacqua ancora conservata da
Gianfranco Gavirati. Con questo vi auguriamo a tutti
buone
feste e un saluto dall'Albero
più grande del mondo di Gubbio.
• 22
DICEMBRE 2019 Scatta
il toto mercato: inizia la rivoluzione. Intanto
allo stadio striscioni contro i calciatori
Sarà
un periodo diverso dal solito. Con delle feste natalizie
che già potrebbero regalare delle novità
alle pendici dell'Albero di Natale più grande
del mondo. Pochi giorni fa c'è stato un summit
tra il patron Notari, il diesse Giammarioli e l'allenatore
Torrente: si parla di autentica rivoluzione. Con
un organico che finora ha deluso le attese. Il tutto
condito da ingerenze esterne e frizioni interne.
Si parla di alcune situazioni molto delicate e adesso
si tenta il tutto per tutto per ricomporre un clima
più disteso. Tutto questo si cerca di farlo
entro questo breve tempo, con la squadra che si
ritroverà il 2 gennaio mentre il primo impegno
sarà domenica 12 gennaio contro la Virtus
Verona. Mentre la partita contro la Triestina verrà
recuperata il 23 gennaio, di giovedì, alle
ore 20:45. Intanto il diesse GIammarioli cerca di
giocare in anticipo sul mercato. Potrebbe arrivare
il terzino destro Amadou Pierre Tidjane Corbier,
classe '99, franco-senegalese, con esperienze in
serie D con Brindisi, Savona e Taranto (cresciuto
nel Bari). Si parla anche di un interessamento verso
Cosimo Francesco Patierno ('91), attaccante pugliese,
che nella scorsa stagione ha segnato 21 gol in serie
D con il Bitonto (quest'anno finora ha segnato 14
gol con la maglia neroverde). Un calciatore che
lo scorso maggio ha espresso il desiderio di tornare
nei professionisti (in passato ha giocato nel Teramo)
e il suo sogno è quello di giocare un giorno
nel Bari. Un altro nome plausibile è quello
dell'attaccante Francesco Stanco ('87) in forza
alla Feralpisalò: un passato con la Samb
(l'anno scorso 12 reti in campionato), in B aveva
giocato con la Cremonese e il Modena. Il calciatore
emiliano tuttavia ha mercato, piace anche alla Vis
Pesaro che sta seguendo pure la pista che porta
alla punta De Feo dell'Ascoli. Sotto la lente di
ingrandimento un altro bomber della serie D: è
Luigi
Scotto, classe 1990, con una media notevole di un
gol segnato a partita (17 gol in diciassette partite)
con la maglia del Mantova, un calciatore sassarese
che ha vestito le casacche di Torres, Alessandria
e Cosenza in serie C. In partenza si parla di una
lista lunga. Ovvero di Battista (piace alla Vibonese
e Sicula Leonzio), Bangu (si parla di Pontedera
o Pianese), Meli e Manconi che dovrebbero tornare
alle società di appartenenza (Fiorentina
e Perugia). Il giovane centrocampista Conti potrebbe
andare a farsi le ossa in serie D (potrebbe essere
girato al Trestina). Mentre per il terzino Filippini ci sarebbe
un interesse di Carrarese, Arzignano e Rende (così
riporta Tuttoc.com). Ma in uscita si parla addirittura
di una possibile partenza del duttile centrocampista
offensivo Sbaffo: una voce che adesso sta diventando
sempre più insistente, ma già un paio
di mesi fa si era parlato di un interessamento da
parte della Sambenedettese. Intanto allo stadio
(dopo i cartelli a favore di Torrente di alcuni
giorni fa all'ingresso) sono comparsi due striscioni
dei tifosi contro i calciatori affissi sotto la tribuna stampa. L'immagine
degli striscioni.
• 20
DICEMBRE 2019 Giammarioli:
"C'è chi dall'esterno ha rotto le
scatole ai calciatori". Torrente: "Ora niente
alibi"
Conferenza
fiume parlando di mercato e delle situazioni anomale
che si sono create negli ultimi giorni. Ne hanno
parlato il Ds Giammarioli e il tecnico Torrente.
Ecco cosa ha detto in primis il direttore sportivo
Stefano Giammarioli: "Tante chiacchiere,
perciò è opportuno parlare. Io e Torrente
siamo due professionisti, con i loro pregi e i loro
difetti. Sarà un mercato un po' particolare
e abbiamo fatto una riunione con il presidente Notari
che va ringraziato per i sacrifici che fa. Perciò
gli abbiamo chiesto che se ci ha scelto, di essere
più responsabilizzati. Qua non va migliorato
solo l'aspetto tecnico ma anche gestionale e di
rapporti. Va ricreata l'unione tra società,
calciatori e tifosi. Così si comporta un
vero professionista per salvare il Gubbio, visto
la classifica ora diventa fondamentale. Coordinato
da un presidente che ha fiducia in noi, lo dico
perchè almeno allontaniamo anche queste chiacchiere
maligne e cattive. Vogliamo creare un rapporto diverso,
più spontaneo e sincero. Per cui la parola
di chi non fa parte dell'organigramma del Gubbio
equivale alla parola di un tifoso. Se poi questa
parola è di un parente del presidente o di
altre persone, a me non può fregare nulla.
Pertanto chi non ha ruoli ben specifici deve fare
un passo avanti per imparare, altrimenti deve fare
un passo indietro per levarsi dalle scatole e fare
silenzio. Questo è il professionismo. Diciamo
questo perchè i calciatori hanno bisogno
qua di un ambiente diverso: devono percepire il
rispetto dei ruoli, ci deve essere lealtà
e ordine. Se in cinque anni non si è riusciti
a risolvere certi problemi, vuol dire che la gestione
va rivista. Non sto parlando di chi mi ha preceduto:
i soliti maligni dicono che io ho tramato contro
Pannacci, ma non è vero. Ci vuole rispetto,
a livello morale è grave. Pertanto va trasformata
questa azienda legandola alla città. Su questo
hanno avuto un importante ruolo i giornalisti di
Gubbio: con due sole vittorie nel girone di andata
non c'è mai stato un articolo offensivo,
perchè altrove nel mio lavoro ne ho viste
di tutte i colori, con delle cattiverie anche quando
si vinceva". Però nelle ultime ore
si è sentito di tutto e di più, con
presunti contatti con l'ex allenatore con il coinvolgimento
di qualche giocatore e addirittura con dei settori
interni organizzativi. Per motivi di chiarezza,
ma cosa c'è di vero? "Le chiacchiere
si sanno e tutti lo sanno di cosa parliamo. Ma io
mi sono subito mosso facendo delle telefonate personalmente
con i diretti interessati per rispetto: non sono
abituato a nascondermi come fa qualcuno e ho riferito
a tutti loro cosa ne pensavo. Ci parlo direttamente
con la gente e non me lo faccio raccontare, ok?
Con Notari sono stato chiaro e gli ho detto: tu
sei malfidato ed io uguale, quindi due malfidati
insieme può essere che fanno qualcosa di
buono. Certe chiacchiere noi le abbiamo verificate
e sono tutte legate a persone che non fanno parte
della società in maniera ufficiale. Coloro
hanno rotto le scatole a qualche calciatore. Finito".
Quindi nel mercato? "Non creo nessun disturbo
come qualcuno va dicendo quando io dico che molti
calciatori andranno via perchè loro lo sanno
già. Partiremo da 16 calciatori già
esistenti, ma ne partiranno almeno una decina. Vogliamo
portare una rosa a soli 22 calciatori. Entreranno
5 o 6 calciatori nuovi che seguiamo da tempo: un
paio di calciatori dalla serie D, qualcun'altro
sul mercato straniero". Tra i
nomi papabili c'è Amadou Tidjane Corbier
('99), franco-senegalese, un terzino destro ex Brindisi. Ma ecco il
parere di mister Vincenzo Torrente: "Con l'incontro
con il presidente abbiamo voluto unione e più
organizzazione. Altrimenti i calciatori campano
sugli alibi. L'importare è resettare. Si
ricomincia. Una classifica non bella ma ancora possiamo
lottare per la salvezza. Vogliamo fare un mercato
per tornare ad un calcio che piace a me, cioè
con calciatori propositivi e che siano degli uomini,
e non escludo che si possa usare il 4-3-3 perchè
per ora mi sono dovuto adattare. Sono qua per rilanciare
il Gubbio: l'avevo lasciato in serie B e il sogno
è riportarcelo, ma ora il sogno va messo
da parte. La salvezza è come vincere un campionato".
• 19
DICEMBRE 2019 Gubbio,
attento al fuoco amico. L'arte della destabilizzazione.
Un contesto autolesionista...
Come
è strano il mondo del calcio. Gubbio, attento
al fuoco amico. Stiamo facendo harakiri. Chiaro
che sappiamo tutti che il mestiere dell'allenatore
è difficile: passi da genio alle stalle in
un attimo, il tutto si riconduce ad una singola
giocata o ad un gol. Non esiste più una via
di mezzo. Non esiste più l'avversario. Non
conta più nemmeno il curriculum o l'esperienza
costruita in campo. Tutto ci sta, tutto si può
comprendere, la delusione e il dispiacere perchè
certe cose non vanno. Ma quando si va oltre, allora
non è più calcio. Quando si scoperchia
il vaso di Pandora colmo di veleno. Quando il tutto
si trasforma in un vero accerchiamento nel più
classico harakiri. Allora non è più
calcio. Sembra un po' di rivivere la storia tra
Ancelotti e il Napoli. A differenza che lì
la squadra era compatta, qua si parla di fronde
pure ben definibili. Ci sarebbe da dire, niente
di anormale: nulla di nuovo dal fronte eugubino
di questi ultimi anni. Sono anni ormai che Gubbio
risponde in modo uterino, umorale e per certi versi
lunatico nei momenti di difficoltà. Quanto
volte è successo. Con Magi (eppure aveva
vinto tanto), con Cornacchini, Pagliari, Sandreani
(e via dicendo). Non si è dato mai il tempo
per lavorare bene. Ed ora pure con Torrente. Sì,
avete capito bene. Colui che era diventato una vera
icona dopo la cavalcata verso la serie B. Ma il
discorso adesso è diverso. Qui si parla di
professionismo e di professionisti. Nei professionisti
ruotano gente di professione ben definibili e catalogabili.
Ognuno è iscritto al suo albo di competenza,
ognuno ha il suo attestato, ognuno è iscritto
ad un ordine con la qualifica professionale (come il giornalista).
Normale prassi, direte voi. Ma non è così.
Anzi, vige la regola dei "zero tituli".
Gli stessi ti guardano con sospetto, sentenziano,
guardano anche «cosa scrivi», giudicano
e vogliono metterti il bavaglio (come ai bambini
piccoli dell'asilo). Tutti maestri ma con "zero
tituli". Un termine celebre di Mourinho. Un
contesto autolesionista che non offre altro il fianco
e il terreno fertile per i media e per la gente
che va al campo. Ecco, appunto: la vera sfida è
battere il fuoco amico. Ma per fortuna poi
c'è l'effetto boomerang. Tutto torna al loro
posto e si stanano i nidi nella cavità oscure.
Oggi permettiamo a qualsivoglia nullità di
poter distruggere qualsiasi cosa che si cerca di
costruire per puro protagonismo, invidie, gelosie.
Bene: chi vuole fare finire il calcio a Gubbio,
ce lo dica.
• 18
DICEMBRE 2019 Cesaretti:
"Serve tutto: malizia, grinta e fortuna.
Ma non entriamo in campo per le figuracce"
Una
settimana tumultuosa. In primis i risultati che
non arrivano. In secondo luogo altre situazioni
che si sono create (probabilmente) nell'intento
di destabilizzare l'intero ambiente. Aria tesa e
voci continue di corridoio che non stiamo qua a
rimarcare (preferiamo soprassedere), ma evidentemente
qualcuno trova soddisfazione nel vedere affondare
il Gubbio nel momento in cui è più
fragile. Intanto ha parlato uno dei calciatori più
esperti del gruppo, Christian Cesaretti, che ha
cercato subito di fugare qualsiasi ipotesi
o sospetto. Domenica Malaccari ha parlato che tutti
devono remare dalla stessa parte mentre si parla oltretutto
di fronde nello spogliatoio. Ma Cesaretti
cosa dice? "Credo che c'è unità
di intenti, senza dubbio. Non ho mai visto nessun
calciatore entrare in campo per perdere oppure per
giocare male o per fare una figuraccia. Quindi dico
che la squadra rema tutta dalla stessa parte".
Tuttavia domenica il Gubbio non si è visto in campo
contro la Fermana, perchè? "Ma la
medicina è il lavoro. Credo che sia un problema
di testa, forse c'è paura e manca la personalità.
Bisogna tirarci fuori noi come squadra e avere coraggio.
Per fortuna siamo ancora tutte lì, vedo che
trovano difficoltà anche le altre squadre.
É una questione anche di momenti: a Ravenna
avevamo creato tanto, nelle ultime gare poco o niente".
Il trainer Torrente ha parlato di poca malizia,
perciò serve qualcosa in più da parte
di voi calciatori più navigati? "Serve
tutto: occorrono malizia, agonismo e fortuna. Ma
soprattutto serve di non avere paura. Servirebbe
non guardare la classifica...". Sì,
ma i numeri parlano chiaro. Solo 15 punti dopo il
giro di boa, non è abbastanza per salvarsi.
Non crede? "Sì, ma la classifica
dice anche che siamo lontani tre punti dalla salvezza.
Perciò non dobbiamo farne un dramma eccessivo
in quanto c'è un girone intero da giocare".
Nel campionato in corsa è cambiato il modulo,
dal 4-3-3 ad una difesa a tre. Ma per voi attaccanti
cosa è cambiato? "Negli ultimi anni
ho giocato con il 3-5-2, poi nel 4-3-3. D'altronde
il modulo lascia il tempo che trova: basta che si
alza un elemento e il 3-5-2 passa al 3-4-3 o al
3-4-2-1. Perciò tutto è relativo e
lascia il tempo che trova. L'importante è
come si interpreta un modulo: serve attaccare gli
spazi, avere personalità, poi le giocate
vengono da sè". Se lo sarebbe mai
aspettato, la scorsa estate, un Gubbio così
in basso in classifica al giro di boa? "No,
mai immaginato e nemmeno sperato. Per questo
sono fiducioso perchè la squadra ha dei valori
e possiamo venirne fuori". Lutto in casa
Gubbio. É scomparso Ubaldo Farneti, conosciuto
con il soprannome di Bubi, è stato consigliere
nella società e fino agli
ultimi tempi ha seguito le sorti della squadra
dagli spalti. In contatto con il mondo
dello spettacolo, si ricorda l'amicizia
con il regista Franco Zeffirelli. Flash: è
stato confermato lo sciopero per domenica: la serie
C non gioca, il comunicato.
• 17
DICEMBRE 2019 Quei
conti non tornano: solo 15 punti all'andata. Ma
intanto allo stadio cartelli per Torrente
Numeri
che non tornano. Anzi, sono molto pesanti. Un ruolino
di marcia così misero al giro di boa non
era mai successo. Solo 15 punti racimolati in 19
partite con una media di 0,79 punti a partita. Mai
era successo da quando il Gubbio è sceso
dalla serie B. L'anno scorso al giro di boa erano
stati raccolti 18 punti (+3 di oggi), con una media
di 0,95 punti a partita (con Sandreani e Galderisi
poi in panchina). L'unica cosa che invece accomuna
le due stagioni è il fatto che il Gubbio
attuale come quello dell'anno scorso (dopo la sconfitta
con la Virtus Verona per 3-1) alla fine del girone
di andata si è trovato sempre in zona playout.
Nella stagione prima (2017-2018) al giro di boa
si erano racimolati 21 punti (+6 punti di oggi) ma con
due partite in meno (17 gare invece delle 19 gare
attuali): perciò con Cornacchini e poi Pagliari
si era girato con una media di 1,24 punti a match.
Al quartultimo posto invece troviamo il Gubbio targato Bucchi
nel 2013: al giro di boa 20 punti raccolti, ma in
16 partite (-3 di oggi) con una media di 1,25 punti
a partita. Poi a salire il Gubbio allenato da Acori
nel 2016: 27 punti ottenuti in 19 partite per una
media di 1,42 punti a partita. Un gradino più
sopra la formazione rossoblù allenata da Sottil e al giro di boa (2012-2013) aveva raccolto
22 punti ma in appena 15 partite per una media di
1,47 punti a partita. La media più alta resta quella
di tre anni fa con Magi in panchina: 31 punti in
19 gare dopo il girone di andata per una media di
1,63 punti a partita. Impressionano tra l'altro altri dati numerici. Mai
così poche vittorie nel girone di andata:
appena due partite vinte (pari al 10%), ottenute
tra l'altro solamente con l'avvento di Torrente. Il miglior dato di vittorie
invece è detenuto dal Gubbio di Magi (10),
pari al 53%. Per quanto riguarda i singoli allenatori,
la media punti di Guidi è inferiore a quella
ottenuta finora da Torrente. Con il trainer Guidi
raccattati 6 punti in nove partite (per una media
di 0,67 punti a partita) con zero vittorie, sei
pareggi e tre sconfitte. Con il tecnico Torrente
raccolti 9 punti in dieci partite (per una media
di 0,90 punti a partita) con due vittorie, tre pareggi
e poi cinque sconfitte. Andando a ritroso: nella
passata stagione con Sandreani una media di 0,90
punti a partita (12 punti in tredici partite) mentre
con Galderisi una media di 1,28 punti a partita
(32 punti in 25 gare). Nella stagione 2017-2018:
con Cornacchini in panchina una media di 0,20 punti
a partita (un punto in cinque gare), Pagliari con
una media di 1,23 punti a partita (27 punti in 22
partite) e Sandreani con una media di 1,14 punti
a partita (8 punti in sette partite). Intanto in casa Gubbio il
clima è bollente. Si è formata una
certa maretta. Situazioni al limite del paradosso
che non hanno niente a che fare con il calcio e
lontano anni luce dal professionismo (per definirlo tale). Nemmeno
nei meandri più bassi del dilettantismo sono
catalogabili. Ma la
piazza si è già schierata. Allo stadio
oggi c'era questo cartello con scritto: «Torrente
uno di noi». L'immagine all'ingresso.
Il trainer Vincenzo Torrente ha ringraziato i tifosi
per l'affetto e la stima ricevuta, predicando unità
(per il Gubbio).
• 16
DICEMBRE 2019 Quarta:
"Gubbio compassato. Squadra idonea. Remare
tutti insieme? Deve essere scontato..."
Era
a vedere la partita tra Gubbio e Fermana. Ex direttore
sportivo del Castel Rigone, era in tribuna in compagnia
con l'ex diesse dei rossoblù, Giuseppe Pannacci.
Stiamo parlando di Luca Quarta, che commenta così
il match visto: "Questa volta ho visto un
Gubbio che ha fatto una partita non tra le più
belle. Una squadra che ha giocato sotto ritmo. Evidentemente
ancora il cambio dell'allenatore non ha sortito
gli effetti sperati. Magari il mister (Torrente
ndr) ancora sta lavorando su alcune situazioni.
Purtroppo contro la Fermana ho visto un Gubbio con
poche idee". Quando una squadra si trova
così in difficoltà, quale può
essere una ricetta? "Sinceramente non era
una squadra distratta. Probabilmente era una giornata
no. Pertanto penso che sia più una questione
di testa. Mi è sembrata una squadra frenata,
troppo compassata. Mi ha un po' sorpreso perchè
nelle altre partite il Gubbio non aveva fatto male.
Spero che sia stata solo una giornata negativa.
Anche se c'è un aspetto positivo...".
Quale sarebbe? "Avere ritrovato un Luca
Ricci in ottime condizioni. Finchè è
rimasto in campo è stato il migliore dei
suoi. Mi fa piacere perchè l'anno scorso
era partito con delle buone prospettive, poi purtroppo
non ha fatto benissimo. Con la Fermana l'ho visto
in palla". Ecco, ha parlato di singoli,
ci può dire altro? "Ribadisco che
il migliore è stato Ricci. Subito dopo Cinaglia
e Zanoni. Loro tre hanno fatto bene. Gli altri leggermente
sotto la sufficienza. Una postilla sul portiere
(Ravaglia ndr) che ha fatto un errore sul gol e
su un'altra situazione dove si è rivelato
incerto: forse era una giornata un po' nervosa per
lui e perciò non è stato sufficiente".
Il trainer Torrente ha parlato di mancanza di malizia.
Ci si aspetta di più da quei calciatori più
esperti? "Non saprei cosa intendeva Torrente.
Tuttavia posso dire che la Fermana non ha fatto
un grande gioco, però erano aggressivi sempre
sui portatori di palla e belli raccolti, con ripartenze
compatte di squadra. Una Fermana non con molta tecnica,
ma è stata sempre sul pezzo. Così
non è stato facile". Mentre capitan
Malaccari ha lanciato una frase sibillina dicendo
che tutti nello spogliatoio devono remare dalla
stessa parte. Che ne dice? "Queste cose
non le concepisco. La società paga regolare
gli stipendi, pertanto è dovere remare tutti
dalla stessa parte. Dovrebbe essere scontato. Anzi,
un calciatore deve stare pronto in qualsiasi situazione
anche da subentrato. Si entra in campo e si corre.
Altrimenti sono situazioni che non mi piacciono".
Qualcuno insinua che la squadra non è all'altezza
della categoria, secondo lei? "Ma no, anche
perchè l'obiettivo del Gubbio non è
quello di vincere il campionato. Perciò penso
che questa squadra non è male per niente.
Diciamo che certi inciampi condizionano, Coda si
è fatto subito male domenica con un cambio
forzato. Ma per la categoria la squadra va benissimo".
Può influire anche il modulo (si è
passati con Guidi dal 4-3-3 a Torrente con il 3-4-2-1),
un commento? "Diciamo che con la Fermana
si è passati nella ripresa anche al 3-4-3
per poi finire con un 4-2-4. Un modulo è
chiaro che incide in base alle caratteristiche dei
calciatori. Aggiungo che nelle ultime stagioni il
Gubbio ha usato spesso il marchio del 4-3-3".
Alla partita era in compagnia di Pannacci: "Era
un amico, poi è diventato un amico collega,
adesso resta un amico di cui ho tanta stima. Mi
complimento per la gestione fatta a Gubbio. Quello
è scritto e nessuno può dire il contrario".
Flash. Campionati stop. Lo ha deciso la Lega Pro:
sciopero della serie C per domenica 22 dicembre.
• 15
DICEMBRE 2019 Torrente:
"Non è il mio calcio". Malaccari:
"Nello spogliatoio...". Le foto di Gubbio-Fermana
Gubbio
spuntato, Fermana cinica. In avvio Petrucci realizza
su incertezza del portiere, poi Ravaglia rimedia
su rigore parato a Cognigni. Ma non è giornata.
Rossoblù evanescenti e i gialloblù
portano a casa il bottino pieno con il minimo sforzo.
E questo... è un problema. Il tecnico Vincenzo
Torrente è incisivo: "Errori tanti.
La testa pesa tanto. Ci pesa la classifica. Non
abbiamo nemmeno reagito con una Fermana che ci ha
sovrastato sul piano fisico e a livello di aggressività.
Errori di lettura gravi, nel gestire la palla e
non siamo nemmeno furbi. Negli elementi più
esperti è mancata pure la malizia. In fase
di possesso non dobbiamo avere paura ma avere coraggio.
Questo non è il mio calcio. Faccio un piccolo
esempio: sulle punizioni voglio sempre che la palla
vada in avanti, invece la tiravano indietro. Ma
i calciatori lo sanno come la penso, infatti non
riesco a capire (...). Ora bisogna restare tutti
uniti. Scrollarsi questa paura di dosso". L'allenatore
è affranto, ma Nicola Malaccari rincara la
dose: "Sì, il problema siamo noi.
Ma non perchè siamo scarsi. É una
questione di atteggiamento. Ora bisogna venirne
fuori da uomini. Ci è mancata la personalità.
Dobbiamo invece essere capaci di trascinare tutti.
Giuro, non è facile parlare in questo momento".
Tuttavia al capitano esce una frase sibillina ed
è la seguente: "Dobbiamo chiuderci
nello spogliatoio, guardarci negli occhi e bisogna
remare tutti dalla stessa parte". Poi si
corregge: "Anche se sono convinto che tutti
remiamo insieme". Tuttavia i dubbi restano.
Qualcosa che non va c'è e bisogna lavorarci
sopra. Di un altro umore il tecnico dei gialloblù
Mauro Antonioli: "Complimenti alla squadra
perchè siamo stati bravi a difendere, produrre
del gioco, perciò è una vittoria meritata.
Potevamo chiuderla anche prima se non avessimo fallito
il rigore con Cognigni. Una vittoria importante
contro un Gubbio che era in crescita, ma in questa
partita l'ho visto veramente in difficoltà".
Ma intanto ecco le foto del match tra Fermana e
Gubbio (con 20 immagini). Fotoservizio a cura di
Simone Grilli.
• 15
DICEMBRE 2019 Gubbio,
ko con la Fermana (0-1). Decide tutto in avvio Petrucci
e Cognigni fallisce un rigore
Gubbio
contro Fermana. Il trainer Torrente opta per il
3-4-2-1. Ravaglia in porta. Trio di difesa con Cinaglia,
Coda e Konate. Quartetto di centrocampo con Munoz,
Ricci, Malaccari e Zanoni. Davanti Gomez e Sbaffo
a supporto di Cesaretti. La cronaca. Pronti e via:
al 5' c'è subito il vantaggio ospite. Parte
tutto dalla trequarti di destra quando Iotti calcia
dal limite un tiro non irresistibile ma Ravaglia
respinge in maniera goffa, in agguato c'è
Petrucci che da due passi deposita la sfera in rete
di piatto destro. Ma il Gubbio protesta perchè
l'azione è nata da una rimessa laterale invertita.
Al 21' si infortuna Coda e subentra Maini. Al 24'
una percussione sulla destra di Iotti che si accentra
e carica il sinistro: tiro teso che sfiora di poco
la traversa. Ancora ospiti in avanti al 32' quando
Petrucci scarica il sinistro dal limite in porta,
tiro radente che viene deviato in tuffo da Ravaglia
in angolo. Al 34' altra incursione di Iotti sulla
destra che serve un pallone in area per Manetta
che da pochi passi anticipa tutti ma manca la mira: palla che finisce sul fondo. Prima
azione degna di nota dei rossoblù al 35'
con Cesaretti che di testa cerca il bersaglio, ma
non lo trova. Un minuto dopo ci prova pure Konate,
idem in conclusione. Al 44' calcio di rigore per
la Fermana per un tocco di mano in area di Maini
dopo aver anticipato Petrucci su un cross in area
di D'Angelo: Cognigni calcia dal dischetto, ma il
tiro è lento e centrale, Ravaglia in tuffo
abbranca la sfera e sventa il pericolo.
Al 48' duettano Cesaretti e Sbaffo al limite, con
tiro al volo di quest'ultimo di destro, ma Ginestra
in tuffo salva tutto. Ripresa. Subentra Manconi
(al posto di Munoz) e Torrente cambia modulo passando
al 3-4-3: ora il tridente con Gomez, Manconi e Cesaretti.
A 6' scoppia la rissa tra calciatori per una rimessa
non ricambiata dalla Fermana. Postilla: noi siamo
stati sempre contrari a questo finto fair play,
infatti poi è questo il risultato (finiamola!).
Torniamo alla cronaca. Al 15' cerca direttamente
dal calcio piazzato il tiro di destro Manconi, palla
che sibila sopra il montante. Non succede praticamente
nulla fino al 31' quando Manconi serve al limite
Tavernelli che calcia dal limite di destro: palla
che fa la barba al palo alla sinistra del portiere.
Al 44' uno spiovente in area da destra di Battista
filtrante diventa pericoloso, ma a pochi passi dalla
porta Maini manca il tap in vincente: Ginestra abbranca
la sfera a terra. Al 46' pure un cartellino rosso per doppia
ammozione per Cinaglia. Per il Gubbio è notte
fonda. Si chiude il sipario. Tabellino:
Gubbio - Fermana (0-1): Gubbio
(3-4-2-1): Ravaglia; Cinaglia, Coda (21' pt Maini), Konate; Munoz
(1' st Manconi),
Ricci (24' st Tavernelli), Malaccari, Zanoni; Gomez
(36' st Battista), Sbaffo; Cesaretti (24' st Sorrentino).
A disp.: Zanellati, Bacchetti, Filippini, Meli.
All.: Torrente. Fermana (3-4-2-1): Ginestra;
De Pascalis, Manetta, Lancini; Iotti, Urbinati (43'
st Ricciardi),
Mane, Sperotto; Petrucci (43' st Bellini), D'Angelo
(28' st Bacio Terracino); Cognigni (1' st Maistrello).
A disp.: Gemello, Palombo, Isacco, Persia,
Mantini, Rolfini, Cremona,
Molinari. All.: Antonioli. Arbitro: Longo
di Paola (Ciancaglini di Vasto e Di Monte di Chieti). Rete:
5' pt Petrucci (F). Espulso: Cinaglia
(G) espulso per doppia ammonizione per proteste.
Ammoniti: Maini (G),
Lancini (F), Cesaretti (G), Urbinati (F), Sorrentino
(G), Maistrello (F).
Angoli: 3-2. Recupero: 5' pt; 5' st.
Spettatori: 841 (498 abbonati), di cui 100
della Fermana. Risultati:
Diciannovesima Giornata - Serie C - Girone B: Arzignano
Valchiampo - Cesena 0-1 18'
Franco (C) Carpi - Sambenedettese 1-0 71'
Maurizi (C) Fano
- Virtus Verona 0-1 20'
Lupoli (V) Feralpisalò - Vis Pesaro
1-1 41'
Caracciolo (F), 49' Paoli (V) Gubbio - Fermana
0-1 5'
Petrucci (F) Imolese - Vicenza 0-3 30'
Della Giovanna (I) aut., 32' Arma (V), 64' Giacomelli
(V) Modena
- Ravenna 2-0 49'
Spagnoli (M), 64' Zaro (M) Reggiana - Padova
1-0 24'
Kargbo (R) Rimini
- Triestina 0-1 25'
Granoche (T) Sudtirol - Piacenza 0-2 12'
Pergreffi (P), 54' Nannini (P)
• 14
DICEMBRE 2019 Out
Lakti. Prova clou e l'enigma modulo. Torrente afferma
che le chiacchiere stanno a zero
Non
solo Benedetti che è fermo per la lussazione
di una spalla. Out con la Fermana anche il mediano
Lakti per una contrattura. Elementi che si vanno
ad aggiungere ai vari Bangu, El Hilali, Cesaretti
e De Silvestro ormai fuori causa da un buon lasso
si tempo. Il trainer Vincenzo Torrente è
conciso e diretto dopo la rifinitura: "Serve
intelligenza e poca frenesia. In una partita molto
importante. Ma ancora non è una partita da
dentro o fuori. Chiaro, però, che voglio
delle risposte dopo la gara non soddisfacente di
San Benedetto del Tronto. Una prestazione così
non me l'aspettavo, anche se si è trattata
della prima volta nella mia gestione. Mi aspetto
una reale reazione dei ragazzi perchè è
uno scontro diretto. Se è possibile anche
un 4-2-3-1 provato in settimana? Una soluzione possibile,
ma vedremo, probabile anche a gara in corso".
Sull'avversaria dice: "La Fermana si chiude
bene e sa ripartire in contropiede. Perciò
servirà una prova con la massima determinazione
e concentrazione. Le chiacchiere stanno a zero".
Detto ciò, è possibile la conferma
del 3-4-2-1. Ovvero Ravaglia in porta. Una difesa
a tre con Cinaglia, Coda e Konate. A centrocampo
il quartetto Munoz, Ricci (o Meli), Malaccari e
Zanoni. Infine davanti Gomez e Sbaffo a rimorchio
di Cesaretti. Ma non si esclude un 4-2-3-1 ipotetico
che potrebbe essere formato da questi elementi.
A parte il portiere che resterà immutato.
In tal caso un quartetto di difesa possibile con
Cinaglia, Coda, Konate e Zanoni. Un duo di mediani
con Ricci e Malaccari. Quindi un trio sull'asse
Tavernelli, Sbaffo e Cesaretti a supporto del puntero
Gomez. Questa la lista dei venti convocati: Bacchetti,
Battista, Cesaretti, Cinaglia, Coda, Filippini,
Gomez, Konate, Maini, Malaccari, Manconi, Meli,
Munoz, Ravaglia, Ricci, Sbaffo, Sorrentino, Tavernelli,
Zanellati e Zanoni. Mentre in casa Fermana non ce
la fa nemmeno il difensore Scrosta. Pertanto il
trainer Antonioli potrebbe optare per il 3-4-2-1
(come il Gubbio fa di consueto). Con Gemello in
porta. Possibile il trio difensivo con De Pascalis,
Manetta e Lancini. A centrocampo il quartetto Iotti,
Urbinati, Mane e Sperotto. Poi davanti D'Angelo
e Maistrello a supporto di Cognigni. Il neo arrivo
Ginestra partirà dalla panchina.
• 12
DICEMBRE 2019 Con
la Fermana gara chiave. Benedetti out per lussazione.
Cosa dicono gli altri sul Gubbio...
Gubbio
e Fermana, una partita chiave e sfida salvezza.
L'anno scorso venne fuori una bella vittoria tra
le mura amiche. Si è giocato di mercoledì
sera, il 17 ottobre 2018, e la squadra allenata
allora dal tecnico Sandreani si impose con un netto
2-0 sui canarini: pratica già chiusa nel
primo tempo con il tocco sotto porta di Casoli e
l'eurogol con un destro volante dal limite di Marchi.
Due eugubini in rete, il primo ora si trova a Catanzaro
e l'altro nel Monza schiacciasassi nel girone A.
L'anno precedente, il 19 settembre 2017, venne fuori
uno zero e zero senza gloria (in panchina c'era
Dino Pagliari). Ora le due compagini sono divise
da sole tre lunghezze. La Fermana intanto ha ufficializzato
un nuovo acquisto: si tratta del portiere Paolo
Ginestra, classe '79, firmando un contratto fino
a giugno 2021. Mentre i gialloblù per domenica
dovranno fare a meno del capitano, il difensore
Marco Comotto, squalificato per due giornate. Il
tecnico Mauro Antonioli potrebbe optare per il 3-4-1-2.
Con Gemello tra i pali. Difesa a tre con De Pascalis,
Manetta e Scrosta. Quartetto di centrocampo con
Iotti, Manè, Urbinati e Lancini. Poi D'Angelo
a giostrare tra le linee a supporto del duo di attacco
Rolfini e Cognigni. Un 3-4-1-2 che in alcuni casi
si trasforma in un 3-5-2. In casa Gubbio invece
si deve fare i conti con l'infortunio di Alessio
Benedetti che, durante la partita di lunedì
sera contro la Samb, ha subito una lussazione alla
spalla destra che è stata ridotta poi sul
terreno di gioco. Al calciatore umbro quindi è
stato applicato un tutore protettivo e adesso è
stato sottoposto alle cure riabilitative. Le partite
di domenica tra l'altro inizieranno con quindici
minuti di ritardo, come viene dichiarato dal presidente
Francesco Ghirelli sul portale ufficiale della Lega
(Lega-pro.com): "Con 15 minuti di ritardo come segnale che
questa Lega non sta a guardare. La Lega Pro chiede al Governo che
vengano adottati urgenti provvedimenti e fornite risposte concrete in
materia di defiscalizzazione per le società che partecipano al
campionato serie C. Ma se ciò non accadrà, Lega Pro valuterà l’adozione di
ulteriori misure".
Intanto, però, da San Benedetto del Tronto
scrivono del Gubbio. Senza peli sulla lingua definiscono
con molta franchezza che la squadra dei rossoblù
è mediocre a livello qualitativo. Per la
precisione nel portale Noisamb.it c'è un
articolo dove esiste un botta e risposta tra due
interlocutori. Scrive così Michele Palmiero:
«Mi aspettavo tutto un altro Gubbio, e invece hanno giocato una gara da mani nei capelli.
Per qualità dei singoli giocatori, metterei il Gubbio tra le ultime 4
o 5 del girone. Esagero nel dire che gli umbri sono la peggior squadra affrontata al Riviera delle Palme?».
Ecco la replica di Angelo Pisani: «Ma di questo campionato o di sempre? Perché se allarghiamo la rete c’è
una lista infinita di carneadi affrontate tra Eccellenza e Serie D. Più che altro mi è sembrata una squadra molto povera tecnicamente, un po’ come il Rimini visto un mesetto fa».
Ecco l'articolo integrale.
• 11
DICEMBRE 2019 Sbaffo:
"É il momento di dimostrare qualcosa...
saper capire la filosofia dei cittadini eugubini"
Sicuramente
è il calciatore più estroso in squadra.
Colui che può spezzare gli equilibri di una
partita per visione di gioco e tecnica. Ma lunedì
sera contro la Samb queste giocate non si sono viste,
con la complicità di un grigiore generale
della squadra. Il centrocampista offensivo Alessandro
Sbaffo parla così dopo questa debacle: "Niente
da dire, una serata no. Ma voglio aggìungere
che la Samb si è mostrata molto organizzata
in campo. Dico che ci può anche stare una
serata no, dopo delle buone prestazioni. Sicuramente
dobbiamo guardare gli errori fatti, ma più
che altro questa partita dobbiamo dimenticarla in
fretta". Tuttavia il calciatore di Loreto
ironizza sull'arbitraggio: "Il rigore non
dato per fallo di braccio di Biondi? Sembrava netto,
ma fanno una fatica a darceli... questi rigori.
Speriamo che ce li daranno in futuro".
Qualche preoccupazione lascia questa partita? "Non
sono preoccupato. Ormai si sa, è un'annata
dura e difficile. Però si lotta e bisogna
essere positivi". Quella lotta che in verità
non c'è stata in quel di San Benedetto del
Tronto o no? "Ma no, non c'era rassegnazione.
Così sono le partite. Sono sensazioni che
qualcuno può avere. Ma in realtà certe
volte entri in campo con la voglia di fare una grande
partita, ma talvolta non ti riesce. Questo è
iI calcio". Pure un dato numerico: ultime
cinque partite, solo due punti. Sbaffo resta perplesso,
poi risponde così: "Ah si? Però
se andiamo ad analizzare le gare una per una, ci
sono state buone prestazioni. A parte lunedì
sera, ovviamente. Di sicuro la peggiore. L'importante
è sapere prendere questa partita in modo
positivo. Può essere stata salutare per noi
questa sconfitta a dicembre". Adesso si
gioca contro la Fermana reduce dal pareggio interno
contro l'Arzignano Valchiampo: "É
uno scontro salvezza. É l'ultima del girone
di andata. Viene in un momento nel quale alla partita
va data la giusta importanza. Perciò dico:
è arrivato il momento nel quale il Gubbio
deve dimostrare qualcosa. Per tutti i calciatori
è una giornata importante, lo deve essere
per tutti. Ci serve che la gente ci sostenga. C'è
bisogno di una giornata tosta. Perciò aggiungo
e lo dico apertamente: domenica è una partita
molto importante". Alla fine Sbaffo fa
un bilancio a livello personale e si confessa così:
"Sono contento per l'impegno profuso per
potermi integrare in questa realtà nuova.
Però non è un'annata liscia a livello
personale. Per nessuno. Però queste annate
sono quelle che alla fine possono lasciarti qualcosa
in più (...). Nonostante ciò siamo
ancora a metà strada. Pertanto non vorrei
dilungarmi ancora. Anche se...". Anche
se? "Voglio dire, per rendere al meglio
in questa squadra devi capire anche la filosofia
di questa città e dei suoi cittadini. Essendo
del centro Italia, sono marchigiano, per me si tratta
di una esperienza direi positiva per quanto mi riguarda.
Al di là del livello professionale".
Ecco. Messaggio chiaro. Da adesso non c'è
trippa per gatti.
• 10
DICEMBRE 2019 Focus.
Come si riesce a complicare la vita. Impasse: due
punti nelle ultime cinque partite
Questa
squadra sa bene come complicarsi la vita. Incredibile
quanto successo al Riviera delle Palme. Una squadra
che non è stata in grado di mantenere la
stessa intensità contro una avversaria che
si è buttata negli spazi a più riprese
e con velocità. Tutta qui è stata
la differenza. Indipendentemente da un nuovo arbitraggio
penalizzante che non concede un rigore solare per
un evidente fallo di braccio di Biondi: ormai si
capisce che in questa categoria il livello
degli arbitri è veramente scadente. Ma sia
ben chiaro: il Gubbio di lunedì sera avrebbe
perso pure col miglior arbitraggio del mondo. Due
punti conquistati nelle ultime cinque partite che
tengono lontano il Gubbio da sicurezze di salvezza.
Errori evidenti in difesa, rare percussioni sulle
fasce, poco dinanismo a centrocampo e conclusioni
a rete con il contagocce. Buttate al vento le confortanti
prestazioni fino contro il Padova. Quell'intramontabile
tendenza a complicarsi la vita accompagna fino in
fondo anche questa stagione rossoblù. Una
squadra di personalità nel momento che conta
deve togliersi dagli affanni con grinta, carattere
e aggressività. Niente di tutto questo è
pervenuto nel monday night rivierasco. La riflessione
post partita è la sintesi del rammarico.
Giusto che tutti si assumano le proprie responsabilità.
Con calciatori entrati in campo eccessivamente distratti
e "leggeri", mentre ora serve dell'altro
contro la Fermana domenica: corpo, spirito e testa.
Il calcio per fortuna permette di rialzarsi. Intanto,
però, hanno incuriosito le parole del
tecnico
pesarese Giuseppe Magi, ospite della
trasmissione «C Piace» su Rtv San Marino,
che si è sbottonato come non mai parlando
delle esperienze di Gubbio e San Benedetto del Tronto.
Ecco cosa ha detto:
"Mi piacciono le sfide. Quella di Gubbio
è stata molto importante e molto forte. Si
parla di piazze con pressioni o meno pressioni.
Sfido chiunque andare ad allenare il Gubbio dopo
che appena quattro anni prima aveva fatto la serie
B per ritrovarsi in serie D. La pressione era tanta. Aspettative. Infatti
le aspettative erano tantissime. Perciò io
rimarco che quella prima parte di campionato è
stata quella fondamentale per poi darci la vittoria di slancio nel campionato nel ritorno.
Come si suol dire, abbiamo badato al sodo. Dicevamo, facciamo
punti in questo momento che non siamo ancora noi.
Però possiamo centrare il traguardo se facciamo un
buon bottino. Per cui se io dovessi subentrare oggi con una nuova
squadra, di certo è una novità, ma sono
pronto perchè mi
sono sempre piaciute le sfide". Un accenno anche
alla esperienza farraginosa di San Benedetto del
Tronto nella passata stagione con il patron Fedeli:
"Quando ci si scotta con l'acqua calda,
si dice che qualcuno ha paura pure dell'acqua fredda.
Là non ha funzionato perchè erano
in tanti ad avere voce in capitolo. Già
si fa fatica in due o in tre a parlare tra presidente,
diesse e allenatore. Ma quando ci si mettono anche
altre
persone ad interloquire, poi diventa difficile trovare un punto
d'incontro: è mancata la pazienza
perchè era un progetto basato sui giovani.
Un progetto poi cambiato con Roselli. Ma è stata una esperienza importante
perchè mi ha fatto affrontare difficoltà
che non conoscevo. Mi servirà per
il futuro".
• 09
DICEMBRE 2019 Torrente:
"Gara da cancellare". Montero:
"Bel calcio". Fedeli rivela. Le
foto di Samb-Gubbio
La
Samb affonda, il Gubbio sprofonda. Un uno-due micidiale
di Di Massimo e Cernigoi nel primo tempo con una
difesa completamente in bambola. Un rigore netto
(fallo di braccio evidente di Biondi su tiro di
Coda) grida vendetta, ma non scalfisce una prova
veramente opaca con i rossoblù mai pericolosi
dalle parti di Santurro. Il presidente degli adriatici
Franco Fedeli gongola: "Meritato il doppio
vantaggio. Sì, abbiamo giocato bene. Di Massimo
è il mio pupillo. L'allenatore Montero me
lo tengo ben stretto: il suo arrivo è stato
casuale, mi avevano detto che voleva tornare in
Italia e così io ne ho approfittato".
Allora ecco proprio il tecnico uruguaiano Paolo
Montero che dice: "Abbiamo offerto un bel
calcio. Noi abbiamo creato tante palle gol. Ma certe
partite vanno chiuse prima, tutto qui".
C'è amarezza invece in casa eugubina. La
delusione nelle parole del diesse Stefano Giammarioli:
"Gubbio non bello. Forse il peggiore visto
nell'era Torrente. Così non va bene. Serviva
orgoglio, servivano punti, purtroppo non ci sono
stati. Ogni volta che la Samb attaccava ci ha messo
in difficoltà. Ora tanti calciatori si devono
mettere in testa che si giocheranno il posto per
l'apertura del mercato di gennaio. Qua c'è
da lavorare sulla struttura della squadra".
Delusione che prosegue con le frasi dell'allenatore
Vincenzo Torrente: "Una partita da cancellare.
Errori banali pagati a caro prezzo contro un'ottima
Samb. Passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni.
Approccio male. Errori individuali e nel palleggio,
abbiamo poco verticalizzato e abbiamo fatto poche
conclusioni. Non accetto nemmeno l'atteggiamento
che si è visto. Ho provato nella ripresa
a cambiare modulo con il 4-3-3 ma non è bastato".
Pensare che prima del fischio d'inizio, su Rai Sport
Sat, l'ex tecnico dei rossoblù Giuseppe Galderisi
aveva elogiato il tecnico di Cetara dicendogli apertamente:
"Prima erano stati fatti degli errori con
Guidi. Adesso con Torrente si vedono dei miglioramenti
e si vede la sua mano. Malaccari come capitano è
un punto di riferimento e lo paragono a Tardelli.
Questa squadra deve fare i risultati perchè
lo merita un presidente come Notari". Perciò
è l'ora di rimboccarsi le maniche. Ecco le
foto (20 immagini) di Samb e Gubbio. Fotoservizio
di Giuseppe Troiani.
• 09
DICEMBRE 2019 Samb-Gubbio,
2-0. Uno-due di Di Massimo e Cernigoi: rossoblù
al tappeto. Un rigore negato
Nel
posticipo il Gubbio ospite della Samb. Il trainer
Torrente opta per il 3-4-2-1. Ravaglia in porta.
Trio di difesa con Cinaglia, Coda e Konate. Quartetto
di centrocampo con Munoz, Lakti, Malaccari e Filippini.
Davanti Tavernelli e Sbaffo a supporto di Gomez.
La cronaca. Al 2' subito pericolosa la Samb quando
Orlando va via sulla destra e rimette in mezzo una
palla al bacio per Cernigoi che, solo davanti alla
porta, cicca il pallone e calcia a lato. Al 10'
padroni di casa in vantaggio dopo una reale dormita
generale degli eugubini: c'è Gelonese che
recupera palla a centrocampo di testa, raccoglie
l'invito Volpicelli che serve sulla trequarti Orlando
che per vie laterali lancia in profondità
subito Di Massimo (lasciato indisturbato) che di
sinistro fredda Ravaglia con un diagonale radente
che si insacca sul primo palo. Al 18' rigore negato
al Gubbio in maniera clamorosa: tutto nasce da un
corner calciato da Tavernelli, in area Filippini
serve Coda che calcia prontamente in porta ma la
palla viene stoppata dal braccio largo di Biondi.
Veementi proteste degli eugubini, episodio che manda
su tutte le furie anche l'allenatore Torrente, ma
l'arbitro in maniera incredibile fa proseguire l'azione.
Al 29' tuttavia giunge il raddoppio: da centrocampo
Angiulli apre sulla sinistra per Gemignani che corre
come un fulmine, entra in area sulla mancina bevendosi
in corsa Munoz e servendo in area Cernigoi che a
sua volta disorienta il suo marcatore (Konate) e
insacca con il piatto destro la palla nell'angolino.
Al 31' ancora un rischio quando Orlando apre in
profondità per Volpicelli che calcia a tu
per tu con il portiere, ma stavolta in uscita salva
tutto Ravaglia. Ripresa. Al 3' in contropiede Cernigoi dalla
trequarti serve in profondità Orlando che
entra in area e calcia in porta, ma Ravaglia è
reattivo e in tuffo respinge la sfera. Al 10' altro
pericolo quando Cernigoi lancia in porta Frediani
che da pochi passi, di sinistro, calcia alto. Al
35' esce dal campo Benedetti per un problema alla
spalla, ma stoicamente rientra in campo dopo alcuni
minuti per ristabilire la parità numerica.
Al 38' su cross da sinistra di Gemignani, c'è
un rimpallo in area eugubina dove Gelonese di destro
indirizza la palla verso l'angolino ma colpisce
la base del palo. Tabellino:
Sambenedettese - Gubbio (2-0): Sambenedettese
(4-2-3-1): Santurro; Rapisarda, Biondi, Carillo, Gemignani;
Gelonese, Angiulli; Volpicelli (47' st Miceli), Orlando
(20' st Trillò), Di Massimo (1' st Frediani);
Cernigoi (33' st Piredda). A disp.: Raccichini, Zaffagnini, Bove, Brunetti,
Garofalo, Malandruccolo, Panaioli. All.: Montero. Gubbio (3-4-2-1): Ravaglia; Cinaglia,
Coda, Konate; Munoz (32' pt Benedetti), Lakti (13'
st Meli), Malaccari, Filippini; Tavernelli,
Sbaffo; Gomez (33' st Cesaretti). A disp.: Zanellati, Bacchetti,
Maini, Zanoni, Ricci, Battista, Sorrentino. All.: Torrente. Arbitro:
Rutella di Enna (Dell'Olio di Molfetta e De Chirico
di Barletta). Reti: 10' pt Di Massimo
(S), 29' pt Cernigoi (S). Ammoniti: Biondi
(S), Benedetti (G), Konate (G). Angoli: 1-8.
Recupero: 1' st; 4' st. Spettatori:
2668.
• 08
DICEMBRE 2019 Verso
il posticipo: parlano diesse e allenatore; i convocati
e i risultati della diciottesima
In
vista del posticipo. Out per problemi fisici
pure Bangu e Manconi, oltre ai lungodegenti El Hilali
e Cenciarelli, insieme a De Silvestro che deve recuperare
dopo l'operazione al crociato. Il diesse Stefano
Giammarioli è stato presente in studio nella
trasmissione «Campo Aperto» su Tef Channel
in diretta domenica sera. Cosa ha detto: "San
Benedetto del Tronto è una delle più
belle piazze dove si può giocare per calore
e passione. Sarà un motivo in più
da parte nostra per fare la nostra parte. Cosa
è cambiato con Torrente? Più attenzione
ai particolari, chi conosce la serie C capisce a
che cosa mi riferisco. Il tecnico ha portato delle
idee chiare per i calciatori. Sappiamo però
che la squadra va aggiustata: una rosa che va
sfoltita, al massimo con 22 elementi, per risparmiare
e per rinforzarsi. Lo dobbiamo fare per un presidente
come Notari che in questi anni ha fatto enormi sacrifici".
Parla così
il tecnico dei rossoblù Vincenzo Torrente:
"Veniamo da buone prestazioni, per questo motivo
dico che ci manca qualche punto. Giocheremo su un
campo difficile contro una buona squadra che ha
delle potenzialità importanti in attacco
con giovani interessanti. In un ambiente con una
tifoseria calda e passionale, d'altronde la Samb
dà sempre un qualcosa in più tra
le mura amiche. Ma andiamo a giocarcela perchè
abbiamo bisogno di punti. Con la difesa a tre abbiamo
trovato il giusto equilibrio difensivo e in generale.
É un 3-5-2? Mi fate sempre la stessa domanda. Dico
che in fase di possesso non è un 3-5-2 (ma
un 3-4-2-1 ndr). Ma il calcio è dinamico:
conta l'atteggiamento e la mentalità. Ora
occorre fare più punti possibili. Pensiamo
già a gennaio, ne parlo spesso con
il diesse Giammarioli, per il mercato che vogliamo
fare. Gli infortuni? Cesaretti proviene da un problema
alla schiena, si è allenato solo nella rifinitura,
perciò valuterò fino all'ultimo. Semmai
può avere una chance Tavernelli. Manconi
è out per un colpo al ginocchio, idem Bangu.
Conti è con la Berretti per dargli continuità.
Ma Gomez e Coda? Avevamo messo in preventivo che
dovevano attraversare un periodo di crescita, visto
che sono arrivati in corsa, ma le qualità
non si discutono. Ci mancano i gol, questo è
vero". Detto ciò, confermato il
3-4-2-1. Ravaglia in porta. Difesa a tre probabile
con Cinaglia, Coda e Konate. Quartetto a centrocampo
con Munoz, Lakti, Malaccari e Zanoni. Davanti Gomez
e Sbaffo da dietro a supporto di Cesaretti
(altrimenti è pronto Tavernelli).
La lista dei ventuno convocati: Bacchetti, Battista,
Benedetti, Cesaretti, Cinaglia, Coda, Filippini,
Juanito, Konate, Lakti, Maini, Malaccari, Meli,
Munoz, Ravaglia, Ricci, Sbaffo, Sorrentino, Tavernelli,
Zanellati e Zanoni. Risultati:
Diciottesima Giornata - Serie C - Girone B: Cesena
- Fano 0-4 3'
Barbuti (F) rig., 10' Di Sabatino (F), 50' Barbuti
(F), 85' Kanis (F) Fermana - Arzignano Valchiampo
1-1 45'
Cognigni (F), 92' Piccioni (A) Padova - Imolese
2-0 80'
Ronaldo (P), 92' Mandorlini (P) Piacenza -
Rimini 3-0 25'
Paponi (P), 79' Corradi (P), 94' Della Latta (P) Ravenna
- Sudtirol 0-2 11'
Morosini (S) rig., 45' Mazzocchi (S) Sambenedettese
- Gubbio lunedì Triestina
- Modena 0-1 86'
Tulissi (M) Vicenza - Feralpisalò 3-1 9'
Guidetti (F), 20' Vandeputte (V), 43' Marotta (V),
82' Marotta (V) Virtus Verona - Reggiana 1-4 14'
Marchi (R), 18' Kargbo (R), 22' Zanini (R), 39'
Cazzola (V), 59' Marchi (R) Vis Pesaro - Carpi
0-1 41'
Maurizi (C)
• 07
DICEMBRE 2019 Gubbio,
monday night e Montero stile Libertadores. Samb
e Gubbio a confronto (per i punti)
Gubbio
verso il Monday Night. Rossoblù che sono
attesi dalla sfida di lunedì sera a San Benedetto
del Tronto. Un Gubbio che deve ritrovare i punti
in classifica perchè nelle ultime quattro
partite ha ottenuto appena due punti. Tra l'altro
si segnalano solo due vittorie (pari al 12%) in
diciassette partite. Mentre la Sambenedettese sa
usufruire del fattore campo: nelle ultime due partite
casalighe sono venuti fuori due 2-0 secchi con Rimini
e Feralpisalò. L'ultima sconfitta casalinga
per gli adriatici risale al 20 ottobre scorso contro
la capolista Vicenza (0-3). D'altronde il Gubbio
al Riviera delle Palme ha dovuto quasi sempre cozzare
contro l'onda d'urto sambenedettese. Nella stagione
scorsa, il 28 aprile 2019, infatti gli eugubini
vennero sconfitti per 3-1 dai rossoblù marchigiani
allenati da Magi: in gol Di Massimo, Ilari e Stanco;
rete della bandiera ospite di De Silvestro (sulla
panchina umbra c'era Galderisi). E l'anno precedente
venne fuori un pareggio (1-1): eurogol di Marchi
con un pallonetto da quaranta metri e pari di Rapisarda
per i locali (sulla panchina rossoblù c'era
Pagliari). Un campo che è stato sempre avaro
di soddisfazioni per il Gubbio, tranne nella Poule
Scudetto di serie D quando gli eugubini espugnarono
il campo di San Benedetto del Tronto per 1-0 con
rete di Massimo Conti, stagione in cui i rossoblù
sono riusciti a risalire subito in Lega Pro con
l'allenatore Magi. Eppure in campionato il Tempio
del Tifo sambenedettese si è rivelato sempre
un tabù. La Sambenedettese vuole vincere,
lo dice apertamente il tecnico Paolo Montero e vuole
un clima stile Libertadores. Come scrive Rivieraoggi.it,
l'allenatore uruguaiano dice: "Avete mai
visto cosa succede durante una partita in Coppa
Libertadores? Chi è in vantaggio parcheggia
il pullman davanti alla porta e spariscono i palloni.
Ecco, dobbiamo diventare come i sudamericani. Leggere
bene le situazioni quando mancano pochi minuti alla
fine della partita". Ogni riferimento non
è casuale: Montero si è arrabbiato
molto per il gol incassato al 90' con l'Imolese
nell'ultima partita di campionato (finita 1-1).
Sulla partita di lunedì si è espresso
anche l'ex difensore dei rossoblù Alex Marini
(ora tra le fila della Jesina in serie D) che dalle
colonne del Corriere Adriatico (articolo ripreso
anche da Gazzettarossoblu.it), ha specificato: "Per
il Gubbio sarà una gara difficile perchè
la Samb viene trascinata dal pubblico, anche se
cercherà di subire il meno possibile perchè
ha bisogno di punti salvezza. Ma a San Benedetto
il fattore campo si sente e Montero offre un buon
calcio". Detto questo, il trainer Montero
potrebbe optare per il 4-3-3. Con probabile undici.
Santurro in porta. Quartetto difensivo con Rapisarda,
Biondi, Carillo e Gemignani. A centrocampo il trio
Gelonese, Angiulli e Frediani. Di punta il tridente
Volpicelli, Cernigoi e Di Massimo. In casa Gubbio
invece Torrente è pronto con il modulo 3-4-2-1. Ravaglia in porta. Difesa a tre con Cinaglia, Coda
e Konate. Poi un quartetto a centrocampo con Munoz,
Lakti, Malaccari e Zanoni. Davanti Gomez
e Sbaffo a supporto di Cesaretti.
• 05
DICEMBRE 2019 Giammarioli:
"Rosa da sfoltire e acquisti mirati. Vogliamo
portare una ventata d'aria nuova..."
Da
qui ad un mese cominciano quelle trattative per
delineare le strategie per il mercato di gennaio.
Il discorso vale anche in casa Gubbio. Dopo un inizio
di campionato difficile, al di sotto delle aspettative,
la squadra rossoblù cerca di risalire la
china perchè al momento è impelagata
in piena zona playout. Servono i risultati ma evidentemente
servono anche delle correzioni in corsa all'apertura
del mercato di gennaio. Ma cosa ci aspetta all'orizzonte?
Chiaro che si sta provando di cambiare le carte
in tavola per il trainer Torrente. L'idea è
questa: alcune uscite per poter usufruire di alcune
nuove entrate. Adesso il direttore sportivo Stefano
Giammarioli sta dettando la linea. Ecco cosa ha
in mente: "Cercheremo in maniera essenziale
di lavorare sui giovani. Questa società ha
bisogno del minutaggio. Qualche pedina del resto
ha trovato delle difficoltà in questa prima
fase di campionato. In difesa e in attacco abbiamo
già inserito due pedine importanti come Coda
e Gomez. Così adesso andremo ad individuare
quello che ci serve: probabilmente un centrocampista,
di esperienza, ma con l'aggiunta di qualche giovane".
Così si è confessato il diesse eugubino
ai microfoni dei colleghi di Tuttoc.com, e per quanto
riguarda il mercato ha aggiunto: "Faremo
un mercato nell'intento di sfoltire una rosa numerosa.
Ci saranno degli innesti mirati per rinforzare una
struttura ben avviata. Andrea Conti in uscita? Possibile,
il ragazzo è un giovane interessante e stiamo
valutando di mandarlo a fare esperienza in categorie
inferiori". Ma si sofferma anche sul fatto
che sta cercando di portare una ventata d'aria nuova nell'ambiente
eugubino dopo un periodo cupo e oscuro. Dice: "Il
Gubbio deve sapersi difendere in un campionato dove
ci sono tante squadre con piazze importanti. Per
fare questo, cioè per difendersi, serve organizzazione
e idee ben chiare. Pertanto sia il sottoscritto
che mister Torrente vogliamo portare tutto ciò
in questo club". News dal girone. Nuovo
volto in casa Fano. Esonerato il tecnico Gaetano
Fontana dopo ben otto sconfitte consecutive. La
formazione marchigiana è fanalino di
coda solitaria. Sulla panchina granata è
stato chiamato un allenatore conosciuto pure a Gubbio
(ha guidato i rossoblù in tre occasioni,
con una breve parentesi in serie B). Si tratta di
Marco Alessandrini, 65enne, di Senigallia: firma
un contratto per un anno e mezzo (fino a giugno
2021). Aveva già allenato il Fano nella stagione
2014-2015 in serie D, quando arrivò al secondo
posto dietro alla Maceratese vincitrice del campionato
allenata all'epoca da Giuseppe Magi, che poi nella
stagione successiva venne a Gubbio per risollevarlo
dal baratro (dalla D), e si portò dietro
Cordova, Marini, Petti, Romano, Croce e Ferri Marini
dai biancorossi.
• 04
DICEMBRE 2019 Lakti:
"Abbiamo capito che non siamo così
scarsi. Meritiamo più punti. Il mio ruolo
attuale..."
Parla
il centrocampista Erald Lakti, classe 2000, dopo la gara contro
il Padova e in vista del posticipo serale contro
la Sambenedettese: "Dalle giovanili della
Fiorentina alla serie C ho trovato un calcio molto
diverso. In questo campionato conta molto il risultato
rispetto al campionato Primavera. Qua anche un punto
può fare la differenza sia per quanto riguarda
la retrocessione sia per quanta riguarda per raggiungere
la zona playoff. Per quanto concerne il mio ruolo,
io ho fatto sempre il centrocampista, pertanto sono
un calciatore di inserimento e che aiuta molto nella
fase divensiva. Adesso, come mi sta facendo ora
giocare il mister (Torrente ndr), mi sto trovando
molto bene. Purtroppo mi manca solo il gol: finora ho avuto qualche occasione, mi auguro di sbloccarmi
nelle partite a venire. A livello di team credo
che questa squadra merita qualche punto in più:
abbiamo raccolto di meno di quanto abbiamo espresso
sul campo, soprattutto nelle ultime due partite. Con
il Ravenna siamo andati in vantaggio per tre volte
ma non siamo riusciti poi a gestire la partita. Con il
Padova invece credo che abbiamo disputato una buona
partita, dove tra l'altro abbiamo messo in difficoltà
una grande squadra e questo incontro ci ha fatto
capire che non siamo inferiori a nessuno. Stiamo
così dimostrando che non siamo una squadra
scarsa. Dico questo perchè stiamo mettendo in difficoltà
pure le squadre forti. In prospettiva lunedì
contro la Sambenedettese ci aspetta una grande partita: tuttavia
già ci stiamo lavorando con il mister
e dovremo ascoltare le sue indicazioni".
Un accenno sulla nazionale Under 19 dell'Albania, dove
è stato convocato alcune settimane fa: "Un onore indossare la maglia del
proprio paese. In Italia non ho avuto mai una convocazione
dalle nazionali azzurre. Quindi alla prima chiamata
sono andato con quella albanese. Ma a conti fatti
preferisco rispettare le mie origini".
Intanto nella giornata di mercoledì si è
giocato il recupero tra Imolese e Triestina. La
gara è finita in parità, 1-1. Due
rigori come protagonisti. Prima hanno sbloccato
il risultato gli alabardati con un tiro dagli
undici metri di Ferretti. Ma sempre su penalty la
formazione di casa ha trovato il pari con il sigillo
dal dischetto di Boccardi a fine primo tempo. Così
con questo risultato la formazione giuliana aggancia
il Modena al decimo posto a quota 23 punti. Invece
l'Imolese si avvicina ad un solo punto dal Gubbio
(sale a 14 punti), ma si trova sempre impelagata
nella zona playout.
• 03
DICEMBRE 2019 Focus.
Munoz e il calciatore "box to box". La
terminologia da scoprire del calcio moderno
Quel
termine poco conosciuto, ma estrapolato a sorpresa
dal cilindro dal calciatore rossoblù Rafa
Munoz Benavides durante la conferenza stampa del
post partita contro il Padova. Ovvero ha parlato
che "il calcio italiano è diverso da
quello spagnolo" aggiungendo che "assomiglia
al calcio inglese dove esiste un calcio box to box".
In molti si saranno chiesti, ma cosa significa?
Basta approfondire subito la questione. In fondo
noi siamo qui per questo. Ovvero cercare - nel nostro
piccolo - di semplificare certe nozioni che vengono
menzionate nel calcio moderno e talvolta sono frasi
indecifrabili per chi è abituato ad un calcio
che ormai sembra sorpassato. Andiamo nello specifico. Il termine
"Box To Box" è legato al calcio.
Alla lettera significa "scatola contro scatola".
Si parla che questa definizione è nata quando
l'allenatore Terry Venables ai tempi del Leeds definì
il suo calciatore Lee Bowyer così: "The lad's got a good engine. He goes from box to box".
Tradotto: "Il ragazzo ha un buon motore. Va da una scatola all'altra".
Un calciatore si è evoluto nel calcio di
oggi, ora si interessa maggiormente di entrambe
le estremità del campo, coprendo ogni filo
d'erba in campo. Deve essere efficace nel coast
to coast, ovvero sia in difesa che in attacco. Perciò
spesso viene utilizzato un centrocampista (di fascia
in questo caso nel 3-4-2-1) che viene definito centrocampista
box-to-box. In altre parole è colui che recupera
palla nei pressi della propria area e successivamente
fa ripartire l'azione concludendola nell'area avversaria.
Un po' come succede a Munoz in questo nuovo modulo
targato Vincenzo Torrente con il calciatore iberico
che si piazza sulla fascia destra: di frequente
si porta al
recupero palla dalla retrovie, riparte in velocità,
senza remore, per poi lanciarsi verso l'attacco:
un reale esempio il suo gol a Ravenna che ha sorpreso
l'intera retroguardia ravennate e l'assist al bacio
(un rigore in movimento) per Gomez contro il Padova.
Diciamo anche che questo tipo di calciatori non
viene usato spesso da quelle squadre che amano tanto
il possesso palla o il fraseggio. Altresì
le squadre che vengono allevate per giocare una
partita difensiva o contrattaccante sono quelle
che beneficiano di questi calciatori. Ecco spiegata
la differenza dal calcio spagnolo che pensa più
ad un calcio ragionato, con una ragnatela fitta
e continua di passaggi, denominato Tiki
Taka (che lo ha reso celebre Pep Guardiola al Barcellona).
D'altronde in Spagna c'è sempre una certa
repulsione verso il «resultadismo» (ovvero al pragmatismo
viscerale del primato della vittoria su tutto il
resto). Mentre nel calcio italiano l'efficacia del
contropiede o delle ripartenze è basilare
nel giuoco del calcio, ma pure in Inghilterra: un
esempio lampante è il gioco espresso dal
Liverpool targato Klopp campione d'Europa in carica.
Per fare questo però servono calciatori che hanno una
elevata resistenza, la volontà di correre
per 90 minuti: una pedina efficace nella pressione,
per poi passare alla transizione in maniera rapida
e deve sapere scappare negli spazi aperti in avanti,
inoltre deve sapere coniugare la capacità
di intercettazione della palla e l'abilità
nel passaggio. Questo è definito un calciatore
box to box. Per definire il termine stesso vengono
in mente determinati giocatori con certe caratteristiche:
Steven Gerrard (ex Liverpool), Frank Lampard (ex
Chelsea), o Bastian Schweinsteiger (ex Bayern Monaco).
Perciò Munoz nel calcio nostrano sta trovando
una nuova dimensione. Da difensore centrale (in
Spagna) è diventato un centrocampista box
to box o un terzino fluidificante vecchio stampo
(figura leggendaria creata da Helenio Herrera su
misura per Giacinto Facchetti). Nel calcio c'è
sempre da imparare. Nulla è mai precluso.
• 02
DICEMBRE 2019 Crespini:
"Torrente ha registrato la difesa. Ma in
attacco...". Guerri: "Si può
fare di più avanti"
Presente
durante la partita tra Gubbio e Padova. L'ex diesse
del Gubbio, ora direttore sportivo della Vis Pesaro.
Stiamo parlando di Claudio Crespini che nella nostra
intervista commenta così il match che ha
vissuto dagli spalti del Barbetti: "Direi
che è venuto fuori uno 0 a 0 esatto. Ovvero
un risultato che ha rispecchiato in pieno la partita.
In pratica le difese hanno prevalso sugli attacchi.
Adesso vedendo il Gubbio lo posso definire registrato
bene in difesa: Torrente l'ha proprio registrata
bene. Ora non è più facile segnare
al Gubbio. Davanti ha qualche problema, ma credo
come quasi tutte. Infatti i migliori attaccanti
se li sono aggiudicati quelle sei o sette squadre
migliori del girone. Per il resto, un qualche problema
in attacco ce l'abbiamo un po' tutti".
Massima schiettezza. Perciò serve un attaccante
di peso? "Come il mio Pesaro. Tutti siamo
alla ricerca di attaccanti". Ma il Padova
può riagganciare a suo avviso il Vicenza
che sta quasi sfuggendo da primatista? "Ancora
il campionato è aperto. Quelle quattro o
cinque squadre in alta classifica lotteranno fino
alla fine. Però il Padova mi è sembrato
in un momento di involuzione di gioco. Infatti fatica
molto ad andare al tiro. Aggiungerei che mi sembra
per ora più che altro un Ronaldo dipendente".
Invece, del Gubbio, un nome di un calciatore si
può fare? "Mi sono piaciuti Cinaglia
e Munoz: nella parte destra della difesa stanno
facendo un bel lavoro. Credo che hanno dato solidità
al reparto. Ad esempio Coda già lo conoscevo,
ma Cinaglia e Munoz per me sono stati una sorpresa".
E la sua Vis Pesaro? "Facciamo fatica. Abbiamo
lo stesso problema del Gubbio: non segniamo. Perciò
dovremo lottare fino alla fine per raggiungere la
salvezza". Sugli spalti c'era pure Simone
Guerri, ex centrocampista dei rossoblù, attualmente
fa parte dello staff nell'area tecnica del Siena.
Con noi ha fatto un commento sul match. Ecco le
sue dichiarazioni: "É stata una partita
tra una squadra forte che è stata costruita
per vincere come il Padova. Di fronte un Gubbio
che deve trovare un attimo la quadratura. Si è
visto il Padova che è una buona squadra,
con differenze tecniche evidenti, però in
pratica hanno creato poco. Credo che il Gubbio ha
fatto quella partita che doveva fare. Nel primo
tempo è rimasto chiuso, non ha concesso nulla,
a parte tre calci piazzati e tiri di Ronaldo. Nel
secondo tempo invece i rossoblù hanno cercato
di sfruttare le ripartenze. Credo che sia auspicabile
che si vada a sviluppare qualcosa in più
in fase offensiva. Mi riferisco in particolare al
modulo: con la difesa a tre nel momento che ti copri
difendi con cinque elementi, perciò gli attaccanti
restano più da soli, idem i centrocampisti".
Il Padova come il Vicenza? "Conosco entrambe,
squadre quadrate e per me sono alla pari. Dico che
ancora è tutto aperto nel girone B".
Un calciatore su tutti? "Mi piace Lakti
che è della Fiorentina, lo avevo già
visto l'anno scorso: con personalità e gamba,
tosto e non molla mai, a livello caratteriale assomiglia
al calciatore che ero io. E sinceramente Munoz mi
intriga: ha delle qualità, forse deve migliorare
in fase difensiva e deve crescere in muscolatura.
Ma su tutti mi ha sorpreso Tavernelli: è
giovane, ha gamba e forza, un buon giocatore".
Nel girone A? "Con il Monza il destino sembra
già scritto. Un Davide contro Golia. Quest'anno
penso che sia più tosto il girone B con almeno
nove piazze ben strutturate. Invece per noi al Siena
sta succedendo una cosa strana: abbiamo il record
di vittorie fuori casa (7 vittorie su otto gare
ndr), in casa invece fatichiamo (una sola vittoria
e cinque sconfitte ndr). Ma credo che faremo un
grande campionato".
• 01
DICEMBRE 2019 Torrente:
"Ora squadra maschia, ma...". Munoz:
"Un box to box". Le foto di Gubbio-Padova
Gubbio
contro Padova. Un punto per uno, ma che alla fine
non accontenta nessuno. Patavini che si distanziano
di sei lunghezze dal primo posto. Eugubini che restano
ancora nelle sabbie mobili dei playout. Il tecnico
dei biancorossi Salvatore Sullo è laconico:
"Non cerco alibi, è da perdenti".
Poi analizza così la partita: "Abbiamo
fatto la partita, però non abbiamo segnato.
Primo tempo notevole con un buon palleggio, abbiamo
spesso messo delle palle negli ultimi 16 metri,
però non siamo stati bravi a rifinirli. Le
partite se non si sbloccano, poi diventa un problema.
ll lato positivo è che abbiamo rischiato
poco, a parte due contropiedi. Ma il Gubbio è
squadra tosta, organizzata. D'altronde la partita
stessa è formata da tre partite insieme".
Quali? "La prima fase sono i primi dieci
minuti, la seconda è la parte centrale della
partita ed infine ci sono gli ultimi 15 minuti dove
per tutti è una vera battaglia".
Questa è la teoria di Sullo. Mentre il trainer
dei rossoblù Vincenzo Torrente parla così:
"La squadra ha risposto bene per applicazione,
con una buona manovra e in difesa non abbiamo quasi
mai rischiato. Peccato perchè nella ripresa
ho cercato di sfruttare le giocate in velocità
di Tavernelli e Manconi, ma ci è mancato
l'ultimo passaggio. Non era facile contro un Padova
forte, ma in fase di non possesso siamo stati efficaci
contro un fenomeno come Ronaldo. Tuttavia potevamo
fare meglio sulla destra quando Munoz si è
trovato spesso a sfondare in percussione. In sostanza?
Attenti in difesa, però imprecisi nelle occasioni
create in avanti. Ma la squadra ha dimostrato di
essere maschia. In serie C non contano i nomi sulle
figurine Panini, le partite vanno giocate e lottate.
Dieci anni fa vincemmo proprio per questo".
Tocca allo spagnolo Rafael Munoz: "Questa
è la strada sulla quale continuare. Credo
che la squadra abbia fatto una buona prestazione.
Perciò avanti così. Il calcio italiano?
É molto diverso da quello spagnolo. Nel paese
iberico giocavo come difensore centrale, ma qui
mi trovo bene come terzino e sugli esterni. Questo
calcio assomiglia a quello anglosassone: mi vedo
un calciatore box to box (come si dice in gergo
nel calcio inglese ndr)". Ma ecco le foto
(20 immagini) di Gubbio e Padova. Fotoservizio di
Simone Grilli.
• 01
DICEMBRE 2019 Gubbio
contro Padova senza acuti (0-0). Un punto per uno,
ma che non accontenta nessuno
Gubbio
contro Padova. Il trainer Torrente conferma il 3-4-2-1.
Ravaglia in porta. Difesa a tre con Cinaglia, Coda
e Konate. Quartetto a centrocampo con Munoz, Lakti,
Malaccari e Filippini. Davanti Gomez e Sbaffo a
supporto di Cesaretti. La cronaca. In avvio, al
3', proteste degli eugubini quando su un colpo di
testa di Gomez in area, la palla sembra sbattere
sul braccio di Baraye, ma l'arbitro non ravvede
nulla e fa proseguire. All 11' c'è la risposta
di Ronaldo che va via sulla trequarti per vie centrali
e prova il tiro di destro dai venti metri: Ravaglia
è costretto in tuffo a salvarsi in calcio
d'angolo. Al 26' è pericoloso sempre Ronaldo
che su calcio piazzato dal limite calcia forte di
destro: la palla parte come un missile ma Ravaglia
in volo plastico è reattivo e con la punta
delle dita devia la sfera in angolo. Al 40' è
lesto Munoz che dal fondo si porta la palla dal
destro al sinistro e rimette una palla d'oro tagliata
verso il centro, ma Gomez manca un rigore in movimento
quando calcia di destro ma viene murato da Andelkovic
che si salva in calcio d'angolo. Al 45' è
Ronaldo show, uno strappo in corsa improvviso, poi
si ferma e fa partire (quasi da fermo) un tiro di destro potente dal limite
che sibila di poco alto sopra la traversa. Da applausi.
La ripresa. Partita ancora tattica. Al 16' è
il Padova che recrimina dopo una presunta spinta
in area di Cinaglia su Santini: protesta l'attaccante
patavino ma l'arbitro fa cenno di proseguire. Al
27' prova la giocata della domenica Cinaglia con un
tiro da calcio piazzato dai quaranta metri: una
palombella che rischia di sorprendere Minelli ma
l'estremo difensore biancorosso con un colpo di
reni riesce a deviare la sfera da sotto la traversa
in angolo. Al 28' invece è Manconi che cerca
il tiro volante dal limite, palla che si perde a
lato di poco. Al 38' tiro teso di sinistro di Malaccari
dal limite, palla che esce di mezzo metro a lato.
Al 40' apre sulla destra Tavernelli per
Lakti che calcia in diagonale:
tiro teso ma la palla si perde sul fondo. Tabellino:
Gubbio - Padova (0-0): Gubbio
(3-4-2-1): Ravaglia; Cinaglia, Coda (25' st Maini), Konate; Munoz,
Lakti, Malaccari, Filippini; Gomez (36' st Tavernelli), Sbaffo; Cesaretti
(18' st Manconi).
A disp.: Zanellati, Bacchetti, Bangu, Benedetti,
Conti, Ricci, Battista, Meli, Sorrentino. All.: Torrente. Padova (4-3-1-2):
Minelli; Pelagatti (31' st Fazzi), Andelkovic, Kresic, Baraye; Germano
(8' st Mandorlini),
Ronaldo, Castiglia; Piovanello (8' st Gabionetta); Mokulu
(17' st Bunino), Santini (17' st Soleri).
A disp.: Galli, Rondarini, Capelli,
Buglio, Serena, Pesenti,
Daffara. All.: Sullo. Arbitro:
Di Cairano di Ariano Irpino (Santi di Prato e Rondino
di Piacenza). Ammoniti: Gomez (G), Ronaldo
(P), Munoz (G), Lakti (G), Manconi (G), Malaccari
(G), Soleri (G). Angoli: 4-5.
Recupero: 1' pt; 3' st. Spettatori:
994 (498 abbonati); di cui 142 da Padova nel settore
ospiti. Risultati:
Diciassettesima Giornata - Serie C - Girone B: Arzignano
Valchiampo - Virtus Verona 1-1 28'
Magrassi (V), 49' Rocco (A) Carpi - Triestina
1-0 51'
Jelenic (C) rig. Fano - Fermana 0-1 49'
Cognigni (F) Feralpisalò
- Cesena 2-2 42'
Borello (C), 70' Guidetti (F), 77' Russini (C),
90' Scarsella (F) Gubbio
- Padova 0-0 Imolese
- Sambenedettese 1-1 49'
Rapisarda (S), 90' Vuthaj (I) Modena
- Vis Pesaro 3-1 39'
Gianola (V), 49' Pezzella (M), 54' Davì (M),
67' De Grazia (M) Reggiana - Piacenza 2-2 2'
Varone (R), 16' Radrezza (R), 55' Paponi (P), 87'
Della Latta (P) Rimini
- Ravenna 1-2 30'
Zamparo (Ri), 69' Giovinco (Ra), 72' D'Eramo (Ra) Sudtirol
- Vicenza 0-1 69'
Pontisso (V)
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