[vai alle news] [vai all'archivio
news]
•••••
• 30 NOVEMBRE 2021
Il confronto. Arena come Bazzoffia. Tutto bello solo fino alla porta. Serve il salto di qualità
Ci
sono quei calciatori che sono abili nel leggere l'azione in anticipo e
nell'attaccare gli spazi con la giusta velocità ed il giusto
tempismo, molto meno nel concretizzare il gioco. Potremmo meglio dire
che sono calciatori intelligenti ma poco pratici, che quando arrivano
al sodo si impappinano. In pratica esistono anche gli attaccanti che
hanno il vizio di sbagliare prima di segnare. Stiamo parlando di
Alessandro Arena che ricorda tanto Daniele Bazzoffia di una decina di
anni fa che aveva avuto proprio Torrente. Il calciatore di Marina di Ragusa (come
lo era la punta di Assisi) è tra i più propositivi, ma
allo stesso tempo è tra i meno produttivi in fase di
finalizzazione: gli manca il colpo degli ultimi metri. Fa tutto bene,
tutto bellissimo, almeno fino al tiro in porta. A quei tempi il Dt dei
rossoblù Gigi Simoni stravedeva per Bazzoffia e infatti si
ricorda una frase importante: "Per i
movimenti che vedo in campo sono molto contento di lui, per la sua
corsa e per la sua velocità, se aggiustasse la mira davanti alla
porta sarebbe un grande...".
Direte voi: ma Bazzoffia, come lo
è Arena, è una seconda punta, magari a forza di correre
non arriva lucido sotto porta. Tuttavia diventa curioso accostare i due
nomi
perchè ci sono molte analogie. Intanto perchè
Bazzoffia quando era a Gubbio aveva (più o meno) la stessa
età di Arena di oggi: su di loro c'è (e c'è stata
a
suo tempo) grande aspettativa. Infatti Alessandro Arena in questo
inizio
di campionato è stato osannato da tutte le parti, vera
rivelazione dei rossoblù, anche se
strada facendo hanno cominciato a prendergli le misure e adesso trova
più difficoltà negli spazi di manovra. Evidentemente
Arena ancora ha bisogno di
fare quel salto di qualità che gli permetta di essere davvero
determinante e imprescindibile. Finora solo un gol su azione per Arena
(peraltro molto bello) a
Imola con un tiro di sinistro ad incrociare al volo, ma in altre
numerose circostanze è stato poco freddo e poco lucido sotto porta.
Già, l'attaccante. L'uomo deputato, sempre e comunque,
più di qualsiasi compagno, a fare gol. É la sua missione.
Il suo tema da svolgere. Un attaccante senza gol è come un mare
senz'acqua. Un attaccante deve saper segnare. D'altronde vengono
chiamati bomber o goleador. Nel calcio di una volta gli attaccanti si
chiamavano centravanti, ala destra e ala sinistra. Un po' come è
il
tridente d'attacco di oggi, anche se esiste una
mentalità tattica assai diversa nel calcio moderno. Le ali
correvano lungo la fascia,
efficaci nei dribbling, nell'assist, ma capaci anche della rete
funambolica. A
Gubbio ci sono stati questi tipi di calciatori: si ricorda Ciucarelli
ai tempi di Landi, oppure De Juliis ai tempi di Giorgini, oppure
Cipolla ai tempi di Alessandrini e Galderisi, oppure Galano e/o Juanito
Gomez (prima che fosse dirottato centravanti) ai tempi di Torrente, e
negli ultimi anni si ricorda Daniele Ferretti che tirava fuori sempre
qualcosa dal cilindro con Magi (nel 2016-2017 infatti aveva
realizzato 12 reti in campionato). Per carità, esistono gli
attaccanti di movimento. Muoversi in lungo e in largo è un
esercizio nobile, faticoso, ma l'attaccante (quello autentico) per sua
natura deve essere anche egoista, estroso, illuminante e cinico, e in
qualunque
maniera sotto porta deve fare gol. Il fine giustifica i mezzi.
• 29 NOVEMBRE 2021
Focus. L'attaccante: l'istinto e... il primo palo. La lezione di Luca Toni. L'istinto di Spalluto
Si impara sempre dai più bravi. Johan Cruijff diceva: "Il
calcio si gioca con la testa, le gambe da sole non bastano. Giocare a
calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la
cosa più difficile". Per questo motivo ci sono sembrate
molto interessanti le parole espresse da Luca Toni, ex Campione del
Mondo del 2006, nel post gara di Champions di Atletico Madrid-Milan
sulla piattaforma 'Amazon Prime' quando ha parlato del talentuoso calciatore
ivoriano Sebastien Haller che è esploso in questa stagione con
la maglia dell'Ajax (segnando 9 reti in cinque partite in Champions
League). Ha precisato: "Questo
attaccante è forte. Da dove lo si capisce? Da una dote.
L'attaccante deve essere bravo ad attaccare sempre il primo
palo: può toccarla di stinco, di petto, con il piede o di
testa, non importa... ma la palla con ogni probabilità va in
porta e disorienti l'avversario. Chiaro però che devi sapere
cosa sanno fare i compagni e conoscere bene le caratteristiche di colui
che ti deve crossare il pallone".
In pratica cosa ha voluto
intendere Luca Toni con precisione. Cosa significa primo palo, secondo
palo o centro porta. Sono le zone che devono essere attaccate dai
calciatori in fase offensiva su un ipotetico cross dal fondo o da un
traversone laterale. Il primo palo è lo spazio più vicino
al pallone che categoricamente deve essere presidiato da un attaccante
che tendenzialmente cerca l'anticipo sul difensore. Perciò
principalmente l'attaccante deve giocare sul tempo e sull'astuzia: in
un determinato momento preciso infatti va creata una occasione
pericolosa vera e propria, e il calciatore decide ad attaccare lo
spazio per ricevere il passaggio dedicato alla finalizzazione. Da
questo, ecco la nostra analisi. In pratica la lente di
ingrandimento si focalizza sulle ultime due partite. Partiamo dalla
gara di Viterbo. In avvio (minuto 11) il Gubbio va in vantaggio: un
corner pennellato in area da Cittadino, si avventa sul pallone Spalluto
che in tuffo di testa insacca in rete. Come è avvenuto?
Attaccando il primo palo. Lo stesso discorso vale per il gol segnato
contro l'Ancona: in avvio di ripresa (minuto 6) il terzino sinistro
Aurelio da sinistra mette in area una palla filtrante dove Spalluto
gioca in anticipo e con il piede destro infila la palla nell'angolino.
Come è successo? Curioso ma vero, attaccando sempre il palo. Nel
primo tempo medesima situazione dove si è sfiorata la segnatura:
scorre il minuto 17 quando Fantacci pennella in area un cross dove si
avventa Spalluto con un colpo di testa sul primo palo e ha fatto
gridare al gol (bersaglio sfiorato). Chiaro che tornano subito in
mente le parole di Luca Toni. Che Torrente abbia trovato colui che
può risolvere la grana di un attacco finora non brillante in
Samuele Spalluto? Chissà. Ma una cosa è certa:
l'attaccante deve saper determinare, trovare una soluzione per cercarsi
lo spazio necessario per una conclusione, deve mettere a frutto l'opportunismo e deve leggere con anticipo una situazione di difficoltà di una difesa avversaria.
Da lui dipendono la maggior parte degli schemi offensivi e soprattutto
è colui al quale viene chiesto il problema del 'buttarla
dentro'. Serve istinto, ma la testa viene prima di tutto. Pure a
Coverciano insegnano che le qualità psicologiche di un buon
attaccante devono essere notevoli perchè ci sono momenti della
stagione in cui hai flessioni magari di natura fisica, ma per la
maggior parte delle volte sono dovute dalla cattiva gestione delle
ansie e delle paure. E qua tornano subito in mente le parole dette da
Johan Cruijff che abbiamo scritto all'inizio. Quanto è bello il
calcio.
• 28 NOVEMBRE 2021
Torrente: "Non mi piace: vedo, sento...". Bonini: "Prima mosci". Le foto di Gubbio-Ancona
Il
Gubbio non si sblocca. Vittoria ancora rimandata contro una squadra,
l'Ancona Matelica, che ha mostrato diverse lacune in difesa e per
questo motivo il rammarico è doppio: creato sì, ma
davvero poca concretezza. Pensare che ci aveva pensato Spalluto a
sbloccare la
partita, lesto ad attaccare il primo palo e in scivolata aveva
infilato Avella con la palla che ha scheggiato il palo interno prima di
finire in rete. Ghidotti poco dopo aveva tenuto a galla il
risultato parando un rigore a Iotti. Ma dura poco
perchè Faggioli ha trovato il pareggio per vie centrali con
un destro radente. Nell'ambiente eugubino viene digerito male questo
pareggio. In casa Gubbio dopo questo risultato non c'è
tranquillità. Le parole del trainer Vincenzo Torrente dopo il
match mettono a nudo questa insofferenza: "Stanno
succedendo delle cose che non mi piacciono per niente: sento...,
vedo...! Non eravamo dei fenomeni prima, non siamo scarsi adesso. Io
non ho mai illuso nessuno, mai. Non ho sentito parlare come oggi che
abbiamo schierato sei under. Si mettono in risalto solo le cose
negative, si vede tutto nero. Così non va proprio bene". Traspare una evidente amarezza da parte del tecnico di Cetara che aggiunge: "Ho
ritrovato la mia squadra: ha giocato, ha creato, ho rivisto un'anima.
Abbiamo ritrovato le certezze, ho rivisto personalità e
coraggio. Ci è mancata solo la concretezza e Arena poteva
chiudere la partita sul 2-0. Poi dopo
il pareggio anconetano c'è stato un calo di lucidità,
tutta una questione di testa purtroppo". Sui singoli dice: "Un
elogio particolare va a Formiconi per la sua professionalità.
Spalluto sta facendo bene, ma già ne avevo parlato di questo
ragazzo. Idem Fantacci, ma sa che deve dare di più perchè
ci abbiamo investito. Come mi aspetto di più dai più
grandi ed esperti, questo mi sembra piuttosto sottinteso". Tocca allora al difensore Federico Bonini: "C'è
rammarico, noi meritavamo di più. In campo una prestazione di riscatto
dopo le ultime prestazioni piuttosto mosce. Stavolta bene come
atteggiamento e come intensità. L'Ancona ci ha messo in
difficoltà con le palle lunghe e quando attaccavano gli spazi.
Nel secondo tempo poi dopo il pari eravamo stanchi, avevamo corso
tanto. Evidentemente ancora ci manca qualcosa". Cosa dice il tecnico dei dorici Gianluca Colavitto: "Una partita bella con due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Grande prestazione e non ricordo azioni corali del Gubbio a parte il primo tempo. Ma
la qualità dobbiamo alzarla. Alla fine il campo ti dà
sempre quello che ti meriti, non esiste mai la sfortuna. Ai calciatori
dico sempre: voi siete degli imprenditori, dovete investire sul vostro
mestiere, guadagnare dei soldi non è per tutti ed è un
dono in questa fase difficile. Non è facile gestire tante
situazioni fuori dal campo: mi riferisco ai procuratori e a tante
schegge impazzite che vanno ad influire sulla testa dei ragazzi.
Gestire un gruppo al mondo d'oggi non è mai facile. Un grazie al
pubblico perchè oggi ci sentivamo a casa nostra". Le parole del difensore dei biancorossi Luca Iotti: "Un
punto sudato, partita tosta, abbiamo sofferto nel primo tempo ma nella
ripresa abbiamo saputo reagire. Mi dispiace per il rigore sbagliato. Un
grazie per i tifosi: siamo orgogliosi di loro". Le foto di Gubbio-Ancona. Fotoservizio a cura di Simone Grilli.
• 28 NOVEMBRE 2021
Gubbio, solo 1-1 con l'Ancona Matelica. Spalluto risponde presente, Faggioli però fa pari
Gubbio
contro Ancona Matelica. Il trainer Torrente conferma il 4-3-3 con delle
novità: Spalluto gioca titolare centravanti. La cronaca. Al 6'
va avanti l'Ancona con un tiro di Masetti che impegna in corner
Ghidotti. Al 9' lancio in profondità di Oukhadda dove Spalluto
elude la trappola del fuorigioco e fugge verso la porta, ma una volta
davanti al portiere calcia in bocca ad Avella che si salva con il corpo
in angolo. Al 13' pericolo: azione insistita degli ospiti innescata da
Gasperi, la palla arriva sui piedi di Sereni in area che calcia
prontamente in porta di destro ma Ghidotti è reattivo e salva
tutto con un intervento di piede in scivolata. Al 17' va via sulla
sinistra Fantacci che crossa in area, Spalluto attacca il primo palo e
incorna a rete, palla che termina a lato davvero fuori di poco. Al 31'
slalom di Arena che prova il tiro di sinistro dal limite, respinge a
terra Avella con grande difficoltà. Al 38' azione insistita dopo
l'ennesimo corner del Gubbio, tiro teso di sinistro di Cittadino dal
limite che costringe Avella in tuffo a salvarsi in angolo. Al 42' parte
in slalom Bulevardi, si fa tutta l'area in orizzontale e prova il tiro teso di
sinistro, si salva ancora Avella che in tuffo respinge come può con il piede destro.
Capovolgomento di fronte con D'Eramo che calcia una saetta dal limite, palla
di poco a lato. Al 44' il Gubbio rischia l'autogol quando Bonini (per
anticipare Faggioli) colpisce la palla che si impenna e si stampa sulla
parte alta della traversa. Ripresa. Al 4' pericolo: dal limite Iotti
calcia direttamente in porta una punizione, palla che si stampa sulla
traversa. Ma nel capovolgimento di fronte il Gubbio passa in vantaggio
(6'): Arena sulla sinistra serve Bulevardi che apre sulla
sinistra verso Aurelio che esegue un cross teso sul primo palo dove si
avventa Spalluto: l'attaccante dei rossoblù in scivolata con il
piede destro indirizza la palla angolata, con la sfera che scheggia il palo interno prima di insaccarsi in rete. All' 11' calcio
di rigore per gli anconentani dopo un contatto in area tra Aurelio e
D'Eramo. Dal dischetto Iotti calcia angolato ma lento, Ghidotti
intercetta la traiettoria e abbranca la sfera. Al 18' però
arriva il pareggio ospite: lancio lungo di Iotti in area, sponda di
Rolfini per Faggioli che calcia di destro radente in porta e la palla
si insacca in rete: Ghidotti resta impietrito, ma si parla di una leggera
deviazione con il polpaccio da parte di Formiconi. Al 43' si libera
Iannoni al limite e carica il
destro radente con la palla che termina a lato di poco. Ultimi
tentativi con Sainz Maza con due tiri da fuori area che impegnano per due volte Avella.
Tabellino: Gubbio - Ancona Matelica (1-1):
Gubbio (4-3-3):
Ghidotti; Oukhadda, Formiconi, Bonini, Aurelio; Malaccari, Cittadino,
Bulevardi (42' st Lamanna); Arena (26' st Sainz Maza), Spalluto (33' st
Sarao), Fantacci (26' st Mangni). A disp.: Meneghetti, Sergiacomi,
Castorina, Francofonte. All.:
Torrente.
Ancona Matelica
(4-3-3):
Avella; Noce, Masetti, Iotti, Maurizii (48' st Di Renzo); D'Eramo (34'
st Del Sole), Gasperi (44' st Papa),
Iannoni; Rolfini (34' st Moretti), Faggioli, Sereni (34' st Bianconi).
A disp.: Canullo, Vitali, Ruani, Sabattini, Del Carro, Vrioni.
All.: Colavitto.
Arbitro: Maranesi di Ciampino (Barberis di Collegno e Peloso di Nichelino); quarto uomo: Acquafredda di Molfetta.
Reti: 6' st Spalluto (G), 18' Faggioli st (A).
Ammoniti: Aurelio (G), Bonini (G). Angoli: 14-2. Recupero: 1' pt; 5' st. Spettatori: 1149 (di cui 579 provenienti da Ancona).
Risultati: Sedicesima Giornata - Serie C - Girone B:
Carrarese - Teramo 4-0
43' D'Auria (C), 53' Figoli (C), 64' Mazzarani (C) rig., 91' Galligani (C)
Fermana - Imolese 3-0
32' Urbinati (F), 43' Cognigni (F), 73' Pannitteri (F)
Gubbio - Ancona Matelica 1-1
51' Spalluto (G), 63' Faggioli (A)
Montevarchi - Vis Pesaro 1-1
56' Gambale (M), 74' Tonso (V)
Modena - Pistoiese 6-1
11' Scarsella (M), 23' Minesso (M), 32' Scarsella (M), 34' Azzi (M), 52' Scarsella (M), 72' Vano (P), 84' Rabiu (M)
Olbia - Pontedera 2-0
90' Ragatzu (O), 93' Renault (O)
Pescara - Lucchese 0-0
Reggiana - Viterbese 3-3
33' Iuliano (V), 57' Megelaitis (V), 72' Lanini (R), 75' Sorrentino (R), 79' Volpicelli (V) rig., 84' Zamparo (R) rig.
Siena - Grosseto 1-3
48' Terzi (S), 52' Salvi (G), 76' Moscati (G), 94' Artioli (G)
Virtus Entella - Cesena 3-1
29' Merkaj (E), 45' Pierini (C), 59' Lescano (E), 74' Merkaj (E)
• 27 NOVEMBRE 2021
Out D'Amico, il monito di Torrente e il nuovo 'look' davanti alla curva del tifo organizzato
Gubbio,
non c'è l'attaccante D'Amico per affaticamento muscolare al
quadricipite. Mentre invece torna a disposizione il centravanti Sarao
che è in vantaggio su Spalluto per riprendersi il posto da titolare. In
difesa è emergenza con gli assenti Signorini, Redolfi e
Migliorini (quest'ultimo sta proseguendo il lavoro differenziato dopo
l'intervento al ginocchio destro). Tra i convocati c'è il
giovane Alessandro Castorina, difensore classe 2004, che fino ad agosto
si trovava nelle giovanili dell'Ascoli. Il trainer Vincenzo Torrente
vuole il riscatto alla vigilia: "Una
partita importante, non lo nego, perchè la zona playoff è
il nostro obiettivo e non vogliamo restare fuori. Entrambe abbiamo
difficoltà, ma noi siamo penalizzati perchè ci mancano
gli squalificati e gli infortunati. Ma i sostituti possono fare bene.
Ora l'Ancona ha lo stesso allenatore del Matelica dell'anno scorso:
Colavitto è preparato. L'avversaria si difende in sette e
verticalizza subito verso i tre attaccanti veloci. Perciò nel
gioco preventivo bisogna fare molta attenzione. Ma devo guardare
positivo. Dobbiamo fare solo risultato, ritrovare certezze e coraggio,
quella che ci è mancata nelle ultime partite. A Viterbo abbiamo
anticipato i regali di Natale dove non c'è stata una reazione
nervosa nella ripresa, servono concentrazione e meno errori, davanti
invece dobbiamo essere più concreti. Credo che siamo una via di
mezzo, non possiamo guardare tutto nero, all'inizio del torneo abbiamo
fatto anche cose buone, perciò nei giudizi bisogna avere equilibrio sul
livello della squadra. Mi piace guardare sempre avanti in classifica,
poi sarà il campo a darci il giusto responso. Se finora ci siamo
cullati troppo? Probabile. Serve umiltà, parlare poco, si sono
fatti troppi discorsi e bisogna solo lavorare con tanta umiltà".
Possibile questo 4-3-3 iniziale. Ghidotti in porta. Difesa con
Oukhadda, Formiconi, Lamanna e Aurelio. Centrocampo con Malaccari,
Cittadino e Bulevardi. Un tridente d'attacco che forse verrà
scelto con
l'artigliera pesante con Arena, Sarao e Mangni. Questa la lista dei
diciannove convocati: Ghidotti, Meneghetti, Sergiacomi, Formiconi,
Aurelio, Bonini, Castorina, Lamanna, Cittadino, Francofonte, Malaccari,
Sainz Maza, Oukhadda, Bulevardi, Fantacci, Sarao, Spalluto, Arena e
Mangni. Intanto allo stadio nuovo look di fronte alla curva dei tifosi
eugubini. Alcuni supporters degli ultras Gubbio hanno preso in mano
pennello e vernice: un dipinto con lo sfondo con i colori vivi in rosso
e in blù, in rilievo l'anno di fondazione della prestigiosa
società eugubina, come si può vedere nell'immagine da noi
immortalata.
• 25 NOVEMBRE 2021
Con l'Ancona, un bivio per due... risalita o caduta. L'ultima volta doppietta di Ferri Marini
Gubbio
contro Ancona, un bivio per due. Rossoblù che non vincono da sei
turni: 2 punti nelle ultime cinque partite e ultima vittoria il 20
ottobre contro la Carrarese. Biancorossi che non vincono da sette
turni: due punti nelle ultime sei partite e ultima vittoria il 17
ottobre contro il Montevarchi. Inoltre gli adriatici hanno conquistato
solo 6 punti (dei 21 totali) fuori dalle mura amiche. Tuttavia la
squadra marchigiana possiede il terzo miglior attacco del girone: 23
reti segnate, dietro solamente alle più quotate Modena (25) e
Reggiana (26). Mentre in difesa subisce parecchio con 20 reti incassate
fino ad ora. Pertanto per entrambe questa partita rappresenta un vero e
proprio bivio. Soprattutto ci si aspetta delle risposte dal club
rossoblù dopo la settimana più travagliata della stagione
dove non sono mancati strascichi polemici e mugugni tra la tifoseria.
Un bivio che porta ad un classico problema di logica, 'tra bugiardi e
sinceri', che ricorda l'enigma e l'indovinello: il viandante e il bivio
(dove esiste il paese della verità e della menzogna, e cerca la
strada della verità). Perciò è il momento della
verità. É il momento di capire
di quale pasta veramente è fatto questo Gubbio. Non c'è
più via d'uscita. Precisiamo che non era una squadra di fenomeni
prima e non è una squadra di brocchi adesso, ma è
altrettanto vero che il Gubbio di queste ultime partite non sta
brillando. Oltretutto domenica mancherà praticamente tutto il
reparto centrale difensivo: Signorini, Redolfi (entrambi squalificati)
e Migliorini (infortunato). Gli indiziati per sostituirli al centro del
reparto difensivo sono Formiconi e Bonini, con la difesa a quattro che
può essere completata dai terzini Oukhadda e Aurelio. In porta
scontata la presenza di Ghidotti. Mediana a tre con Malaccari,
Cittadino e Bulevardi. Davanti il tridente probabile con Arena, Sarao
(o Spalluto) e Mangni. In casa Ancona invece il tecnico Colavitto
dovrebbe confermare il 4-3-3 (quindi si giocherà a specchio).
Potrebbe tornare a disposizione Del Sole. Pertanto Avella in porta.
Difesa a quattro con Tofanari, Masetti, Iotti e Di Renzo. Centrocampo a
tre con D'Eramo, Gasperi e Iannoni. Davanti invece il tridente Del Sole
(o Rolfini), Moretti e Sereni. L'Ancona può contare su una
tifoseria importante: in occasione del derby di Cesena dello scorso
ottobre, circa 1.700 tifosi dorici hanno occupato la Curva Ferrovia
dell'impianto cesenate. L'ultimo precedente tra le due squadre
(tralasciando quello contro il Matelica dell'anno scorso prima della
fusione) risale alla stagione 2016-2017: in pratica il 12 marzo 2017,
il Gubbio allenato allora da Giuseppe Magi si impose per 3-2 contro
l'Ancona guidato all'epoca da Giovanni Pagliari. Andarono a segno Ferri
Marini (con una doppietta, un gol su rigore) e Rinaldi, per i
biancorossi in gol Agyei e Frediani.
L'antecedente incontro a livello
cronologico fu il viatico verso la retrocessione nei dilettanti nella
stagione 2014-2015: il 2 aprile 2015 infatti il Gubbio allenato da
Leonardo Acori fu sconfitto per 2-0 tra le mura amiche dagli anconetani
(arrivarono sesti nel torneo) allenati da Giovanni Cornacchini con i
gol di Bondi e Paponi. Ora altra gara cruciale, stavolta da non
fallire.
• 24 NOVEMBRE 2021
Formiconi: "Preoccupiamoci di noi stessi. Serve solo coraggio. Scalato nelle gerarchie..."
L'intervista.
Il momento difficile che sta attraversando il Gubbio. Ne parla con noi
il terzino Giovanni Formiconi. Ecco cosa ci dice a riguardo: "Nel
complesso non è facile dire cosa sia successo se vogliamo
analizzare ogni partita. In certe occasioni non meritavamo di portare a
casa così poco, poi ci sono stati momenti come nel secondo tempo
di Viterbo dove non siamo stati all'altezza. Forse sia a Pesaro e allo
stesso modo a Viterbo non abbiamo messo la grinta necessaria nel secondo tempo
come è avvenuto in altre occasioni. In altre partite
abbiamo fatto vedere buone cose e non abbiamo fatto punti, come a Imola
dopo una grande partita siamo usciti solo con un pareggio. Ogni partita ha
una storia a sè. Nel complesso uno va a vedere tante cose
negative, ma sono del parere che ci sono state pure tante cose
positive. Alla fine di tutto però c'è solo da lavorare e
rimboccarsi le maniche". Alla fine del match a Viterbo c'è stato un confronto tra i tifosi e i calciatori, ma cosa vi siete detti? "Non
ero presente personalmente in quel momento. Ma penso che ci sia stato
solo incitamento. Da parte dei tifosi del Gubbio e della città
ho sempre sentito appoggio. Quindi di sicuro ci chiedono di fare meglio
perchè i risultati non arrivano. I risultati all'inizio arrivavano e in
quel momento abbiamo pure fatto vedere di che pasta siamo fatti. Chiaro
che adesso dobbiamo fare di più senz'altro, ma questo lo
sappiamo noi per primi e la ritengo una cosa normale". Ma domenica
è allarme in difesa. Mancano il duo centrale Signorini e Redolfi
per squalifica, oltretutto è out per infortunio Migliorini. Si
parla adesso di un possibile duo centrale inedito formato da Formiconi
e Bonini. Ma che ne pensa? "Eh,
chiaro che potrebbe essere. Vediamo come saranno le scelte visto che
stiamo provando più soluzioni: ci dirà il mister. Da
parte mia posso solo dire che mi metto a disposizione. Mi butto nel
lavoro e mi alleno al massimo. Se dovessi giocare anche da centrale
proverò a dare il meglio delle mie potenzialità".
La scorsa estate Formiconi in realtà era stato messo sul mercato
in base a quello che rivelavano alcune indiscrezioni. Ora è
contento che è rimasto in rossoblù? "Si
sì, assolutamente. In estate infatti c'erano delle voci di mercato, il
mister (Torrente ndr) con me era stato abbastanza chiaro: ha fatto
altre scelte, diciamo che in graduatoria sono sceso di qualche gradino,
le situazioni di anno dopo anno si evolvono e il calcio è pure
questo. Ma questo succede tutti gli anni in tutte le squadre. Da queste voci di
mercato, per via di tante cose, non si è fatto più niente.
Sono rimasto qui, sono un calciatore del Gubbio, perciò sono a
disposizione e ne sono felice. Ora cerco di dare il
massimo per riconquistare alcune posizioni in graduatoria, con
l'ausilio delle prestazioni in campo. Se non sono utile in campo cerco
di essere utile per i ragazzi durante l'allenamento".
Domenica
arriva a Gubbio l'Ancona-Matelica che sta avendo le stesse
problematiche dei rossoblù: infatti dopo un avvio promettente i
biancorossi si sono un po' sgonfiati, perciò cercheranno di
rilanciarsi in terra eugubina. Quindi che partita sarà? "Non
dobbiamo temere nessuno e questa parola non deve esistere nel nostro
vocabolario. Bisogna adesso affrontare le partite con coraggio. Occhio
all'avversaria perchè hanno una identità precisa con dei
calciatori che già giocavano insieme a Matelica: è una
squadra di gamba, efficace negli spazi aperti. Ma noi giochiamo in
casa, dobbiamo riprendere quell'andamento iniziale. Non
dobbiamo per niente preoccuparci di quello che fanno loro, ma
preoccuparci di noi e basta".
• 23 NOVEMBRE 2021
La storia di ex. Le doppiette di Bortolussi e Ragatzu. Coloro che non segnano solo a parole
Il
girone regala alcune perle. Storia di ex che segnano a ripetizione. Uno
che viaggia sulla scia delle prime Reggiana e Modena. L'altro che cerca
di salvare la sua squadra dalla zona calda dei playout. Stiamo parlando
di Mattia Bortolussi e Daniele Ragatzu. Pregevole doppietta nel Cesena
vincente per 4-0 sulla Fermana con Bortolussi che apre le danze con un
tocco morbido in area ospite, mentre il gol del 3-0 vale una menzione
speciale perchè il centravanti bianconero si fa oltre quaranta metri
palla al piede a tutta birra, salta in slalom pure il portiere Ginestra
e infila la porta con un tocco di destro chirurgico. Ma che dire,
chapeau. L'attaccante è cresciuto nelle giovanili del Gubbio.
Infatti ci fu una intuizione dell'allora diesse Stefano Giammarioli che
lo prelevò dal Matelica quando era ancora giovanissimo. Ma lo
dice lo stesso Bortolussi leggendo una intervista datata su 'Il Resto
del Carlino': "Per quattro anni ero
al Matelica dove mi allenava anche mio padre, Milco. Poi è
arrivata la chiamata del Gubbio, sono rimasto fino a 20 anni (con una
parentesi al Catania). Provai emozione quando esordì negli
Allievi e poi il vero salto in prima squadra. É stata una bella
parentesi quella eugubina".
Esordisce in prima squadra infatti
con i rossoblù con il trainer Christian Bucchi (ora alla
Triestina). Quindi in serie C si va valere alla Lucchese. Infatti lo
nota la Juventus, lo compra e lo gira in prestito per poi
esplodere a livello realizzativo nel Novara con 10 reti in 26 presenze.
Ma a settembre 2020 il Cesena fa un grande sacrificio acquistandolo a
titolo definitivo dai gaudenziani e con i bianconeri ha firmato un
quadriennale, voluto fortemente dal diesse Moreno Zebi (eugubino ed ex
Gubbio). Lo presentò così lo stesso Zebi: "La mia idea con uno sforzo economico che consente alla società di patrimonializzare".
Fiducia ripagata in pieno perchè l'anno scorso diventa il
capocannoniere del girone B con 16 reti segnate con i romagnoli. E
neanche a dirlo quest'anno ha ripreso la marcia con 7 reti realizzate
(in 14 turni) facendo coppia con Caturano in attacco (5 gol), con 12
reti messe a segno in due. Si parla che oggi il suo cartellino
può valere quasi un milione di euro e pensare che il Gubbio a
quei tempi poi lo ha scaricato nel 2016. Quando non c'è lungimiranza. Qualcun'altro
invece ci ha visto lungo. Un altro ex si è fatto valere con due
gol sabato: la velocità nell'esecuzione di Daniele Ragatzu
sorprende per due volte il portiere Agostino del Teramo allenato da
Federico Guidi, ma la gara finisce 2-2. L'attaccante sardo aveva
giocato in serie B con i rossoblù nella stagione 2011-2012 e si
ricorda perchè realizzò il gol vittoria sulla Nocerina
(per 2-1). Anche quella volta fu preso dal diesse Stefano Giammarioli
(con la complicità del compianto direttore tecnico Gigi Simoni) proveniente
dal Cagliari. Le sue qualità si sono viste proprio nella partita
persa a Olbia (per 1-0) quando ha innescato il gol decisivo di Lella.
Ragatzu finora ha realizzato 5 reti. Ecco due ex attaccanti che si
stanno facendo valere nel nostro girone.
• 22 NOVEMBRE 2021
Focus. Sensazione di dejavù. Fanno ritorno i fantasmi del passato. Problemi strutturali
L'anno
scorso, il 21 novembre 2020, si festeggiava il pareggio ottenuto a
Perugia nel derby per 0-0, con una squadra che dopo un avvio a rilento
era in ripresa: in quell'occasione mostrò muscoli e denti con
una prova gagliarda, dove si ottenne un record perchè la squadra
rossoblù non riusciva ad uscire indenne dal capoluogo umbro dal
lontano 1958. Il tecnico Torrente fu elogiato anche da Perugia per
genialità e tattica, quando scrissero: «Complimenti a
mister Torrente, il Perugia non sapeva cosa fare, la sua esperienza ha
determinato il risultato e ci ha chiuso benissimo». Ci ritroviamo
catapultati un anno dopo preciso: 21 novembre 2021, il Gubbio perde a
Viterbo per 2-1 (in rimonta) e incappa in una tra le peggiori sconfitte
in gare ufficiali per il modo con cui è stata perpetrata. Un
Gubbio in vantaggio dopo appena undici minuti di gioco (tra l'altro
segnato da Spalluto con una torsione di testa in tuffo ineccepibile)
doveva fare un sol boccone della vittima sacrificale Viterbese che in
quel momento si è ritrovata spaesata. Questo è un Gubbio
che è stato costruito per buoni propositi, si pensa in grande,
si è speso di più delle passate stagioni, quindi questo
Gubbio con un gol di vantaggio sul campo del fanalino di coda in totale
crisi avrebbe dovuto vincere a mani basse in condizioni normali. Invece
la squadra è colata a picco, senza scusanti. Eppure l'esperienza
delle passate stagioni non hanno per niente insegnato nulla? Quest'anno
si sono comprati fior fiori di calciatori spendendo svariati euro,
trascurando probabilmente qualche aspetto fondamentale strutturale
(infatti c'è chi sta insinuando che qualche calciatore è
stato acquistato a scatola chiusa), ma in ogni caso non è
pensabile che si vuole concludere la stagione senza avere una minima
soddisfazione (è inconcepibile). Il gioco del pallone non
è
fatto di grandi nomi, anche se è chiaro che più se ne
hanno e più si vince. Sicuramente è fatto anche di questi
ma devono poi essere assemblati nel modo giusto: è soprattutto
un gioco di squadra, un gioco corale in cui la squadra deve avere una
sua armonia, una sua logica. Tutto ciò tra l'altro è
stato il 'credo calcistico' che ci ha insegnato proprio Torrente con
quel Gubbio che fu magnifico nelle due promozioni di fila (anche se
bisogna dire che dietro le quinte aveva un personaggio di spessore dal
peso calcistico internazionale come l'indimenticato Gigi Simoni che si
contraddistingueva per la sua sagacia e umiltà oltre che per la
sua professionalità). La stessa mentalità sembrava che
fosse tornata a sbocciare da questo inizio di stagione. Sembrava,
purtroppo. Infatti il Gubbio che si è visto proprio nelle ultime
uscite è apparso sfilacciato: una difesa in affanno, un
centrocampo con notevoli difficoltà nell'interdizione e un
attacco non interagente. In queste ultime ore fanno ritorno i fantasmi
del passato. Sensazione di dejavù. E sì, sembrano
riafforare quei grossi problemi delle recenti edizioni. Stavolta
Torrente sarà tenuto ad attrezzarsi in perfetto stile
'Ghostbusters'. Da quel Gubbio degli ultimi anni che faceva fatica su
ogni campo, la squadra sembrava cresciuta molto e si è fatta le
ossa in questo avvio di stagione. Ma adesso quel Gubbio dove è
finito? Forse bisogna ritornare al derby di Perugia di un anno fa. Il
Gubbio si rimise in piedi e cominciò ad ingranare. La squadra
migliorò tanto con una difesa impenetrabile, un centrocampo
dinamico e un attacco versatile. Si è visto esattamente quello
che spesso si suol dire: "Dagli errori si impara ancor di più
dai successi". Adesso non è più concesso sbagliare. Anche
perchè, come dice un altro detto, "sbagliare è umano,
perseverare è diabolico". Come disse il filosofo Lao Tzu: "Un
vincente trova sempre la strada, un perdente trova sempre una
scusa".
• 21 NOVEMBRE 2021
Torrente criptico: "Umili e lavorare". Duro confronto con i tifosi. Le foto di Viterbese-Gubbio
Partita
trappola era, partita trappola è stata. La Viterbese vince dopo
oltre un mese. Il Gubbio non vince da oltre un mese: l'ultima volta il
19 ottobre contro la Carrarese. Spalluto illude
con un colpo di testa vincente però poi cala il buio: Calcagni
pareggia sempre di testa in torsione e Volpe ribalta tutto con un
diagonale
angolato. Nella ripresa un Gubbio smarrito e inconcludente non riesce a
colpire e i laziali ringraziano. I rossoblù restano pure
in dieci per l'espulsione di Signorini. Dopo il fischio finale un duro
confronto tra il gruppetto di tifosi eugubini presenti a Viterbo e i
calciatori. Nemmeno il tecnico dei rossoblù Vincenzo Torrente ha
tanta voglia di parlare. Manda solamente un messaggio telegrafico: "Non è il momento di parlare, ma bisogna essere umili e lavorare".
Parole che fotograno il momento: dimostrano che è un periodo no e
probabilmente la squadra sta peccando di presunzione. L'allenatore poi ha
aggiunto in maniera molto concisa: "Nel
primo tempo siamo partiti bene, abbiamo costruito azioni e siamo
così riusciti a sbloccare la partita. Poi c'è stata anche
sfortuna nell'occasione dei loro due gol, che però sono
scaturiti da nostri errori. Invece nel secondo tempo non siamo riusciti
a fare la partita che io chiedevo e che volevamo. In pratica con
l'espulsione di Signorini di fatto si è chiuso il match".
Proprio così. Si è chiuso il sipario nel peggiore dei
modi. Squadra inconsistente, senza nerbo e vittima delle sue stesse
paure. Criticità che sono emerse palesi soprattutto nella
ripresa e con ogni probabilità si sono evidenziati difetti
strutturali allarmanti. A livello di palleggio conoscevano un altro
Gubbio, adesso invece è annichilito, sprovvisto di gioco corale.
Ci sono tanti modi di cadere, ma questo è stato il
peggiore. Ma ecco le immagini di Viterbese-Gubbio. Fotoservizio di
Simone Grilli.
• 21 NOVEMBRE 2021
Gubbio ko a Viterbo (2-1). Spalluto illude poi il buio. Calcagni e Volpe ribaltano il risultato
Viterbese
contro Gubbio. Il trainer Torrente sceglie il 4-3-3 schierando titolari
Bonini in difesa e poi Spalluto centravanti, mentre si rivedono dal
primo minuto Bulevardi e Fantacci. La cronaca. Al 1' è Murilo
che entra in area e cade giù dopo un contatto con Ghidotti, ma
l'arbitro ferma tutto perchè fischia un precedente fallo del
brasiliano su Bonini su segnalazione del guardalinee. All' 8' invece
è Cittadino che lancia per vie centrali Arena che entra in area
e prova il tiro di sinistro, Daga ci deve mettere una pezza in tuffo e
si salva in angolo. All' 11' arriva il gol del Gubbio: su corner
pennellato in area da Cittadino si avventa Spalluto che da posizione
decentrata si getta in tuffo di testa anticipando tutti e la palla si
insacca in rete, con l'ultimo tentativo di Daga con la mano aperta per
fermare la traiettoria. Al 22' però arriva il pareggio dei
laziali: sulla fascia destra va via praticamente da solo Pavlev che si
porta sul fondo e crossa in area dove arriva in torsione Calcagni che
di testa anticipa Redolfi con la palla che si impenna e sorprende
Ghidotti in volo, così la sfera si insacca angolata sul secondo
palo. Fiammata al 24' quando Cittadino crossa in area dove sbuca
Spalluto che ci prova con un destro che però termina alto.
Capovolgimento di fronte (25') e grande pericolo: Pavlev è di
nuovo attivo sulla destra che lancia in porta Volpicelli che da pochi
passi manca la mira e la palla termina incredibilmente a lato. Al 32'
ci
prova ancora Volpicelli con un tiro di sinistro dal limite che
costringe Ghidotti ad accartocciarsi per fermare la sfera. Al 37'
è Fantacci che carica il sinistro dal limite con la palla che va
dritta sotto la traversa, ma Daga in volo plastico si salva in angolo.
Al 42' fiammata di Murilo che prova il tiro radente dai venti metri che
costringe Ghidotti a distendersi in tuffo e salvarsi in angolo. Al 45'
arriva il
sorpasso dei laziali: scatto veloce di Murilo che serve sulla sinistra
Volpe in area che fa partire un destro radente che non lascia scampo a
Ghidotti e la palla si insacca a fil di palo. Al 46' c'è il
rischio anche del tris quando Volpicelli lancia in porta Volpe che
sbaglia la
mira da posizione molto favorevole calciando sull'esterno della rete.
Ripresa. Al 16' su cross in area da calcio piazzato di Volpicelli,
Volpe colpisce di testa ma la palla va alta. Al 30' ci prova Volpicelli
con un tiro dal limite che termina alto di poco. Al 32' viene espulso
per somma di ammonizioni Signorini per un braccio alto sulla testa di
Volpe. Al 36' ci prova Adopo con un tiro di sinistro dal limite che
impegna Ghidotti che respinge con i pugni. Finisce qui. Cala il buio.
Ennesimo amaro in bocca fuori dalle mura amiche.
Tabellino: Viterbese - Gubbio (2-1):
Viterbese (4-3-3):
Daga; Pavlev, Marenco, D'Ambrosio,
Urso; Calcagni (25' st Adopo), Megelaitis, Iuliano (47' st Foglia);
Volpicelli (40' st Van Der Velden), Volpe (40' st Capanni), Murilo (47'
st Simonelli). A
disp.: Bisogno, Fracassini, Ricchi, D'Uffizi,
Errico, Zanon, Tassi. All.: Punzi.
Gubbio
(4-3-3):
Ghidotti; Oukhadda (40' st Formiconi), Signorini, Redolfi, Bonini;
Malaccari, Cittadino,
Bulevardi (15' st D'Amico); Arena (34' st Sainz Maza), Spalluto,
Fantacci (15' st Mangni). A disp.: Meneghetti,
Sergiacomi, Aurelio, Migliorelli, Lamanna, Francofonte. All.:
Torrente.
Reti: 11' pt Spalluto (G), 22' pt Calcagni (V), 45' pt Volpe (V).
Arbitro: Ferrieri Caputi di Livorno (Niedda di Ozieri e Licari di Marsala); quarto uomo: Carrione di Castellammare di Stabia.
Espulso: 32' st Signorini (G) per somma di ammonizioni. Ammoniti: Malaccari (G), Cittadino (G), Iuliano (V), Redolfi (G), Formiconi (G). Angoli: 3-6. Recupero: 2' pt; 6' st.
Risultati: Quindicesima Giornata - Serie C - Girone B:
Ancona Matelica - Modena 0-1
47' Scarsella (M)
Cesena - Fermana 4-0
17' Bortolussi (C), 49' Mule (C), 83' Bortolussi (C), 85' Caturano (C)
Grosseto - Montevarchi 1-2
15' Gambale (M), 44' Barranca (M), 78' Moscati (G)
Imolese - Reggiana 0-1
45' Scappini (R)
Lucchese - Siena 1-0
48' Visconti (S)
Pistoiese - Virtus Entella 0-0
Pontedera - Pescara 2-1
47' Milani (Po), 68' Magnaghi (Po), 78' Rauti (Pe)
Teramo - Olbia 2-2
11' Ragatzu (O), 17' Bernardotto (T), 63' Ragatzu (O), 69' Birligea (T)
Vis Pesaro - Carrarese 0-0
Viterbese - Gubbio 2-1
11' Spalluto (G), 22' Calcagni (V), 45' Volpe (V)
• 20 NOVEMBRE 2021
Out Sarao per una elongazione al polpaccio. Torrente: "Modulo, certezze e il presidente..."
Notizia
dell'ultima ora. Out il centravanti Sarao per una elongazione al
polpaccio. A sostituirlo Mangni o Spalluto al centro dell'attacco.
Convocato come terzo portiere Sergiacomi perchè Elisei è
out con qualche linea di febbre. Per il resto viene confermata la
formazione di sabato contro la Lucchese, con l'unica variante che si
riprende il suo posto come mezzala Bulevardi che con ogni
probabilità sarà affiancato da Cittadino e Malaccari a
centrocampo. Cosa ha detto il trainer Vincenzo Torrente alla vigilia
del match: "Ci manca questa vittoria
fuori casa. I numeri sono negativi in trasferta, ma ci si deve provare.
La Viterbese non so che problematiche può avere ma ha elementi
di qualità importanti. Basta vedere i tre attaccanti
(Volpicelli, Volpe e Murilo ndr) che sono forti. Bisogna ritrovare
certezze nella personalità e nel gioco perchè si sono un
po' smarrite in assenza di risultati. Ma questa è una partita
trappola e dobbiamo restare concentrati. Che modulo sarà? Vorrei
chiarire una cosa: diciamo che era un 4-3-3 mascherato contro la
Lucchese perchè ho utilizzato questo assetto anche in alcune
precedenti partite, solo che quando si vince non viene messo in
evidenza o non fa notizia. Pertanto dico che i movimenti di Arena,
Mangni, D'Amico o Fantacci sono simili ai movimenti che facevano a suo
tempo Donnarumma o Galano. Ormai dovete conoscerlo, il mio 4-3-3
è dinamico: una difesa a quattro, un centrocampo a tre e un
attacco fantasia. Il presidente ha affermato che si accontenta di
almeno un pareggio a Viterbo mentre di solito ne chiedeva sempre tre?
Vi dico il mio pensiero: sia io che il presidente vogliamo sempre
vincere, perciò rimango sorpreso per queste dichiarazioni.
Chiaro che quando non si può vincere, l'importante è non
perdere". Sono convocati in ventuno per Viterbo: Ghidotti,
Meneghetti, Sergiacomi, Formiconi, Aurelio, Bonini, Redolfi, Signorini,
Migliorelli, Lamanna, Cittadino, Francofonte, Malaccari, Sainz Maza,
Oukhadda, Bulevardi, Fantacci, Spalluto, D'Amico, Arena e Mangni.
• 18 NOVEMBRE 2021
A Viterbo ambiente 'frizzante'. L'ultimo precedente 14 anni fa. La Roma e la terza maglia
Nella
tana della Viterbese. Questa è una partita trappola. In primis
perchè la formazione laziale ha un organico di rilievo, tra i
quali ci sono l'ex mediano lituano Megelaitis e l'attaccante Volpicelli
che è stato trattato in estate dal Gubbio. In secondo luogo
perchè i gialloblù si trovano all'ultimo posto in
classifica: in casa hanno vinto solo una volta (2-0 al Siena),
provengono da una sconfitta interna in extremis con il Pontedera (i
toscani non avevamo mai vinto prima di Viterbo fuori casa) e la
classifica piange per davvero con appena 7 punti racimolati (9
sconfitte, 4 pareggi ed una sola vittoria). Inoltre è stata una
settimana particolare perchè il presidente gialloblù
è stato attaccato apertamente dalla tifoseria e il portale web
Cuorigialloblu.com è stato esplicito perchè ha scritto:
«La società ed affini,
dovrebbero tornare a metterci la faccia per spiegare ai tifosi
gialloblù come sia stato possibile fare una squadra così
praticamente incapace, in primis chi l'ha costruita e con l'avvallo di
chi. La Viterbese è dei viterbesi che hanno tutto il diritto di
sapere come stanno le cose». Parole dirette. La
risposta del presidente Marco Arturo Romano non si è fatta
attendere sui canali social ufficiali della società: "Ma
nessuno di noi si aspettava dei risultati così negativi.
Dobbiamo assolutamente ripartire. Ho visto i calciatori piangere,
affranti dopo la sconfitta con il Pontedera. C'è grande voglia
di rivalsa. Serve la compattezza di tutti. Tuttavia saranno messe ai
margini della società le persone che non credono del progetto e
alla salvezza. Dico che ci chiuderemo in silenzio per fare lavorare
meglio tutti i tesserati e dovremo combattere. Cercheremo di smentire
chi ci dà già per spacciati". Insomma, l'ambiente
non è dei più sereni e il Gubbio sa già che
domenica ci sarà da guerreggiare. Il trainer Francesco Punzi
(è il terzo allenatore stagionale dopo Dal Canto e Raffaele)
potrebbe confermare il 4-3-3. Possibile undici iniziale. Daga in porta.
Quartetto di difesa con Fracassini, D'Ambrosio, Martinelli (o Van der
Velden) e Urso. Trio di centrocampo con Calcagni, Iuliano e Adopo.
Tridente d'attacco con Volpicelli, Volpe (o Capanni) e Murilo. Il
Gubbio ha già incontrato in estate la Viterbese in Coppa Italia:
i rossoblù vennero sconfitti per 2-1 con le reti di Calcagni,
pareggio di Mangni e gol sul finire di Capanni. In campionato l'ultimo
precedente risale al 9 dicembre 2007, ma anche in quella occasione i
rossoblù vennero sconfitti per 3-2 con le reti per gli eugubini
di Corallo (su rigore) e Placentino, mentre in favore dei
locali ci fu un autogol di Anania, poi in gol Lolli e Piemontese
(su rigore). Sulla panchina gialloblù c'era Rambaudi, su quella
rossoblù siedeva Alessandrini. La curiosità. La Roma
Calcio ha ufficializzato nelle ultime ore la terza maglia ufficiale del
club giallorosso.
Ci pare davvero singolare una
maglia gialla con strisce trasversali rosso e blù. C'è
analogia con la terza maglia utilizzata dai rossoblù eugubini
nella passata
stagione (in passato il "giallo" fu usato addirittura come seconda
maglia). E quella comparazione con la striscia traversarle
rosso e blù nel 2004. Eppure i colori sociali dei capitolini sono
completamente diversi. Il potere del marketing nel
calcio moderno.
• 17 NOVEMBRE 2021
Bulevardi: "Crederci, siamo forti. Gubbio, la scelta giusta. A Legnago, ritrovai me stesso..."
L'intervista.
Parliamo oggi con il centrocampista offensivo Danilo Bulevardi.
Partiamo prima da un dato prettamente statistico. Il Gubbio ha ottenuto
due punti nelle ultime quattro partite, ma soprattutto è la
squadra che si trova nei playoff (in sù) che ha ottenuto meno
vittorie nel girone (solo 4) mentre ha il record dei pareggi (7)
insieme solamente al Grosseto. Ecco come ci risponde Bulevardi: "Beh,
vi dico la verità. Se io guardo le prestazioni in generale, al
di là di qualche eccezione, abbiamo fornito delle prove
convincenti dove meritavamo di vincere. Magari gli episodi sfavorevoli
ci hanno condizionato. Ma io penso, e lo penso fermamente, che questa
squadra è forte. Credo proprio che abbiamo un organico
importante. Statisticamente è così, ma penso che al
più presto, dando qualcosa in più chiaramente, possiamo
fare qualcosa di importante. Questo dobbiamo fare: crederci ed essere
consapevoli che noi siamo una buona squadra". Troviamo curioso
il fatto che qualsiasi calciatore che abbiamo intervistato finora
settimanalmente utilizza lo stesso slogan: «la squadra è
forte ma manca solo consapevolezza». Quindi dove può
arrivare questo Gubbio? "Credo
innanzitutto che sia una squadra che può avere tanti margini di
miglioramento. Tutti noi crediamo in qualcosa di importante, ognuno
è ambizioso, vogliamo fare più punti possibili e poi
vediamo quello che può succedere". La società
punta molto su Bulevardi perchè in estate ha firmato un
pluriennale. Guardando il suo curriculum ci pare abbastanza strano che
un calciatore del suo calibro negli ultimi anni ha dovuto lottare
solo per la salvezza con squadre come Cavese e Legnago. Ma che ci
può dire a riguardo? "Infatti
sono molto contento per la scelta che ho fatto quest'anno. Mi riferisco
per la società e per tutti. Magari in passato non ho avuto la
mentalità giusta per fare veramente quello in cui credevo, non
ho sfruttato al massimo le mie qualità, ma ora sto credendo
di più sulle mie potenzialità. Diciamo che ho passato dei
periodi un po' particolari, c'è stata una fase che facevo fatica
pure a trovare squadra, eppure ero apprezzato. L'anno scorso dico
grazie al Legnago perchè là ho ritrovato me stesso e mi
sono messo di nuovo in carreggiata. Ecco, adesso quest'anno voglio fare
solo meglio. Ho scelto Gubbio perchè è una piazza dove mi
posso esprimere al massimo e cercherò di valorizzarmi ancora di
più cercando di aiutare la squadra naturalmente". Nel
4-3-3 (o 3-4-3 o 4-3-1-2) adoperato finora da Torrente lei spesso
è stato utilizzato mezzala: questo è il suo ruolo
prediletto? "Per le mie
qualità mi piace fare la mezzala: preferisco inserirmi,
difendere e creare azioni. Sia chiaro: ho giocato pure trequartista ed
esterno di centrocampo, ho fatto più ruoli, ma dove riesco ad
esprimermi al meglio è quando gioco mezzala". Domenica contro la Viterbese. Si può definire una partita trappola. Bulevardi invece che ne pensa? "Io
penso che sia la gara più difficile che ci potesse capitare da
quando abbiamo iniziato. Dico questo perchè veniamo da un
momento dove anche noi dobbiamo riprenderci e dobbiamo vincere. La
Viterbese proviene da un contesto complicato ed io ci sono passato in
certe situazioni, perciò da parte dei laziali potrebbe uscire
quel qualcosa in più. Però la stessa cosa dobbiamo farla
noi: guai sottovalutare qualsiasi avversaria perchè ci sono
molte squadre all'altezza. Dovremo dare un qualcosa di
più e che ci venga da dentro: vogliamo adesso i tre
punti".
• 16 NOVEMBRE 2021
L'indagine. Sistema di gioco, questo dilemma (esagerato). Mal di pancia: ah, ci risiamo...
Prendiamo
spunto da un articolo di Sky Sport che svela una chicca. Glasgow, 30
novembre 1872. Si trovano di fronte Scozia e Inghilterra ricordata come
la prima partita internazionale di calcio. La Scozia scende in campo
con lo schieramento 2-2-6 mentre gli inglesi adottano addirittura un
modulo spregiudicato, ovvero 1-2-7. Si penserebbe a un refuso. Sembra
uno scherzo, ma non è per niente così. Un allenatore oggi
se decidesse di schierare la squadra con un modulo del genere verrebbe
certo preso per matto. Verrebbe da ridere. Mai sentito parlare di
B-zona e di modulo 5-5-5? Lino Banfi quando interpretava Oronzò
Canà nel film «l'allenatore del pallone» chiaramente aveva portato i molti vizi e virtù del
calcio sullo
schermo.
Infatti oggi non si parla altro di schemi di gioco,
schieramenti, tattica o moduli: in questo film comico si evidenzia
un'avanguardia strategica impossibile allora da prevedere, mostrando il
lato ingenuo del pallone perchè oggi non si parla d'altro. Se ci
fate caso oggi la gente non parla più di giocate o dei
calciatori, ma tutti sono diventati allenatori, come se tutti fossero
andati a fare il corso di Coverciano. Ma questo è il mondo dei
social network di oggi, tutti attaccati al telefonino, senza
studiare o approfondire le cose. Ognuno dice la sua (pure senza titoli)
e si vuole avere sempre ragione. In questo periodo difficile di
pandemia tutti sono diventati virologi. Quando si parla di
«superbonus 110» tutti sono diventati ingegneri. E nel
mondo di oggi vanno in voga pure i giornalisti improvvisati o si
improvvisano giornalisti (fa lo stesso). Ma veniamo al nocciolo della
questione. Si è parlato tanto del modulo interpretato da
Torrente contro la Lucchese (4-3-1-2), anche se noi abbiamo scritto che
era un 4-3-3 mascherato (ne abbiamo spiegato i motivi nel precedente
articolo). Apriti cielo. Sembra che sia successo un fatto straordinario
che ha scatenato una forte reazione. Ma la statistica ci dice che non
è la prima volta che Torrente utilizza questo modulo. Successe
nella scorsa stagione quando vide che dopo le prime sette giornate aveva
racimolato solo 3 punti usando il 4-3-3. Si cominciò il 1
novembre 2020 con il 4-3-1-2 a Pesaro perchè si decise che
Pasquato era più funzionale tra le linee per supportare il duo
Gomez e Gerardi (e poi Pellegrini). Solo in due occasioni furono usati
altri due schieramenti: il 3-4-1-2 contro il Fano e il 4-3-2-1 con la
Fermana. Poi l'anno prima, quando subentrò a Guidi, lui stesso
decise di usare il 4-3-1-2 contro il Sudtirol schierando Sbaffo
trequartista, ma non dava i frutti sperati e si adeguò con
lo scacchiere 3-5-2 (talvolta con il 3-4-2-1). D'altronde un
allenatore nel mondo di oggi deve essere camaleontico, non
è un caso che Torrente in questa stagione ha usato
già tre moduli diversi: il 4-3-3, il 3-4-3 e il 4-3-1-2. Poi in
passato ci sono stati alcuni allenatori che si sono basati solo su un
modulo. É il caso di Galderisi (nel 2018-2019) che ha usato
sempre il 4-2-3-1, oppure è stato il caso di Pagliari (nel
2017-2018) che adoperava solamente un modulo speculare come il 4-4-1-1.
Sandreani ha usato sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2 (con Casiraghi
trequartista). Con Magi addirittura furono cambiati tre moduli (nel
2016-2017, con il sesto posto in classifica): prima il 4-3-3, poi il
4-3-1-2 (Casiraghi trequartista a supporto di Ferretti e Candellone) e
di seguito il 3-5-2 o 3-5-1-1. Quindi non è una novità.
Ma ormai tutti sono diventati allenatori. Anche i dirigenti. Basta
guardare le dichiarazioni su un quotidiano locale ieri (con tanto di
virgolettato) dove si percepisce un certo mal di pancia. Sembra
ritornare indietro di un anno, quando di questi periodi nel 2020 fu
messo in allerta Pergolizzi per sostituire Torrente, anche se per
adesso il tecnico non è in discussione assolutamente (e ci
mancherebbe altro). Ma guarda caso, per primo, viene messo sul banco
degli imputati. Figuriamoci, era già successo con Giuseppe
Magi, con un sesto posto ai playoff e con una squadra neopromossa
costata la
metà di adesso. Figuriamoci oggi. Il mondo
è bello perchè è vario.
• 15 NOVEMBRE 2021
Focus. Modulo mascherato e capacità aerobica. Riflessione: l'assioma postulato non regge
In
queste ultime ore si è sentito molto parlare del modulo. Si
è parlato di un cambio di modulo. Si è parlato di un
4-3-1-2. Ma in verità si è trattato di un 4-3-3
mascherato. Motivo? Il Gubbio non ha un trequartista di ruolo: al
massimo può agire tra le linee Fantacci per caratteristiche, ma
finora è stato sempre impiegato da Torrente come esterno di
attacco oppure come mezzala. In secondo luogo si è visto
chiaramente che Arena ha svariato prima a destra, poi a sinistra (si
alternava) e altre volte si spostava al centro. Pertanto non si
può definire che abbia agito come un fantasista vero, oltretutto
non è un trequartista. Inoltre Mangni restava comunque largo a
destra con Sarao centrale e talvolta ha pure agito a sinistra. Non si è
giocato con due punte strette come avviene di consueto nel 4-3-1-2,
infatti Sarao è rimasto molte volte da solo là davanti
con poche possibilità di dialogare negli ultimi metri. Diciamo
meglio che si è visto un tridente dinamico (anomalo se vogliamo) che
svariava per non dare punti di riferimento. Tagli e sovrapposizioni.
Bisogna tenere a mente queste due parole: sono le chiavi per aprire lo scrigno
del 4-3-3 in fase offensiva. Spesso si sceglie questo modulo
perchè offre una copertura più omogenea e più equilibrata nel terreno di gioco. In più, se
interpretato correttamente a livello di movimenti, è quello che
assicura il maggior numero di soluzioni combinate per il portatore di
palla. Ma per funzionare a dovere gli interpreti devono avere una
notevole capacità aerobica, perciò per questo motivo è indispensabile saper
reggere ritmi costantemente elevati. É importante la
velocità di esecuzione in questo assetto,
ognuno ha il suo spartito, ma la resistenza e la disponibilità
al sacrificio sono elementi imprescindibili. Gli esterni di difesa
devono avere gamba, e agli esterni di attacco invece si chiede
velocità e brillantezza. La squadra deve salire compatta, con le
cosiddette catene formate da difensore esterno, mezzala e attaccante di
fascia. Per il perno del centrocampo il
compito essenziale è quello di ribaltare il gioco quando una
fascia risulta intasata per aggredire o quando con le sovrapposizioni
esterne non si riesce a creare superiorità numerica: questo
è un lavoro, bisogna dirlo, che lo sta facendo molto bene
Cittadino, finora il più continuo. La giocata
tipica è: palla al terzino, verticalizzazione per la punta
esterna, scambio con il mediano e cambio di fronte. Poi, con lo scarico
del
mediano, l'attaccante esterno si deve muovere senza palla per il taglio
verso
il centro, mentre il centravanti (di solito) protegge il pallone per
fare
salire la squadra per poi farsi trovare pronto per l'esecuzione
finale. Se l'azione è eseguita con tempi e passaggi
giusti, l'attaccante potrebbe già, solo dopo tre o quattro
passaggi, trovarsi davanti alla porta degli avversari. Perciò
alla base servono pochi dribbling e molto atletismo. Ecco allora che
arriva la
nota dolente. Il Gubbio negli ultimi tempi esce fuori solo alla
distanza durante una partita, regala spesso un tempo, il
centrocampo soffre più del dovuto (fatto strano visto che
viene considerato il reparto forte del Gubbio) e tutto ciò
succede
perchè non può permettersi il lusso di giocare sotto
ritmo. Il rendimento altalenante priva la squadra di sicurezza e
di conseguenza si trascura il peso specifico di Cittadino, vero
equilibratore delle due fasi in cui si articola il gioco. L'unica
imputazione mossa ai rossoblù potrebbe essere quella di
non aver sviluppato il solito calcio con
intensità. Inoltre in attacco con Sarao (sul quale c'è
grande aspettativa) probabilmente serve ancora tanta pazienza, ma non
si sa quanto durerà: va recuperato assolutamente per accampare
pretese di titolarità a scatola chiusa. Riflessione. Forse
è un chiaro
segnale di quanto fosse stato sopravvalutato da alcuni il valore della
rosa, inteso nel suo complesso. Forse non è vero l'assioma
postulato
finora. Vale a dire che, qualitativamente parlando, questo sia il
miglior Gubbio dell'era Notari.
• 13 NOVEMBRE 2021
Malaccari: "Perso entusiasmo nel gioco". Torrente: "Errori...". Le foto di Gubbio-Lucchese
Esce
fuori un opaco 0-0 contro la Lucchese. Il trainer Torrente tra l'altro
sorprende tutti con un inedito 4-3-1-2 quando Arena ha svariato pure
tra linee per supportare l'attacco con il duo Sarao e Mangni. Soluzione
che non ha portato i frutti sperati sul fronte avanzato, anzi i
rossoneri hanno rischiato pure di segnare quando Frigerio ha colpito la
traversa di testa. Il commento amaro del tecnico Vincenzo Torrente: "Il
primo tempo non è stato bello, abbiamo creato poco subendo la
loro aggressività e quando andavamo a pressare alto andavamo in
difficoltà nelle loro ripartenze. Abbiamo pure rischiato nella
traversa di Frigerio. Mentre nel secondo tempo abbiamo fatto bene e la
Lucchese non ha mai quasi superato la metà campo, però
non abbiamo sfruttato le nostre occasioni. Su palla inattiva è
stato bravo Coletta su Redolfi. Partita equilibrata, è stata
difficile con una avversaria molto rognosa. Tanti errori nel primo
tempo nei passaggi e soprattutto nelle scelte perchè talvolta si
giocava troppo in ampiezza invece di verticalizzare. Dobbiamo
migliorare pure a livello di palleggio perchè così
diventa difficile fare pure gol. Cosa non funziona? Sto provando
diverse soluzioni. Il cambio di modulo? Sì, ho provato il rombo,
anche se gli attaccanti erano liberi di muoversi per svariare per non
dare punti di riferimento. Chiaro che per caratteristiche Sarao
è una punta centrale, Arena e Mangni attaccavano pure gli spazi.
Volevo dare più libertà di muoversi proprio a
quest'ultimi e in più volevo mettere un calciatore più
vicino a Sarao per aiutarlo a dialogare con un compagno accanto,
purtroppo però non è successo. Merito alla Lucchese che
si è difesa con ordine. Alla fine le ho provate tutte facendo
dei cambi per vincere, ma ci sono anche gli avversari. Finora 40
ammonizioni, così tante? Siamo una squadra aggressiva e non
fallosa, sto notando che gli arbitri fischiano di meno ma ammoniscono
di più, evidentemente i tempi sono cambiati". Il parere del capitano Nicola Malaccari: "Partita
a ritmi alti, giocata molto sulle seconde palle e la Lucchese ci
seguiva pressandoci alti. E noi non abbiamo giocato da dietro ma
abbiamo fatto dei lanci lunghi sulle due punte più strette: il
mister ha deciso di giocare a specchio questa partita. Noi esperti
forse dobbiamo fare di più e trascinare gli altri, forse abbiamo
perso entusiasmo nel gioco e nel palleggio, ma non bisogna fare drammi
e stare sereni. Piedi per terra ma non bisogna fasciarci la testa". Le parole del tecnico dei rossoneri Guido Pagliuca: "Nel
primo tempo abbiamo comandato il gioco ma siamo stati sfortunati e la
traversa di Frigerio è la riprova. L'infortunio di Semprini ci
ha poi scompaginato le carte, ma la squadra ha saputo soffrire da vero
gruppo". Le immagini di Gubbio e Lucchese. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 13 NOVEMBRE 2021
Gubbio bloccato dalla Lucchese (0-0). Traversa di Frigerio e i rossoblù con inedito modulo
Gubbio
contro Lucchese. Il trainer Torrente schiera un inedito 4-3-1-2: Arena
che svaria per non dare punti di riferimento a supporto di Sarao e
Mangni. La cronaca. Al 4' un siparietto curioso: incertezza del
portiere Coletta nel momento del rilancio che consegna la palla sui
piedi di Arena, ma il furetto siciliano non ne approfitta e così
l'estremo difensore rossonero riesce a rimediare. All' 11' ruba palla a
centrocampo Eklu che serve al limite Fedato che prova il tiro di destro
a girare, ma Ghidotti è attento e para a terra. Al 13' cross in
area da destra di Mangni dove Sarao spizza di testa mentre Sainz Maza
prova il sinistro angolato, ma si salva da terra con i piedi Coletta
con un intervento reattivo. Al 18' scambio in velocità tra
Semprini e Frigerio, con quest'ultimo che prova il tiro di sinistro
radente con la palla che si infrange sull'esterno della rete. Al 32'
pericolo: cross da destra di Bensaja in area dove indisturbato
colpisce di testa Frigerio con la palla che a palombella scavalca
Ghidotti e la sfera si stampa sulla traversa. Al 36' altro pericolo: in
contropiede va via dalle retrovie Visconti che serve in
profondità Fedato che prova il diagonale di sinistro, palla che
sfila di un metro a lato. Sul finale di tempo Mangni serve Sarao in
area ma il suo tiro di sinistro sorvola sopra la traversa.
Ripresa. All' 8' azione di contropiede dove Belloni lancia per vie
centrali Fedato, si salva in uscita Ghidotti con i piedi fuori
dall'area in tackle. Al 37' su corner pennellato in area da Cittadino,
un colpo
di testa di Redolfi angolato costringe Coletta a volare sotto la
traversa e con la mano aperta si salva in angolo. Niente di
più.
Tabellino: Gubbio - Lucchese (0-0):
Gubbio (4-3-1-2):
Ghidotti; Oukhadda, Signorini, Redolfi, Aurelio; Malaccari, Cittadino,
Sainz Maza (27' st Fantacci); Arena (27' st D'Amico); Sarao, Mangni (38' st Spalluto). A disp.: Meneghetti, Formiconi,
Migliorelli, Francofonte. All.: Torrente.
Lucchese (4-3-1-2):
Coletta; Papini, Bachini, Bellich, Corsinelli (35' st Nannini); Bensaja (1' st Gibilterra), Eklu, Frigerio (23' st Picchi); Belloni; Semprini (26' pt Visconti), Fedato (35' st Babbi). A disp.: Plai, Cucchietti, Visconti, Yakubiv, Brandi, Minala, Schimmenti, Ruggiero. All.: Pagliuca.
Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa (Vettorel di Latina e Fraggetta di Catania); quarto uomo: Delrio di Reggio Emilia.
Ammoniti: Frigerio (L), Signorini (G), Redolfi (G), Mangni (G), Aurelio (G). Angoli: 7-7. Recupero: 3' pt; 4' st. Spettatori: 879 (di cui 75 della Lucchese).
Risultati: Quattordicesima Giornata - Serie C - Girone B:
Carrarese - Matelica 1-1
62' Battistella (C), 82' Sereni (A) rig.
Fermana - Pistoiese 1-0
39' Pannitteri (F)
Gubbio - Lucchese 0-0
Modena - Vis Pesaro 2-1
19' Mosti (M), 42' Cannavò (V) rig., 50' Minesso (M)
Montevarchi - Imolese 4-1
12' Desarlo (I) aut., 25' Jallow (M), 53' Benedetti (I), 70' Gambale (M), 78' Gambale (M) rig.
Pescara - Teramo 1-1
41' Ferrari (P) rig., 85' Bernardotto (T)
Reggiana - Cesena 0-0
Siena - Olbia 3-2
49' Disanto (S), 52' Caccavallo (S), 57' Brignani (O), 68' Udoh (O), 90' Karlsson (S)
Virtus Entella - Grosseto 1-0
92' Lescano (E) rig.
Viterbese - Pontedera 2-3
9' Magnaghi (P), 15' Magnaghi (P), 27' Volpe (V), 40' Murilo (V), 95' Espeche (P)
• 12 NOVEMBRE 2021
Out Bulevardi. Torrente, messaggio sibillino: "Negli allenamenti vivaci, invece in campo..."
Gubbio,
alla vigilia del match con la Lucchese. Assente Bulevardi per un
problema al ginocchio, out pure Lamanna, Bonini (è in Nazionale)
e Migliorini. Le parole del trainer Vincenzo Torrente: "Purtroppo
ultimamente perdiamo sempre qualche elemento per strada. Tutte
problematiche che sono successe in partita, a parte Migliorini che si
è infortunato in allenamento. Tuttavia ho visto la squadra
attenta e concentrata, c'è una grande voglia di tornare alla
vittoria. Però talvolta gli allenamenti mi ingannano: vedo
elementi in buone condizioni e invece poi in campo durante la partita
qualcuno non rende come vorrei. Ci può stare, per carità,
tuttavia vedo una squadra carica. Malaccari dal primo minuto? Penso
proprio di sì, vista l'assenza concomitante di Bulevardi ed ora sta meglio fisicamente.
La Lucchese? Squadra aggressiva, dinamica, sul fronte avanzato possiede
elementi validi tecnicamente che non danno riferimento agli avversari.
Fedato lo vedi dappertutto, lo stesso Semprini si muove in ampiezza,
Belloni pure è un trequartista di qualità che sa buttarsi
negli spazi e sull'esterno. Una partita difficile, ma noi ribadisco che
abbiamo bisogno di tornare alla vittoria e abbiamo bisogno di una
scintilla per riprendere il nostro cammino. Bisogna fare meno errori
nei dettagli, gli episodi sono fondamentali. Se siamo una grande
squadra? Potremmo esserlo. Dico che le partite bisogna viverle e
bisogna saperle leggere. A volte i calciatori più esperti devono
capire meglio la gestione della gara: a Imola dopo il 2-1 la partita
doveva finire lì, ci è mancata la comunicazione oltre la concentrazione. Perciò su questi aspetti
bisogna maturare e ci serve creare una mentalità che sia positiva".
Probabile undici iniziale. Ghidotti in porta. Quartetto di difesa con
Oukhadda, Signorini, Redolfi e Aurelio. Centrocampo con Malaccari,
Cittadino e Sainz Maza. Davanti un tridente plausibile formato da
Arena, Sarao e Mangni. Convocati in diciotto: Ghidotti, Meneghetti,
Formiconi, Aurelio, Redolfi, Signorini, Migliorelli, Cittadino,
Francofonte, Malaccari, Sainz Maza, Oukhadda, Fantacci, Sarao,
Spalluto, D'Amico, Arena e Mangni.
• 11 NOVEMBRE 2021
L'infinito Gomez. Con la Lucchese tutte le curiosità. La società risponde ai tifosi scontenti
É
un Juanito Gomez infinito. Superata la soglia di 36 anni non smette di
segnare. Tra l'altro è stato il protagonista assoluto nella
partita recuperata dal Legnago contro il Sudtirol facendo fermare il
record di imbattibilità del portiere Poluzzi, vedendo violata la
propria porta dopo 1.018 minuti. Basta guardare l'azione che è
stata combinata tra l'altro da due ex rossoblù: cross da
sinistra di Ciccone pennellato in area e l'attaccante argentino si fa
trovare pronto, in agguato, per colpire di testa, con la palla che si
è infilata nell'angolino basso. Un gol alla Juanito che non
smette mai di stupire. D'altronde a Gubbio ha fatto sempre il suo
dovere. L'anno scorso (nonostante un periodo bloccato forzatamente dal
Covid-19) aveva realizzato 11 reti nello scacchiere di Torrente. Con il
tecnico di Cetara proprio a Gubbio vinse due campionati (dalla serie C2
alla serie B) e nella stagione della promozione nella cadetteria
segnò ben 18 reti. Il calciatore sudamericano dimostra che la
classe non è acqua. Passano gli anni, ma la mira è sempre
la stessa. Pensare che a Gubbio (quando arrivò nel 2019)
qualcuno lo dava per finito, ma ha sempre risposto sul campo. Come
l'anno scorso quando qualcuno gli fece capire questo: «il
prossimo anno tu non sarai più nel Gubbio, insieme a
qualcun'altro...». Altro nome che preferiamo non citare. Il
livello è troppo basso solo a raccontarlo. D'altronde se uno sa
segnare due gol con la maglia dell'Hellas Verona in serie A alla
Juventus di Buffon quando andava a gonfie vele, già questo vale
come biglietto da visita sopra ogni parola. Adesso il difficile compito
di risollevare un Legnago che si trova davvero in brutte acque, ma
Juanito ha già segnato per due partite di seguito e
chissà che non ci prenda gusto di nuovo. Parlando di ex, sabato
sarà ospite a Gubbio l'attaccante dei rossoblù girato in
prestito in estate alla Lucchese. Stiamo parlando di Francesco Fedato
che a Lucca sta ritrovando sè stesso e in rossonero viene
considerato il migliore come scrive Gazzettalucchese.it.
Il trainer è Guido Pagliuca e schiera di solito il 4-3-1-2, ma
con un tridente d'attacco dinamico perchè gioca senza un
centravanti vero e proprio. Possibile undici iniziale a Gubbio. Coletta
in porta. Un quartetto di difesa con Papini, Visconti, Bachini e
Bellich. Centrocampo con Corsinelli, Eklu e Frigerio. Davanti Semprini
tra le linee che sa diventare un falso nueve tra Fedato e Belloni.
L'ultimo precedente risale al 7 settembre 2014: il Gubbio venne
sconfitto in casa per 2-0 con le reti di Nolè e Calcagni. In
quella partita c'era in panchina Guido Pagliuca, lo stesso attuale dei
rossoneri. Nel Gubbio c'era Acori e fu quella stagione sfortunata della
retrocessione. Breve news. Alcune lamentele dei tifosi su facebook e
così la società risponde subito tramite un comunicato
stampa che riporta: «In merito alle rimostranze per i giorni e
gli orari delle partite, l'A.S. Gubbio 1910 ricorda che le decisioni in
merito ai calendari non dipendono dalla società. L'auspicio,
già rappresentato nelle sedi competenti, è quello di
giocare in orari e giorni più consoni per favorire la presenza
dei tifosi allo stadio, al fine di garantire la massima cornice di
pubblico».
• 10 NOVEMBRE 2021
Ghidotti: "Lavoriamo più sull'attenzione e cattiveria. Super lavoro a Imola? É il mio mestiere"
L'intervista.
Parla con noi il portiere dei rossoblù, Simone Ghidotti,
arrivato quest'anno in prestito dalla Fiorentina dopo l'esperienza alla
Pergolettese. A Imola è stato sottoposto ad un super lavoro
l'estremo difensore bresciano, ma quale è stata la parata
più complicata? "Direi quella
subito il gol di Angeli in avvio. Mi riferisco a quella doppia parata
(su Turchetta e poi su Lombardi ndr). Tuttavia anche nel secondo tempo
ci sono state delle belle parate". É già capitato in carriera di essere così impegnato in una partita? "Sì,
sicuramente, qualche volta anche di più. Però sono
qua apposta, per parare e fare il mio lavoro per la squadra".
Dopo questa prestazione estremamente positiva c'è stato il modo
pure per fare dimenticare quell'incertezza a Pesaro. Un fattore
importante per un portiere soprattutto a livello psicolgico visto che
in campo spesso si ritrova solo e un suo errore spesso è
determinante. Un suo pensiero? "Sì, esattamente. Ci tenevo a fare dimenticare in fretta quello sfortunato episodio, dai". Quanto è importante la figura del preparatore dei portieri, Giovanni Pascolini, e come si sta trovando? "C'è
un bel rapporto. Aggiungo che è molto bravo. Posso dire che a
noi portieri ci fa lavorare tanto, ma tutto ciò è
fondamentale per noi che difendiamo la porta. Lavoriamo molto con il
preparatore Pascolini, più che con la squadra. Quindi penso che
lavorando così sia estremamente utile e sono contento per come
stiamo lavorando". Però la squadra a livello di risultati
ha subito ultimamente un calo: un punto racimolato nelle ultime tre
partite, secondo lei perchè? "Credo
che sia mancato un qualcosa dal punto di vista dell'attenzione
difensiva. Pertanto è giunto il momento di stare più
attenti, solo così facendo sono convinto che i risultati
torneranno ad arrivare". Conoscendo ormai a fondo questo gruppo, dove può realmente arrivare questo Gubbio? "Credo
che questa squadra può togliersi delle soddisfazioni importanti.
Ma sarà importante pensare ad una partita alla volta, non
è il caso di costruire castelli in aria". A livello personale che obiettivo si è prefissato? "La stessa cosa. Una partita alla volta. Piedi ben saldi per terra". Un portiere a cui si ispira? "Mi è sempre piaciuto Samir Handanovic". Sabato sarà ospite a Gubbio la Lucchese, ci sembra logico che sarà importante tornare alla vittoria, non crede? "É
molto importante. Dico questo perchè significherebbe uscire da
un periodo così non troppo positivo di risultati in queste
ultime tre partite con un solo punto conquistato (come prima dicevate
voi) e quindi bisogna essere in grado di rilanciarci in classifica. Ci
stiamo preparando negli allenamenti soprattutto soffermandoci su
aspetti fondamentali come la concentrazione e la cattiveria, e lo
stiamo facendo in questi giorni più del solito". In
effetti un dato statistico dice che il Gubbio spesso sbaglia
l'approccio, perciò serve più coraggio fin dal primo
minuto come si auspica Torrente? "L'approccio
alla gara e la gestione durante la partita sono aspetti fondamentali.
Ribadisco che dovremo avere più attenzione e concentrazione".
• 09 NOVEMBRE 2021
Focus. Gubbio, è un problema di approccio. Nel primo tempo solo il 28% dei gol segnati
L'analisi
dopo il pareggio di Imola. Gubbio che non è andato oltre il pari
quando in molti si aspettavano la prima vittoria stagionale in
trasferta e quando Torrente alla vigilia aveva chiesto più
coraggio. Invece i rossoblù umbri hanno accusato il pressing dei
rossoblù dell'Imolese soprattutto nel primo tempo, ma l'errore
da matita rossa che ha consegnato il gol del vantaggio dei locali
è arrivato quando Angeli ha colpito in area di testa quasi
indisturbato. Idem nella ripresa quando poco dopo il momentaneo 2-1, il
Gubbio si è fatto cogliere di nuovo di sorpresa sul tocco
ravvicinato di Matarrese. Un pareggio che serve soprattutto a salvare
il risultato dopo due sconfitte consecutive, ma è un 2-2 che non
lascia nessuno soddisfatto in casa Gubbio. Il gruppo ha sbagliato
l'approccio mentale alla partita, ed è un problema che si sta
verificando troppo spesso. Era già successo con il Grosseto, a
Olbia, a Teramo e con il Siena. Insomma è un fenomeno che ha
notevolmente condizionato il cammino della squadra in questa prima fase
di campionato. Ma lo dicono anche i numeri. Il Gubbio ha segnato 18
reti finora: solo cinque nel primo tempo (pari al 28% del totale,
troppo pochi). Curiosamente il Gubbio ha segnato gli stessi gol (5) nel
giro di cinque minuti della ripresa (tra il 50' e il 55'). Tre gol
segnati invece tra il 60' e il 65'. In pratica otto reti segnate nel
giro di quindici minuti (il 45% del totale). Una stranezza rara. Tra
l'altro vanno in gol più i centrocampisti che gli attaccanti: 4
reti Cittadino (dei quali tre su rigore), Bulevardi (2), Oukhadda (1) e
Sainz Maza (1). In attacco hanno realizzato sette reti in cinque:
Mangni (2), Sarao (2), Arena (1), D'Amico (1), Spalluto (1). Un altro
dato statistico che fa riflettere. Zero gol nelle ultime cinque
partite: difficile ricordare un altro periodo così difficile per
un bomber come Manuel Sarao. Forse la prima parte di campionato di
Cesena dove in 17 presenze realizzò appena due reti: però guarda caso poi
a gennaio 2020 fu ceduto alla Reggina. Probabilmente il
numero 9 del Gubbio paga un calendario fitto di impegni dove non
è stato messo mai a riposo e ha sempre giocato dal primo minuto.
Probabilmente esiste la pressione di avere su di sè grandi
aspettative di uomo guida dell'attacco rossoblù dopo la partenza
di Juanito Gomez la scorsa estate. Oltretutto il presidente Notari non
ha badato a spese per accaparrarsi il centravanti milanese con un
contratto biennale sontuoso, come è avvenuto con il
centrocampista Bulevardi (che ha firmato un triennale) e pure con il
difensore Migliorini (attualmente out per infortunio al ginocchio). Per
ora sono gli altri attaccanti di Torrente che stanno dando delle
risposte più confortanti: D'Amico ha offerto una buona prova a
Imola ma ancora in fase realizzativa è fermo ad un gol, idem
Arena che dopo un avvio scoppiettante come prestazioni ha trovato la
via della rete solo nell'ultima giornata (al 13esimo turno). Torrente
avrà molto da lavorare. L'impegno e la voglia di reazione non
mancano. Ma attenzione ai dettagli: ti fanno vincere o perdere una
partita.
• 08 NOVEMBRE 2021
Rinaldi: "Ai punti meritavamo noi, ma Gubbio tosto. Sarao? Lotta da solo, fa lavoro sporco"
Parliamo
con l'ex, Michele Rinaldi, il difensore centrale che ha affrontato con
la maglia dell'Imolese il Gubbio proprio domenica. Un 2-2 rocambolesco,
un suo giudizio? "C'è stato
un primo tempo in favore dell'Imolese ma siamo stati poco incisivi in
zona gol perchè se la prima frazione di gioco fosse finita 2-0
in favore per noi nessuno avrebbe gridato allo scandalo e non rubavamo
nulla. Il Gubbio tuttavia si è dimostrato un avversario tosto e
abbastanza coperto con le due linee strette. Nella ripresa infatti
è uscito un po' il Gubbio e ha trovato pure il vantaggio, ma noi
siamo riusciti a pareggiarla con il 2-2. Credo che ai punti avremmo
meritato di più noi, ma accettiamo il risultato del campo".
In effetti nel primo tempo si è vista una Imolese che ha giocato
con intensità, una compagine che sorprende finora in questo
girone per il gioco che esprime, non è così? "Non
so dirvi se siamo una sorpresa, è da solo tre mesi che lavoriamo
con il mister ma abbiamo una identità di gioco e ci troviamo
bene con questa filosofia che ha portato questo allenatore. Ma da una
squadra giovane come la nostra bisogna anche aspettarsi qualche errore
e in questo bisogna ancora crescere". Il trainer Fontana ha dato
l'impronta di un gioco propositivo anche se talvolta si rischia un po'
dietro, ma è una filosofia che ha funzionato finchè la
squadra ha retto fino al rigore. Si trova d'accordo? "Sì,
in effetti nella ripresa siamo un po' calati a livello fisico. Fontana
fin dall'inizio ci ha messo al corrente della sua filosofia e la
sposiamo tutti al 100%. Sappiamo che ci esponiamo anche a dei rischi,
ma i risultati ci stanno dando ragione. C'è solo da continuare a
lavorare e limare gli errori. L'unico nostro obiettivo è la
salvezza e giochiamo contro tutti con umiltà". Parlando del Gubbio, forse vi aspettavate un qualcosa di più? "Non
mi ha deluso, anche se sapevo che si trovava in un periodo in
difficoltà di risultati ma non di prestazioni. Il Gubbio
è rognoso, tosto, che fa giocare male le squadre avversarie.
Squadra che ha una struttura importante a livello fisico: non attua la
filosofia dell'Imolese, comunque sia vuole arrivare nelle zone alte del
campo magari con un passaggio diretto". In campo ha avuto a che
fare con Manuel Sarao, che a Gubbio in questo preciso momento non
riesce a sbloccarsi totalmente a livello realizzativo. Che ne pensa? "Con
Manuel non ci ho mai giocato assieme, ma abbiamo un bel rapporto in
campo e ci ho giocato contro tante volte. Perciò dico che
è un attaccante fastidioso, soprattutto giocarci contro,
pertanto a livello di squadra è un calciatore importante per il
lavoro sporco perchè fa tanta roba. Per Sarao giocare da solo e
lottare su tutti i palloni non è facile: è un calciatore
che a me piace molto per il lavoro di squadra, assolutamente". Se poi facciamo un altro nome, di un giovane, Arena, che ha fatto pure un bel gol, un giudizio? "Secondo
me è un giovane di bella prospettiva. Un bel peperino, tutto
mancino, un bel gol perchè impattarla al volo così non
è semplice. Però cito anche altri nomi...". Prego, dica? "Mi
è piaciuto Cittadino in mezzo al campo: un calciatore che
dà ritmo e qualità nelle giocate, anche se nel primo
tempo noi siamo stati bravi a limitarlo. Il portiere Ghidotti ha fatto
parate importanti e ha salvato il risultato. Il Gubbio è squadra
esperta con qualche giovane interessante e può dire la sua".
• 07 NOVEMBRE 2021
Arena: "Primo gol? Sono felice". Torrente: "Tante disattenzioni". Le foto di Imolese-Gubbio
Gubbio,
ancora rinviata la vittoria fuori casa. Un primo tempo di sofferenza
con una Imolese pimpante che va in gol di testa con Angeli e Ghidotti
ci deve mettere una pezza in più di una occasione. Nella ripresa
un fallo di braccio di Matarrese permette a Cittadino di pareggiare dal
dischetto, mentre Arena trova il gol del sorpasso con una
volèe di sinistro, ma Matarrese segna il 2-2 definitivo da
due passi. Il parere del trainer Vincenzo Torrente: "Mi
è piaciuta la reazione. Purtroppo abbiamo preso gol su una palla
da fermo. Siamo stati disattenti. Tuttavia nella ripresa siamo riusciti
a ribaltarla, ma ormai come ci rilassiamo un attimo prendiamo una rete.
Anche su questo secondo gol, con più attenzione, e con meno
disattenzioni e cali di concentrazione, si poteva portare a casa la
vittoria.
Peccato. Ora certe ingenuità le paghiamo a caro prezzo come ci
è capitato a Pesaro, con il Siena e pure in questa gara. D'Amico
e Arena? Oggi hanno fatto bene, abbiamo fatto due gol in attacco ma ne
abbiamo subiti altrettanto. Arena è un ragazzo giovane, di
qualità, un buon inizio di campionato per lui, ma i giovani
sono
così: giocano con entusiasmo ma a volte perdono la
spensieratezza, ma sono contento perchè per la prima volta
è andato in gol. Sotto l'aspetto dell'impegno nulla da dire alla
squadra, però nella concentrazione dobbiamo senz'altro
migliorare.
Cosa manca allora? Bisogna saper gestire meglio la gara in tutti i
novanta minuti: sapere quando accelerare, quando rallentare, quando
soffrire e quando fare male". Il commento del furetto siciliano Alessandro Arena: "Sono
contento per il mio primo gol tra i professionisti. Sono partito dalla
panchina, è una scelta tecnica del mister però è
giusto
così. Il rammarico c'è perchè dopo il 2-1 ci
hanno pareggiato praticamente subito. Cosa mi chiede il mister? Di
puntare sempre l'uomo nell'uno contro uno, di inserirmi per creare
superiorità numerica in avanti e tirare in porta. Mi trovo bene
sulle ali, ma non mi dispiace affatto giocare neanche al centro". Cosa dice l'altra punta Felice D'Amico: "Amareggiato
per il pareggio, ma soddisfatto della mia prestazione dal primo minuto.
Dobbiamo gestire meglio le partite ma il risultato è bugiardo.
Per come ci alleniamo dico che l'atteggiamento è positivo.
Chiaro che si migliora rischiando le giocate, il mister ci chiede
sempre di andare oltre le nostre qualità ed io cerco di metterlo
in difficoltà nelle scelte per le partite che verranno". Il parere del tecnico dell'Imolese, Gaetano Fontana, è nerissimo contro l'arbitro: "Certi
signori purtroppo spostano le partite, spostano i campionati e anche le
carriere dei professionisti. Mi disturba questo fatto perchè
gli errori sono naturali quando ci sono per entrambe le squadre.
Quando l'errore è unilaterale non è più
accettabile, come non è stato giustificabile il comportamento
perchè per novanta minuti veniamo minacciati. Veniamo tacciati
al minimo gesto, non conosco i motivi della mia espulsione: parlavo con
un mio avversario che mi aveva offeso. Gestione cartellini pessima.
Pure il rigore del Gubbio è dubbio e da rivedere. Ai punti
meritavamo, ma a cosa serve? Dobbiamo stare anche calmi? Di fronte a
spettacoli del genere non digerisco quanto successo. Ogni mio pensiero
è lecito". Così parla ai canali ufficiali social
dell'Imolese. Ecco le foto di Imolese-Gubbio. Fotoservizio di Simone
Grilli.
• 07 NOVEMBRE 2021
Gubbio, 2-2 a Imola. Angeli apre, Cittadino di rigore, sorpasso Arena ma segna Matarrese
Imolese
contro Gubbio. Il trainer Torrente conferma il 4-3-3 ma cambia gli
interpreti. A centrocampo gioca mezzala Sainz Maza mentre Malaccari va
in panchina. In attacco dal primo minuto Mangni e D'Amico, in panchina
Arena. In avvio è subito pressing Imolese. Al 6' i padroni di
casa trovano subito il gol: da destra Lia pennella in area un
cross dove Angeli sbuca da dietro, svetta su tutti e di testa schiaccia
la palla dritta verso l'angolino. Al 9' ancora Imolese quando Padovan
si gira bene in area e calcia di sinistro un tiro teso, miracolo di
Ghidotti sul primo palo che in tuffo si salva in corner. Ancora locali
pericolosi al 10' quando Turchetta prova il tiro al volo di controbalzo
con Ghidotti che in tuffo respinge con difficoltà, in agguato
c'è Luca Lombardi che calcia rasoterra ma stavolta Ghidotti si
salva con i piedi in calcio d'angolo. Al 18' prima vera azione del
Gubbio quando Cittadino pennella un corner in area e Sarao di testa
cerca l'angolino ma la palla va fuori di un metro. Al 24' ci prova
invece a reagire Mangni con un tiro di sinistro dal limite che viene
deviato di testa da Rinaldi in corner. Al 28' per vie centrali
Liviero è lesto a servire in area Padovan che calcia a botta
sicura, salva tutto Redolfi che di corpo devia la sfera in corner. Al
31' altro pericolo: il terzino Liviero calcia direttamente una
punizione dai venti metri in porta quando fa partire un sinistro
velenoso che Ghidotti respinge con fatica. Al 28' altro mischione
pericoloso in area umbra dove in due occasioni Luca Lombardi cerca la
porta con Ghidotti che si salva parando a terra. Ma ne scaturisce una
punizione particolare a due, a pochi passi dalla porta: Liviero
appoggia verso Matarrese che scarica in porta, si salva la difesa
eugubina sbrogliando la matassa. Ripresa. Al 6' il Gubbio trova il
rigore su una punizione di Cittadino calciata in area e un
tocco di braccio con la palla che ricade a palombella su Matarrese
per anticipare D'Amico, con l'arbitro che indica il dischetto. Dagli
undici metri Cittadino è glaciale e piazza la palla
nell'angolino. Al 9' padroni di casa in avanti con Luca Lombardi che si
libera in area e fa partire un diagonale che sfiora il montante. All'
11' altro provvidenziale intervento di Ghidotti che toglie da sotto la
traversa la palla su incornata di Rinaldi dopo un corner di Liviero
calciato in area. Monologo dei locali quando al 15' Liviero fa partire
un tiro di sinistro velenoso in porta e Ghidotti in volo si salva di
nuovo in angolo. Al 16' sprazzo di D'Amico che prova un tiro a girare
di destro, palla che va vicino al palo. Ma il Gubbio riesce a trovare la
zampata vincente al 30': Sainz Maza va via sulla sinistra e mette un
cross teso in area dove Arena calcia al volo di sinistro e insacca la
sfera alle spalle di Rossi. Al 34' però arriva immediato il
pareggio dell'Imolese: va via sulla destra Benedetti che serve in
transizione Cerretti che mette in area un cross rasoterra che viene
raccolto a due passi dalla porta da Matarrese che di sinistro insacca
la palla in rete. Al 41' cerca la conclusione da fuori area Benedetti,
ma para a terra Ghidotti.
Tabellino: Imolese - Gubbio (2-2):
Imolese (4-3-3): Rossi; Lia (5' st Cerretti), Angeli, Rinaldi, Liviero; Lombardi A. (32' st Masella),
Torrasi (1' st Palma), Benedetti; Lombardi L. (32' st De Sarlo),
Padovan, Turchetta (18' pt Matarrese). A disp.: Santopadre, Vona,
Boscolo Chio, La Vardera, Belloni. All.: Fontana.
Gubbio (4-3-3):
Ghidotti; Oukhadda, Signorini, Redolfi, Aurelio; Bulevardi, Cittadino, Sainz Maza (47' st Malaccari); Mangni (17' st Arena), Sarao, D'Amico (36' st Fantacci). A disp.: Meneghetti, Elisei,
Formiconi, Bonini, Migliorelli, Francofonte, Spalluto. All.: Torrente.
Arbitro: Ubaldi di Roma 1 (Stringini di Avezzano e Ferraioli di Nocera Inferiore); quarto uomo: Ursini di Pescara.
Reti: 6' pt Angeli (I), 6' st Cittadino (G) rigore, 30' st Arena (G), 34' st Matarrese (I).
Espulso: 43' st mister Fontana (I) per doppia ammonizione per proteste. Ammoniti: Torrasi (I), Mangni (G), Palma (I), Arena (G), Cittadino (G). Angoli: 11-5. Recupero: 3' pt; 5' st.
Risultati: Tredicesima Giornata - Serie C - Girone B:
Ancona Matelica - Virtus Entella 1-3
16' Magrassi (V9, 19' Magrassi (V), 51' Del Sole (A), 81' Cleur (V)
Cesena - Pescara 1-0
82' Nzita (P) aut.
Imolese - Gubbio 2-2
6' Angeli (I), 51' Cittadino (G) rig., 75' Arena (G), 79' Matarrese (I)
Lucchese - Montevarchi 2-0
25' Fedato (L) rig., 55' Nannini (L)
Olbia - Carrarese 4-1
15' Lella (O), 40' Lella (O), 48' Emerson (O) aut., 56' Mancini (O), 68' Brignani (O)
Pistoiese - Viterbese 2-1
7' Pinzauti (P) rig., 12' Volpe (V), 92' Gennari (P)
Pontedera - Grosseto 2-0
9' Magnaghi (P) rig., 42' Perretta
Siena - Modena 1-2
42' Tremolada (M), 50' Azzi (M), 55' Disanto (S)
Teramo - Fermana 3-2
4' Viero (T), 53' Mungo (T), 57' Rosso (T), 65' Marchi (F) rig., 92' Nepi (F) rig.
Vis Pesaro - Reggiana 0-3
34' Cauz (R), 68' Lanini (R), 77' Zamparo (R)
• 06 NOVEMBRE 2021
Verso Imola: out Migliorini e Lamanna, torna Mangni. Torrente pretende più coraggio
Contro
l'Imolese out Migliorini e Lamanna, tornano a disposizione Mangni. Il
trainer Vincenzo Torrente vuole più coraggio alla vigilia del
match: "Troveremo un'Imolese che
gioca con entusiasmo e con un buon palleggio. Ma noi veniamo da
sconfitte immeritate e vogliamo riscattarci. Però serve maggiore
attenzione soprattutto nelle palle inattive. Siamo una squadra che deve
giocare sempre con intensità e la massima concentrazione altrimenti
diventa un problema. Non possiamo avere il comando del gioco per 95
minuti perciò ci sono delle fasi in cui devi saper soffrire e
quando ti capitano le occasioni devi essere bravo pure a sfruttarle. In casa
il miglior attacco e in trasferta il peggiore? Perchè noi
dobbiamo migliorare, ma ci alleniamo sempre allo stesso modo: serve
coraggio e concretezza. Se ora è previsto un cambio di modulo?
Abbiamo una nostra identità, ma possiamo cambiare come è
successo col Pescara e con il Siena, ma quello che contano sono i
concetti di gioco. Ma è chiaro che ci serve più coraggio
e più fiducia. Chiaramente voglio vedere una manovra più
fluida, bisogna sfruttare meglio le caratteristiche in attacco di Sarao e
Spalluto. Mi aspetto ancora di più dal reparto avanzato in
quanto a volte siamo troppo leziosi, ma mi aspetto di più da
tutti perchè gli attaccanti vanno serviti a dovere perchè
talvolta sbagliamo l'ultimo passaggio. La squadra si vede in questi
momenti qua dopo due risultati negativi. Adesso bisogna dimostrare
di essere squadra. Vediamo se siamo maturi e voglio una risposta
caratteriale".
Difficile capire adesso quale sarà la formazione, perchè
il mister ha provato alcune situazioni diverse come ad esempio Spalluto
come punta centrale supportato ai lati nel tridente da Arena e Fantacci.
Mentre in difesa Bonini è stato provato come terzino sinistro
con il rientro da centrale di Signorini. Tuttavia appare scontato il
4-3-3. Staremo a proprio vedere. Convocati in ventuno: Ghidotti, Meneghetti,
Elisei, Formiconi, Aurelio, Bonini, Redolfi, Signorini, Migliorelli,
Cittadino, Francofonte, Malaccari, Sainz Maza, Oukhadda, Bulevardi,
Fantacci, Sarao, Spalluto, D'Amico, Arena e Mangni.
• 04 NOVEMBRE 2021
Cittadino: "Più consapevolezza, siamo forti. Nel gioco mi ispiro a De Rossi e il sogno..."
Parliamo
con il playmaker Andrea Cittadino. Arrivato in estate dopo l'esperienza
di Bisceglie, si è dimostrato uno dei calciatori più
continui nello scacchiere di Torrente. Ma ecco cosa ha risposto alle
nostre domande. Primo argomento: cosa non ha funzionato nel match
contro il Siena? "Secondo me non
è che non ha funzionato qualcosa. Nel primo tempo siamo partiti
anche bene con un paio di occasioni, però poi ci siamo abbassati
un po' troppo e in questo frangente abbiamo sofferto il loro palleggio.
Il gol (di Acquadro ndr) ci ha tagliato un po' le gambe. Però
siamo stati bravi nel secondo tempo quando il mister ha cambiato
qualcosa a livello tattico: abbiamo avuto una buona reazione e il
rigore realizzato ci ha aiutato a prendere un po' di consapevolezza.
Credo che abbiamo perso in maniera immeritata. Però si poteva
fare di più". Questa squadra si trova meglio sui campi
asciutti, come ha fatto capire il diesse Mignemi parlando su Raisport,
e meno sui campi scivolosi? "Penso
che tutte le squadre si esprimono meglio sui campi asciutti e non su
quelli pesanti. Questo succede perchè fai meno fatica.
Però per me non è questo il motivo perchè non
abbiamo vinto, anche perchè il campo ha tenuto bene e credo che
non abbia condizionato molto la partita". Si può dire
però che questo Gubbio ancora viaggia a sprazzi, un cammino
diverso in casa e in trasferta. Perciò cosa serve a suo avviso
per superare questo step e per fare un reale salto di qualità? "Serve
più consapevolezza. Più consapevolezza nel capire che
siamo una squadra forte. Quindi va tenuta alta la concentrazione,
bisogna essere in grado di tenere in mano maggiormente la gestione
della gara perchè quando si cala in attenzione e in
intensità si rischia di subire dei gol. Per questo motivo serve
sempre una costante accortezza, applicazione e vigore. Questo ci
servirà per le prossime gare, specialmente fuori casa".
Lei ha appena specificato che questa squadra è forte.
Perciò qual è l'obiettivo di questo Gubbio e a livello
personale? "Da parte della squadra
vogliamo conquistare il miglior piazzamento nei playoff e arrivare il
più in alto possibile provando di vincerle sempre tutte. Questa è la nostra caratteristica. L'obiettivo personale
è di aiutare la squadra servendo gli attaccanti per andare in
gol e vorrei riuscire a fare meglio dell'anno scorso quando segnai
sette reti, quindi mi piacerebbe superare questo mio record". Parlava di gol: abbiamo notato che ha il piedino caldo, sempre
presente nei calci piazzati (punizioni, rigori e corner). Ma si
è ispirato a qualcuno? "Il
mio idolo da sempre è Daniele De Rossi: io lo amo
calcisticamente come persona e caratterialmente. D'altronde sono qua
perchè ho il mio sogno: lavorare per fare il salto di categoria
e un domani mi piacerebbe confrontarmi in serie B". In effetti
con De Rossi ha certe affinità visto che ricopre lo stesso ruolo
che ricopriva l'ex campione del mondo prima di appendere le scarpette al chiodo.
Quindi sorge spontanea una domanda: si trova meglio con il 4-3-3 o con
il 4-2-3-1 adoperato nella ripresa da Torrente con il Siena? "Mi
trovo bene in entrambi i moduli. Alla fine non conta tanto lo
schieramento, ma sono importanti i concetti. Con Torrente mi trovo
proprio bene, con i concetti che esprime il mister, anche quando
abbiamo giocato con il 3-4-3 (con il Pescara ndr)". Differenze tra il girone B e quello di C di anno scorso? "Al
sud gli ambienti sono più caldi mentre il gioco è
più spezzettato perchè c'è più temperamento
e agonismo. In questo girone invece vedo una maggiore qualità". E per concludere, con l'Imolese che partita si aspetta? "Una
partita a due facce: avremo tutto da guadagnare ma anche da perderci.
Sono distanti solo un punto da noi e vogliamo vincere".
• 03 NOVEMBRE 2021
Migliorini operato al ginocchio. Cosa dicono i numeri: il Gubbio rende meglio in ripresa...
Una
brutta notizia viene dall'infermeria. Il difensore Marco Migliorini
è stato operato martedì per la rimozione di corpi solidi
intrarticolari al ginocchio destro dal professor Cerulli presso la
Clinica Villa Fiorita. Secondo quanto riferisce l'A.S. Gubbio 1910 per
mezzo di un comunicato stampa, l'intervento è perfettamente
riuscito e nei prossimi giorni il calciatore rossoblù
inizierà la fase di recupero tecnico e atletica. Tempi di
recupero tutti da definire. Una tegola per Torrente che tuttavia
domenica recupera il difensore centrale Signorini che ha scontato un
turno di squalifica. Ma come si può decifrare questo Gubbio nel
cammino dopo dodici giornate. Ce lo dicono i numeri. Conquistati 17
punti grazie a quattro vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte. Nona
posizione in classifica, 16 gol fatti (per una media di 1,3 gol a
partita) e 9 subiti. Due rigori concessi (entrambi realizzati) e non
è un caso che il cannoniere dei rossoblù è il
playmaker Andrea Cittadino con tre reti segnate: l'altro gol con un
tiro da fuori area con l'Entella. A livello di attaccanti finora a
segno Sarao (2 reti), Mangni (2), D'Amico (1) e Spalluto (1), mentre
Arena è ancora a secco di gol. A due reti c'è pure la
mezzala Bulevardi. Chiudono il conto con una rete lo spagnolo Sainz
Maza, poi i difensori Redolfi, Aurelio e Oukhadda (l'italo-marocchino
è un jolly che è stato impiegato sia come terzino destro
che come mezzala destra). Un dato di fatto ci dice che nelle ultime sei
partite il Gubbio ha incassato tre sconfitte (pari al 50%). Nel mezzo
due vittorie casalinghe (con Pontedera e Carrarese) ed un pareggio a
Teramo. Una involuzione rispetto alle prime sei giornate quando la
truppa rossoblù aveva ottenuto due vittorie e quattro pareggi.
In pratica 10 punti conquistati nelle prime sei giornate, 7 punti
raccolti nelle ultime sei giornate. I numeri perciò ci dicono
che c'è stata una leggera involuzione da prendere con le molle.
I numeri ci dicono anche che il Gubbio si sveglia principalmente nella
ripresa: 11 gol finora (sui 16 totali) segnati nella seconda
frazione di gioco (pari al 69%). Come gol incassati invece c'è
più equilibrio: 4 nei primi quarantacinque minuti e 5 nei
secondi quarantacinque minuti. Pertanto anche la statistica ci dice che
il Gubbio va a sprazzi: si è visto nell'ultima partita
contro il Siena dove ha faticato nel primo tempo per poi riprendersi
nella ripresa, anche se poi è stato punito nei minuti finali. Un
Gubbio double-face che ha bisogno ancora di crescere e trovare la sua
giusta dimensione dopo un avvio di campionato alletante (e
probabilmente illusorio per qualcuno).
• 02 NOVEMBRE 2021
Focus. Quanta fatica: l'impegno c'è ma senza un Arena in versione chic e poca sicurezza...
Gubbio,
un ko che brucia. Soprattutto è la seconda sconfitta
consecutiva. Adesso pure il fortino del Barbetti è stato
violato. Pertanto adesso si va alla ricerca anche dei punti fuori casa
perchè ancora manca la voce "vittoria". Ma cosa sta succedendo?
L'impegno c'è, ma qualcosa manca, soprattutto qualcosa si
è inceppato. Bisogna sapersi accontentare e anche parecchio
in questo periodo perchè lo spettacolo è l'ultimo dei
problemi, soprattutto in un campo reso scivoloso dalla pioggia, e dopo
una serata spettacolare come una partita di subbuteo. Dopo un avvio
promettente e una ripresa dove il Gubbio ha cercato di rimettersi in
carreggiata (soprattutto dopo il rigore contestato dagli ospiti), nel
mezzo è stato il Siena a provare ad impossessarsi della partita
con il palleggio quando invece ad inizio gara sembrava impaurito per
via del cambio di modulo improvviso di Maddaloni, e proprio in questa
fase ha trovato il gol del vantaggio con un gran tiro terra-aria di
Acquadro dalla distanza. Nella ripresa è andata meglio quando si
è cambiato modulo passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 (giocando a
specchio) con delle giocate più profonde, lineari e veloci, ma
l'attacco è apparso piuttosto arruginito. Le occasioni ghiotte
di Arena e Sarao davanti alla porta ne sono la riprova. Oramai si tocca
con mano. Il sospetto, ma è quasi una certezza, è che
senza Arena in versione chic sia difficile per il Gubbio costruire
qualcosa che l'avversario non si immagini già, con larghissimo
anticipo, appena la squadra rossoblù riparte con l'intenzione di
attaccare e fare del male. Probabilmente lo scugnizzo siciliano
preferisce i campi asciutti, preferisce giocare sul velluto, ma
è verosimile che le avversarie cominciano a prendere le adeguate
misure. La vita si complica ulteriormente se, come ieri, Sainz Maza o
Sarao si immergono nel match con le idee appannate, finendo per
innervosirsi anzichè ispirare (lo spagnolo) o essere lucidi a
finalizzare (l'attaccante milanese). Gli spunti di Oukhadda sulla
fascia destra sono sembrati l'unica valvola di sfogo della manovra. Al
di là dell'assenza di Signorini, difensore prezioso anche in
fase di impostazione, preoccupa la difficoltà di ritrovare la
fluidità di gioco. Conoscendo a fondo la mentalità di
Torrente che preferisce un gioco che sfrutta la velocità del
fraseggio con le transizioni, la profondità e le
verticalizzazioni, Sarao è sembrato un pesce fuor d'acqua
soprattutto nella prima frazione di gioco, dove spesso è rimasto
spalle alla porta. In mezzo alle non molteplici emozioni non sono
mancati i calci, trattenute, braccia larghe nei duelli aerei (vinti
praticamente dai più esperti elementi del Siena) e non è
un caso che è arrivato il gol vittoria nel finale di testa da
parte di Milesi. Il merito principale del Gubbio è stato quello
di non demoralizzarsi dopo un primo tempo opaco cogliendo il pareggio
grazie ad un rigore (considerato generoso dai senesi) che si
è procurato l'attivo D'Amico subentrato nella ripresa, ma
si fa trovare impreparato nei minuti di recupero quando Milesi trova
l'incornata giusta su pennellata di Pezzella. Detto questo va detto che
il Gubbio non viaggia più spedito perchè gli uomini di
Torrente sembrano scendere in campo un po' meno sicuri e più
timorosi rispetto a qualche tempo fa e di conseguenza diventa
complicato costruire quel bel gioco che aveva
caratterizzato questo Gubbio. Qualcuno forse si è illuso
troppo presto. Ma una fase di adattamento è più che
comprensibile. Calma e gesso, dunque.
• 01 NOVEMBRE 2021
Mignemi: "Paghiamo lo scotto degli under". Perinetti: "Cambiare...". Le foto di Gubbio-Siena
Gubbio,
primo ko casalingo stagionale. Passa il Siena per 2-1. Staffillata di
Acquadro che trova da fuori area il vantaggio bianconero, pari nella
ripresa di Cittadino su un rigore contestato dagli ospiti, poi nei
minuti finali il colpo di reni di Milesi che di testa regala la
vittoria alla Robur. Tutta l'amarezza del trainer Vincenzo Torrente: "Le
squadre che sono costruite per vincere ti concedono poco e sanno
sfruttare le occasioni che gli capitano. Anche se reputo che abbiamo
fatto una ottima prestazione, in particolar modo nel secondo tempo. Non
meritavamo di perdere. Nella ripresa squadra stravolta? Ho provato a
fare un 4-2-3-1 per essere più propositivi e D'Amico ha fatto
bene. Peccato, c'è rammarico perdere una partita così. La
differenza la fanno i calciatori bravi, loro hanno sfruttato i
centimetri nel 2-1 nella palla inattiva e l'esperienza fa la differenza
nei dettagli. Le squadre di testa giocano con gli over, noi con almeno
quattro under. Senza dimenticare, come dicevo prima, che abbiamo
incontrato un Siena forte e costruito per vincere. Alla fine quella
rissa furibonda? Creata da un loro calciatore con una sceneggiata, ecco
spiegata questa situazione spiacevole. Se bisogna crescere in
mentalità? No, finora hanno contato gli episodi ma bisogna
superare questo step". Le parole del diesse rossoblù Davide Mignemi: "Siamo
una squadra giovane: questo è lo scotto che paghiamo. Siamo una
squadra molto tecnica e paghiamo giocando su dei campi più
pesanti. Ma questa squadra ha dei valori ed è dura a morire". Il tecnico ospite Massimiliano Maddaloni: "Vittoria
importante nonostante fossimo rimaneggiati. Rigore fischiato
frettolosamente. Questo è un primo passo perchè abbiamo
incontrato un Gubbio di qualità e aggressivo". Il parere del diesse dei senesi Giorgio Perinetti: "Avevamo
la necessità di fare qualcosa di diverso. Soprattutto a livello
di mentalità si doveva cambiare qualcosa. Adesso è una
squadra più corta nei reparti e sembra più equilibrata,
con un maggiore palleggio e meno palloni sprecati, la squadra
può crescere e l'avvisaglia si vede. Ci mancavano tanti
titolari, pertanto i ragazzi si sono sforzati per fare quello che
vuole adesso Maddaloni. Girone di ferro: oltre le tre retrocesse dalla
serie B ci sono Gubbio, Imolese e Ancona che stanno facendo bene". L'autore del primo gol dei toscani, Alberto Acquadro: "Eravamo partiti contratti poi però ci siamo sciolti. Con questo modulo nuovo abbiamo bisogno di crescere". L'autore del gol vittoria, Luca Milesi: "Meritata, la vittoria è il giusto premio con il mio gol finale". Le immagini di Gubbio e Siena. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 01 NOVEMBRE 2021
Gubbio, ko interno col Siena (1-2). Staffillata Acquadro, rigore Cittadino, Milesi gela tutti
Gubbio
e Siena il posticipo serale. Il trainer Torrente sceglie il 4-3-3. In
difesa Bonini affianca Redolfi come coppia centrale. A centrocampo si
rivede Malaccari. Mentre nel tridente viene preferito Sainz Maza come
estermo di attacco. Al 2' corner pennellato in area da Cittadino dove
svetta Aurelio che di testa gira a rete: palla che va poco sopra la
traversa. Al 9' un tiro-cross da destra di Oukhadda diventa pericoloso
perchè la palla scheggia la parte alta della traversa. Al
12' invece è Arena che va via sulla destra e prova il tiro di
sinistro a girare ad incrociare: palla che sfila di poco a lato alla
sinistra del portiere. Al 21' una triangolazione volante tra Guberti e
Caccavallo, con questt'ultimo che si porta in maniera pericolosa
davanti alla porta ma fa muro Aurelio che sbroglia la matassa. Al
27' affondo di Favalli da sinistra che crossa in area dove
Caccavallo e Karlsson mancano di poco il tap in vincente. Al 29'
altro pericolo quando Marcellusi con un pallonetto serve in area
Caccavallo che serve a sua volta una palla filtrante pericolosa dove
Redolfi si salva in tackle per anticipare Karlsson a due passi dalla
porta. L'avvisaglia del gol del vantaggio senese che arriva davvero al
31': fa tutto Acquadro con una staffilata di destro dai venticinque
metri con la palla che tocca la parte bassa della traversa prima di
insaccarsi in rete. La ripresa. Al 10' pericolo: su punizione calciata
in area da Favalli, esce a vuoto Ghidotti in mischia, prova il tiro al
volo Acquadro ma Ghidotti stavolta è reattivo e para a terra. Al
20' calcio di rigore per il Gubbio dopo un contatto in area tra D'Amico
e Bianchi, tra le proteste proprio dei senesi che recriminano per un
errore di valutazione perchè il difensore bianconero veniva
ritenuto in anticipo. Dal dischetto Cittadino è glaciale e
piazza la palla nell'angolino. Al 45' la doccia gelata: su corner
pennellato in area da Pezzella, sbuca Milesi che trova l'incornata
giusta con la palla che si insacca sotto il sette. Dopo il triplice
fischio una rissa che sinceramente si poteva evitare e brutta da
guardare.
Tabellino: Gubbio - Siena (1-2):
Gubbio (4-3-3):
Ghidotti; Oukhadda, Redolfi, Bonini, Aurelio; Malaccari (1' st Fantacci), Cittadino,
Bulevardi; Arena (44' st Francofonte), Sarao (34' st Spalluto), Sainz Maza (14' st D'Amico). A disp.: Meneghetti, Elisei,
Formiconi, Bontempi, Migliorelli. All.: Torrente.
Siena (4-2-3-1):
Lanni; Marcellusi (48' st Darini), Conson, Milesi, Favalli; Bianchi, Acquadro;
Caccavallo (38' st Pezzella), Guberti (18' st Cardoselli), Disanto;
Karlsson (18' st Varela). A disp.: Marocco, Mataloni, Farcas,
Zaccone, Bani, Montiel, Conti, Peresin. All.: Maddaloni.
Arbitro: Di Graci di Como (Trischitta di Messina e Grasso di Acireale); quarto uomo: Angelillo di Nola.
Reti: 31' pt Acquadro (S), 20' st Cittadino (G) rigore, 45' st Milesi (S).
Ammoniti: Karlsson (S), Malaccari (G). Angoli: 5-3. Recupero: 0' pt; 6' st. Spettatori: 1081 (di cui 120 da Siena).
•••••
[vai a inizio pagina] [vai
alle news] [vai all'archivio
news]
|