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news]
• 30
NOVEMBRE 2018 Out
Espeche, ma si rivede Campagnacci. Con il Monza,
Galderisi deve rompere il ghiaccio
Gubbio-Monza.
Con il nuovo allenatore. Giuseppe Galderisi è
all'esordio e non sarà vita facile. Infatti
c'è da subito da rompere il ghiaccio. Assente
ancora Espeche (per lesione all'alluce),
mentre rientra la punta Campagnacci. Il nuovo trainer
potrebbe iniziare con il 4-2-3-1 che è stato
provato in settimana, ma non è così
escluso che potrebbe adottare un altro modulo: è
tutto da scoprire il suo avvento. Sono ventidue i
convocati. C'è pure il giovane attaccante
della Berretti, Pietro Morlandi. Ecco di seguito
la lista: Battaiola, Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli, Conti
Andrea, Conti Massimo, De Silvestro, Lo Porto, Malaccari, Marchegiani, Marchi,
Morlandi, Nuti, Paolelli, Pedrelli, Piccinni, Plescia,
Ricci, Schiaroli e Tofanari. In casa Monza sono out gli attaccanti Jefferson
e Cori. Non c'è neanche il difensore Caverzasi,
fermo per squalifica. Brianzoli che provengono da
un periodo per niente brillante con cinque punti
conquistati in altrettante partite. L'allenatore
biancorosso Christian Brocchi potrebbe così usare
il 4-3-3 camaleontico che può diventare un
4-2-3-1. Cioè con Guarna in porta. Poi Adorni,
Negro, Riva e Origlio. A centrocampo Barba
e Guidetti. Sulla trequarti Ceccarelli, Iocolano
e D'Errico a supporto del centravanti Reginaldo.
Si gioca per la prima volta di sabato (ore 14:30).
• 30
NOVEMBRE 2018 Sandreani:
"Porterò sempre Gubbio nel cuore.
C'ho messo la faccia per amore dei colori..."
Alessandro
Sandreani da lunedì non è più
allenatore del Gubbio. Esonerato. A distanza di
qualche giorno ci è arrivata alla nostra
casella elettronica della nostra testata giornalistica
on-line una lettera di Alessandro Sandreani. Una
lettera di addio a città, colori rossoblù
e soprattutto ai tifosi. Ma eccole le parole scritte
dal diretto interessato. Riportiamo di seguito in
toto la lettera integrale: «È
impossibile ringraziare uno a uno tutti coloro che in questi giorni
non semplici mi hanno tributato parole d’affezione e di
riconoscimento per i 16 anni trascorsi a Gubbio, prima da giocatore,
poi da dirigente, quindi da tecnico delle giovanili e infine da
mister della squadra maggiore. Non posso far finta di nulla su quanto
è accaduto, sulle reazioni emotive, sia personali, sia di tantissima
gente di Gubbio, tifosi meravigliosi, che mi hanno emozionato con le
loro parole, i loro messaggi, le loro testimonianze d’affetto. Sono
orgoglioso e felice di aver dato loro sedici anni di amore. E non
posso cancellare 16 anni e tutte le persone che hanno lavorato,
gioito, sofferto accanto a me in un solo minuto, tanto è bastato per
dirmi che la storia era finita. Si dirà, il calcio è questo. Mi
piace ricordare la chiamata alle armi dello scorso campionato. C’ho
messo la faccia per amore di questi colori. Non era facile,
tutt’altro, centrare la salvezza. E lo abbiamo fatto quando la
serie D era dietro l’angolo. Poi ho pensato. Il destino targato
rossoblù mi vuole su questa panchina, è la mia storia, è il mio
percorso. Un destino che richiedeva magari maggior tempo per un
progetto sul quale credevo. E in fin dei conti la squadra è in linea
con gli obiettivi della stagione (e con un pizzico di buona sorte
potevamo essere anche oltre…), al momento salva e tra i primissimi
posti per minutaggio dei giovani impiegati. Mi tornano in mente gli
anni da calciatore dove di questi momenti pallonari difficili ne
abbiamo passati e superati con unità d’intenti, sacrificio, umiltà
e condivisione. Questa volta non è stato possibile. Tutto è finito
all’improvviso, troppo all’improvviso. Cari tifosi, ora non
mollate. I ragazzi hanno bisogno del vostro sostegno e sono sicuro
che non vi deluderanno e raggiungeranno l’obiettivo della società.
Voglio ringraziare la nostra curva, il
nostro cuore pulsante, la nostra forza che ci ha spinto a gettare il
cuore oltre e a scalare ogni montagna con orgoglio e passione.
Porterò per sempre nel cuore questa città, tutte le persone che
anche per un solo istante mi hanno regalato qualcosa».
Una lettera toccante, niente da aggiungere, che
ovviamente siamo lieti di averla potuta rendere
pubblica. Ecco la lettera originale.
• 28
NOVEMBRE 2018 Galderisi:
"Li ho guardati tutti negli occhi: voglio
uomini veri". E le foto della presentazione
Prime
parole del tecnico Giuseppe Galderisi, in compagnia
del diesse Giuseppe Pannacci. Allenamenti e presentazione
con 8 foto.
Breve discorso del Ds Pannacci: "Si
è interrotto il rapporto con Sandreani a
cui va il mio ringraziamento per quello che ha dato.
Ma con malincuore la società ha deciso di
sollevarlo dall'incarico affidandolo a Galderisi.
Speriamo ora di invertire questa marcia non molto
positiva. Credo che la rosa sia all'altezza della
situazione". Tocca allora all'allenatore
Galderisi: "Saluto la città di Gubbio
che nella mia carriera mi ha apprezzato, ho trovato
sempre amore e rispetto. La società da tre
anni mi stava cercando, per vari motivi non è
andata in porto. Ma ho sempre nutrito grande stima
professionale e umana verso questa città.
E appena mi hanno chiamato, il mio primo pensiero
è andato verso Sandreani: è cresciuto
con me, anche quando il padre Mauro mi allenava
a Padova. Da capitano fu un punto di riferimento
nella mia squadra rossoblù nel 2004. Non
aggiungo altro perchè le chiacchiere lasciano
il tempo che trovano. Capisco che abbia subito il
primo esonero in carriera e sarà amareggiato:
perciò gli dico ti voglio bene Alessandro,
come sempre". Ora? "Contento di
questa nuova avventura. Ho motivazioni in un contesto
serio. Mi sono messo subito al lavoro per poter
migliorare questa squadra, ma i primi due allenamenti
mi hanno dato delle risposte importanti. La squadra
ha mostrato educazione e un atteggiamento all'altezza
della situazione. In questa squadra conosco già
Espeche e ai miei tempi a Gubbio c'era un Marchi
ancora alle prime armi. Adesso ho guardato tutti
negli occhi: chi mi conosce sa che conta avere dei
buoni calciatori, ma anche essere dei veri uomini.
Sono arrivato con umiltà e in punta di piedi
per dare quel qualcosa in più a tutti questi
ragazzi perchè devono scendere in campo con
gli occhi affamati. Ma soprattutto devono metterci
del loro e seguire quello che io dico".
Quindi è plausibile una reazione energica?
"Nessuno può dire che adesso arrivo
io e cambia tutto. Non credo di essere uno scienziato
o avere la bacchetta magica. Ma quando si cambia
un allenatore c'è sempre una grande attenzione
e una voglia di rimettersi in gioco. Voglio tenere
in considerazione tutti i calciatori. Credo che
ci sia un giusto mix tra giovani ed esperti. Da
parte mia metterò in campo il mio entusiasmo
e la mia conoscenza per fare un salto di qualità.
E pur vero che ho trovato un gruppo con lo sguardo
basso perchè il clima non è dei migliori
dopo una sconfitta. Ma quando hanno alzato gli occhi
ho visto quella cattiveria di dimostrare che qualcosa
è stato sbagliato e quindi va migliorato.
Porterò la mia idea di gioco e le mie idee
tattiche. Tutto quello che ci creiamo intorno dipende
da noi. Quando si prende un palo interno non è
sfortuna, perchè il palo è stato sempre
lì. Perciò pedalare e lavorare. Serve
quel carisma per fare crescere la consapevolezza
nel crederci sempre. Anche chi è più
timido deve tirare fuori la personalità.
La personalità deve essere sempre elevata.
E aggiungo una cosa". Prego, dica: "Di
non buttare via niente di quello che ha fatto Sandreani
in questi mesi. Ha lavorato con me, perciò
sa esattamente chi ero e chi sono". E adesso
il Monza? "Abbiamo un tour de force con
squadre forti e prospettive importanti. Affronteremo
il Monza con il mio modo di pensare e giocare. Non
dobbiamo avere paura mai di chi affronteremo, semmai
dobbiamo avere più paura del nostro modo
di pensare. Sia questo il nostro credo di partenza".
• 27
NOVEMBRE 2018 Focus.
Quei soldatini che devono diventare soldati. Prove
tattiche con il 4-2-3-1 per Galderisi
Vi
ricordate i soldatini militari in plastica? Fin
da bambini ci si giocava sui prati. Tutti modellini
della seconda guerra mondiale. Si dovevano spostare
a mano in una vera e propria strategia di guerra.
Ma erano di plastica, perciò dovevi essere
tu a guidarli dall'alto macchinosamente. Mentre
i veri militari sono in carne ed ossa, devono mettere
in campo intelligenza, coraggio, personalità,
oltre che la grinta e il carattere. Ecco, il Gubbio
di oggi finora si è mostrato in campo come
un gruppo di soldatini, senza energia e senza vigore
agonistico. Ma il calcio vero non è il Subbuteo.
Dove ci deve essere la mano di un uomo per spostare
un modellino di un calciatore, per tirare o parare
un tiro. Il calcio vero alla fine dei conti è
interpretato dagli interpreti che scendono in campo.
Questa è una squadra che finora si è
dimostrata una mandria di soldatini e dovrà
dimostrare che possono diventare dei soldati. Non
ci sono più alibi. Non ci sono più
attenuanti. Il parafulmine non c'è più.
Già ha pagato le conseguenze con un esonero.
Tutti i discorsi che si possono fare ora stanno
a zero. Certi calciatori (anche e soprattutto quelli
che hanno esperienza) devono tirare fuori gli artigli,
mostrare cattiveria e determinazione, e avere soprattutto
gli attributi. Quegli attributi che finora sono
completamente mancati. Questo è il momento
di essere dei veri uomini (non a parole, ma in campo).
Intanto il nuovo tecnico Giuseppe Galderisi ha svolto
proprio nel primo pomeriggio di martedì il
primo allenamento con il gruppo. Insieme al suo
vice Daniele Cavalletto. In compagnia del preparatore
atletico Luca Palazzari. Mentre Giovanni Pascolini
è sempre il preparatore dei portieri. Le
prove tattiche principali: il 4-2-3-1 e il 4-4-2.
Per quanto riguarda il 4-2-3-1 si è potuto
notare Plescia finalizzatore, con la linea di trequartisti
formata da Casoli, Casiraghi e De Silvestro. A centrocampo
il duo Malaccari e Conti. In difesa infine il quartetto
Paolelli, Piccinni, Schiaroli e Pedrelli. Sull'altra
sponda provato il 4-4-2 con Marchi e Tavernelli
duo di attacco. Mentre come mediani centrali il
duo Benedetti e Ricci. Il mister ha mischiato un
po' le carte. Perciò le ipotesi plausibili
potrebbero essere a centrocampo (per fare filtro
con la difesa) il duo Benedetti-Ricci oppure il
duo Malaccari-Conti. Ovviamente il finalizzatore
sarà sicuramente Marchi, con quel trio di
trequartisti prima elencato. Soluzione plausibile,
ma è chiaro che per ora sono solo ipotesi.
Tuttavia, l'ultima volta che aveva allenato a Gubbio,
Galderisi utilizzava proprio il 4-2-3-1. Ovvero
Ferrari centravanti, con il trio di trequartisti
offensivi formato da Maisto, Turchetta e Cipolla.
A supporto due mediani che erano due mastini: Lazzoni
e Sandreani che correvano in lungo e in largo. In
difesa il quartetto era formato da Antonazzo, Bruni,
Giacometti e De Pascale. In porta Fabbri. Nell'allenamento
non erano presenti il difensore argentino Espeche
(lesione all'alluce) e l'attaccante Campagnacci
(tendinite).
• 26
NOVEMBRE 2018 Allenatore:
firma Galderisi, fino al 2019. Con lui pure il vice
Cavalletto. Esonerato Sandreani
Arriva
la firma di Giuseppe Galderisi: legame fino a giugno
2019. Si tratta di un
ritorno visto che aveva già allenato
il Gubbio nel 2004 portandolo ai playoff in C2.
In questi ultimi anni si era parlato di un suo possibile
ritorno più di una volta, poi operazione
mai andata
in porto. Ora l'occasione giusta. Con sè
si porta il vice Daniele Cavalletto, che aveva avuto
già nell'ultima esperienza
alla Lucchese. Doverosa è fare una osservazione
dopo l'ultimo cambio
di panchina. Quando
le cose in una squadra cominciano a non andare per
il verso giusto il primo a farne le spese è
sempre l'allenatore. E il "tecnico", come si legge
spesso nei comunicati ufficiali "è stato
sollevato dall'incarico". Un messaggio veloce,
seguito con altre frasi di rito, niente di più.
Ogni allenatore viene liquidato così. Come
un pacco postale che passa tra le mani del postino.
E avanti un altro. Ma il discorso va visto
più a fondo. Siamo già al quinto allenatore
cambiato nel giro di appena 544 giorni. Per una vita
media di un allenatore di 108 giorni (poco più
di tre mesi).
Autentico record (diremmo) dove si può
etichettare Gubbio come sito di "mangia allenatori"
e l'ultimo caduto è pure una bandiera, Alex
Sandreani, che è stato esautorato dal suo
incarico dopo 13 giornate e 12 punti incamerati.
In totale in rossoblù ha raccolto 20 punti
in 20 partite (considerando pure le sette partite
alla guida dei rossoblù nella passata stagione).
Insomma, alla fine paga sempre e comunque l'allenatore.
Non aiutato dai pochi punti racimolati e dall'inesperienza,
direte voi. Ma ormai è diventato il capro
espiatorio. Perchè va sottolineato che quando
si parla di team, si deve parlare in toto, a 360
gradi. Quando si parla di team, le responsabilità
vanno condivise in tutte le sue componenti, sia
quando si vince, ma anche quando si perde. D'altronde
Gianlugi Buffon disse quando l'Italia non riuscì
a qualificarsi ai Mondiali: "Le colpe, in
una grande debacle come questa, vanno divise tra
tutti. C'è una compartecipazione. Le chiacchiere
passano e i fatti restano in campo". Se
lo dice uno come Buffon, che è stato un campione
del mondo. Oltretutto c'è da sottolineare
che ultimamente sono
transitati allenatori più esperti (come Cornacchini
e Pagliari) e allenatori meno esperti (vedi Magi
e per ultimo Sandreani). Però la musica non
è cambiata. Quello che ha durato di più
alla fine è stato Magi, ma per il semplice fatto che
in due stagioni ha vinto un campionato di serie D
e poi è arrivato a centrare un sesto posto
in C da neopromosso. Neanche questo è bastato
per portare avanti un progetto a lungo termine.
Figuriamoci poi cosa può essere successo
quando, da agosto 2017 a questa parte, i risultati
sono deludenti. Nel calcio
ci vuole anche pazienza. Soprattutto se si ha
in mano un tecnico giovane da valorizzare. Basta
guardare il Milan di Sacchi. Lo ha rivelato lo stesso
ex allenatore rossonero in tv a Rai
Tre in «Rabona - Colpo a sorpresa». Ha
raccontato che il presidente Berlusconi lo blindò
ed entrò negli spogliatoi dicendo:
"L'allenatore è Sacchi. Ma chi lo vuole
seguire, bene, chi non lo vuole seguire vada a casa".
Poi sappiamo tutti quanto vinse quel Milan.
• 25
NOVEMBRE 2018 Sandreani
dopo il ko contro il Renate: "Mi girano
le scatole...". Le foto di Renate-Gubbio
Che
brutta sconfitta. Fuori casa il Gubbio è
una groviera: solo un punto conquistato in sei partite.
Un errore difensivo grossolano e Piscopo è
letale con un tiro chirurgico. La squadra rossoblù
si sveglia troppo tardi dopo un primo tempo insipido
e senza grinta, ma l'unico a farsi pericoloso è
Marchi (centra pure un palo con una fiondata dal
limite), però predica praticamente nel deserto.
Nel primo tempo pure i nerazzurri avevano colto
un legno, con Rossetti dalla distanza con la palla
che si è stampata sulla traversa. L'analisi
di fine gara di Alessandro Sandreani è un
mix tra il sarcastico e la frustazione. Cosa dice
l'allenatore dei rossoblù: "É
così, purtroppo è così".
Un sospiro che testimonia tutta l'amarezza del momento.
Ma poi prosegue dicendo: "Un momento delicato.
Purtroppo stiamo dicendo sempre le stesse cose.
Ma non siamo qui per cercare appigli o alibi. Abbiamo
creato tanto, ma abbiamo pure sofferto. Anche se
in verità abbiamo preso gol nell'unico errore
da noi commesso. Un primo tempo equilibrato, anche
se il ritardo del fischio d'inizio di un quarto
d'ora (per via di un guasto al pullman del Gubbio
ndr) ci ha condizionato e non poco. Sappiamo adesso
che abbiamo bisogno di punti". Perciò
adesso cosa c'è da fare? Il trainer cantianese
risponde così: "Sinceramente mi girano
altamente i cogl...! Ma in maniera incredibile.
Rosichiamo per le occasioni create, ma i soli 12
punti in classifica parlano da soli. Ora bisogna
stare zitti e pedalare. La colpa è di tutti,
me in primis. Adesso si deve solo cercare di reagire
ed io devo essere l'artefice per riuscire nell'intento
di fare ciò". Si chiude così
il discorso. D'altronde non c'è altro da
aggiungere. Il Gubbio deve uscire da questo grigiore,
senza se e senza ma. Intanto ecco le foto (15 immagini)
della partita tra Renate e Gubbio. Fotoservizio
di Alex Zambroni. E si ringrazia la collaborazione
di Fabio Mariani, collega giornalista (addetto stampa
del Renate Calcio), tra l'altro premiato all'Italian
Sport Awards 2018 (a Nola) come miglior dirigente
del girone B.
• 25
NOVEMBRE 2018 Gubbio,
che caduta col Renate (1-0). Decide Piscopo. Marchi
palo, ma predica nel deserto
Renate
contro Gubbio. Partita curiosamente iniziata con
un quarto d'ora di ritardo (alle ore 14:45) per
il fatto che si è guastato il pullman del
Gubbio e così è arrivato in ritardo
allo stadio di Meda. Il trainer Sandreani schiera il 4-3-1-2.
Marchegiani in porta. Difesa a quattro con Tofanari,
Schiaroli, Piccinni e Pedrelli. Trio di centrocampo
con Casoli, Benedetti e Malaccari. Davanti con Casiraghi
tra le linee a supporto del duo Marchi e Plescia.
La cronaca. Al 3' subito in avanti il Renate che
coglie un legno: Rossetti calcia forte di destro
dal limite, la palla si impenna e si indirizza sotto
il montante, con la punta delle dita ci arriva Marchegiani
quel tanto che basta che la palla scheggia la traversa
e finisce in calcio d'angolo. Al 10' risposta di
Marchi con un tiro fulmineo dai venti metri di destro,
pallone che però si perde alto di un metro
sopra la traversa. Al 18' è Malaccari che
lancia in contropiede Marchi, che poi si aggiusta
la palla sul destro al limite ma calcia debole,
para a terra Cincilla. Al 29' è Casiraghi
che tenta la conclusione da fuori area con un tiro
rasoterra, Cincilla si distende in tuffo e devia
la palla in angolo. Si arriva direttamente al 38'
quando è Venitucci che tenta il colpo dalla
lunga dalla distanza di destro con una palombella
con la palla che si perde di poco alta sul fondo.
Al 42' la svolta quando il Renate passa in vantaggio:
incertezza di Schiaroli che spiana la strada a Piscopo
che con una finta lo mette a sedere e con giustezza
insacca la palla in rete con un diagonale di destro
preciso: sfera che si insacca nell'angolino, radente.
Al 43' lo stesso Piscopo cerca il raddoppio con
un tiro dal limite che si perde di poco a lato.
Ripresa. Si fa vedere al 3' Simonetti in avanti
con una mezza rovesciata volante che cerca il bersaglio,
palla che si perda alta. Al 6' è invece ghiotta
l'occasione per il Gubbio: sulla trequarti Casiraghi
serve Marchi che si gira bene e fa partire una sberla
di destro che si stampa sul palo: un episodio sfortunato.
Al 9' sale in cattedra ancora Marchi che serve Casoli:
tiro a girare di sinistro dal limite che che termina
a lato di poco. Al 24' ci prova Benedetti con un
tiro da fuori area, palla che però va a lato.
Al 29' grande sberla di Marchi di destro direttamente
su punizione, ma Cincilla in volo plastico devia
in corner il pericoloso tiro del capitano eugubino.
Niente gol, altra sconfitta. Tabellino:
Renate - Gubbio (1-0): Renate
(4-3-3): Cincilla; Anghileri, Teso, Saporetti, Vannucci;
Simonetti, Pavan, Rossetti; Venitucci (19' st Finocchio), Gomez
(19' st Spagnoli),
Piscopo (36' st Guglielmotti). A disp.: Lazzaroni,
Priola, Doninelli, Pattarello, Caccin, Frabotta,
Pennati. All.: Diana. Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari, Schiaroli, Piccinni,
Pedrelli (36' st Lo Porto); Casoli, Benedetti, Malaccari
(36' st Conti M.); Casiraghi (18' st De Silvestro);
Marchi, Plescia. A disp.: Battaiola, Nuti,
Paolelli, Conti A., Ricci, Battista. All.: Sandreani. Rete:
42' pt Piscopo (R). Arbitro:
Gualtieri di Asti (Perrelli di Isernia e Cubicciotti
di Nichelino). Ammoniti: Piscopo (R),
Teso (R), Casoli (G). Angoli: 7-1 per il
Gubbio.
Recupero: 0' pt; 3' st. Spettatori:
200 circa. Risultati:
Tredicesima Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Ravenna 0-1 30'
Nocciolini (R) Feralpisalò
- Fano 1-0 76'
Scarsella (Fe) Monza - Imolese 1-1 44'
Reginaldo (M), 47' Rossetti (I) Pordenone
- Ternana 1-0 28'
Burrai (P) Rimini
- Virtus Verona 1-0 87'
Badje (R) Renate - Gubbio 1-0 42'
Piscopo (R) Sambenedettese - Triestina 0-0 Teramo
- Giana Erminio 0-1 67'
Perna (G) Vicenza - Sudtirol 2-4 7'
Tait (V) aut., 43' De Cenco (S), 54' Turchetta (S),
56' Fabbri (S), 67' Solerio (V), 85' Costantino
(S) Vis Pesaro - Fermana 3-0 16'
Clemente (F) aut., 85' Olcese (V), 88' Rizzato (V)
• 24
NOVEMBRE 2018 Out
Espeche e Campagnacci. Tensione con Paramatti: non
convocato e misura disciplinare
Per
la trasferta delicata di Renate, si aggiunge un
infortunato. Il difensore argentino Espeche è
out per una lesione all'alluce del piede sinistro.
Non convocato nemmeno l'attaccante Campagnacci per
un problema di tendinite. Nella lista degli arruolabili
manca anche il difensore Paramatti, non convocato
per motivi disciplinari. D'altronde
sono cose successe anche tra i più grandi
del calcio:
vedi il caso Bonucci e Allegri alla Juventus, oppure
anche quello di Totti e Spalletti alla Roma, o addirittura
tra Diego Costa e Conte ai tempi del Chelsea. Oltretutto
finora Paramatti è stato impiegato appena
12 minuti in campionato (nel finale contro il Rimini).
Chi sta fuori, spesso, non gradisce di non giocare.
Dall'altra parte però c'è pure un
allenatore che deve fare le sue scelte. Nel
calcio può succedere. Ma è altrettanto
vero che la questione
deve essere chiarita. Detto
ciò, pare scontato l'impiego del modulo 4-3-1-2. Marchegiani in porta. Un quartetto di difesa con Tofanari,
Schiaroli, Piccinni e Pedrelli. A centrocampo il
trio Casoli, Benedetti e Conti (in staffetta con Malaccari). Davanti Casiraghi
a supporto del duo Marchi e Plescia. Questo è quanto stato
detto dal
trainer Sandreani in sintesi dopo la rifinitura
del sabato: "Sì, siamo un po' in
emergenza viste le assenze. Ma c'è tanta
volontà e voglia di affrontare questa partita
delicata ma anche bella. Sappiamo che troveremo
un Renate voglioso di fare risultato come noi. Ma
il gruppo c'è e lo dimostrerà". Convocati in venti con il Renate: Battaiola,
Battista, Benedetti, Casiraghi, Casoli, Conti Andrea,
Conti Massimo, De Silvestro, Lo Porto, Malaccari,
Marchegiani, Marchi, Nuti, Paolelli, Pedrelli, Piccinni,
Plescia, Ricci, Schiaroli e Tofanari.
• 22
NOVEMBRE 2018 Con
la tegola Espeche pronto a scaldarsi il giovane
Schiaroli. Con il Renate fanalino di coda
Verso
l'incontro delicato contro il Renate con la sicura
assenza del difensore Marcos Espeche. Infatti il
calciatore argentino ha riportato una lesione all'alluce
del piede sinistro e quindi va verso il forfait,
salvo clamorosi stravolgimenti dell'ultimo momento.
Del resto il difensore sudamericano non si è
allenato fino ad ora con il resto del gruppo. Si
tratterebbe della prima assenza in questa stagione.
Si tratterebbe tra l'altro di una assenza pesante
visto che finora Espeche ha garantito prestazioni
sempre costanti sul piano dell'efficacia di rendimento.
Pertanto per il tecnico Sandreani si presenta un
grattacapo in più. Possibile che venga sostituito
al centro della difesa da Schiaroli, un centrale
difensivo di ruolo, anche se finora l'allenatore
cantianese lo aveva sempre utilizzato (cioè
quando è sceso in campo dal primo minuto)
come terzino destro. Sembrano meno probabili quindi
le opzioni che portano a Paramatti o Nuti come possibili
titolari. Non dovrebbe cambiare lo schieramento,
cioè sempre il 4-3-1-2. Perciò Marchegiani
in porta. Quartetto difensivo con Tofanari, Schiaroli,
Piccinni e Pedrelli. A centrocampo il trio Casoli,
Benedetti e Conti (in ballottaggio con un possibile
reintegro di Malaccari). Davanti invece Casiraghi
a supporto del duo Marchi e Plescia. Partita delicata,
dicevamo, soprattutto perchè il Renate è
fanalino di coda e vuole risalire la china, ed è
distanziato dal Gubbio solo di quattro lunghezze.
In settimana è cambiato pure l'allenatore
per dare una scossa all'ambiente: è arrivato
Aimo Diana, un ex calciatore di Samp e Torino in
serie A. La scorsa domenica, ovvero nella sconfitta
di Bergamo contro l'Albinoleffe, il tecnico Adamo
(ora dirottato a vice allenatore) aveva schierato
il modulo 4-3-3. Cincilla in porta. Quartetto difensivo
con Anghileri, Priola, Teso e Vannucci. A centrocampo
il trio Simonetti, Rossetti e Pennati. Davanti il
tridente Venitucci, Gomez e Spagnoli. Neroazzurri
che finora hanno ottenuto solo due vittorie (come
il Gubbio in verità), ma poi due pareggi
e otto sconfitte (appena 7 gol fatti e 14 subiti).
Intanto quella di domenica sarà l'ultima
partita che il Gubbio giocherà di domenica
in questo 2018. Subito dopo la squadra di Sandreani
ospiterà il Monza e si giocherà sabato
1 dicembre (alle ore 14:30). La partita successiva
si giocherà sempre di sabato, precisamente
l'8 dicembre, con il Gubbio che farà visita
alla Triestina e il fischio d'inizio è previsto
sempre per le ore 14:30.
• 21
NOVEMBRE 2018 Dato
choc. Calo del pubblico del 22% in due anni. Espeche
out per una lesione all'alluce
Se
prima era solo un pour parler, adesso ci sono i
numeri che confermano un calo vertiginoso degli
spettatori al Pietro Barbetti. D'altronde la matematica
non è mai una opinione. Abbiamo fatto un
reale approfondimento sulla questione, basandoci
fino alla stagione 2016-2017, cioè l'anno
in cui il Gubbio è tornato in serie C con
Magi. Il dato è veramente preoccupante. Un
dato choc. Appena 286 paganti la scorsa partita
contro la Giana, per un totale di 728 spettatori.
Anche se il dato peggiore è avvenuto con
l'Albinoleffe (ma era un infrasettimanale) con appena
267 paganti (per un totale di 669 presenze). Ma
se guardiamo pure la stagione scorsa non c'è
proprio da sorridere. Il dato minimo fu registrato
nella partita in casa contro il Renate (21 marzo
2018) dove ci furono appena 125 paganti (totale
di 660 tifosi sugli spalti), ma è anche vero
che si giocava di mercoledì (alle ore 16:30).
Ma se si va a fondo, ci sono altri numeri che fotografano
in pieno la situazione. Quest'anno solo in tre partite
si sono superate le mille unità allo stadio:
il massimo contro il Fano con 1242 presenze. In
quattro gare invece si è andati sempre sotto.
Perciò la tabella ci dice che solo nel 43%
di gare si è superato il migliaio di persone,
nel restante 57% si è viaggiato sempre sotto
il limite. L'anno scorso (stagione 2017-2018) ancora
peggio: solo 6 gare sopra il migliaio di spettatori
(pari al 36%) mentre in undici partite si va sotto
questa soglia (pari al 64%). Il picco massimo con
la Sambenedettese in casa (1616 spettatori) e la
punta minima invece si è registrata contro
il Renate (660 spettatori). Nel 2016-2017 (quando
il Gubbio arrivò sesto in classifica con
Magi) la musica era diversa: 15 partite sopra la
quota dei mille spettatori (pari al 79%) contro
le sole 4 partite sotto la soglia indicativa citata
(pari al 21%). E il picco massimo fu registrato
contro la Samb (1715 spettatori), la punta minima
si segnala nella partita in casa contro il Lumezzane
(940 presenze). E adesso si arriva al dato più
inquietante: la media degli spettatori. Nel 2016-2017
c'è stata una media di presenze al Barbetti
pari a 1170 persone a partita. É calata nella
scorsa stagione (2017-2018) in quanto la media si
è fermata a 960 di persone a partita. E quest'anno?
Incredibile, ma vero. Scende ancora. Finora c'è
stata una media di 910 spettatori a partita a Gubbio.
Cosa significa in parole spicce? Quest'anno c'è
stato un calo di presenze rispetto all'anno scorso
pari al 5,21%. Però diventa più rilevante
rispetto a soli due anni fa: un calo del 22,23%
(percentuale chiaramente vistosa). Una caduta libera
preoccupante. Non è un caso che proprio lunedì
sera, un collega giornalista che era presente nella
trasmissione tv su Trg Network, ha tirato fuori
il problema, dicendo: «Calo di tifosi, ci
sono tanti motivi. Ma pure questo silenzio stampa
(che non ha motivazioni) non aiuta. La gente deve
essere coinvolta, ci devono essere iniziative per
l'amalgama». Di certo non è solo questo
il problema. Tuttavia è un problema. Perchè
pure questa settimana i calciatori sono in silenzio
stampa. Un silenzio stampa denominato a singhiozzo. Certe questioni vanno affrontate se si ha veramente
il Gubbio nel cuore, soprattutto quando si parla
di tifosi. Breve news. Una tegola sul Gubbio. Marcos
Espeche ha riportato una lesione all'alluce del
piede sinistro. Il calciatore argentino quindi è
fermo ai box. Però nessuna comunicazione a livello ufficiale. Altra missiva
omessa
(e non si capisce il perchè).
• 20
NOVEMBRE 2018 Focus.
Quegli errori sottoporta (e quei tanti compromessi).
Un bilancio finora in chiaroscuro
Il
Gubbio non ringhia quando si trova dalle parti della
porta. Ormai è diventato un problema costante.
Basta guardare attentamente gli highlights dell'ultima
partita su Elevensport.it per capire meglio la situazione. Conclusioni spesso
imprecise o sbilenche. Un tiro da fuori di Marchi
andato a lato e un gol letteralmente mangiato davanti
alla porta da Casiraghi (che spara sull'esterno
della rete solo davanti al portiere). Questo nel
primo tempo. Nella ripresa (a parte il gol), un
tentativo di punizione dalla lunga distanza di Benedetti
che sorvola sopra la traversa. Poi un colpo di testa
di Plescia andato fuori porta su preciso assist
di Marchi, un colpo di testa velleitario di Casoli
(senza esito) e poi Marchi che cerca il bersaglio
girandosi in area ma trova solo l'esterno della
rete. Unico tiro vero nello specchio della porta
(letteralmente parlando) è stato quello di
Casiraghi dal limite che ha impegnato il portiere
Leoni (ma è l'unica parata in tutta la gara).
Pure il gol preso fa molto riflettere. Una imbucata
centrale che vede tutta la difesa eugubina schierata
ma che rimane di sasso, in maniera piuttosto scioccante:
sembrava un'azione uscita direttamente da una partita
della playstation. Ma qui non stiamo parlando di
finzione, questa è la dura realtà.
Qualcosa non funziona. A partire dal fatto che in
una sola partita si gioca solamente a sprazzi, o
addirittura solo per un tempo. L'obiettivo è
quello di comandare il gioco (almeno è questo
il credo che viene raccontato ormai ad inizio campionato),
però quando si prova a fare qualcosa di buono
arriva all'improvviso un black out e si sparisce
dalla scena (lasciando campo agli avversari nel
palleggio). Chiaro che per fare un tipo di gioco,
ovvero con delle precise idee tattiche, evidentemente
servirebbero anche gli uomini. E da questo argomento
nascono quei tanti compromessi che ormai ci portiamo
dietro dalla scorsa estate. A partire dal fatto
che si è costruita una squadra per giocare
con il 4-3-3 e poi si è cambiato passando
al 4-3-1-2. Tutto ciò ha comportato che tanti
esterni di attacco si devono sedere in panchina:
a partire da Campagnacci (che tuttavia finora non
ha reso come avrebbe dovuto), per arrivare ai vari
De Silvestro o Battista. Mentre Plescia è
una seconda punta. Tutto in pratica è ruotato
sull'impiego di Casiraghi che da mezzala è
stato dirottato tra le linee. Ma in pratica, i risultati,
non sono cambiati: nelle prime quattro partite racimolati
3 punti, nelle restanti partite (8) con il trequartista
sono arrivati nove punti (la media di un punto a
gara). Perciò il bilancio resta in chiaroscuro.
Intanto il Renate cambia di nuovo allenatore. Sarà
Aimo Diana (ex calciatore di Torino e Sampdoria), che
è
reduce dall'esperienza con la Sicula
Leonzio. Mentre Gioacchino Adamo (che guidava la
panchina) sarà il vice ed era subentrato
al posto di Oscar Brevi lo scorso 15 ottobre alla
guida dei neroazzurri. Trattasi di un avvicendamento di tre tecnici
in tre mesi. E domenica ci sarà il Gubbio.
• 19
NOVEMBRE 2018 Crespini:
"Gubbio, tante mezze punte e pochi centrocampisti
di ruolo. Serve un incontrista..."
Era
a vedere la partita tra Gubbio e Giana Erminio.
Attualmente è il direttore sportivo della
Vis Pesaro, che in campionato per ora è la
reale sorpresa del torneo. Stiamo parlando di Claudio
Crespini, che tra l'altro è un ex diesse
dei rossoblù. Andiamo per ordine. Partiamo
da quale giudizio si è fatto sulla gara del
Barbetti? "Tutto sommato è uscito
fuori un pareggio giusto. Primo tempo meglio la
Giana Erminio. Dico questo perchè è
stata superiore a centrocampo con il palleggio.
Inoltre i lombardi hanno costruito un bel gol (di
Iovine ndr). Poi però nel secondo tempo il
Gubbio ha saputo reagire, secondo me poteva addirittura
vincere. Ma alla fine il risultato di 1-1 rispecchia
l'andamento di quello che si è visto durante
la partita". É la partita che si
aspettava oppure attendeva un Gubbio migliore? "Diciamo
che il Gubbio mi pare molto pericoloso in attacco.
Però a centrocampo la Giana Erminio ha preso
il controllo della situazione nel palleggio. Tuttavia
è stata una partita equilibrata. Credo che
in futuro il Gubbio non avrà dei grandi problemi.
Forse gli manca un centrocampista. Per la precisione
un incontrista in mezzo al campo". Diciamo
anche che il Gubbio per il momento trova difficoltà
pure ad andare in rete, ma non è strano con
il potenziale che si ritrova in attacco? "Ma
no, credo che sul fronte avanzato il Gubbio è
forte. Credo invece che ci sia qualche problemino
in mezzo perchè ci sono tante mezze punte
e pochi centrocampisti di ruolo. Tranne Benedetti.
Credo ci vorrebbe un altro elemento davanti alla difesa
che può aiutare lo stesso Benedetti. Ma tutto
sommato è una buona squadra e può
fare il suo campionato". Lei è il
Ds della Vis Pesaro, ma spesso la vediamo in altri
campi, come del resto è successo domenica
quando è stato a Gubbio. Ma si tratta di
una sua strategia ben precisa nel suo lavoro? "Ora
che si sta avvicinando il calciomercato di gennaio,
bisogna anche girare. Infatti se un direttore sportivo
vede solo e sempre la propria squadra, dopo diventa
limitato il suo raggio d'azione. D'altronde è
compito nostro girare e vedere le partite".
Sì, ma sicuro che non ha visionato nessun
calciatore? "Ma sì, onestamente sono
venuto a guardare qualcuno. Ma vi dico subito che
era un calciatore della Giana". Una battuta
sulla sua Vis Pesaro è doverosa: in classifica
si trova in una posizione importante da neopromossa.
Ma come risponde lei che è proprio il diretto
interessato? "Vero. Stiamo andando oltre
ogni più rosea aspettativa. Mi auguro che
si continui su questa strada a Pesaro. E il trainer
Colucci ha trasmesso una bella grinta a tutto l'ambiente:
possiede in sè una bella voglia di vincere
e la squadra stessa lo sta seguendo". Per
ultima la bella vittoria per voi in trasferta contro
il forte Sudtirol con rete finale di Diop, giusto?
"Direi di sì, una bella vittoria,
e abbiamo colpito nel momento in cui non c'era più
tempo di rimettere la palla al centro".
Ultima postilla dal girone. Dopo il pareggio di
Imola, l'allenatore della Ternana, Luigi De Canio,
ha detto che l'Imolese è la squadra migliore
fin qui affrontata. Ma è così
davvero livellato questo girone? "Sì,
è livellato. Ma De Canio sa raccontare quello
che vuole. Credo che la Ternana ad oggi non abbia rivali.
Dovrebbe vincere con parecchi punti di vantaggio.
Possiede venti calciatori da serie B. Tuttavia l'Imolese
è una delle squadre che gioca meglio nel
girone".
• 18
NOVEMBRE 2018 Sandreani:
"Troppo frenetici". Conti: "Manca
la cattiveria". Le foto di Gubbio-Giana Erminio
Uno
striscione all'entrata della tribuna con lettere
rosso e blù. Con scritto: "Per la maglia
e la città... vincere!". In campo, così
non è stato. Il Gubbio non riesce a vincere
e impatta per 1-1 con la Giana Erminio. Mette i
brividi Iovine quando deposita la sfera sotto la
traversa, per fortuna poi Plescia trova il pareggio
nella ripresa con un tocco morbido che colpisce
il palo e la palla carambola in rete. Ma non c'è
altro: il Gubbio resta ancora troppo sterile in
attacco. Il tecnico Alessandro Sandreani allarga
le braccia: "Un pareggio che non ci soddisfa,
per fortuna che nella ripresa abbiamo ripreso la
gara. Ci è mancata la lucidità. Create
delle occasioni ma ci è mancata la personalità
in fase di finalizzazione e c'è stata troppa
frenesia. D'altronde soffrivamo anche le ripartenze
della Giana. I cambi di Plescia e Conti? Erano cotti,
sono state delle scelte forzate. Solo 12 punti in
dodici gare? Sì, non è una media soddisfacente
e di certo non può bastare per la salvezza".
Questo il commento del centrocampista Massimo Conti:
"Iniziato bene, poi il gol di Iovine ci
ha demoralizzato e ci siamo abbassati troppo. Un
po' meglio nella ripresa dove ci è mancato
solo il gol. É un momento negativo in attacco,
ma tutti noi stiamo lavorando bene. Forse dobbiamo
essere più cattivi sottoporta. Due partite
di seguito che gioco da titolare? Diciamo che soprattutto
nel primo tempo ho perso troppi palloni, ma sono
contento per me stesso perchè ora sto trovando
spazio". Tocca al portiere Gabriele Marchegiani
e si interrompe quel record di imbattibilità
in casa (durato 554 minuti). Dice: "Dispiace
molto, ma sono scaramantico e in settimana ci stavo
pensando. Evidentemente doveva succedere, ma è
stata una bella azione ospite e il gol di Iovine
è stato bello. Ma sono più dispiaciuto
perchè dovevamo vincere. Questa è
una squadra compatta e solida, con buone individualità,
forse è un periodo che gira un po' tutto
storto. Non nego che se avremmo avuto 3 o 4 punti in
più
in classifica non avremmo rubato nulla. Io, una
sorpresa? Mi mancava il campo. La scorsa
estate mi sono rimesso in gioco. Sono presuntuoso
e volevo fare un campionato da protagonista: ringrazio
per la crescita il preparatore Pascolini. Ad inizio
stagione ho fatto fatica perchè il livello
è alto e vicino a me c'è un portiere
come Battaiola che è molto valido. Cosa mi
dice mio padre Luca? Non guarda le mie partite per
scaramanzia, ma chiaro che è contento perchè
sto giocando con continuità". Sull'altra
sponda parla il tecnico dei lombardi Raul Bertarelli:
"Tanto il rammarico, ma come occasioni siamo
stati pari e il pareggio è giusto. Nel primo
tempo abbiamo fatto meglio del Gubbio, abbiamo segnato
e potevamo chiuderla sul 2-0. Purtroppo nella ripresa
siamo stati disastrosi e il Gubbio ha preso il sopravvento
come manovra. Un tempo per uno". Ma ecco
le foto (20 immagini) di Gubbio e Giana Erminio.
Fotoservizio di Simone Grilli.
• 18
NOVEMBRE 2018 Gubbio
impatta contro la Giana (1-1). Apre Iovine e mette
i brividi, Plescia ristabilisce il pari
Gubbio contro
Giana Erminio. Il trainer Sandreani conferma il
4-3-1-2. Marchegiani in porta. Difesa a quattro
con Tofanari, Espeche, Piccinni e Pedrelli. Trio
di centrocampo con Casoli, Benedetti e Conti. Davanti
Casiraghi tra le linee a supporto di Marchi e Plescia.
La cronaca. Subito un affondo ospite (2') quando
Perna si incunea al limite e calcia di sinistro
a rete, palla radente che diventa presa a terra
di Marchegiani. All' 8 risponde il Gubbio con Casiraghi
che serve al limite Marchi che calcia al volo di
destro, radente: palla che esce di poco a lato.
Non si registra nulla fino al 25' quando Rocco supera
in velocità da sinistra Tofanari e rimette
in mezzo una palla pericolosa in area, per fortuna
Pedrelli si trova in posizione favorevole e salva
in extremis sull'accorrente Perna. Al 32' lancio
in profondità di Tofanari verso Casiraghi
che elude la trappola del fuorigioco, entra in area
ma non trova il bersaglio: tiro di suola che si
infrange sull'esterno della rete. Al 37' ospiti
in vantaggio: un numero di Perna che lancia in via
centrale Iovine, penetra come nel burro in area
eugubina (difesa ferma) e carica un destro preciso:
la palla si insacca sotto la traversa con il portiere
che resta impietrito. Al 45' si rischia il tracollo
quando Lunetta serve in area Perna che calcia a
botta sicura a rete: Marchegiani è prodigioso
e in tuffo sventa il pericolo respingendo la sfera. Ripresa. Subito
al 2' il Gubbio pareggia dopo
un'azione rocambolesca: Casiraghi mette in area
e respinta di Bonalumi con il corpo, di seguito
la rovesciata di Marchi verso Plescia
che pizzica la sfera con l'esterno destro: la palla rotola
verso la porta, tocca il palo interno e carambola in rete. Al
6' è Benedetti che cerca l'eurogol dai quaranta
metri con una palombella, la palla sorvola di poco
sopra la traversa. Al 15' triangolazione Rocco,
Perna e Lunetta, quest'ultimo calcia al volo di
sinistro, Marchegiani è reattivo e para in
tuffo. Al 29' fa tutto Casiraghi che corre veloce
dalla linea di centrocampo fino alla trequarti,
carica il destro radente di destro, Leoni in tuffo
evita il peggio e para a terra. Al 93' in area Piccoli
sfiora il gol di testa, per fortuna la palla esce
a lato. Tabellino:
Gubbio - Giana Erminio (1-1): Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari (17' st Paolelli), Espeche, Piccinni,
Pedrelli; Conti M. (39' st Battista), Benedetti, Casoli; Casiraghi
(39' st Campagnacci);
Marchi, Plescia (25' st Malaccari). A disp.: Battaiola, Lo Porto, Nuti,
Paramatti, Schiaroli, Conti A., Ricci, De Silvestro. All.:
Sandreani. Giana Erminio (4-4-2): Leoni;
Perico, Bonalumi, Rocchi, Montesano; Iovine, Dalla
Bona (32' st Palma), Piccoli, Lunetta (32' st Seck); Perna
(41' st Mutton), Rocco (25' st Chiarello). A disp.: Sanchez,
Taliento, Lanini, Pirola, Sosio, Capano, Mandelli, Pinto. All.: Bertarelli. Arbitro:
Arace di Lugo di Romagna (Bahri di Sassari e Campogrande
di Roma 1). Reti: 37' pt Iovine (Gi),
2' st Plescia (Gu). Ammoniti:
Lunetta (Gi), Malaccari (Gu). Angoli: 4-1
per il Gubbio.
Recupero: 2' pt; 3' st. Spettatori:
728 (di cui 442 abbonati). Risultati:
Dodicesima Giornata - Serie C - Giorne B: Albinoleffe
- Renate
2-0 30'
Ruffini (A), 64' Kouko (A) Fermana
- Fano 2-1 4'
Lupoli (Fe), 40' Giandonato (Fe) rig., 71' Konate
(Fa) Gubbio - Giana Erminio 1-1 37'
Iovine (Gi), 47' Plescia (Gu) Imolese - Ternana
0-0 Monza
- Pordenone 0-2 7'
Candellone (P), 85' Magnaghi (P) Ravenna -
Rimini 0-0 Sambenedettese
- Feralpisalò 2-0 10'
Rapisarda (S9, 67' Stanco (S) Sudtirol - Vis
Pesaro 0-1 92'
Diop (V) Triestina - Vicenza 1-1 38'
Procaccio (T), 82' Arma (V) Virtus
Verona - Teramo 2-0 80'
Manarin (V), 92' Grbac (V)
• 17
NOVEMBRE 2018 La
prima volta di Gubbio e Giana (con il nome in onore
di un alpino). Ecco tutti i convocati
La
prima volta di Gubbio e Giana Erminio. Due squadre
che non si sono mai incontrate nella storia a livello
calcistico. Tra l'altro c'è un'altra singolarità.
La società lombarda ha sede a Gorgonzola,
ma ha preso questa denominazione in onore di un
diciannovenne gorgonzolese (un sottotenente del
quarto reggimento del Battaglione Alpino "Aosta").
Cogliamo l'occasione di essere orgogliosi di raccontare
questa
notizia perchè il Direttore di Gubbiofans.it quando ha fatto il militare
è stato un alpino (della Brigata Julia) e quindi siamo
consapevoli del significato che comporta indossare
la divisa con il cappello con la penna nera. La
prima apparizione tra i professionisti per la Giana
Erminio nel 2014. L'allenatore è Raul Bertarelli
e di solito adotta il modulo 4-3-3. Possibile undici. Leoni in porta. Un
quartetto
di difesa con Perico, Bonalumi, Rocchi, Montesano.
Un trio di centrocampo con Iovine, Dalla Bona e Piccoli.
Tridente di attacco con Perna, Rocco e Lunetta
(ex rossoblù). In casa Gubbio invece sono
tutti disponibili. In sintesi parla così
Alessandro Sandreani dopo la rifinitura: "Partita delicata
e impegnativa. Affrontiamo un'avversaria che viene
contraddistinta dalla sua umiltà. Buone
individualità come Dalla Bona a centrocampo,
ma anche tutto il tridente d'attacco come Perna,
Rocco e Lunetta. Pertanto pure da parte nostra servirà
tanta umiltà e affrontare la partita con
lo spirito giusto. Considero questa gara come chiave
importante per il proseguo". Per quanto
riguarda la formazione dovrebbe essere confermato
il 4-3-1-2. Marchegiani in porta. Quartetto
difensivo con Tofanari (in staffetta con Schiaroli),
Espeche, Piccinni e Pedrelli. Un trio di centrocampo
con Casoli, Benedetti e Conti (in vantaggio
su Malaccari). Poi Casiraghi tra le linee a
supporto di Marchi e Plescia (pare al momento in vantaggio
su De Silvestro).
Convocati in 23: Battaiola, Battista,
Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli, Conti
Andrea, Conti Massimo, De Silvestro, Espeche, Lo
Porto, Malaccari, Marchegiani, Marchi, Nuti, Paolelli,
Paramatti, Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Schiaroli
e Tofanari.
• 15
NOVEMBRE 2018 Zoppis:
"Gubbio è piccola: il rapporto con
la stampa e tifosi è fondamentale per
i risultati"
Rimane
l'unica vittoria a Terni datata 1988 per 4-1, dove
ci fu una doppietta di Zoppis. Appunto, con Rosario
Zoppis, facciamo un'analisi a 360 gradi. Partiamo
proprio dal 3-0 con la Ternana di domenica scorsa,
un suo giudizio? "La superiorità
della Ternana è evidente. Ma il Gubbio era
partito bene, nel primo tempo ha fatto un'ottima
gara. Ma diciamo che i rossoverdi si sono dimostrati
più attrezzati". Un bilancio invece
di questo cammino del Gubbio finora avaro di punti
(11 in 11 gare)? "Sono dell'idea che il
Gubbio ancora deve esprimere il suo valore preciso.
Sicuramente Sandreani & c. sapranno lavorare
e come intervenire. Ma solo tra alcune giornate
si potrà vedere quale sarà il reale
valore di questa squadra. Deve crescere la performance
e l'assestamento dei calciatori. Aspettiamo ancora
prima di poter giudicare". Tocchiamo adesso
alcuni tasti dolenti. Partiamo dal pubblico. Solo
93 presenze a Terni. C'è una situazione in
cui la gente pare si sia allontanata dallo stadio.
Secondo lei, cosa può essere cambiato a Gubbio,
nel vivere il calcio? "Bella domanda e pure
chiara. I tifosi per la maggior parte sono ragazzi
che hanno le loro storie e la loro vita. Stiamo
attraversando un momento che non agevola un ragazzo
ad entusiasmarsi troppo. Poi nelle mente dei tifosi
ancora è stampata la memoria della serie
B. In terzo luogo va considerato il valore del campionato:
mi dà l'impressione che in ogni anno scende
di valore a livello tecnico. Quindi stiamo parlando
di un momento sociale dove i ragazzi hanno altri
pensieri. Accostata a quella delusione che il Gubbio
era nella cadetteria e non se l'è potuta
gustare come avrebbe potuto. Perciò certe
aspettative possono incidere". Da questo
commento, ne consegue un altro. Un tifoso nel muro
di Gubbiofans.it ha posto un problema: «il
Gubbio una volta era una fede, una dimostrazione
di attaccamento di altri tempi, adesso ognuno se
ne frega del resto della comunità».
Frase che fa riflettere. Ma è davvero così?
"Tutto ciò si lega a quello già
detto. Quando ci sono problemi economici e sociali,
la voglia di stare in comunità diminuisce.
Ai miei tempi andava bene tutto, erano altri tempi.
Ma c'è da fare un'altra considerazione".
Ma prego, dica: "La società del Gubbio
stessa era composta da più dirigenti e più
appassionati: abbracciava e rappresentava di più
l'intera città. Tirava dietro a sè
più appassionati e più tifo. Adesso
i dirigenti sono pochi, si contano su un palmo di
una mano o addirittura meno". Un altro
argomento. Una volta i calciatori stavano in mezzo
alla gente, adesso vanno di moda il silenzio stampa
o le interviste sono telecomandate. Ma che ne pensa?
"Oggi il tifoso è entrato troppo
nelle scelte della società. Forse in questa
maniera una società si tutela e si difende.
Una volta il tifoso faceva il tifoso e non era invadente".
Si, ma può succedere che arrivano le bocche
cucite perchè non si è d'accordo con
quanto scrive la stampa. Ma c'è il diritto
di cronaca e di critica, sancito dalla Costituzione.
A riguardo che dice? "Assolutamente sì.
La società non deve avere paura di quello
che scrive la stampa, anche perchè ha tutti
i mezzi per rispondere se si scrivono bugie. Se
invece c'è una opinione diversa, una società
e pure un tesserato (se hanno una coscienza libera)
hanno la risposta pronta. Credo che bisogna essere
disponibili al confronto. Serve sempre un rapporto
sereno perchè è un valore aggiunto
a livello di risultati. Gubbio è una città
piccola, in una piazza così
è importante e fondamentale il rapporto sia con la stampa
che con i tifosi".
• 14
NOVEMBRE 2018 Lunetta:
"Niente barricate, noi propositivi. Fui
contattato? Sì, ma non ci furono le condizioni"
Gioca
con la Giana Erminio, l'anno scorso era al Renate
e ha giocato nel Gubbio due stagioni fa. Ci riferiamo
all'attaccante Gabriel Lunetta. Comincia la nostra
intervista. Domenica si presenta a Gubbio un'avversaria
che ha gli stessi punti della formazione di Sandreani.
Un suo commento? "Appunto per questo credo
che verrà fuori una partita livellata. Tra
due squadre che probabilmente adesso sono a pari
livello. Entrambe hanno avuto sicuramente delle
difficoltà in questo inizio di stagione.
Credo in particolar modo nell'amalgama del gruppo.
Noi in particolare, sommato a qualche lacuna difensiva.
Ma diciamo che la Giana Erminio è una squadra
propositiva, che gioca un bel calcio e stiamo migliorando
piano piano complessivamente. Nell'ultima partita
contro il Sudtirol abbiamo offerto una buona prova
e fornito un buon calcio, ma non siamo riusciti
a vincere per via di molta sfortuna da parte nostra.
Ma sia chiaro, verremo a Gubbio per fare la partita".
L'anno scorso a Renate, quest'anno a Gorgonzola.
E come mai questa scelta? "Un'estate particolare.
Non sono mancate le richieste. Alla fine la squadra
che mi ha voluto di più e mi ha cercato con
più insistenza è stata la Giana Erminio.
Quindi ho sentito fiducia e sono venuto qua".
Ma risulta al vero che la scorsa estate ti ha cercato
pure il Gubbio? "Ma sì, ci sono stati
dei contatti. Però alla fine non ci sono
state le condizioni. Quindi ho preferito di andare
alla Giana". Domenica sarà la seconda
volta che Lunetta si presenterà al Barbetti
da ex. D'altronde l'anno scorso fu una giornata
particolare perchè il Gubbio era in vantaggio
per 2-0 sul Renete, ma poi accorciò le distanze
proprio Lunetta e alla fine arrivò il clamoroso
2-2 di Di Gennaro. Un risultato che costò
la panchina a Dino Pagliari che fu esonerato
(subentrò poi Sandreani, tutt'oggi è il
trainer dei rossoblù). Curioso ma vero, non
crede? "Tutto vero. É stata una partita
veramente particolare, sia per il Gubbio che per
il Renate. Noi provenivamo da un ritiro fatto in
settimana. Anche per noi era in bilico l'allenatore (Cevoli ndr):
se non avesse conquistato
dei punti sarebbe stato esonerato, ce lo avevano
già detto. Quindi è stata una partita
atipica per entrambe le squadre. E il mio gol infatti
è arrivato in un momento della partita significativo
perchè l'ho segnato all'ultimo minuto
del primo tempo. Non fu un gol bellissimo, ma fu
importante
perchè eravamo sotto di 2-0 e ci diede coraggio
per la ripresa. Infatti poi abbiamo giocato meglio
e nel finale abbiamo meritato il pareggio".
Per chiudere, perciò domenica che partita
si aspetta? "Ci sarà da
temere il reparto avanzato del Gubbio. Conosco Casiraghi,
Marchi poi lo conoscono tutti: sono calciatori di
qualità, difficili da marcare e sono talentuosi.
Tuttavia mi aspetto una partita aperta perchè il Gubbio gioca in casa e quindi vorrà
fare la partita. Da parte nostra però, ovunque andiamo,
siamo una squadra che gioca a calcio: non ci è
mai piaciuto fare delle barricate e non ci siamo
mai messi dietro a difendere. Pertanto mi aspetto una partita
bella. Speriamo però
di vincerla noi, insomma". Per l'intervista (telefonica) si ringrazia
la gentile disponibilità e collaborazione
della collega Federica
Sala (giornalista professionista), addetto stampa della Giana Erminio.
• 13
NOVEMBRE 2018 Focus.
Quei punti che mancano (e pure il pubblico). Marchi:
premio all'Italian Sport Awards
Prima
un dato statistico. Gubbio: dopo undici partite
sono stati ottenuti 11 punti. Se andiamo poi a guardare
a ritroso, sono gli stessi punti accumulati nella
scorsa stagione di questi periodi. Anzi, nella scorsa
annata c'era una partita in meno (10). Infatti all'ottava
giornata il Gubbio aveva riposato. Mentre per quanto
riguarda i gol, invece, viene fuori un'altra statistica
interessante. A livello di gol fatti: proprio in
questa stagione sono stati segnati 9 gol contro
gli 11 gol della passata stagione (il segno è a
-2). A conferma di quanto scritto
nell'articolo precedente: il potenziale in attacco
per ora non carbura, con una media irrisoria di
0,81 gol a partita. Invece per quanto riguarda il
reparto arretrato c'è stato un miglioramento
perchè di questi tempi il Gubbio aveva subito
già 16 reti, contro le 10 reti incassate
in questo inizio di stagione. Ovviamente niente
di paragonabile a due stagioni fa: in undici partite
erano stati totalizzati 19 punti (+8 di oggi), 11
gol fatti e 12 gol subiti. Continuando con i numeri.
In trasferta il cammino è allarmante: un
solo punto conquistato con quattro sconfitte ed
un pareggio a Teramo. Due soli gol segnati entrambi
da Marchi (uno al volo a Pesaro e uno su rigore
a Salò) e ben nove gol subiti. Segno imprescindibile
che il capitano è fondamentale, però
dietro di lui (per ora) c'è il vuoto. In
casa il cammino è diverso: due vittorie (con
Fermana e Rimini) e quattro pareggi, sette reti
segnate ed una sola subita al Barbetti (quella di
Nocciolini nella prima giornata nel pari contro
il Ravenna). Ma non è tutto. Uno sguardo
alla classifica. Da una parte è vero che
la zona playoff non è così lontana:
il Gubbio è a solo quattro lunghezze dai
playoff, in virtù del fatto però che
si possono raggiungere gli spareggi promozione raggiungendo
anche la decima posizione. Ma è altrettanto
vero che, guardando verso il basso, il Gubbio si
trova pure a solo quattro lunghezze dal fanalino
di coda. Segnale che ci troviamo in un campionato
equilibrato, ogni campanello d'allarme non va assolutamente
sottovalutato. Come quel campanello d'allarme che
si chiama pubblico. Non è passato inosservato
(anzi ha sconcertato) il fatto che per il derby
di Terni erano presenti appena 93 tifosi eugubini
in curva. Onore ai soliti volenterosi Supporters
che non mancano mai un appuntamento. Ma per il resto
c'è un indicatore allarmante. La situazione
va presa sul serio. Innanzitutto perchè crediamo
che il presidente Notari si meriti ben altro: in
particolar modo perchè ha preso in mano una
società facendo dei sacrifici, mostrando
un gesto di attaccamento verso la Gubbio calcistica.
Come si può evincere dall'intervista dello
stesso patron al nostro portale web, prima del derby,
dove ha fornito certe verità.
Ma è altrettanto chiaro che - chi si trova
nella stanza dei bottoni - deve affrontare la situazione
con attenzione e farsi qualche domanda. Se il tutto
è scaturito da quel silenzio stampa a singhiozzo
(anomalo), oppure da quella chiusura verso l'esterno
(a livello comunicativo in particolar modo), non
lo possiamo sapere. Ma è ovvio che non aiuta.
Questioni su cui bisogna riflettere e chi
di dovere è obbligato a lavorarci sopra. Intanto ecco
una buona
notizia: il capitano Ettore Marchi è
stato premiato a Nola come miglior attaccante (del girone
B di serie C) della passata stagione nel Gran Galà
del calcio "Italian Sport Awards".
• 12
NOVEMBRE 2018 Derby,
the day after. Tris (la storia si ripete), le polveri
bagnate e sessanta minuti di buio...
The
day after. Dopo il derby perso per 3-0. Tale e quale
come avvenne 29 anni fa nell'ultimo incontro giocato
a Terni tra i professionisti. Quella volta andarono
in rete Doto, Sciannimanico e Garritano. In questo
caso a segno Marilungo, Vantaggiato e Lopez. Cambiano
gli interpreti, ma non la sostanza e nemmeno il
risultato così rotondo. Pensare che la squadra
di Sandreani aveva avuto un approccio che si può
dire positivo. Una mezzora di gioco dove ha tenuto
il pallino del gioco e la Ternana faceva fatica
ad entrare in partita, commettendo anche degli errori
ripetuti in fase difensiva. Ma il Gubbio non ne
ha per niente approfittato. Solo una conclusione
nello specchio della porta: De Silvestro (ben innescato
da Casiraghi), da posizione decentrata ha cercato
la porta, ma in chiusura hanno salvato Iannarilli
e poi Callegari. Questa è stata però
l'unica parata (per così dire) degna di nota
del portiere dei rossoverdi. Poi ecco l'episodio
(chiave) che ha cambiato l'inerzia della gara. Il
calcio di rigore decretato per fallo di braccio
commesso sul tiro in area di Marilungo: Benedetti
(cioè il protagonista del fattaccio) neanche
protesta, va via a testa bassa sconsolato, definibile
come "un mea culpa". Qui cambia tutto.
Marilungo stesso segna il rigore. Ma ci sono ancora
sessanta minuti da giocare. Improvvisamente ecco
il colpo di scena: la luce si spegne e il Gubbio
non accenna una minima reazione. Una squadra irriconoscibile,
praticamente non è quasi mai in campo nella
ripresa. Un black out prolungato. Un blocco psicologico.
Forse qualcuno si è dimenticato che le gare
durano novanta minuti e vanno giocate fino all'ultimo.
Mah! Succede l'inverosimile. Un Gubbio praticamente
nullo in fase di finalizzazione nella ripresa: si
registra solamente un tiro velleitario dal limite
di Campagnacci, uscito tra l'altro fuori lo specchio
della porta. E non ricordiamo altri tentativi verso
la porta di Iannarilli, tentativi pericolosi intendiamo.
É sembrato un Gubbio che avesse la testa
altrove, svogliato come mai. Nemmeno il cambio tattico
a partita in corso di Sandreani (dal 4-3-1-2 al
4-3-3) ha giovato, con lo spostamento di Casoli
da mezzala ad esterno di attacco. Chiaro che adesso
si possono tirare fuori mille attenuanti. Cioè.
Che la Ternana è nettamente più forte.
Inoltre che i rossoverdi possiedono un organico
che vale tre volte quello del Gubbio. Che la classe
e l'esperienza di certi calciatori fanno la differenza.
Per carità di Dio. Per dire, uno come Lopez
ha fatto proprio il diavolo a quattro. Quando è
entrato Vantaggiato ha spaccato la partita: due
assist, il gol del raddoppio e poi ci è scappato
pure il tris con un altro tiro chirurgico di Lopez
dal limite. Loro più forti, tanto di
cappello. Chapeu. Però bisogna anche dire che la Ternana
aveva a centrocampo delle assenze importanti (mancava
il trio titolare Vives, Rivas e Altobelli) e hanno
giocato due giovani come Callegari (un '98) e Pobega
(un '99) con il più esperto Defendi. Poi,
ricordarsi
bene: era un derby, che non si giocava
tra l'altro da tanti anni. Pertanto dove sono finiti quell'ardore agonistico e quella voglia di lottare che
di solito sono delle prerogative basilari per potersi
giocare questo tipo di partite? Tra l'altro ci è
bastato scrutare la Gazzetta dello Sport del lunedì
per capire che il Gubbio ha «fallito»
la ghiotta occasione derby. In base alle votazioni
bocciata quasi l'intera squadra: solo tre sufficienze
su undici titolari. Bocciato tutto il fronte avanzato,
bocciata trequarti della difesa, un po' meglio il
centrocampo. Chiaro che da questa partita è
mancata la risposta soprattutto dei più esperti.
Non si è vista l'impronta di quei senatori
che dovevano quantomeno prendere per mano la squadra
in un derby. Che dire poi di quel tanto decantato
potenziale (soprattutto
offensivo) che si va dicendo? Ancora
non è pervenuto! Ma non lo diciamo noi, lo
dicono i numeri. La squadra segna con il contagocce:
solo 9 reti in undici partite (una media di 0,81
gol a match). Ne risente pure una classifica che
finora non sorride al Gubbio.
• 11
NOVEMBRE 2018 Sandreani:
"Un ko troppo severo". De Canio:
"Come da copione". Le foto di Ternana-Gubbio
Ternana
impietosa: cala il tris ad un Gubbio che gioca solo
per mezzora, poi cala il sipario. Un rigore di Marilungo
apre la strada ai rossoverdi (decretato per un
fallo di braccio di Benedetti). Nella ripresa due
fendenti precisi dal limite di Vantaggiato e di
Lopez chiudono la pratica derby. Però l'allenatore
rossoblù Alessandro Sandreani non ci sta:
"Un risultato troppo severo. É un
vero peccato perchè avevamo fatto un buon
primo tempo, stavamo giocando bene e se avessimo
chiuso in vantaggio la prima frazione nessuno avrebbe
gridato allo scandalo". Tuttavia non è
soddisfatto della ripresa. Infatti dice: "Diciamo
però che nel secondo tempo mi aspettavo di
più dalla mia squadra. La ripresa non mi
è piaciuta. Diciamo che i calciatori di classe
della Ternana hanno fatto la differenza".
Telegrafico invece il commento del presidente Sauro
Notari: "Buon primo tempo, però poi
nel secondo tempo è andata come è
andata. Sapevamo contro chi giocavamo. Andiamo avanti,
guardiamo alla partita prossima". Sull'altro
fronte parlano in quattro (come riporta Calciofere.it).
Parla in primis il tecnico rossoverde Luigi De Canio:
"Tutto secondo come i piani". Evidentemente
l'allenatore della Ternana aveva previsto tutto.
Ecco cosa aggiunge: "Gubbio ottima squadra
e ci ha messo in difficoltà. Ma la Ternana
è matura, ha controllato la partita e ha
colpito al momento giusto. Bene l'atteggiamento
e la solidità difensiva, però dobbiamo
essere meno frenetici". Parlano pure tutti
e tre i match winner del derby. Tocca per primo
a Guido Marilungo: "Contento per il risultato
della squadra, ma nel primo tempo non abbiamo fatto
molto bene. Stavamo soffrendo, per questo è
stato importante sbloccare il risultato. Però
ci siamo aiutati, un gruppo coeso e stiamo diventando squadra".
Poi Daniele Vantaggiato: "Dovevo sbloccarmi,
mi sento adesso più leggero e contava solo
vincere. Siamo stati bravi a sfruttare le nostre
occasioni, pur giocando non bene".
Per finire Walter Lopez: "Molto contento
per la vittoria. Il Gubbio si è dimostrato
organizzato. Nel primo tempo abbiamo commesso molti
errori, però nella ripresa abbiamo voluto
fortemente questa vittoria". Intanto ecco
le immagini di Ternana e Gubbio (25 immagini). Fotoservizio
di Simone Grilli. Di seguito in sequenza tutte le
fasi cruciali del match nel link.
• 11
NOVEMBRE 2018 Ternana
spietata, 3-0 secco al Gubbio. Rigore di Marilungo,
poi tris con Vantaggiato e Lopez
Ternana
contro Gubbio. Il trainer Sandreani opta per il
4-3-1-2. Marchegiani in porta. Quartetto in difesa
con Schiaroli, Espeche, Piccinni e Pedrelli. Trio
di centrocampo con Casoli, Benedetti e Conti.
Davanti Casiraghi tra le linee a supporto di Marchi
e De Silvestro. In casa Ternana invece sono fermi ai
box i due baluardi del centrocampo (Rivas e Altobelli) per infortunio e il tecnico De Canio
schiera il 4-3-1-2. In tribuna ospite d'onore Francesco
Ghirelli, fresco di elezione da presidente della
Lega di serie C. La cronaca. Al 5' rinvio sbagliato
dell'ex portiere rossoblù Iannarilli, prova
così ad approfittarne il capitano Marchi,
ma il portiere in recupero riesce ad evitare il
peggio dal suo errore. Al 12' occasione eugubina
con Casiraghi che lancia un filtrante in area per
De Silvestro, ma al momento del tiro viene chiuso
da Iannarilli in uscita. La prima vera azione dei
rossoverdi si presenta al 21' quando Lopez va via
sulla sinistra e rimette in area dove Marilungo
cerca il colpo ti tacco, ma Marchegiani è
attento e para. Al 29' il colpo di scena: sulla
trequarti Lopez batte veloce una punizione verso
Marilungo che calcia subito in area con la palla
che sbatte sul braccio di Benedetti e l'arbitro
decreta il calcio di rigore. Si piazza dagli undici
metri Marilungo che calcia preciso e non sbaglia:
palla che si insacca a mezz'altezza alla sinistra
del portiere che intuisce l'angolo giusto ma non
ci arriva. Poi al 32' la Ternana chiede un altro
rigore dopo un presunto contatto tra Espeche e Salzano,
ma l'arbitro stavola fa proseguire. Verso la fine
del primo tempo due conclusioni velleitarie di De
Silvestro e di Nicastro sono facile presa sia per
Iannarilli che per Marchegiani. Ripresa. Fase di
stanca, partita spezzettata, fino al 32' quando
il neo entrato Vantaggiato inventa un assist in
area verso l'altro nuovo entrato Frediani che ci
prova di testa, ma Marchegiani in uscita smanaccia
e si salva. Un minuto più tardi (33') lo
stesso Vantaggiato serve Fazio che spara un fendente
che si perde di poco a lato. É il preludio
al raddoppio rossoverde che arriva al 34': tutto
nasce da un affondo di Lopez, lo stesso Vantaggiato
dal limite guarda la porta, si aggiusta la palla
sul destro, poi calcia forte e angolato: sfera che
si insacca a fil di palo, radente, che piega le
mani al portiere Marchegiani. L'unico tiro in porta
del Gubbio nella ripresa arriva al 37' quando Campagnacci
cerca l'angolino con un tiro radente dal limite,
ma la palla va a lato. Al 43' arriva anche il tris
quando Lopez carica il sinistro dal limite: conclusione
chirurgica che si insacca a fil di palo. Tabellino:
Ternana - Gubbio (3-0): Ternana
(4-3-1-2): Iannarilli; Fazio, Diakitè, Bergamelli,
Lopez; Defendi, Callegari (39' st Hristov), Pobega
(22' st Frediani); Salzano (39' st Giraudo);
Marilungo (39' st Butic), Nicastro (29' st Vantaggiato). A disp.: Gagno, Vives, Gasparetto, Furlan, Filipponi, Cori, Bifulco. All.: De Canio. Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Schiaroli (16' st Tofanari), Espeche, Piccinni,
Pedrelli; Casoli, Benedetti, Conti (39' st Ricci); Casiraghi
(16' st Malaccari);
Marchi, De Silvestro (25' st Campagnacci). A disp.: Battaiola, Lo Porto, Nuti,
Paolelli, Paramatti, Battista, Plescia. All.: Sandreani. Arbitro:
Amabile di Vicenza (Zaninetti di Voghera e Lattanzi
di Milano). Reti: 29' pt Marilungo (T)
rigore, 34' st Vantaggiato (T), 44' st Lopez (T). Ammoniti:
Callegari (T), Diakitè (T), Campagnacci (G),
Marchi (G). Angoli: 2-0 per la Ternana.
Recupero: 0' pt; 1' st. Spettatori:
4000 circa (di cui 93 da Gubbio). Risultati:
Undicesima Giornata - Serie C - Girone B: Fano
- Ravenna 1-1 7'
Ferrante (F), 94' Ruffini (R) Feralpisalò
- Virtus Verona 1-1 31'
Parodi (F) aut., 92' Scarsella (F) Giana Erminio
- Sudtirol 0-0 Pordenone
- Triestina 1-2 5'
Malomo (T), 20' De Agostini (P), 46' Procaccio (T) Renate
- Imolese 1-0 69'
Gomez (R) Rimini - Fermana 2-0 67'
Clemente (F) aut., 71' Ferrani (R) Teramo - Albinoleffe
2-2 5'
De Grazia (T), 54' Kouko (A) rig., 60' Sibilli (A),
78' Barbuti (T) Ternana - Gubbio 3-0 29'
Marilungo (T) rig., 79' Vantaggiato (T), 89' Lopez
(T) Vicenza - Sambenedettese 1-0 40'
Giacomelli (V) Vis Pesaro - Monza 1-1 35'
D'Errico (M), 72' Gennari (V)
• 10
NOVEMBRE 2018 Per
il derby ventidue convocati. E Sandreani torna a
parlare nel pre-partita dopo un mese
Scocca
l'ora del derby contro la Ternana. E dopo la rifinitura
torna a parlare (dopo quasi un mese di digiuno nei
pre-partita) il tecnico Alessandro Sandreani. Carica
i suoi in vista di questa sfida cruciale: "Per
uscire indenne e fare risultato a Terni, servirà
una partita perfetta, sotto tutti i punti di vista.
Ne siamo consapevoli e ce la metteremo tutta. La
Ternana è inutile che la presento, hanno
tutto e di più. Ma dove a mio avviso stanno
facendo la differenza è il fatto che i rossoverdi
si stanno adattando alla categoria. Perciò
si stanno adattando ad ogni tipo di partita. Però
noi abbiamo preparato bene questa partita, sappiamo
che da parte nostra servirà quel qualcosa
in più per scrivere la storia. Ma per arrivare
ad un risultato positivo servirà da parte
di tutto il team un apporto e un trasporto più
marcato rispetto al solito. Grande rispetto degli
avversari, ma sarebbe bello dare una bella soddisfazione
ai nostri tifosi. Servirà concentrazione
maniacale nei dettagli, perchè la qualità
della Ternana la conosciamo tutti. A livello difensivo
dovremo essere dei giganti. Ma lo stesso discorso
vale pure dagli attaccanti in giù. E noi
sappiamo cosa ci vuole per fare bene, però
poi nel calcio si sa, è pieno di variabili.
Chiaro che servirà una prestazione corale
di tutta la squadra, solo in questa maniera possiamo
mettere in luce le qualità dei nostri calciatori
che abbiamo in squadra. Un nome su tutti, cito Ettore
Marchi. Ma bisogna essere consapevoli e umili, ma
anche fornire una prestazione di una certa sostanza
e avere subito un approccio positivo a livello fisico".
La formazione? "Qualche dubbio ce l'ho,
ma i ragazzi mi mettono in difficoltà per
l'impegno che mettono negli allenamenti. Ma ho anche
le idee abbastanza chiare. Dovrò tenere conto
anche della struttura fisica importante degli avversari".
Pertanto c'è solo un dubbio, non nel modulo
che sarà sempre il 4-3-1-2. Marchegiani in
porta. Difesa a quattro con Schiaroli (che è
in ballottaggio con Tofanari), Espeche, Piccinni
e Pedrelli. Centrocampo a tre con Casoli, Benedetti
e Malaccari. Davanti Casiraghi tra le linee a supporto
di Marchi e Plescia. La lista dei ventidue convocati
per Terni: Battaiola, Battista, Benedetti, Campagnacci,
Casiraghi, Casoli, Conti, De Silvestro, Espeche,
Lo Porto, Malaccari, Marchegiani, Marchi, Nuti,
Paolelli, Paramatti, Pedrelli, Piccinni, Plescia,
Ricci, Schiaroli e Tofanari. Per quanto riguarda
la tifoseria, affluenza molto bassa da Gubbio. Nella
chiusura della prevendita
sono stati venduti appena 93 biglietti
per il settore ospiti.
• 09
NOVEMBRE 2018 Stravagante.
Perfino a Terni parlano del silenzio stampa di Gubbio.
La situazione anomala
Ci
siamo imbattuti improvvisamente in un articolo.
Ci è bastato digitare la scritta «Gubbio
Calcio» sul motore di ricerca Google e viene
fuori una ramanzina tutta da discutere. Il portale
web Calciofere.it ironizza e non poco sul famoso
silenzio stampa che ha caratterizzato il Gubbio.
Peraltro un silenzio a singhiozzo, situazione anomala,
se non per dire del tutto originale. Il sito web
informativo della Ternana descrive dettagliatamente
il silenzio stampa che ha caratterizzato la Gubbio
calcistica. Perfino a Terni ha fatto notizia per
la sua stravaganza. Ecco di seguito l'articolo completo
pubblicato con questo titolo: «Squadra e tecnico,
non parlano con i media da un mese. É una
soluzione nella quale i rossoblù si trincerano
spesso». Nel pezzo integrale invece viene
riportato: «In attesa di conoscere come andrà a finire il derby fra Ternana
e Gubbio,
una prima certezza c’è: dalle parti di via Parruccini, la sede del Gubbio
calcio, nessuno parlerà prima della partita. La società infatti è in
silenzio da un mese esatto alla data di domani (erano 25 lo scorso 3
novembre, prima della gara col Rimini). Un’arma, quella del silenzio stampa, nella quale la società si
rifugia ormai abitualmente ogni anno, per protestare contro alcuni
articoli di giornale (in particolare, in questo caso, dei quotidiani).
Uno strano silenzio stampa, in realtà, che si limita a togliere le
conferenze stampa prepartita e quelle di metà settimana, lasciando però
quella del tecnico post gara. Ed è un silenzio stampa strano, perchè i tesserati non parlano con la stampa di Gubbio,
mentre invece rilasciano interviste tranquillamente - anche prima della
partita - con i media delle città sfidanti. Ma almeno, ha portato bene il silenzio? Da allora, cioè dal 9 ottobre
sono arrivate due sconfitte (Imolese e Feralpisalò), due vittorie
(Fermana e Rimini) ed un pari (col Sudtirol). Insomma, giudicate voi…».
Di seguito nel link l'articolo integrale.
Comunque, nelle ultime ore, una notizia è
un'altra. Si rompe il silenzio stampa del pre-partita:
tornerà a parlare il tecnico Sandreani alla
vigilia di un match dopo un mese di digiuno. Ci
voleva il derby.
• 08
NOVEMBRE 2018 Gubbio,
sei dottor Jekyll o mister Hyde? Ora la prova del
nove contro la corazzata Ternana
Dottor
Jekyll o mister Hyde? Cioè, sarà un
Gubbio guerriero oppure no? Il dibattito è
aperto ed ora c'è il vero banco di prova.
Nella fattispecie, lo strano caso del Gubbio, con
due facce. Ovvero in
alcune occasioni ha creato ma non ha segnato, oppure
ha trovato grosse difficoltà a creare gioco
in velocità (e quindi poca pericolosità
nella finalizzazione). L'esatto contrario di quello
che la squadra di Sandreani ha fatto nell'ultimo
incontro con il Rimini: segnando tre reti in una
sola partita, quando nelle precedenti nove gare
aveva realizzato la misera cifra di quattro reti.
Un'anomalia che va a sommarsi a prestazioni a corrente
alternata. Una analisi, questa, che viene confermata
dai punti racimolati finora in classifica: 11 punti
in dieci partite. Il Gubbio è stato un po'
dottor Jekyll e un po' mister Hyde. Domenica però
c'è la ghiotta occasione di dimostrare qualcosa
di più grande. Un banco di prova pure
per diversi calciatori in squadra. Va costruito
un castello di certezze. Ora
è l'occasione giusta: nel derby contro la Ternana
serviranno occhi aperti. É un input:
si vedrà se c'è la possibilità di avere
in futuro un ingranaggio che sappia funzionare alla
perfezione. Sulla carta intanto il Gubbio dovrebbe
ripresentarsi con la medesima formazione vincente
di domenica scorsa, anche se c'è un dubbio
forte
per il difensore Tofanari (per un infortunio). Idem
il modulo 4-3-1-2. Marchegiani
in porta. Quartetto di difesa
con Schiaroli, Espeche, Piccinni e Pedrelli. Un centrocampo
a tre con Casoli, Benedetti e Malaccari. In avanti
Casiraghi tra le linee a supporto del duo Marchi
e Plescia. Spazio ai precedenti. L'ultima volta
tra i professionisti risale al 23 aprile 1989 quando
al Liberati proprio i rossoverdi vinsero con un
netto 3-0 sul Gubbio con le reti di Doto, Sciannimanico
e Garritano (davanti 10.143 spettatori). L'ultima
vittoria (e l'unica della storia) a Terni risale
al 16 aprile 1988: un 4-1 perentorio con le reti
di Cocciari, una doppietta di Zoppis e di Di Felice.
Mentre il gol della bandiera dei rossoverdi fu segnato
da D'Amico su rigore. L'ultima gara a livello cronologico
contro la Ternana risale a sabato 11 marzo 1995
(era il campionato Interregionale, girone E): si
giocò a Gubbio e la partita finì senza
reti (0-0). Mentre all'andata si imposero le fere
(il 30 ottobre 1994) per 1-0 con la rete decisiva
di Gespi. Finiamo con una curiosità. L'anno
scorso (2017), d'estate, a partire da luglio, la
priorità del Gubbio era acquistare un playmaker
di qualità: si trattava di Zaccaria Hamlili,
che si trovava alla Pistoiese, con Cornacchini che
lo voleva fortemente. Però la trattativa non si impennò
come avrebbe dovuto. Un intoppo e qualcosa si è
inceppato. Un po' come è successo quest'anno
quando si cercava un centrocampista di qualità:
anche se Simone Palermo è arrivato in ritiro,
ma poi si è dileguato in un battibaleno,
chiudendo baracca e burattini, preferendo la Viterbese.
Giovedì, sul Corriere dello Sport, è
tornato
alla ribalta Hamlili con una intervista a tutta
pagina.
Morale della favola: questa volta si è trasferito
a Bari, ma senza battere ciglio, chiamato dallo
stesso Cornacchini. Ma lo dice apertamente: "Al
Bari grazie a Cornacchini, mi ha chiamato e dopo
tre giorni ero già in ritiro con la squadra.
Avevo già le idee ben chiare". Davvero
strano il mondo del calcio. A Gubbio nì,
a Bari subito sì. Tuttavia elogia Cornacchini,
l'ex allenatore proprio dei rossoblù: "Un
buon allenatore, ma anche persona diretta, dote rara
nel calcio".
• 07
NOVEMBRE 2018 Ternana,
vittoria a Fano al fotofinish. Giovanili: Thior,
segna a raffica ed ora è corteggiato
La
Ternana fa sul serio. Vince anche il recupero di
Fano, dopo la roboante vittoria di domenica scorsa
a Monza per 4-1. Questa volta, però, per
sbloccare il risultato ha dovuto aspettare il finale
di partita. E infatti ci ha dovuto pensare il neo
entrato Salzano a due minuti dal termine (88') a
regalare i tre punti alle fere: tutto nasce da un
cross da destra di Frediani messo in mezzo e tiro
dal limite vincente del centrocampista rossoverde.
Sei punti in quattro giorni conquistati fuori casa.
Il trainer Luigi De Canio ha schierato il consueto
4-3-1-2. Cioè Iannarilli in porta. Poi un
quartetto di difesa con Fazio, Diakitè, Gasparetto
e Lopez. Centrocampo a tre con Defendi, Callegari
e Pobega. In avanti Furlan tra le linee a supporto
del duo Vantaggiato e Marilungo. Però, come
dicevamo, sono stati invece i due nuovi entrati
a confezionare il gol risolutore ad una manciata
di minuti dal termine. Rispetto alla partita di
Monza, non hanno giocato titolari Bergamelli, Salzano
(anche se poi è stato il match winner) e
Nicastro. E adesso la Ternana sale a 15 punti in
classifica con appena sette partite giocate: finora
4 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta. E domenica
prossima, da calendario, sarà ospite a Terni
proprio il Gubbio di Alessandro Sandreani. News
dal mondo giovanile. Lo avevamo
scritto a fine mercato estivo. Cioè il Gubbio si era
assicurato il centrocampista senegalese Oumar Thior
(un classe 2002) per fare parte dell'Under 17 del Gubbio
allenata da Riccardo Passeri. Una operazione andata
in porto grazie al talent scout Luigi Esposito con
il benestare del responsabile delle giovanili, Lucio
Bove. Questo ragazzo adesso fa notizia. Nell'ultima
partita infatti Thior ha realizzato una doppietta
in campionato (5-0 alla Casertana nell'ultimo match)
e adesso sarebbe nel mirino di altri clubs
importanti.
Attualmente con Passeri sta giocando come esterno di
centrocampo nel modulo 3-5-2. Insomma, c'è
interesse verso il ragazzo africano che si sta mettendo
in luce in rossoblù. Lo conferma
lo stesso Esposito al portale web Footballscouting.it
ed ora, chissà, si vedrà. Aspettiamo l'evolversi
della situazione.
• 06
NOVEMBRE 2018 Focus.
Dall'ultimo tris (da 387 giorni) alla tattica mutevole.
L'ex: Raggio Garibaldi al Como
Qualcuno
ci ha messo la pulce nell'orecchio. Ma da quanto
tempo il Gubbio non vinceva una partita per 3-0?
L'approfondimento. L'ultima volta che il Gubbio
ha vinto con tre gol segnati in una sola gara è
avvenuto nella scorsa stagione il 15 ottobre 2017
quando i rossoblù si imposero per 3-2 sul
Fano con le reti di Marchi (doppietta) e Kalombo.
In panchina c'era Dino Pagliari. Fu l'unica partita
nello scorso campionato dove gli eugubini riuscirono
a siglare un tris di reti. Per ritrovare invece
un 3-0 effettivo (cioè senza subire gol),
bisogna tornare alla stagione precedente (2016-2017),
quando sulla panchina del Gubbio c'era Giuseppe
Magi. Avvenne fuori casa, il 26 novembre 2016, a
Mantova: un tris secco con le reti segnate da Valagussa,
Candellone e Ferretti. Ma in quella stessa annata
si ricorda un 4-0 nitido contro il Bassano l'11
dicembre 2016: a segno Ferri Marini, Ferretti, Candellone
e Casiraghi (pratica chiusa in 46 minuti, da record).
Ma in quell'annata con Magi ci furono ben cinque partite
dove il Gubbio segnò almeno tre gol a partita:
oltre a Mantova (0-3), un 3-1 contro la Feralpisalò,
poi un 3-2 in casa contro l'Ancona, stesso risultato
(3-2) sempre nella mura amiche contro il Mantova
e il Modena. Senza considerare il già citato
poker casalingo rifilato al Bassano. Parliamo ora
di tattica. Una curiosità che è venuta
fuori domenica scorsa contro il Rimini. Gubbio che
è partito con il consueto 4-3-1-2 disegnato
da Sandreani, ma dopo mezzora c'è stato un
cambio di rotta. Malaccari da mezzala destra scala
sulla linea difensiva e diventa terzino destro.
Disegnato un 5-3-2 con Malaccari, Tofanari, Espeche,
Piccinni e Pedrelli. Un trio di centrocampo con
Casoli, Benedetti e Casiraghi. Di punta sempre il
duo Marchi e Plescia. Uno schieramento inedito usato
per circa un quarto d'ora, fino alla fine del primo
tempo. Un atteggiamento molto caro a Vincenzo Torrente
a partita in corso: era sovente l'utilizzo del 4-3-3,
ma a risultato quasi acquisito (o per far rifiatare
la squadra) spesso proponeva questo mutamento di
assetto passando ad una difesa a cinque (appunto
il 5-3-2). Una postilla che va sottolineata.
Notizia flash. L'ex centrocampista dei rossoblù
Silvano Raggio Garibaldi ha firmato con il Como:
ha esordito subito nell'ultima gara (entrando
nella ripresa) che i comaschi hanno giocato in trasferta
con la Pro Sesto. Lariani vittoriosi per
3-2. Con il Como un altro ex,
Martino Borghese.
• 05
NOVEMBRE 2018 Notari:
"Ternana forte ma ce la giochiamo. Bilancio
sufficiente. Da patron? Dico una verità..."
L'intervista.
Con il patron Sauro Notari. Ma non è un semplice
colloquiare. Si va nel profondo. Partiamo quindi,
senza lasciare nulla al caso. Un bilancio a quasi
un terzo di campionato? "Tra alti e bassi,
credo che per ora il bilancio è sufficiente.
Sono convinto che il valore della squadra c'è.
Chiaro però che dobbiamo ancora crescere.
L'obiettivo che ci siamo presupposti è la
salvezza e speriamo che avvenga il prima possibile".
In classifica undici punti in dieci partite, perciò
si è raccolto ancora poco secondo lei? "Ma
senz'altro. Sono venuti parecchi pareggi dove con
più grinta e più fortuna si poteva
raccogliere qualcosa in più. Ma in campo
esiste sempre un avversario: in cuor mio vorrei
sempre poter centrare i tre punti, ma sono consapevole
che non è possibile". Quindi, adesso,
il derby a Terni contro la Ternana, cosa si aspetta?
"Domenica è una partita importante
ma mi auguro che sia una giornata di sport. Sulla
carta affrontiamo una squadra di blasone e una Ternana
con caratura diversa dalla nostra. Però sono
anche dell'idea che in campo si gioca in undici
contro undici. Credo inoltre che abbiamo le nostre
credenziali per poter fare male e non regaleremo
niente a nessuno. Pure per i ragazzi sarà
una partita notevole in uno stadio importante, qualsiasi
calciatore vorrebbe giocare una partita del genere.
Pertanto voglio che si dia il massimo in campo,
poi vinca il migliore. Ma vorrei fare un appello".
Prego, dica: "Mi auguro che i tifosi veri
siano presenti allo stadio. Dico questo perchè
il tifoso è quella parte integrante per darci
una spinta in più. Una parte fondamentale
per chiudere lo scacchiere che forma una squadra
di calcio. Poi se dovessimo riportare dei punti
da Terni, sarei doppiamente contento".
Ma andiamo a fondo su un'altra questione. Per fornire
una informazione globale. Va detto che il patron
Notari quest'anno ha fatto notevoli sacrifici e
lo si può capire guardando gli elementi in
squadra (diverse pedine hanno giocato in serie B),
soprattutto guardando il potenziale in formazione
sul fronte offensivo. Insomma, presidente, ci ha
dovuto mettere del suo. Ma è così
o no? "Senz'altro, è così.
Questo è il quinto anno che possiedo questa
squadra e di cui sono presidente. Mi sto portando
dietro situazioni prima del mio avvento. Ma non
dico questo per recriminare. Ma voglio far capire
a certe persone che non capiscono quanto il sottoscritto
ha fatto e i sacrifici che tuttora sto facendo.
Sento dire tante cose che fanno venire la pelle
d'oca. Se tutta la gente sapesse proprio tutta la
verità, si ricrederebbe. Poi è chiaro:
chi mostra cattiveria, parlerà sempre male.
Ma noi andiamo avanti: diciamo grazie a tutti coloro
che ci danno una mano, compresi gli sponsor. Questo
è un giocattolo che mi piace portare avanti.
Lo sto facendo con passione. Con amore verso il
Gubbio. Qualcuno mi rimprovera dicendomi che sono
matto e chi me lo fa fare. Domande che mi risuonano
in mente mille volte. Ma lo faccio perchè
sono un eugubino vero, di razza, e mi sto portando
dietro una passione. Quindi se non avessi avuto
degli strascichi a monte, che mi sto portando dietro,
si poteva allestire un qualcosa di migliore. Però
noi andiamo avanti con i piedi per terra, guardo
la lira e quindi mi attengo ad un budget. Tutto
questo è importante per mandare avanti una
società dove ogni mese ci sono scadenze da
rispettare. E se non c'era il sottoscritto, chi
avrebbe preso mai il Gubbio? In quel momento non
c'era nessun'altro".
• 04
NOVEMBRE 2018 Sandreani:
"Ora capitalizziamo". Marchi: "Una
squadra con valori". Le foto di Gubbio-Rimini
Gubbio,
era ora. Seconda vittoria in dieci partite. Il Rimini
dell'ex Acori voleva fare lo scherzetto, ma è
Sandreani a prendersi un bel dolcetto. Un tris di
tre attaccanti: Plescia di testa, Marchi su rigore
e De Silvestro con un sinistro vellutato. E dopo
26 giorni tornano a parlare i calciatori. Wow! Tutti
e tre tutti insieme. Stupore! Si prende al volo
l'occasione. Parla prima Vincenzo Plescia telegraficamente:
"Un bel gol, ma è merito di Casoli
che mi ha messo una bella palla. Ma il merito è
della squadra e quello che contava era vincere".
Conciso pure il difensore argentino Marcos Espeche:
"Tutto merito di un lavoro di squadra. Tutto
questo sta pagando". Tocca al capitano
Ettore Marchi: "Questa è una squadra
con dei valori. Di cose strane ne ho sentite o lette
tante. Diciamo che non siamo da primi quattro posti
ma neanche da ultimi tre posti. Siamo una squadra
con delle qualità, però solo se alziamo
il ritmo possiamo dare fastidio a tutti. Ora serve
umiltà e speriamo almeno che questo risultato
porti un certo entusiasmo. Con la Ternana? Squadra
forte, ma noi siamo pronti per giocarcela".
Quindi ecco il trainer dei rossoblù Alessandro
Sandreani: "Vittoria meritata, tre punti
d'oro. Stavolta abbiamo capitalizzato le occasioni
create a differenza di altre volte. Nel primo tempo
abbiamo sofferto la loro reazione. E il cambio in
corsa con una difesa a cinque (dal 4-3-1-2 al 5-3-2)?
Appunto, stavamo soffrendo sulle seconde palle e
ci siamo abbottonati. Nella ripresa invece abbiamo
avuto un buon approccio. Posso dire che siamo stati
efficaci e da categoria. A Terni? Mi auguro che
ci sia la stessa efficacia vista in questa gara,
ma servirà la partita perfetta".
Sull'altra sponda, il tecnico Leonardo Acori bastona
i suoi: "Ma che presunzione. Conclusioni
molli. Atteggiamento sbagliato. Non c'è stata
cattiveria. Peccato perchè nel primo tempo
c'è stato equilibrio. Il Gubbio? Ha avuto
più cattiveria di noi". Gli fa eco
il difensore Alessio Petti: "Preso gol subito,
poi abbiamo giocato ma con una manovra poco convinta.
Gara nata male e finita peggio". Sulla
stessa falsa riga la punta Sasa Cicarevic che ammette:
"Fallite del tutto le nostre occasioni,
compresa una mia, e poi non c'è stata reazione.
Un peccato perchè nel primo tempo eravamo
partiti abbastanza bene". Intanto ecco
le foto (20 immagini) del match tra il Gubbio e
il Rimini. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 04
NOVEMBRE 2018 Gubbio,
tris al Rimini (3-0). Apre Plescia di testa, Marchi
su rigore e De Silvestro la chiude
Gubbio
contro Rimini. Il trainer Sandreani opta per il
4-3-1-2. Marchegiani in porta. Quartetto di difesa
con Tofanari, Espeche, Piccinni e Pedrelli. Centrocampo
a tre con Casoli, Benedetti e Malaccari. In avanti
Casiraghi tra le linee a supporto del duo Marchi
e Plescia. La cronaca. Nemmeno un giro di lancette
e il Rimini reclama un calcio di rigore per un presunto
contatto in area eugubina da parte di Benedetti
su Volpe: l'arbitro fa proseguire nonostante le
proteste dei romagnoli. Al 7' però il Gubbio
trova il gol al primo affondo: parte tutto da Marchi
che serve a destra per Casoli che crossa in mezzo,
colpo di testa perentorio di Plescia, palla che
si insacca sul palo lontano, quasi sotto all'incrocio
a palombella.
Al 13' reagiscono gli ospiti con un tiro dal limite
di Variola, Marchegiani in tuffo si salva in due
tempi. Al 18' va via Volpe sulla destra saltando
Piccinni in dribbling e poi rimette in mezzo dove
calcia al volo Candido dal limite: Marchegiani in
tuffo abbranca la sfera. Al 22' risponde con un
tiro fulmineo Marchi con un destro che sibila di
poco sopra il montante. Al 24' c'è Volpe
che serve in area una palla d'oro per Candido, ma
da posizione favorevole cicca il pallone e calcia
alto. Al 30' è brivido, su corner di Candido
calciato in area, quando Ferrani schiaccia a rete
di testa e la palla fa la barba al palo. Al 31'
una curiosità tattica: Sandreani indietreggia
sulla fascia destra Malaccari e passa al 5-3-2.
Al 39' un bolide di Guiebre dal limite, palla che
sfiora la traversa. Ripresa. Al primo affondo (4')
Casiraghi entra in area e viene sgambettato da Venturini,
è calcio di rigore. Dal dischetto Marchi
è freddo e spiazza il portiere: palla che
si insacca sotto il sette. Al 14' una palla d'oro
di De Silvestro per Casiraghi che calcia in porta
da posizione favorevole ma è impreciso: palla
a lato. Al 15' proteste dei romagnoli in area dopo
che Buscè cade a terra dopo un presunto contatto
con Piccinni, ma l'arbitro fa proseguire. Al 26'
è De Silvestro show che
che va via sulla trequarti saltando alcuni avversari:
poi si ferma, tiro forte di sinistro
dai venti metri, palla che si insacca a fil di palo,
radente, alla sinistra del portiere. Tabellino:
Gubbio - Rimini (3-0): Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari (33' st Ricci), Espeche, Piccinni,
Pedrelli; Casoli, Benedetti, Malaccari (19' st Conti); Casiraghi
(19' st Battista);
Marchi (33' st Paramatti), Plescia (7' st De Silvestro). A disp.: Battaiola, Montanari P.,
Lo Porto, Nuti, Paolelli,
Campagnacci,
Tavernelli. All.: Sandreani. Rimini
(4-4-1-1): Scotti; Venturini, Ferrani, Petti, Viti
(1' st Buscè);
Candido (23' st Buonaventura), Montanari A. (43'
st Badje), Variola (23' st Danso), Guiebre; Cicarevic
(33' st Cecconi); Volpe.
A disp.: Nava, Brighi, Serafini, Marchetti, Cavallari,
Battistini. All.: Acori. Reti:
7' pt Plescia (G), 4' st Marchi (G) rigore, 26'
st De Silvestro (G). Arbitro: Pirrotta
di Barcellona Pozzo di Gotto (Barone di Roma 1 e
Conti di Acireale). Ammoniti: Benedetti
(G), Montanari A. (R), Casiraghi (G), Danso (R). Angoli:
4-1 per il Rimini.
Recupero: 0' pt; 5' st. Spettatori:
1023 (442 abbonati); di cui 117 di Rimini nel settore
ospiti. Risultati:
Decima Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Fano 1-1 25'
Ferrante (F), 69' Agnello (A) Fermana - Teramo
2-0 64'
Scrosta (F), 79' Zerbo (F) Gubbio - Rimini
3-0 7'
Plescia (G), 49' Marchi (G) rig., 71' De Silvestro
(G) Imolese - Vicenza 2-1 39'
Lanini (I), 88' De Marchi (I), 92' Giacomelli (V) Monza
- Ternana 1-4 15'
D'Errico (M), 21' Riva (M) aut., 35' Marilungo (T),
54' Marilungo (T), 72' Frediani (T) Ravenna
- Renate 1-0 32'
Nocciolini (Ra) Sambenedettese - Pordenone
2-2 5'
Stanco (S), 9' Signori (S), 60' Ciurria (P), 75'
De Agostini (P) Sudtirol - Feralpisalò
2-3 19'
Costantino (S) rig., 43' Scarsella (F), 47' Marchi (F),
50' Vita (F), 51' Costantino (S) rig. Triestina
- Giana Erminio 3-1 13'
Maracchi (T), 15' Petrella (T), 20' Mensah (T),
55' Rocco (G) Virtus
Verona - Vis Pesaro 0-2 6'
Lazzari (Vp), 27' Lazzari (Vp)
• 03
NOVEMBRE 2018 Convocato
Casiraghi contro il Rimini. Quel silenzio stampa
surreale a macchia di leopardo
Partiamo
dalle parole di Nicola Malaccari, rilasciate al
Corriere di Romagna, come si può vedere nel
link:
"Domenica sarà una sfida calda, tra
due squadre che non vivono un momento eccezionale.
Noi facciamo buone prestazioni, ma non portiamo
a casa i punti. Dobbiamo essere meno belli ma più
concreti. Sarà un match importante perchè
i punti ora cominciano a pesare". Cosa
c'è di male, direte voi. Il centrocampista
rossoblù parla (come tutti dovrebbero fare)
con la stampa (a livello telefonico). In realtà
la storia si tinge ancora più di giallo.
Tutto diventa enigmatico. In quanto a Gubbio vige
il silenzio stampa più assoluto da parte
dei calciatori a partire dal 9 ottobre scorso. Tra
l'altro un silenzio stampa inspiegabile visto che
non ci sono state polemiche (o dell'altro), che
alla fine hanno portato a questo gesto insano. Almeno,
niente di tutto ciò è arrivato alle
nostre orecchie. In pratica, ormai, sembra un atto
discriminatorio a livello comunicativo
verso la stampa locale in generale. Una situazione
che non ha precedenti a livello di relazioni con
i media. Ma si va oltre perchè vengono aggirate
le più elementari leggi che regolano gli
organi che diffondono notizie. D'altronde chi fa corsi di giornalismo
lo sa, è ben consapevole come funziona il
tutto. C'è pure una deontologia da rispettare
che invece viene totalmente disattesa. Situazione
irreale perchè oltretutto, dopo la rifinitura
del sabato, ancora vige il silenzio stampa pure
dell'allenatore (che non ha parlato alla vigilia
della partita con il Rimini). C'è solo un
comunicato stampa telegrafico che fornisce i convocati,
nulla di più. Un silenzio stampa che è
stravagante, ma oltretutto è da record. Sono
passati con esattezza 25 giorni da quando un calciatore
non parla più con un addetto giornalista
eugubino. Superato anche il record della passata
stagione quando a gennaio 2018 il tecnico Pagliari
rimase zitto per venti giorni e 19 ore (esatte).
Si dice questo perchè tutto si ricollega
a quell'editoriale che avevamo scritto tempo fa.
La gente non viene più
coinvolta nella passione verso il Gubbio e chi fa
da tramite viene completamente estraniato. Disamore
genera ulteriore disamore. Il Gubbio come un bene
collettivo. Una volta! Questo concetto ormai fa parte
della preistoria. Tuttavia, torniamo a noi. Il trainer
Alex Sandreani convoca Daniele Casiraghi, ma bisognerà
vedere all'ultimo momento se sarà in partita.
Si va verso il 4-3-1-2. In porta Marchegiani. Difesa
a quattro con Tofanari, Espeche, Piccinni e Pedrelli
(in ballottaggio con Lo Porto). Centrocampo a tre
con Casoli, Benedetti e Malaccari. Casiraghi a fungere
tra le linee a supporto di Marchi e Campagnacci
(ma è in staffetta con Plescia). Se Casiraghi
non partirà dall'inizio è pronto Battista
(oppure Campagnacci come alternativa secondaria).
Ecco la lista dei 22 convocati: Battaiola, Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli,
Conti Massimo,
De Silvestro, Espeche, Lo Porto, Malaccari, Marchegiani, Marchi, Nuti,
Paolelli, Paramatti, Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Tavernelli e Tofanari.
• 01
NOVEMBRE 2018 Contro
il Rimini, che aneddoto! In un ambiente che è
diventato criptico. Un tabù da sfatare
L'ultima
volta con il Rimini in una partita ufficiale. Era
uno spareggio. O per meglio dire una finale. Era
il 15 giugno 2003 quando allo stadio di Rimini proprio
i biancorossi vennero promossi in serie C1, ai danni del Gubbio
(per l'appunto): era la finale di ritorno dei
playoff davanti a 5.432 tifosi (incasso di 77.800
euro), con mille tifosi eugubini al seguito.
Una partita che finì 0-0.
Mentre all'andata, l'8 giugno 2003, il Gubbio venne
sconfitto in casa per 1-0, con la rete decisiva di Bordacconi
al 15' del primo tempo su rigore decretato per un
fallo in area su Ricchiuti. Tutto successe davanti
ad oltre 4.500 presenti al Barbetti. Curiosamente,
anche quella volta, sulla panchina dei romagnoli
c'era Leonardo Acori (come oggi): aveva adoperato
in quelle partite il modulo 4-4-1-1; idem lo ha
fatto nella partita di domenica scorsa contro il
Sudtirol. Una storia curiosa che si ripete, dove
si aggiungono altre ispirazioni. Acori è
stato un ex allenatore del Gubbio (per due volte),
una fortunata (nel bienno dal 1998 al 2000 dove
vinse un campionato di serie D e arrivò settimo
in C2 nell'anno dopo) e una sfortunata (la traumatica
retrocessione in serie D nella stagione 2014-2015).
Un'altra singolarità che si aggiunge alle altre:
nell'ultima partita disputata contro il Rimini c'era in campo
Alessandro Sandreani, ora nella veste di allenatore
dei rossoblù. E tra le mura
amiche, il Gubbio, spesso non ha avuto fortuna quando
incontrava gli adriatici. In quello stesso campionato (prima citato), al Barbetti venne fuori un 1-1: al
gol di Rizzo (18') rispose Bordacconi (28'). Con
un finale thrilling con due rigori falliti, uno
per parte: Fabbri para il penalty di Luconi (84')
e poi Bizzarri intercetta il tiro di Lazzoni dagli
undici metri (86'). Mentre il 14 ottobre 2001 ci
fu addirittura una sconfitta casalinga: 1-0, con
rete decisiva un autogol di Bruni (al 55') su
tiro di Di Nicola. Anche nella stagione 2000-2001
venne fuori una sconfitta interna: 1-0, con rete
decisiva di Clementi su rigore (poi venne a vestire
la maglia rossoblù). Altre due sconfitte
nelle stagioni precedenti: 3-0 e 2-1, con il Rimini
mattatore al Barbetti. Perciò c'è
da sfatare pure una serie negativa. Il tecnico Alex
Sandreani
inoltre deve fare i conti con le assenze di Conti
(sicura) e di Casiraghi (da valutare in questi giorni), mentre potrebbe
esserci il rientro di Casoli. Se il trainer cantianese
continuerà con lo stesso schieramento (il
4-3-1-2), allora per davvero si potrebbero presentare diverse incognite
a centrocampo. Ma andiamo per ordine. Marchegiani va
in porta. Quartetto difensivo formato da Tofanari,
Espeche, Piccinni e Pedrelli. A centrocampo probabile
il trio Casoli, Benedetti e Malaccari. A fungere
da trequartista sono in lizza due nomi, nel caso in
cui Casiraghi non ce la dovesse fare: Battista o Campagnacci
(e questa potrebbe essere una sorpresa). In avanti
il duo Marchi e Plescia. A meno che Sandreani decida
di cambiare modulo e quindi decide di optare per il
3-5-2. Un rompicapo in un ambiente criptico (dove
tutti si chiudono nel massimo riserbo). In casa Rimini il tecnico Acori userà
il 4-4-1-1. In porta Scotti. Difesa a quattro
con Venturini, Ferrani, Petti e Viti. Un trio di centrocampo
con Badje, Alimi, Montanari e Guiebre. In avanti
Candido tra le linee a supporto della punta Volpe
(al rientro). News dal girone. Il Consiglio di Stato
ha deciso che la Ternana resterà in serie
C, pertanto la Lega ha comunicato
gli orari delle prossime gare delle fere. Il derby con il Gubbio si giocherà a
Terni domenica 11 novembre (ore 18:30). Un punto
di penalizzazione invece per la Triestina, dopo
la decisione del Tribunale Federale (sezione disciplinare).
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