[vai alle news] [vai all'archivio
news]
• 31
OTTOBRE 2019 Gubbio,
la conta degli infortunati. Dopo Ricci anche De
Silvestro si è dovuto fermare ai box
Contro
il Modena. Due precedenti. Due vittorie. La prima
nel campionato 2016-2017 con Giuseppe Magi in panchina.
Era domenica 7 maggio 2017, l'ultima giornata. Il
Gubbio si impose per 3-2 con le reti di Casiraghi,
Ferretti e Marini. Alla guida dei canarini c'era
Ezio Capuano. Un'altra sfida risale ai tempi
della serie B. Precisamente il 25 febbraio 2012
quel Gubbio si impose quella volta per 2-0 sui canarini. In panchina
c'era Gigi Simoni mentre alla guida dei gialloblù
c'era Agatino Cuttone. Andarono a segno Ciofani
e Sandreani. Tutto successe davanti ai 3.248 tifosi
del Barbetti. Non ci scordiamo che ai quei tempi
c'erano 2.475 abbonati. Ne è passato di tempo.
Sono cambiati gli scenari. Curiosamente in quel
Modena in serie B giocava Armando Perna, adesso
è di nuovo
tra le fila degli emiliani (è il capitano),
ma domenica sarà assente per squalifica.
Una squadra che quest'anno è guidata da Mauro
Zironelli, la scorsa annata allenava la Juventus U23 nel
girone A che da questa stagione è invece
allenata
da Fabio Pecchia (ex tecnico dei rossoblù
nell'avvio in serie B nel 2011). Il tecnico di Thiene
predilige la difesa a tre, talvolta utilizza il
3-5-2, altre volte il 3-4-2-1 come è avvenuto
nell'ultima gara persa in casa con la
Reggiana. Quindi potrebbe giocare con Gagno in porta.
Una difesa a tre probabile con Politti, Zaro (o
Ingegneri) e Stefanelli. Quartetto di centrocampo possibile
composto da Bearzotti, Davì, Pezzella e Varutti.
Come trequartisti potrebbero fungere Sodinha e De
Grazia a supporto del centravanti Tulissi (o Ferrario).
Una squadra che finora ha ottenuto tre vittorie,
cinque pareggi e quattro sconfitte (14 punti in
classifica). Fuori casa invece il cammino è
un gioco di numeri: due vittorie, due pareggi, due
sconfitte, otto reti fatte, otto reti subite. Singolarmente
pure il Gubbio da Pesaro ha usato lo stesso modulo
(Il 3-4-2-1) e quindi se Torrente confermerà
anche per domenica lo stesso assetto potrebbe giocare
a specchio. Un Gubbio che fa la conta degli infortunati.
Nella giornata di giovedi infatti si è fermato
pure l'esterno d'attacco Elio De Silvestro: durante
l'allenamento ha subito un trauma distorsivo al
ginocchio sinistro che necessita di ulteriori esami
specifici. Nella giornata di mercoledì si
era bloccato anche il centrocampista Luca Ricci per
un trauma distorsivo
al collo del piede destro. Senza dimenticare che
sono out il centrocampista Alessio Benedetti (verso
il recupero per la frattura di una costola), poi
il
mediano Mattia El Hilali (si sta curando al Milan
per un problema muscolare) e pure l'attaccante Christian
Cesaretti (che ha subito un intervento maxillo-facciale
la scorsa settimana per via di una frattura all'arcata
zigomatica sinistra e quando rientrerà dovrà giocare
con una mascherina specifica protettiva). Piove sul bagnato.
• 30
OTTOBRE 2019 Rafa
Munoz: "Avanti così, ora è
diverso". Davì: "Sarò
emozionato". Narciso: "Io sono
sereno"
Parla
il difensore spagnolo Rafa Munoz Benavides che è
stato rispolverato domenica come esterno di centrocampo:
Dice: "La vittoria con il Pesaro è
valsa tre punti. Dobbiamo proseguire su questa strada
e basta". Si esprime in maniera telegrafica
il calciatore iberico: "Sicuramente aver
vinto ci ha dato un po' di respiro. Però
la posizione di classifica è sempre difficile.
Come mi sono immedesimato? Ma dico innanzitutto
che il mio procuratore è italiano e questo
mi ha agevolato a venire in Italia. Mi trovo bene,
pure con la gente di Gubbio. Il mio ruolo preferito?
Sono un centrale difensivo, infatti nella mia carriera
ho sempre giocato come difensore centrale. Però
sono a disposizione del mister". Questo
è un fatto curioso perchè finora con
il Gubbio ha giocato sempre come terzino destro
con Guidi e nella gara di Pesaro il trainer Torrente
lo ha schierato come esterno destro di centrocampo.
Appunto, ora c'è Torrente, come si trova?
"Sì, è tutto diverso da prima.
Stiamo cercando di lavorare come lui vuole. E domenica
il Modena? Sappiamo che è una partita difficile
perchè questa serie C è difficile.
Pertanto adesso bisogna giocare sempre alla stessa
maniera e ora proseguire come abbiamo fatto a Pesaro".
Intervista con la collaborazione dell'addetto stampa
dell'As Gubbio, Massimiliamo Francioni. Si diceva
del Modena. Curiosamente con i canarini ci giocano
due ex calciatori rossoblù. In prima battuta
ecco cosa dice il centrocampista Guido Davi, l'anno
scorso a Gubbio da gennaio con l'avvento di Galderisi.
Le sue parole: "Sicuramente la partita di
Gubbio per me sarà una gara diversa rispetto
alle altre. Non nego che ci sono stato bene e quindi
per me sarà emozionante. Adesso però
sono a Modena, perciò penso solo alla mia
squadra e fare risultato. Sarà una partita
non facile, lo dimostra un girone dove i risultati
confermano che è un campionato molto equilibrato.
Pure le squadre di medio-bassa classifica riescono
a giocarsela sempre con le squadre di alta classifica.
Quindi ci aspetta una partita tosta, da parte nostra
dovremo dare il massimo e vogliamo i tre punti.
Troverò diversi ex? Sì, diversi calciatori
sono rimasti dello scorso anno. Ci saluteremo, ma
ovviamente poi in campo ognuno penserà di
dare il massimo per la propria maglia. Ma noi siamo
motivati per fare bene a Gubbio. Cosa c'è
da temere dei rossoblù? Sicuramente due nuovi
acquisti di quest'anno che stanno facendo la differenza:
mi riferisco a Sbaffo e Cesaretti, anche se quest'ultimo
sarà assente perchè infortunato. E
non faccio pronostici, pensiamo solo di giocare
a viso aperto come abbiamo fatto fino adesso con
tutti". Inoltre tra le fila dei gialloblù
figura il portiere Antonio Narciso, che aveva indossato
la maglia rossoblù nel 2016-2017 con Magi
in panchina dove raccolse 14 presenze, ma poi fu
ceduto a gennaio 2017 in prestito al Teramo perchè
(su incipit societario) gli fu preferito Volpe tra
i pali. L'estremo difensore pugliese è stringato:
"Il mio ruolo è un altro adesso,
perciò sono abbastanza sereno e non mi farà
nessun effetto di tornare al Barbetti. Per quanto
riguarda la partita dico che è importante,
speriamo che noi riusciremo a portare a casa l'intera
posta in palio. Del Gubbio penso che sia una buona
squadra, ma partiremo alla pari e mi auguro che
riusciamo a fare una buona prestazione".
Per le interviste un grazie alla collaborazione
con Antonio Montefusco, responsabile della comunicazione
del Modena Calcio. Flash news. Il mediano Luca Ricci
durante l'allenamento ha riportato un trauma distorsivo
al collo del piede destro e così dovrà
essere sottoposto ad esami diagnostici per approfondire
l'entità dell'infortunio.
• 29
OTTOBRE 2019 Dossier.
Torneo strano e quella tattica nuova: un 3-4-2-1
e in atto la pressione ultraoffensiva
Partiamo
da una premessa. Se il Gubbio non avesse vinto domenica
contro la Vis Pesaro, adesso si sarebbe trovato
all'ultimo posto in compagnia dell'Arzignano Valchiampo
a quota 8 punti. Lo dimostra il fatto che lunedì
sera l'Imolese ha fatto un'impresa superando in
rimonta il quotato Carpi per 2-1 con due pregevoli
gol di Belcastro (una punizione superba dal limite
di destro che ha tolto le ragnatele dal sette) e
di Padovan (tiro a girare di sinistro dal limite
alla Del Piero). Nel fondo classifica ora ci sono
ben sette squadre nel giro di quattro punti: Arzignano
ultimo a quota 8, poco sopra Rimini e Imolese a
9 punti, il Gubbio in coabitazione con il Fano
a 10 punti, due lunghezze più sopra Cesena
e Fermana a 12 punti. Una classifica che si è
accorciata. Si sta delineando un campionato "strano"
e per questo motivo non va lasciato nulla al caso.
Se si affronta qualsiasi dettaglio con superficialità
si rischia poi di sprofondare. Se una mancanza di
una vittoria per dodici giornate ha tenuto in angoscia
l'intero popolo rossoblù, adesso si guarda
tutto facendo di necessità virtù.
Curioso il fatto del cambio di modulo. Una difesa
a tre che finora non era stata mai utilizzata in
campionato. Nello specifico si è passati
da un ormai consueto 4-3-3 ad uno schieramento tattico
basato sul 3-4-2-1, anche se in molti hanno definito
in maniera più semplicistica un 3-5-2. Perchè
la difesa a tre? In molti si domandano. L'adozione
della difesa a tre migliora la circolazione della
palla nell'impostazione dal basso: è necessario
per attirare gli attaccanti avversari in pressing
e così ci sono i presupposti per servire
meglio un uomo tra le linee. In pratica è
stata una esigenza per rispondere adeguatamente
al pressing avversario che spesso, proprio in questa
fase iniziale di campionato, con una manovra congeniata
ha messo in difficoltà la squadra rossoblù
nelle retrovie. Adesso bisognerà vedere nell'immediato
se
si tratta di una soluzione estemporanea adottata
per risolvere un'emergenza passeggera (viste pure
le numerose assenze di Pesaro). Chiaro che la concezione
della difesa a tre nasce da un'affinità di
fondo quando si esige di dare stabilità alla
squadra permettendole di adattarsi all'avversario.
Non è un caso che domenica si è giocato
quasi a specchio con la Vis Pesaro. L'obiettivo
è di non rinunciare agli equilibri: si pensa
alla copertura, ma anche alla costruzione del gioco
con la palla bassa sin dalle retrovie. In pratica
Torrente ha voluto una formazione fluida e compatta
allo stesso tempo, mascherando le lacune della rosa,
soprattutto quando c'è scarso dinamismo dei
difensori (anche e soprattutto sugli esterni) e allo
stesso tempo questo permette di non sovraccaricare
di lavoro la mediana. Un'altra nota: gli esterni
offensivi giocano più centralmente alle spalle
dell'attaccante (anzichè tenerli larghi in
ampiezza) e giocando in quella posizione hanno una
doppia chance con attacchi per via centrale e di
fascia. Tutto ciò si abbina a dovere con
la pressione ultraoffensiva (terminologia usata
più volte da Torrente in conferenza stampa).
In poche parole si cerca di attaccare il portatore
di palla avversario portando densità e l'obiettivo
è semplificare la riconquista del pallone.
Questo è il 3-4-2-1. Ma ora bisognerà
vedere se sarà il vestito giusto oppure no.
• 28
OTTOBRE 2019 Focus.
La grande bellezza alla Sorrentino. Prima vittoria
ma nulla cade dal cielo (Cr7 docet)
La
grande bellezza. Un film pluripremiato di Paolo
Sorrentino. Pure un premio Oscar. Con protagonista
Jep Gambardella interpreto da Toni Servillo nel
2013. Adesso il Gubbio trova la vittoria dopo dodici
giornate di agonia. Come dire: la grande bellezza.
Di riscoprire quel sapore di quei tre punti che
ormai sembravano un sogno e c'è di mezzo
sempre un Sorrentino: ma non è Paolo il famoso
regista, ma è Lorenzo di Roma che per la
prima volta in questo campionato realizza un gol
(dopo prove opache e mesi al buio sottoporta) e
arriva questa benedetta vittoria. La grande bellezza
di una vittoria. Chiaro che ancora è il primo
passo. Chiaro che ancora c'è molto da fare
per risalire la china. Chiaro che c'è ancora
molto da costruire in un percorso che finora in
questo avvio di stagione aveva fatto intravedere
solamente tante fragilità: alla prima difficoltà
la squadra crollava. C'è chi ha azzardato a dire
che la squadra era evidentemente sopravvalutata,
senz'anima e mal costruita. Purtroppo a suffragio
di questa tesi c'erano dei dati inequivocabili e
delle prestazioni che parlavano da sole. Ormai stavano
diventando delle sentenze. La paura subentrava alla
paura, così non si andava da nessuna parte.
Allora, cosa può essere cambiato in così
poco tempo? Diciamo che Vincenzo Torrente ha cercato
di dare un ordine tecnico (squadra apparentemente
meno sfilacciata), ma soprattutto cerca di trasmettere
una certa determinazione, credenziale vitale quando
esiste un gap tecnico: un calciatore può
commettere degli errori e sbavature, ma non può commettere
l'errore e permettersi il lusso di entrare in campo
molli o con la testa altrove. La scorsa estate si
era parlato tanto di un mercato ottimo e di quantità:
capiamo il sensato tentativo di dare fiducia ad
una squadra totalmente in evoluzione e ricostruita,
ma prima di dirlo poi quello che conta è solo il campo.
Come nella vita quotidiana
e nel mondo lavorativo di tutti i giorni. E le parole
di Torrente alla vigilia della gara di Pesaro sono
state assai eloquenti: "Ora dimostrate,
poi farò tutte le valutazioni".
Un messaggio che per tutti è suonato come un ultimatum.
Curiosamente la squadra ha risposto con grinta,
con accortezza tattica, con un ardore agonistico
che non si era mai visto finora in maniera continua
nell'arco dei novanta minuti. Ormai va messo in
chiaro che la questione dell'allenatore per molti
era diventato un facile e comodo alibi.
Ne ha pagato le conseguenze Guidi quest'anno, l'anno
scorso invece tutte le colpe erano state date prima
a Sandreani e poi a Galderisi: purtroppo è servito
solo a scaricare le responsabilità. Oggi
non ci sono più scuse. La vaghezza insostenibile
di alcuni calciatori che sparivano troppo presto
dal campo, ora non sarà più ammissibile.
Torrente sta facendo quello che può, ma non
è un mago. Tocca infatti agli stessi calciatori adesso
dimostrare che non sono modesti, dimostrino che
sanno giocare e hanno un'anima. E imparino. Guardate
cosa dice Cristiano Ronaldo a France Football: «Prima
di tutto serve il talento. Senza talento non si
può fare molto. Però è fondamentale
il lavoro. Niente cade dal cielo. Se non avessi
lavorato così tanto non avrei mai raggiunto
certi livelli. Bisogna essere professionisti ogni
giorno per il rispetto nei confronti del club che
ti paga: si gioca per un obiettivo e, pure in un ambiente
dove c'è tanta pressione, dare sempre il
massimo. Per durare bisogna essere intelligenti».
• 27
OTTOBRE 2019 Torrente:
"Con spirito di sacrificio, ma...".
Pavan: "Mi rode". Le foto di Vis Pesaro-Gubbio
Gubbio, finalmente!
Una esclamazione doverosa. Prima vittoria in campionato
dopo dodici giornate. Un gol di Sorrentino con un
tocco di destro sottoporta decide l'incontro, dopo
una assist importante di Bacchetti su spiovente
di Manconi. Il portiere Ravaglia in due circostanze
salva la porta dei rossoblù. Ma la squadra
è sembrata più equilibrata e più
corta in campo, ma soprattutto ha saputo mantenere
la massima attenzione e ha lottato su tutti i palloni.
La serie C è questa. C'è ancora molto
da fare, però è una vittoria toccasana
che ha coinciso con un cambio di modulo passando
ad una difesa a tre (cioè si è optato
per un 3-4-2-1). Le parole del trainer rossoblù
Vincenzo Torrente sono un connubio di felicità
per il risultato conseguito ma allo stesso tempo
si rimane con le antenne alzate perchè la
strada da percorrere è tutt'altro che semplice:
"Una vittoria che i ragazzi hanno meritato
per l'impegno e per lo spirito di sacrificio che
ho potuto notare in campo. Complimenti ai ragazzi
perchè hanno fornito a livello tattico una
prestazione ottima. Pertanto, pur soffrendo, la
squadra mi è piaciuta. Abbiamo tra l'altro
sfruttato le nostre occasioni contro una Vis Pesaro
che è una buona squadra e sa giocare pure
bene. Questa è la mentalità che voglio
vedere in campo. E questa vittoria è importante
per il nostro presidente Notari che in questo periodo
ha sofferto tanto, ama la sua città
e questa squadra. La difesa a tre? Avevo tante assenze
e ho pensato a cambiare modulo. Però non è così
detto che
confermerò questo schieramento tattico. Vediamo.
Deciderò tutto in questa settimana che finalmente
è piena e quindi avrò modo di lavorare
con più accortezza. Faremo il punto della
situazione e allora capiremo quale potrà
essere il migliore vestito da mettere. Dico questo
perchè vorrei ribadire: un bene questa vittoria,
ma ancora c'è molto da lavorare e molte cose vanno migliorate. Ed
ora iniziano
le valutazioni". Lo scoramento del tecnico
della Vis Pesaro, Simone Pavan: "Ma non
meritavamo di perdere perchè Ravaglia ha
fatto tre interventi decisivi. Perdere così
mi rode. Dato tutto, mi dispiace. Loro hanno segnato
sull'unica nostra disattenzione e poi si sono chiusi
molto bene. Ma ci abbiamo provato fino alla fine".
L'ex terzino Daniele Pedrelli: "Abbiamo
avuto il pallino del gioco ma alla prima disattenzione
abbiamo preso gol ed è stata pagata a caro
prezzo". Ecco le foto (20
immagini) del match tra Vis Pesaro e Gubbio. Fotoservizio
di Simone Grilli.
• 27
OTTOBRE 2019 Gubbio,
prima vittoria: espugnato Pesaro (0-1). La prima
volta di Sorrentino e super Ravaglia
Gubbio, in
trasferta contro la Vis Pesaro. Il trainer Torrente
opta per il 3-4-2-1. Ravaglia in porta. Una difesa
a tre con Cinaglia, Konate e Bacchetti. A centrocampo
l'asse Munoz, Lakti, Malaccari e Zanoni. Sulla trequarti
il duo Sorrentino e Sbaffo a supporto del puntero
Manconi. La cronaca. Al 15' su azione di Sbaffo
dalla sinistra c'è un assist verso il centro
con Manconi che cerca la conclusione di destro in
porta, ma la palla si perde sul fondo. Al 21' su
spiovente di Pedrelli da sinistra verso destra,
Di Nardo prova il colpo ad effetto con una sforbiciata
dal limite, ma il tiro termina sul fondo. Al 28'
su assist di Manconi per vie centrali, ci prova
dai venti metri Malaccari con un destro fulmineo,
ma la palla sorvola sopra la traversa. Al 30' siparietto
del tutto curioso: mentre si calcia un corner per
la Vis Pesaro, si posizionano sedici calciatori
in gruppo a ridosso della linea della porta (cosa
che si vede raramente nel calcio). Una partita tattica
e spigolosa nel primo tempo, con poche occasioni
degne di nota. Così si va alla ripresa. Al
5' pericolo: dalla trequarti Lazzari serve sulla
sinistra Pedrelli che pennella in area uno spiovente
in area dove Malec anticipa tutti e schiaccia di
testa a rete, ma Ravaglia in tuffo è prodigioso
e con la punta della dita riesce a deviare la sfera
in angolo. Al 12' il Gubbio passa in vantaggio:
corner di Munoz verso Manconi che crossa in area
da destra, sponda di Bacchetti che in sforbiciata
corregge il cross verso il centro dell'area dove
sbuca Sorrentino che di destro deposita la palla
in rete da pochi passi. Al 24' un brivido: su corner
di Voltan in area, Farabegoli prova un tocco ravvicinato,
ma Ravaglia salva tutto in tuffo. É la prima
vittoria in campionato per il Gubbio. Alleluia. Tabellino:
Vis Pesaro - Gubbio (0-1): Vis
Pesaro (3-5-2): Bianchini; Gennari, Lelj, Farabegoli;
Di Nardo, Misin, Paoli, Lazzari (43' st Gianola), Pedrelli; Tascini
(10' st Voltan),
Malec (20' st Grandolfo). A disp.: Golubovic, Campeol, Gabbani, Pannitteri, Romei, Gomes Ricciulli,
Ejjaki. All.: Pavan. Gubbio
(3-4-2-1): Ravaglia; Cinaglia, Konate, Bacchetti;
Munoz, Lakti, Malaccari, Zanoni; Sorrentino (20'
st Gomez Taleb), Sbaffo (43' st Ricci);
Manconi (34' st Meli). A disp.: Zanellati, Maini, Bangu,
Conti, Battista, Tavernelli. All.:
Torrente. Arbitro: Cavaliere di Paola
(Matera e Cleopazzo di Lecce). Rete: 12'
st Sorrentino (G). Ammoniti: Di Nardo
(V), Konate (G), all. Torrente (G), Bacchetti (G),
Gomez Taleb (G).
Angoli: 6-3. Recupero: 2' pt; 4' st.
Spettatori: 1407. Risultati:
Dodicesima Giornata - Serie C - Girone B: Arzignano
Valchiampo - Feralpisalò 1-2 18'
Ceccarelli (F), 55' Magnino (F), 62' Balestrero
(A) Imolese - Carpi
2-1 43'
vano (C), 64' Belcastro (I), 79' Padovan (I) Modena
- Reggiana 0-1 16'
Scappini (R) Piacenza - Padova 1-1 16'
Imperiale (Pi), 57' Pesenti (Pa) Ravenna -
Cesena 1-1 45'
Nocciolini (R), 50' Valeri (C) Rimini - Fermana
0-1 49'
Cognigni (F) Sambenedettese - Vicenza 0-3 24'
Cappelletti (V), 51' Guerra (V), 59' Pontisso (V) Sudtirol
- Virtus Verona 1-0 40'
Petrella (S) Triestina - Fano 1-0 87'
Costantino (T) rig.
• 26
OTTOBRE 2019 Contro
la Vis Pesaro tanti assenti e dubbi pure sull'assetto
tattico. L'ultimatum di Torrente
Gubbio,
adesso l'ostacolo Vis Pesaro. Tanti gli assenti:
Filippini (squalificato), Benedetti, El Hilali,
De Silvestro e Cesaretti (infortunati). Il trainer
Vincenzo Torrente deve fare di necessità
virtù e spiega che questa partita sarà
cruciale per vedere chi merita o no di giocare in
questo Gubbio. Ecco cosa dice: "Troviamo
una avversaria in salute, con entusiasmo, squadra
concreta, umile e di categoria, con buoni centrocampisti
di inserimento. Questa è l'occasione per
qualche
mio giocatore per farsi vedere e può dimostrare
di stare in questo gruppo. La prossima settimana
deciderò quale sarà il vestito migliore
per questa squadra, sia a livello di sistema che
per le caratteristiche dei calciatori. Dopo questa gara
farò le mie valutazioni insieme anche al
diesse Giammarioli. Perciò l'assetto a Pesaro?
Tanti infortunati ci condizionano. Penso sempre
al 4-3-3 ma ho provato anche delle varianti. Non
escludo nemmeno un turn over o una difesa a tre.
Juanito? Per fargli trovare la condizione deve giocare,
ma è chiaro che va centellinato per ora a
partita in corso. Ricci? Un calciatore fisico sul
quale ci si può lavorare. Perciò cosa
voglio dai miei? Chiedo equilibrio e compattezza
alla squadra. La squadra nei reparti deve essere
più corta possibile perchè poi il
resto viene di conseguenza. Manca il mio modo di
fare calcio, ovvero avere aggressività sui
portatori di palla e attaccare gli spazi, saper
costruire
dalle retrovie con coraggio e personalità.
Insomma va cambiata la mentalità. Ormai questa
squadra si deve adattare ad un nuovo metodo di lavoro
che è differente da prima, ma per ora è
stato inculcato solo in pillole. Ho trovato tra
l'altro una situazione con calciatori che non sono
in condizione e con alcuni va trovato il ruolo giusto:
devo fare pure il lavoro del farmacista quando
scelgo la formazione iniziale e quando devo scegliere
chi fare subentrare a partita in corso. Al di là del modulo, vanno considerati tanti
fattori essenziali. Questa purtroppo
è la realtà, pertanto non è facile".
Questa è la lista dei venti convocati: Bacchetti,
Bangu, Battista, Cinaglia, Conti, Gomez Taleb, Konate,
Lakti, Maini, Malaccari, Manconi, Meli, Munoz, Ravaglia,
Ricci, Sbaffo, Sorrentino, Tavernelli, Zanellati
e Zanoni.
• 24
OTTOBRE 2019 Cesaretti,
intervento maxillo-facciale per frattura all'arcata
zigomatica. Forfait De Silvestro
Gubbio,
dopo il pareggio penalizzante in casa contro l'Imolese,
piove davvero sul bagnato. L'attacco ne esce decimato.
L'attaccante Christian Cesaretti, uscito a fine
primo tempo per una botta ricevuta al volto, ha
riportato una frattura all'arcata zigomatica sinistra:
il calciatore è già stato sottoposto ad
intervento chirurgico giovedì presso il dipartimento di
Chirurgia maxillo-facciale all'Ospedale di Perugia.
Una brutta tegola: dovrà stare fermo per
almeno tre settimane. Pure l'attaccante Elio De Silvestro
è uscito malconcio dal match infrasettimanale:
problema al ginocchio dopo una botta e la trasferta
di Pesaro può diventare a rischio. Pertanto
il trainer Torrente si ritrova con gli uomini
contati in attacco (è un momento proprio
no). Nel derby serale a Fano la Vis Pesaro
ha vinto per 2-0 con reti di Misin e di Lazzari. Parla l'ex Lucio Bove, ora responsabile delle giovanili
dei vissini: "La squadra gode del buon momento
con due vittorie con Piacenza e Fano: è un buon
gruppo, unito e un buon allenatore come Pavan. Ma dal Gubbio mi aspetto una reazione perchè
credo che l'arrivo di Giammarioli e di Torrente
sia buona cosa". Il ritorno di
Giammarioli, se lo sarebbe mai aspettato? "Ci
eravamo sentiti un mese fa con il direttore. Mi ha sorpreso. Però è pure vero che
potevo capire che da parte di Notari ci poteva essere
una decisione di questo tipo perchè penso
che ha sempre stimato Giammarioli per quello che
ha fatto. Credo che può essere la persona
giusta per risollevare il Gubbio: al di là del mister Torrente che è
un buon allenatore, il Giamma è un grande
conoscitore di calcio. Devo a lui la posizione che
sto ricoprendo attualmente: se non ci fosse stato
lui che nel 2012 mi diede l'incarico di responsabile
del settore giovanile eugubino, avrei continuato
a fare l'allenatore". Ora si sta mettendo
in luce nel Gubbio il giovane Tavernelli. Non ci
scordiamo che fu prelevato proprio da Bove dal Sansepolcro
alcuni anni fa: "Ma ho sempre pensato di
produrre calciatori per la prima squadra, con le
risorse a disposizione e con le difficoltà
che avevamo a livello logistico. Su Tavernelli ognuno
può dire ciò che vuole, ma mi
prendo i meriti per averlo io portato a Gubbio.
Per la valorizzazione sono stati bravi gli allenatori
che ha avuto, la perseveranza del ragazzo dimostra
che è un calciatore vero e di prospettiva.
Ma vorrei citare pure Luca Ricci e Andrea Conti,
che so che sta lavorando molto e sono sicuro che verrà
fuori. Certi numeri contano. D'altronde ho preso
l'eredità di Giammarioli e dopo di lui sono
stato il più longevo a Gubbio. Da parte mia
ci ho buttato tempo, sudore, ore di lavoro, quella passione insieme ai miei collaboratori. Giammarioli mi ha
insegnato che nel calcio contano i numeri. Spero
che Notari capisca che oltre alla prima squadra,
un occhio di riguardo va dato anche al vivaio perchè
è un punto vitale di partenza dove mettere
i primi mattoni di una rosa. E voglio augurare il
meglio a Gianni Francioni che sta lavorando dopo
di me: ora deve guardare avanti, è una persona
che stimo, l'ho voluto al mio fianco prima che andassi
via perchè la mia partenza è stata
improvvisa. Ma perchè è successo? C'è
stata una richiesta flash della Vis Pesaro e ho
ritenuto che per il mio percorso era finito un ciclo.
Ma con Notari resta un buon rapporto e nel calcio non
si sa mai cosa può succedere (Giammarioli
docet)".
• 23
OTTOBRE 2019 Torrente:
"Che rigore e paura...". Atzori:
"Squadre ancora malate". Le foto
di Gubbio-Imolese
Solo
un pareggio contro l'Imolese. Un gol in avvio di
Cesaretti, poi però pareggia Boccardi su rigore
nella ripresa. Un fallo di braccio netto di Bolzoni
in area ospite in verità grida vendetta.
Ma è altrettanto vero che c'è da lavorare. Squadra con limiti evidenti che ormai
si porta dietro dalla prima giornata. C'è
stato pure l'esordio di Juanito Gomez nella ripresa
ma non ha scalfito: si vede che ancora deve trovare
la giusta condizione. Il trainer dei rossoblù
Vincenzo Torrente fa questa disamina: "Diciamo
subito: è la seconda volta che non ci danno
un rigore sacrosanto, prima a Bolzano ed ora contro
l'Imolese. Al di là dei nostri errori, quando
è rigore deve essere fischiato. Sul punteggio
di 1-1 questo è stato davvero un episodio
penalizzante". Sulla partita dice: "L'impegno
c'è stato, ma la squadra deve cambiare la
filosofia di gioco e ancora non ne ho avuto il tempo.
Oltretutto vedo che la squadra è spaventata,
con la paura del risultato. Alcuni miglioramenti
ci sono stati: siamo più rigidi nelle distanze,
più equilibrati nei reparti. Ma è
altrettanto vero che bisogna migliorare sulle palle
inattive e sull'atteggiamento, perchè quello
che si vede non sono le mie idee di gioco. Troppe
palle lunghe, invece voglio che si giochi. Poi tutte
le avversarie sono forti a livello fisico, noi meno:
ci si dovrà mettere le mani e uno come Coda
ci potrebbe aiutare in tal senso. La squadra non
l'ho mica costruita io. Ci sarà molto da
lavorare e da lottare". Sulla stessa lungheza
d'onda il capitano Nicola Malaccari: "Buon
primo tempo, nella ripresa meglio l'Imolese nella
manovra. C'è paura di vincere. Abbiamo abbassato
di più il baricentro adesso (con Torrente
ndr) per trovare diciamo un certo equilibrio, ma
il gioco con la palla a terra c'era già da
prima e quindi dobbiamo proseguire allo stesso modo.
Ma più che altro ci ha pesato quel rigore
netto non concesso: un mani netto, l'arbitro ha
usato due pesi e due misure: aveva punito nel primo
tempo un mani di Cinaglia, incredibile".
Tocca al tecnico imolese Gianluca Atzori: "Quel
gol subito in avvio non ci ha agevolato, una partita
in salita, ma pareggio meritato. Non ci siamo accontentati,
abbiamo trovato il pari, abbiamo poi subito il ritorno
del Gubbio soffrendo. Diciamo però che ci
sono ancora due squadre malate. Quando si subentra
come allenatore non è facile. Un girone con
squadre molto fisiche? Ma nel calcio di oggi tutte
le squadre sono fisiche, chi pensa il contrario
sbaglia". Intanto ecco le foto di Gubbio
e Imolese. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 23
OTTOBRE 2019 Gubbio,
è solo 1-1 contro l'Imolese. Cesaretti illude
in avvio poi Boccardi pareggia su rigore
Gubbio
contro Imolese. Il trainer Torrente opta per il
4-3-3. Ravaglia
in porta. Difesa a quattro con Cinaglia, Konate,
Bacchetti e Filippini. A centrocampo il trio con Malaccari,
Ricci e Sbaffo. Di punta il tridente De Silvestro,
Cesaretti e Tavernelli. La cronaca. Nemmeno il tempo
di iniziare, dopo appena 46 secondi, il Gubbio passa
in vantaggio: parte tutto da Cesaretti che serve Tavernelli
che calcia dal limite e colpisce il palo; la
palla tocca la schiena del portiere Rossi ma in
agguato c'è Cesaretti che da pochi passi,
di destro, deposita la palla in rete. Al 5' prima
reazione degli ospiti con un colpo di testa di Vuthaj
che va fuori di poco alto. Al 32' dalla sinistra
Valeau serve in area Vuthaj che calcia in porta,
ma fa muro Konate e salva in extremis. Al 45' uno
scambio volante al limite tra Sbaffo e Cesaretti,
con quest'ultimo che cerca la porta con lo scavetto
e la palla arriva troppo telefonata a Rossi che
para a terra. Ripresa. Al 4' ci prova con una botta da fuori
Ricci (dopo uno scambio con Gomez), la palla esce
di poco a lato. Al 10' arriva però il rigore per gli
ospiti quando Ricci sgambetta Ngissah all'altezza
della linea dell'area della mezza lunetta: dal dischetto Boccardi resta
freddo e insacca la palla a fil di palo radente.
Al 22' è la squadra rossoblù che reclama
fortemente un rigore per un presunto fallo di mani in area
di Bolzoni, ma l'arbitro fa proseguire tra le proteste
veementi degli eugubini. Al 25' su cross di Lakti
da destra in area, Sbaffo cerca il colpo di testa,
ma la mira è imprecisa e la palla si perde
a lato. La vittoria è proprio una chimera. Tabellino:
Gubbio - Imolese (1-1): Gubbio
(4-3-3): Ravaglia; Cinaglia (38' st Maini), Konate, Bacchetti, Filippini;
Malaccari (38' st Bangu), Ricci (19' st Lakti), Sbaffo; De Silvestro, Cesaretti
(1' st Gomez Taleb),
Tavernelli (19' st Meli). A disp.: Zanellati, Munoz, Battista,
Zanoni, Conti, Sorrentino, Manconi. All.: Torrente. Imolese
(4-4-2): Rossi; Boccardi, Carini, Della Giovanna,
Ingrosso; Tentoni (7' st Schiavi), Marcucci,
Alimi (7' st Bolzoni), Valeau (7' st Latte Lath); Vuthaj
(9' st Padovan), Ngissah (45' st Belcastro). A disp.: Libertazzi,
Seri, Alboni, Checchi, Provenzano,
Sall, Artioli. All.:
Atzori. Arbitro: Scarpa di Collegno (Ravera
di Lodi e Moroni di Treviglio). Reti:
1' pt Cesaretti (G), 10' st Boccardi (I) rigore. Ammoniti: Cesaretti
(G), Ricci (G), Alimi (I), all. Atzori (I), Konate (G), Boccardi
(I), Filippini (G), Malaccari (G), Lakti (G), Ingrosso
(I), Bacchetti (G).
Angoli: 1-3. Recupero: 2' pt; 6' st.
Spettatori: 878 (di cui 498 abbonati). Risultati:
Undicesima Giornata - Serie C - Girone B: Arzignano
Valchiampo - Vicenza 0-1 22'
Cinelli (Vi) Carpi - Modena 0-1 53'
Tulissi (M) rig. Cesena
- Sudtirol 0-1 77'
Petrella (S) Fano - Vis Pesaro 0-2 12'
Misin (V), 87' Lazzari (V) Feralpisalò
- Piacenza 0-0 Fermana
- Triestina 0-3 10'
Costantino (T), 82' Gomez (T), 88' Beccaro (T) Gubbio
- Imolese 1-1 1'
Cesaretti (G), 55' Boccardi (I) rig. Padova
- Sambenedettese 1-0 81'
Ronaldo (P) rig., 90' Santini (P) Reggiana
- Rimini 2-2 9'
Varone (Re), 25' Scappini (Re), 39' Gerardi (Ri)
rig., 45' Ventola (Ri) Virtus Verona - Ravenna
3-0 7'
Danti (V), 16' Magrassi (V), 51' Magrassi (V)
• 22
OTTOBRE 2019 Contro
l'Imolese out Benedetti ed El Hilali. Mentre Gomez
Taleb firma fino a giugno 2020
Dopo
la rifinitura parla l'allenatore Vincenzo Torrente
e vuole chiarire subito un concetto: "Non sono
qui per svernare. Sono determinato a fare ripartire
questa squadra, per dare una mano al Gubbio e pure
a me stesso perchè da qui io sono partito.
Faccio un appello ai tifosi di venirci a sostenere,
questo è il momento giusto: è importante.
Dieci anni fa la tifoseria era una valore aggiunto,
abbiamo bisogno del loro sostegno perchè
la Gubbio Calcio appartiene alla città e
al popolo eugubino". Sulla partita dice:
"Voglio cose semplici e concrete. Sarà
una gara difficile, le partite vanno sudate e giocate.
Avversaria fisica, con buone individualità
in attacco, pure organizzata in fase difensiva.
Non merita il posto che occupa e l'allenatore Atzori
è bravo. Da parte nostra dovremo restare
equilibrati in fase di possesso (e non) perchè
sabato non lo siamo stati. Cioè quell'equilibrio
che mancava anche prima. Non c'è stato quel
pressing ultra aggressivo. Invece bisogna muoversi
bene nelle due fasi. Insomma ci sono tante cose
da migliorare, pure sulle palle inattive. Ma sapevo
che ci sarebbero state difficoltà. Col Sudtirol
è stato un test per valutare tutti i ragazzi.
Diciamo che si osserva tutto: guardo il calciatore
in base alle qualità tecnico-tattico ma anche
a livello caratteriale. Sbaffo? Può giocare
sia da trequartista che da mezzala. Le scelte? Solo
all'ultimo momento deciderò tutto, sia a
livello tattico che di singoli. Cosa insegno ai
calciatori? Solamente il lavoro, la massima
attenzione e cura dei dettagli. Gomez? Spero di averlo
a disposizione quanto prima". Ma proprio Juan
Inacio Gomez Taleb ha firmato martedì sera
un contratto con la società rossoblù
fino a giugno 2020 (indosserà la maglia numero
27). Non è escluso che potrebbe già
essere a disposizione contro l'Imolese, altrimenti
sarà disponibile per domenica con la Vis
Pesaro. Per quanto riguarda la formazione il trainer
Torrente potrebbe optare per il 4-3-3. Ovvero Ravaglia
in porta. Difesa a quattro con Cinaglia, Maini,
Bacchetti e Zanoni. A centrocampo il trio con Malaccari,
Ricci e Sbaffo. Di punta il tridente De Silvestro,
Cesaretti e Tavernelli. Ma non è escluso
che si potrebbe utilizzare il 4-3-1-2 (con Sbaffo
trequartista) o il 4-3-2-1 (con Cesaretti unica
punta, a rimorchio il duo Sbaffo e De Silvestro).
Out per infortunio il centrocampista El Hilali che
è tornato al Milan per curarsi un fastidio
muscolare che aveva avuto già in precedenza.
Fuori causa pure il play Benedetti per una frattura
al costato. In casa Imolese il trainer Atzori potrebbe
abbandonare il 3-4-2-1 per optare per il 4-4-2.
Possibile quindi Rossi in porta. Quartetto di difesa
con Boccardi, Checci, Della Giovanna e Ingrosso.
Quartetto di centrocampo con Tentoni, Marcucci,
Alimi e Valeau. Di punta il duo Vuthaj e Ngissah.
Ma pure in questo caso il tecnico imolese deciderà
all'ultimo minuto.
• 21
OTTOBRE 2019 Gubbio,
due volti nuovi: si allenano Gomez e Coda. Il Ds
Giammarioli pensa a nuovi innesti
D'altronde
una sconfitta con il Sudtirol era preventivabile.
D'altronde per Torrente non è la prima volta
che ci sia stata una partenza difficile. Nel campionato
2010-2011 (che poi portò alla promozione
in serie B per intenderci), all'esordio quel Gubbio
perse con un rotondo 5-1 in trasferta con la Cremonese
e nelle prime sei giornate aveva racimolato appena
6 punti. D'altronde a Bolzano negli ultimi anni
si è sempre "buscato" sonoramente
(calcisticamente parlando). Quest'anno un 3-0 nidito,
ma anche nella passata stagione ci fu un rotondo
4-0 con Galderisi in panchina. É indiscuso
però
che ora il Gubbio deve cambiare passo perchè
dopo dieci giornate non ha ottenuto neanche una
vittoria (è praticamente un record) e il
penultimo posto parla in maniera lampante. C'è
stato un cambio tecnico, ma a quanto pare pure la
squadra potrebbe subire delle variazioni imminenti.
Infatti c'è già un clamoroso ritorno che sta
scaldando i cuori eugubini. Infatti si sta allenando
con il Gubbio nelle ultime ore Juanito
Gomez, come si può vedere in questa immagine.
Con l'argentino due campionati vinti (nel 2010 e
2011), tra l'altro 18 reti segnate in maglia rossoblù
nella stagione 2010-2011. Un calciatore di assoluto
valore solo per il fatto che fino a pochi anni fa
giocava in serie A con l'Hellas Verona e si ricorda
che fu protagonista (nel maggio 2015) con un gol
che valse il 2-2 contro la Juventus.
Ma alla Juventus aveva segnato in un altro memorabile
2-2 tra scaligeri e bianconeri, stavolta nel febbraio
del 2014.
Adesso il puntero sudamericano si è messo
a disposizione del Gubbio in prova, in quanto verranno
valutate dallo staff tecnico e societario le sue
condizioni prima di poterlo tesserare. Alcune settimane
fa Gomez si era allenato con il Rimini. La scorsa
stagione si trovava nella Sicula Leonzio (17 presenze
e due gol), prima ancora una breve parentesi con
la Cremonese in B (con sei presenze ed un gol).
In serie A con l'Hellas Verona vanta 88 presenze
e 12 gol. Dopo Gubbio (18 reti), il suo miglior
score con l'Hellas Verona in B nella stagione 2011-2012
(quando lo stesso Gubbio era in serie B) con 14
reti in 37 partite. Ma non è tutto. Si è
già aggregato al gruppo un difensore: si tratta di Andrea
Coda, classe '85, è un difensore
centrale. Nella passata stagione una breve esperienza
in serie C con con la Viterbese. Nel suo curriculum
una lunga esperienza in serie A con le maglie di
Empoli, Udinese (per ben otto stagioni), Parma,
Livorno, Sampdoria e Pescara: in totale 218 presenze
nella massima serie. Tra l'altro lo stesso diesse
Stefano Giammarioli, intervenuto telefonicamente
in tv in diretta su Tef Channel domenica sera, ha
confermato che ci saranno a breve dei nuovi innesti:
"Sì, penso che arriveranno adesso
due svincolati di spessore. Poi a gennaio bisognerà
rimetterci le mani con ogni probabilità".
Flash news. Un ex che non perde
il vizio del gol. Ma di chi stiamo parlando? Di Daniele Ferri
Marini che gioca con il Potenza capolista nel girone
C di serie C: protagonista con
un gol pregevole e come assist man nella gara
vinta a Catanzaro per 2-0.
• 19
OTTOBRE 2019 Torrente:
"Impegno sì, ma fragili".
Casiraghi: "Contento per i gol".
Le foto di Sudtirol-Gubbio
Gubbio
travolto. Sudtirol dirompente. Squadra altoatesina
ormai collaudata, gioco avvolgente, pedine che giocano
a memoria e che fanno la differenza. Su tutti Morosini
e Casiraghi che giganteggiano e proprio l'ex regala
due gol da cineteca di rara bellezza. Per il Gubbio
è solo il primo start per la nuova era targata
Torrente. Ci sarà molto da fare: la squadra
mostra pressing e volontà, ma i limiti strutturali
sono evidenti e con certe avversarie il gap tecnico
si evidenzia in maniera palpabile. D'altronde pure
gli addetti ai lavori ne danno conferma. Il cammino
sarà arduo e tortuoso. Ecco le parole in
sintesi del trainer Vincenzo Torrente: "Niente
da dire sotto il profilo dell'impegno, ma devo altresì
aggiungere che certi errori vanno evitati. Infatti
il primo gol è arrivato su una nostra disattenzione.
Peccato perchè tutto sommato nel primo tempo
avevamo tenuto botta. Oltretutto credo che c'era
un rigore assai netto su Cesaretti a fine primo
tempo. Un peccato perchè poi nella fase iniziale
della ripresa abbiamo creato due o tre situazioni
importanti. Chiaro che con i due gol segnati da
Casiraghi tutta la situazione si è compromessa
ulteriormente. La squadra ha evidenziato tutte le
difficoltà del momento dimostrando debolezza.
Aggiungerei che questa squadra ha dei limiti a livello
tecnico-tattico. Ora la partita contro l'Imolese
diventa di fondamentale importanza". Parla
anche il direttore sportivo Stefano Giammarioli:
"La squadra si è impegnata, ha lottato,
a tratti si sono viste delle fasi piacevoli, ma
così non basta. Il Sudtirol si è dimostrato
superiore a livello fisico, di concretezza, in determinazione,
ma anche negli elementi chiave (vedi i due gol di
Casiraghi) che hanno fatto la differenza e così
l'avversaria ci ha sovrastato. Il rigore
non concesso? Sì, c'era, ma ancora avevamo
tutto un secondo tempo da giocare. Perciò
si tratta di un episodio e non bisogna nascondersi
dietro gli alibi o scuse". Un ritorno di
Gomez Taleb a Gubbio? Il diesse è possibilista:
"Juanito è innamorato di Gubbio,
perciò si è voluto mettere a disposizione".
Il trainer dei biancorossi Stefano Vecchi dice:
"Qualche patema d'animo nella ripresa, ma
abbiamo rimediato. Poi è chiaro che la gara
è stata meritatamente vinta. Nel primo tempo
bravi a fare gol e tenere il pallino del gioco.
Il Gubbio ci ha messo agonismo, ma poi è
venuta fuori tutta la nostra qualità".
Parola all'ex Daniele Casiraghi: "Buon primo
tempo, poi meglio loro, ma alla fine siamo stati
bravi a gestirla. Molto contento dei due gol. Sono
legato al Gubbio, mi dispiace e mi auguro che escano
al più presto da questa situazione".
Ecco le foto (18 immagini) del match di Sudtirol
e Gubbio. Fotoservizio di Fotosport di Bolzano a
cura di Emilio Bordoni.
• 19
OTTOBRE 2019 Il
Sudtirol cala il tris con il Gubbio (3-0). Apre
Mazzocchi e l'ex Casiraghi regala due perle
Sudtirol
contro Gubbio. Il trainer Torrente opta per il 4-3-1-2.
Ravaglia in porta. Difesa a quattro con Cinaglia, Maini,
Bacchetti e Zanoni. Centrocampo a tre con Malaccari,
Benedetti e Lakti. Davanti con Sbaffo tra le linee
a supporto del duo De Silvestro e Cesaretti. La cronaca.
Al 7' è Cesaretti che ruba palla a Vinetot
sulla trequarti, si invola verso la porta e cerca
un lob di destro dal limite: la palla però
non inquadra la porta. Al primo corner il Gubbio
va subito sotto. Al 9' è Berardocco che serve
sulla destra Morosini che pennella in area un cross
vellutato dove Mazzocchi anticipa tutti (difesa
impietrita) e di testa insacca la palla a mezz'altezza
nell'angolino sul secondo palo. Al 18' è
Mazzocchi che al limite serve Morosini che calcia
al volo di destro, palla che sfila di poco a lato.
Al 42' però il Gubbio reclama un rigore quando
effettivamente Tait sembra agganciare il piede destro
di Cesaretti in area, ma l'arbitro fa proseguire
tra le proteste degli eugubini. Ripresa. All'inizio
è pressing del Gubbio. Al 6' è De
Silvestro che fa partire una saetta dal limite,
Cucchietti in volo plastico è costretto a
salvarsi in angolo. All' 8' invece è Malaccari
che lavora una bella palla al limite per servirla
verso De Silvestro che carica un sinistro radente
verso la porta, la palla va a lato di poco. Al 10'
sono i padroni di casa che si fanno vedere con Turchetta
che cerca la porta, ma Ravaglia sventa tutto in
tuffo. Al 15' occasione ghiotta per Cinaglia che
si prodiga in attacco saltando in dribbling Vinetot
in area locale e poi cerca la porta di sinistro,
ma salva tutto in scivolata Polak che fa muro in
extremis. Sale in cattedra anche l'estremo difensore
dei rossoblù. Al 19' il portiere Ravaglia
si deve superare deviando in maniera prodigiosa
in corner un bolide in diagonale preciso di Morosini
dal limite. Al 22' nasce tutto da un errore di
Bacchetti che apre un'autostrada per Turchetta che
si ritrova a tu per tu con il portiere in area,
ma il suo tiro di destro viene deviato in tuffo
da un nuovo prodigioso intervento in tuffo di Ravaglia.
Al 25' è lo stesso Morosini che ha il piedino
caldo e calcia ancora in porta dal limite, pure Ravaglia
è caldo e in volo salva tutto ancora con
una parata deviando la palla in angolo. Al 30' una
triangolazione volante nei pressi dell'area tra Malaccari,
Bangu e Sorrentino, ma il tiro di quest'ultimo è
troppo debole e si perde tra la braccia di Cucchietti.
Al 31' arriva la perla dell'ex e il Sudtirol raddoppia:
è lesto Rover a liberarsi al limite e servire
Casiraghi che calcia un diagonale così perfetto
che si insacca a fil di palo radente. Al 33' proprio
l'ex ha il dente avvelenato: appunto Casiraghi va
via sulla trequarti, salta in dribbling Maini e
fa partire un tiro potente di destro dal limite
che fredda Ravaglia in tuffo: palla che si insacca
a fil di palo. In entrambe le reti
Casiraghi esulta indicando con le mani il
suo sguardo, come dire: "Avete visto?".
Niente da dire, due gol da cineteca. Per mister
Torrente, c'è molto dal lavorare. Tabellino:
Sudtirol - Gubbio (3-0): Sudtirol
(4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi (39' st Davi), Polak, Vinetot, Fabbri;
Tait, Berardocco, Morosini (39' st Fink); Casiraghi
(35' st Gatto);
Mazzocchi (35' st Romero), Turchetta (23' st Rover). A disp.:
Pircher, Taliento, Alari, Petrella. All.: Vecchi. Gubbio
(4-3-1-2): Ravaglia; Cinaglia, Maini, Bacchetti, Zanoni;
Malaccari (47' st Ricci), Benedetti (20' st Bangu), Lakti
(31' st Meli); Sbaffo; De Silvestro (20' st Sorrentino), Cesaretti
(31' st Manconi). A disp.: Zanellati, Filippini, Konate, Munoz, Conti, Battista. All.: Torrente. Arbitro: Delrio
di Reggio Emilia (Lenza di Firenze e Biffi di Treviglio). Reti:
9' pt Mazzocchi (S), 31' st Casiraghi (S), 33' st
Casiraghi (S). Ammoniti: Ierardi (S),
Bacchetti (G), De Silvestro (G), Cucchietti (S).
Angoli: 6-6. Recupero: 1' pt; 3' st.
Spettatori: 1000 circa. Risultati:
Decima Giornata - Serie C - Girone B: Carpi
- Fano 1-0 69'
Biasci (C), 75' Jelenic (C) rig. Imolese -
Feralpisalò 0-1 81'
Ceccarelli (F) Modena - Fermana 1-1 47'
Pezzella (M), 60' Persia (F) Ravenna
- Arzignano Valchiampo 1-2 18'
Bonalumi (A), 27' Purro (R), 72' Cais (A) Rimini
- Cesena 1-1 29'
Butic (C) rig., 39' Arlotti (R) Sambenedettese
- Virtus Verona 1-2 7'
Danieli (V), 15' Volpicelli (S), 69' Odogwu (V) Sudtirol
- Gubbio 3-0 9'
Mazzocchi (S), 77' Casiraghi (S), 79' Casiraghi
(S) Triestina - Padova 2-0 45'
Gomez (T), 57' Gatto (T) Vicenza - Reggiana
1-0 40'
Bruscagin (V) Vis Pesaro - Piacenza 1-0 75'
Voltan (V) rig.
• 18
OTTOBRE 2019 Si
riparte da Bolzano con una nuova era. Impegno proibitivo
contro l'ex fantasista Casiraghi
La
prima volta di Torrente inizia da Bolzano. Come
inizio senz'altro proibitivo. Anche se si ricorda
quel 2-0 datato 9 gennaio 2011 quando i rossoblù
espugnarono il Druso con i gol di Boisfer e Donnarumma
nella prima frazione di gioco. Altra squadra, altra
musica, ora la situazione è lontana anni
luce rispetto allora. Un fatto da chiarire da subito:
qua c'è solo da salvare il salvabile. Assenti
ora per la trasferta altoatesina per il Gubbio la
punta Tavernelli e il centrocampista El Hilali per
problemi fisici. Il trainer Torrente non dovrebbe
stravolgere un granchè, ma non sono esclusi
colpi di coda. In poche parole è possibile
l'impiego quindi di nuovo del 4-3-3. Ovvero Ravaglia
in porta. Una difesa a quattro con Munoz, Cinaglia,
Bacchetti e Zanoni. A centrocampo il trio Bangu,
Benedetti e Sbaffo. Di punta il tridente con De
Silvestro, Cesaretti e Meli. Non è escluso
che Sbaffo possa essere impiegato come trequartista
in una specie di 4-3-1-2: ovvero l'ex calciatore
dell'Albinoleffe posizionato tra le linee a supporto
di De Silvestro e Cesaretti; a centrocampo il trio
Malaccari, Benedetti e Bangu; sulla linea difensiva
l'impiego come terzino destro di Lakti. Un'altra
possibilità remota è quello dello
schieramento 5-3-2, che tuttavia potrebbe essere
sperimentato a partita in corso. In tal caso il
quintetto difensivo potrebbe essere con Munoz, Cinaglia,
Maini, Bacchetti e Zanoni. A centrocampo il trio
Bangu, Benedetti e Sbaffo. Di punta il duo De Silvestro
e Cesaretti. Insomma, le incognite non sono poche
perchè quando arriva un nuovo tecnico tutto
può succedere. In casa Sudtirol rientrano
Tait e Fink. Il trainer Stefano Vecchi di solito
utilizza il 4-3-1-2 con Casiraghi dietro alle punte.
Mentre nell'ultimo match ha adoperato il 4-3-3 con
Rover, Petrella e Mazzocchi in attacco, a centrocampo
il trio Morosini, Berardocco e Gatto (Casiraghi
è partito dalla panchina). Appunto: l'ex
di turno è Daniele Casiraghi tra i biancorossi,
mentre sull'altra sponda è il portiere Federico
Ravaglia. Ecco la lista dei 22 convocati per l'anticipo
di sabato a Bolzano: Bacchetti, Bangu, Battista,
Benedetti, Cesaretti, Cinaglia, Conti, De Silvestro,
Filippini, Konate, Lakti, Maini, Malaccari, Manconi,
Meli, Munoz, Ravaglia, Ricci, Sbaffo, Sorrentino,
Zanellati e Zanoni.
• 16
OTTOBRE 2019 Giammarioli:
"Ora cambia tutto: responsabilità
e niente alibi". Torrente: "Ricreare
genuinità"
Una
vera rimpatriata. Vincenzo Torrente e Stefano Giammarioli
hanno fimato un contratto fino a giugno 2021. Si
aggiungono nello staff Romano Mengoni come preparatore
atletico, Michele Barilari come collaboratore (c'è
anche Michele Iannucci con un passato nell'Academy
del Barcellona), con i già presenti Giovanni
Pascolini e il dottor Giangiacomo Corbucci (che
già avevano lavorato con il team di Torrente).
Ma ecco le foto della prima giornata pure degli
allenamenti.
Il neo direttore sportivo Giammarioli è ficcante
e mette in chiaro alcuni aspetti: "L'esperienza
degli ultimi cinque anni del Gubbio dicono che il
presidente era il presidente, ma a volte non si
sapeva mai da dove veniva la decisione finale. Adesso
le responsabilità sono solo mie e di Torrente.
Il presidente ci ha dato carta bianca. Gestiamo
tutti noi, senza trovare scuse, senza scaricare
le cose su altri e sul passato, e la chiave della
sede l'abbiamo solo noi. Perchè poi i rapporti
umani si sgretolano. Bisogna dire sempre le cose
come stanno con schiettezza. Chi non ha voglia di
prendersi le responsabilità deve andare via:
lo abbiamo già detto anche ai calciatori.
La situazione va risolta se siamo uniti. Pure un
giornalista è importante nella struttura:
c'è chi rompeva le scatole in società
ai giornalisti e poi gli chiedevano aiuto, oppure
qualcuno si piccava perchè qualcuno scriveva
qualcosa. Ma così non va. Un professionista
deve avere rispetto dei ruoli. Serve organizzazione
e nessuno deve avere alibi. Nel calcio non conta
fare il filosofo, contano solo i numeri: bisogna
fare punti. Dobbiamo riportare pure la squadra tra
la gente. Demolisco pure una falsità: io
e Pannacci non abbiamo mai litigato, non è
che l'uno ha escluso l'altro: siamo amici di famiglia
e ho detto tutto. Il mercato? A fine novembre avremo
una idea ben chiara e interverremo nei punti giusti.
Tuttavia siamo vigili. Questa squadra ha bisogno
di cattiveria, tanti bravi ragazzi ma serve altro.
Salvarsi oggi è come andare in serie B".
Ma non usa giri di parole neanche il tecnico Vincenzo
Torrente: "Ringrazio Giammarioli con il
quale sono contento di tornarci a lavorare perchè
vediamo il calcio allo stesso modo. Ringrazio il
presidente Notari che mi ha sempre cercato e finalmente
è arrivato il momento: sono qua perchè
c'è anche una prospettiva. Dico subito di
non pensare al passato perchè è stato
un qualcosa di indelebile, storico e unico. Ora
la situazione è completamente diversa. Salvarsi
è come vincere un campionato. Non penso di
fare stravolgimenti. Ho trovato una squadra giù
di morale. In questo momento serve solo autostima.
Ho visto alcune partite e ho notato che è
una squadra che qualcosa ha creato, ma purtroppo
ha concesso tanto. Non penso che sia una questione
di modulo: ognuno di noi gioca con un 4-3-3, i miei
principi sono diversi magari dal precedente allenatore,
ma non è escluso che possa cambiare qualcosa
a livello tattico. Per me conta l'atteggiamento,
ciò non si può sbagliare. Dare tutto
per la maglia, avere senso di appartenenza, soprattutto
in questa piazza. Servono qualità tecnico-tattiche
ma soprattutto quelle caratteriali. Ora ricreare
entusiasmo e quella genuinità che si sono
perdute. Bisogna riportare la gente allo stadio
che ho visto non c'è più: mi è
una venuta tanta tristezza. Ci vogliono le prestazioni
e i risultati. Ma bisogna riportare anche i calciatori
a contatto con la gente, parlare con loro,
fare gli allenamenti con la gente, vivere con la
città, soprattutto a Gubbio. Cosa ho detto
alla squadra? Che il nostro campionato inizia sabato.
Cancellare tutto. Voglio un'applicazione diversa,
sia in fase difensiva che offensiva. Tutti sono
in discussione. C'è un mix giusto, ma va
valutato. Lavoriamo su nozioni concrete e semplici".
• 15
OTTOBRE 2019 Notari:
"Solamente ho cercato di fare la scelta
più giusta. Torrente e Giammarioli, io li
stimo"
The
day after. Il Gubbio cambia volto. Due figure nuove,
anche se sono una vecchia conoscenza del calcio
eugubino. Ne parliamo direttamente con il presidente
Sauro Notari. Come è maturata la scelta innanzitutto
di riportare Vincenzo Torrente a Gubbio? "Ormai
da due settimane fa. Questo è quello che
io avevo in mente. Ho traccheggiato, poi si è
arrivati ad un punto che questo passo andava fatto.
Da tanto tempo ho sempre sperato che Torrente tornasse
qui. Un allenatore che ho sempre stimato. Con lui
ho avuto da sempre un buon rapporto. Di conseguenza
incominciamo insieme questa avventura. In particolar
modo perchè ho pensato che fosse la persona
più giusta e accreditata in questo momento
per risollevare la situazione". Un po'
più a sorpresa, non lo neghiamo affatto,
il ritorno pure di Stefano Giammarioli nel ruolo
di direttore sportivo. Cosa ci può dire in
merito? "La stessa cosa di Torrente. Ho
stima di lui. Onestamente ho ritenuto che fosse
la persona ideale per dare una svolta. Oltretutto
è di Gubbio e può essere l'elemento
giusto per poter affiancare Torrente perchè
tra l'altro hanno già potuto lavorare insieme.
Ma vorrei aggiungere un parere...". Ma
prego, dica? "Di certo nel calcio non c'è
nulla. Non ho una bacchetta magica. Non so se ho
fatto bene o fatto male. Se poi c'è qualcuno
che ne sa più di me, si faccia avanti. Mi
dicesse cosa devo fare. Le porte sono aperte. Ma
il calcio è una brutta bestia. Ma posso ribadire
che sto facendo di tutto per risalire la china.
Questo è il mio carattere, non mi arrendo
mai". A sorpresa, con tutta sincerità,
ci sono state le dimissioni di Giuseppe Pannacci.
Un suo commento? "Onestamente sono rimasto
sorpreso pure io. In prima battuta ho pure respinto
le sue dimissioni. Però Giuseppe mi ha detto
che erano irrevocabili. Ho cercato pure di parlarci
però lui aveva maturato questa decisione.
Sinceramente non conosco nemmeno i motivi. Gli ho
pure prospettato di stare vicino a me come uomo
di fiducia e come supervisore. Mi ha risposto, no.
Mi dispiace. Mi auguro che ci ripensi. Gliel'ho pure
detto. Più di così, non so che altro
dire". Tornando indietro nel tempo. Una
estate dove c'è stata un'autentica rivoluzione
nella rosa. Nei tempi che corrono poi diventa un'incognita
perchè i risultati non arrivano subito. Forse
questa rosa è stata anche troppo sopravvalutata
all'inizio. Ad oggi, che ne pensa? "Non
dovrei nulla perchè tutti direbbero: tu sei
il presidente, sei tu che sei al comando e quindi
certe scelte sono state avvallate anche dal sottoscritto.
Ma è altrettanto vero che un pensiero ci
è andato e qualche errore c'è stato.
Posso aggiungere che io sono abituato a delegare
e cerco di mettere le persone nel posto giusto.
Talvolta ci si azzecca, ma purtroppo talvolta no.
Perciò adesso ho sentito il bisogno nel cambiamento
di mettere persone che ritengo siano giuste per
portare avanti il discorso con la Gubbio Calcio.
Speriamo di non essermi sbagliato. Se va bene, bravi
tutti. Se non va bene, somaro io sono".
Dopo tanti sacrifici economici, perchè è
un dato di fatto e bisogna dirlo, si aspetta che
arrivino questi benedetti risultati? Risponde secco:
"Che dite? Embè!".
• 14
OTTOBRE 2019 It's
a revolution. Esonerato Guidi e il suo staff. Si
dimette il Ds Pannacci. Si chiude un ciclo
Gubbio
revolution. Proprio così. Lo immaginavamo
che il dopo partita contro il Carpi sarebbe diventato
caldo. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato che
sarebbe diventato incandescente. In verità
alcuni rumours giravano in tarda serata di domenica.
Tra lo stupore e perplessità del caso. Alcuni
di questi dettagli non hanno fatto altro che confermare
questi rumours. Ma adesso è ufficiale. Adesso
il Gubbio ha deciso di cambiare registro. Un taglio
netto. Nella giornata sono arrivati due comunicati
stampa quasi in simultanea (alle ore 13:28 e alle
ore 13:31). Il primo recitava in sintesi: "Sollevato dall'incarico l'allenatore
Federico Guidi e contestualmente, l'allenatore in
seconda Andrea Cupi, il preparatore atletico Domenico Melino e il
collaboratore tecnico Federico Santi".
Dopo circa appena 180 secondi ecco il secondo in
sintesi: "Si comunica che dopo un colloquio avvenuto in mattinata
con il presidente Sauro Notari, il direttore sportivo Giuseppe Pannacci
ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili".
Un autentico ribaltone. Il tecnico Guidi è
il quarto allenatore esonerato negli ultimi due
anni (prima di lui Cornacchini, Pagliari e Sandreani).
Fa notizia l'addio del diesse Pannacci che ricopriva questo ruolo da
giugno 2014, da quando cioè in pratica si
è insediato in pianta stabile come presidente
l'attuale patron Notari (dal 2004 invece era facente
parte della struttura societaria, da dicembre 2008
aveva ricoperto
il ruolo di direttore generale). Dopo oltre cinque anni
di collaborazione finisce così il rapporto
tra i due: in questo percorso è arrivata
una retrocessione in serie D nel 2015 (con Acori
e poi Bonura in panchina), una promozione in Lega
Pro subito diretta dai dilettanti nel 2016 (con
Magi alla guida), un sesto posto in serie C (e playoff
centrati) nel 2017 (sempre con Magi), poi un quindicesimo
posto nel 2018 (dove si sono succeduti Cornacchini,
Pagliari e Sandreani in panchina), un dodicesimo
posto nel 2019 (Sandreani prima e Galderisi
poi, alla guida). Così arriviamo alla storia
di questi giorni. Un avvio stentato e pure imprevisto:
solo 6 punti racimolati in nove partite (nessuna
vittoria), terz'ultimo posto in classifica a solo
un punto dai fanalini di coda Arzignano Valchiampo
e Imolese. La peggiore partenza a livello di numeri
dopo la serie B. Un organico (staff in toto compreso)
praticamente rivoluzionato da giugno in poi con
17 nuovi innesti tra i calciatori che non hanno portato i frutti sul campo. Un programma
che in estate prevedeva di riportare entusiasmo
e più gente allo stadio: un obiettivo che
purtroppo, finora, e lo diciamo a malincuore, è
stato completamente disatteso. Adesso, chiunque arriverà,
avrà davvero una brutta gatta da pelare.
Non sarà facile riesumare una squadra che
sembra in caduta libera in maniera irreversibile,
che mostra lacune anche a livello caratteriale oltre
che a livello tecnico. Si parla ad alta voce che
ci potrebbe essere un clamoroso ritorno. In auge
Vincenzo Torrente, con sbalordimento pure Stefano Giammarioli, che
insieme a Gubbio hanno vinto due campionati. Giammarioli
lo conferma a Tuttoc.com dicendo: "Ho avuto una chiacchierata col presidente,
sono molto legato a questa città. So che anche a Torrente piacerebbe lavorare con me,
perciò è un nome molto caldo. Mi dispiace
molto per le dimissioni di Pannacci, siamo amici
di famiglia".
Un'autentica
rimpatriata. Ma oggi la musica è diversa.
Non ci sono maghi con la bacchetta magica nel calcio.
Non c'è ricetta. Serve tempo, idee, servono calciatori
idonei al progetto. Serve perseverare nel lavoro
e negli investimenti. Stop.
• 13
OTTOBRE 2019 Guidi:
"Nessun rimpianto, dato tutto".
Meli: "Sì, ma la mentalità...".
Le foto di Gubbio-Carpi
Gubbio,
altro ko (il terzo) e nessuna vittoria in nove partite.
Saric apre le danze, Sbaffo pareggia su rigore ma
nel finale un tiro dal limite di Biasci (è
leggermente deviato da Konate) finisce in fondo
al sacco. Cala il sipario. Ma più che altro
cala il buio al Barbetti. La classifica parla chiaro:
un solo punto di distanza dall'ultimo posto. Ma
adesso tutto può succedere nelle prossime
ore. Ne parleremo nel dettaglio nel finale dell'articolo
(con clamorose possibili sorprese). Prima la parola
ai protagonisti. Il trainer Federico Guidi: "Ci
è andata male, ma il risultato non rispecchia
l'andamento della gara. Una lettura sbagliata in
avvio di gara, ma siamo stati puniti da due tiri.
Negli ultimi venti metri ci è mancato l'ultimo
passaggio. Ci gira tutto storto, un periodo così.
Peccato perchè la squadra ha qualita tecniche
importanti, non mi aspetto certi errori. Solo sei
punti in nove partite? Avverto il momento, però
non ho rimpianti e non mi abbatto". Parla
un timido Marco Meli che è telegrafico: "Fa
male. Perdiamo ancora nonostante la prestazione.
Siamo partiti troppo piano. L'abbiamo ripresa. Ci
è mancata la cattiveria negli ultimi trenta
metri. Occorre cambiare mentalità".
É più pragmatico il tecnico del Carpi,
Giancarlo Riolfo: "Io voglio vincere, tutte
le partite. Volevo tre punti con la testa. Così
è stato perchè la squadra ci ha messo
anche il cuore. Nella prima mezz'ora la gara poteva
essere già sul 3-0, c'è stato solo
il nostro dominio e invece abbiamo subito il rigore.
Sbagliare poco è essenziale nella categoria".
Ma come dicevamo prima, ora la situazione è
critica e possono avvenire dei colpi di scena. La
posizione di Guidi è in bilico e si potrebbe
aprire un nuovo capitolo. Si parla di un possibile
papabile: il nome in pole position è quello
di Torrente (in vantaggio su Capuano e Maurizi).
Ma non è tutto. In discussione ci potrebbe
essere pure una new entry. Come rivelato
durante la trasmissione televisiva «Campo
Aperto» su Tef Channel domenica sera, si potrebbe
aprire un nuovo scenario inaspettato: cioè
si è parlato di un eventuale avvicinamento
verso Giammarioli,
ex Ds dei rossoblù, che tra l'altro era in
tribuna domenica. Ovviamente quella riferita è
solo un'ipotesi ma è chiaro che i prossimi giorni
saranno ardenti. Ecco intanto
le foto del match. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 13
OTTOBRE 2019 Gubbio,
ancora ko: 1-2 per il Carpi. Saetta di Saric, Sbaffo
pareggia, ma Biasci gela tutti
Gubbio
contro il Carpi. Il trainer Guidi conferma il 4-3-3.
Ravaglia in porta. Un quartetto in difesa con Cinaglia,
Konate, Bacchetti e Zanoni. Trio di centrocampo
con Bangu, Benedetti e Sbaffo. Un tridente d'attacco
con Tavernelli, Cesaretti e Meli. La cronaca.
Pronti e via, subito avanti il Carpi. Al 2' c'è
Vano che va via in area a Bacchetti e serve in mezzo
per Pezzi che calcia al volo di destro dal limite:
Ravaglia con i pugni ci deve mettere una pezza salvandosi in angolo. Al 4' triangolazione
volante tra Saric, Simonetti e Vano, con quest'ultimo
che sottoporta manca di poco il bersaglio: la palla
sfiora davvero di un niente la traversa. Al 9' ancora
gli ospiti con Pezzi che lancia sul filo del fuorigioco
Vano che si porta a tu per tu con il portiere, ma
il centravanti biancorosso calcia addosso a Ravaglia
che tuttavia evita il pericolo con i piedi in
uscita. All' 11' si fa pericoloso Tavernelli in
una percussione in avanti, il portiere Nobile in
uscita lo anticipa. Al 19' cincischia Ravaglia con
Vano che fa pressing e rischia di segnare, ma la
palla fortunatamente va a lato. Al 30' il Carpi
va in vantaggio con una saetta di destro di Saric
dal limite, la palla fulminea sorprende tutti e si insacca
a mezz'altezza nell'angolo alla destra del portiere.
Al 33' però il Gubbio trova il pareggio per
un fallo in area di Pellegrini su Meli: dal dischetto
Sbaffo rimane glaciale e di piatto destro insacca
la sfera radente in fondo al sacco. Al 43' va via
veloce sulla destra Saric che crossa in area, Vano
di testa anticipa tutti ma calibra centrale e così
Ravaglia
para senza affanni. Ripresa. All' 8' pericolo: corner
di Carta in area, la palla va verso Saric che calibra
un tiro di sinistro al volo radente, Ravaglia compie
un autentico miracolo intercettando la palla con
la mano destra da terra. Ma al 36' il Carpi trova
il raddoppio: fa tutto il nuovo entrato Biasci che
fa partire un tiro a girare di destro dal limite
che si insacca a fil di palo alla sinistra del portiere.
Cala il sipario. Tabellino:
Gubbio - Carpi (1-2): Gubbio
(4-3-3): Ravaglia; Cinaglia (1' st Munoz), Konate, Bacchetti,
Zanoni (30' st Filippini); Bangu (43' st De Silvestro), Benedetti, Sbaffo; Tavernelli
(1' st Sorrentino),
Cesaretti (30' st Manconi), Meli. A disp.: Zanellati, Conti, Lakti, Malaccari, Ricci, Battista. All.: Guidi. Carpi
(4-3-1-2): Nobile; Pellegrini,
Sabotic, Ligi, Lomolino; Simonetti (18' st Hraiech), Pezzi
(31' st Fofana), Carta (31' st Mastaj); Saric (16'
st Maurizi);
Vano, Jelenic (18' st Biasci). A disp.: Rossini, Rossoni,
Varoli, Clemente, Boccaccini, Grieco, Carletti.
All.: Riolfo. Arbitro: Vigile di Cosenza
(Abruzzese di Foggia e Pappagallo di Molfetta). Reti:
30' pt Saric (C), 34' pt Sbaffo (G) rigore, 36'
st Biasci (C). Ammoniti:
Meli (G), Sabotic (C), Cesaretti (C).
Angoli: 7-5. Recupero: 2' pt; 4' st.
Spettatori: 872 (498 abbonati); di cui 51
da Carpi. Risultati:
Nona Giornata - Serie C - Girone B: Arzignano
Valchiampo - Modena 1-1 43'
Piccioni (A), 60' Sodinha (M) Cesena
- Sambenedettese 1-3 24'
Rapisarda (S), 29' Angiulli (S), 60' Borello (C),
77' Miceli (S) Fano - Rimini 0-0 Feralpisalò
- Sudtirol 1-0 37'
Scarsella (F) Fermana - Imolese 0-1 87'
Sall (I) Gubbio
- Carpi 1-2 30'
Saric (C), 34' Sbaffo (G) rig., 81' Biasci (C) Padova
- Ravenna 1-2 59'
Nocciolini (R) rig., 65' Nocciolini (R), 81' Pesenti
(P) Piacenza - Vicenza 2-1 15'
Marotta (V) rig., 75' Pergreffi (P), 92' Della Latta
(P) Reggiana
- Triestina 3-1 35'
Kargbo (R), 44' Malomo (T), 54' Varone (R), 89'
Kargbo (R) Virtus Verona - Vis Pesaro 3-1 5'
Cazzola (Vv), 39' Danti (Vv), 57' Sirignano (Vv),
89' Grandolfo (Vp)
• 12
OTTOBRE 2019 Vigilia
con il Carpi: out El Hilali e Maini. Guidi parla
pure della squadra, tattica e statistiche
Vigilia
della partita contro il Carpi. Il Gubbio deve fare
a meno dello squalificato Maini, oltre che di El
Hilali infortunato. Il trainer Federico Guidi parla
dopo la rifinitura: "La squadra ora sta
dimostrando solidità. Avremo una partita
difficile perchè troveremo un Carpi costruito
per stare nei piani alti della classifica dopo la
retrocessione. Di solito hanno un approccio violento
nelle partite, perciò dobbiamo essere bravi
a farli allungare. Al di là di ciò non abbiamo
nessun timore perchè da parte nostra le nostre
prestazioni ci sono sempre state. Nelle ultime tre
partite ho visto uno spirito diverso, c'è
voglia di dare quel qualcosa in più per raggiungere
la vittoria. Un qualcosa che per sfortuna,
per demeriti nostri e meriti degli avversari non
è arrivata. Credo che la mia squadra abbia
ottime qualità tecniche. Definire il
mio 4-3-3? Diciamo che ammiro molto Sarri, soprattutto
per quello che fece ad Empoli". Il tecnico
tuttavia non ci sta quando si parla di tattica e
delle statistiche: "Un cambio modulo? Non
ci penso nemmeno perchè non ci credo. Non
credo ai moduli di gioco standard. Nel calcio di
oggi una squadra deve essere dinamica e non statica.
Talvolta noi costruiamo con tre da dietro, magari
con un terzino stretto o un play che si abbassa
o una mezzala che si apre. Ho letto mille
classifiche e mille confronti. Per me lasciano il
tempo che trovano. Ogni stagione è diversa,
le squadre sono diverse e le avversarie idem. Il
nostro raggruppamento è una B2".
É la serie C che si sarebbe mai aspettato?
"Che è un campionato con difficoltà
clamorose, lo sapevo. Sapevo che dovevo pagare lo
scotto orientato sulla lettura del gioco e orientato
esclusivamente sul risultato, invece di pensare
solo al miglioramento della mia squadra come avveniva
nelle giovanili. L'ho capito subito da Trieste".
Detto ciò, scontato il 4-3-3 con questo probabile
undici iniziale. Ravaglia in porta. Quartetto di
difesa con Cinaglia, Konate, Bacchetti (seppur febbricitante)
e Zanoni. Un trio di centrocampo con Sbaffo, Benedetti
e Bangu. In attacco De Silvestro, Cesaretti e Tavernelli
(ma è in ballottaggio con Meli). Nodi che
tuttavia verranno sciolti alla fine. La lista dei
22 convocati: Bacchetti, Bangu, Battista, Benedetti,
Cesaretti, Cinaglia, Conti, De Silvestro, Filippini,
Konate, Lakti, Malaccari, Manconi, Meli, Munoz,
Ravaglia, Ricci, Sbaffo, Sorrentino, Tavernelli,
Zanellati e Zanoni. Sull'altra sponda parla Giancarlo Riolfo: "Non sottovalutiamo il Gubbio
che è squadra organizzata", chiosa
su Carpifc.com.
• 10
OTTOBRE 2019 Con
il Carpi dopo 19 anni. L'ultima vittoria nel 1972.
Ex: Ferri Marini in gol, mentre Gomez...
Gubbio
e Carpi, l'ultimo incontro nel campionato: fu nella
stagione 1999-2000 in serie C2 (girone B). L'allenatore
era Ettore Donati in panchina.
Si era giocato il 12 marzo 2000 e finì in parità (1-1):
in rete Spilli e Mazzocchi. Alla fine della stagione la Torres Sassari salì
in C1, mentre lo stesso
Carpi fu retrocesso (terminò fanalino di
coda). Ma c'è anche un precedente molto datato. Cioè
il campionato di serie D
(girone D) della stagione 1971-1972. Si è
giocato con precisione il 12 marzo 1972. Il Gubbio
allenato allora da Aldo Agostinelli si impose per
2-1 sul Carpi con reti di Chiaraluce e Biagioli.
La curiosità viene dalla circostanza che
da quella annata il Gubbio cominciò a giocare
delle partite in casa lontano dal vecchio stadio
comunale San Benedetto per poi recarsi nell'impianto
del "Beniamino Ubaldi", in attesa della
costruzione del nuovo stadio Polisportivo San Biagio
(cioè quello che oggi è denominato Pietro Barbetti).
Tutte nozioni che si possono estrapolare dal libro
"Rossoblù" con le foto di Gianfranco
Gavirati e scritto da Gianluca Sannipoli, ormai
una bibbia del calcio storico dei rossoblù.
Con curiosità in quella stagione vinse il
campionato il Ravenna che salì in serie C,
retrocedettero in Promozione in successione
Cervia, Fabriano e Vis Pesaro. Ormai sono passati 47
anni. Ora il Gubbio si ritrova a giocarsi
contro gli emiliani. La squadra biancorossa è
retrocessa dalla serie B, allenata da
Giancarlo Riolfo. C'è un precedente sfortunato
per il Gubbio contro questo allenatore. Basta tornare
ai playout del 2015 e lo stesso Riolfo allenava
il Savona con il quale proprio i rossoblù
dovevano giocarsi la salvezza: finì male
perchè la squadra ligure si impose per 2-1
in terra savonese nella gara di andata (reti
di Demartis, Sanna e Casiraghi), mentre nel ritorno
a Gubbio la compagine rossoblù non andò
oltre il pareggio (1-1, gol di Carta e Rosato) e
retrocedette nei dilettanti. Fu un precedente sventurato.
In quell'occasione il tecnico Riolfo adottava
un modulo con un centrocampo a rombo, cioè
lo stesso
schieramento (il 4-3-1-2) che sta adottando oggi
con la squadra emiliana. Con questo possibile undici.
Nobile in porta. Quartetto di difesa con Pellegrini,
Sabotic, Ligi e Lomolino. Un trio di centrocampo
con Saber, Pezzi e Carta. Funge da trequartista
Saric che è a supporto del duo Vano e Jelenic. In casa
Gubbio non c'è via d'uscita. Dopo otto partite
nessuna vittoria, perciò serve da subito
un cambio
di rotta imminente per togliersi dalle sabbie mobili
dei playout che per ora sono una dura realtà.
É vero che ancora il campionato è
all'inizio, ma è altrettanto vero che bisogna
darsi una mossa. Intanto si deve fare i conti con
un acciacco. Il centrocampista Mattia El Hilali
ha subito un infortunio muscolare del retto femorale
destro, trattasi di una recidiva di un vecchio infortunio
patito ai tempi del settore giovanile del Milan
(lo spiega con una nota la società con un
comunicato stampa): i tempi di recupero sono tutti
da stabilire. News in pillole. Storia di ex. L'attaccante
Daniele Ferri Marini gioca nel Potenza, secondo
in classifica nel girone C di serie C dietro alla
capolista Ternana. In Coppa Italia, mercoledì
contro il Rende, la squadra lucana ha vinto per
4-1 con una doppietta proprio di Ferri Marini. Lo
si può vedere in questo link. Mentre
l'argentino Juanito Gomez (cannoniere dei rossoblù
verso la volata in serie B, poi in serie A con l'Hellas
Verona) si è aggregato con il Rimini. Lo
scrive il Corriere di Romagna in questo link.
Intanto il gruppo del tifo organizzato dei Gubbio
Supporters ha deciso per l'autosospensione (niente
tifo in casa e in trasferta). Lo scrive il sito
web Sportpeople.net che ha pubblicato un comunicato
in tal senso.
• 09
OTTOBRE 2019 Benedetti:
"Da escluso la mia forza è stata
la tranquillità. Integralità morale
da professionista"
Parla
il centrocampista Alessio Benedetti. Una storia
particolare la sua. Questa estate era finito sul
mercato, fuori dai piani tecnici e societari, mentre
adesso si ritrova addirittura a giocare da titolare
da tre partite a questa parte. Curioso ma vero.
Ma come ci si trova da esodato a integrato? "Sì,
giusto: ho passato dei mesi particolari. La mia
forza è stata che ho affrontato tutto con
la massima serenità. Non mi sono fatto condizionare
dalla contingenza e congiuntura del momento pensando
solo a me stesso. Ho pensato solo a tenermi in forma
e in condizione fisica ottimale, sono venuto al
campo sempre con il sorriso e ho parlato il meno
possibile. Insomma ho voluto mantenere una certa
integralità morale che dovrebbe essere parte
integrante di qualsiasi calciatore e professionista.
Quando poi si è chiuso il mercato, ovvero
quando non si è trovata una soluzione condivisa,
non ci sono stati problemi. Anzi, sono venuto incontro
anche alla società dal punto di vista economico
(con decurtazione dello stipendio ndr). E quando
adesso mi ha richiamato il mister in campo mi sono
fatto trovare pronto e per me non è stata
di certo una rivincita. Vorrei aggiungere inoltre
che Gubbio potrebbe diventare non un punto di passaggio
ma un punto di arrivo. Questa società ha
tutto per fare bene, in questo momento storico ce
ne sono poche in giro così, perciò
si può fare di più di quanto si è
fatto fino ad ora. Adesso spetta solo ai calciatori
saper trascinare l'ambiente. Dobbiamo riportare
Gubbio dove merita e dobbiamo ricreare entusiasmo".
Parliamo del campo giocato. Una volta in vantaggio
il Gubbio non riesce a portare a casa l'intera posta.
É successo pure a Reggio Emilia. Ma c'è
una spiegazione? "Certamente. La partita
si era messa per il verso giusto da parte nostra.
In alcune ripartenze potevamo anche chiuderla. Però
abbiamo fallito le nostre occasioni. Di conseguenza
abbiamo subito tanti cross dagli avversari e su
uno di questi è arrivato il gol di Marchi
(che è forte e ci ha punito), ma noi non
siamo stati efficaci ad allontanare la palla bene.
Ma stiamo trovando una certa compattezza che può
servire nella categoria". Gubbio, questa
vittoria è una chimera? "Ma siamo
in crescita. Adesso ci vorrà cattiveria,
carattere e rabbia agonistica per vincere. Dobbiamo
stare sempre sul pezzo e non lasciare spazi. Ma
serve pure quel pizzico di malizia e ignoranza che
diventano basilari nella serie C. Diciamo che dal
punto di vista tecnico-tattico non ci manca nulla
perchè il mister ci fornisce tutto quello
che serve. Perciò dipende da noi calciatori
scendere in campo con il giusto atteggiamento".
Ma domenica c'è il Carpi, quindi? "Una
squadra solida e con elementi in rosa di categoria
superiore. Ma per noi è giunta l'ora di fare
rispettare il fattore campo. Dobbiamo mettere in
atto la nostra qualità ma servirà
intensità".
• 08
OTTOBRE 2019 Bartolucci:
"A Gubbio fu un sogno. Mentalità
in campo e schiettezza fuori. Ora in serie C..."
Adesso
ha appeso le scarpette al chiodo, ma con gli amici,
a Stia, in un paese nell'aretino, continua a giocare
nel calcio amatoriale. Oltretutto ha intrapreso
la carriera da fisioterapista nel fiorentino. Tutti
si ricordano di Giovanni Bartolucci, terzino che
ha vinto il campionato di Prima Divisione con Torrente
e poi ha partecipato pure nell'annata in serie B
nella stagione successiva. C'è un dato curioso. Cioè, l'ultima volta che
il Gubbio ha vinto a Reggio Emilia (contro la Reggiana) era
il 13
marzo 2011 con 630 eugubini al seguito, con la rete decisiva di Donnarumma. Poi niente vittorie,
come una domenica fa. Ci dica: "Ma
che bello, solo ricordarlo. Era un momento magico.
In quell'istante avevamo capito che si poteva arrivare
fino in fondo e realizzare un sogno che
si è creato strada facendo: all'inizio
si pensava alla salvezza da neopromossi. Sapevamo
che non dovevamo sbagliare nemmeno una partita perchè
il Sorrento ci stava dietro con il fiato al collo.
Con ciò vi svelo un aneddoto...".
Ma prego, dica? "Alla fine dell'allenamento,
il giorno prima della partita, io e Silvano Raggio
Garibaldi ci eravamo sdraiati sull'erba e ci
parlavamo dicendo: «Ma pensa se arriviamo a fine
maggio e siamo qui sdraiati avendo vinto il campionato».
Erano partite stupende. Giocavamo sempre delle finali.
Si era creata un'unione d'intenti incredibile. Mister
Torrente era stato bravo ad inculcarci una mentalità
a tutto il gruppo che lo rese perfettamente coeso.
Un organismo che si muoveva con sincronismo: lo
posso dire forte, eravamo veramente forti". Diciamo
che si era formato un qualcosa di speciale quindi,
è così? "Sì, pure oggi
riparlarne è come rivivere un sogno. Ma in
verità funzionava tutto. La città
ci ha esaltato, gli addetti ai lavori tutti prodigati
con abnegazione nel proprio lavoro, si era creata
un'alchimia totale. É stato così bello
che può essere tutto definito come una
leggenda. Dico, c'era un ambiente di estremo rispetto
e schiettezza, pure con la stampa e con tutti quanti".
Piccola nota: tutto ciò è andato scemando
negli
ultimi anni a dir la verità. Torniamo a noi. Perciò
per vincere serve un ambiente schietto e genuino?
"Di sicuro. Per noi fu molto importante:
avere quell'appoggio onesto e schietto di tutte
le componenti ci ha dato sicurezza, fiducia, stimoli
e stima. Era una famiglia. Tutto ciò
me lo porto ancora dentro di me". Ora vedere gente come Donnarumma in serie A, cosa
pensa? "Ma si capiva già che Alfredo
avrebbe fatto carriera. Era giovane ma si vedeva
che era un vero calciatore". Altri nomi:
Lamanna, Caracciolo, Gomez Taleb che sono finiti
in serie A, Galano che tutt'ora è in serie
B. Niente male, no? "Dico che quell'anno lì
è servito pure a loro per crescere e per
prendere insegnamenti dal mister. Questo è
stato uno step che gli ha permesso oggi di essere
dei grandi calciatori. Non nego che fa effetto e
mi riempie di orgoglio". Forse l'unico
rammarico quella serie B finita poi male, giusto?
"Nel vissuto ero molto arrabbiato: non ci
godemmo la cadetteria come invece avremmo meritato.
Sono stati fatti tanti errori, ma a 360 gradi. Quando
ci sono troppi cambi di allenatore vuol dire che
qualcosa non va. Mi sarebbe piaciuto che fosse
stata mantenuta la squadra dell'anno prima per giocarla
con quelle forze. Invece mister Torrente andò
via, sei undicesimi dei titolari non furono confermati. La squadra era quasi nuova e pure io ne ho
risentito: non riuscì a dare tutto me stesso
come l'anno
prima". Riflessione esplicita. Pensare
che il Gubbio negli ultimi due anni ha cambiato
cinque allenatori, perciò? "Servono anni
per trovare un giocattolo che funziona. Molto difficile
è costruirlo. Quando funziona non va poi
smembrato perchè c'è l'amalgama ed è
una questione di empatia". Appunto, il
Gubbio ha cambiato 17 calciatori quest'anno: "Di
certo influisce. Ma ormai la serie C è diventata
un porto di passaggio. Tanti i calciatori giovani
in prestito. Però tutto ciò va in conflitto
per la costruzione di un progetto". A Gubbio
è calato anche il pubblico: "Peccato.
Per
noi fu davvero il dodicesimo uomo in campo, seguiti
constantemente dentro e fuori casa. Ma ormai
i tempi sono cambiati. Ma è pur vero che
il pubblico va stimolato e deve sentirsi
parte integrante di uno spettacolo. Vuole vedere rispecchiata
la propria passione".
• 07
OTTOBRE 2019 Dossier.
La peggior partenza, mai così dopo la serie
B. Statistica a confronto con la grafica
Mai
un Gubbio così in difficoltà nel dopo
serie B. Mai un Gubbio così in affanno da
quando si colloca nella terza serie. Sicuramente,
finora, è il peggior Gubbio dell'era Notari
(a livello di numeri si intende). La statistica
purtroppo parla chiaro. Dopo otto giornate una serie
di pareggi infiniti (6) e due sconfitte, per la
vittoria la casella è ferma a zero (mai successo
in serie C). Una partenza così burrascosa
perciò non ha precedenti, tranne la parentesi
in serie B per intenderci. Neppure la difficile
partenza di Magi in serie D nel 2015 fu così
stentata. L'anno scorso nello stesso periodo con
Sandreani in panchina erano stati raccolti due punti
in più rispetto ad oggi: ovvero 8 punti, frutto di
una vittoria, cinque pareggi e due sconfitte.
Stesso trend si è verificato l'annata precedente
(2017) con Cornacchini e poi con l'avvento di Pagliari
in panchina: 8 punti maturati dopo due vittorie,
due pareggi e quattro sconfitte. Stessi punti che
furono racimolati da Bucchi nel 2013: perciò
8 punti con una vittoria, cinque pareggi e due ko.
Un pochino meglio la partenza di Acori nel 2014:
ovvero 9 punti con due vittorie, tre pareggi e tre
sconfitte (e alla fine fu retrocessione nei dilettanti).
A salire (in terza serie) si annota il dato iniziale
del 2012 con Sottil alla guida: 14 punti con quattro
vittorie, due pareggi e due sconfitte. Il dato più
elevato si è registrato nell'avvio di campionato
del 2016 con Magi in panchina: 16 punti in otto
partite (la media di due punti a partita) con cinque
vittorie (pari al 63%), un pareggio e due sconfitte.
Fu una partenza tra l'altro migliore di quella di
Torrente nel 2010: furono raccolti infatti 13 punti
(quattro vittorie, un pareggio e tre sconfitte).
Ma poi quel Gubbio diede una svolta al campionato
che si concluse con una magica cavalcata verso la
serie B. Appunto, la cadetteria, dove si prende
nota l'avvio più sofferto: nel 2011, con
Pecchia in panchina, partenza con quattro sconfitte
e poi quattro pareggi di seguito per un totale di
appena 4 punti racimolati in otto partite. Ma curiosamente
alla nona giornata arrivò la prima vittoria
sulla Nocerina, in casa, per 2-1, il 9 ottobre 2011:
in rete Ciofani e Ragatzu per il Gubbio. Che sia
beneaugurante per la partita di domenica con il
Carpi. Per il dettaglio completo ecco la tabella
della statistica.
D'altronde, se andiamo oltre, la statistica ci dice
che se il Gubbio continua di questo passo, dopo
38 giornate finirebbe il campionato a quota 29 punti.
In breve, per dirla tutta, il Fano, fanalino di
coda nella passata stagione, ha chiuso a quota 38
punti in classifica. Numeri che parlano da soli.
Serve una netta sterzata. Così non va.
• 06
OTTOBRE 2019 Guidi:
"Bella prova". Zanoni: "Un
sogno". Alvini: "Noi il pallino".
Le foto di Reggiana-Gubbio
Il
Gubbio soffre di "pareggite" dove in otto
giornate ha ottenuto 6 pareggi e 2 sconfitte. Un
pari che sa di zuccherino, non sfama e il Gubbio
rimane ancora a digiuno di vittorie. Il gol di Zanoni
(seppur con la complicità di Narduzzo) aveva
illuso, ma la squadra non regge l'urto nella ripresa
della Reggiana che riagguanta il pareggio con Marchi.
Il trainer rossoblù Federico Guidi vede la
prova della sua squadra in maniera positiva: "Bella
partita. Bella prova. Un unico rimpianto: l'occasione
fallita da Cesaretti solo davanti alla porta poteva
regalarci il 2-0 e cambiava l'inerzia della partita.
Saremmo rientrati in campo nella ripresa con una
fiducia ben diversa. Invece abbiamo avuto la reazione
di una Reggiana che si trova in grande forma. Tuttavia
risposta egregia della squadra. Serve del tempo,
ma le metodologie di lavoro cominciano ad essere
acquisite. Abbiamo concesso poco. Pure in inferiorità
numerica ci siamo difesi bassi, però non
abbiamo disdegnato. Questo significa che stiamo
metabolizzando tutti quei concetti che vengono insegnati
nelle due fasi. Intravedo volontà e carattere
da parte dei ragazzi. Le prestazioni ci sono, manca
solo la vittoria. Mi auguro che nella prossima partita
in casa contro il Carpi il pubblico ci aiuti". Telegrafico
Enrico Zanoni, titolare e in gol: "Esordire tra i professionisti
così... un sogno".
L'allenatore dei granata Massimiliano Alvini non
ci sta: "Ma ci è mancata solo la
vittoria perchè la prestazione c'è
stata. Ci è mancato l'ultimo passaggio, troppi
errori nelle rifiniture tecniche e troppi cross
finiti a vuoto. Dico questo perchè il pallino
del gioco è stato continuamente nostro, soprattutto
in ampiezza. Tante assenze in attacco? Certamente
si è sentito lì in attacco, mi auguro
di recuperare al più presto tutti quanti".
Poi le parole dell'autore del pareggio Mattia Marchi:
"Abbiamo creato diverse occasioni, abbiamo
subito il gol, ma abbiamo avuto una reazione bella
e positiva. Il mio gol? Provato in allenamento,
tutto merito di Staiti...". E proprio Lorenzo
Staiti dice: "Questa squadra ha la mentalità
per vincere. Perciò siamo molto arrabbiati.
Tanta mole di gioco, ma non siamo stati concreti.
Pure l'arbitraggio è stato sfavorevole. Peccato,
questa rabbia la useremo domenica prossima".
Ecco le foto (20 immagini) di Reggio Emilia. Fotoservizio
di Gianni Santandrea. Con la collaborazione di Andrea
Montanari del Reggio Audace Fc.
• 06
OTTOBRE 2019 Gubbio
parte, Reggiana risponde (1-1). Zanoni segna di
testa, nella ripresa lo imita Marchi
Gubbio
contro la Reggiana. Il trainer Guidi conferma il
4-3-3. Ravaglia in porta. Quartetto in difesa con
Cinaglia, Maini, Bacchetti e Zanoni. Un trio di
centrocampo con Sbaffo, Benedetti e Bangu. In attacco
il tridente De Silvestro, Cesaretti e Tavernelli.
La cronaca. In avvio (1') ci prova subito Sbaffo
con un tiro di destro dal limite, palla che sorvola
sopra il montante. Al 14' su un angolo di Varone
in area, Costa svetta di testa e schiaccia a rete,
palla che sibila di poco a lato. Capovolgimento
di fronte (15') con benedetti che serve Tavernelli
che calcia prontamente in porta di destro, para
in tuffo Narduzzo. Al 19' è Staiti che lancia
in un corridoio Marchi che una volta entrato in
area calcia al volo di sinistro, ma salva tutto
Maini che fa muro con il corpo. Al 25' una palla
vagante sulla trequarti con Benedetti che prova
il tiro al volo, ma è telefonato, perciò
para a terra senza problemi Narduzzo. Al 37' un
lancio di Rossi in area, sponda di Marchi per Varone
che incorna a rete, palla che sfiora di poco la
traversa. Nel momento di maggiore pressione dei
granata, arriva il colpo di scena. Infatti al 39'
il Gubbio passa in vantaggio: De Silvestro va via
sulla destra e crossa in area, Zanoni colpisce di
testa, ma Narduzzo è incerto (papera stile
Pepe Reina in Genoa-Milan sul gol di Schone), la
palla gli sfugge tra le mani e finisce in rete.
Al 43' però il Gubbio manca una clamorosa
occasione: Tavernelli ruba palla a sinsitra a Libutti
e mette in area, dove Bangu serve Cesaretti che
da posizione favorevole manca la stoccata vincente
con una conclusione debole e imprecisa, e la palla
sfila a lato. Ripresa. Al 13' trova subito il pareggio:
duettano in velocità sulla destra Varone
e Staiti, con quest'ultimo che pennella in area
un cross al bacio dove sbuca Marchi che di testa
deposita la sfera proprio sotto al sette. Al 27'
un altro brivido quando Libutti crossa in area da
destra, Marchi cerca il bis di testa, ma stavolta
la palla sorvola sopra la traversa. Al 31' il Gubbio
resta in dieci per fallo di Maini su Kargbo per
doppio cartellino giallo. Al 37' ancora Libutti
pennella in area, il solito Marchi gira di testa
verso l'angolino, la palla fa la barba al palo.
Il Gubbio stringe i denti fino alla fine e porta
a casa un punticino. Tabellino:
Reggiana - Gubbio (1-1): Reggiana
(3-5-1-1): Narduzzo; Spanò, Rozzio, Costa;
Libutti (40' st Radrezza), Rossi, Varone, Espeche
(17' st Kargbo), Favale (17' st Santovito); Staiti
(26' st Zanini); Marchi. A disp.: Voltolini, Martinelli, Kirwan,
Haruna, Muro.
All.: Alvini. Gubbio (4-3-3): Ravaglia;
Cinaglia, Maini, Bacchetti, Zanoni; Sbaffo, Benedetti,
Bangu (24' st Lakti); De Silvestro (24' st Sorrentino), Cesaretti
(32' st Konate), Tavernelli (40' st Meli). A disp.:
Zanellati, Filippini, Munoz, Malaccari, Ricci, Battista. All.:
Guidi. Arbitro: Giordano di Novara (Salvalaglio
di Legnano e Vitali di Brescia). Reti:
39' pt Zanoni (G), 13' st Marchi (R). Espulso:
31' st Maini (G) per doppa ammonizione. Ammoniti:
Benedetti (G), Bangu (G), Favale (R), Cinaglia (G),
Ravaglia (G).
Angoli: 8-3. Recupero: 2' pt; 6' st.
Spettatori: 5832 (di cui 5017 abbonati). Risultati:
Ottava Giornata - Serie C - Girone B: Carpi
- Feralpisalò 1-0 32'
Carta (C) Imolese
- Fano 0-1 85'
Parlati (F) Padova
- Arzignano Valchiampo 2-0 45'
Kresic (P), 77' Buglio (P) Reggiana
- Gubbio 1-1 39'
Zanoni (G), 58' Marchi (R) Rimini - Virtus
Verona 1-2 53'
Manfrin (V), 64' Van Ransbeeck (R), 69' Odogwu (V) Sambenedettese
- Piacenza 4-2 27'
Paponi (S), 43' Cernigoi (S), 54' Cernigoi (S),
67' Cernigoi (S), 69' Paponi (P), 92' Cernigoi (S) Sudtirol
- Modena 4-3 15'
Bearzotti (M), 19' Morosini (S), 22' De Grazia (M),
24' Casiraghi (S), 69' Morosini (S), 74' Mazzocchi
(S), 89' Rossetti (M) Triestina - Ravenna
0-1 92'
Nocciolini (R) Vicenza - Cesena 2-1 21'
Sarao (C) rig., 29' Vandeputte (V), 52' Giacomelli
(V) rig. Vis
Pesaro - Fermana 1-1 16'
Maistrello (F), 90' Malec (V)
• 05
OTTOBRE 2019 Gubbio
verso il Mapei Stadium senza El Hilali e Manconi.
Partita chiave per mister Guidi
Gubbio
contro la Reggiana senza il centrocampista El Hilali
e l'attaccante Manconi, non convocati. Ma è
il mister Federico Guidi alla vigilia del match
al Mapei Stadium che fa il punto della situazione
dopo la rifinitura: "La Reggiana in questo
momento è la più solida del campionato.
Conosco la maniacalità nel lavoro da parte
del tecnico Alvini. Squadra che riesce ad interpretare
le due fasi in maniera direi eccezionale e con intensità.
Una rosa che, al di là delle assenze, ha
qualità. Dico ho grande stima di Kargbo perchè
lo conosco dai tempi di Campobasso e Crotone, perciò
aggiungo che è un calciatore estremamante
fastidioso nella profondità ed è un
nome che avevo fatto alla società del Gubbio.
Ci sarà inoltre un fattore campo con la tifoseria
granata che ha superato 5000 abbonamenti (5017 per
la precisione ndr). Un clima non facile e perciò
ci vorrà il miglior Gubbio per strappare
dei punti. Tutti noi dobbiamo fare qualcosa in più
perchè finora ci ha impedito di arrivare
alla vittoria. Ma abbiamo fatto passi da gigante.
Ci serve tanta rabbia ai massimi livelli perchè
finora non è bastato per raggiungere i risultati.
Se un punto sarebbe buono? Non è il nostro
modus operandi di cercare un pareggio perchè
vogliamo con tutte le nostre forze cercare di vincere
la partita. L'allenatore è il capro espiatorio?
Ma fa parte del mestiere, so anche che se non ci
fossero i risultati c'è la soluzione che
si possa cambiare l'allenatore. Ormai nel calcio
italiano è una moda. Ma credo che le situazioni
vanno analizzate a mente fredda, capire da dove
si parte e soprattutto capire quali sono gli obiettivi
prefissati". Detto ciò, appare scontato
il 4-3-3. Possibile undici iniziale. Ravaglia in
porta. Un quartetto di difesa con Lakti, Konate,
Bacchetti e Filippini. A centrocampo il trio possibile
Sbaffo, Benedetti e Bangu. In attacco il tridente
De Silvestro, Sorrentino e Tavernelli. É
solo un'ipotesi. In panchina scalpitano pure Cinaglia,
Meli (che potrebbe giostrare pure mezzala), Malaccari
e lo stesso Cesaretti che per adesso è il
più continuo dei rossoblù. Tutti nodi
che verranno sciolti solo all'ultimo istante. Convocati
in ventidue: Bacchetti, Bangu, Battista, Benedetti,
Cesaretti, Cinaglia, Conti, De Silvestro, Filippini,
Konate, Lakti, Maini, Malaccari, Meli, Munoz, Ravaglia,
Ricci, Sbaffo, Sorrentino, Tavernelli, Zanellati
e Zanoni.
• 03
OTTOBRE 2019 Focus.
Un Gubbio snob (?) e una Reggiana senza punte. C'è
sempre un capro espiatorio...
Gubbio,
questa vittoria che non arriva. Tanti i punti di
riflessione. A tal proposito troviamo curioso e
significativo un articolo uscito alcuni giorni fa
su il "Corriere della Sera" dell'autorevole
giornalista Mario Sconcerti che ha parlato dell'attuale
situazione deficitaria del Milan usando parole taglienti,
ma talvolta una certa critica può pure aiutare
per potersi migliorare, e non la si può sempre
vedere (o giudicare) per forza di cose in malomodo
e sotto un'ottica sempre sfavorevole, sgarbata,
scortese o brutale. Non si può essere erroneamente
sempre integralisti nel classificare un'opinione e
quindi va accettata. Mica siamo nel Medioevo, per
fortuna. Tuttavia Sconcerti ha scritto: "Un
Milan sbagliato e snob, dove troppi si somigliano.
Di chi è la colpa? Dell'allenatore o dei
dirigenti?". Ma va oltre scrivendo che tra
l'altro "manca il carattere di un mediano,
la bestemmia di un tecnico, sotto tutti bravi e
incompiuti. Sono una preda, mai un cacciatore. I
dirigenti hanno agito come didascalie e non come
rifondatori di energie. Mentre il calcio va discusso,
confrontato, sofferto e giocato". Ecco, parole
che nel calcio potrebbero calzare a pennello in
ogni categoria e in ogni grado. D'altronde quando
si vivono delle situazioni difficili e complicate
si cerca sempre un capro espiatorio. L'allenatore
è sempre il principale imputato. Ma in verità
quante volte si parla di progetto. Ma dietro questa
parola di fatto si nasconde un mondo fatto di incertezze,
confusione e poca programmazione. Si perchè
si parla constantemente di un nuovo inizio, ogni
anno si cambia allenatore (e calciatori), ma ormai
è diventato uno specchietto per le allodole,
cioè un parafulmine contro critiche e dubbi.
Ovvero i fatti parlano chiaro: il susseguirsi di
allenatori sulla panchina rossoblù (nel dopo Magi che ha
resistito un biennio) è da
primato: Cornacchini, Pagliari, Sandreani, Galderisi
e Guidi in due anni e poco più. Si parla
di giovani, ma il progetto poi non inizia mai, l'allenatore
di turno dopo poche partite viene subito messo in
discussione. E una situazione di classifica difficile
non aiuta. Evidentemente ci sono anche altri problemi
oltre l'allenatore. Ma adesso non c'è via
di uscita. Serve grinta e il Gubbio ha bisogno di
certezze. Dovrà dimostrarlo soprattutto in
campo. Ora si gioca contro una Reggiana incerottata.
Una squadra che ha perso per strada i suoi pezzi
da novanta in attacco: in successione Scappini,
Marchi (assenti sicuri domenica) e Lunetta (in forse),
tant'è che nel match contro l'Arzignano Valchiampo
il tecnico Alvini ha dovuto cambiare modulo (3-4-2-1)
schierando una sola punta, Kargbo, che tra l'altro
è un giovane della Sierra Leone che funge
prevalentemente come seconda punta. In dubbio pure
il centrocampista Varone. Così che la società
granata è corsa ai ripari e in prova c'è
pure un ex attaccante rossoblù: è
il gambiano Sulayman Jallow, reduce dall'esperienza
di Cuneo. Ora conta solo il campo. Ai posteri l'ardua
sentenza.
• 02
OTTOBRE 2019 Bangu:
"Non è vero che concediamo troppo.
Semmai serve più rabbia in campo per vincere"
Parla
il centrocampista Luzayadio Andy Bangu che domenica
ha esordito dal primo minuto. Dice: "Mi
sono trovato bene, ma non era facile perchè
da tempo non giocavo una gara intera. C'è
rammarico per il risultato". Il trainer
lo ha schierato mezzala, è il suo ruolo naturale?
"Ho sempre giocato mezzala, a sinistra o
a destra". Parliamo della squadra, cosa
va e cosa non va? "Per me è un giudizio
positivo contro la Feralpisalò perchè
abbiamo giocato contro una buona squadra. Ci è
mancato solo il gol. Abbiamo fatto un buon primo
tempo a livello di gioco. Abbiamo avuto tre o quattro
palle da gol per segnare. Inoltre abbiamo concesso
una palla gol o due e basta. Ovvio che quando non
si vince si parla dell'ennesimo pareggio".
Appunto, nessuna vittoria, quindi? "Gli
episodi non sono stati a nostro favore. Abbiamo
preso anche due pali. Ma se giochiamo così
prima o poi arriverà pure la vittoria. Sia
a Rimini che contro la Feralpisalò potevamo
fare risultato pieno". Tanti calciatori
mutati in rosa possono influire? "Sì,
è un fattore da tenere in considerazione.
Trovarsi in campo con della gente con cui non hai
mai giocato insieme diventa più difficile.
Bisogna imparare veloce e certi errori li commettiamo
di meno". Lei conosce bene l'allenatore
Guidi, ultimamente è finito nel mirino come
spesso succede per un tecnico quando i risultati
non arrivano. Un commento? "Questo è
il calcio. Non penso che il mister abbia delle responsabilità.
Lo dico perchè la squadra si esprime bene.
Il mister lavora tanto e noi ce la stiamo mettendo
tutta per acquisire il suo credo. Abbiamo fatto
dei passi in avanti. Oltretutto io sono venuto a
Gubbio soprattutto perchè c'era mister Guidi:
mi ha voluto, l'ho avuto per lungo tempo nelle giovanili
da quando avevo 11 anni fino ai 18 anni, perciò
lavorare con lui mi piace e credo nel suo lavoro".
Sì, ma c'è da dire che talvolta questa
squadra concede troppo nelle retrovie, non è
così? "Per subire troppo, cioè,
cosa intendete dire?". Ci spieghiamo meglio:
troppo spesso un attaccante degli avversari rimane
solo davanti al portiere, ora così ci può
dare una spiegazione? "In ogni partita ci
può stare che si concedono due palle gol.
Voglio dire, ad esempio il Vicenza vuole vincere
il campionato. Quindi o sei alla pari loro, oppure
qualcosa non va nel Vicenza. Per le altre partite
ribadisco che ci può stare concedere qualche
palla gol. A volte può sembrare che siamo
troppo alti, invece non è così. Più
che altro ci sono errori individuali o la bravura
dell'avversario". Ma la classifica però
non aiuta, giusto? "Questo sì, ma
ribadisco che la crescita della squadra è
visibile". Domenica appuntamento contro
la Reggiana, perciò? "Buona squadra,
forte, con risultati eccellenti e ci aggrediranno,
ma finora non ho visto squadre scarse. Faremo la
nostra partita e dovremo essere reattivi".
E il clima nello spogliatoio come è? "Tutto
sommato è positivo. Siamo sereni. Forse serve
più rabbia da parte nostra".
• 01
OTTOBRE 2019 Espeche:
"Sai quello che lasci e non ciò che
trovi. Avrei preteso che mi portassero rispetto..."
Un
ex rossoblù sulla strada del Gubbio. L'anno
scorso tra le fila dei rossoblù, ora è
con la Reggiana. Parliamo con il difensore Marcos
Espeche. Sensazioni? "A Gubbio ho lasciato
dei rapporti importanti. Legami che vanno al di
là del campo. Conosco diversi calciatori:
in particolare Maini che adesso non sta trovando
tanto spazio, ma è un ragazzo che conosco
da tempo, c'è un rapporto fantastico. Proverò una sensazione particolare. Ma soprattutto
per come si è sviluppato alla fine il tutto...".
Cioè, intende dire? "Sono dipiaciuto
che non sono rimasto. Ma più che altro per
come sono andate le cose. In estate prima mi hanno
detto sì, poi no, poi non si sa, poi vediamo.
E poi niente". Quindi? "Potevo
anche non rientrare nei piani dell'allenatore o
della società. Alla fine però ci sono
certi modi per come ci si lascia. Questo lo metto
davanti a tutto. Mi dovevano dire subito la verità
e me ne facevo una ragione. Invece prima mi avevano
parlato di rinnovo, facciamo questo e quest'altro,
poi mi lasciano in stand by senza avermi detto nulla
di concreto. Non mi è sembrato giusto il
modo, ecco. Ma in definitiva mi trovo bene ora a
Reggio Emilia". In altre parole serviva
più chiarezza e riguardo? "Senz'altro.
Penso di essermi sempre comportato nel modo giusto.
Sono stato sempre una persona corretta e non ho
sbagliato mai nulla a livello comportamentale. Perciò
è un discorso che va al di là del
calciatore che si può discutere o meno. Mi
aspettavo più chiarezza e sincerità.
Voglio dire alla fine non costa nulla alzare il
telefono e dirmi le cose come stanno".
Accipicchia. Invece del Gubbio attuale, se lo aspettava
così in difficoltà in classifica?
"Credo che quando si cambiano tanti calciatori
in una squadra è sempre un terno al lotto.
Sai quello che lasci ma non sai quello che trovi.
Un proverbio che dice la verità. Non è
facile entrare nella testa dei calciatori in breve
tempo. Ormai nel calcio di oggi contano solo i risultati.
Sinceramente mi aspettavo un Gubbio che avesse trovato
qualche difficoltà, ma non fino a questo
punto". Ora alla Reggiana con l'allenatore
Alvini che la scorsa estate era stato cercato dal Gubbio. Che
dice? "Viene
detto che la Reggiana è una sorpresa perchè
è stata ripescata. In realtà la Reggiana
non ha bisogno di nessun tipo di presentazioni.
Una società blasonata, che ha una storia,
con un organico di tutto rispetto e competitivo.
L'allenatore Alvini poi è davvero molto preparato,
oltretutto ha un grande pregio". Ovvero?
"Sa arrivare dentro la testa di ogni calciatore.
Al giorno d'oggi è la cosa più importante
nel calcio. Puoi avere le idee più belle
del mondo, ma se poi non sei in grado di trasmettere
certe idee, allora è inutile lavorarci perchè
la squadra non ti segue. Il mister Alvini possiede
questo grande pregio: è una questione di
carisma, ha idee chiare e concrete, sicuramente
è un passo avanti". Curiosamente
abbiamo letto domenica di un modulo 3-4-1-2 dove
Espeche ha giocato a centrocampo nel duo centrale.
Come è questa storia? "Fa parte della
mia storia. Ho una fortuna: sono molto attento e
cerco di immagazzinare più concetti possibili,
tutto ciò mi permette di sapere cosa fare
in qualsiasi ruolo a livello tattico".
In definitiva, domenica che partita può essere?
"Non sarà una gara facile. Tante
le cose in ballo. Il Gubbio vorrà vincere
perchè ancora gli manca, ormai è una
situazione da dentro o fuori. Mi aspetto una partita
veramente tosta".
[vai a inizio pagina] [vai
alle news] [vai all'archivio
news]
|