[vai alle news] [vai all'archivio
news]
• 30
OTTOBRE 2018 Petti:
"Sarà battaglia. Gubbio che attacco!
Noi rosa giovane. Nel biennio? Un grande gruppo!"
É
stato calciatore dei rossoblù nel biennio
vincente in cui il Gubbio è tornato nei professionisti
e poi un onorevole sesto posto in serie C da neopromossi.
E da due stagioni si trova adesso a Rimini. Stiamo
parlando di Alessio Petti. Parte l'intervista con
questa prima domanda. Romagnoli da neopromossi,
come giudica finora questo campionato? "Si
tratta di un campionato complicato: tutte le squadre
sono attrezzate, sia chi si deve salvare, sia chi
ha ambizioni di alta classifica. Si vedono infatti
delle grandi individualità, per questo motivo
escono ogni domenica anche dei risultati strani.
Lo dimostra d'altronde il Pordenone che è
molto forte ed è uscito sconfitto in casa
con la Fermana. Con tutto il rispetto per la Fermana
ovviamente. Anche noi all'inizio vincemmo con la
Triestina. Un girone equilibrato, dove ci sono tante
squadre appaiate". Nello specifico Petti
è risultato il migliore in campo (secondo
le pagelle stilate) domenica scorsa contro il Sudtirol.
Però come si sta trovando in questo ruolo
da difensore centrale? "Ormai questo è
diventato il mio ruolo principale. Ma diciamo che
quando ho incominciato a giocare, ho sempre fatto
il terzino. Pure a Gubbio mi è successo,
a parte in serie D quando feci in alcune circostanze
il centrale per via dello schieramento degli under.
L'anno scorso facevo il centrale in una difesa a
tre, questo succedeva fino a una settimana fa. Adesso
abbiamo cambiato allenatore e faccio il centrale
di sinistra in una difesa a quattro: domenica direi
che mi sono trovato bene. Mi trovo a mio agio su
tutta la linea difensiva, ma con dei compagni che
mi danno una mano come Ferrani e company".
Appunto, è arrivato Acori sulla panchina.
Un tecnico che a Gubbio utilizzava il 4-1-4-1 e
a Rimini domenica ha impiegato il modulo 4-4-1-1.
Come è stato l'impatto con questo nuovo allenatore?
"Si è vista subito l'impronta di
un allenatore esperto, ha fatto categorie importanti
e ha avuto sotto mano fior di calciatori in carriera.
Parla poco, ti dice poche parole, ma si fa capire
quello che vuole e di conseguenza ti sa trasmettere
sicurezza". Domenica da ex, contro un Gubbio
che stenta però a decollare (solo 8 punti
in nove partite). Che ci può dire? "Più
o meno abbiamo fatto finora un cammino simile, anche
se noi dobbiamo recuperare una gara con la Ternana.
Credo che ogni partita va presa con le molle. Non
sarà facile per noi venire a Gubbio perchè
possiede delle individualità importanti.
Perciò mi aspetto una battaglia".
Ma si sarebbe mai aspettato una partenza così
lenta del Gubbio? "L'inizio di un campionato
è sempre un rebus. Se si parte con il piede
giusto cresce l'entusiasmo. Se si sbaglia qualche
partita, diventa subito negativa la situazione.
Ma il Gubbio ha tanti punti di forza per potersi
riprendere. In squadra ci sono il capitano Marchi,
Casiraghi (con cui sono molto amico), Piccinni è
esperto e con Pedrelli ci giocai insieme ai tempi
del Cesena. Ma non dimentico Casoli e Campagnacci".
E del Rimini, qualche nome da temere? "Volpe
è un attaccante giovane interessante come
lo era Candellone a Gubbio. Poi cito Cicarevic,
Candido e Guiebre. Tanti ragazzi di prospettiva,
in una rosa giovane". Quel biennio a Gubbio?
"Due anni fantastici. Una vittoria in campionato
in D e un sesto posto in C. Sono rimasto molto legato
alla città di Gubbio, mi sento a casa. Sarà
un piacere tornarci dove ho ancora tanti amici.
Mi farà strano entrare nell'altro spogliatoio".
Qualche maligno dice che quei successi erano scontati,
lei cosa ne pensa? "Credo che vincere non
è mai facile perchè in ogni domenica
devi portare a casa i tre punti. Con mister Magi
ho fatto tre anni ottimi, perchè c'ero stato
pure alla Maceratese dove avevamo vinto un campionato.
In Serie D eravamo forti, ma siamo stati bravi noi
riaddrizzare la baracca perchè eravamo partiti
male. In serie C a maggior ragione: c'era tanta
organizzazione ottenendo un risultato straordinario
con calciatori normali. Non c'erano dei nomi da
top player. La nostra forza è stato un gruppo
fantastico, composto da grandi persone".
• 29
OTTOBRE 2018 Focus.
Gubbio... e un Pesce fuor d'acqua. Volontà
sì, incisività no. Casiraghi: è
contrattura
Basta
scrutare la Gazzetta dello Sport del lunedì
per fotografare in sintesi la prestazione a Salò.
Una frase concisa ma molto indicativa: «Gubbio
volenteroso ma raramente pericoloso». E parlano
da sole anche le pagelle: sette undicesimi della
squadra non raggiunge la sufficienza, il 63% degli
interpreti. Pure i subentrati non raggiungono la
sufficienza, solo Battista si salva dagli altri
giudizi negativi. Per fare una analisi completa
invece ci sono da definire diversi aspetti. A partire
da un concetto espresso nel quotidiano in rosa.
Questa squadra si dimostra inconsistente in fase
di finalizzazione. Pochissime le palle giocabili,
soprattutto per quegli attaccanti che si trovano
spesso spalle alla porta: Marchi è costretto
a rincorrere palloni e non viene aiutato dai compagni
di reparto. Ma il problema nasce dalla parte nevralgica
del campo (ormai è da tempo che tastiamo
questo tasto). A centrocampo la manovra spesso è
lenta, macchinosa e quindi prevedibile. Manca cioè
una certa
aggressività e velocità, due prerogative che dovrebbero essere il
pane quotidiano per una squadra soprattutto come
il Gubbio che deve farsi spazio contro contendenti
piuttosto agguerrite. Non si capisce se è
un problema di scelte (di atteggiamento o tattico),
oppure dipende dalle caratteristiche dei calciatori
che non sono in grado di eseguire o interpretare
un certo tipo di input a livello di gioco. Da più
parti (e da tempo) infatti si sta dibattendo anche
sul fatto che questa squadra abbia dei limiti e
che sia stata costruita con poca logica: si è
pensato più al fronte avanzato e meno al
centrocampo. Si è
parlato inoltre di interpreti poco strutturati fisicamente
ma anche di interpreti che sono predisposti solo
per un tipo di gioco (il 4-3-3, che si utilizzava
in estate). Ovviamente sono
opinioni, queste, che per adesso lasciano il tempo
che trovano. C'è bisogno di tempo prima di
fare certi giudizi. Chiaro però che
se continueranno a durare questi problemi, nasce
spontaneo più di un interrogativo. A livello
tattico tra l'altro si intravede poco sfruttamento
del gioco in ampiezza, mentre si punta di più alle
verticalizzazioni. Lo dimostrano le poche azioni capitate
in terra lombarda, con un modo di fare simile. Una
spizzata
o sventagliata dalla trequarti in profondità che
si ripete a più riprese: solamente in un
caso è avvenuto un cross da destra di Tofanari
per Marchi nel primo tempo. Basta scrutare gli highlights
in maniera attenta sul portale Elevensports.it (ed
è più marcato il concetto guardando la partita nella sua totalità).
Si evidenziano inoltre le occasioni create. Nel primo
tempo sette opportunità della Feralpi contro le
due azioni
del Gubbio. Nella ripresa meno occasioni per i locali,
ma i rossoblù producono appena due chance
vere degne di nota: il rigore poi segnato da Marchi
e l'occasione in area di Plescia. Troppo poco, per una squadra che doveva
reagire allo svantaggio. Perciò torna in ballo la frase scritta che calza a pennello: Gubbio volenteroso
ma raramente pericoloso. Chiaro però che
il Gubbio ha dovuto fare i conti con un Pesce fuor
d'acqua. Altra frase che calza a pennello perchè
proprio Pesce ha cambiato l'inerzia della partita:
prima con un palo interno clamoroso colpito e poi
con un bolide alla Cristiano Ronaldo (di Empoli)
per intenderci. Pertanto il Gubbio deve cambiare
rotta, la classifica langue. E come se non bastasse, c'è anche
il caso di Casiraghi: è uscito nella ripresa,
non per scelta tecnica, ma perchè
ha riportato un problema muscolare (contrattura).
In attesa di esami specifici. Piove
sul bagnato.
• 28
OTTOBRE 2018 Sandreani:
"Noi con il pallino". Toscano:
"Vittoria meritata". Le foto di Feralpisalo-Gubbio
Gubbio
che cade sotto i colpi della Feralpisalò.
Un bolide dai venti metri di Pesce sotto il sette
fa da apripista (e in avvio aveva colpito pure un
palo interno). Raddoppio di Ferretti nella ripresa
con un tiro chirurgico, poi accorcia Marchi su rigore.
Il Gubbio si sveglia un po' tardi: troppo compassato
sulla mediana nella prima frazione, l'iniziativa
in avvio dei lombardi è più intraprendente.
Ma l'allenatore Alex Sandreani non ci sta: "Abbiamo
fatto una buona gara, affrontata a viso aperto.
Abbiamo giocato a calcio. Abbiamo provato a mettere
in difficoltà una forte Feralpisalò
e abbiamo avuto il pallino del gioco, però
un gol bellissimo di Pesce ha cambiato l'inerzia
della partita. Nella ripresa abbiamo avuto un buon
approccio, creando, ma il raddoppio di Ferretti
ci ha tagliato le gambe. Sul 2-1 abbiamo avuto l'occasione
del pareggio con Plescia. Non è la stessa
sconfitta di Imola, sono fiducioso. Dobbiamo proseguire
a continuare a giocare, il lavoro alla lunga paga
sempre. Stiamo seminando tanto, però ora
raccogliamo veramente poco". Non parla
nessun altro nel Gubbio (calciatori chiusi nel silenzio).
Dalla parte dei gardesani parlano in cinque (come
riporta il portale web Feralpisalo.it). Prima l'allenatore
dei verde-azzurri, Domenico Toscano, dice: "Una
vittoria arrivata in modo meritato. Abbiamo poi
riaperto la gara con il rigore loro, ma ci può
stare perchè avevano forze fresche. Buona
prestazione con uno spirito giusto. I gol di Pesce
e Ferretti sono stati di ottima fattura. Ci godiamo
la vittoria". L'autore del primo gol, Simone
Pesce: "Partita dura, ma siamo stati bravi.
Questa è una vittoria di squadra. Il mio
gol? Ogni tanto ci provo e ogni tanto qualche gol
da fuori lo faccio". Poi l'autore del gol
del raddoppio, Andrea Ferretti: "Vittoria
importante, non era facile con una squadra tosta".
Tocca al centrocampista Davide Raffaello: "Morale
alto, siamo in crescita in un campionato equilibrato".
Parla anche il patron dei lombardi, Giuseppe Pasini:
"Bella vittoria, meritata per come abbiamo
giocato nel primo tempo. Dimostrato di giocare bene
e saper soffrire. Merito dei ragazzi e del mister
che fa emergere quello che di buono stiamo facendo".
Ma intanto ecco le foto (12 immagini) della partita
tra Feralpisalò e Gubbio. Fotoservizio di
Fotolive di Filippo Venezia. Eccole in sequenza
nel link.
• 28
OTTOBRE 2018 Feralpi,
2-1 al Gubbio. Eurogol di Pesce. Ferretti fa bis
e Marchi accorcia. Schiaroli espulso
Feralpisalò
contro Gubbio. Il trainer Sandreani conferma il
4-3-1-2. Marchegiani in porta. Quartetto di difesa
con Tofanari, Espeche, Piccinni e Lo Porto. Trio
di centrocampo con Malaccari, Benedetti e Ricci.
Davanti Casiraghi tra le linee a supporto del duo
Marchi e Campagnacci. La cronaca. Al primo affondo,
dopo appena un giro di lancette, i padroni di casa
si fanno subito molto pericolosi: da azione nata
dalla sinistra da Parodi, con difesa eugubina che
si salva in mischia, dal limite Pesce fa partire
un tiro secco di sinistro al volo radente che colpisce
la parte interna del palo e poi la
palla di conseguenza scorre davanti alla porta senza
esito. Pericolo, grande, scampato. Al 12' sventagliata
di Casiraghi dalla trequarti verso Campagnacci in
area, ma l'attaccante rossoblù viene chiuso
in tackle da Legati, quando era solo davanti al
portiere. Al 20' altro grosso pericolo in area eugubina:
Ferretti va via sulla destra e rimette in mezzo
una palla velenosa dove Marchegiani buca l'uscita,
ma per fortuna del Gubbio c'è Espeche in
agguato che salva tutto sulla linea di porta anticipando
l'attaccante Marchi. Ma è forcing della Feralpi.
Al 21' leggerezza di Benedetti che perde palla sulla
trequarti, così Ferretti calcia un sinistro
insidioso che costringe Marchegiani a gettarsi in
tuffo: con la punta delle dita riesce così
a deviare in corner. Sul seguente angolo, Scarsella
di testa in area anticipa tutti e gira bene in porta:
la sfera fa la barba al palo. Monologo dei lombardi
con Ferretti al 23' quando fa partire una rasoiata
che si perde davvero di poco a lato. Per fortuna
(al 25') che c'è una fiammata in area locale
di Marchi: si gira, si porta la palla sul sinistro
e calcia radente in porta, ma De Lucia in tuffo
abbranca la sfera. E al 32' esce per infortunio
Guerra per i locali, entra Raffaello e così
il tecnico Toscano va sl 3-5-2. Al 33' proteste
locali per un presunto fallo di mani in area di
Espeche, su un colpo di testa di Scarsella, ma l'arbitro
fa proseguire. Al 41' un eurogol sblocca tutto:
dalla sinistra Parodi serve in mezzo Pesce che fa
partire un tiro al volo di sinistro dai venti metri
che si impenna, scavalca Marchegiani e la
palla si insacca sotto all'incrocio. Al 43' ci prova
Campagnacci dal limite, ma il tiro è sporco
e finisce a lato. La ripresa. Subito in avvio il trainer
Sandreani toglie Casiraghi e subentra
Battista. Al 18' ecco il raddoppio dei locali: al
limite Ferretti è lesto, si libera e calcia
un sinistro chirurgico con la palla che finisce
nell'angolino basso. Tuttavia al 21' c'è
un rigore per il Gubbio: sugli sviluppi di un corner
di Battista in area, un presunto tocco di mani di
Legati viene punito con un penalty. Dagli undici
metri Marchi è freddo e la palla si insacca
a fil di palo. Poi al 27' è il nuovo entrato
Plescia che si fa trovare pronto in area, carica
il destro al volo, De Lucia si salva in angolo in tuffo. Nel finale il neo entrato
Schiaroli viene espulso per somma di ammonizioni,
per fallo su Ferretti. Tabellino:
Feralpisalò - Gubbio (2-1): Feralpisalò
(3-4-1-2): De Lucia; Legati, Magnino, Marchi P.;
Vita, Pesce, Scarsella, Parodi (11' st Mordini); Guerra
(32' pt Raffaello) (32' st Corsinelli);
Mattia M., Ferretti. A disp.: Livieri, Dametto,
Ambro, Martin, Hergheligiu, Moraschi. All.: Toscano. Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari (40' st De Silvestro), Espeche, Piccinni,
Lo Porto (19' st Schiaroli); Malaccari, Benedetti, Ricci
(19' st Pedrelli); Casiraghi (1' st Battista);
Marchi E., Campagnacci (19' st Plescia). A disp.: Battaiola,
Nuti, Paolelli, Conti A., Tavernelli. All.: Sandreani. Arbitro:
Giordano di Novara (Licari di Marsala e Micalizzi
di Palermo). Reti: 41' pt Pesce (F), 18'
st Ferretti (F), 21' st Marchi E. (G) rigore. Espulso:
45' st Schiaroli (G) per doppia ammonizione. Ammoniti:
Ricci (G), Pesce (F), Battista (G), Vita (F), Marchi
M. (F), Malaccari (G). Angoli: 4-2 per il
Gubbio.
Recupero: 1' pt; 5' st. Spettatori:
658 (di cui una decina da Gubbio). Risultati:
Nona Giornata - Serie C - Girone B: Fano
- Monza 0-2 67'
Ceccarelli (M), 92' Iocolano (M) Feralpisalò
- Gubbio 2-1 41'
Pesce (F), 63' Ferretti (F), 67' Marchi E. (G) rig. Giana
Erminio - Albinoleffe 0-0 Pordenone
- Fermana 0-1 31'
Giandonato (F) rig. Renate - Triestina 1-3 10'
Mensah (T), 30' Spagnoli (R), 59' Steffè
(T), 81' Granoche (T) Rimini - Sudtirol 0-0 Teramo
- Ravenna 2-1 34'
Spighi (T), 77' Raffini (R), 80' Barbuti (T) rig. Ternana
- Sambenedettese rinviata Vicenza
- Virtus Verona 3-2 12'
Curcio (Vc), 32' Lavagnoli (Vv), 37' Grandolfo (Vv),
49' Giacomelli (Vc) rig., 87' Bizzotto (Vc) Vis
Pesaro - Imolese 1-3 37'
Lanini (I) rig., 80' Kirilov (V)
• 27
OTTOBRE 2018 Casoli
e Conti out per infortunio. Ventuno convocati per
la Feralpisalò. La vigilia in silenzio
Il
silenzio più assoluto. Vigilia della partita
contro la Feralpisalò con le bocche cucite.
Per il resto tutto come previsto. Non sono convocati
il mediano Massimo Conti (stop per una elongazione
al legamento) e la mezzala Casoli (stiramento).
Anche se quest'ultimo potrebbe essere recuperabile
per la partita di domenica prossima 4 novembre contro
il Rimini. Mentre torna abile e arruolato il jolly
di centrocampo Malaccari. Pertanto la formazione
del trainer Alex Sandreani dovrebbe essere scontata
con il consueto modulo basato sul 4-3-1-2. Marchegiani
in porta. Quartetto di difesa probabile con Tofanari,
Espeche, Piccinni e Pedrelli. A centrocampo possibile
quindi il trio formato da Benedetti, Ricci e Malaccari.
Ma non è escluso che Sandreani possa confermare
Benedetti playmaker, Ricci così verrebbe
dirottato nel ruolo di mezzala sinistra e Malaccari
potrebbe fungere da mezzala destra. Insomma, non
è escluso un cambio di interpretazione degli
stessi interpreti. In avanti invece non dovrebbe
cambiare nulla: ovvero Casiraghi a fungere da trequartista
a supporto del duo di attacco Marchi e Campagnacci.
Anche se quest'ultimo potrebbe finire in ballottaggio
con De Silvestro. Sono in pratica ventuno i convocati
per la trasferta lombarda: Battaiola, Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi,
Conti Andrea, De
Silvestro, Espeche, Lo Porto, Malaccari, Marchegiani, Marchi, Nuti,
Paolelli, Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Schiaroli, Tavernelli e Tofanari.
Ma intanto sono stati ufficializzati dalla Lega
gli orari dalla nona alla tredicesima giornata.
Contro il Rimini (in casa) si giocherà alle
ore 14:30 il 4 novembre. Viene tenuta in sospeso
la succesiva gara che si dovrebbe giocare a Terni
l'11 novembre (più sotto spiegheremo il motivo).
Per il resto si giocherà sempre di domenica
e sempre con inizio alle ore 14:30. Gubbio contro
la Giana Erminio in casa il 18 novembre e nella
trasferta contro il Renate il 25 novembre. Parlavamo
della Ternana. In pratica è un continuo caos.
Proprio nelle ultime ore il Consiglio di Stato ha
sospeso per via cautelativa il provvedimento del
Tar del Lazio (che chiedeva il ripristino di 22
squadre in serie B), pertanto riporta il numero
delle squadre a 19 in cadetteria. Perciò
torna tutto come prima. Così tutte le squadre
di serie C sospese (perchè figurano nella
forbice delle possibili ripescate) dovebbero tornare
a giocare il prossimo 4 novembre. Ma adesso dipenderà
dalla Figc che si riunirà martedi: si attendono
delle decisioni in merito per come si dovrà
procedere. Colpi di scena continui. Riprovevole.
• 25
OTTOBRE 2018 Conti,
stop per una elongazione. Emergenza in mediana.
Ma si rivede Malaccari in gruppo
Partiamo
dagli infortunati perchè è arrivato
in serata un bollettino ufficiale della situazione
in infermeria nella Gubbio Calcio. Un comunicato
stampa che recita in pratica quanto segue. Il centrocampista
Massimo Conti si è infortunato durante gli
allenamenti e dovrà stare fermo per almeno
due settimane. Come infortunio viene descritto una
elongazione al legamento collaterale mediale del
ginocchio destro. Si parla invece che è in
via di recupero la situazione di Giacomo Casoli
che si era infortunato con il Sudtirol di domenica
scorsa: viene scritto che ha riportato una lesione
muscolare. Nei giorni scorsi in effetti avevamo
parlato di stiramento. Pertanto la mezzala eugubina
non sarà a disposizione del trainer Sandreani
per domenica: le sue condizioni saranno valutate
quindi nella prossima settimana. Mentre c'è
una buona notizia. Il jolly di centrocampo Nicola
Malaccari ha risolto il problema muscolare (uno
stiramento) e quindi torna a disposizione per la
partita in trasferta contro la Feralpisalò.
Questo è il resoconto da fonti ufficiali
della condizione degli infortunati. A questo punto
la situazione è piuttosto chiara. A centrocampo
soprattutto ci saranno le maggiori defezioni viste
le assenze di Casoli e per ultimo di Conti. Pertanto
l'allenatore Alessandro Sandreani dovrebbe confermare
il 4-3-1-2. Stabile nel suo posto il portiere Marchegiani.
In difesa potrebbe essere riproposto il quartetto
difensivo basato su Tofanari, Espeche, Piccinni
e Pedrelli (in ballottaggio con Lo Porto). A centrocampo
si va così verso il trio formato da Benedetti,
Ricci e Malaccari. Davanti invece non cambierà
nulla con la conferma di Casiraghi tra le linee
a supporto del duo di attacco Marchi e Campagnacci.
Questo potrebbe essere l'undici iniziale. Chiaro
però che poi il tecnico rossoblù deciderà
all'ultimo momento. Sull'altra sponda, il tecnico
Domenico Toscano dovrebbe confermare il modulo 3-4-2-1.
Cioè con De Lucia in porta. Poi il trio di
centrali formato da Legati, Magnino e Paolo Marchi.
A centrocampo il quartetto basato su Vita, Pesce,
Scarsella e Parodi. In attacco Ferretti e Guerra
ai lati a supporto della punta Mattia Marchi. Sarà
invece assente l'esperto bomber Andrea Caracciolo
(ex Brescia) per infortunio. Pertanto nella partita
di domenica saranno presenti tre calciatori in campo
con lo stesso cognome: Paolo e Mattia per i lombardi,
Ettore Marchi per il Gubbio. Fatto davvero curioso.
Flash dal girone. L'ex allenatore dei rossoblù,
Leonardo Acori, è il nuovo allenatore del
Rimini dove è stato presentato già
giovedì alla stampa: sostituisce in panchina
Gianluca Righetti che aveva rassegnato le dimissioni
dopo la gara persa in trasferta con la Feralpisalò
(per 2-0). In settimana un'altra panchina era saltata:
a Monza è stato esonerato Marco Zaffaroni,
ed è arrivato sulla panchina brianzola Christian
Brocchi.
• 24
OTTOBRE 2018 L'editoriale.
La fine del calcio, pure quello genuino. Una volta
c'era un binomio inossidabile
In
presenza del silenzio stampa dei calciatori, prendiamo
spunto da due curiosità che abbiamo trovato
nel web. In primis ci ha colpito uno striscione
che era apparso nella curva dell'Inter alcuni anni
fa, che recitava così a grandi linee: «Il
calcio è una storia di passione. Senza la
passione il calcio è morto». E lo si
può evincere in questo articolo dell'Ansa.
Come dargli torto. Noi della nostra generazione
siamo nati e cresciuti dando un calcio al pallone,
che per ogni ragazzino era il gioco più immediato.
E per giocare a calcio ogni spazio era buono: prati,
parchi, la pista di pattinaggio, o nel piazzale
davanti casa. Si giocava sempre, anche per una sola
mezz'ora, e i maglioni o i giacchini fungevano da
pali della porta. Il calcio veniva considerato come
una palestra di vita. Se si giocava tutta la settimana,
la domenica no perchè era sacra: c'è
chi ascoltava la radiolina o chi andava a vedere
il Gubbio (almeno, il sottoscritto, lo faceva già
all'età di quattro anni per mano di suo padre).
Un calcio diverso la domenica: alle sei del pomeriggio
c'era Novantesimo Minuto e la sera, d'obbligo, guardare
la Domenica Sportiva. Il tutto perchè era
condito dalla passione, per il calcio vero e genuino.
Ma oggi questo non esiste più. La modernità,
il business e la tecnologia hanno fatto tabula rasa.
Quel calcio non c'è più, è
distrutto. Quel calcio che regalava anche situazioni
inconsuete ma spontanee. Come può testimoniare
questa foto datata e ancora categoricamente in bianconero.
Ma c'è un altro video che ci ha colpito ed
è stato postato sul guestbook di Gubbiofans.it.
Un video che fa vedere la passione dei tifosi eugubini,
anche in tempi magici come gli anni '80, e anche
in tempi non lontani (di alcuni anni fa). Eccolo
qua, così lo potete gustare.
Un calcio che a Gubbio spesso è stato accompagnato
da una certa passione. Una passione che però
spesso andava coltivata, spalleggiata o agevolata.
Passione che viaggiava su un binomio unico: il tifo
e il calciatore, sempre insieme. Un binomio che
aveva un unico cuore. Il cuore rossoblù.
Ce lo hanno raccontato strada facendo alcuni interpreti
in campo di fine anni '80. Calciatori che spesso
si trovavano a cena con i tifosi eugubini: un binomio
bello, carismatico, genuino, che creava pure una
amicizia tra le parti, creava davvero un binomio
vincente. Questa cosa, in maniera più lieve
ma sempre del tutto coinvolgente, è capitato
(guarda caso) quando c'è stata quella magica
cavalcata verso la serie B datata 2011. Non sono
passati tanti anni, ma sembra una eternità.
Tutto è cambiato. Anche Gubbio si è
accodato alla modernità perdendo la sua vera
genuinità. Una volta (come dicevamo) i calciatori
stavano in mezzo alla gente. Adesso invece addirittura
non parlano tramite i mezzi stampa. Se avviene,
solo in determinati orari, saltuariamente, quando
capita, ed in una unica sede. Anzi, adesso è
stato imposto il silenzio assoluto dallo scorso
9 ottobre: gli ultimi a parlare sono stati Marchegiani
e Plescia. Non esistono più le persone, ma
i robot. Non c'è più un ambiente sano
ma gli standard. Il calcio ormai è sfuggito
alla matrice filosofica di chi lo ha messo al mondo,
un calcio che ormai è irriconoscibile. Di
conseguenza decade anche l'informazione. Cioè
noi giornalisti (oppure ci definiscono pure giornalai
per minimizzare la figura), che siamo da tramite
tra tifosi e una squadra, non hanno più senso
di esistere. Nei corsi di giornalismo ci insegnano
che la stampa va sempre agevolata nella diffusione
chiara nelle notizie. Ma talvolta diventa carta
straccia. Ormai tutti si sostituiscono al sapere
tutto. C'è il diritto di cronaca e di critica
ma qualcuno neanche sa il significato. Il mondo
del calcio, pur con tutti i suoi limiti, è
stato sempre un mondo a misura d'uomo. Ma non lo
è più, nemmeno dalle nostre parti.
Qualsiasi lettore potrebbe obiettare su quello che
stiamo dicendo. La verità assoluta non la
possiede nessuno. La libertà di opinione
è sacra (e siamo aperti a tutti).
• 23
OTTOBRE 2018 Casoli
verso il forfait. Ma Malaccari è rientrato
nel gruppo. Parla Quarta, presente domenica
Partiamo
da una notizia dall'infermeria. Giacomo Casoli è
uscito ad inizio ripresa contro il Sudtirol per
una fitta alla coscia a fine primo tempo. Era rientrato
nella ripresa, ma dopo appena un giro di lancette
ha dovuto gettare la spugna. Si toccava la parte
della gamba sinistra all'altezza del bicipite femorale.
Dopo il match il tecnico Sandreani aveva rivelato
che si trattava di più di una semplice contrattura.
Ma nelle ultime si parla di un piccolo stiramento
per il calciatore eugubino. Almeno è questo
il resoconto dalle ultime informazioni che abbiamo
avuto in possesso. Se è così, quasi
certamente Casoli sarà assente domenica contro
la Feralpisalò. Adesso si aspettano ulteriori
news in settimana per accertare la reale entità
dell'infortunio, anche per sapere i tempi di recupero,
ma è altrettanto chiaro che ora la mezzala
rossoblù va verso il forfait per domenica.
Mentre c'è una buona notizia: Nicola Malaccari
è tornato a correre con il gruppo: aveva
subito uno stiramento in allenamento ed è
stato fuori nelle ultime due partite. Se il jolly
di centrocampo sarà pronto per la sfida contro
il Feralpisalò si vedrà solo nelle
ultime ore. Nodi, evidentemente, che saranno sciolti
solo all'ultimo momento. Intanto abbiamo sentito
Luca Quarta, ex direttore sportivo del Casterigone,
che domenica era presente nella partita tra Gubbio
e Sudtirol. Ecco qual è stata la sua visione
di questa partita: "Ho visto un Gubbio in
crescita rispetto alle prime uscite casalinghe in
campionato. Una squadra più matura. Soprattutto
sul fronte avanzato ho notato una squadra più
potente. Purtroppo dall'altra parte c'era una squadra
ben strutturata, il più basso era alto un
metro e novanta. Pure il team manager era alto un
metro e novanta. Perciò non è stato
facile giocare con questo tipo di avversario. Un
Sudtirol fisico, robusto, e che non concedeva niente.
Il Gubbio ha avuto il merito di tenere botta, ha
subito ma allo stesso tempo è stato sempre
in partita. Questa squadra all'inizio commetteva
alcuni errori tecnici, mentre adesso mi sembra cresciuta
in questo. Credo che il Gubbio ha fatto il massimo
che poteva fare contro un Sudtirol veramente forte.
Ma credo che davanti ci siano calciatori importanti:
Casiraghi, Casoli, Marchi e Campagnacci".
Guarda caso ha citato Campagnacci: in molti si aspettano
di più da lui, ma lei come lo ha visto? "Ma
io bene, l'importante che faccia quello che sa fare.
Sarebbe un valore aggiunto. Qualcuno si era dimenticato
di questo calciatore in Umbria, invece è
stata una scommessa del direttore sportivo: ha detto
infatti che lo riportava in Umbria dopo tanto tempo
che non giocava, per fare vedere che è un
calciatore vero". E in particolar modo
Quarta cita un calciatore che lo impressiona e lo
dice apertamente: "Mi piace molto il portiere,
lo ribadisco: Marchegiani è tanta roba, è
proprio forte". In realtà noi abbiamo
evidenziato un neo: cioè il centrocampo ancora
ci sembra lento nella manovra e nella gestione della
palla. Lei invece che ne pensa? "Diciamo
che la squadra non è di grande struttura,
infatti ci sono diversi calciatori di un metro e
70/75 centimetri. Ma credo che il Gubbio ha sofferto
ma con raziocinio. Nel momento in cui trova un'avversaria
meno robusta e potente, credo che possa esprimersi
ancora meglio. Anche perchè credo che sarà
difficile trovare sempre avversarie come il Sudtirol
che ha fatto una partita perfetta: un 3-5-2 fatto
bene, mai buttavano via la palla, sempre corti,
sovrapposizioni continue, presenti sempre per punzecchiare.
Il Gubbio ha dovuto faticare per stare in partita,
ma non sarà sempre così".
• 22
OTTOBRE 2018 Focus.
L'importanza della "zona nevralgica" del
campo. Un rebus pure la catena di destra
Ci
piace spesso snocciolare i numeri. Perchè
in fin dei conti dicono sempre la verità.
Ma questa volta invece parliamo di tattica. Così
capiamo meglio cosa è avvenuto contro il
Sudtirol rispetto alla partita precedente. Diciamo
che sul campo si è vista la migliore avversaria
finora incontrata. Squadra solida, compatta in ogni
reparto, che gioca un buon calcio, ma soprattutto
gioca quasi sempre palla a terra coinvolgimento
più elementi in fase di possesso in
maniera efficace e fluida, sia nelle geometrie e
sia quando attaccano la profondità. Con una catena
di sinistra molto pericolosa con Fabbri (il terzino)
e Morosini (il centrocampista) che hanno fatto letteralmente
il diavolo a quattro. Soprattutto Morosini (fino
all'espulsione) è risultato devastante: molto
pericoloso nei tagli, con personalità, e
in partita molto spesso è stato perso dall'avversario
di riferimento. Un calciatore di qualità
e di quantità che manca (al momento attuale) nel Gubbio a centrocampo.
Appunto, la differenza è stata tutta qui:
nella parte nevralgica del campo. Una squadra rossoblù
che è andata in sofferenza sulla mediana
per via della prestanza fisica e del livello tecnico
della squadra biancorossa, che ha saputo tenere
il pallino del gioco per quasi tutta la partita,
compreso nella seconda parte della ripresa quando
il Gubbio tra l'altro era in superiorità
numerica. Un centrocampo sudtirolese sovrastante,
per questo motivo il Gubbio si è mostrato di
più con un atteggiamento di attesa e meno
in fase propositiva. Chiaro che in campo c'era un'avversaria
più organizzata e brillante rispetto
alla Fermana vista alcuni giorni prima. Ma è
altrettanto vero che questa partita ha dimostrato
che il reale incaglio del Gubbio si trova a centrocampo.
Quando soprattutto si parla di una poca agilità
nella gestione della palla: era successo
con l'Albinoleffe, con l'Imolese e si è ripresentato
con il Sudtirol. Chiaro che l'infortunio di Casoli
a fine primo tempo non ha agevolato la truppa di
Sandreani: la mezzala eugubina è una pedina
troppo importante per vivacità, dinamismo
e tecnica. Probabilmente in undici contro dieci
nella ripresa sarebbe stato decisivo. Ma la parte nevralgica
del campo è fondamentale in ogni gara: le
due punte Marchi e Campagnacci hanno avuto tra i
piedi pochissime palle giocabili. E Casiraghi tra
le linee è stato stretto nella morsa del
centrocampo altoatesino: una chiusura ermetica in fase
di non possesso palla, molto attenta alla lettura
delle linee di passaggio dei rossoblù, e
pure le torri centrali di difesa si sono mostrate
aderenti e compatte lasciando pochi spazi.
Tutto ciò cosa sta a significare. Che il
punto conquistato con il Sudtirol vale oro, grazie
oltretutto all'onnipresenza del portiere Marchegiani
che si è dimostrato ancora una saracinesca.
Ma tutto ciò sta a significare che a centrocampo
probabilmente la coperta è corta. A meno
che ci sia una crescita graduale di tutto il reparto
che ancora sembra meno dinamico (e quindi più
statico) rispetto alla velocità di pensiero
e di manovra delle altre contendenti. Fermo restando
che si aspetta la crescita di altri elementi in
squadra: su tutti Campagnacci che deve trovare la
giusta condizione e possibilmente va aggiustato
qualcosina sulla catena di destra. Tutto probabilmente
dipende dal fatto che i sincronismi devono essere
ancora oliati. Mentre la nota positiva (oltre che
dal portiere già citato), proviene dalla
difesa: Marcos Espeche si sta dimostrando un ottimo
acquisto, diligente e autoritario nelle chiusure,
nessuna sbavatura o quasi, tranne la parentesi di Imola
(ma in quell'occasione fu bravo Lanini a trovare
il varco giusto ed un eurogol). Ora il prossimo
esame duro con la quotata Feralpisalò.
Altro banco di prova importante.
• 21
OTTOBRE 2018 Sandreani:
"Ok in tattica, meno in qualità".
Zanetti: "Meglio noi". Le foto
di Gubbio-Sudtirol
Nonostante
il pareggio interno, la curva dei tifosi acclama
il tecnico Sandreani con questi cori: "C'è
un solo capitano" e "Sandreani è
uno di noi". Un segnale di stima verso un allenatore
che sta provando a dare tutto con la maglia rossoblù
anche dalla panchina. Ma questa volta sulla strada
trova un Sudtirol che gestisce la partita con il
possesso palla e il Gubbio arranca, e oltretutto
non sa approfittare di una superiorità numerica
per gran parte del secondo tempo. In sala stampa non
si presenta (stranamente) neanche un calciatore
rossoblù (come avvenne dopo la gara con la
Fermana). Parla quindi solamente l'allenatore Alessandro
Sandreani che dice: "Un pareggio importante
conquistato contro una tra le migliori squadre del girone.
Partita con poche occasioni. Ma non abbiamo concesso
niente. Tuttavia ci è mancata la qualità,
ma in partita ci siamo stati alla grande. Soddisfatto
per la prestazione a livello tattico e comportamentale.
Forse dovevamo far correre meno gli avversari e
ci siamo interstarditi in troppe giocate per via centrale.
Nel forcing finale non mi sono piaciute le troppe
imprecisioni". Ma poi parla dei singoli: "Casoli?
É uscito anzitempo e credo che sia ben più
di una contrattura. Malaccari? Credo che dovrebbe
essere dei nostri, già in settimana. Campagnacci
indietro nella condizione? Credo che può
arrivare solo giocando, ha qualità e lo aspettiamo.
Ma infine vorrei aggiungere...". Prego,
dica: "Non abbiamo preso ancora gol, da
due partite, questo a mio avviso va rimarcato. Questa
squadra è in continua crescita". Sull'altra
sponda parla il tecnico del Sudtirol, Paolo Zanetti:
"Due punti persi? Ma credo che è
un punto importante perchè a Gubbio a livello
di cabala ci andava sempre male. Temevo questa trasferta.
Sapevamo di affrontare una squadra ostica, che tra
l'altro possiede un potenziale offensivo notevole
ed elementi molto validi a trazione anteriore: basta
citare Marchi, Campagnacci, Casoli e Casiraghi.
Nella ripresa per grande parte della gara siamo
pure rimasti in dieci, ma siamo andati lo stesso
meglio noi. Sull'espulsione di Morosini dico che
ha fatto due falli normali, perciò credo che sia stato
punito troppo severamente. Tuttavia abbiamo saputo gestire
la palla perchè questa è la nostra
priorità, ma ci manca
una certa concretezza in attacco". Ecco
le foto (20 immagini) della gara Gubbio e Sudtirol.
Fotoservizio di Simone Grilli.
• 21
OTTOBRE 2018 Gubbio,
impatta con un Sudtirol coriaceo (0-0). Marchegiani
è saracinesca, espulso Morosini
Gubbio
contro Sudtirol. Il trainer Sandreani schiera il
consueto 4-3-1-2. Marchegiani in porta. Difesa a
quattro con Tofanari, Espeche, Piccinni e Pedrelli.
Trio di centrocampo con Conti Massimo, Benedetti e Casoli.
Davanti Casiraghi tra le linee a supporto del duo
di attacco Marchi e Campagnacci. Si va alla cronaca.
Al 4' è De Rose che cerca di sorprendere
tutti dai trenta metri con un pallonetto di destro,
ma Marchegiani si fa trovare pronto e con la punta
delle dita devia la sfera in angolo da sotto la
traversa. Al 16' percussione di Turchetta sulla
destra e crossa in mezzo, arriva a rimorchio Morosini
che calcia al volo di destro, palla che sorvola
di poco sopra la traversa. Insiste il Sudtirol al
21' quando Morosini da destra pennella in area,
sponda di De Cenco, tiro al volo di sinistro a rimorchio
di Fabbri, palla che si perde sul fondo da posizione
favorevole. Al 33' brivido in area rossoblù,
ma l'arbitro ferma tutto per fallo sul portiere:
tutto nasce da una punizione pennellata in area
da De Rose, colpo di testa di Vinetot che si scontra
con Marchegiani, poi Ierardi deposita in rete ma
come già citato il gol viene annullato. Primo
tiro dei rossoblù al 38' quando Casiraghi
carica il destro dai venti metri, tiro radente che
Offredi in due tempi abbranca a terra. Ripresa.
Esce per infortunio Casoli (si toccava la coscia
sinistra a livello del bicipite femorale) e subentra
Schiaroli, così Sandreani passa al 3-4-1-2.
Al 3' filtrante di Morosini in area verso Turchetta
che calcia a botta sicura davanti al portiere, ma
Marchegiani in tuffo respinge a terra e sulla ribattuta
Benedetti sbroglia il pericolo in calcio d'angolo.
Al 21' doppio cartellino giallo per Morosini per
fallo su Conti, perciò Sudtirol in dieci.
Al 24' tiro fulmineo di Turchetta dal limite, però
Marchegiani si distende e in tuffo devia la sfera
in angolo. Nel finale il Gubbio cambia ancora modulo
passando al 4-3-3. Primo vero affondo rossoblù
al 40' quando Pedrelli dalla sinistra crossa in
area, volèe di Marchi di destro, para a terra
Offredi. Finisce così, un punto che fa classifica. Tabellino:
Gubbio - Sudtirol (0-0): Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari (37' st Paolelli), Espeche, Piccinni,
Pedrelli; Conti M., Benedetti, Casoli (2' st Schiaroli); Casiraghi
(37' st Plescia); Marchi,
Campagnacci (10' st De Silvestro). A disp.: Battaiola, Lo Porto, Nuti, Paramatti, Conti A., Ricci, Battista, Tavernelli. All.: Sandreani. Sudtirol
(3-5-2): Offredi; Ierardi, Casale, Vinetot; Tait,
Fink (10' st Berardocco), De Rose (29' st Antezza), Morosini, Fabbri; Turchetta
(29' st Procopio), De Cenco (29' st Costantino).
A disp.: Ravaglia, Della Giovanna, Boccalari,
Mazzocchi, Zanon,
Oneto, Jamai. All.: Zanetti. Arbitro: Marini di Trieste
(Segat di Pordenone e Lazzaroni di Udine). Espulso:
21' st Morosini (S) per doppia ammonizione per fallo
su avversario. Ammoniti:
Benedetti (G), Morosini (S), Vinetot (S), Conti
M. (G), Offredi (S). Angoli: 7-4 per il Sudtirol.
Recupero: 0' pt; 4' st. Spettatori:
834 (di cui 442 abbonati). Risultati:
Ottava Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Vis Pesaro 0-2 14'
Olcese (V), 74' Lazzari (V) Fano - Sambenedettese
1-1 4'
Acquadro (F), 72' Stanco (S) Fermana - Vicenza
2-0 10'
D'Angelo (F), 59' D'Angelo (F) Gubbio - Sudtirol
0-0 Imolese
- Rimini 3-1 29'
Mosti (I), 67' Lanini (I), 73' De Marchi (I), 92'
Cecconi (R) Monza
- Teramo 0-1 18'
Caidi (T) Pordenone - Renate 2-1 29'
Venitucci (R), 72' De Agostini (P), 87' Barison
(P) Ravenna
- Feralpisalò 1-1 12'
Guerra (F), 31' Galuppini (R) rig. Triestina
- Ternana 1-1 29'
Marilungo (Ter), 72' Petrella (Tri) Virtus
Verona - Giana Erminio 0-3 15'
Dalla Bona (G), 18' Chiarello (G) rig., 65' Piccoli
(G)
• 20
OTTOBRE 2018 Verso
il Sudtirol: vigilia in silenzio e staffetta in
attacco. Assente è solamente Malaccari
Silenzio
stampa. Così era avvenuto alla vigilia di
Gubbio-Fermana. Così avviene alla vigilia
della gara Gubbio-Sudtirol. Non parla l'allenatore
dopo la rifinitura. Ma il contesto è diverso.
Prima della partita contro gli adriatici, si veniva
da una sconfitta inaspettata che aveva creato un
po' di tensione. Adesso ci si ritrova in questa
situazione dopo la prima vittoria in campionato.
Appunto. Questa è una decisione scaturita
a questo punto come rito apotropaico. Che va sommato
all'amuleto Sudtirol: nelle ultime tre edizioni
il Gubbio ha sempre vinto in casa con gli altoatesini.
Se il tutto può essere salutare o meno, se
questa chiusura verso l'informazione può
generare effetti positivi (o sarà terapeutico)
lo vedremo strada facendo.
Fatto sta che tutti stanno con le bocche cucite.
Un altro dilemma da evidenziare. Assente ancora
Nicola Malaccari, per un problema muscolare alla
gamba destra che a questo punto è più
serio del solito: si parla di uno stiramento, ma
a livello ufficiale non c'è nessuna notizia.
Insomma, un mistero sopra un altro. Sul campo invece
si va verso la conferma del 4-3-1-2. Confermato
il portiere Marchegiani. Poi un quartetto di difesa
che potrebbe essere confermato in toto: quindi Tofanari
e Pedrelli terzini, al centro del reparto arretrato
il duo Espeche e Piccinni. A centrocampo probabile
anche la conferma del trio basato su Massimo Conti,
Benedetti e Casoli. L'unico dubbio semmai riguarda
il fronte avanzato: con Casiraghi schierato tra
le linee a supporto del duo di attacco Marchi e
Plescia (che adesso si trova in vantaggio su Campagnacci).
Ipotesi plausibile visto che il tecnico Alex Sandreani
potrebbe tornare a mettere in campo quattro under
dal primo minuto. Tutti nodi, tuttavia, che verranno
sciolti solo all'ultimo istante. Ecco quindi la
lista dei ventidue convocati (senza Andrea Conti
dirottato in Berretti): Battaiola,
Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli, Conti Massimo, De
Silvestro, Espeche, Lo Porto, Marchegiani, Marchi, Nuti,
Paolelli, Paramatti, Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Schiaroli,
Tavernelli e Tofanari. In casa Sudtirol parla il centrocampista Tommaso
Morosini (fonte sito web Fc-suedtirol.com): "Sarà
una partita insidiosa e diversa contro il Gubbio,
non solo per il blasone della squadra. Diciamo che
il Gubbio non è predisposto al gioco come
lo è stata la Triestina mercoledì.
Sarà un bel banco di prova".
Verso la conferma del 3-5-2 del tecnico dei biancorossi
Paolo Zanetti. Ovvero Offredi in porta.
Trio di difesa con Ierardi, Casale e Vinetot. Quintetto
di centrocampo con Tait, Fink, De Rose, Morosini
e Fabbri. In attacco il duo De Cenco e Costantino.
Lutto in casa rossoblù. Se ne va improvvisamente
un tifoso storico, Lorenzo Ghigi. Lo ricordiamo
con affetto quando seguiva le trasferte nei periodi
mitici degli anni '80. Le condoglianze sentite di Gubbiofans.it.
• 18
OTTOBRE 2018 Focus.
Finalmente la prima vittoria. Dopo 10 mesi (e 4
giorni). Con due eugubini sugli scudi
Mamma
mia. Quanti giorni sono passati. Al Barbetti si
torna a sorridere dopo 10 mesi e quattro giorni.
O per dire meglio, da 304 giorni. Cioè da
quella vittoria datata 16 dicembre 2017 contro il
Padova con rete di Burzigotti al 94esimo minuto.
Nel mezzo di questo interminabile tempo, cioè
nell'anno solare, a Gubbio, i tifosi eugubini si
sono dovuti sorbire sette pareggi e tre sconfitte
casalinghe in dieci incontri di campionato. Una
vera eternità. Una depressione che sembrava
non avesse fine. Ma è arrivato ora il momento.
E diciamo finalmente. Crolla il muro della Fermana
sotto i colpi di due calciatori che sono di un'altra
categoria. A partire da Giacomo Casoli che è
un valore aggiunto (lo avevamo scritto in tempi
non sospetti): devastante in percussione, in interdizione
e finalmente pure in fase realizzativa. Fino ad
arrivare a Ettore Marchi che ormai ci ha abituato
a fare vedere non dei gol facili, ma praticamente
dei gol che sembrano impossibili: la torsione fulminea
in un fazzoletto di campo, con un tiro che si vede
raramente sia per precisione che per potenza balistica.
Solo applausi. Chapeau. Ecco, la differenza sta tutta
qui. Il Gubbio può contare su alcuni elementi
che fanno la differenza. Che possono cambiare
l'inerzia della partita. Adesso che la squadra si
è sbloccata (a livello di vittorie), non
ha più attenuanti. Ci spieghiamo meglio.
Non si deve vedere più quella squadra flebile
e presuntuosa che si era vista a Imola. Altrimenti
si prendono schiaffi da chiunque. Servirà
sempre una squadra che deve stare sul pezzo. Se
si vogliono raggiungere i risultati. Perchè
si fa molto presto per finire dalle stalle alle
stelle, e viceversa. Basta vedere i commenti che
girano dopo appena una vittoria di campionato, rispetto
a due giorni fa appena: sono totalmente opposti,
frutto della circostanza. Ma in certe situazioni
serve equilibrio. Mai affrontare gli argomenti con
superficialità. Sicuramente questa è
una vittoria salutare. Anche perchè sul cielo
eugubino negli ultimi giorni si stavano addensando
nuvole scure. Però, fare attenzione. Una
rondine ancora non fa primavera. Serviranno alcuni
test più probanti per vedere se i progressi
visti con la Fermana sono perduranti o sono solo
un fuoco di paglia. Le reali dimensioni di questa
squadra si possono vedere strada facendo. A partire
già da domenica contro il Sudtirol che tuttavia
è una avversaria portafortuna. Nella scorsa
stagione arrivò la prima vittoria in campionato
(alla sesta giornata) contro gli altoatesini (a
segno Cazzola), e pure nel ritorno i rossoblù
si imposero a Bolzano per 2-1 con la doppietta di
Marchi (in tre minuti). Pure nella stagione precedente
con Magi in panchina venne fuori una vittoria al
Barbetti: 1-0, con rete decisiva di Candellone.
Per non parlare di quella roboante vittoria per
4-0 nel 2009 (targata Gubbio di Torrente), con il
poker firmato da Gomez Taleb (doppietta), Galano
e Donnarumma. Questo è un talismano che va
sfruttato. Per ritrovare la giusta serenità.
Quella serenità perduta che si respirava
pure nel dopo-gara, che di conseguenza ha fruttato
quel silenzio stampa inspiegabile dei calciatori
dopo una vittoria come questa. Nervosismo, irrequietezza
e l'esuberanza irrazionale non portano mai giovamento.
Soprattutto nel calcio.
• 17
OTTOBRE 2018 Sandreani:
"Tolto un peso". Poi vige il silenzio
dei calciatori. Le foto di Gubbio-Fermana
Prima
vittoria. Era ora. Il Gubbio non vinceva in casa
dal 16 dicembre 2017 (contro il Padova per 1-0).
La pratica si chiude dopo appena quaranta minuti.
Sblocca tutto Casoli che sfrutta una palla vagante
in area canarina. Poi Marchi inventa una magia:
palla dal sinistro al destro in girata volante,
tiro potente e palla a fil di palo. Stranamente
non si presenta nessun calciatore a parlare in sala
stampa. Non viene chiamato nessuno. Parla solo il
tecnico Alessandro Sandreani che sembra essersi
tolto un grande sasso dalla scarpa: "Sì,
lo dico: ci siamo levati un peso". L'allenatore
cantianese prosegue dicendo: "Tutti bravi,
buona partita e vittoria meritata. Predico pazienza
perchè per offrire un calcio propositivo
ci vuole del tempo. Bravo Casoli che ha sbloccato
la partita: sa fare la mezzala ma anche altri ruoli
con personalità e grinta. Marchi ha fatto
un grande gol. Conti si è fatto trovare pronto,
capendo che occorreva stare subito nel pezzo e ha
dato ossigeno al centrocampo. Bene tutti, tutta
la difesa e bene pure Casiraghi. Tutti ad un buon
livello. Siamo stati lucidi e determinati".
Tuttavia sul finire il trainer dei rossoblù
avverte i suoi: "Ma guai adesso abbassare
la guardia. Questa serie C non ce lo permette. La
squadra lo sa: abbiamo passato questi ultimi tre
giorni in maniera terribile, ed io non dimentico.
La testa va subito ora al Sudtirol di domenica".
Sull'altro fronte mastica amaro il tecnico della
Fermana, Flavio Destro: "Non c'eravamo.
Non abbiamo fatto la partita che avevamo preparato.
Approccio del tutto sbagliato. Abbiamo solo subito
l'avversaria. Squadra troppo lunga e sfilacciata,
non abbiamo proprio giocato. Il Gubbio ha condotto
la gara giocando con ritmi alti, contenuti elevati
e altà velocità. Dal canto nostro
invece non abbiamo fatto altrettanto".
Intanto ecco le foto (20 immagini) della gara tra
Gubbio e Fermana. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 17
OTTOBRE 2018 Gubbio,
prima vittoria: 2-0 alla Fermana. Tap in di Casoli
e magia da fuori area di Marchi
Gubbio
contro Fermana. Il trainer Sandreani conferma il
4-3-1-2. Marchegiani in porta. Quartetto di difesa
con Tofanari, Espeche, Piccinni e Pedrelli. A centrocampo
il trio Conti Massimo, Benedetti e Casoli. Davanti Casiraghi
tra le linee a supporto di Marchi e Campagnacci.
La cronaca. All' 11' ci prova Campagnacci con un
tiro fulmineo dal limite di destro, palla che sorvola
di poco sopra la traversa. Al 14' dal limite Pedrelli
calcia direttamente una punizione in porta con un
destro liftato che supera la barriera: Ginestra
vola sotto la traversa e devia in corner. Ma è
il preludio al gol del vantaggio rossoblù
che arriva al 16': da destra Tofanari crossa in
mezzo, la palla passa tra Marchi e il portiere Ginestra,
in agguato c'è Casoli che di piatto destro
a pochi passi dalla porta insacca in rete. Al 29'
un assist dalla destra di Benedetti verso Casoli
che calcia al volo di destro, palla smorzata e para
a terra Ginestra. Al 40' ecco un eurogol. Fa tutto
Marchi con la palla che passa dal sinistro al destro,
si gira e fa partire una saetta che si insacca come
un missile a mezz'altezza a fil di palo alla sinistra
del portiere. Tanto di cappello, un gol straordinario.
Può bastare. Si va alla ripresa. Al 10' sulla
trequarti Casiraghi innesca Marchi in area, si gira
e calcia di destro radente, stavolta Ginestra si
salva in tuffo. Non succede più nulla. La
partita ormai è messa in ghiaccio. Il Gubbio
si riscatta, ma Fermana non pervenuta. Tabellino:
Gubbio - Fermana (2-0): Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Tofanari (44' st Paolelli), Espeche, Piccinni,
Pedrelli; Conti M. (37' st Schiaroli), Benedetti, Casoli; Casiraghi
(37' st Battista); Marchi (44' st Tavernelli),
Campagnacci (19' st De Silvestro). A disp.: Battaiola, Lo Porto, Nuti,
Paramatti, Conti A., Ricci, Plescia.
All.: Sandreani. Fermana (3-4-1-2): Ginestra;
Soprano, Urbinati, Scrosta; Iotti (1' st Clemente), Fofana
(7' st Kacorri),
Misin (35' st Nasic), Sarzi Puttini; Giandonato
(1' st Maurizi); Lupoli, Zerbo (17' st Marozzi). A disp.:
Marcantognini, Calzola, D'Angelo, Nepi, Malavolta, Palumbo,
Contaldo. All.: Destro. Arbitro:
Colombo di Como (Colasanti di Grosseto e Lencioni
di Lucca). Reti: 16' pt Casoli (G), 40'
pt Marchi (G). Ammoniti: Benedetti (G),
Urbinati (F). Angoli:
8-0 per il Gubbio.
Recupero: 0' pt; 5' st. Spettatori:
832 (di cui 439 abbonati); 65 di Fermo nel settore
ospiti. Risultati:
Settima Giornata - Serie C - Girone B: Feralpisalò
- Rimini 2-0 39'
Marchi (F), 92' Pesce (F) Giana Erminio -
Ravenna 1-1 54'
Perna (G) rig., 65' Magrassi (R) Gubbio - Fermana
2-0 16'
Casoli (G), 40' Marchi (G) Renate - Virtus
Verona 0-1 55'
Grandolfo (V) Sambenedettese - Imolese 2-1 4'
Lanini (I), 49' Stanco (S), 65' Ilari (S) Sudtirol
- Triestina 2-0 14'
De Cenco (S), 55' Fabbri (S) Teramo - Fano
2-1 18'
De Grazia (T), 55' Caidi (T), 67' Ferrante (F) Ternana
- Albinoleffe 1-0 87'
Marilungo (T) Vicenza - Monza 3-0 19'
Giacomelli (V), 28' Arma (V), 64' Giacomelli (V) Vis
Pesaro - Pordenone
1-2 20'
Olcese (V), 54' Germinale (P), 75' Germinale (P)
• 16
OTTOBRE 2018 Tra
silenzio stampa, dilemmi e un flash dal mercato.
Clima surreale. E ora spunta Capece
Bocche
totalmente cucite. Così è dopo la
rifinitura del martedì in vista del delicato
confronto contro la Fermana. Non parla il trainer
Sandreani come faceva di consueto. Il clima è
tutt'altro che idilliaco prima di questo tour de
force che vedrà il Gubbio impegnato prima
con la Fermana e poi domenica contro il Sudtirol.
Un clima sereno che si era già guastato dopo
la sconfitta rimediata a Imola. Pertanto adesso
la posta in palio diventa piuttosto alta e il Gubbio
dovrà tornare protagonista nel suo stadio.
In quello stadio in cui non vince da dicembre del
2017 (1-0 al Padova, con gol di Burzigotti, che
ormai fa parte dell'almanacco calcistico). In mezzo
a tutto ciò piomba pure una notizia di mercato.
Un nome che già girava in questa estate ed
ora è tornato in auge. Si tratta di Giorgio
Capece, classe 1992, la scorsa stagione con esperienze
prima alla Juve Stabia e poi alla Fermana. Il calciatore
nativo proprio di Fermo si è svincolato la
scorsa estate dalla Juve Stabia ed è ancora
senza squadra. Un pensierino su questo calciatore
c'è, visto che da più parti si sbandiera
il fatto che il Gubbio sarebbe carente proprio sulla
mediana del campo a livello numerico. Chiaro che
è una ipotesi, perciò non è
certo che andrà in porto. Come ancora non
è certo a centrocampo il rientro di Nicola
Malaccari, che ha riportato un problema muscolare
alla gamba destra nella scorsa settimana, ma dalle
fonti ufficiali non si sa nulla di quale tipo di
infortunio si tratta, e tanto meno si è venuto
a sapere dell'entità e dei tempi di recupero.
L'unica cosa certa è che Malaccari non è
stato convocato nemmeno per la partita contro la
Fermana. Sono infatti in 23 i convocati: Battaiola, Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli, Conti Andrea,
Conti Massimo, De Silvestro, Espeche, Lo Porto, Marchegiani, Marchi, Nuti,
Paolelli, Paramatti, Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Schiaroli,
Tavernelli e Tofanari. Come si può evincere dai convocati, torna a disposizione
il difensore Paramatti (era reduce da un infortunio
a livello tibiale) e poi si rivede il baby Andrea
Conti, che nelle ultime partite era stato relegato
alla formazione Berretti. Probabile la conferma
da parte di Sandreani del 4-3-1-2, ma non è
escluso un cambiamento di interpreti. Ovvero Marchegiani
in porta è sicuramente confermato. Mentre
in difesa sono previsti alcuni ballottaggi. Infatti
come terzino destro Tofanari è in vantaggio
su Schiaroli, mentre sulla mancina Pedrelli potrebbe
scalzare Lo Porto. A centrocampo probabile il trio
Casoli, Ricci e Benedetti, ma c'è anche Massimo
Conti che scalpita dalla panchina. In attacco invece
Casiraghi fungerà tra le linee a supporto
di Marchi e Campagnacci (o Plescia). Tutti nodi
che saranno sciolti all'ultimo momento. L'anno scorso
Gubbio-Fermana (con il tecnico Pagliari in panchina)
finì 0-0. Ora ci si aspetta un altro esito,
sicuramente migliore.
• 15
OTTOBRE 2018 Focus.
Storie di falsa partenza (non era così dal
2013), troppa leziosità e questione modulo
Cade
il Gubbio a Imola. Non conferma la prova contro
il Fano e si fa infilzare da una Imolese tutt'altro
che irresistibile. Infatti i rossoblù giocano
sotto la soglia della sufficienza. Costruiscono
davvero poco e crollano di fatto al primo vero affondo
degli avversari. L'astinenza dei tre punti si allunga.
D'altronde ci sono i numeri che parlano. Nessuna
vittoria dopo le prime sei giornate. Non succedeva
dalla stagione 2013-2014 quando alla guida dei rossoblù
c'era Christian Bucchi. In quella annata, nella
prima giornata il Gubbio riposava. Ma dalla seconda
alla settima giornata quella squadra ottenne due
sconfitte (con il Perugia e in casa con il Grosseto)
e quattro pareggi (Salernitana, Prato, Viareggio
e Benevento). La statistica diventa più accattivante
quando si nota che in quelle sei partite, il Gubbio
di Bucchi aveva raccolto gli stessi punti del Gubbio
di Sandreani di oggi (4 punti). Per chiudere in
maniera globale la statistica, diciamo che l'anno
scorso la prima vittoria avvenne proprio alla sesta
giornata (1-0 contro il Sudtirol) quando Pagliari
esordì in panchina dopo l'esonero di Cornacchini.
Nei primi cinque turni erano stati raccolti solo
un punto: perciò anche l'anno scorso dopo
sei giornate si trovava a quota 4 punti. Di ben
altro tenore invece la partenza del trainer Giuseppe
Magi nella stagione 2016-2017: in sei giornate raccolti
10 punti, frutto di tre vittorie, un pareggio e
due sconfitte. Nell'ultimo anno tra i professionisti,
prima di quella traumatica retrocessione del 2016,
il Gubbio (guidato allora da Leonardo Acori) aveva
ottenuto 5 punti, con tre sconfitte, due pareggi
e una vittoria capitata alla sesta giornata per
3-2 contro il Savona. Insomma, di false partenze
ci sono state, con epilogo diverso poi alla fine
del campionato. C'è una astinenza di risultati.
Una situazione che pone diverse questioni. Innanzitutto
troppa leziosità: a Imola si è visto
un Gubbio presuntuoso. Un gol subito impietosamente,
Lanini è fuggito come un fulmine e nessuno
che è andato a chiudere. Da un errore se
ne innesca un altro: vedi il rigore di Casoli su
Rossetti. Per fortuna che ci ha pensato Marchegiani
ad ipnotizzare Belcastro dagli undici metri. Per
non parlare del gol fallito nel primo tempo (da
Plescia) che poteva cambiare l'inerzia della partita.
Si denota anche una questione tattica. Questa squadra
è stata costruita in estate per il modulo
4-3-3. É stato utilizzato nelle prime tre
partite, ma poi è stato accantonato ed è
stato preferito il 4-3-1-2. Ma al momento non ha
dato i frutti sperati. E lo dicono ancora i numeri.
Infatti nelle prime tre giornate è stato
usato il 4-3-3 e ha fruttato due punti: due pareggi
e una sconfitta. Idem nelle ultime tre partite con
il 4-3-1-2. Perciò non è cambiato
nulla, anzi. Con questo modulo si fa più
fatica ad andare in gol. Nelle prime tre giornate
due gol fatti, dopo il cambiamento di schieramento
è arrivato solo un gol fatto in 270 minuti.
D'altronde lo dice anche la classifica, Gubbio con
il secondo peggior attacco del girone (3 reti):
peggio ha fatto solo l'Albinoleffe (solo un gol
fatto). Si sbandiera oltremodo che il Gubbio possiede
un grande potenziale dalla cintola in sù,
ma ancora non è pervenuto. A segno fino adesso
solo Marchi e De Silvestro (quest'ultimo tra l'altro
accantonato dopo la seconda partita). Mentre i vari
Campagnacci, Plescia o Battista sono ancora a secco.
Quante cose da risolvere (...) e che siano risolvibili.
• 14
OTTOBRE 2018 Sandreani:
"Brutta gara, pure senza personalità:
niente scusanti". Le foto di Imolese-Gubbio
Gubbio,
debacle a Imola. Decide un missile a traiettoria
girevole di Lanini nella ripresa. E Marchegiani
para un rigore con vero intuito a Belcastro dagli
undici metri, altrimenti il risultato poteva risultare
più rotondo. Rossoblù evanescenti
e compassati, una prova da dimenticare e in fretta.
Si mastica amaro a fine partita. Non si nasconde
dietro un dito il tecnico Alessandro Sandreani dopo
questa prova di certo insipida: "Non abbiamo
scusanti. Brutta partita. Giocata male questa partita
sotto diversi aspetti. La palla va gestita e giocata,
ma non ci siamo riusciti. Bisogna correre meglio
e di più. Solamente un primo tempo discreto,
ma poi veramente una brutta partita per noi. Sconfitta
meritata. Peccato perchè l'Imolese non aveva
fatto tantissimo. Mi prendo tutte le mie responsabilità.
Questo è un passo indietro perchè
abbiamo fornito una prova non all'altezza. Perciò
torniamo a casa a testa bassa. Diciamo che il grande
gol di Lanini ha fatto la differenza in campo. Mentre
noi avevamo avuto una occasione buona (con Plescia
ndr), ma non l'abbiamo sbloccata. Questo è
un momento delicato e difficile. Tuttavia da parte
nostra è mancata la reazione e la personalità.
Sono deluso in primis perchè mi ritengo per
primo un tifoso del Gubbio: perciò sono deluso
da me stesso e dalla prestazione dei ragazzi. Mi
auguro ora che già da mercoledì contro
la Fermana venga fuori un altro tipo di prestazione.
Altrimenti si fa dura e difficile in un campionato
come questo". E a fine partita la dirigenza
non gradisce la perfomance della squadra e chiama
a rapporto il tecnico rossoblù. Volti scuri
e nessuno che ha voglia di parlare. É di
tutt'altro umore il tecnico degli imolesi, Alessio
Dionisi: "Non è stata la nostra migliore
partita, ma in fin dei conti siamo stati bravi.
Siamo stati attenti non concedendo nulla. Non dimentichiamoci
che noi siamo una squadra ripescata in serie C".
Intanto ecco le foto (20 immagini) della gara tra
Imolese e Gubbio. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 14
OTTOBRE 2018 L'Imolese
supera il Gubbio (1-0). Lanini sblocca da fuori
area e Marchegiani para un rigore
Imolese
contro Gubbio. Il trainer Sandreani schiera il 4-3-1-2.
Marchegiani in porta. Difesa a quattro con Schiaroli,
Espeche, Piccinni e Lo Porto. Centrocampo a tre
con Casoli, Ricci e Benedetti. Davanti Casiraghi
tra le linee a supporto del duo di attacco Marchi
e Plescia. La cronaca. Al 7' è De Marchi
che serve al limite Belcastro che fa partire subito
un tiro al volo di sinistro che sorvola di poco
sopra la traversa. Al 14' prima risposta degli ospiti
con Casiraghi che serve al limite Benedetti che
fa partire una fiondata di sinistro radente, la
palla esce di poco a lato. Al 18' perla di Marchi
in mezza rovesciata che scaraventa la palla in gol,
peccato che non è valido perchè l'arbitro
ferma tutto per fuorigioco: tutto era nato da una
punizione indirizzata in area da Benedetti, spizzicata
da Casoli verso il puntero eugubino che però
si è ritrovato in off-side. Al 30' occasione
ghiotta sprecata: Casiraghi offre una palla filtrante
in area verso Plescia che si ritrova a tu per tu
con il portiere, ma l'attaccante in scivolata di
sinistro calcia in bocca a Rossi in uscita, che
così si salva in tuffo. Al 32' risponde subito
Gargiulo con un tiro al volo di sinistro dal limite
che fa la barba al palo alla sinistra del portiere.
Al 38' Sciacca invola in profondità Belcastro
che calcia forte di destro dal limite, ci deve pensare
Marchegiani in volo plastico a deviare la sfera
in angolo. Si va alla ripresa. Protagonista un nuovo
entrato, Lanini, che trova un eurogol al minuto
8: tutto nasce da un errore in fase di impostazione
sulla trequarti dei rossoblù, rilancia lungo
Carini verso appunto Lanini che salta in dribbling
Espeche e fa partire un tiro a girare di destro
dai venti metri che supera Marchegiani in volo:
la palla si insacca a mezz'altezza alla sinistra
del portiere. Al 12' si rischia ancora grosso quando
Sciacca parte veloce in contropiede e serve in area
Lanini: tiro secco di destro ma si salva con la
schiena Piccinni in angolo. Al 14' il Gubbio rischia
di capitolare quando c'è un rigore per i
locali decretato per un fallo in area di Casoli
su Rossetti. Dal dischetto Belcastro calcia basso
ma Marchegiani è strepitoso in tuffo con
la mano bassa perchè riesce ad intercettare
la sfera: sulla respinta poi lo stesso Belcastro calcia a
lato. Al 20' la prima vera azione degli eugubini
quando Tofanari crossa per la testa di Marchi che
incorna a rete: il portiere Rossi si salva in due
tempi. Al 40' Bensaja in area per Mosti che calcia
di sinistro, ma c'è Marchegiani che
in tuffo sventa tutto. Tabellino:
Imolese - Gubbio (1-0): Imolese
(4-3-1-2): Rossi; Garattoni, Boccardi, Carini, Fiore
(17' pt Sciacca);
Valentini, Carraro (39' st Bensaja), Gargiulo; Belcastro
(23' st Mosti); De Marchi (1' st Rossetti),
Giovinco (1' st Lanini). A disp.: De Gori, Tissone, Zucchetti,
Giannini, Hraiech, Checchi, Tattini. All.: Dionisi. Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Schiaroli (1' st Tofanari), Espeche, Piccinni,
Lo Porto (15' st Pedrelli); Casoli, Ricci (19' st
Conti M.), Benedetti; Casiraghi (31' st Battista); Marchi,
Plescia (15' st Campagnacci). A disp.: Battaiola, Nuti, Paolelli,
De Silvestro, Tavernelli. All.: Sandreani. Arbitro:
Monaldi di Macerata (Pompei Poentini di Pesaro e
Di Monte di Chieti). Rete: 8' st Lanini
(I). Ammoniti: Espeche
(G), Giovinco (I), Casoli (G), Piccinni (I). Angoli: 8-4 per l'Imolese.
Recupero: 3' pt; 4' st. Spettatori:
593 (di cui una trentina da Gubbio). Risultati:
Sesta Giornata - Girone B - Serie C: Albinoleffe
- Feralpisalò 0-1 51'
Parodi (F) Fano
- Giana Erminio 1-0 62'
Filippini (F) Fermana - Sudtirol 0-0 Imolese
- Gubbio 1-0 53'
Lanini (I) Monza - Triestina 1-1 67'
Negro (M), 87' Granoche (T) rig. Pordenone
- Vicenza 1-1 43'
Burrai (P), 59' Bianchi (V) Ravenna
- Sambenedettese 2-0 22'
Nocciolini (R), 76' Nocciolini (R) rig. Renate
- Vis Pesaro 0-1 29'
Diop (V) Rimini - Teramo 1-1 9'
Ranieri (T), 92' Venturini (R) Virtus Verona
- Ternana 0-2 29'
Defendi (T), 79' Nicastro (T)
• 13
OTTOBRE 2018 Convocati
per Imola. Malaccari è out come previsto.
Varianti a alternative: parla Sandreani
Out
Malaccari per infortunio, come già anticipato
alcuni giorni fa. Assenti pure Paramatti (problema
tibiale, in via di recupero) e Conti Andrea (scelta
tecnica). Sintentico il tecnico Alessandro Sandreani
dopo la rifinitura e ribadisce il concetto espresso
dopo il match contro il Fano: "Non ci resta
ora che vincere, ci manca solo il gol".
Una frase che adesso va tramutata in campo. E il
trainer rossoblù inoltre spiega: "Spero
che il vento cambi direzione. Speriamo che cominci
ad iniziare già da Imola. Però sappiamo
che affrontiamo la squadra più in forma del
momento. Non buttano mai via la palla e perciò
non dobbiamo sbagliare l'approccio. Ciò significa
che non dobbiamo farci aggredire. Da parte nostra dovremo essere efficaci a fare la
nostra partita". Contro l'Imolese si va
verso la conferma del 4-3-1-2. Marchegiani è
destinato in porta. Una difesa a quattro con Schiaroli,
Espeche, Piccinni e Lo Porto. A centrocampo ci dovrebbe
essere il trio Casoli, Ricci (al rientro dal primo
minuto) e Benedetti. Davanti Casiraghi tra le linee
a supporto del duo di attacco Marchi e Campagnacci.
Ecco la lista dei ventuno convocati: Battaiola,
Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli,
Conti Massimo, De Silvestro, Espeche, Lo Porto,
Marchegiani, Marchi, Nuti, Paolelli, Pedrelli, Piccinni,
Plescia, Ricci, Schiaroli, Tavernelli e Tofanari.
Se da una parte il Gubbio cerca la prima vittoria
nel torneo, dall'altra altra parte l'Imolese cerca
la prima vittoria casalinga. Squadre che giocheranno
a specchio. Il trainer Alessio Dionisi dovrà
fare a meno di Sereni e di Jukic (per infortunio),
e del portiere Zommers che è impegnato con
la nazionale della Lettonia under 21. Perciò
tra i pali tornerà titolare Rossi. Per il
resto dovrebbe essere confermata la formazione iniziale
di domenica scorsa contro il Pordenone, salvo cambiamenti
dell'ultimo momento.
• 11
OTTOBRE 2018 Contendenti
con la pareggite come vizio. Intanto si ferma Malaccari:
problema muscolare
Alcuni
dubbi per domenica. Ma c'è una cosa certa.
Il centrocampista Nicola Malaccari in questi giorni
non si è allenato con il resto del gruppo
e per questo motivo non sarà presente per
la trasferta di Imola. Il calciatore rossoblù
ha riportato un problema muscolare al quadricipite
della gamba destra e quindi dovrà stare fermo
ai box: non si sa di preciso al momento l'entità
dell'infortunio e per quanti giorni non sarà
a disposizione del trainer Sandreani. Chiaro che,
con questo evento, cambieranno un po' le carte in
tavola da parte del tecnico cantianese. Che tuttavia
dovrebbe confermare il 4-3-1-2. Alcuni dubbi a questo
punto sugli interpreti. Scontata la presenza del
portiere Marchegiani. Probabile poi anche la conferma
di tutto l'asse difensivo: ovvero Schiaroli, Espeche,
Piccinni e Lo Porto. A centrocampo ecco tutte le
ipotesi. Si potrebbe ripartire con il trio di centrocampo
basato su Casoli, Ricci e Benedetti. É questo
l'assetto sulla mediana più plausibile. Altrimenti
si potrebbe giocare anche la carta Massimo Conti.
In avanti invece non dovrebbe cambiare nulla. Cioè
Casiraghi fungerà da trequartista a supporto
delle due punte Marchi e Campagnacci. Quest'ultimo
però è in ballottaggio con Plescia,
che proprio nell'ultima partita pareggiata contro
il Fano è partito da titolare. Contro l'Imolese
si giocherà a specchio perchè la formazione
romagnola gioca con lo stesso assetto, il 4-3-1-2.
Questo è lo schieramento finora adottato
dal tecnico Alessio Dionisi. Probabile Zommers in
porta. Difesa a quattro con Garattoni, Boccardi,
Carini e Fiore. A centrocampo il trio Valentini,
Carraro e Gargiulo. Davanti invece Belcastro a posizionarsi
tra le linee a supporto del duo di attacco De Marchi
e Giovinco. Però, in Coppa Italia, la formazione
rossoblù imolese ha ben figurato battendo
per 4-2 la Pistoiese con una formazione del tutto
diversa da quella solita. Infatti si sono contraddistinti
Lanini (con una pregevole doppietta), Mosti e Gargiulo,
entrambi autori di una rete. Tutto ciò ha
messo in luce una squadra che può contare
su più elementi e il tecnico Dionisi dopo
questo match ha detto (come riporta Imolesecalcio1919.it):
"Hanno giocato chi aveva meno spazio in
campionato, ma tutti mi hanno dimostrato di poter
dare un grande contributo. Ci godiamo questa vittoria,
ma ora testa subito al Gubbio". Insomma,
già si pensa quindi alla partita di domenica
che sarà importante per entrambe le squadre.
Tra l'altro entrambe soffrono di una sindrome: sono
abbonate al pareggio. In cinque incontri disputati
infatti sia Gubbio che Imolese hanno raccolto già
quattro pareggi (pari all' 80%). Con una differenza,
però, che non è di poco conto. Il
Gubbio nell'altro incontro ha subito una sconfitta:
in trasferta con la Vis Pesaro (per 2-1) alla seconda
giornate e quindi ancora è alla ricerca della
prima vittoria. Mentre l'Imolese una vittoria già
l'ha ottenuta: sempre alla seconda giornata la squadra
di Dionisi vinse in trasferta con la Giana Erminio
per 2-1. Così c'è una classifica diversa
perchè l'Imolese si trova a tre lunghezze
(7 punti) sopra il Gubbio (a 4 punti). Inoltre la
squadra neopromossa romagnola è ancora imbattuta
in campionato: nel girone sono senza sconfitte inoltre
solo Pordenone, Vicenza, Rimini e Ternana. In pratica,
per il team di Sandreani & c. non è una
partita da sottovalutare. In un girone dove pare
non esista una squadra materasso.
• 10
OTTOBRE 2018 Con
l'Imolese: precedenti tra goleade e "doppi"
rigori. Quella foto inedita e il video virale
Si
parla di Imolese e l'ultima sfida in campionato
risale al 6 marzo 2005. Era la serie C2 e la partita
finì 1-1 con le reti di De Angelis (al 59')
per il Gubbio e pareggio dei romagnoli ad opera
di Negrini (al 63'). Sulla panchina dei rossoblù
c'era Ezio Castellucci. Stiamo parlando della stagione
2004-2005. Nelle stagioni precedenti invece si registrarono
tre vittorie consecutive sul campo di Imola. Ad
esempio il 21 dicembre 2003 i rossoblù si
imposero per 1-0 con rete di Cipolla (al 43'). Sulla
panchina c'era Ruggiero Cannito. Mentre nella stagione
2002-2003 venne fuori un risultato pirotecnico:
era il 17 novembre 2002 e il Gubbio si impose per
4-3 in trasferta. In gol De Pascale (subito al 1'),
Bruni (24'), Clementi (27'), poi mini rimonta degli
imolesi (con Schiavon ed Evangelisti), ma arrivò
il poker che portava la firma di Cipolla (57'),
in chiusura a segno Ghidini. Alla guida del Gubbio
c'era Marco Alessandrini, ma proprio in quella circostanza
fu sostituito in panchina dal vice Cicioni, perchè
squalificato. Vittoria roboante il 21 ottobre 2001:
un 3-0 netto con rete di Gilardi (al 48'), poi una
doppietta di un Cipolla scatenato (al 52' e 69').
In pratica lo stesso Cipolla in tre stagioni ha
segnato quattro reti a Imola contro gli imolesi,
cioè a cavallo tra il 2001 e il 2003. Un
vero record e quindi autentica bestia nera per i
rossoblù romagnoli. E pure in quell'annata
c'era Alessandrini in panchina. Per ritrovare una
sconfitta invece bisogna andare alla stagione 2000-2001:
infatti il 20 settembre 2000, la formazione dell'Imolese
vinse per 2-0 con le reti di Gabriellini e Actisdato,
nel giro di tre minuti (al 28' e al 31' del primo
tempo). La curiosità è che quei due
gol furono segnati entrambi su rigore: due penalty
da record nel giro di 180 secondi, una cosa assai
rara nel calcio che scatenò le proteste veementi
degli eugubini che allora erano allenati da Paolo
Dal Fiume. Pensare che l'Imolese adesso è
una neopromossa. L'ultimo campionato tra i professionisti
risale proprio alla stagione 2004-2005. In quella
stagione l'attuale allenatore del Gubbio, Alessandro
Sandreani, si trovava in campo. E abbiamo trovato
una foto inedita in cui viene ritratto un più
giovane Sandreani che contrasta un avversario proprio
contro l'Imolese nel 2004.
Curiosamente lo stesso Sandreani giocò con
la maglia numero 10, in quanto la numero 8 fu affidata
all'argentino Chafer. Non mancano le curiosità,
quindi, contro un avversario che il Gubbio lo ritrova
contro dopo quasi tredici anni. E visto che siamo
in vena di curiosità, dal girone imperversa
un video che in queste ultime ore è diventato
subito virale. Tant'è che il portale nazionale
di Repubblica lo ha subito postato sul suo sito
web. In pratica l'opinionista Gianfranco Semproni
(ex pallanuotista e calciatore), in una tv locale
(Vera Tv), si sfoga in dialetto abruzzese contro
un calciatore della Sambenedettese, Alessio Di Massimo.
In pratica parla che i calciatori di oggi vogliono
"il nutrizionista, lo psicologo, il motivatore"
mentre in verità un calciatore dovrebbe "allenarsi,
fare il professionista, essere persona seria e schiumare
sangue in campo". Ma ecco il video integrale
che è tutto da gustare nel link.
• 09
OTTOBRE 2018 Marchegiani:
"Stiamo prendendo consapevolezza".
Plescia: "Imparo dal capitano Marchi"
Parlano
in due, Gabriele Marchegiani e l'attaccante Vincenzo
Plescia. Si parte dal portiere figlio d'arte, ovvero
Marchegiani, che dice: "Sono contento a
livello personale per come è iniziata la
stagione. Non c'è stata finora una parata
migliore o peggiore. Sul tiro di Ferrante, seppur
insidioso, penso che quella è una parata
che ero tenuto a farla. Credo che stiamo lavorando
bene sia con il preparatore Pascolini, sia con il
tecnico Sandreani. Mi auguro adesso solo di migliorare
di partita in partita". Mentre a livello
di squadra invece ancora manca una vittoria, secondo
lei perchè? "Partiamo dal presupposto
che per adesso stiamo prendendo consapevolezza.
Penso che sia fondamentale questo. In estate e ad
inizio campionato si notava che la squadra tendeva
poco a giocare in avanti. Tendeva a tornare indietro
e si badava alla solidità difensiva, e magari
si puntava solo sulla giocata dei singoli. In questo
ora stiamo crescendo, stiamo giocando più
in verticale e lo dimostra il fatto che nelle ultime
due partite stiamo tirando tanto in porta. A mio
avviso ci manca quel pizzico di convinzione che
arriverà quando tutta la squadra si sbloccherà.
Cioè quando arriverà la vittoria e
quando gli attaccanti si sbloccheranno come ad esempio
Plescia. Adesso capisco che è difficile,
abbiamo racimolato solo quattro punti, magari sia
i centrocampisti che gli attaccanti che sono preposti
a fare la giocate decisiva si tirano un po' indietro.
Questo succede perchè per loro sta passando
un momento difficile. Tuttavia sono fiducioso per
un semplice motivo: considero questa squadra di
qualità. Possiamo puntare alle posizioni
nobili della classifica". E un giudizio
sulla difesa? "Credo che siamo una squadra
solida, ma con due giocate sbagliate a partita spesso
si rischia troppo. Penso che una squadra che si
deve salvare deve prendere pochi gol".
Adesso ci sarà l'Imolese, quindi? "É
una squadra fastidiosa, con delle qualità
davanti e sanno battere bene i calci piazzati. Su
tutti cito Giovinco per le sue reali peculiarità.
Però noi ce la possiamo giocare alla pari
con tutti. Mi riferisco anche alle più blasonate
Vicenza, Triestina oppure Feralpisalò. Non
siamo inferiori a nessuno, più che altro
dovremo essere efficaci a limitare al massimo gli
errori. Una volta che troveremo la quadratura del
cerchio potremo diventare fastidiosi pure noi".
Dal portiere, passiamo alla punta Plescia che dice:
"Ringrazio il mister che mi ha dato fiducia
domenica. Prendo spunto molto da Marchi: il capitano
qua è come un Dio. Posso dire che tengo molto
a questa maglia e ai tifosi. Lo staff e la società
ci tengono a me, perciò voglio ricambiare.
Con il Fano? Ma è mancato solo il gol, ci
manca quell'evento positivo per trovare la vittoria.
Dove arriveremo? Secondo me molto in alto: c'è
una grande squadra e un grande gruppo. Non siamo
ancora al 100%, ma manca ancora poco. Non dipende
dal gruppo, ma dalla facoltà di esprimersi
al meglio dei singoli".
• 08
OTTOBRE 2018 Focus.
Polveri bagnate e maturità dei tifosi. La
firma del Direttore sul Corriere dello Sport
Le
polveri bagnate. Sta diventando un ritornello ripetitivo
(da due partite a questa parte) quello di dire che
si è giocato bene ma purtroppo non si è
raccolto il seminato. É avvenuto così
anche al Barbetti contro il Fano, che non raccoglieva
punti a Gubbio ormai da tanti anni. Precisamente
dal 27 ottobre 2002 (da 16 anni) e anche in quella
occasione la gara finì 0-0. Una vittoria
che sembrava alla portata di mano, ma alla fine
questo pareggio genera solo delusione ma anche un'arrabbiatura
proprio tosta. Almeno, a sentire le parole del dopogara
del trainer Sandreani e del capitano Marchi. Chiaro
che alcune occasioni ghiotte ci sono state, ma non
si è riusciti a bucare la porta, grazie anche
al bunker eretto dalla formazione granata allenata
da Epifani. Nessuno vuole puntare il dito contro
qualcuno, in un avvio di campionato in cui le squadre
sono tutte in fase di rodaggio. É chiaro
però che bisognerà trasformare in
un sano sentimento agonistico quell'umore che ora
come ora non può che essere non ottimale.
D'altronde il quarto pareggio in cinque partite,
quattro punti appena raccolti, portano di certo
ad una sana riflessione. Altri numeri fotografano
in pieno il momento attuale del Gubbio: 3 gol realizzati
in cinque partite, peggio ha fatto solo l'Albinoleffe
che ha segnato solo una rete nelle medesime partite.
Ad esempio Fano (2 reti) e Ternana (1 rete) hanno
segnato meno del Gubbio, ma hanno giocato meno partite:
rispettivamente quattro gare (i marchigiani) e due
gare (i ternani). Non bisogna fare drammi, ma un
piccolo segnale di allarme c'è. Soprattutto
negli ultimi venti metri, in fase di finalizzazione.
Per ora solo due attaccanti sono andati in rete
(Marchi e De Silvestro) e un difensore (Schiaroli).
Se il cambio di modulo (il 4-3-1-2) ha giovato per
quanto concerne la fluidità della manovra
e il ritrovato equilibrio in mezzo al campo, ha
altresì accentuato la sterilità sottoporta.
Infatti nelle ultime due gare, dove è stato
schierato il centrocampo a rombo, nessun attaccante
è andato a segno. A Teramo in verità
non sono mancate le occasioni, ma alla fine ci ha
dovuto pensare il difensore Schiaroli in mischia
a togliere le castagne dal fuoco. Mentre contro
il Fano il duo di attacco Marchi e Plescia hanno
ricevuto pochissimi palloni giocabili, in virtù
del muro edificato dalla retroguardia fanese, ma
anche in virtù di una scarsa lucidità
nell'essere efficaci nell'ultimo passaggio. Ora
si attende la crescita graduale di molti interpreti:
a partire da Campagnacci, per poi arrivare ai vari
Battista o Plescia, che devono ancora sbloccarsi
in fase di realizzazione. D'altronde per un attaccante
il gol deve essere il pane quotidiano: non si scappa,
un attaccante che non segna, lo sappiamo, è
un calciatore in crisi. E un attaccante che non
segna non è mai contento. Ma la partita contro
il Fano ha mostrato anche una certa maturità
da parte del pubblico eugubino. Nonostante il pareggio,
i tifosi hanno applaudito la squadra e hanno incitato
i propri beniamini per tutti i novanta minuti. Sono
gli unici che hanno capito che non bisogna dare
retta alle "false" aspettative e che per
giocarsi questo campionato serve lottare soffrendo
in ogni gara. Ultimo flash. La firma
del Direttore di Gubbiofans.it in un importante
quotidiano
nazionale: sul "Corriere dello Sport - Stadio",
edizione di lunedì 8 ottobre, a pagina 36,
il resoconto della gara tra Gubbio e Fano
di domenica al Barbetti.
• 07
OTTOBRE 2018 Sandreani:
"Luna storta". Marchi: "Ma
adesso siamo propositivi". Le foto di Gubbio-Fano
Gubbio,
altro pareggio, il quarto stagionale in cinque partite.
Squadra che crea in avvio, ma a parte una traversa
colpita da Lo Porto, non riesce a pungere. Nella
ripresa tanta volontà ma negli ultimi metri
non c'è la lucidità. Marchi &
company in attacco non trovano spazi e sbocchi.
Lo stesso capitano, Ettore Marchi, però è
ottimista: "Ho rosicato e parecchio. Usando
termini civili. Questo ambiente meritava la vittoria.
Da due partite a questa parte abbiamo cambiato atteggiamento:
giochiamo a calcio, per la prima volta dall'anno scorso
vedo voglia di giocare e vedo una squadra
propositiva. Se miglioreremo, saremo un osso duro
per tutti. Adesso, forse, ci manca un pizzico di
serenità nell'ultimo passaggio".
Gli fa eco il trainer Alessandro Sandreani: "Una
luna storta, pazienza". Tira un sospiro
e poi il tecnico cantianese prosegue nel dire: "Dominiamo
a livello fisico, peccato perchè ci è
mancato solo il gol. E una vittoria ci manca perchè
porterebbe fiducia. Volevamo dare una bella soddisfazione
al pubblico che è stato eccezionale. Mi sono
piaciute diverse cose: l'approccio, la volontà,
la cattiveria, le trame di gioco. Un unico neo:
su due contropiedi abbiamo rischiato, ma siamo sulla
strada giusta". Sull'altra sponda parla
l'allenatore del Fano, Massimo Epifani: "Partita
equilibrata. Nella ripresa invece è andato
meglio il Gubbio ma non ha creato un granchè.
Mentre noi nella ripresa siamo diventati più
timorosi, è venuta fuori quella cappa di paura
che cova dentro. Perciò dobbiamo crescere,
fare meglio, ma alla fine mi sono piaciute la tenacia
e l'ardore per portare a casa il punto che ritengo
importante viste le condizioni: nella ripresa avevamo
otto under in campo, sembrava che allenassi una
Primavera. E il Gubbio? Mi piace, gioca bene, ha
calciatori forti come Marchi, Casiraghi, Casoli
e Campagnacci che possono cambiare l'inerzia di
una partita in qualsiasi momento". Sintentico
è il difensore dei granata Davide Vitturini:
"Interpretata bene la gara, ma siamo stati
poco offensivi. Creato troppo poco. É una
fortuna che abbiamo ottenuto questo pareggio a denti
stretti". Ecco adesso le foto (20 immagini)
del match tra Gubbio e Fano. Fotoservizio di Simone
Grilli.
• 07
OTTOBRE 2018 Gubbio
impatta contro il muro del Fano (0-0). Lo Porto
fa tremare la traversa, ma niente gol
Gubbio
contro Fano. Il trainer schiera il 4-3-1-2. Marchegiani
in porta. Un quartetto di difesa con Schiaroli,
Espeche, Piccinni e Lo Porto. Poi a centrocampo il trio
Casoli, Benedetti e Malaccari. Quindi Casiraghi trequartista
a supporto del duo di attacco Marchi e Plescia. La
cronaca. Al 4' subito affondo dei rossoblù con Casiraghi
che serve sulla sinistra Plescia che rimette in
area, tiro volante di Marchi con la palla che va
di poco alta. All' 8' invece è Marchi che
ricambia l'assist verso Plescia in area, girata
volante di destro e Sarr in tuffo si deve salvare
in angolo. Al 14' però in disimpegno Lazzari lancia Ferrante
che supera in velocità Espeche e carica un
bolide di sinistro, Marchegiani in volo sventa il
pericolo. Al 29' tiro secco e forte di controbalzo
di Lo Porto dal limite, palla che fa tremare la
traversa a portiere ormai battuto. Si chiude il
pimo tempo con una punizione di Casiraghi calciata
direttamente in porta che liscia la rete sopra
la traversa. Ripresa. Al 14' Marchi carica il destro
dal limite, tiro radente che costringe Sarr a salvarsi
in tuffo sul primo palo. Rimane l'unica occasione
vera della ripresa perchè il Gubbio non sfonda
proprio e il Fano difende con i denti il pareggio. Partita
senza reti. Prima vittoria ancora rimandata per
gli uomini di Sandreani. Tabellino:
Gubbio - Fano (0-0): Gubbio
(4-3-1-2): Marchegiani; Schiaroli (23' st Tofanari), Espeche, Piccinni,
Lo Porto; Casoli, Benedetti, Malaccari; Casiraghi; Marchi,
Plescia (39' st De Silvestro). A disp.: Battaiola, Nuti, Paolelli,
Pedrelli, Conti M., Ricci, Battista,
Campagnacci, Tavernelli. All.: Sandreani. Fano
(4-3-1-2): Sarr; Vitturini, Sosa, Konate, Setola;
Selasi (32' st Scimia), Lazzari (19' st Morselli), Lulli (28' pt Ndiaye); Acquadro; Ferrante, Fioretti
(32' st Cernaz).
A disp.: Voltolini, Celli, Maloku, Diallo, Magli,
Filippini, Cernaz, Mancini. All.: Epifani. Arbitro: Fontani di Siena (Rondino
di Piacenza e Testi di Livorno). Ammoniti:
Malaccari (G), Acquadro (F), Schiaroli (G).
Angoli: 11-1 per il Gubbio. Recupero:
2' pt; 4' st. Spettatori: 1242 (di cui 439
abbonati); 142 provenienti da Fano. Risultati:
Quinta Giornata - Serie C - Girone B: Feralpisalò
- Teramo 3-1 55'
Caracciolo (F), 58' Ferretti (F), 83' Scarsella
(F), 89' Ranieri (T) Fermana - Ravenna 0-2 32'
Galuppini (R) rig., 35' Comotto (F) aut. Giana
Erminio - Rimini 2-2 3'
Volpe (R), 20' Lunetta (G), 35' Volpe (R), 57'
Perna (G) Gubbio - Fano 0-0 Imolese
- Pordenone 1-1 40'
De Marchi (I), 69' Burrai (P) rig. Sambenedettese
- Monza 1-1 39'
Stanco (S), 78' Jefferson (M) Sudtirol - Albinoleffe
0-0 Ternana
- Renate 1-1 52'
Simonetti (R), 58' Marilungo (T) Triestina
- Virtus Verona 2-0 79'
Maracchi (T); 90' Granoche (T) Vicenza - Vis
Pesaro 2-1 4'
Lazzari (Vp), 28' Arma (Vc), 39' Laurenti (Vc)
• 06
OTTOBRE 2018 Verso
il match con il Fano. Lista convocati e parla Sandreani:
"No ai soldati, ma regole..."
Partita
importante per il Gubbio contro il Fano e sono tutti
a disposizione del trainer Sandreani. Tranne Montanari
e Andrea Conti che vanno in Berretti. Il tecnico
dei rossoblù presenta così questa
partita alla vigilia dopo la rifinitura: "Ci
teniamo molto, soprattutto vogliamo ottenere i primi
tre punti in campionato. Tra la voglia di vincere
e le motivazioni, poi c'è sempre di mezzo
il campo. Servono fatti in una partita che sarà
difficile. Ma devo aggiungere che stiamo crescendo
sotto tutti i punti di vista. Se confermo il 4-3-1-2?
Può essere, siamo andati bene a Teramo. Chiaro
che per le mezzali serve una particolare intelligenza
tattica in questo modulo, gamba e corsa. Ma alla
fine conta l'atteggiamento, già a partire
dall'approccio. Ora contro il Fano? In Coppa avevamo
fatto la partita sempre noi e l'abbiamo persa, ma
avevamo fatto poco negli ultimi venti metri. In
quell'occasione ci mise in difficoltà Tascone,
ma credo che il Fano possieda una squadra forte.
Ad esempio Ferrante è un lusso per la categoria:
ha forza, è carismatico, efficace sia in
area che fuori area. Un centrocampo di bravi corridori
e bravi sulle seconde palle, e una difesa esperta.
Credo che verrà fuori una partita muscolare.
Ancora Casiraghi da trequartista? Credo che lui
per dare il meglio di se stesso deve avere la mente
sgombra". Per ultimo una domanda curiosa:
Berlusconi dice che nel Monza vuole calciatori italiani,
con capelli corti e senza tatuaggi. Ma qual è
il pensiero di Sandreani? "Penso che la
libertà di pensiero vada rispettata. Credo
che non bisogna creare dei soldati. Bisogna altresì
calarsi nella mentalità per lottare per la
maglia. D'altronde basta rispettare le regole e
sputare l'anima in campo, poi ognuno fuori dal campo
può fare la sua vita liberamente".
Detto ciò, probabile la conferma del 4-3-1-2.
Marchegiani in porta. Quartetto di difesa con Schiaroli,
Espeche, Piccinni e Lo Porto. A centrocampo il trio
Casoli, Ricci e Malaccari. Davanti Casiraghi trequartista
a supporto del duo di attacco Marchi e Campagnacci.
Unici dubbi: se dovesse giocare dall'inizio Benedetti
(in luogo di Ricci), in attacco ci potrebbe essere
l'impiego da subito di Plescia (al posto di Campagnacci).
Ecco la lista dei ventidue convocati: Battaiola,
Battista, Benedetti, Campagnacci, Casiraghi, Casoli,
Conti Massimo, De Silvestro, Espeche, Lo Porto,
Malaccari, Marchegiani, Marchi, Nuti, Paolelli,
Pedrelli, Piccinni, Plescia, Ricci, Schiaroli, Tavernelli
e Tofanari. La società rossoblù invita
i tifosi ad acquistare i biglietti in prevendita
per evitare poi lunghe file ai botteghini. In quanto
il nuovo metodo di emissione dei ticket impiega
almeno due minuti per ogni biglietto. La segreteria
dell'A.S. Gubbio 1910 sarà aperta già
dalle ore 10 di domenica mattina.
• 04
OTTOBRE 2018 Contro
il Fano, la parola ai granata. Storia di ex, cosa
fanno ora. Le foto rosa del 2018-2019
La
rosa rossoblù. Tutti i volti noti, i volti
nuovi, lo staff tecnico e la dirigenza in primo
piano. Carrellata di foto che si possono trovare
nella nostra sezione "fotogallery" nella
stagione 2018-2019. Fotoservizio di Simone Grilli,
grazie alla concessione dell'A.S. Gubbio 1910. Vedi
nel link.
Detto ciò, si va verso la sfida importante
di domenica contro il Fano. Il trainer Sandreani
ha provato in settimana di nuovo il 4-3-1-2 adoperato
a Teramo. Probabile la conferma in toto della formazione
di domenica. Tra l'altro pure il Fano gioca con
il 4-3-1-2 e dovrebbe avere recuperato alcuni acciaccati
dopo la partita pareggiata in casa contro l'Imolese
per 1-1 (trattasi di Konate e Magli). Quindi probabile
Sarr in porta. Difesa a quattro con Vitturini, Sosa,
Konate e Magli. Un trio di centrocampo con Tascone,
Lulli e Acquadro. Mentre in avanti Lazzari fungerà
da trequartista a supporto di Ferrante e Cernaz.
Questa è la formazione titolare che dovrebbe
scendere in campo per mano dell'allenatore Massimo
Epifani. E suona la carica l'attaccante dei granata
Alexis Ferrante che aveva segnato il gol vittoria
al Gubbio in Coppa Italia. Dice: "Speriamo
nel bis e che riusciamo a sfatare il tabù
del Barbetti dove il Fano non ha mai vinto. In quella
partita offrimmo un buon calcio e non concedemmo
nulla perchè li affrontammo con umiltà
e rispetto. Servirà un'altra prestazione
rispetto a quella con l'Imolese, giocare senza paura
e grinta". Così spiega l'attaccante
argentino dalle colonne del «Corriere Adriatico».
Sulla stessa falsa riga il centrocampista Luca Lulli,
cha dalle colonne de «Il Resto del Carlino»
di Pesaro, spiega: "Il campionato è
difficile e non c'è nulla di scontato. Ora
affronteremo una formazione (il Gubbio ndr) tosta,
per cui dovremo concentrarci bene". Insomma,
tutto è pronto per una partita che promette
già interesse. News in pillole. Alcuni ex
rossoblù hanno trovato squadra. L'attaccante
Alberto Libertazzi gioca nel Gozzano Calcio (serie
C girone A) e domenica scorsa è andato subito
in gol nel 2-2 nella trasferta contro la Pistoiese,
segnando il gol del momentaneo 2-1. Altri calciatori
si sono accasati in serie D. Il difensore Martino
Borghese gioca nel Como e domenica scorsa ha segnato
nella partita vittoriosa in trasferta contro l'Olginatese:
2-1 il risultato finale per i comaschi e l'ex difensore
rossoblù ha realizzato il gol vittoria. L'attaccante
Daniele Bazzoffia si è trasferito al Prato
e ha già esordito con i toscani nella gara
contro il Real Forte Querceta. Il centrocampista
Francesco Bergamini gioca con il Trastevere e ha
pure segnato domenica scorsa nel 4-1 rifilato all'Artena.
Flash da Gubbio. Un evento in programma venerdì
5 ottobre (a partire dalle ore 21) presso il Salone
d'Onore di Palazzo Ducale. Una serata in cui l'amministrazione
comunale premierà le eccellenze dello sport
eugubino e quindi saranno assegnati i premi "Città
di Gubbio - Amore dello Sport" ad alcuni personaggi
che hanno reso grande l'Italia sportiva con le loro
imprese. Ospiti d'onore come il giornalista Marino
Bartoletti, il ciclista Eros Capecchi, il campione
di atletica Fabrizio Mori e la campionessa di tiro
a volo Jessica Rossi.
• 03
OTTOBRE 2018 Campagnacci:
"Cambiato il nostro atteggiamento".
Malaccari: "Ora più efficaci in mediana"
Parlano
in due, il centrocampista Nicola Malaccari e l'attaccante
Alessio Campagnacci. Partiamo da quest'ultimo, dicendo
come si è trovato con questa nuova tattica
sperimentata dal tecnico Sandreani, cioè
il 4-3-1-2. Spiega Campagnacci: "Diciamo
che i moduli contano fino ad un certo punto, conta
più l'atteggiamento di squadra. Sicuramente,
per Casiraghi, il nuovo ruolo da trequartista, è
più adatto per lui. Da parte mia invece nessun
problema: pure lo scorso anno a Siena mi prodigavo
nel 4-3-1-2, sia nella trequarti che come seconda
punta. Questo è un modulo che mi piace perchè
sono dell'idea che si danno meno punti di riferimento
in quanto il trequartista è libero di svariare
e crea più spazi verso gli attaccanti. Mentre
il 4-3-3 è più prevedibile, ma dipende
come viene fatto". L'unico neo a Teramo
è che si creato tanto ma si è concretizzato
poco, giusto? "Parto da un fattore positivo:
siamo stati in campo quei 15 o 20 metri più
avanti del solito. Questo ci ha permesso di non
dare respiro all'avversaria e ci ha permesso di
rubare tante seconde palle. Abbiamo creato tanto,
chiaro però che dobbiamo essere più
lucidi in attacco. Credo che con il raggiungimento
della condizione ottimale pure la testa funziona
a dovere, mentre adesso talvolta andiamo in deficit.
E ci stiamo lavorando, ma soprattutto vogliamo questi
tre punti che adesso ci servono come il pane. D'altronde
da parte mia è da tutto lo scorso che non
faccio tre partite di fila, perciò la macchina
deve ancora carburare. Ma il mister mi sta dando
la continuità, non sono ancora al 100% ma
piano piano ci arriverò". Domenica
la sfida accesa contro il Fano, considerato per
molti un derby. Che partita prevede? "In
Coppa era calcio d'agosto, perciò quella
sconfitta conta poco. Adesso per noi è importante
confermare la prestazione fornita a Teramo perchè
partendo da quella base ci si può davvero
divertire in futuro. Ma credo che nell'immediato
sia basilare ottenere la prima vittoria perchè
crea fiducia, crea morale e può sbloccarci
a livello psicologico". Poi tocca a Nicola
Malaccari che afferma: "Il nuovo modulo
4-3-1-2? Credo a Teramo la reale differenza si è
notata nell'atteggiamento. Siamo stati efficaci
nella densità in mezzo al campo e siamo riusciti
a perdere pochissime seconde palle. In poche parole
siamo stati protagonisti a centrocampo e proprio
sulla mediana abbiamo messo in difficoltà
gli avversari. Più che altro, il cambio di
modulo, ha giovato a Casiraghi perchè sa
esaltare le sue caratteristiche per diversi motivi:
gli toglie responsabilità in fase di interdizione
e quindi si può concentrare meglio in fase
offensiva. Tuttavia abbiamo portato a casa un punto,
ma credo che siano due punti persi perchè
la prestazione c'è stata. Io mezzala? Diciamo
che questo è il mio ruolo principale, poi
per caratteristiche riesco a ricoprire altri ruoli.
Domenica arriva il Fano? Siamo stimolati perchè
è una partita importante. La sconfitta di
Coppa Italia ancora brucia, perchè avevamo
fatto una buona partita. Perciò domenica
scenderemo in campo con il coltello tra i denti.
Sappiamo che ottenere una vittoria adesso può
cambiare tutto in campionato. Ma posso dire che
stiamo smaltendo i pesanti carichi di questa estate,
serve tempo e comincia ad intravedersi la brillantezza.
Credo che abbiamo una buona squadra con calciatori
di esperienza come Marchi, lo stesso Campagnacci,
Espeche e Casoli, con un vissuto anche in serie
B. Tutto ciò sta a significare che se scenderemo
in campo con il giusto atteggiamento, possiamo dare
fastidio a chiunque".
• 02
OTTOBRE 2018 L'inchiesta.
L'uso dei quattro under e la media età. Marchegiani
il più utilizzato tra i giovani
La
nostra inchiesta nasce per caso. Tutto nasce dalle
parole espresse dall'allenatore Giovanni Zichella
del Teramo dopo il match contro i rossoblù,
quando ha spiegato che il Gubbio è una "squadra
esperta per la categoria" mentre il Teramo
ha fatto una scelta "puntando sui giovani".
Cosa c'è di vero in quello che dice? Allora,
distinta (delle formazioni) in mano, abbiamo fatto
dei conti. Guardando la formazione dei titolari.
Il Gubbio è sceso in campo con un undici
iniziale con una media età di 26,6 anni.
Mentre per il Teramo la media si è fermata
a quota 24,5. Una media età cioè inferiore
pari a 2,1 anni da parte dei teramani. Perciò
i numeri dicono che la formazione rossoblù
è più navigata. D'altronde tempo fa
scrivemmo che in squadra ci sono calciatori già
rodati pure per la cadetteria. L'asticella nella media
età viene alzata, senza dubbio, per l'impiego
di cinque calciatori trentenni: ovvero Marchi ed
Espeche (entrambi classe '85), Piccinni (classe
'86), Campagnacci ('87), e Casoli ('88). Mentre il
Teramo ha schierato solo un trentenne, ovvero il
difensore Caidi (classe '88). Per il resto tutti
calciatori di classe '90 in sù. Oltretutto
il trainer Zichella a partita in corso ha fatto
entrare ben tre calciatori classe 1999 (Piacentini,
Fiordaliso e Cappa). Si può certamente dire
che il Teramo, finora, è la squadra più
giovane incontrata dal Gubbio. Infatti andando a
ritroso ecco la media di Gubbio-Albinoleffe. In
quella partita si è verificata la media più
alta di età da parte del Gubbio (27 anni)
contro quella dell'Albinoleffe che aveva una media
di 24,8 anni. Contro la neopromossa Vis Pesaro invece
si è incontrata paradossalmente come avversaria
la formazione più anziana: marchigiani scesi
in campo con una media età di 26,72 anni
mentre il Gubbio aveva una media di 26,36 anni.
E la formazione più giovane schierata da
Alex Sandreani? É avvenuto alla prima giornata
con il Ravenna: una media età di 26 anni
contro quella del Ravenna che invece aveva una media
età di 25,72 anni. In quell'occasione in
effetti scesero in campo dall'inizio ben due diciannovenni
(Ricci e Tavernelli), e un ventenne (Tofanari).
Riepilogando: in queste prime quattro gare il Gubbio
è sceso in campo con un team con una media
di 26,49 anni. Per ora i numeri dicono che la formazione
attuale è la più esperta da quando
si è tornati nel professionismo. La scorsa
stagione c'è stata una media età pari
a 23,93 anni. Mentre la stagione precedente, quando
alla guida c'era Giuseppe Magi (la squadra alla
fine ottenne un sesto posto e un piazzamento playoff),
la media età era pari a 24,10 anni. Questo
è l'esito dell'inchiesta. Nonostante ciò,
il trainer Sandreani sta rispettando l'input della
società che vuole vedere in campo fin dall'inizio
quattro under che possono garantire dei contributi.
É successo in tutte le gare iniziali con
Ravenna, Vis Pesaro, Albinoleffe e per ultima a
Teramo. Il portiere Marchegiani è stato il
più presente: classe '96, ha giocato tutte
le quattro partite da titolare. A seguire Lo Porto
('96), Ricci ('99) e Tofanari ('98), ognuno con
tre presenze da titolari. Infine Tavernelli ('99),
Battista ('97) e Schiaroli ('98), con una presenza
ciascuno.
• 01
OTTOBRE 2018 Focus.
La nuova tattica (4-3-1-2) e la fluidità
nel centrocampo. E la prima volta di Schiaroli
Primo
capitolo. Quel cambio tattico. Che ha spiazzato
tutti. Infatti al massimo ci si immaginava un 4-3-3
oppure un 3-5-2 che era stato provato nella ripresa
con l'Albinoleffe. Invece eccoti qua un 4-3-1-2
che in fondo cambia poco (perchè sulla
carta è una variante del 4-3-3). Ma in realtà
cambia tanto. In primis perchè Casiraghi,
invece di fungere da mezzala, è stato avanzato
tra le linee a supporto delle due punte Campagnacci
e Marchi. In pratica Casiraghi è stato lasciato
libero più di svariare fungendo da vero fantasista.
In secondo luogo la novità assoluta è
stato il trio di centrocampo. Al di là del
play Ricci (che poi è stato sostituito a
partita in corso da Benedetti), sbalordisce l'impiego
degli interpreti come interno destro
e interno sinistro: in pratica corrispondenti ai
nomi di Casoli e di Malaccari. Due interpreti che
come caratteristiche sono portati alla corsa e dotati
soprattutto in fase offensiva, meno in fase di interdizione.
Perciò un modulo a trazione anteriore che
di sicuro ha portato un miglioramento in fase di
palleggio. Chiaro che nelle tre precedenti partite
il Gubbio aveva spesso sofferto sulla parte nevralgica
del campo. Questa volta invece è stato proprio
il Gubbio a dettare legge soprattutto sulla mediana.
Forse potrebbe essere questa la soluzione tattica
provvisoria per tamponare quei mali che avevano
accompagnato la squadra in questo avvio di campionato.
Potrebbe (mettiamo il condizionale). D'altronde il
calcio ci insegna che tutto può cambiare
e tutto succedere da un momento all'altro, ed è
spesso
conseguenza del fatto che il tutto deve combaciare
con i risultati. Ma è altrettanto vero che
il Gubbio in questa occasione si è dimostrato
più compatto ed energico in tutta la fase
della gara: un centrocampo a rombo che di certo
ha mostrato la sua efficacia, ma va provato in test
più probanti. Un dato di certo curioso: erano da
due stagioni che non si provava
più questo modulo. In pratica questo specifico
atteggiamento tattico basato sul 4-3-1-2 non veniva
utilizzato dal 2017. L'ultima partita risale al
26 marzo 2017: il Gubbio venne sconfitto in casa
dal Parma per 4-1. Con Casiraghi che fungeva da
trequartista (come è avvenuto a Teramo domenica)
a supporto del duo di attacco Ferretti e Candellone.
Mentre il trio di centrocampo era formato da Valagussa,
Romano e Croce. In quella stagione il trainer Magi
utilizzò il centrocampo a rombo in 18 partite con
questi risultati: 6 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte.
In tutte le diciotto gare fu impiegato
Casiraghi trequartista. Con le punte che variavano
da Ferretti a Candellone, Ferri Marini, Musto e
pure Tavernelli. A centrocampo invece come trio
si alternavano i vari Valagussa, Croce, Romano e
Giacomarro, oltre all'impiego più frammentario
di Conti e di Bergamini. Secondo capitolo. La novità
assoluta di Lorenzo Schiaroli. La prima volta da
titolare nei professionisti. Pure la prima volta schierato
come terzino destro perchè in realtà
si è sempre prodigato come centrale difensivo.
E il primo gol con il Gubbio, eppure pesante: un
gol di rapina in mischia, come un attaccante vero,
piazzando la palla dove il portiere Lewandowski
non ci è potuto arrivare. Il ragazzo urbinate
ha dimostrato freddezza e lucidità in una
fase molto delicata della partita. Determinante.
Un flash dal girone. Dopo appena quattro giornate
in casa Sambenedettese viene esonerato il tecnico
Giuseppe Magi. Al suo posto viene chiamato un altro
allenatore ex rossoblù: si tratta di Giorgio
Roselli.
[vai a inizio pagina] [vai
alle news] [vai all'archivio
news]
|