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news]
• 31
ottobre
2012 Bartolucci:
"Viviamo alla giornata: è un torneo
difficile. Due anni fa? Fu una stagione unica..."
Difesa
granitica. Non succedeva da tempo. E allora ne parliamo
con il difensore Giovanni Bartolucci, classe 1984,
che indossa la maglia rossoblù da tre stagioni:
"La difesa sta facendo bene perchè
la difesa parte dagli attaccanti. Cioè noi
facciamo una fase di non possesso molto importante.
Abbiamo un filtro davanti a noi difensori sia dei
centrocampisti che degli attaccanti. Senz'altro
i meriti ci sono della difesa, ma i meriti vanno
divisi per tutta la squadra". Gubbio che
non prende gol da 316 minuti. L'ultimo record risale
al 2010: una difesa che era riuscita per ben 424 minuti
senza prendere una rete. E Bartolucci c'era anche
in quella circostanza: "Fare paragoni rispetto
alla squadra di due anni fa, da un lato fa piacere
perchè mentalmente ogni tanto ci si pensa,
però guardando l'altro lato della medaglia non ci
fa bene. Pertanto bisogna vivere alla giornata pensando
domenica per domenica. Abbiamo cancellato la vittoria
di Prato e pensiamo subito alla prossima gara. Credo
che bisogna andare avanti così perchè
penso che sia la migliore cosa in assoluto. Noi
per ora non sappiamo dove possiamo arrivare.
L'unico obiettivo rimane sempre la salvezza".
Bartolucci dice questo perchè pensa che una
stagione come quella di due anni fa è irripetibile?
"Diciamo che in quel modo l'ho vissuta solo
una volta nella mia carriera. Pertanto per me resta
una stagione unica in dieci anni di calcio. Tutto
andò per iI verso giusto e non si sbagliò
nulla. Poi può succedere di tutto, però
non bisogna pensarci. Dobbiamo pensare a continuare
a vincere tra le mura amiche e possibilmente cogliere
altri tre punti fuori casa come è successo
a Prato. L'importante è continuare su questa
strada e bisogna restare con i piedi per terra perchè
il campionato è difficile". Una
similitudine strana però c'è stata:
a Prato come due anni fa a Como e poi Bartolucci
giocava come terzino sinistro e non è proprio
il suo ruolo principale perchè poi spesso
giocava a destra: "É vero. Rigore
parato, vittoria sofferta in un campo difficile
e fangoso come fu anche a Como. Ma come ripeto.
Fa sempre piacere pensare a quell'anno perchè
fu un anno eccezionale, in tutti i sensi. Ma bisogna
guardare avanti e non pensare al passato. Semmai
il passato ti deve aiutare per non commettere più
gli errori perchè anche nella vita funziona
così. Perciò viviamo il presente e
il futuro immediato". La società
del Gubbio si fa promotrice della campagna mondiale
"Save The Children" contro la mortalità
infantile e pure il tecnico Sottil promuove l'iniziativa.
Iniziativa che ci sarà domenica al "Pietro
Barbetti".
• 31
ottobre
2012 Gubbio:
una difesa che non prende gol da 316 minuti. L'ultimo
record era di 424 minuti...
Dati
alla mano. Il Gubbio possiede la miglior difesa
del campionato: solo quattro gol subiti. Per
la precisione non prende gol da 316 minuti, cioè
dalla partita persa a Pagani per 1-0 con rete in
mezza rovesciata di Tortori. Ma l'ultimo record risale
alla stagione 2010-2011, sempre in Prima Divisione
ma nel girone A. La formazione rossoblù riuscì
a non subire reti per 424 minuti, tra la undicesima
e la diciassettesima giornata: il Gubbio venne sconfitto
in casa dal Pergocrema il 30 ottobre 2011 per 2-0
ma poi riuscì a blindare la sua difesa a
Bassano del Grappa (vittoria di 1-0), in casa con
il Pavia (1-0), vittoria a Lumezzane (0-2), un'altra
vittoria esterna ma in Campania con la Paganese
(0-2); poi tre punti conquistati in casa nel recupero
dell'8 dicembre 2010 contro il Sorrento (1-0) dove
all'epoca la squadra eugubina sorpassò in
classifica la diretta concorrente; questo record
fu interrotto nella partita seguente del 12 dicembre
2010 nel turno casalingo contro la Salernitana (3-1
per il Gubbio) con il momentaneo pareggio realizzato
da Fava. Poi in quella stagione il Gubbio rimase
al primo posto fino alla fine con la conquista della
serie B. E visto che si parla di serie B, apriamo
una parentesi. Il nostro portale martedì
sera è stato presente dal vivo alla partita
Ternana-Sassuolo, che si è conclusa 3-1 in favore degli
emiliani che sono in vetta alla classifica. Visto
che ci avevamo preso il vizio siamo andati a vedere
una gara di serie B. Un match che non ha deluso
le attese. Nel clima "infuocato" del Liberati
abbiamo visto un Sassuolo che merita la classifica
che occupa con un gioco arioso e nel palleggio assomiglia
ad una squadra di serie A: i migliori in campo Missiroli
e l'ex rossoblù Magnanelli (autore tra l'altro
del terzo gol) che in cabina di regia ha spadroneggiato.
La Ternana tuttavia non ha sfigurato: squadra grintosa
e arcigna, ben plasmata dal tecnico Toscano. Notiziario. Il Gubbio ha ripreso
ad allenarsi per la sfida di domenica contro il
Viareggio. Assente solo Manzoni (infortunato). Per
il resto tutti a disposizione di Andrea Sottil.
Per la partita di domenica è stato designato
il signor Luca Albertini di Ascoli Piceno: sarà
coadiuvato dagli assistenti di linea Ivan Iorizzo
di Rimini e Walter Colì di Bologna. Notizie
dal girone. Il Barletta, dopo avere esonero il trainer
Novelli, ha scelto il nuovo allenatore: si tratta
di Paolo Stringara, ex centrocampista di Inter e
Bologna, ed ex tecnico di Foggia, Perugia e Torino.
Una pesante contestazione alla ripresa degli allenamenti
a Nocera Inferiore: i tifosi rossoneri hanno fatto
ritardare la ripresa degli allenamenti contestando
la squadra dopo la pesante sconfitta subita con
la Paganese (1-4) sul neutro di Chieti e in particolar
modo è stato contestato il fantasista peruviano
Merino perchè ha fallito un calcio di rigore
in una fase delicata del match. Una sconfitta pesante
nel derby che ha lasciato degli strascichi. Subito
dopo il match il tecnico Auteri aveva comunicato
le sue dimissioni, respinte però subito dal presidente
dei rossoneri Citarella.
• 30
ottobre
2012 L'editoriale.
Tre indizi fanno una prova. Però i numeri
sono diversi rispetto due anni fa...
Spesso,
soprattutto in ambito di indagini, si afferma che
tre indizi fanno una prova. Lo stesso potrebbe dirsi
in ambito sportivo. Quante analogie con la partita
di Como di due anni fa. Primo indizio, stesso risultato:
0 a 1 con rete di Gomez Taleb in quella circostanza
e 0 a 1 pure stavolta con rete di Radi. Secondo
indizio, rigore parato: in quella occasione Farabbi
riuscì a respingere il penalty calciato da
Cozzolino; questa volta Venturi riesce ad intercettare
il tiro dal dischetto di Napoli. Terzo indizio,
la stessa giornata: il 10 ottobre 2010 il Gubbio
allora allenato da Torrente ottenne la prima vittoria
esterna e si trattava dell'ottava giornata; pure
in questo campionato sono giunti i primi tre punti
in trasferta alla ottava giornata. Però se
vogliamo essere ancora più meticolosi, pure
i colori sociali sono i medesimi: biancoazzurro
è sia il Como che il Prato. Altra curiosità:
in quella gara in terra lariana giocavano dal primo
minuto Bartolucci (da terzino sinistro come oggi),
Briganti, Boisfer e Sandreani, tutti e quattro titolari
nella sfida di Prato. E poi sappiamo tutti come
è andata a finire: il Gubbio vinse il campionato
di Prima Divisione davanti al Sorrento. Al di là
di questa curiosaggine, i numeri però dicono
altro. Dopo otto giornate quel Gubbio targato Torrente
aveva totalizzato 13 punti mentre quello di Sottil
ne ha uno in più (14). Ma è anche
vero che quel Gubbio di due anni fa dopo otto giornate
aveva segnato 12 reti in otto gare (una media di
1,50 gol a partita) contro i 5 gol realizzati oggi
(una media di 0,63 reti a gara): praticamente più
del doppio. Mentre a livello difensivo sembra essere
più efficiente quello attuale: 4 gol subiti
(una media di 0,5 gol partita) contro le 10 reti
incassate dopo le prime otto partite nel 2010 (una
media di 1,25 a gara), anche se alla prima giornata
ci fu il 5-1 della Cremonese. Tuttavia questi numeri
scaturiscono delle riflessioni. Quel Gubbio di Torrente
era più votato all'attacco mentre quello
attuale pensa più a badare a non prenderle.
Quel Gubbio di Torrente era più aggressivo
e sicuramente più dinamico mentre quello
attuale bada più al sodo. In fase realizzativa
quel Gubbio aveva portato già in gol tutti
gli attaccanti a disposizione: Gomez Taleb (4),
Donnarumma (2), Galano (2) e Bazzoffia (1). Poi
segnarono un gol a testa un centrocampista (Sandreani)
e due difensori (Borghese e Caracciolo). Quest'anno
finora a segno solo due attaccanti: Galabinov (2)
e Scardina (1). Poi sono andati a segno con un gol
ciascuno un centrocampista (Sandreani) e un difensore
(Radi). Per l'appunto finalmente è andato
a segno un difensore. Visto e considerato che gli
attaccanti continuano a rimanere a secco (non segnano
da 225 minuti esatti recuperi esclusi) ci ha pensato
Radi a trafiggere l'incolpevole Layeni con un tiro
potente e angolato di sinistro da posizione proibitiva
con la sfera che ha toccato prima il palo, cinque
centimetri sotto il sette, per poi infilarsi in
rete. E proprio una lieta sorpresa sta diventando
il portiere Venturi che nonostante la sua giovane
età (classe '92) mostra una sicurezza da
vendere: è stato decisivo nella gara di Prato,
non solo nell'episodio del calcio di rigore dove
è stato reattivo nel neutralizzare il tiro
calciato da Napoli, ma è stato provvidenziale
in altri due interventi su un terreno reso viscido
dalla pioggia. Tutte considerazioni che mettono
in luce la compatezza di una squadra ma dalla cintola
in giù. É chiaro che non prendere
gol in un girone difficile come questo è
già importante, o per meglio dire incoraggiante.
Se la squadra riuscirà a risolvere tutti
quei problemi che al momento colpiscono l'attacco,
questo Gubbio può davvero decollare. La classifica
parla chiaro: Gubbio quarto in classifica a soli
due punti dalla vetta. Ma soprattutto regna un grande
equilibrio: otto squadre nel giro di quattro punti
in
vetta alla classifica. Nelle prossime giornate si
può
delineare dove può arrivare questo Gubbio. Se
pensare solo alla salvezza, oppure a
qualcos'altro? (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 28
ottobre
2012 Post
Prato. Sottil: "Una vittoria con ordine".
Venturi: "Sono felice". Radi: "Ci
ho provato, e..."
Gubbio
corsaro a Prato. Ed è la prima volta nella
sua storia dopo soli due pareggi e cinque sconfitte
in terra toscana. E gli umbri si godono la prima
vittoria esterna stagionale con un pizzico di veleno
verso l'arbitro Casaluci di Lecce. Ecco le parole
dell'allenatore Andrea Sottil: "Vittoria
sofferta ma abbiamo giocato con ordine, lucidità
e nelle ripartenze potevamo pure chiudere il conto
prima. E pensare che questa vittoria poteva sfuggirci
per un rigore contro che non c'era assolutamente.
Però Venturi si è dimostrato grande
e il Gubbio si è dimostrato solido. Sono
tre punti molto importanti. Siamo andati bene senza
montarci la testa". Gongola il portiere
Giacomo Venturi che dice: "Sono soddisfatto,
non solo a livello personale perchè ho intercettato
il rigore, ma perchè abbiamo vinto su un
campo difficile con un avversario ostico. E poi
il rigore non c'era perchè Briganti ha preso
la palla e non l'avversario. Per fortuna che poi
ho parato il penalty". Ma c'è gloria
pure per Alessandro Radi che ha segnato il suo primo
gol in campionato: "Ci ho provato e ho cercato
di indirizzare la palla sul secondo palo. Stavolta
è andata bene. Sono contento perchè
abbiamo ottenuto una vittoria con grande determinazione".
É il turno del capitano Alessandro Sandreani:
"Tre punti d'oro. Una vittoria che è
stata ottenuta grazie alla nostra organizzazione
e della nostra mentalità, e poi Venturi è
stato bravo e fortunato". Parla inoltre
il bulgaro Andrey Galabinov: "Abbiamo sfruttato
al massimo le nostre occasioni. Gubbio solido che
ha concesso poco e il rigore non c'era per niente".
Sull'altra sponda parla il tecnico Vincenzo Esposito
che dice: "Un risultato che non rispecchia
l'andamento della gara. Meritavamo almeno il pareggio.
Ci sono capitate diverse palle gol ma non le abbiamo
sfruttate e abbiamo subito gol solo grazie ad una
prodezza di Radi". Intanto abbiamo inserito
le foto di Prato e Gubbio (18 immagini) che troverete
nella sezione "fotogallery" e nel link
sotto la foto in homepage. Le foto sono di Roberto
Settonce.
• 28
ottobre
2012 Gubbio
vincente a Prato (0-1). Decisiva un saetta dal limite
di Radi e Venturi para un rigore
Si
gioca al "Lungobisenzio" di Prato. Gubbio che
gioca con 4-3-1-2 e con Andrea Sottil che
schiera da trequartista Nappello a supporto delle
punte Galabinov e Scardina. Caccavallo si siede
in panchina. Mentre il trainer dei toscani Esposito
opta per il 4-3-1-2. Al 4' Napoli si libera e serve
Cavagna sulla sinistra che si fa pericoloso in area
ospite con un diagonale, ma salva in extremis Regno.
Al 9' tocca a Tiboni che si fa pericoloso sulla
sinistra servendo Silva Reis in area, ma il Gubbio
riesce di nuovo a salvarsi e quindi sbrogliare la
matassa. Al 16' ci prova Galabinov da fuori
area ma il suo tiro termina a lato. Al 34' però
il Gubbio passa in vantaggio: calcio di punizione
dal limite dell'area da una posizione decentrata sulla
destra procurata
da Regno; si porta al tiro Radi che calcia di sinistro
e fa partire una saetta che si insacca nell'angolino
freddando il portiere Layeni sul secondo palo: la
palla prima tocca il palo e poi finisce in rete. Si
arriva alla ripresa. In avvio pericolo in area eugubina:
Silva Reis di testa cerca la porta ma salva in tuffo
Venturi che respinge la sfera; sulla ribattuta arriva
Tiboni che però spreca calciando a lato.
Ancora Prato (49') con Disabato che si fa pericoloso
in area ospite, ma il Gubbio regge l'urto e sbroglia
il pericolo. Ma i padroni di casa spingono: al 50'
Beduschi entra in area in maniera insidiosa e arriva
una susseguente punizione di Silva Reis dal limite
che però si infrange sulla barriera. Insistono
i toscani. Al 56' parte in contropiede Napoli che
si porta a tu per tu con il portiere Venturi e calcia
in diagonale: l'estremo difensore rossoblù
si salva in tuffo. Al 63' Silva Reis sfrutta un'incertezza
di Radi sulla trequarti e si invola verso la porta
calciando a rete: Venturi c'è e para in tuffo
in due tempi. Al 67' il neo entrato Caccavalo cerca
di farsi pericoloso, ma Malomo salva tutto. Ma al
75' ecco un rigore per il Prato per un fallo di
Briganti su Napoli. Lo stesso calciatore calcia
dal dischetto ma Venturi è prodigioso e respinge
la sfera; sulla ribattuta lo stesso Napoli calcia
alto. All' 83' Grea parte sulla sinistra e mette
in area una palla velenosa dove Layeni in tuffo
anticipa per un soffio sull'accorrente Bazzoffia.
Finisce così. Il Gubbio ottiene la prima
vittoria esterna nel torneo. Tabellino:
Prato - Gubbio 0-1: Prato: Layeni,
Beduschi (90' Cristofari), Carminati (85' Saitta), Corvesi
(73' Bisoli), Malomo, Ghinassi,
Disabato, Cavagna, Napoli, Silva Reis, Tiboni. (A
disp.: Brunelli, Visibelli, Bisoli, Benedetti). All. Esposito. Gubbio: Venturi,
Regno, Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi, Palermo,
Sandreani, Galabinov (57' Caccavallo), Nappello
(67' Grea), Scardina (81' Bazzoffia). (A disp.:
Farabbi, Galimberti, Guerri, Malaccari). All. Sottil. Rete:
34' Radi (G). Arbitro:
Casaluci di Lecce (Bonafede di Bologna e D'Apice
di Parma). Ammoniti: Disabato (P); Boisfer,
Sandreani e Scardina (G). Spettatori: 620 (di cui 63 di Gubbio nel settore ospiti). Programma:
Ottava Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone
B: Andria
Bat - Latina 0-1 79'
Barraco (L) rig. Frosinone - Barletta 3-1 10'
Ganci (F), 48' La Mantia (B), 75' Santoruvo (F),
83' Ganci (F) rig. Nocerina - Paganese 1-4 8'
Girardi (P), 19' Calvarese (P), 65' Scarpa (P),
79' Negro (N), 85' Scarpa (P) Perugia
- Carrarese 3-0 9'
Rantier (P), 40' Ciofani (P), 57' Politano (P) Pisa
- Catanzaro 4-1 55'
Sirignano (C); 58' Favasuli (P) rig., 61' Buscè
(P), 85' Favasuli (P), 88' Perez (P) Prato - Gubbio 0-1 34'
Radi (G) Sorrento - Benevento 1-1 12'
Cesarini (S), 15' Altinier (B) Viareggio
- Avellino 1-1 18'
Biancolino (A) rig., 45' Maltese (V)
• 27
ottobre
2012 Gubbio
senza Manzoni infortunato. Out per scelta tecnica
Pambianchi, Pacheco e Giuliacci
Torna
il campionato dopo quindici giorni di stop. Si gioca
a Prato dove il Gubbio non ha mai vinto. Ma il tecnico
Andrea Sottil non ci fa caso a queste cose e afferma:
"La mancanza di una vittoria a Prato è
come la mancanza di una vittoria esterna in questo
campionato. Ma i tabù possono essere sfatati.
Da parte nostra servirà personalità,
cattiveria agonistica e dovremo essere molto pratici.
Sappiamo che incontriamo un Prato motivato e giocheremo
su un campo ostico: è una squadra di categoria
con un allenatore come Esposito che effettua un
calcio pratico e aggressivo. Si tratta di uno scontro
diretto e dovremo giocare a viso aperto. Ci siamo
preparati bene in settimana, soprattutto in fase
finalizzativa dove al momento siamo più carenti".
Nel Gubbio non sono stati convocati Manzoni (per
infortunio), ma neanche Pacheco, Pambianchi e Giuliacci
per scelta tecnica. Tanti dubbi di formazione. La
difesa è pressochè fatta. Incognita
sulla trequarti: in pole Nappello o Baccolo, a meno
che Sottil decida di spostare Palermo come rifinitore
a supporto di Caccavallo e Galabinov. Nel Prato
è assente Casini per squalifica mentre è
in dubbio De Agostini. Le probabili formazioni.
Dirige l'incontro il signor Stefano Casaluci di
Lecce, coadiuvato dagli assistenti di linea Angelo
Bonafede di Bologna e Alfonso D'Apice di Parma.
Intanto c'è stato un anticipo. Il Frosinone
di Stellone ha battuto per 3-1 il Barletta: doppietta
di Ganci (10' e 83' su rigore) e in rete Santoruvo
(75') per i laziali; il momentaneo pareggio è
di La Mantia (48'). La gara di domenica tra Perugia
e Carrarese invece si gioca in serata (ore 20:30).
• 26
ottobre
2012 Marotta:
"Avevo tirato quel rigore al Prato con frenesia.
Ma quel cucchiaio a San Marino..."
Domenica
c'è il Prato. L'ultima volta che il Gubbio
ha incontrato in campionato la formazione toscana
era il 2 maggio 2010. I rossoblù allenati
da Torrente sconfissero 1-0 il Prato conquistando
in pratica i playoff ad una giornata dalla fine,
poi ci fu la salita in C1 dopo la finale di San Marino.
Chi fu l'autore di quel gol? Alessandro Marotta,
classe '86, di Napoli, ora alla Cremonese. Marotta segnò su rigore il gol decisivo con
la palla che passò sotto la pancia del portiere
Pazzagli.
Alex Marotta ricorda quel momento: "Era
una gara fondamentale perchè vincendo di
sicuro facevamo i playoff. Una partita tesa e pure
molto sentita contro una squadra che era una nostra
diretta
concorrente. Quel rigore fu guadagnato da Anania.
L'ho sentito molto quel rigore perchè era
in palio un'intera stagione. Sono stato un po' frenetico
e non l'ho calciato nel migliore dei modi ma la
fortuna ha voluto che la palla passasse sotto la
pancia del portiere e poi mi ricordo la corsa sotto
la curva dei tifosi. Sono ricordi bellissimi. A
me Gubbio mi è rimasta nel cuore. Gente simpatica,
passionale, sempre sorridente, mi hanno fatto sentire
come a casa, come a Napoli. L'unica cosa che mi
dispiace è non averci giocato più
contro, nè con la Lucchese, nè con
il Bari l'anno scorso e nè quest'anno con
la Cremonese. Anche se dovessi tornare da avversario,
mi piacerebbe rivivere le emozioni del Pietro Barbetti
e rivedere tutta quella gente che mi ha voluto bene".
Però tanti tifosi ricordano quel rigore con
il cucchiaio (alla Totti o alla Pirlo agli Europei)
che Marotta ha segnato nella finale playoff a San
Marino.
Cosa ci può dire invece di quest'altro rigore? "Diciamo
che durante il campionato ne avevo sbagliato uno
contro il Poggibonsi. Ai playoff ne avevo sbagliato
un altro a Fano. Mi era venuta all'orecchio questa
voce che io non ero capace a calciare i rigori.
Allora mi sono detto tra me e me: adesso faccio
vedere a tutti come si tira un rigore e faccio vedere
che ho degli attributi. Ero convinto di tirarlo
in quel modo perchè ero convinto di segnare.
Poi non posso mai dimenticare quella corsa sotto
la tribuna di San Marino dove giocavamo in casa
con tremila eugubini al seguito che continuavano
a cantare e urlare il mio nome. Emozioni incredibili.
Pensate: ancora oggi mi riguardo il dvd di quei
momenti e mi viene ancora da piangere. Vi assicuro
che non dico stupidaggini. Ci tenevo tanto a portare
il Gubbio in serie C1. Ancora oggi mi sento con
alcuni tifosi del Gubbio e tutti mi dicono che quell'anno
è stato ancora più emozionante del
secondo anche se poi il Gubbio salì in B.
Forse perchè nessuno ci credeva mentre noi
ci abbiamo creduto fino alla fine. Fu una grande
festa che rimarrà nella storia di Gubbio".
Ma quel trio d'attacco formato da Casoli, Marotta
e Gomez Taleb non poteva fare comodo pure in serie
B al Gubbio? "Credo proprio di sì,
ma vorrei fare una premessa. L'anno in cui abbiamo
vinto la C2, io ero intenzionato a restare a Gubbio
perchè sapevo che rimaneva Gomez Taleb e
Casoli voleva restare. Per alcuni motivi, sia economici
che tecnici, poi non abbiamo trovato un accordo
e la società non mi ha potuto accontentare.
Per carità, poi il Gubbio fece bene pure
in C1 e andò in serie B. Però sono
convinto che con un trio del genere, il Gubbio adesso
si troverebbe di nuovo nella cadetteria: in C2 avevamo
un attacco veramente forte, eravamo affiatati e
giocavamo a memoria: in pratica eravamo una cosa
sola. Però poi ci siamo divisi tutti. L'anno
scorso ho ritrovato Casoli a La Spezia e proprio
lui spesso mi ha detto: pensa se rimanevamo... perchè
nessuno di noi tre ha mai pensato di andare via
da Gubbio". Ora è alla Cremonese:
"Una società seria con un presidente
che investe molto e con una organizzazione impressionante,
poi c'è una squadra competitiva e l'obiettivo
è vincere il campionato. Abbiamo perso solo
una partita contro il Lecce però credo che
possiamo fare meglio perchè abbiamo fatto
solo due vittorie e cinque pareggi. Ma sicuramente
entreremo nei playoff". A Cremona c'è
l'ex rossoblù Marcel Buchel. Come sta andando?
"É veramente forte. Lui l'anno scorso
segnò proprio con il Bari e già mi
piacque. Quest'anno è arrivato nell'ultimo
giorno di mercato dopo l'infortunio di Baiocco.
É un ragazzo del '91 e non pensavo che aveva
tanta personalità e qualità: a mio
avviso è un calciatore pronto per la serie
B, tranquillamente. Non capisco come mai l'anno
scorso non ha giocato sempre". Amichevole.
Il Gubbio ha vinto per 5-0 contro il Casacastalda:
reti di Palermo (doppietta), Caccavallo, Galabinov
e Nappello. Sulla trequarti è stato provato
Nappello con le punte Galabinov e Caccavallo.
• 25
ottobre
2012 Focus.
L'escalation di Palermo: dal dimenticatoio a titolare
(e non solo...). E poi Balotelli...
C'è
un detto che dice: "il calcio ti dà
quello che ti toglie". Sembra la storia di
Simone Palermo, classe 1988, di Roma, professione
centrocampista. Questa estate si è recato
a Gubbio in prova dal 18 luglio in ritiro dopo l'esperienza
di Piacenza, e ancor prima a Foggia, con la Pro
Patria, la Pistoiese, Treviso ed è cresciuto
nella Roma. Come dicevamo era venuto in prova (in
pratica era rimasto senza squadra) e grazie alla
ferma volontà dell'allenatore Sottil di trattenerlo,
con l'appoggio anche del direttore sportivo Giammarioli,
è arrivata la firma sul contratto (un biennale).
Palermo, dopo la firma, era partito tra le riserve
ma poi si è conquistato il posto. Alla terza
giornata (a Perugia) è stato impiegato dal
primo minuto come centrocampista avanzato sulla
sinistra e poi come centrocampista di sinistra nel
trio di centrocampo nel modulo 4-3-1-2 disegnato
da Andrea Sottil. In pratica da quel momento è
diventata una pedina irremobivile nello scacchiere
dell'allenatore e adesso lo stesso Sottil lo sta
sperimentando nel ruolo di rifinitore. Una fiducia
incondizionata e pensare che solo pochi mesi prima
sembrava che rimanesse senza una squadra! Proprio
vero: "il calcio ti toglie, il calcio ti dà".
Solamente sul campo un calciatore può fare
vedere quanto vale. Solamente il campo può
darti il giusto responso. E Sottil su di lui dice:
"Palermo può giocare in quattro ruoli
differenti. Possiede delle attitudini per diverse
soluzioni tattiche. Può giocare al centro,
può giocare mezzala e quindi può giocare
pure da trequartista perchè ha intelligenza
tattica e piedi buoni, e per dirla tutta può
giocare anche da terzino". In definitiva
è un calciatore duttile e utile per diversi
tipi di gioco o schieramenti, secondo il credo di
Sottil. Ma Palermo si sta prendendo la sua rivincita,
quando questa estate sembrava essere finito nel
dimenticatoio. Ed ora, secondo i rumors di mercato,
lo stesso Palermo è finito nel mirino di
una società di serie B (cioè il Livorno
del patron Spinelli) ma ci sarebbe anche un interessamento
di un club di serie A (ovvero il Chievo Verona del
presidente Campedelli). Notizia che tra l'altro
viene riportata anche dal portale web Tuttomercatoweb.com.
Anche se a Gubbio per ora non è arrivata
nessuna voce che confermi questa notizia e pure
il calciatore sembra non saperne nulla. Se son rose,
fioriranno. Ma intanto fa notizia un altro personaggio.
Palermo alla fine è riuscito a strappare
un biennale con il Gubbio mentre un altro calciatore
che aveva firmato un biennale, non si è visto
poi depositare il suo contratto (probabilmente per
scelte societarie). Stiamo parlando di Enock Balotelli,
classe '93, fratello del più famoso Mario,
che ha svolto tutto il ritiro estivo.
Poi si era perso di vista, ma da due giorni si ritrova
a Gubbio. Cosa sta facendo? É solo in visita
o c'è dell'altro? Cosa cova veramente sotto
la cenere? Sta di fatto che il calciatore ha seguito
per intero gli allenamenti, sorridente, vestito
con un modello di tuta utilizzato come abbigliamento
casual e un cappuccio in testa. Chissà, ci
potrebbe scappare pure la sorpresa. Potrebbe essere
inserito nell'organico e due cose potrebbero spianargli
la strada: Enock è del '93 e potrebbe rientrare
nel discorso dei minutaggi dei fuori quota e poi
se l'attacco continuerà ad essere sterile
bisogna ricorrere ad altre soluzioni. Un vero rebus
da sciogliere. Staremo a vedere. E intanto prende
il via l'iniziativa dell'A.S. Gubbio 1910 intitolato:
"Io, cinema. E tu?".
• 24
ottobre
2012 Farabbi:
"Cerco il mio spazio ma accetto le scelte
del mister". Sottil: "Ora alziamo
il ritmo..."
Professione
portiere. Classe 1991. Alla terza stagione in maglia
rossoblù. Prima era stato il vice portiere
di Lamanna
con Torrente e poi il vice di Donnarumma la passata
stagione in serie B. Quest'anno si pensava che partisse
come primo portiere, ma poi in campionato ha giocato
titolare Venturi ('92) e per Farabbi finora c'è
stato spazio solo in Coppa Italia. Le cause potrebbero
essere più di una: una scelta dettata dall'utilizzo
obbligatorio dei fuori quota, oppure in porta non
esiste un titolare fisso ma c'è la concorrenza,
oppure è puramente solo una scelta tecnica.
Ma cosa ci può dire il diretto interessato?
Marco Farabbi risponde così: "Sono sempre
a disposizione del mister e della società.
In questi anni sono stato sempre al mio posto e
ho rispettato le decisioni di qualsiasi allenatore.
Spero di rimettere in difficoltà il mister
quotidianamente nelle scelte e mi auguro di trovare
spazio in campionato. Certo, mi piacerebbe giocare
più spesso e avere la mia occasione".
Secondo Farabbi questa concorrenza può fare
bene o no con Venturi? "Sicuramente all'inizio
da parte mia c'erano altre aspettative. Ma come
ripeto, io accetto le scelte e con il lavoro cercherò
di conquistarmi il posto. Al di là di questo,
c'è un ottimo rapporto con Venturi: è
un ragazzo perbene, abbiamo legato abbastanza e
lavoriamo bene insieme durante la settimana. C'è
solo una sana competizione e una leale concorrenza
sportiva, e a mio avviso fa bene ad entrambi".
Questo Gubbio come lo vede? "Vedendo tutta la
preparazione estiva e il lavoro che sta facendo
il mister e tutto il suo staff, i segnali sono stati
subito del tutto positivi e ho pensato che in questo
campionato ci possiamo togliere anche delle belle
soddisfazioni. Secondo me per adesso abbiamo una
buona classifica e stiamo facendo un bel cammino,
anche se il nostro obiettivo rimane la salvezza.
Oltretutto c'è un grande gruppo che si è
legato subito e un grande gruppo fa sempre la forza
di una squadra. Quest'anno c'è unità
di intenti sia nel lavoro che nell'impegno".
In conferenza stampa invece ha parlato l'allenatore
Andrea Sottil: "Ci stiamo preparando alla
trasferta di Prato con enfasi, concentrazione, entusiasmo.
Adesso inizia per noi un nuovo mini campionato.
Nel gruppo è ritornato Baccolo anche se va
recuperato fisicamente mentre Galimberti ha svolto
tutto il lavoro con noi. Resta out solo Manzoni.
Ci vorrà un Gubbio rapido e veloce sulla
palla, ma soprattutto dovremo alzare il ritmo di
gara e pretendo che si mantenga un'intensità
sempre alta. Quello di Prato è un campo tosto
e c'è un allenatore esperto come Esposito.
Palermo trequartista? Può essere un'idea
perchè può giocare in diversi ruoli:
è predisposto per essere impiegato in diverse
soluzioni tattiche. Ma pure Caccavallo può
fare il trequartista: nel mio credo in questo ruolo
non si deve fare solo la rifinitura, però un calciatore
deve essere capace di partire in posizione più
defilata e attaccare gli spazi, e lui ha destrezza
tecnica". Notiziario. La squadra rossoblù
giovedì pomeriggio affronta in una gara amichevole
il Casacastalda del trainer Francioni. Intanto Malaccari
e Semeraro sono a Coverciano per lo stage dell'Under
20 di Lega Pro. Mentre da domenica in campionato
si gioca alle ore 14,30 anzichè le 15.
• 23
ottobre
2012 Pannacci:
"Dopo il reset, ripartire con il piglio
giusto". Sandreani: "Questi miei
dieci anni..."
Un
bilancio a nome della società in questo inizio
di campionato. Intervista con il Direttore Generale,
Giuseppe Pannacci. Prima domanda: Gubbio a undici
punti, è la classifica che vi aspettavate?
"Credo che il bilancio sia positivo.
Abbiamo finora incontrato
squadre importanti: credo che abbiamo un'identità
e un cuore, abbiamo una squadra quadrata che sa
rischiare poco e stanno lavorando tantissimo. Credo
che con il lavoro anche tutte le difficoltà si
appianeranno". Ma l'obiettivo è
la salvezza o qualcosa di più? "Noi
andiamo avanti sempre con i piedi per terra come
ci insegna il calcio. L'obiettivo è e rimane
la salvezza. Solo dopo si potranno fare altri tipi
di valutazioni". Ad oggi, quella contestazione
in estate alla presentazione rimane solo un brutto
ricordo? "Diciamo che la contestazione fa
parte del calcio. Chi non sopporta le contestazioni
nel calcio non ci può stare. É anche
vero che qualche volta non si riesce a capire le
motivazioni di alcuni tipi di contestazione. Però
è altrettanto vero che se si fa parte di
questo mondo bisogna mettere in preventivo, giuste
o sbagliate che siano, anche le situazioni negative".
Dopo quella contestazione il presidente Marco Fioriti
aveva paventato che a fine stagione avrebbe lasciato
il Gubbio. Voi della società rimanete dello
stesso avviso oppure qualcosa è cambiato?
"Tutto questo dipenderà dagli diretti
interessati. Ma le situazioni che si sono create
alla vigilia della presentazione sono state poco
simpatiche e secondo me anche poco rispettose rispetto
a quello che si è riusciti a creare in questi
ultimi tre anni, calcisticamente parlando. Sicuramente
i tifosi sono stati sempre il nostro dodicesimo
uomo in campo, però è altrettanto
vero che bisogna fare un'analisi approfondita e
guardarsi intorno: ci sono tante situazioni drammatiche
a livello nazionale. Perciò dobbiamo essere
contenti di quello che si è fatto ma non
certo appagati. Ci sarebbe piaciuto a tutti rimanere
in serie B ma ormai fa parte del passato anche se
rimarrà nella storia. Ora, dopo il reset,
dovremo essere bravi a ripartire con il piglio giusto".
Un'intervista
doverosa: ci spostiamo su un personaggio che
ormai fa parte della storia del Gubbio calcio. Stiamo
parlando di Alessandro Sandreani. Dal 2002 al 2012
è in rossoblù: cosa è cambiato
nell'uomo Sandreani? Lui risponde così: "Diciamo
subito: bella domanda! Dieci anni in più
e in tutti questi anni il chilometraggio è
cambiato. Ma ancora sto bene: ho le stesse motivazioni
di un tempo che mi hanno fatto
diventare uomo in dieci anni. Abbiamo toccato l'apice
della storia del Gubbio andando in serie B anche se poi
è andata male: in ogni modo questa esperienza
ci ha fatto crescere in una piazza fantastica
come quella di Gubbio". Nello specifico:
il momento più bello e il momento più
brutto? "Al di là
della vittoria della C1 dove c'è stata una
grande escalation, sicuramente ricordo con tanto
entusiasmo la finale playoff di San Marino (vittoria
di 0-2 e salita in C1) perchè è stato
sempre il mio sogno vincere qualcosa con questa
maglia, tra l'altro davanti a 3000 persone di Gubbio.
Da fuori non ci si rende conto, ma io da dentro l'ho
vissuta moltiplicata per mille questa gioia. Di
tribolato? Diciamo l'anno scorso: è
stata un'annata difficile, però anche quando
ci siamo salvati all'ultima giornata nell'anno (2007-2008)
in cui c'era Marino e dopo le prime sette giornate
avevamo racimolato due punti. Con l'avvento di Alessandrini
cambiammo marcia (da playoff) e mi ricordo la grande
vittoria di Bassano con il gol di Corallo. In quella
stagione credo che è stato fatto un miracolo".
L'allenatore e il calciatore che ricordi più
volentieri? "Alessandrini mi buttò
subito nella mischia (2002). Ma l'allenatore che
onestamente mi ha fatto capire che giocatore ero,
è stato Torrente: quello era il mio ruolo
e mi ha costruito lui in quegli anni. Mi ha dato
responsabilità e aveva costruito un gruppo
di ragazzi fantastici. Torrente lo sa: lo ringrazierò
per tutta la vita e oltretutto sono orgoglioso per
quello che sta facendo adesso a Bari. Tra i calciatori
ho avuto la fortuna di trovare tanti amici: da Farina
a Briganti, da Boisfer a Bartolucci, Gomez Taleb
e poi Lazzoni è stato come un fratello maggiore.
Tanti ragazzi semplici e attaccati alla maglia".
Ultima domanda: Sandreani resta deciso a lasciare
a fine stagione? "Questo è un discorso
che voglio affrontare a fine stagione. Adesso penso
al Gubbio e penso al mister (Sottil) che ha riportato
la cultura del lavoro perchè credo che in
questa stagione possiamo fare bene: stiamo lavorando
tanto e stiamo crescendo, l'importante è
che rimanga sempre alta la fame calcistica. Questo
è un gruppo che se ingrana può fare
qualsiasi cosa". Parola di Sandreani. Un
nuovo importante traguardo per Gubbiofans.it: in
base sempre all'analisi di Shiny Stat (statistiche
di visite) il nostro portale ha superato la soglia
dei 4 milioni di pagine viste!
• 22
ottobre
2012 Sandreani
Tribute. Dal 2002 al 2012 a Gubbio con tante foto
e ha appena compiuto 33 anni!
Sono
312 presenze ufficiali in campionato, senza contare
le partite nei playoff e quelle in Coppa Italia.
Sono passati più di dieci anni da quando
veste la maglia rossoblù: era giugno 2002
ed ora siamo a ottobre del 2012. Tante sono le presenze
ma soprattutto sono tanti anni che porta addosso
la maglia eugubina. Stiamo parlando di Alessandro
Sandreani, di Cantiano, figlio d'arte, che proprio
in questi giorni ha compiuto 33 anni (precisamente
il 20 ottobre). Nel 2002 fu prelevato dai dilettanti,
giocava nella Cagliese, quando ai quei tempi c'era
il direttore sportivo Crespini e il mister di allora
Alessandrini lo buttò subito nella mischia:
giocò 31 partite e in quell'anno si conquistarono
i playoff, poi persi in finale con il Rimini (vinse
il campionato la Fiorentina). L'anno dopo il Gubbio
riuscì a conquistare di nuovo i playoff ma
fu sconfitto dalla Sangiovannese di Ciccio Baiano
in semifinale e in panchina c'era Nanu Galderisi. Poi
ci sono state tante annate tribolate, pure delle
salvezze strappate all'ultima giornata in serie
C2, ma Alessandro Sandreani ha sempre cercato di
dare il suo contributo, dando sempre tutto se stesso.
Ormai lo conosciamo da tanti anni ma le parole sono
sempre quelle. Quando ci parli o lo intervisti le
frasi frequenti sono: "attaccamento alla maglia",
"fatica", "lavoro" e "sudore".
E in quegli anni si ricordano pure gli interessamenti
di Rimini e Reggina, ma lui niente a parlarne. Voleva
restare a Gubbio e ci è restato con un sogno
nel cassetto: portare il Gubbio in C1. Ne sono passati
di anni ma il sogno si avvera con i playoff vinti
a San Marino nel 2010. Arriva questa benedetta C1
e quella stagione si ricorderà per lunghi
anni perchè il Gubbio conquista la serie
B sorprendendo tutti: prima supera il Sorrento in
classifica e mantiene il primato fino alla fine.
Quella stagione trionfale è ricordata anche
da Alessandro Sandreani perchè è anche
l'anno della sua consacrazione: due gol al Verona
(andata e ritorno) e la gioia finale della serie
B. In cadetteria però la stagione comincia
subito male, i risultati non arrivano, tanti cambi
di allenatori e ne subiscono le conseguenze pure
tutti i ragazzi della "vecchia guardia",
compreso il capitano che lo vediamo più rattristato
e più chiuso in se stesso. Celebre fu una
sua frase che ci ricorderemo per un pezzo: "Avrei
voluto vivere la serie B in un'altra maniera: pensavo
di godermela e invece è stata una sofferenza".
E, per la prima volta, proprio in serie B, riceve
le prime critiche pure da qualche sparuto gruppo
di tifosi
che prima lo avevano osannato. Arrivano pure critiche
feroci a tutti quelli della "vecchia guardia"
che non risparmiano nemmeno il capitano, del tipo:
"in serie B certi giocatori non possono tenere
il passo", "non sono adatti per la cadetteria",
"in certe categorie ci vogliono ragazzi di
categoria", e via dicendo. Ma Alex Sandreani
ha vissuto questa amara situazione (forse la più
amara da quando è a Gubbio) sempre in silenzio,
senza battere ciglio, mostrando sempre una grande
professionalità. Ed ora è ripartito
in Prima Divisione con questa nuova avventura con
l'arrivo di Sottil. Sarà l'ultima stagione
in rossoblù per lui? Questo non lo sappiamo!
Ma intanto un tributo lo facciamo al capitano. Undici
anni sono tanti. E nella nostra gallery "Sandreani
Tribute" ci sono dieci foto che ripercorrono
la sua storia a Gubbio: dall'approdo in rossoblù,
alla partita di Firenze, con le gioie dei playoff,
con alcuni suoi gol (al Verona) fino all'ultimo
con il Pisa.
• 20 ottobre
2012 Radi:
"Difesa: si è creato un affiatamento
particolare. Sottil era un difensore e i giovani..."
Alessandro
Radi, difensore, classe 1982, di Pesaro, è
diventato un pilastro irremovibile come centrale
difensivo in coppia con Briganti. La difesa del
Gubbio è la meno perforata del girone. Da
che dipende? Lo chiediamo direttamente a Radi che
dice: "Di certo c'è una coesione
da tutti i reparti. A partire dalle punte fino ai
centrocampisti e poi veniamo noi della difesa. Abbiamo
svolto quello che ci chiede il mister e fino adesso
abbiamo lavorato in maniera positiva. Ovviamente
con i miei compagni di zona si è creato un
affiatamento particolare: riusciamo a pensare e
a vedere allo stesso modo, e i risultati si vedono".
Proprio negli ultimi allenamenti l'allenatore ha
spiegato alcune dinamiche in fase difensiva ai calciatori
della difesa. Reparto arretrato: Sottil ci tiene
in maniera particolare? "Da calciatore ha fatto
il ruolo di difensore. Giustamente segue la
fase difensiva in maniera piuttosto accurata. E noi
siamo sempre molto attenti perchè sappiamo
che i suoi consigli per noi sono oro. Da parte nostra
cerchiamo di esprimere in campo nel modo migliore
possibile proprio quello che ci viene insegnato".
Si è notato che tra voi più anziani
c'è disponibilità verso i più
giovani di imparare alcune cose: è così?
"Infatti ne parlavo proprio con Regno e
con gli altri ragazzi. La fortuna dei giovani di
adesso è di aver trovato un gruppo come il
nostro. Trovare della gente più grande che
ti aiuta oppure ti consigliano come stiamo facendo
noi, sia il sottoscritto che Briganti oppure Bartolucci,
ma anche negli altri reparti come Boisfer o Sandreani,
è molto importante. Sono nozioni essenziali
per un giovane. Purtroppo ai miei tempi, questa
fortuna non ce l'ho avuta. Ma adesso sono contento
di farlo. Cerco di dare quei consigli che mi hanno
fatto maturare calcisticamente". Undici
punti in classifica: sono quelli che si aspettava?
"Da quando sono arrivato ho subito creduto
nelle potenzialità di questo gruppo. I punti
potevano essere di più ma anche di meno.
Tuttavia stiamo facendo un buon percorso cercando
di migliorare con il lavoro giorno dopo giorno,
come stiamo facendo nello specifico anche in questi
giorni". Stefano Giammarioli, il diesse,
proprio da questo portale, ha detto che il Gubbio
ha ottenuto finora i punti che si merita. Lei cosa
ne pensa? "Diciamo che contro il Barletta
potevamo raccogliere di più come a Pagani.
Però il calcio è questo. Bisogna eliminare
certe distrazioni e bisogna usare i nostri punti
di forza per fare risultato in questo campionato
piuttosto difficile".
• 19 ottobre
2012 Focus.
Girone sud, quando latita il gol. Si segna più
nel girone A. E il Gubbio va in gol...
Problema
di gol. Problema in fase finalizzativa. Nel girone
B di Prima Divisione non è un problema solo
del Gubbio. Ogni domenica si segnano sempre pochi
gol in questo girone del sud, sinonimo di un girone
dove esiste un grande equilibrio. Basti pensare
che nel girone del nord, il Lecce e la Virtus Entella
hanno già segnato rispettivamente 18 reti
(i pugliesi con una media di 2,57 gol a partita)
e 17 reti (i liguri con una media di 2,43 gol a
partita). Nel girone del Gubbio invece le compagini
che al momento sono più prolifiche sul fronte
avanzato sono il Pisa e il Viareggio che hanno segnato rispettivamente
12 reti (i pisani con una media di 1,71 gol a partita)
e 11 reti (i bianconeri con una media di 1,57 gol
a partita). Entrambe sono seguite da Benevento e Nocerina
che finora sono andate a segno 9 volte (con una
media di 1,29 gol a partita). E il Gubbio? Se si
può vantare di possedere la miglior difesa
del girone (quattro gol incassati), non si può
certo dire lo stesso dell'attacco: quattro gol segnati
per una media di 0,57 gol a partita. Nel girone
hanno fatto peggio solamente Sorrento e Carrarese:
tre gol segnati per una media di 0,43 gol a partita.
Interessante anche la statistica degli uomini di
ogni singola squadra che vanno in gol. La capolista
Frosinone ha mandato a rete già sette elementi.
A seguire il Benevento, Catanzaro e Perugia con
sei uomini in gol. Il Gubbio invece è penultimo
con tre uomini in rete (insieme a Carrarese e Paganese).
Ultimo nella graduatoria il Sorrento con due soli
calciatori finora in gol. Per un'attenta analisi
ecco la tabella completa.
Non a caso, dopo la sconfitta in Coppa, il tecnico
Sottil si è lamentato per la poca incisività
in attacco: "Troppe imprecisioni non le
capisco. Ci lavoriamo tutta la settimana".
La lucidità in fase realizzativa negli attaccanti
continua a latitare: vedi le occasioni sprecate
in Coppa da Nappello, Bazzoffia e Scardina (anche
se ha colpito un legno). Ma anche da parte dei centrocampisti
manca la stoccata vincente, mentre Andrea Sottil
chiede agli stessi centrocampisti di essere più
penetranti e più decisi quando si va al tiro
in porta. Notiziario. Continuano gli allenamenti
in questi giorni, anche se domenica il campionato
osserverà un turno di riposo. Nel weekend
il rompete le righe, poi tutti in pista in vista
della trasferta di Prato. Out Baccolo (problema
agli addominali), Manzoni (stiramento) e Galimberti
(distorsione alla caviglia). Curiosità. Un
pezzo di serie B protagonista in Nazionale. Anno
2011-2012: stagione di una grande esperienza per
il Gubbio nella cadetteria dove davanti c'erano
non solo squadre di assoluto livello (vedasi Torino,
Sampdoria e via dicendo), ma anche dei giovani promettenti
che ora stanno facendo bene in serie A ma anche
con gli Azzurri. L'Under 21 del Ct Mangia si è
qualificata alla fase finale degli Europei battendo
per 3-2 la Svezia: le reti sono state segnate da
tre vecchie conoscenze del Gubbio nel campionato
scorso. In rete Insigne (con un destro a girare
chirurgico) che attuamente gioca nel Napoli ma l'anno
scorso era al Pescara (a segno a Gubbio proprio
con la sua ex squadra lo scorso 28 aprile). Il raddoppio
è stato firmato da Florenzi con un perfetto
diagonale di destro: adesso gioca nella Roma ma
l'anno scorso si trovava tra le fila del Crotone
in B. La perla finale è stata firmata da
Immobile con un tocco sotto di destro morbido a
freddare il portiere: ora si trova al Genoa ma l'anno
scorso era al Pescara e si ricorda quell'eurogol
che fece all'Adriatico proprio contro il Gubbio
il 19 novembre 2011. Per non parlare di Verratti:
era a Pescara ed ora è al Paris Saint Germain
dove ci sono Ibrahimovic e Thiago Silva.
• 17 ottobre
2012 Sottil
dopo la Coppa: "Ancora troppe imprecisioni,
non le capisco. Ci lavoriamo sempre..."
Nonostante
fosse una partita di Coppa Italia, animi accesi
in campo con tre espulsi, un prolungato battibecco
tra le due panchine e gesti non proprio ortodossi
dei calciatori ospiti verso il pubblico di casa
dopo il match. Pure in sala stampa c'è un
botta e risposta tra i due tecnici. Il primo a presentarsi
è Vincenzo Vivarini,
tecnico dell'Aprilia vincitrice a Gubbio per 2-0:
"Abbiamo tenuto testa al Gubbio anche se
nella prima parte abbiamo fatto fatica. Ma il lavoro
che facciamo sempre è venuto fuori e credo
che il risultato sia giusto. Siamo contenti perchè
abbiamo eliminato un Gubbio di qualità dopo
aver eliminato il Frosinone. Unico appunto: noi
abbiamo pensato a giocare a calcio mentre il nostro
avversario ad un certo punto ha cominciato a compiere
degli interventi al limite della regola. Si è
perso l'equilibrio, ma qualcuno ci ha aizzato...".
A chi si riferisce a Sottil? E Vivarini risponde:
"Non commento". Pronta la risposta
del tecnico rossoblù Andrea Sottil che risponde per le rime: "Sono stato sempre
un uomo corretto e pure quando perdo so perdere.
Però negli avversari ho visto tanta presunzione.
Dalla panchina dell'Aprilia c'è stato un
continuo sfottò e oltretutto verso l'arbitro
chiedevano i cartellini a ripetizione. C'è
stato un continuo insultare da parte del secondo
allenatore (Del Fosco ndr). Poca sportività
dell'Aprilia. E l'arbitro ci ha messo del suo. Non
era in giornata e si visto nel rigore concesso contro
con l'espulsione azzardata di Briganti".
Sulla partita dice: "Nel primo tempo abbiamo
creato diverse occasioni. Con Bazzoffia, con Nappello
e con Sandreani che in area, invece di tirare, ha
crossato in mezzo. Troppe imprecisioni... non le
capisco! Ci lavoriamo tanto e bisogna essere più
decisi. Dopo il rigore è nato troppo nervosismo.
Spero che adesso venga fuori tanta rabbia in corpo
che va messa in campo nella partita di Prato".
Notiziario. Galimberti è uscito malconcio:
per lui si parla di una distorsione. Per quanto
riguarda Manzoni, dopo l'esame radiografico effettuato
nella giornata di mercoledì, si parla di
stiramento. Out Baccolo, infortunato.
• 17 ottobre
2012 Coppa
Italia: il Gubbio viene sconfitto dall'Aprilia (per
0-2). Rossoblù eliminati e tre espulsi
Secondo
turno eliminatorio di Coppa Italia con il Gubbio
che gioca contro l'Aprilia. Formazione tutta rimaneggiata:
spazio alle seconde linee. Al 6' Scardina si gira
in area e scheggia la traversa di sinistro. Al 20'
Nappello entra in area ma calcia a lato. Al 24'
Scardina ruba palla in area e cerca l'angolino di
destro ma non ha fortuna: palla radente a lato.
Al 35' cross di Nappello, errore di Di Vincenzo,
la palla arriva sui piedi di Bazzoffia che calcia
in porta ma salva un avversario sulla riga di porta.
Al 37' altra occasione con Malaccari che penetra
in area e serve in mezzo Bazzoffia che cicca la
palla in maniera clamorosa. Ripresa. Al 52' la svolta:
rigore per l'Aprilia quando Briganti spinge Fabiani
in area e il difensore rossoblù viene anche
espulso. Dal dischetto calcia Ferri Marini ma Farabbi
in tuffo respinge la sfera; sulla ribattuta lo stesso
Ferri Marini ribadisce la palla in rete. Al 60'
c'è il raddoppio dei laziali quando Marfisi
dal limite indovina l'angolino con un sinistro radente.
Al 65' viene espulso Ferri Marini per doppia ammonizione.
Al 77' Sassano sfiora il tris: colpisce la base
del palo. Al 78' viene espulso Bazzoffia per un
fallo da tergo su un avversario. Il Gubbio esce
dalla Coppa. Tabellino
di Coppa: Gubbio - Aprilia 0-2: Gubbio:
Farabbi, Grea, Pacheco, Guerri, Galimberti (50'
Briganti), Pambianchi,
Malaccari (58' Galabinov), Sandreani, Scardina, Nappello
(81' Semeraro), Bazzoffia.
All. Sottil. Aprilia: Di Vincenzo, Vincenzo
(79' Corsi),
Carta, Salese, Stankovic, Formato (88' Tundo), Sassano, Fabiani,
De Pina, Ferri Marini, Marfisi (90' Criaco). All. Vivarini. Reti:
52' Ferri Marini (A), 60' Marfisi (A). Arbitro:
Marini di Roma 1 (Cordeschi A. e Cordeschi S. di
Isernia). Espulso: 52' Briganti (G); 65'
Ferri Marini (A); 77'. Ammoniti: Nappello,
Guerri e Malaccari (G);
Fabiani e Ferri Marini (A). Spettatori: 478.
• 17 ottobre
2012 Simone
Farina insegna i valori del calcio in Inghilterra:
ruolo di "community coach" al Villa
Simone
Farina trova casa in Inghilterra. Con tutta la sua
famiglia si è trasferito nel Regno Unito
ma non farà il calciatore. Approda all'Aston Villa come "community coach",
cioè insegnerà ai giovani i veri valori
dello sport. Si chiude definitivamente
la parentesi da calciatore del ragazzo romano: con
il Gubbio aveva rescisso il contratto ad agosto,
dopo aver effettuato quasi tutta la preparazione
estiva con il sodalizio rossoblù. Farina
voleva continuare a giocare, soprattutto in Italia,
però l'unica timida offerta era arrivata
dall'Ascoli (prima) e dalla Carrarese (poi). Ora
invece ha cambiato vita. Non farà più
il calciatore ma farà l'insegnante di regole
di lealtà sportiva. La notizia è apparsa
sul sito web dell'Aston Villa.
E la news è apparsa anche sui principali
portali web anglosassoni, come il "Daily Mirror".
Proprio Simone Farina ha affermato: "Sono andato
alle autorità perchè questo tipo di
corruzione doveva essere portata in superficie.
Questo tipo di inganno non ha posto nel calcio e
nella mia vita. Sono contento di poter continuare
a lavorare nel mondo del calcio. Un anno fa la mia
vita ha preso una certa direzione. Ma ora sono felice:
posso continuare ad andare avanti con la mia vita
e voglio dare un mio contributo al Villa. Ora la
mia vita ha un vero scopo: li ringrazio per l'opportunità".
• 17 ottobre
2012 Giammarioli:
"Undici punti a mio avviso non sono pochi.
La difesa è sistemata. Ma adesso..."
Dopo
il pari interno con il Barletta e in prossimità
della prima sosta in campionato, facciamo il punto
della situazione con il direttore sportivo Stefano
Giammarioli. Un bilancio? "Da come siamo
partiti in estate, con tutti i problemi di organizzazione
di una squadra e pensando che gli ultimi elementi
sono arrivati dopo ferragosto, posso dire che il
bilancio è positivo. Ci sono degli aspetti
da migliorare, in particolar modo in zona gol. Mentre
per quanto riguarda l'organizzazione di gioco, la
fase difensiva, regole e disciplina, con un staff
tecnico di assoluto livello, credo che siamo a buon
punto. Essere nel gruppo di testa dopo sette domeniche
pochi l'avevano immaginato in virtù del fatto
soprattutto di una problematica retrocessione".
Occhio ai numeri: miglior difesa del campionato
(4 gol subiti) mentre in attacco si fa fatica (4
reti segnate): "Credo che lo staff ha
lavorato tantissimo nei reparti di difesa e di centrocampo.
In attacco invece Bazzoffia e Caccavallo sono arrivati
a fine agosto: questo aspetto ha influito e bisognerà
lavorarci sopra. Nappello e Scardina hanno degli
alti e bassi ma fa parte del gioco. Galabinov è
un calciatore importante ma deve ancora lavorare
tanto perchè da lui ci aspettiamo tanto:
il bulgaro ha delle potenzialità che ci devono
permettere di fare la differenza in questa categoria.
E poi stiamo aspettando Manzoni che è un
talento". C'è chi ha puntato il
dito contro Sottil per l'esclusione di Sandreani con
il Barletta. Ma c'è anche da considerare
che in rosa ci sono 24 calciatori da
gestire e stanno fuori pure dei nomi importanti,
come ad esempio Guerri che l'anno scorso faceva
il capitano a Barletta. Cosa ne pensa il diesse?
"Ale (Sandreani ndr) è il nostro
simbolo, che non si mette mai in discussione anche
se in una partita non gioca. So che il mister e Ale
hanno parlato molto prima della partita: credo che hanno
chiarito ogni aspetto, prima della comunicazione
della formazione. Ale sa benissimo quali sono alcune
dinamiche orientative delle società: stavolta
è toccato a lui come potrà capitare
ad altri leader, in virtù proprio di un minutaggio
da rispettare. Questo accordo c'era dall'inizio:
sia lo staff che i calciatori già sapevano.
Sarà routine per tutti gli over, che
andranno in panchina in favore di un giovane per
poter accedere ai contributi e l'allenatore fa certe
scelte sempre in modo ponderato. Perciò non c'è
nessun problema Sandreani". Secondo Giammarioli
quando si vedrà il vero Gubbio? "A
mio avviso il Gubbio si è già visto.
Chiaro che ci sono ampi margini di miglioramento.
Però c'è bisogno di poco: quando
in sette partite si subiscono solo quattro gol,
vuol dire che c'è già una base di
lavoro che copre l'80%. Ora ci è rimasto
il gol ma spero che non diventi un blocco psicologico
per tutti i calciatori. Risolto questo problema
sono convinto che il Gubbio potrebbe recitare un
ruolo importante in questo campionato".
Pensare che con una vittoria contro il Barletta,
il Gubbio
poteva essere in testa alla classifica: "Capisco
che la gente è dispiaciuta e anche io ero
arrabbiato domenica sera. Però bisogna
essere realisti: gli undici punti guadagnati finora
rispecchiano quello che si è visto in campo:
il Gubbio ha ottenuto finora i punti che si merita
e a mio avviso non sono pochi". Notiziario.
Assenti il centrocampista Baccolo che si è
trasferito a Parma per tre giorni per curarsi il
problema muscolare all'altezza degli addominali.
Si ferma il trequartista Manzoni che dovrà
essere sottoposto a controllo radiografico alla
gamba destra. La gara Nocerina-Paganese si
gioca a Gubbio? In Campania sta girando questa notizia:
il derby tra le due squadre che distano tra loro
una manciata di chilometri si potrebbe giocare al
"Barbetti" il 28 ottobre (a porte chiuse). Ma è
spuntata pure l'ipotesi di Reggio Emilia. Staremo
a vedere dove si giocherà.
• 16 ottobre
2012 L'editoriale.
L'importanza dei numeri nella disamina. La miglior
difesa e altri dati salienti
L'importanza
dei numeri, al di là delle prestazioni e
al di là del risultato acquisito in campo.
Perchè i numeri non mentono mai e fotocopiano
la situazione reale. Si fa un gran parlare del pareggio
interno con il Barletta dopo la bella vittoria sul
Benevento. Però molto spesso la disamina del post gara viene condizionata dal risultato finale.
Ma quando si guarda al concreto, ovvero si guardano
i dati specifici, vengono fuori dei contributi tangibili.
Abbiamo messo in campo degli elementi che ci permettono
di analizzare la mole di gioco di una squadra e
allo stesso tempo ci permettono di capire in quanti
casi durante l'arco della partita la stessa squadra
ha rischiato di capitolare. Contro il Benevento,
la squadra rossoblù ha costruito tre palle
nitide da gol nell'arco dei novanta minuti (in media
pari ad un'azione ogni 30 minuti) contro le sette
palle gol costruite dal Benevento (di cui una traversa
di Montiel nella ripresa). Sorprende il fatto che
il Gubbio in quella determinata partita ha costruito
tre palle gol solo nei primi 45 minuti mentre nella
ripresa non se ne contano nessuna. Oltretutto su
queste tre occasioni solo in una circostanza si
è riusciti ad entrare in area di rigore (con
Galabinov), mentre il gol risolutore di Galabinov
è avvenuto da fuori area e prima c'era stato
un tiro dal limite di Caccavallo. Ben diverso, a
sorpresa, il resoconto contro il Barletta: il Gubbio
ha costruito di più e ha subito di meno,
ma il risultato non si è sbloccato. Lo dicono
i numeri: sette palle gol nitide costruite dal Gubbio
durante l'arco dei novanta minuti (più del doppio che
con il Benevento; per una media di un'azione ogni
13 minuti) e dall'altra parte il Barletta ne ha
costruite tre (meno della metà del Benevento), di
cui una con Barbuti che ha centrato la traversa
(e qui siamo pari nelle due gare). Inoltre viene
fuori che il Gubbio ha portato un uomo in area davanti
alla porta con palla al piede in quattro circostanze
(nelle sette occasioni create complessive), ma è mancata la stoccata vincente: tre occasioni
limpide sotto porta per Caccavallo e poi un'altra
sui piedi di Bazzoffia, mentre i tre tiri da fuori
area sono stati effettuati prima da Malaccari, poi
da Palermo e Boisfer.
E nel computo delle occasioni non abbiamo considerato
il gol annullato a Bazzoffia per un fuorigioco inesistente
visto che Malaccari (che ha servito a sua volta
Bazzoffia) non era in off-side perchè è
stato servito da un calciatore avversario, come
hanno dimostrato le immagini televisive. Ecco la
tabella grafica completa dei due match.
Poi i commenti si possono sprecare all'infinito:
che il centrocampo non costruisce, che i terzini
non spingono, che gli attaccanti non segnano, che
il Benevento era più forte del Barletta,
che si deve far giocare Caio o Sempronio, e via
discorrendo. Ma siccome i numeri (a nostro avviso)
non mentono mai,
analizziamo anche il trend del Gubbio in questo
campionato dopo sette giornate, prima della prima
sosta stagionale: la squadra di Sottil ha totalizzato
11 punti in sette partite e si trova ad un solo
punto di distanza dai playoff (e a due soli punti
di distanza dalla vetta); la compagine eugubina si
può vantare di avere la migliore difesa del
torneo (4 reti incassate) mentre si fa più
fatica in attacco (4 reti realizzate). In definitiva
è un trend che rispecchia le aspettative iniziali
in un girone, come si è potuto notare, dove
regna
tanto equilibrio: solamente sei reti segnate nella settima
giornata di campionato giocata domenica (anche se
poi nel posticipo la Nocerina ha vinto per 3 a 2
a Catanzaro) e dodici squadre
raggruppate nel giro di quattro punti. Le squadre
che sono state costruite per vincere direttamente
il campionato trovano difficoltà in questo
girone. E il Gubbio può solo crescere visto
che ancora è in fase di rodaggio con 24 calciatori
da gestire in rosa, dai più giovani ai più
esperti. Basti pensare che siede in panchina Guerri,
per fare un piccolo esempio. Ovviamente è
chiaro che vanno oliati meglio alcuni meccanismi
che sono ancora arruginiti (soprattutto in fase
finalizzativa) e si deve andare avanti pensando
che ogni partita è una guerra, calcisticamente
parlando. Nessuno ti regala niente. Nessuna squadra
è abbordabile. Nulla è scontato e
ogni settimana va conquistata la pagnotta... (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 14 ottobre
2012 Post
Barletta. Sottil: "Ci è mancata la
stoccata vincente". Radi: "Un punto
che ci sta stretto"
Gubbio
che manca la quarta vittoria consecutiva in casa.
Gubbio che fallisce l'aggancio alla vetta della
classifica: in caso di vittoria poteva essere al
fianco di Frosinone e Latina al primo posto. Allora
non manca l'amarezza nelle parole dell'allenatore
Andrea Sottil
che dice: "Non è stata una passeggiata
e come avevo preventivato il Barletta ci ha dato
filo da torcere. Tuttavia tutta la squadra ha lottato,
abbiamo inoltre costruito delle palle gol e quindi
c'erano tutti i presupposti per fare bene. Abbiamo
preso solamente un punto? Pazienza. Andiamo avanti
però il campionato è questo. Come
ripeto, le occasioni le abbiamo create e ci abbiamo
creduto fino alla fine ma ci è mancata la
stoccata vincente. Perchè Sandreani in panchina?
Devo fare delle scelte sia per il turn over, sia
per i fuoriquota. In questa squadra non ci sono
intoccabili: è stata una scelta tattica e
Malaccari ha giocato molto bene". Non è
soddisfatto del risultato neanche il tecnico ospite
Raffaele Novelli e dice in sala stampa: "Questo Gubbio arriverà
fino in fondo perchè ha calciatori forti
fisicamente e rapidi. Ma noi su questo campo difficile
abbiamo dimostrato che potevamo anche ottenere di più
perchè non abbiamo subito niente e nella
ripresa potevamo sfruttare meglio le nostre occasioni".
Conclude il difensore Alessandro Radi
e anch'egli si rammarica del pareggio finale: "Un
punto che ci sta veramente stretto. Abbiamo costruito
maggiore gioco a centrocampo rispetto la partita
contro il Benevento e abbiamo fatto diversi fraseggi,
ma ci è mancata la lucidità e la precisione
sotto porta. Un vero peccato: ci è mancato
solamente il risultato". Intanto abbiamo
inserito le foto di Gubbio-Barletta (18 immagini)
nella sezione "fotogallery" e sotto la
foto in homepage. Foto di Gianfranco Gavirati e
di Simone Grilli. Il campionato domenica osserva
un turno di riposo. Si ricomincia il 28 ottobre
a Prato.
• 14 ottobre
2012 Gubbio:
solo pari con il Barletta (0-0). Partita giocata
con volontà ma è mancata la lucidità
Gubbio
con Sottil che schiera il 4-3-1-2 con delle sorprese:
Sandreani va in panchina; in campo dal primo minuto
Malaccari e Bazzoffia. Il Barletta di Novelli risponde
con il 4-3-3. Pronti e via: il Gubbio sfiora il
vantaggio al 6': Malaccari ruba palla a centrocampo,
entra in area e serve una palla al bacio per Caccavallo
che da pochi passi calcia in porta ma Pane respinge come
può
in tuffo; sulla respinta c'è ancora Malaccari
che rimette una palla in area per Bazzoffia che
deposita la sfera in rete, ma l'arbitro ferma tutto
per fuorigioco. Però, in realtà, non
era fuorigioco perchè Malaccari era stato
servito da un calciatore avversario (Meucci). Al 16' un brivido quando Barbuti
dal limite di destro fa partire una saetta che scavalca
il portiere e la palla colpisce in pieno la traversa.
Al 22' tiro di punizione telefonato di Radi dai
venticinque metri, para senza problemi Pane. Al
25' assist di Ferreira per Barbuti che si gira in
area e calcia di poco alto sopra la traversa. Al
35' palla filtrante in area di Bazzoffia per Caccavallo
che però tentenna troppo e calcia sull'esterno
della rete. Un minuto più tardi Malaccari
cerca l'angolino lontano dal limite, la palla si
perde di poco a lato. La prima frazione di gioco
si chiude con un tiro di Molina da fuori area che
temina alto sopra la traversa. Ripresa. Al 55' su
corner di Caccavallo, Boisfer ci prova di piatto
con il destro dal limite, la palla sorvola sopra
il montante. Al 70' Meduri serve in area Molina
che in dribbling salta Boisfer e calcia in porta
rasoterra: la palla esce di poco a lato, ma è
deviata con
la punta delle dita da Venturi. Al 75' Galabinov
per Caccavallo che in area calcia angolato radente,
ma Pane compie il miracolo e devia in corner. Al
79' Grea anticipa in area La Mantia in una veloce
azione
pericolosa del Barletta. All' 83' Palermo cerca
la porta da fuori area, ma Pane c'è e para.
All' 85' tiro cross velenoso di Carretta che
per poco sorprende Venturi: palla che lambisce l'incrocio.
La partita si chiude con un ultimo tentativo di
Boisfer dal limite: la palla si perde sopra la traversa.
Risultato: 0-0. Tabelino: Gubbio - Barletta
0-0: Gubbio:
Venturi, Regno (75' Grea), Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi,
Palermo, Malaccari (69' Scardina), Galabinov, Caccavallo, Bazzoffia
(89' Manzoni).
(A disp.: Farabbi, Galimberti, Guerri, Sandreani). All. Sottil. Barletta: Pane,
Calapai (80' Menegaz), Molina, Meduri, De Leidi, Romeo, Ferreira
(63' Carretta),
Piccinni, La Mantia, Meucci (60' Dezi), Barbuti. (A
disp.: Liverani, Burzigotti, Vacca, Castellani). All. Novelli. Arbitro: Saia di
Palermo (Barbetta di Albano Laziale e Menicacci
di Viterbo). Ammoniti: Malaccari e Bazzoffia
(G); Meucci
(B). Spettatori: 2010 (di cui 1245
abbonati; 11 di Barletta nel settore ospiti); incasso
di 15554 euro. Risultati: Settima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Avellino
- Perugia 1-1 32'
Catania (A), 45' Esposito (P) Benevento - Andria Bat 0-1 44'
Comini (A) Carrarese
- Prato 1-0 59'
Venitucci (C) Catanzaro - Nocerina 2-3 (lunedì
ore 20:45) 14'
Masini (C), 58' Mariotti (C) aut., 81' Sirignano
(C), 88' Evacuo (N), 90' Evacuo (N) Latina
- Frosinone 0-0 Gubbio - Barletta
0-0 Paganese - Pisa
0-0 Sorrento
- Viareggio 1-1 31'
Calamai (V), 50' Corsetti (S)
• 13 ottobre
2012 Conosciamo
a fondo l'avversaria, il Barletta. Novelli con il
credo di Zeman: modulo 4-3-3
Nuovo
turno casalingo per il Gubbio che affronta il Barletta.
Non convocato il solo Baccolo perchè deve
recuperare da un infortunio. L'allenatore Andrea Sottil
afferma: "Dobbiamo sfruttare il turno casalingo
perchè il Barletta è forte, checchè se ne
dica. Ma ci siamo anche noi e cercheremo di fare
la nostra partita. Ci vorrà la doppia concentrazione
rispetto a lunedì scorso e la massima determinazione
perchè il Barletta ci potrebbe mettere in
difficoltà nel fraseggio. Novelli ha detto
che il Gubbio ha difficoltà nel costruire
gioco a centrocampo e sfrutta i lanci lunghi dei
difensori per Galabinov? Ma io sono abituato a guardare
sempre in casa mia e studio sempre l'avversario.
A riguardo non ho altro da aggiungere".
Si va verso il modulo 4-3-1-2 con la riconferma
quasi in toto degli undici scesi in campo con
il Benevento, anche se l'allenatore ha provato altre
soluzione con Malaccari a centrocampo e Caccavallo
spostato sul fronte avanzato per dare spazio sulla
trequarti a Manzoni.
• 12 ottobre
2012 Contro
il Barletta l'ex Guerri. Si va verso la riconferma
del 4-3-1-2. E spazio alle giovanili
Gubbio
che è orientato sulla riconferma del 4-3-1-2
e sulla conferma anche degli undici uomini che sono
stati schierati contro il Benevento. Diciannove
convocati per il Barletta per la trasferta di Gubbio. Fuori
Mazzarani, Di Bella e Dall'Oglio (infortunati)
oltre a Petterini (ex Foligno e Pescara) per scelta
tecnica. L'arbitro della partita sarà il
signor Francesco Saia di Palermo coadiuvato dagli
assistenti di linea Francesco Barbetta di Albano
Laziale e Rinaldo Menicacci di Viterbo. L'arbitro
in questione ha arbitrato il Gubbio il 30 agosto
2009 (in casa contro il Bellaria: 0-0) quando non
concesse un rigore nei minuti finali.
Altro incontro il 5 dicembre 2010 ma in quella occasione
c'è un ricordo più fortunato:
Gubbio vincente a Pagani per 2-0 con doppietta di
Gomez Taleb. Parla Simone Guerri, mediano del Gubbio
però ex capitano del Barletta, su Barlettasport.it:
"Gubbio è un ambiente tranquillo
e molto diverso da Barletta. Non c'è la stessa
pressione di una piazza meridionale. Mi sto trovando
bene a livello umano ma mi aspettavo qualcosa in
più sul campo". Mentre l'allenatore
dei pugliesi, Raffaele Novelli, dice sul portale
Barlettalife.it: "É una partita in
cui dobbiamo essere sereni, spensierati, solo così
potremo far bene". Mentre sull'avversario
dice: "Il Gubbio è una squadra che
non ha una grande costruzione di gioco a centrocampo
ed è una squadra forte che predilige il lancio
dei difensori verso la punta centrale Galabinov".
Ed ora spazio alle giovanili del Gubbio: intervista
al responsabile dell'area tecnica Riccardo Tumiatti.
• 12 ottobre
2012 Focus:
il "Sottil pensiero". Storia di tattica,
moduli, uomini da schierare e i fuori quota...
Tanto
fa parlare di sè. La tattica, il modulo,
gli uomini da schierare e pure l'argomento dei fuoriquota.
Perchè il Gubbio attuale fa "discutere"
sotto diversi aspetti, pure nel nostro forum ("La
voce dei tifosi"). Per togliere ogni dubbio,
o meglio, per saperne di più, entriamo nel
"Sottil pensiero" e quindi andiamo direttamente
alla fonte. Chi meglio dell'allenatore può
spiegare certe scelte che poi inevitabilmente si
tramutano in campo? Allora: partiamo dalla tattica
scelta dal mister che poi si traduce in un modulo.
Perchè il 4-3-1-2? Andrea Sottil spiega:
"A me piace molto il 4-3-3. Però
al momento il 4-3-1-2 mi dà più garanzie.
Mi spiego meglio. Con il 4-3-3, se i terzini non
spingono ancora a dovere, diventiamo più
prevedibili e quindi il modulo diventa troppo sterile.
Mentre il 4-3-1-2 mi permette di avere meno punti
di riferimento per gli avversari. In attacco soprattutto
con un calciatore tra le linee che svaria e due
punte che fungono da arieti abbiamo la possibilità
di sfondare meglio, anzichè utilizzare due
esterni e una punta centrale a supporto".
Tradotto in poche parole. Se i fludificanti di fascia
sono ancora ancorati nelle retrovie diventa difficile
per i tre centrocampisti servire i terzini che dovrebbero
proseguire l'azione e così facendo diventa
complicato servire le tre punte (lo si può
fare solo con i lanci lunghi e non con il fraseggio).
Sui singoli invece si sente dire che Caccavallo
non è idoneo al ruolo di trequartista, oppure
che Scardina non rende al meglio in attacco, e quale
sarebbe l'impiego migliore per Bazzoffia. Andrea
Sottil risponde così a riguardo: "É
vero che Caccavallo sa rendere al meglio sugli esterni
in un attacco a tre. Tuttavia Caccavallo sta facendo
il suo lavoro anche tra linee perchè è assai
dinamico, è lesto nei dribbling e possiede
un bel tiro, oltre che è imprevedibile. Un
altro elemento che potrebbe ricoprire questo ruolo
è Manzoni che ha visione di gioco e sa concludere
a rete, ma è un calciatore diverso di Caccavallo.
Leggo che Scardina è innocuo: il suo lavoro
invece è importante perchè come seconda
punta fa un lavoro molto utile: per la sua prestanza
fisica porta via sempre degli uomini e quindi sta
facendo un lavoro oscuro. E Galabinov contro il
Benevento ha fatto quello che gli ho chiesto e quello
che sa fare: sfruttare la profondità e l'esecuzione.
Riguardo a Bazzoffia per me è una punta centrale
o al massimo una seconda punta; non è assolutamente
un esterno d'attacco oppure colui che può
farmi i cross in mezzo. Si è visto a Chieti
in Coppa: gli ho detto stai lì al centro
e sfrutta la tua velocità, e infatti si è
ritrovato davanti alla porta e ha segnato. Discorso
diverso per Nappello. Lo considero più un
calciatore che mi può giocare esterno dalla
trequarti in sù, compito che può svolgere
pure Manzoni". E sui fuoriquota è
piuttosto chiaro l'allenatore Sottil: "Quando
devo scegliere una formazione base devo tenere conto
non solo di chi è più in forma al
momento, ma anche dei giovani che devo schierare.
Due devono giocare per forza (due del 1992 ndr)
e poi devo fare giocare altri giovani (del 1990
o 1991). É questa la direttiva della società
che io accetto perchè mi è stata riferita
dall'inizio. Poi è ovvio che in base alle
avversarie che incontriamo, decido io se schierarne
solo due giovani oppure di più, senza problemi.
Se esce Scardina non posso far entrare a partita
in corso Bazzoffia. Prima devo fare entrare un altro
giovane come è successo con il Benevento
quando è subentrato Malaccari a centrocampo".
Detto tutto ciò, ecco quali potrebbero essere
gli uomini giusti per Sottil su tre moduli. Con
il 4-3-1-2 la formazione è questa.
Con il 4-3-3 invece è la seguente.
Mentre in un ipotetico 4-3-2-1, in uno
schieramento ad albero di Natale, potrebbero essere questi gli undici
base.
Notiziario. Partitella in famiglia dove l'allenatore
Sottil ha provato ancora il 4-3-1-2. Provata la
stessa formazione contro il Benevento ad eccezione
di Regno (al posto di Grea) e Malaccari (al posto
di Sandreani). Grea e Sandreani hanno giocato nei
titolari nella ripresa, e Galimberti è entrato
al posto di Radi. Bazzoffia, Manzoni e Guerri hanno
giocato con le riserve. In rete Galabinov (tripletta)
e un gol di Scardina.
• 11 ottobre
2012 Grea:
"Gara di sacrificio e giochiamo da squadra".
Sottil: "Vietato il tono agonistico basso"
É
tra i più giovani del gruppo. É di
proprietà del Genoa. L'anno scorso 27 presenze
e due gol con il Sud Tirol in C1. Da quest'anno
è a Gubbio. Stiamo parlando di Alessio Grea, ruolo
difensore. Con il Benevento è stato impiegato
come terzino destro ma talvolta Sottil lo ha utilizzato
pure sulla fascia mancina. Dove si trova meglio
il diretto interessato? "Mi trovo meglio
sulla destra perchè sono destro. Perciò
preferisco giocare nel ruolo che ho ricoperto con
il Benevento". Si parla di Benevento e
cosa ci può dire di questa partita? "Diciamo
che è stata una partita di sacrificio. Sicuramente
abbiamo giocato da squadra. Siamo stati sempre uniti
anche nei momenti di difficoltà ma non dimentichiamoci
che il Benevento si è dimostrata una squadra
forte che gioca un buon calcio. Ma noi abbiamo sviluppato
in campo quello che avevamo provato in settimana.
Infatti il gol è venuto proprio così
e poi siamo riusciti a reggere bene. In difesa abbiamo
corso pochi pericoli". Ma è la forza
del gruppo? "Certo. C'è proprio
un grande gruppo con ragazzi fantastici. E credo
che ci siano ampi margini di miglioramento. Pure
il sottoscritto non deve smettere mai di migliorare,
lavorando ogni giorno e dare sempre il 110%".
Però talvolta si denota che sulle fasce andate
ancora in difficoltà e talvolta mancano proprio
le percussioni sulle vie laterali. Cosa vi dice
Sottil a riguardo? "In effetti ancora non
siamo riusciti a fare molto gioco sulle fasce ma
ci stiamo lavorando. Per il resto il mister è
diventato una guida per tutti noi. Ci sprona sempre
in modo positivo per dare sempre il meglio di noi
stessi e ci invoglia a fare sempre bene".
E in conferenza stampa invece è tornato a
parlare l'allenatore Andrea Sottil. Ha affermato
in sintesi: "La squadra ha ritrovato fiducia,
stima e consapevolezza. I calciatori che erano in
serie B si riconoscono come dei leader e stanno
tornando quei calciatori che sanno di essere. Ma
tutti i ragazzi sono diretti e trasparenti e pure
l'allenatore è sincero e schietto con loro.
Contro il Benevento abbiamo sviluppato intensità
per tutta la gara giocando negli spazi stretti e
siamo rimasti corti. E la cornice di pubblico è
stata importante: i tifosi hanno capito che la squadra
combatte e che è una squadra operaia. Con
il Barletta? Bisogna stare attenti perchè
è una squadra con ragazzi di qualità,
che hanno corsa e che giocano a memoria. Abbiamo
la possibilità di confermarci: sarà
la nostra prova del nove. Ma ci vorrà una
concentrazione elevata. Perciò è vietato
un tono agonistico basso in questo campionato, sempre.
Cosa ancora non mi piace? I lanci lunghi che talvolta
sono da evitare e troppi errori dei terzini
nel palleggio. L'obiettivo? É la salvezza:
prima arriva e meglio è, perchè credo
che ci possiano togliere altre soddisfazioni. Anche
se per il vertice vedo attrezzate Avellino, Benevento,
Frosinone, il Perugia anche se non è quell'ammazza-campionato
che si voleva far credere e aggiungo la Nocerina
che è una signora squadra". Notiziario.
Out Baccolo (in via di recupero) e Regno (per precauzione),
per il resto sono tutti a disposizione di Sottil.
Notizie dal girone. La Corte di Giustizia Federale
respinge il ricorso presentato dal Perugia avverso
la penalizzazione di un punto da scontare nel campionato
in corso. Gubbiofans.it da record: il 9 ottobre
2012 nella rubrica dei "siti top" di Shiny
Stat (real time analytics tools - studio analitico)
il nostro portale web si è piazzato al 14esimo
posto a livello nazionale per visite nei siti
dedicati al calcio. Un motivo di orgoglio e di crescita
costante per Gubbiofans.it.
• 10 ottobre
2012 L'editoriale.
Sfatati alcuni tabù. Agonismo, pressing e
compatezza. E poi "Strama-Sottil"...
Quanti
tabù sfatati. La prima vittoria in una partita
serale quando è la Rai a trasmettere una
gara in diretta del Gubbio. La prima rete su azione
di un attaccante in campionato: sono passati esattamente
486 minuti e ci sono voluti quasi 100 metri di campo:
dalla difesa Briganti ha servito Palermo che ha
effettuato un lungo lancio in profondità
dove il bulgaro Galabinov è stato lesto prima
a bruciare sullo scatto il diretto marcatore (Mengoni)
e poi è stato scaltro a freddare in uscita
il portiere (Gori) con un pallonetto chirurgico.
Prima di questa rete gli attaccanti erano andati
a segno solo su rigore (Scardina con il Frosinone
e Galabinov con il Pisa). E poi da molto tempo non
si partiva così forte in casa: un tris di
vittorie su tre partite casalinghe mancavano dal
2006 (serie C2) quando sulla panchina del Gubbio
c'era Agatino Cuttone: all'epoca ci furono addirittura
quattro vittorie consecutive con Rovigo, Reggiana,
Castelnuovo e Giugliano, anche se a fine campionato
i rossoblù arrivarono all'undicesimo posto
e lo stesso Cuttone fu esonerato a dicembre (al
suo posto arrivò De Petrillo). Ma più
che altro si è notato un altro aspetto non
da poco. Contro una squadra più forte tecnicamente,
e più brava a livello di gioco e di palleggio,
il Gubbio ha risposto con quelle armi che servono
per fare risultato in un girone duro e difficile
come quello del sud: ardore agonistico, pressing
asfissiante e compattezza nei reparti. Senza questi
tre ingredienti essenziali, in questo campionato
non si va da nessuna parte. Lo dicevamo dopo il
derby perso a Perugia. Lo ribadiamo adesso dopo
la vittoria sofferta con il Benevento. Questa squadra
deve badare al sodo, senza tanti fronzoli, con la
giusta cattiveria e la giusta concentrazione. Non
deve svolgere il compitino, ma deve fare molto di
più. Quello che conta è vincere perchè
diventare belli si fa sempre in tempo. Avevamo pure
scritto: contro il Benevento si può vedere
di che pasta è fatto questo Gubbio. E il
Gubbio ha risposto presente: se si gioca con determinazione
non c'è trippa per gatti. Pure se si trova
di fronte un Benevento costruito per vincere un
campionato e un Benevento che gioca un calcio arioso.
Anche se i campani in alcune circostanze sono stati
pure poco fortunati quando hanno colpito una traversa
con Montiel e quando Venturi è stato provvidenziale.
Però nel calcio c'è anche il portiere
e il suo mestiere è parare, nel limite del
possibile. Inoltre viene fuori una curiosità
che forse in pochi hanno notato. Due allenatori
si assomigliano nelle sembianze, nei movimenti in
campo ma in particolar modo come urlano e si esprimono
in campo.
Come si può notare sono Andrea Stramaccioni
e Andrea Sottil. Tante sono le similitudini: entrambi
hanno lo stesso nome (cioè Andrea), sono
quasi coetani (il primo nato nel 1976; il secondo
nel 1974), segno zodiacale Capricorno (il primo
è nato il 9 gennaio; il secondo il 4 gennaio),
entrambi sono ex difensori, ed entrambi sono anche
degli allenatori emergenti che hanno fortemente
voglia di arrivare. Al di là di questa singolarità,
adesso cosa ci si può aspettare? Può
succedere di tutto. L'importante è crederci,
fortemente e fermamente, e lo stesso agonismo deve
essere utilizzato pure in trasferta dove il Gubbio
ancora pecca di personalità. Dei limiti ci
sono e sono stati evidenti pure con il Benevento.
Ma con il duro lavoro si può correggere qualsiasi
errore. Ma con la testa e... non solo con le gambe!
(Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 08 ottobre
2012 Post
Benevento. Sottil: "Bene nelle ripartenze;
siamo compatti". Galabinov: "Un
gol cercato"
Gubbio
che ruggisce sfruttando il fattore campo: tre vittorie
su tre. Andrea Sottil è senza voce ma è
raggiante e in sala stampa dice: "Sapevamo che dovevamo
soffrire contro un Benevento che sa fare un buon
palleggio palla: assomiglia ad una squadra spagnola
nel fraseggio. Ma il Gubbio ha corso tanto e ha
corso bene, è stato compatto e siamo stati
efficaci nelle ripartenze quando il Benevento palleggiava.
La rete è stata una logica conseguenza per
il lavoro che avevamo preparato. Galabinov ha fatto
un bel gol con un pallonetto e poteva fare una doppietta
personale. Il risultato? Per me è giusto,
anche se il Benevento ha colpito una traversa. Cosa
è successo dopo il novantesimo con quel parapiglia?
Sinceramente non capisco. Un calciatore giallorosso,
per la precisione Marchi, mi si è scagliato
addosso perchè insinuava che io esultavo
verso l'allenatore ospite Martinez e non ero stato
rispettoso nei loro confronti. Niente di tutto questo:
io esultavo per la vittoria e verso i nostri tifosi.
Del resto bisogna sapere perdere: il sottoscritto
a Pagani dopo la sconfitta se ne è stato
zitto e poi si è fatto sei ore di pullman".
Arriva in sala stampa il tecnico dei giallorossi
Jorge Martinez e appare molto serio in viso.
Spiega il trainer uruguaiano: "Qui in Italia
siete abituati a vedere il risultato. Per voi è
tutto. Noi percorriamo sempre la strada del buon
gioco, altri no. Non rimprovero nulla alla mia squadra
perchè abbiamo giocato anche meglio di Perugia
anche se c'è stato qualche errore difensivo
di troppo. Ma la palla non voleva entrare per noi.
Il battibecco finale con Sottil? Non commento, ma
ci vuole rispetto in questo sport". In
sala stampa pure l'attaccante Andrey Galabinov (autore
del gol della vittoria) e il difensore Giovanni
Bartolucci.
La punta bulgara dice: "Sul gol c'è
stata una bella palla di Palermo ed io l'ho cercato.
Per fortuna è andata bene". Gli
risponde Bartolucci: "Primo tempo da grande
Gubbio. La nostra forza è lo spirito di gruppo".
Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio-Benevento
(18 immagini) nella sezione "fotogallery"
e sotto la foto in homepage. Le foto sono di Gianfranco
Gavirati con l'ausilio di Simone Grilli; alcune foto
sono di Roberto
Settonce.
• 08 ottobre
2012 Posticipo:
il Gubbio batte il Benevento (1-0). Decide il bulgaro
Galabinov con un pallonetto
Posticipo
serale al "Pietro Barbetti" di Gubbio.
Giocano dal primo minuto Scardina e Grea; Bazzoffia
e Regno in panchina. L'allenatore Sottil opta per
il 4-3-1-2. Il tecnico dei campani Martinez schiera
lo stesso modulo: 4-3-1-2. Partita di studio fino
al 13' quando Caccavallo ruba palla al limite e
di sinistro cerca la porta, ma Gori c'è e
in tuffo para. La gara è maschia, si gioca
sullo stretto, soprattutto nella fase nevralgica
del campo. Al 23' fiammata del Benevento: palla
persa a centrocampo, Mancosu serve al limite Altinier
che calibra il destro e calcia in diagonale: la
palla sfila a lato poco lontano dal palo. Al 28'
prova un tiro dai trenta metri Montiel con la palla
che si abbassa all'improvviso e Venturi respinge
con difficoltà con i pugni. Al 30' Rajcic
gira sotto porta un corner di Mancosu: para a terra
Venturi. Su capovolgimento di fronte (31') Caccavallo
si ritrova in area e serve una palla al centro per
Galabinov che di destro in spaccata calcia a lato,
da posizione favorevole. Al 36' si sblocca il risultato:
tutto nasce da un intervento di Briganti in anticipo
su Mancosu, la palla poi perviene sui piedi di Palermo
che lancia in profondità verso Galabinov
che brucia sullo scatto Mengoni e si va verso la porta:
dal limite il bulgaro con un pallonetto chirurgico
fredda il portiere Gori in uscita: 1-0. Ripresa.
Al 51' D'Anna mette in area la palla dove Altinier
protesta per un corpo a corpo con Briganti; l'azione
prosegue e Marchi calcia sull'esterno della rete.
Spinge il Benevento. Al 56' un gran bolide di destro
su punizione di Montiel da venticinque metri e la
palla si stampa sulla traversa. Al 60' ci prova
Mancosu da fuori area: Venturi si salva in tuffo.
Al 65' Altinier ruba palla in area e la serve verso
Mancosu che calcia in porta: Venturi è provvidenziale
e in tuffo si salva in angolo. Finisce 1-0. Tabellino:
Gubbio - Benevento 1-0: Gubbio:
Venturi, Grea (62' Regno), Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi,
Palermo, Sandreani, Galabinov, Caccavallo (78' Malaccari), Scardina
(67' Bazzoffia).
(A disp.: Farabbi, Galimberti, Guerri, Manzoni). All. Sottil. Benevento: Gori, D'Anna,
Bolzan, Rajcic, Siniscalchi, Mengoni, Carotti, Montiel,
Altinier (76' Germinale), Mancosu (76' Davi), Marchi
(70' Montini). (A disp.: Mancinelli,
Pedrelli, Signorini, Cristiani).
All. Martinez. Rete: 36' Galabinov (G). Arbitro:
Bruno di Torino (De Troia di Termoli e Favia di
Bari). Ammoniti: Grea e Boisfer (G); Rajcic,
D'Anna,
Siniscalchi e Montini (B). Spettatori: 2174 (di cui 1245 abbonati;
42 di Benevento nel settore ospiti); incasso 16812
euro.
• 08 ottobre
2012 La
curiosità. Tifoso del Gubbio ma parente di
Marchi. E parla l'attaccante Andrej Galabinov
Prima
del match serale con il Benevento, la curiosità:
è tifoso del Gubbio ma è pure parente
di Ettore Marchi, attaccante del Benevento, eugubino
doc, senonchè ex rossoblù. Stiamo
parlando di Stefano Stocchi e parla così del suo cugino: "Un
calciatore che non si discute. Sa giocare bene sullo
stretto e inoltre ha un buon tiro da fuori area.
Come uomo? Direi che è simpatico. Ma da quando
era ragazzino, crescendo è diventato più
scaltro. Detto proprio all'eugubina: si è «infurbito», non solo calcisticamente parlando".
Sulla partita invece dice: "Credo che il
risultato sia in bilico tra l'X e il 2. Il Benevento
è molto forte perciò servirà
un Gubbio che aggredisce molto e deve puntare sulla
velocità per poter fare male all'avversaria.
Del Benevento temo soprattutto Altinier perchè
spesso fa gol e a mio avviso la gara si deciderà
sulle fasce". E chiude con una profezia:
"Per me il Gubbio è forte da centrocampo
in su ma sulle fasce laterali è carente.
Ma sono convinto che alla fine del campionato Gubbio
e Perugia si ritroveranno insieme ai playoff".
Tornando al Gubbio, in settimana parlano quattro
o cinque calciatori a scelta della società.
Questa settimana parlavano Manzoni, Briganti, Bazzoffia
(è restato in silenzio), Sandreani e Briganti
(che abbiamo intervistato martedì scorso).
A Benevento ha parlato Andrej Galabinov che tramite
il portale web Beneventocalcio.it ha detto in sintesi:
"Il Benevento è una grande squadra.
Perciò massimo rispetto per loro. Fuori casa
magari in noi viene a mancare un po' di concentrazione,
però quando giochiamo al Pietro Barbetti
abbiamo sempre una spinta in più. Ecco perchè
le due partite interne le abbiamo vinte. Chi temo
del Benevento? Ho visto Marchi l'anno scorso, quindi
può fare la differenza. In ogni modo ai giallorossi
consiglio di fare attenzione al nostro collettivo".
Notiziario. Dopo un altro allenamento serale, il
Gubbio svolgerà la rifinitura mattutina il
lunedì. Non ci dovrebbero essere stravolgimenti
rispetto a Pagani. Stesso modulo (4-3-1-2) e stessi
interpreti con due ballottaggi: Grea o Bartolucci
in difesa; Bazzoffia o Scardina in attacco. Lo stesso
schieramento anche per il Benevento (4-3-1-2) con
Mancosu dietro le due punte Marchi e Altinier.
• 07 ottobre
2012 Risultati,
sesta giornata: Frosinone e Latina in testa. Perugia
sconfitto a Nocera Inferiore
In
attesa del posticipo serale tra Gubbio e Benevento
(lunedì ore 20:45), si sono giocate le partite
della Prima Divisione. Il Perugia cade sul campo
della Nocerina (2-0): due prodezze nella ripresa
di Evacuo (tiro dal limite di destro radente) e
Mazzeo (una punizione con palla che tocca la traversa
e finisce in rete) piegano i biancorossi di Battistini.
Il Latina di Pecchia vince a Barletta per 3-1 (a
segno pure l'ex rossoblù Cottafava) e vola
in testa in coabitazione con il Frosinone che supera
l'Avellino (2-1). Il Pisa vince per 3-1 con la Carrarese
(a segno ancora l'ex rossoblù Perez) e sale
così al secondo posto con il Viareggio (vittorioso
sul Catanzaro per 3-1) e nel frattempo agguanta
pure l'Avellino, sconfitto come già detto
a Frosinone. Nel giro di due punti ci sono ben cinque
squadre in vetta: è un girone di fuoco. Risultati:
Sesta Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone
B: Andria
Bat - Sorrento 1-0 90'
Innocenti (A) Barletta
- Latina 1-3 40'
Agodirin (L), 43' Tortolano (L) rig., 67' Cottafava
(L), 73' La Mantia (B) Frosinone
- Avellino 2-1 3'
Gucher (F), 57' Bottone (F), 74' Biancolino (A)
rig. Gubbio
- Benevento 1-0
lunedì
ore 20:45 36' Galabinov (G) Nocerina
- Perugia
2-0 50'
Evacuo (N), 75' Mazzeo (N) Pisa
- Carrarese 3-1 16'
Perez (P), 37' Tulli (P), 57' Mancuso (C), 64' Tulli
(P) Prato
- Paganese 2-1 24'
Napoli (Pr) rig., 27' Scarpa (Pa) rig., 75' Ghinassi
(Pr) Viareggio
- Catanzaro 3-1 16'
Giovinco (V), 20' Fioretti (C) rig., 48' Pellegrini
(V), 65' Magnaghi (V)
• 06 ottobre
2012 Sottil:
"Pretendo gli occhi di tigre. Via ansie
e titubanze". Focus sul Benevento: il resoconto
Andrea
Sottil è carico e si appresta
ad affrontare il forte Benevento con tanta grinta
e determinazione. Ecco le sue parole: "Affronteremo
un Benevento forte che offre un ottimo calcio e
che oltretutto sa proporre un calcio dove abbina
la qualità alla personalità. Ma noi
stiamo lavorando su un disegno tattico e cercheremo
di sfruttare le nostre potenzialità. Abbiamo
lavorato sull'incisività e sul fattore psicologico:
bisogna togliersi ansie e titubanze. Ci vorrà
una cattiveria alle stelle, nel limite del calcio
giocato ovviamente. Davanti al nostro pubblico cercheremo
di fare risultato: i ragazzi sentono e apprezzano
il sostegno dei nostri tifosi e spero che si faranno
valere anche stavolta. Non dovremo far respirare
l'avversaria, con una partita maschia e un ritmo
di gioco agonistico elevato, il tutto condito con
grande pressing e ordine tattico. Dovremo scendere
in campo con gli occhi di tigre". Quando
si parla del Gubbio dice: "Per fortuna ho
tutti a disposizione e ho problemi di abbondanza.
Tra l'altro c'è un vero gruppo. Per me il
gruppo è sacro e in squadra non ci sono dei
fenomeni". Quando si ritorna a parlare
dell'avversaria, si fanno due nomi di ex: Marchi
che ha giocato a Gubbio e Mancosu che invece ha
giocato a Siracusa dove c'era proprio l'allenatore
Sottil: "Diciamo che Mancosu lo cercavamo
anche noi in estate: è un calciatore completo,
che può giocare sia mezz'ala che tra le linee,
e sa abbinare quantità alla qualità.
Marchi è un calciatore diverso che è
forte fisicamente con accelerazioni che gli permettono
di girarsi bene verso il tiro in porta. Ma tutto
il Benevento è molto forte e non a caso non
ci pensano nemmeno di schierare dei fuoriquota".
Sarà riconfermato il 4-3-1-2? "Diciamo
che soprattutto in attacco non ci devono essere
punti di riferimento. Quindi possiamo partire anche
con un trequartista e due punte davanti per poi
attaccare pure in tre in attacco. Al di là
dei moduli credo che questa gara sarà un
esame per noi e questa partita ci può anche
dire di che pasta siamo fatti". E fa un
accenno al prossimo futuro: "Se ho firmato
un biennale un motivo c'è: in tutto l'ambiente
c'è voglia di un bel calcio e di ritornare
a sorridere come quando il Gubbio si è ritrovato
in serie B. Credo fortemente in questo progetto
perchè c'è veramente una unità
di intenti". Nel frattempo presentiamo
proprio il Benevento e lo facciamo con Luca De Cristofaro
di Beneventocalcio.it.
Con il posticipo di lunedì sera,
cambiano gli appuntamenti di Trg dedicati ai rossoblù. La trasmissione "Diretta
sport" andrà in onda lunedì (ore 20:30), in contemporanea su Rgm
Hit Radio (canale 604 del digitale terrestre tv).
Mentre il consueto talk show del lunedì "Fuorigioco", andrà in onda martedì
sera alle
ore 21:15, sempre su Trg (replica mercoledì ore 14:30); a seguire martedi alle
22:45 la sintesi di Gubbio-Benevento.
• 05 ottobre
2012 Gubbio
e Benevento dopo sei anni. Ora ritorna con un posticipo
serale. E i precedenti...
Gubbio
e Benevento, sei anni dopo. L'ultimo incontro risale
al 12 marzo 2006: i rossoblù si imposero
in casa per 3-1 sui campani in un giornata con un
freddo pungente e nevischio. Rete in avvio di Girardi
per gli ospiti; poi gli eugubini calarono il tris
con Tarpani, Sandreani e Lazzoni. All'andata invece
ci fu una goleada del Benevento in un anticipo serale
giocato di venerdì sera (era il 21 ottobre
2005): reti di Belmonte, Maschio, Massaro e Pinamonte,
e gol della bandiera di Chafer. Alla fine della
stagione il Gubbio si salvò con un punto
di distanza dai playout; il Benevento raggiunse
i playoff ma venne battuto nelle semifinali dalla
Sansovino che a sua volta perse le finali con il
Sassuolo che riuscì a salire in C1 in compagnia
della Cavese che vinse direttamente il campionato. L'ultima
partita ufficiale però risale al 14 agosto
2011 quando il Gubbio di Pecchia si trovò
davanti proprio il Benevento in Tim Cup: finì
5-4 in favore dei rossoblù dopo i calci di
rigore: i tempi regolamentari erano finiti 1-1 (con
le reti di Ciofani e Germinale) e i tempi supplementari
2-2 (gol di Giannetti e Falzarano). L'arbitro del posticipo serale (lunedì alle ore 20:45) sarà il signor
Diego Bruno di Torino: sarà coadiuvato dagli
assistenti di linea Maurizio De Troia di Termoli
e Nicola Favia di Bari. Il direttore di gara in
questione non ha mai arbitrato il Gubbio. Intanto
in casa rossoblù è previsto un allenamento
notturno (di sabato) a porte chiuse. Sono tutti a
disposizione di Sottil che per questa partita
avrà l'imbarazzo della scelta con il rientro
degli infortunati Baccolo e Guerri, che hanno giocato
titolari in Coppa a Chieti (vittoria per 4-1). E
dopo la bella prova proprio a Chieti non è
escluso che ci siano dei
cambiamenti nell'undici titolare. Da verificare
se sarà utilizzato di nuovo il modulo 4-3-1-2
dove in settimana si è ben distinto Manzoni
con una rete davvero pregevole. E ci sarà
un Benevento che arriva dal tris (0-3)
di Carrara.
• 05 ottobre
2012 Dossier.
Le "strane" storie di Bazzoffia e di Farina.
Due destini diversi ma vicende atipiche
Gubbio,
due storie da raccontare. Riguardano due calciatori,
con destini diversi ma con delle vicende alquanto
atipiche, pure in certi frangenti "incomprensibili". Partiamo
da Simone Farina che è approdato a Gubbio
nel 2007 e ha rescisso il contratto con i rossoblù
il 22 agosto scorso. Una storia particolare la sua.
In maglia rossoblù ha vissuto un'escalation
importante con la vittoria di due campionati di
seguito di C2 nel 2010 e di C1 nel 2011. L'anno
della serie B doveva diventare l'anno della consacrazione,
ma in verità non è stato così.
Al di là della traumatica retrocessione in
Prima Divisione che ha vissuto tutta la squadra,
la vita del calciatore romano è stata sconvolta
dal momento in cui ha denunciato con lealtà
e con fermezza agli organi competenti un tentativo
di combine per una partita di calcio. In un attimo
il biondo terzino dei rossoblù è finito
su tutte le testate nazionali per il suo gesto che
in un calcio sano dovrebbe essere la normalità.
Invece normalità non è, visto che
proprio da quella segnalazione è nato un
processo dove è stato scoperto un grande
calderone, di corrotti e corruttori. Una situazione
che ha inciso sull'uomo Farina. Un gesto, il suo,
genuino, che è stato sponsorizzato pure fuori
dai confini della nostra nazione a tal punto che
è stato invitato personalmente da Joseph
Blatter, presidente della Fifa, come esempio di
un "calcio puro" ed è diventato
pure un uomo immagine. Tanto clamore, tanti riflettori
che hanno condizionato le performance del calciatore.
In questa estate, dai test precampionato, si era
rivisto un Farina voglioso e grintoso, apparentemente
libero da ogni altro pensiero. Però poi, come un fulmine
a ciel sereno, è arrivata la rescissione
con il sodalizio rossoblù. E subito si è
pensato: avrà di sicuro una valida alternativa.
In realtà, a distanza di quaranta giorni
da quell'evento, non si sa più niente di
Simone Farina. Pare che sia finito totalmente nel
dimenticatoio. Probabilmente alcune voci estive
hanno disturbato il calciatore. Tipo quella voce
che diceva che doveva finire in Inghilterra con
l'Aston Villa.
Una bolla di sapone, come quando si era
sparsa la voce che il Gubbio veniva
ripescato in serie B perchè il Bari doveva
retrocedere. Adesso lo possono constatare tutti dove
sta il Bari: si trova vivo e vegeto in cadetteria
e si sta prendendo gli elogi anche degli avversari
per come gioca. L'immaginazione e la fantasia
ha preso il sopravvento sulla realtà. La
realtà cruda è un'altra: Farina ora
è
senza squadra. Farina poteva in verità andare all'Ascoli ma
la situazione non si è concretizzata. E nelle
ultime ore si è sparsa pure la voce che il Perugia
sarebbe sulle sue tracce per sostituire l'infortunato
Liviero. Voce che in realtà risulta insussistente
agli addetti ai lavori. In attesa di nuove notizie,
passiamo ad un calciatore che sembra si sia rigenerato
in casa Gubbio. Stiamo parlando di Daniele Bazzoffia:
è approdato nel 2008 a Gubbio è segnò
in quella stagione tre reti. L'anno dopo ritornò
all'Arezzo ma nel 2010 il Gubbio riprese il calciatore
assisano. Si infortunò dopo la partita con
il Sud Tirol dove fu devastante e ritornò
con il contagocce a dicembre. Ma poi pian piano
mister Torrente lo utilizzò per "aprire"
le difese con la sua velocità e a Sorrento
poteva arrivare la sua consacrazione, però
sulla sua strada trovò il portiere Rossi
che gli negò due gol davanti alla porta (e
Gubbio ko: 2-1). Da quel momento in poi fu etichettato
come quel giocatore che "più si avvicina
la porta, più diventa piccola". Celebre
fu una frase del saggio Gigi Simoni: "Se
Bazzoffia si mette anche a segnare è di
serie A per la sua potenza esplosiva".
E il gol divenne un vero cruccio. Ma in serie B è
diventato l'uomo in più del Gubbio per velocità
e rapidità. Cominciamo a stargli dietro
diverse società di serie B ma un nuovo infortunio lo mette knock-out il 10 marzo 2012,
a Nocera Inferiore. Inizia così un calvario.
Il resto è storia dei giorni nostri. Il calciatore
viene acquistato dal Parma, ma il Gubbio lo riprende
in prestito per effettuare la preparazione estiva.
Bazzoffia ritorna in campo prima del tempo, ma non
è ancora al top. Andrea Sottil lo fa giocare
titolare a Pagani ma si sblocca poi in Coppa Italia
con il Chieti siglando una doppietta. Salutare uno
sblocco psicologico anche in fase realizzativa.
Ed ora diverrà quel top player che il Gubbio
cercava in estate? Non lo possiamo sapere. Sappiamo
che Bazzoffia ce la sta mettendo tutta per farsi
valere, anche se si è chiuso in un "silenzio
stampa" che apparentemente non riusciamo a
capire o a comprendere, ma lo accettiamo. In conclusione
quello che conta è parlare sul campo. Servono
i gol degli attaccanti!
• 03 ottobre
2012 Gubbio
corsaro in Coppa (1-4). Sottil:
"La risposta che volevo". Giammarioli:
"Ora il mister..."
Gubbio
vittorioso a Chieti in Coppa Italia Lega Pro e passa
il primo turno. Gubbio che in un solo colpo fa più
gol (in 90 minuti) che in campionato (in 450 minuti).
I rossoblù delle "riserve"
si sono imposti per 4-1. Reti di Nappello (48')
con un diagonale preciso, Manzoni (57') con un tiro
dal limite e Bazzoffia (doppietta al 72' e al 76') con
due azioni in contropiede, mentre la
rete della bandiera neroverde è di Rovrena al
93'.
Contento l'allenatore Andrea Sottil per la prestazione
dei suoi: "Atteggiamento e approccio giusto.
La squadra ha concesso poco e ha offerto un bel
calcio. Abbiamo dato subito una risposta dopo
la sconfitta di Pagani. Hanno giocato diverse seconde
linee che mi hanno dato delle indicazioni
per il futuro. Al di là dei vari Grea, Pacheco
o Guerri, Scardina o Bazzoffia, che per me sono tutti
titolari, la prova di chi sta giocando di meno è
stata piuttosto positiva. Mi hanno dato dimostrazione che il
gruppo c'è ed è vivo e vegeto. Sono contento per il
passaggio del turno". Sulla stessa lunghezza
d'onda il direttore sportivo Stefano Giammarioli:
"Dopo un avvio di partita con un po' di
difficoltà c'è stata una supremazia
netta. É stata una importante vetrina per
chi ha giocato di meno. É vero che il Chieti
gioca in C2 ma è una squadra professionista
e quindi è stato un test probante. Adesso
l'allenatore sarà veramente in difficoltà
per le prossime partite perchè almeno quattro
elementi hanno offerto una prestazione super".
E parlando dei singoli dice: "Manzoni
è un talento e ha fatto una grande partita.
Bene anche Galimberti in difesa". Così in campo
(4-3-1-2): Farabbi; Grea (60' Semeraro), Galimberti,
Pambianchi, Pacheco; Malaccari, Guerri, Baccolo
(74' Procacci); Manzoni; Nappello, Scardina (61'
Bazzoffia). Il Gubbio tornerà in campo in
Coppa Italia il 17 ottobre contro l'Aprilia (sede
da definire). Anche il prossimo avversario del Gubbio
in campionato ha passato il turno: il Benevento
supera per 2-1 il Barletta dopo i tempi supplementari.
In vantaggio gli ospiti con Castellani (30'); pari
campano di Germinale (87') e gol vittoria dell'attaccante
eugubino Marchi al 97' nei tempi supplementari.
Pure il Perugia ha passato il turno battendo l'Aquila
usufruendo dei tempi supplementari (2-1): in vantaggio
con Fabinho (33'), i biancorossi si fanno agguantare
da Improta (53'); ci pensa Clemente (93') ai supplementari
a regalare la vittoria alla squadra umbra.
• 03 ottobre
2012 Briganti:
"Commessi degli errori a Pagani. Ma il gruppo
c'è: da parte di tutti c'è voglia
di fare"
La
sconfitta che (forse) non ti aspetti. La sconfitta
che ancora brucia a distanza di tre giorni. Andrea
Sottil dopo Pagani è stato chiaro: ha precisato
che ci vuole più attenzione e tutti i calciatori
sono allo stesso piano, dal capitano in giù.
Cosa ne pensa il difensore Marco Briganti, classe
'82, alla quinta stagione in rossoblù? A
riguardo ci dice quanto segue: "Prendo il
lato positivo delle parole del mister quando dice
che siamo tutti uguali dal capitano in giù.
Penso che questo discorso sia la base di un gruppo.
Ed è giusto che tratti tutti allo stesso
modo. Credo che tutto questo serve a farci crescere
e anche chi è stato chiamato in causa di
meno si troverà pronto. Basta con le disattenzioni?
Di certo quando si prende un gol degli errori si
commettono. É normale che il mister vuole
correggerli perchè è il suo mestiere.
É un modo per spronare tutti per raggiungere
non la perfezione ma quasi". Ma il gol
di Pagani. Lo può raccontare? "Da
un cross laterale la palla si è impennata
ben due volte: prima con un contrasto di Palermo
e poi il sottoscritto che è andato in contrasto
con un altro uomo. Dopo di chè è arrivato
Tortori che con tutta sincerità ha fatto
un bel gol con una giocata non semplice. Diciamo
che è stato un gol casuale anche se bello.
Ma non voglio trovare alibi perchè la necessità
di migliorare ci deve essere sempre". Ma
i maggiori problemi si riscontrano in attacco: lo
dicono i numeri. Cosa ci può dire a riguardo?
"Certi numeri parlano chiaro e sicuramente
è un difetto che abbiamo attualmente. Lavoreremo
per migliorarci anche in questo. Ma non penso che
sia una questione di cattiveria perchè la
voglia di fare bene e la concentrazione non manca
mai neanche durante la settimana. Spero che sia
solamente un momento no: a volte succede che la
palla come la tocchi va dentro e altre volte non
concretizzi. Probabilmente bisogna crederci di più
e bisogna cercare di trovare il gol in maniera più
libera e più tranquilla". Benevento
e Barletta: due match casalinghi importanti per
il prossimo futuro? "Dovremo sfruttare il
fattore campo dove i numeri dicono che siamo a punteggio
pieno, grazie ai nostri tifosi e al calore della
gente che si ricomincia a risentire. Sarà molto importante fare dei risultati
perchè ci potranno dire quale
potrebbe essere la nostra dimensione in questo campionato".
É ritornato a parlare pure Andrea Sottil
e ha specificato: "Sono ancora arrabbiato
perchè meritavamo di più e ci è
mancata la buona sorte. Probabilmente ancora non
c'è la completa consapevolezza nei propri
mezzi. Manca ancora la spregiudicatezza e la
voglia di azzardare; non si può svolgere
in campo solo il compitino. Quando si attacca lo
si deve fare con una catena completa, a partire
dai difensori e con i centrocampisti che devono
azzardare di più il gioco in profondità:
non a caso l'anno scorso Mancosu fece otto gol a
Siracusa e non scherzo quando dico che Sandreani
deve fare almeno sette gol quest'anno. In attacco
si deve crescere però sia Bazzoffia che Galabinov,
Caccavallo e Scardina devono ancora trovare la giusta
affinità. Ci vuole serenità e convinzione
per raggiungere il nostro obiettivo". Che
sarebbe? "La salvezza". Più
chiaro di così. Una delegazione
di calciatori rossoblù (Sandreani, Bartolucci
e Galabinov) insieme a quelli del Perugia (il Ds
Arcipreti e Clemente), saranno presenti alle finali
regionali al torneo di calciotto Anpis (associazione
nazionale per le politiche di integrazione sociale);
partecipa l'associazione Peter Pan di Gubbio.
• 02 ottobre
2012 L'editoriale.
Cercasi gol, disperatamente! Zero gol fuori casa
e zero gol su azione in attacco
Centrare
lo specchio della porta. La palla che rotola in
fondo al sacco. La gioia di realizzare una rete.
Tre situazioni fondamentali che fanno parte dell'essenza
del calcio. Ma queste situazioni sono ormai dimenticate
sul vocabolario dei rossoblù. Gol in trasferta,
questo sconosciuto. La matematica non è un'opinione
e i numeri parlano chiaro. Zero reti realizzate
in trasferta in tre partite di campionato in 270
minuti (escluso il recupero): è successo
a Sorrento, Perugia ed ora a Pagani. Zero reti realizzate
dagli attaccanti in maglia rossoblù su azione
in campionato in 450 minuti (escluso il recupero).
L'unica rete segnata su azione è stata siglata
da capitan Sandreani contro il Pisa. Le altre due
segnature sono giunte su rigore: a segno prima Scardina
(con il Frosinone) e poi Galabinov (con il Pisa).
Gol, questo sconosciuto: 3 reti segnate solamente
in cinque partite (una media di 0,60 gol a partita)
e 4 reti subite (media di 0,67 gol a partita). Gubbio
che tutto sommato crea quelle tre o quattro palle
gol a partita, ma poi non trova lo spiraglio giusto
per centrare il bersaglio. Mancanza di lucidità,
mancanza di freddezza, mancanza di cattiveria e
mancanza di concentrazione. Se ne dicono tante.
Ma nel calcio ogni tipo di discorso è superfluo
se non arrivano i gol. Nel calcio vince chi fa gol.
Nel calcio vince chi è più bravo a
fare gol. Nel calcio vince chi è più
lesto a fare gol. Altri ragionamenti o giustificazioni
lasciano il tempo che trovano e sono fuorvianti.
Lo avevamo capito nella passata stagione. In serie
B non puoi sbagliare una virgola: al primo errore
viene punito, sia in attacco che in difesa. Nella
Lega Pro c'è più flessibilità.
Ti puoi permettere di fare qualche errore in più.
Ma quando l'errore si ripete, si viene puniti allo
stesso modo: è matematico. Se in una partita
(come è successo a Pagani) si creano tre
palle gol nitide e si falliscono tutte e tre (vedi
le due occasioni di Galabinov e l'opportunità
di Bazzoffia),
poi si fa dura, ma veramente dura. Se poi in una
partita si verificano dei cali di concentrazione
vertiginosi pure in difesa che a loro volta cambiano
la piega di una partita, poi si fa dura, ma veramente
dura. Lampanti sono le situazioni fotocopia che
sono capitate a Perugia e poi a Pagani. Una manciata
di secondi dalla fine del primo tempo e succede
il patatrac scaturiti da dei calci piazzati: a Perugia ci ha pensato Di Tacchio
con una girata di sinistro in mischia a freddare
Venturi e a Pagani ci ha pensato Tortori con una
mezza rovesciata di destro che ha lasciato letteralmente
di stucco (di nuovo) l'estremo difensore eugubino.
Circostanze che di certo creano una certa apprensione. D'altronde
c'è un altro aspetto da evidenziare. Il Gubbio
ha un ottimo ruolino di marcia in casa: 2 vittorie
in altrettante partite. Fuori casa invece il ruolino
è insoddisfacente: un solo punto raccolto
tra l'altro sofferto (a Sorrento) in tre partite.
Qualcosa c'è sicuramente da registrare per
una serie di motivi: perchè quest'anno il
campionato è molto più corto rispetto
alle passate stagioni ed è necessario fare
punti prima, per ritrovarsi meglio poi; perchè
spesso si gioca in campi caldi del sud e se non
si trovano i giusti attributi per affrontare questo
tipo di partite, poi diventa difficile fare punti
in trasferta; perchè i risultati portano
armonia e autostima ma per poterli ottenere ci vuole
la giusta dose di cattiveria, che è mancata
soprattutto fuori dalle mura amiche (lo avevamo
rimarcato dopo la trasferta di Perugia). É
sottinteso che per ora non è chiaro quali
siamo le reali potenzialità di questa squadra.
Cioè se è una compagine che è in grado
di salvarsi in maniera tranquilla ma niente di più,
oppure questa formazione può ambire a traguardi
più importanti. É ancora tutto da
decifrare. É chiaro che la squadra deve trovare
ancora una certa identità (4 moduli cambiati
in 5 partite), deve trovare ancora una certa brillantezza
(la manovra appare per adesso prevedibile),
deve trovare più verticalizzazioni nel gioco
(a centrocampo tanti fraseggi ma poi manca la profondità).
Cose, queste, che vanno aggiunte alla sterilità
in attacco e alla mancanza di attenzione in difesa.
Sottil avrà molto da lavorare. Nei prossimi
due incontri di fuoco con Benevento e Barletta in
casa (proprio così li ha definiti lo stesso
Sottil dopo Pagani), si potrebbe già intravedere
di che pasta è fatto veramente questo Gubbio.
Se può aspirare in alto, oppure accontentarsi.
(Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
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