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news]
• 30
giugno 2014 Allenatore:
in pole Acori. E poi è un cantiere aperto.
Ora si entra nel mese cruciale di luglio
Siamo
al 30 giugno, il mese di luglio è alle porte
ed è quindi arrivato il momento della verità.
Iniziano in via ufficiale tutte le operazioni del
mercato estivo e il Gubbio deve riempire un puzzle
che per adesso è quasi completamente vuoto.
Si parte dalla scelta dell'allenatore: si attende
una fumata bianca, anche se si sta delineando già
un identikit. Prende strada un clamoroso ritorno.
Stiamo parlando di Leonardo Acori: 59 anni, di Bastia
Umbria, ha allenato il Gubbio (che con lui tornò
proprio nei professionisti) dal 1997 al 1999. Dopo
una lunga trafila a Rimini, è stato tecnico
del Livorno, Benevento, Cremonese, San Marino e
per ultimo a Grosseto. Leonardo Acori è il
più papabile al momento di sedersi sulla
panchina dei rossoblù. Si stanno defilando
le altre opzioni: cioè quelle di Piefrancesco
Battistini, Dino Pagliari e Federico Nofri. Ma ci
sono da sciogliere altri nodi e sono tanti. C'è
da costruire praticamente una squadra nuova. Contrattualmente,
al momento, sono legati al Gubbio il centrocampista
Malaccari e il difensore Laezza, entrambi riscattati
rispettivamente dall'Atalanta e dal Parma. Per il
resto esiste una lista di calciatori in scadenza
di contratto come Bartolucci, Boisfer, Radi e Schetter.
Inoltre esiste una colonia di calciatori di proprietà
del Parma che sono tornati (come è ovvio
che sia) alla società di appartenenza (appunto,
il Parma). Detto ciò, il jolly di centrocampo
Malaccari ha mercato in serie B (già si è
fatto avanti il Cittadella), perciò difficilmente
resterà a Gubbio. Mentre il terzino destro
Laezza sembra destinato a restare in rossoblù.
In pratica c'è da costruire un organico intero.
Tuttavia, con ogni probabilità, dovrebbero
arrivare una decina di calciatori dal Parma (anche
se ancora non c'è stato un contatto ufficiale
tra le società rossoblù e dei ducali).
Per il resto si punterà molto su una squadra
di giovani. Ma ancora non ci sono nomi, non ci sono
certezze e ci sembra chiaro che prima di tutto va
ufficializzato il nuovo allenatore prima di intraprendere
ogni altro tipo di discorso. Questi giorni saranno
decisivi per capire quale sarà il futuro
del Gubbio. Per ora tutto tace: il silenzio è
d'oro, ma la piazza è in trepidazione. La
tifoseria (come è giusto che sia) vuol sapere
che Gubbio ci sarà il prossimo anno, perchè
al momento è un cantiere completamente aperto.
Si attendono sviluppi. Attendiamo...
• 27
giugno 2014 Il
saluto ponderato di Sandreani e il toto allenatore:
da Acori a Battistini, Pagliari e Nofri
Un
comunicato (stampa) che ha lasciato di stucco tutti.
Breve, conciso e ponderato. É l'addio di
Alex Sandreani dal Gubbio dopo 12 anni in rossoblù,
prima da calciatore (e capitano) e nella stagione
passata da direttore tecnico. Se ne va un altro
pezzo basilare nel Gubbio, dopo la partenza del
diesse Giammarioli verso Cremona dove si è
ricongiunto con Gigi Simoni. Colpiscono le frasi
di Sandreani che ha voluto mandare un messaggio
unificato tramite l'ufficio stampa, senza ricorrere
ad interviste di vario tipo. Le frasi che colpiscono
sono queste: «É arrivato il momento
dei saluti, un'esperienza forte in una città
che mi ha adottato facendomi diventare uomo. Confido
nel valore aggiunto che ha questa città,
quello che mi ha fatto innamorare di questa maglia:
la passione dei tifosi». É evidente
che l'amore verso la città di Gubbio non
finirà mai, e lo fa capire in un passaggio
molto importante nelle sue parole espresse: «Mi
auguro che sia un arrivederci». Come dire,
che le strade del Gubbio e di Sandreani non si sono
chiuse definitivamente. Ma fondamentale è
un altro passaggio, quando lo stesso Sandreani dice:
«Sono convinto che il Gubbio anche in una
situazione difficile, figlia di una generale precarietà,
saprà valersi con competenza e buona volontà».
Come dire, nel calcio non si possono fare sempre
dei miracoli. E questo è un monito al percorso
che dovrà fare la società nel prossimo
anno: guardare in faccia la realtà, costruire
una squadra nel limite del possibile competitiva,
senza illusioni e dei falsi proclami: ovvero bisogna
restare con i piedi ben saldi per terra perchè
il prossimo campionato di Lega Pro Unica è
tutt'altro che semplice. Tuttavia Sandreani ringrazia
la società e lo fa in questa maniera: «Ringrazio
in primis il presidente Fioriti per la fiducia dimostrata
nei miei confronti in questi anni, ma anche e soprattutto
nell'ultima proposta affascinante e intrigante».
Eppure nasce spontanea una vera riflessione: chissà
se ha inciso nella sua decisione di lasciare Gubbio
la partenza di Giammarioli verso la Cremonese. Non
lo sapremo mai. Ma di certo il calcio eugubino ha
perso due elementi basilari del Gubbio di questi
ultimi anni: Giammarioli e Sandreani, una generazione
che se ne va. Ed ora si volta pagina. C'è
da costruire un futuro. Ma già la società
si è messa al lavoro per costruire la squadra
del prossimo anno. E diesse in pectore rossoblù
Giuseppe Pannacci (incaricato a sostituire il partente
diesse Giammarioli, manca solo l'ufficialità)
sta già sondando il terreno per trovare un
valido allenatore per la prossima stagione. E il
cerchio
si è ristretto su quattro nomi: Leonardo Acori,
Piefrancesco Battistini, Federico Nofri e Dino Pagliari (in ordine
alfabetico). Ma non è escluso che venga confermato
Giorgio Roselli. Nonostante ciò potrebbe
venire fuori una sorpresa.
A Cremona invece Ds Giammarioli e il presidente
Simoni hanno individuato il nuovo allenatore: ufficializzato Mario Montorfano, promosso
dalla formazione Berretti dei grigiorossi, ex difensore
proprio della Cremonese.
• 26
giugno 2014 Giammarioli
a Cremona: "Prima o poi dovevo farlo. Un
grazie...". Sandreani lascia Gubbio
Intervista
con Stefano Giammarioli che proprio mercoledì
mattina è stato presentato a Cremona come
nuovo diesse della Cremonese.
Allora Giammarioli, torna a lavorare al fianco di
Gigi Simoni: come si sente? "Ma con Gigi
c'è stato sempre un rapporto di grande stima.
Ora lo ringrazio perchè in una piazza così
importante ha voluto la mia presenza nel ruolo di
diesse ma anche in altri ruoli che sono vicini alla
proprietà. Sono onorato di lavorare in una
società di alto livello. Questo è
un passaggio che prima o poi dovevo fare: ho sempre
messo il cuore per la mia città (Gubbio ndr),
ma in questo momento ho dovuto dare la priorità
alle mie esigenze e alla mia famiglia. Professionalmente
non potevo dire di no". Di sicuro è
una bella sfida confrontarsi in una piazza blasonata
come Cremona, giusto? "Certamente: nasce
un nuovo progetto spostando di più l'attenzione
sui giovani di proprietà, di squadre di serie
A e si formerà uno zoccolo duro di cinque
calciatori importanti". Del Gubbio invece
cosa ci può dire? "Vorrei ringraziare
di cuore chi mi ha dato la possibilità di
lavorare nel calcio che conta, a partire dal presidente
Fioriti e tutta la società compresa, gli
sponsor (Barbetti e Colacem ndr) che sono stati
presenti anche nei momenti di difficoltà,
ringrazio anche Roberto Vispi che mi è stato
vicino con la sua eugubinità. Ma è
chiaro che ringrazio la tifoseria con cui ho avuto
un legame davvero incredibile: i tifosi sono stati
il cuore pulsante di questa società, anche
se a volte ci sono state delle incomprensioni. Ma
c'è stato sempre un attaccamento della gente
che rispetto al bacino d'utenza è una piazza
tra le più seguite. Gubbio è stata
una parte della mia vita e mi ha dato tanto. Ho
i miei figli che sono dei grandi tifosi e continueranno
ad esserlo. E un altro ringraziamento".
Dica? "Ringrazio la stampa che viene sempre
nominata poco: ho avuto sempre un rapporto chiaro,
anche se a volte vi ho fatto incavolare. Ma fa parte
del mestiere: talvolta ero costretto a fare il Pinocchietto,
ma il rapporto è stato sempre leale,
corretto e rispettoso dei ruoli". Qualche
amarezza a Gubbio? "Una sola in cinque
anni". Prego, dica? "L'anno scorso:
ancora non sono riuscito a capire come mai nell'anno
dove non c'erano retrocessioni, in un anno dove
abbiamo instaurato un accordo storico a livello finanziario
con il Parma (tra i più importanti fra due
società professionistiche), c'è stato
un dispendersi continuo in società di messaggi
piuttosto negativi. Per me è stata una pugnalata tremenda:
l'accordo mi è stato esplicitamente
chiesto perchè c'era un momento di difficoltà
economico enorme in città. Poi c'è
stata un'annata anomala con dimissioni e rientri
(in società ndr), e con esoneri (di Bucchi
ndr). Speriamo che un giorno questo enigma verrà
risolto. Avevamo in mano un qualcosa di incredibile,
eppure siamo riusciti a distruggerlo. Qualcosa non
ha funzionato e qualcuno me lo dovrà spiegare
un giorno". Ora il passaggio di consegne
a Gubbio con Pannacci diesse: Giammarioli cosa può
dirci? "Peppe (Pannacci ndr) è un
amico e già gli ho espresso il mio pensiero: gli ho dato un consiglio! Quale?
Che
deve dire tutte le verità, anche quelle brutte.
Per il resto auguro a lui e a Sandreani tanta fortuna,
perchè sono persone che vogliono bene al
Gubbio". Però Alessandro Sandreani (a
sorpresa)
dice addio al Gubbio e lo fa tramite un comunicato. Mentre l'attaccante Marcello
Falzerano si accasa alla Pistoiese (era
in scadenza di contratto). Lo stesso Falzerano ci
dice: "Con la Pistoiese ho trovato l'intesa:
è la società che mi ha accontentato
di più, anche se c'è stato un interessamento
del Messina. A Gubbio ero in scadenza di contratto,
ma non ho ricevuto più nessuna chiamata".
• 25
giugno 2014 Malaccari:
"Due anni belli a Gubbio, ma io voglio la
B. Per ora c'è l'interesse del Cittadella"
A
colloquio con il jolly di centrocampo Nicola Malaccari.
Il calciatore jesino adesso è diventato tutto
del Gubbio. É proprio così? "Sì,
è vero. Ero in comproprietà tra Atalanta
e Gubbio, ma nessuna delle due squadre ha presentato
niente (nessuna busta ndr) e quindi adesso sono
rimasto al 100% proprio del Gubbio". In
pratica tra i "confermati" o per meglio
dire nella casella "acquisti" al momento
figurano nel Gubbio solo Malaccari e Laezza (quest'ultimo
riscattato alle buste dal Parma), mentre Procacci
e Ferrari sono finiti direttamente al 100% ai ducali.
Tuttavia il futuro di Malaccari è tutto da
scrivere: ma lo chiediamo al diretto interessato,
che ne sarà del suo futuro? "Il mercato
inizia da adesso e con il mio procuratore stiamo
cercando la soluzione migliore. Sia chiaro: il Gubbio
non è assolutamente l'ultima ruota del carro,
però dopo due stagioni discrete disputate
in rossoblù ho il grande desiderio di giocare
in serie B". In effetti Malaccari, al di
là dell'infortunio, è stato la vera
sorpresa del Gubbio delle ultime due stagioni. Ma
adesso andiamo nel nocciolo della questione: qualche
squadra proprio della cadetteria si è fatta
avanti? "Personalmente ho saputo di un interessamento
del Cittadella. Poi ho visto alcune informazioni
della stampa e ho letto di Carpi e Latina. Però
di concreto per adesso c'è solo il Cittadella,
opzione che mi è stata confermata dal mio
procuratore". L'ipotesi Cittadella sarà
valutata? "Come no? Vorrei salire di categoria,
non vado a vedere che squadra mi vuole e quindi
questa ipotesi sarebbe alletante. Chi vuole puntare
su di me, cercherò di ripagare la fiducia
al 100% sul campo". Il momento più
bello e il rammarico più grande a Gubbio?
"Non esiste nessun rammarico perchè
ho cercato di dare sempre il massimo per questa
maglia. L'unico rammarico semmai è di squadra
perchè credo che quest'anno si potevano raggiungere
i playoff: avevamo un gruppo compatto e per questo
motivo ci è dispiaciuto non centrare l'obiettivo.
I playoff erano alla nostra portata, purtroppo qualcosa
ci è mancato soprattutto una certa continuità
dei risultati. A livello peronale sono stato molto
bene a Gubbio e adesso vediamo cosa succederà
il prossimo anno". Appunto, parliamo del
Gubbio: lei sta seguendo l'evolversi della situazione?
"Ho letto che Giammarioli è andato
via, ho letto di Sandreani e ancora non si sa del
suo futuro, e che Pannacci è diventato il
nuovo diesse. Sono collegato sempre via internet
e sto leggendo tutte le notizie che riguardano il
Gubbio". Che idea si è fatto Malaccari?
"Credo che si sta creando un qualcosa di
nuovo e quindi è tutto da scoprire. Perciò
al momento non saprei che aggiungere perchè
del Gubbio della prossima stagione ancora non si
sa nulla a livello ufficiale. Vedremo che succederà
sulla carta, compresa l'evolversi della mia stessa
situazione".
• 24
giugno 2014 Focus:
solo il 35% di panchine vacanti (tra cui il Gubbio).
Ecco i primi nomi: da Acori a Nofri
Come
è dura la prossima Lega Pro Unica. Sembra
paradossale dirlo (o scriverlo), ma invece è
proprio così. Se per comporre i gironi, si
terrà conto dell'area geografica dell'Italia
centrale, di sicuro verrà fuori un raggruppamento
di un certo rilievo. Ancona e Ascoli, e verrà
fuori di nuovo un acceso derby tra le due compagini.
Ci saranno diverse toscane che sono state pure in
passato ardue avversarie proprio del Gubbio: tipo
Pisa, Grosseto, Prato, Carrarese, Viareggio, si
rivede la Lucchese, ci sarà di nuovo il soprendente
Pontedera, il neopromosso Tuttocuoio, e per la
prima volta i rossoblù si trovano di fronte
la Pistoiese. Dall'Emilia Romagna si rinnovano i
confronti con Forlì, Reggiana, San Marino,
Spal, mentre sarà la prima volta con la Pro
Piacenza e c'è la neopromossa Santarcangelo
(non è la prima volta perchè il Gubbio
ci giocò a fine anni '80 in serie D e la
squadra si chiamava Santarcangiolese). Nel girone
potrebbe esserci la Correggese che ha vinto i playoff
in serie D e pure il Savona (il Gubbio ci giocò
nella stagione 2002-2003). Poi non è proprio
da escludere che possono esserci delle sorprese,
perchè è probabile che le formazioni
campane potrebbero essere divise e sono un bel gruppetto:
ossia Benevento, Casertana, Juve Stabia, Paganese,
Salernitana e Savoia. Nel girone (probabile) del
Gubbio quasi tutte le compagini hanno già
un allenatore. Ecco la sequenza. Ad Ancona è
stato confermato Giovanni Cornacchini (il suo vice
sarà Renzo Tasso, ex Berretti del Gubbio),
mentre ad Ascoli è arrivato Mario Petrone.
Con la Carrarese è stato confermato Gianmarco
Remondina e pure il Forlì (neopromosso) ha
confermato Roberto Rossi. Altri allenatori che sono
confermati: Guido Pagliuca alla Lucchese, Paolo
Indiani nel Pontedera, Vincenzo Esposito nel Prato
e poi Fabio Fraschetti con il Santarcangelo. Nuove
panchine invece per altre società: Oscar
Brevi alla Spal, Piero Braglia al Pisa, Cristiano
Lucarelli alla Pistoiese e Alex Covelo al San Marino.
Sette panchine sono rimaste vacanti per ora: quella
del Pro Piacenza (anche se potrebbe esserci Arnaldo
Franzini), del Grosseto, Reggiana (si pensa a Giovanni
Vavassori e Marcello Montanari in pole), Savona
(Ninni Corda in pole), Tuttocuoio (potrebbe essere
confermato Massimiliano Alvini), Viareggio e per
appunto il Gubbio. In casa Gubbio circolano gli
stessi nomi già elencati nel precedente
articolo: ovvero Pierfrancesco Battistini, Dino
Pagliari, Federico Nofri e Leonardo Acori, anche
se quest'ultimo potrebbe tornare sulla panchina
del Grosseto (secondo alcuni rumours maremmani)
e da Gubbio per adesso nessun contatto.
• 23
giugno 2014 Giammarioli
è ai saluti (ora è ufficiale). Ora
si apre una nuova era: si sondano alcuni tecnici
Stefano
Giammarioli ha rescisso il contratto con il Gubbio
e così in maniera ufficiale si trasferisce
a Cremona dove ritroverà Gigi Simoni (ora
è presidente dei grigiorossi) e firmerà
un biennale con la società della Cremonese.
É la fine di un'epoca e così si aprono
nuovo scenari. Prende la carica di Direttore sportivo
Giuseppe Pannacci (lascerà la carica di Direttore
generale), anche se ancora manca l'ufficialità.
Ma è solo una pura formalità perchè
in verità Giuseppe Pannacci è già
operativo e potrebbe essere ufficializzato in settimana.
In società, salvo ulteriori colpi di scena,
rientrerà Sauro Notari che a maggio aveva
rassegnato le dimissioni dalla carica di vicepresidente.
Lo stesso Sauro Notari, come è scritto nell'intervista
del precedente articolo, ha precisato in maniera
netta: "Ho il Gubbio nel cuore, checchè
se ne dica: voglio restare in società vicino
alla cabina di regia. Per questo motivo ho già
parlato con Fioriti e stiamo cercando un'intesa".
Ebbene, Sauro Notari potrebbe riprendere la carica
di vicepresidente, ma non è escluso che potrebbe
prendere il ruolo di Direttore generale perchè
rimane vacante dopo la promozione di Pannacci nella
veste di diesse. D'altronde lo ha sempre dichiarato
Notari: desidera un ruolo dove si prendano le decisioni
importanti sia a livello tecnico che dirigenziale.
Detto ciò, si comincia a costruire il Gubbio
della prossima stagione. É stato fatto anche
un sondaggio sui possibili nomi per sedersi sulla
panchina dei rossoblù: in pole Pierfrancesco
Battistini (ex tecnico di Reggiana e Perugia), Dino
Pagliari (ex Pisa) e si parla addirittura di Leonardo
Acori (ex San Marino; e in questo caso ci sarebbe
un clamoroso ritorno). Ma come allenatore emergente
piace pure Federico Nofri, nell'ultima stagione
alla guida del Foligno. Per il resto, per ora, è
tutto un rebus. C'è infatti da ricostruire
una squadra praticamente da zero. C'è da
capire inoltre quale contributo darà il Parma
per la stagione che verrà e quanti calciatori
arriveranno in prestito con il sistema delle "valorizzazioni"
dalla società ducale. Intanto le altre società
si muovono in Lega Pro. L'Ascoli ottiene dal Parma
l'attaccante Cosimo Chiricò ('91; ex Latina)
e il difensore Christian Dell'Orco ('94; ex Feralpi
Salò). E lo stesso Ascoli punta per l'attacco
verso Alessandro Marotta (ex Grosseto e Gubbio).
Il Pontedera riscatta dalla Reggina l'attaccante
Andrea Arrighini ('90). Mentre il Pisa sta sondando
il terreno per poter prelevare l'attaccante Gianluca
Lapadula ('90) dal Parma, nell'ultima stagione sette
reti con il Nova Gorica. Per quanto riguarda alcuni
calciatori che hanno vestito la maglia dei rossoblù
quest'anno, ci sono notizie di mercato su due attaccanti:
Falzerano è entrato nel mirino del Messina
e della Salernitana; Falconieri ha avuto già
tre richieste, precisamente dalla Juve Stabia e
dalle neopromosse Ancona e Savoia.
• 20
giugno 2014 Notari:
"Ho parlato con Fioriti, cerchiamo un'intesa:
Gubbio nel cuore, checchè se ne dica"
Ultimamente
è entrato nell'occhio del ciclone. Ma Sauro
Notari non ci sta e lo dice apertamente. E ai nostri
microfoni lo fa capire a chiare lettere: "A me
interessa solo il Gubbio perchè ho veramente
il Gubbio nel cuore, checchè se ne dica!".
Un messaggio telegrafico che vale più di
ogni altro commento che adesso è superfluo.
Notari prosegue dicendo: "Io ho sempre pensato
al Gubbio e per il futuro penso sempre al Gubbio.
Il Semonte? É solo un bel ricordo dove ho
raggiunto delle soddisfazioni calcistiche di un
certo rilievo, ma ormai fa parte del passato e quindi
oramai per me è acqua passata. Ribadisco,
adesso mi interessa solo il Gubbio. Ho parlato con
il presidente Fioriti e stiamo cercando un'intesa
tra di noi. Voglio restare in questa società,
vicino alla cabina di regia, ossia al fianco di
Fioriti. Ho sempre dato un mio
contributo a questa società dal 2009 fino
ad ora, per le sorti dei rossoblù
e cercherò di continuare a farlo".
Tutto ciò sta a significare che è
possibile un riavvicinamento tra le parti, è
questo che vuol dire? "Certo che sì.
Come ripeto, ho avuto un colloquio con il presidente
(Fioriti ndr) e se troviamo l'intesa proseguiremo
ancora insieme il nostro cammino". In pratica
Sauro Notari, una volta per tutte, vuole chiarire
in maniera netta la sua posizione e ce lo dice apertamente
nella chiusura di questa breve intervista: "Sono
appassionato di questo sport e mi piace prodigarmi
per il calcio. La mia intenzione è proseguire
con e solamente con la Gubbio Calcio. Solo questo è
il mio pensiero principale, il resto sono solo chiacchiere".
Ma ripercorriamo la vicenda. Sauro Notari aveva
rassegnato le dimissioni da vicepresidente dell'A.S.
Gubbio 1910, ma le dimissioni sono state respinte
dalla società stessa. Adesso, dopo questo
colloquio tra le parti, cioè tra lo stesso
Notari e il patron Fioriti, si vedrà il da
farsi. Se si troverà un'intesa, ci sarà
da stabilire quale carica precisa avrà Notari.
Intanto un segnale di riconcilazione c'è
ed è concreto. Basta attendere come si evolverà
la situazione. Il mercato estivo è alle porte.
Occorre che venga programmato il futuro in modo
chiaro e preciso.
• 19
giugno 2014 Gubbio,
si chiude un capitolo ed ora si volta pagina. Via
Giammarioli, ecco Pannacci diesse
E
così si volta pagina. Si chiude un capitolo
e se ne apre un altro. Infatti con la partenza del
direttore sportivo Stefano Giammarioli verso la
Cremonese, si chiude un capitolo che ha visto in
sella proprio Giammarioli da dicembre 2008 (prese
il posto di Marco Bignone che poi si trasferì
al Perugia) ad oggi (sono passate cinque stagioni
e mezzo). E proprio nel dicembre 2008 venne promosso
nel ruolo di Direttore generale Giuseppe Pannacci.
Nella stessa stagione, ovvero nel 2008-2009, arrivò
a Gubbio Gigi Simoni a fine febbraio 2009 nel ruolo
di Direttote tecnico. L'anno dopo iniziarono i grandi
successi con due promozioni di fila dalla serie
C2 alla serie B, dove alla guida dei rossoblù
c'era un allenatore giovane e motivato, che porta
il nome di Vincenzo Torrente. Un trio vincente (Simoni,
Giammarioli e Torrente) a tal punto che venne denominata
la "triade magica". In serie B si separano
le strade con Torrente (che andrà a Bari):
Giammarioli e Simoni restano nel loro ruolo, ma
dopo appena 10 giornate venne esonerato Fabio Pecchia
(ora braccio destro in panchina di Benitez al Napoli).
Simoni va in panchina e batte il Torino per 1-0
(rete decisiva di Ciofani): un risultato storico
per il Gubbio. Ma poi le cose non vanno come si
sperava, ci sono alti e bassi, e così Simoni
torna a fare il Direttore tecnico. A fine stagione
però Simoni lascia l'incarico e lascia Gubbio,
un po' a malincuore. E così si arriva alla
storia dei nostri giorni: Giammarioli resta l'unico
superstite di quella "triade magica",
ma dopo due anni in Prima Divisione con il Gubbio,
torna dal suo amico fidato Simoni. Già nell'estate
dell'anno scorso, in verità, le porte si
erano già aperte per Giammarioli per trasferirsi
a Cremona ma poi non si fece più nulla. Ma
il trasferimento è stato rimandato solo di
un anno: Giammarioli ora è il nuovo diesse
della Cremonese (firmerà un biennale). Gigi
Simoni, come riporta l'intervista nell'articolo
precedente, lo accoglie a braccia aperte: "Giammarioli,
ideale compagno di viaggio. Ho sempre avuto un buon
feeling con lui. A Gubbio abbiamo fatto cose importanti
non con grandi mezzi. Speriamo di ripeterci pure
a Cremona". Perciò si volta pagina
e un ciclo è finito. Si riparte dalla stessa
società
ma è più indebolita, ma restano in sella
il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente
Rodolfo Mencarelli. Mentre il Direttore generale
Giuseppe Pannacci ricoprirà il ruolo di Direttore
sportivo. Si procede quindi ad una soluzione interna
come ha specificato un comunicato della società,
come d'altronde aveva già anticipato il presidente
Fioriti nell'ultima conferenza stampa tenutasi sabato
scorso e questa ipotesi è caldeggiata pure
dal partente Stefano Giammarioli. Ora è arrivato
il tempo di programmare il futuro e capire quali
saranno i prossimi progetti. In primis dovrà
essere scelto un allenatore e di conseguenza dovrà
essere costruita una squadra all'altezza della situazione
in un campionato difficile come la Lega Pro Unica.
Si dovrà partire da zero e non sarà
per niente facile. Al momento non si sa ancora quale
contributo offrirà il Parma per la prossima
stagione e non si sa con quali risorse si andrà
avanti. Ma strada facendo ne sapremo di più.
Un ciclo è finito (è appurato).
Ora c'è da costruire il presente per dare
un futuro.
• 17
giugno 2014 Simoni:
"Giammarioli, ideale compagno di viaggio".
Fioriti è stato confermato presidente
Intervista
con l'ex direttore tecnico del Gubbio, il saggio
Gigi Simoni, che ha appena assunto la carica di
presidente della Cremonese. Prima domanda: come
si sente da presidente? "Mi sento come prima.
A parte la battuta. Direi che mi sento soddisfatto
perchè una persona come il patron Arvedi
ha tanta considerazione verso di me: mi ha dato
questo ruolo molto importante, è abbastanza
difficile vedere uno del nostro mondo che viene assunto
per fare il presidente di una squadra di calcio".
Tutto ciò sta a significare che il patron
Arvedi ha piena fiducia verso di lei, giusto? "Lo
penso
anche io, altrimenti non darebbero in mano una situazione
del genere al sottoscritto". Ma veniamo
al nocciolo del tema: Giammarioli lascia
Gubbio per venire a Cremona, questo significa che
ormai è maturo per fare questo salto di qualità?
"Tra un po' di tempo è marcio. A
parte gli scherzi. Con Stefano (Giammarioli ndr)
c'è un rapporto di fiducia e abbiamo lavorato
bene insieme. Siamo sempre rimasti in contatto,
comunque. Secondo me per questo ruolo (direttore
sportivo ndr), in questo periodo, Giammarioli è
l'ideale perchè oltre a saper fare il direttore
sportivo sa anche amministrare la società.
Quindi non è capace solo di andare a visionare
i calciatori: è un ragazzo importante che
sa amministrare pure sul piano economico e dirigenziale.
Da parte mia sono stato allenatore fino a poco tempo
fa, quindi ho meno attitudini di lui a governare
una società. Perciò Giammarioli per
me è l'ideale: andiamo d'accordo e speriamo
di fare un buon lavoro insieme". Beh, entrambi
a Gubbio avete ottenuto degli ottimi risultati:
cercherete di ripetervi pure a Cremona? "Certo.
É chiaro che quando si fanno due anni di
C, dove si vince prima il campionato di C2 e poi
di C1, e si affronta inoltre non con grandi mezzi
la serie B, mi pare logico che ti ricordi questi
periodi (di Gubbio ndr) bellissimi e di successi.
Quindi ho fatto questa scelta, ma c'è la
mia piena convinzione". Della situazione
che si è creata a Gubbio invece cosa ci può
dire? "Con Stefano (Giammarioli ndr) non
ho avuto ancora modo di parlare di queste cose perchè
adesso siamo impegnati nel nostro lavoro: in pratica
abbiamo iniziato oggi (martedì ndr) insieme.
Capisco che si sta attraversando un periodo di scioglimento
delle fila: c'è gente che è andata
via, gente che è tornata. Ma è presente
il presidente (Fioriti ndr) che resta sempre un
mio caro amico e gli auguro veramente che vada tutto
per il verso giusto nel suo lavoro. Bisogna capire
che nel mondo del calcio i periodi difficili ci
sono: non può andare sempre bene".
Si parla pure che Pannacci diventerà il nuovo
diesse: che ne pensa? "Dico che Pannacci da tanti anni si trova lì ai
bordi e quindi ha accumulato l'esperienza giusta.
D'altronde me lo ricordo come un ragazzo in gamba,
per questo motivo credo che saprà fare bene
il suo lavoro". Intanto in casa Gubbio
è stata rinnovata la carica di presidente
a Marco Fioriti e quella di vicepresidente a Rodolfo
Mencarelli. In programma l'iscrizione al campionato
(che non è a rischio). La stessa società
cercherà di incontrare nuove forze imprenditoriali
del territorio, mentre altri contatti già
ci sono stati. In programma anche il consolidamento
della sinergia con il Parma, anche se sarà in forma ridotta
rispetto alla passata stagione.
• 17
giugno 2014 Dal
terreno del "Barbetti" al Mondiale: che
escalation! Darmian, Verratti, Insigne, Immobile
Sono
stati avversari del Gubbio ed ora giocano al Mondiale
in Brasile con la formazione azzurra che è
allenata da Cesare Prandelli. Di sicuro il più
sorprendente è Matteo Darmian del Torino
che ha giocato titolare all'esordio contro l'Inghilterra.
Darmian quando si trovava in serie B con il Torino
ha giocato infatti contro il Gubbio sia al "Pietro
Barbetti" (vittoria per 1-0 dei rossoblù
con rete decisiva di Ciofani), sia all'Olimpico
di Torino nel ritorno, sempre nel ruolo di terzino
destro. La squadra era allenata sempre da Giampiero
Ventura. Un altro titolare degli azzurri contro
gli inglesi di Roy Hodgson è Marco Verratti
che nella stagione 2011-2012 giocava nel Pescara:
giocò sia in terra adriatica, sia a Gubbio.
In quel Pescara di Zeman c'erano anche Lorenzo Insigne
e Ciro Immobile (ora passato al Borussia Dortmund),
entrambi in Brasile con la truppa di Prandelli.
Ma in Sudamerica è presente anche un portiere,
Mattia Perin, che ai tempi della serie B difendeva
la porta del Padova. Intanto alcuni ex rossoblù
fanno parlare in fase di mercato. Juan Inacio Gomez
Taleb sarà confermato all'Hellas Verona di
Mandorlini. Mentre per altri elementi si possono
spalancare le porte della serie A. In primis Christian
Galano che si è ben contraddistinto con la
maglia del Bari in B: c'è un interesse verso
l'ala foggiana della Sampdoria. E il laterale sinistro
Mario Rui Silva Duarte è salito in A con
l'Empoli e potrebbe essere confermato. Mentre altri
ex rossoblù si devono giocare la finale di
ritorno dei playoff della cadetteria, tra Latina
e Cesena. Nel primo round ha vinto il Cesena per
2-1: con il Latina militano Marcello Cottafava e
Alberto Gerbo, ex rossoblù in serie B. Mercoledì
è previsto l'ultimo atto dei playoff. Intanto
in Lega Pro le altre squadre si sono già
mosse. La neopromossa Pistoiese ha ingaggiato il
tecnico Cristiano Lucarelli e ha chiesto alla Fiorentina
il giovane Capezzi. La Salernitana ha ufficializzato
Mario Somma come allenatore. A Catanzaro è
in procinto a guidare la panchina giallorossa Francesco
Moriero. Il Pisa ingaggia il tecnico Piero Braglia.
E il Lecce riparte da Franco Lerda (confermato).
L'ex tecnico della Nocerina, Gaetano Auteri, si
accasa a Matera. Il Prato sta concludendo un accordo
con l'Inter: la società toscana diventa partnership
dei nerazzurri: è previsto l'arrivo di diversi
giovani interisti per farsi le ossa in Lega Pro.
• 16
giugno 2014 Focus:
un ciclo finito e il futuro è tutto da scrivere.
Giammarioli verso Cremona con Simoni
Ormai
è certo, il ciclo è finito. Con la
partenza imminente del diesse Stefano Giammarioli
(salvo delle sorprese dell'ultimo momento) si scioglierà
in maniera definitiva la magnifica "triade"
che portò a quei fantastici successi con
due promozioni di fila, dalla serie C2 alla serie
B nel giro di due anni. Quella triade era formata
da Gigi Simoni, Vincenzo Torrente e per appunto
Stefano Giammarioli. E chissà se questa triade
potrebbe ricomporsi a Cremona. Ebbene sì,
infatti Gigi Simoni sta ricevendo la carica di presidente
della Cremonese (manca solo l'ufficialità)
e come direttore sportivo sarà chiamato Stefano
Giammarioli con un budget che sarà ridimensionato
in casa grigiorossa (società di proprietà
di Arvedi). Pertanto, salvo colpi di scena dell'ultimo
momento, Giammarioli da questa settimana sarà
il nuovo diesse della Cremonese. Con questa partenza
si apre una falla in casa Gubbio. E il più
accreditato a ricoprire il ruolo del partente Giammarioli
è l'attuale direttore generale dei rossoblù,
ovvero Giuseppe Pannacci. D'altronde lo ha specificato
nell'ultima conferenza stampa lo stesso patron Fioriti:
"L'ipotesi di Pannacci come nuovo diesse
non è esclusa. Infatti ha preso il patentino
di direttore sportivo". Una ipotesi che
è avvallata da Giammarioli che ha detto in
conferenza stampa: "Mi auguro che venga
presa una soluzione interna". Detto ciò,
però il futuro all'apparenza appare poco
roseo. Il Gubbio sta così perdendo i pezzi
e pure la società è più indebolità
rispetto al passato. Lo stesso Fioriti ha detto:
"Io, sono rimasto solo con questo cerino
in mano insieme al vicepresidente Mencarelli".
L'uscita di Notari e Brugnoni ormai è conclamata,
e la possibile entrata dei Barbetti si è
sciolta come neve al sole. Quindi appare difficile
pronosticare cosa succederà nei prossimi
giorni (decisivi). L'iscrizione non sembra a rischio,
ma il futuro è tutto da scrivere. Il diesse
Giammarioli è stato chiaro: "Stiamo
facendo di tutto per consolidare il rapporto con
il Parma". Probabilmente il diesse rossoblù
vuole fare un ultimo regalo prima di andarsene:
far sì che il Parma conceda anche quest'anno
qualche calciatore in prestito per un gettone di
valorizzazioni pari a 500mila euro. É una
cifra sicuramente più esigua rispetto alla
passata stagione, ma senz'altro è linfa vitale
per poter proseguire nella prossima Lega Pro Unica.
Ma adesso nasce un altro punto interrogativo, non
di poco conto: cosa farà l'attuale direttore
tecnico dei rossoblù Alessandro Sandreani
(autentico braccio destro di Giammarioli)? Il futuro
è proprio tutto scrivere.
• 14
giugno 2014 Fioriti:
"Io, sono rimasto solo con il cerino in
mano... però con Mencarelli non molleremo"
Conferenza
stampa molto accesa: torna a parlare dopo quasi
tre mesi di digiuno il presidente Marco Fioriti
e si trova in compagnia con il Dg Giuseppe Pannacci
e il diesse Stefano Giammarioli. Il patron rossoblù
incalza e dice: "Credo che sia giunto il
momento di fare chiarezza con delle dichiarazioni
ufficiali". Fioriti si ferma un attimo
e prosegue: "Parto da Giammarioli: per noi
in questi anni è stato un valore aggiunto.
Ma se gli capita l'occasione, lo lascio libero:
so che c'è una trattativa in corso (con la
Cremonese ndr)". Ma il presidente è
un fiume in piena. Ecco cosa dice in sintesi: "Ci
sono malumori in città. Purtroppo troppe
chiacchiere che non sono costruttive, anzi distruggono.
Purtroppo il sottoscritto è rimasto da solo
con il cerino in mano, insieme al vicepresidente
Mencarelli. Da parte mia ho fatto tanti sacrifici,
ma ho seguito questa società con orgoglio
e passione. Ma il mio lavoro e il mio impegno viene
disprezzato. La società è sana, abbiamo
fatto tutto quello che c'era bisogno, cosa si vuole
di più da questa società? Dobbiamo
dire grazie agli sponsor: dobbiamo baciare dove
camminano. E poi se abbiamo ottenuto dei grandi
risultati in questi anni (promozione in serie B
ndr) lo dobbiamo anche a Giammarioli e Pannacci.
Abbiamo battuto anche il Torino (nel 2011 ndr) che
ora si trova in Europa League. Però, purtroppo
non siamo apprezzati da questa piazza, mentre fuori
da questa città tutti ci apprezzano per il
lavoro che abbiamo svolto. Lunedì sera si
deciderà il nostro futuro: vediamo se ci
sono le condizioni per andare avanti oppure portiamo
le chiavi al sindaco. Ma di certo non molliamo e
lo facciamo per il bene del Gubbio". Parte
un attacco deciso anche verso la stampa. Eccolo:
"La cosa che mi lascia più perplesso
è il rapporto con la stampa. Ringrazio solo
una parte di tifosi che ci sono stati sempre vicino
anche nelle difficoltà e dico a loro che
sono stati l'orgoglio della città. Altri
(tifosi ndr) invece si sono fatti condizionare da
illazioni e cattiverie da bar, dove è stato
tirato fuori il marcio. Purtroppo una mela marcia
può distruggere un intero cesto di mele buone.
Purtroppo non c'è stato più rispetto
nei miei confronti, nemmeno dalla stampa che ci
ha creato diversi problemi ed ora siamo arrivati
al capolinea. Ma d'ora in avanti si cambia registro:
se sarò di nuovo il presidente decido io
chi far entrare o no dentro questi cancelli (dello
stadio Barbetti ndr) se non viene rispettato il
sottoscritto e il nome della Gubbio Calcio. Ora
chiuderò le porte (...)". Prima
domanda: ma una nuova cordata c'è o no? "Le
porte del Gubbio sono aperte: non dirò mai
di no a nessuno. Abbiamo avuto tanti incontri in
questi anni, ma affiderò il Gubbio solo a
chi può garantire un futuro e una continuità,
e non a chi fa solo chiacchiere e regala false illusioni".
Ma con Notari, Brugnoni e Barbetti cosa è
successo? "Non ho mai litigato con nessuno:
non c'è mai stata una parola fuori posto
tra me e Notari, o Barbetti, o Brugnoni. Ho avuto
un rapporto ideale con tutti". Quindi?
"Chiedetelo a loro cosa è successo
e non a me". Se parte Giammarioli sarà
Pannacci il nuovo diesse? "Prima bisogna
decidere il futuro di questa società. Poi
vedremo. Tuttavia questa ipotesi non è esclusa".
Interviente così il diretto interessato Giuseppe
Pannacci che risponde telegraficamente: "Bisogna
essere d'accordo in due. Vediamo cosa succederà".
Infine parla il diesse Stefano Giammarioli: "Se
vado via? Ribadisco: prima di tutto conta il Gubbio
e di quello che sarà il suo futuro. Prima
di tutto bisogna consolidare il rapporto con il
Parma e ci stiamo lavorando: credo che non ci tradiscono.
Poi se vado via, mi auguro che venga presa una soluzione
interna". In altre parole, la candidatura
di Pannacci è promossa anche da Giammarioli.
• 12
giugno 2014 Bartolucci:
"Ciclo finito? Non lo so e aspetto.
La stagione? É stata un'annata particolare..."
Intervista
con Giovanni Bartolucci, a Gubbio dal 2010, quando
poi con Torrente vinse il campionato di Prima Divisione.
Con il difensore toscano innanzitutto facciamo un
bilancio della stagione che si è appena conclusa.
Cosa ci può dire Bartolucci? "A livello
personale sono abbastanza soddisfatto per l'annata
che ho fatto. C'è stato un equilibrio nelle
mie prestazioni, senza picchi positivi e negativi.
Del resto sono riuscito a fare 29 partite, perciò
a livello fisico non ho avuto problemi seri. Ho
solo dovuto stringere i denti alla fine del campionato
per un problema al ginocchio. Per quanto riguarda
la squadra invece è più difficile
fare un bilancio: bisognerebbe scrivere un libro
per analizzare ogni singola cosa o situazione che
ci è capitata: tra cui tante espulsioni,
nelle partite più importanti abbiamo avuto
tanti squalificati e proprio contro il Perugia ci
mancavano almeno sei calciatori cardine. Si è
vissuta una stagione molto particolare. D'altronde
alcune partite fondamentali sono state fallite.
Ma di fronte a tutti questi problemi, sicuramente
avevamo le possibilità per poter raggiungere
l'obiettivo. Poi, per demeriti nostri, a volte anche
per decisioni arbitrali discutibili, non ci siamo
riusciti a raggiungere i playoff". Da Gubbio,
dopo il rompete le righe, si è fatto sentire
nessuno? "Ancora non mi è arrivata
neanche una telefonata. Non ho sentito nessuno".
Tutto ciò potrebbe essere dovuto dal fatto
che in società ancora non si è deciso
come verrà programmata la prossima stagione.
Può essere questo il motivo? "In
effetti potrebbe essere questo il motivo principale.
D'altronde sto seguendo la situazione leggendo il
vostro sito. Ora sono lontano da Gubbio e non leggo
i giornali locali, anche se qualche amico di Gubbio
mi informa. Finora non ho mai capito se si faccia
sul serio (della nuova cordata ndr) oppure se ci
sono cose concrete. La situazione la conosco ben
poco". Nel caso in cui il Gubbio chiamasse
Bartolucci, cosa farà il diretto interessato?
"Aspetto ancora perchè quattro anni
nel Gubbio non si dimenticano. Per me è un
dispiacere lasciare Gubbio anche se andrei a stare
meglio altrove. Aspetto ancora finchè è
possibile: purtroppo questo per noi è un
lavoro e non si può guardare solo il lato
sentimentale. Dovrò valutare tutto ciò
mi verrà offerto". Ma Bartolucci
pensa che ormai un ciclo a Gubbio è finito?
"Il ciclo è finito quando si parla
di certi calciatori: sicuramente qualche pezzo della
vecchia guardia prenderà altre strade. Non
so se qualcuno di noi rimarrà. Tuttavia il
Gubbio non è solo composto dalla città
e dai tifosi. Il Gubbio è composto da persone
che formano una squadra e se partirà qualcuno
dispiace". In una intervista al nostro
sito, Caccavallo ha specificato che dopo la partenza
di Briganti si è rotto un qualcosa. Già
questo fatto è stato un indizio che il ciclo
è finito? "La partenza di Marco si
è sentita, eccome. É stato un mio
caro amico anche fuori dal campo e per me è
stato un dispiacere enorme. Mi è dispiaciuto
per come è andato via, all'improvviso. Ma
il calcio è questo. Sicuramente è
stata una grande persona ed è mancata allo
spogliatoio. Questo lo posso affermare a caratteri
cubitali".
• 12
giugno 2014 L'incertezza
regna sovrana: che ne sarà del Gubbio? E
servirà una squadra competitiva...
Sotto
il cielo di Gubbio, l'incertezza regna sovrana.
Un'incertezza che non era mai capitata da quando
il Gubbio è tornato nei professionisti (dal
1998). Tutto ruota intorno alla società.
Come avviene in una azienda: tutto ruota intorno
al proprietario, ovvero all'imprenditore padrone
dell'azienda. Il problema però è:
quale società avrà il Gubbio nella
prossima stagione? Siamo arrivati al 12 giugno e
ancora non si sa nulla a riguardo. Ma le vicissitudini
non sono mancate. Sono usciti di scena Sauro Notari
e Giancarlo Brugnoni, mentre Fernando e Filippo Barbetti
(fiduciosi e volenterosi di entrare in pianta stabile
proprio in società) hanno fatto un passo
indietro. Tutto ciò è successo intorno
alla fine di maggio. Nel mese di giugno è
uscita la notizia di una nuova cordata pronta ad
aiutare il Gubbio (e non comprare le quote societarie).
Una nuova cordata capitanata da un imprenditore
pugliese, ma il nome non è mai stato reso
noto. Tuttavia questa nuova cordata sarebbe disposta
ad aiutare con un contributo economico il sodalizio
eugubino, ma vorrebbe voce in capitolo sullo staff
tecnico. Insomma, in poche parole significa che
l'aiuto c'è, ma le scelte devono essere
condivise. Al momento la situazione è in
fase di stallo. Più che altro c'è
da capire se la nuova cordata è pronta ad
entrare in maniera seria e concreta. Ma nel contempo
c'è da capire se la nuova cordata ha buone
possibilità di entrare in sinergia con la
società attuale. Il presidente
Fioriti ha sempre ribadito che le porte del Gubbio
sono sempre aperte a tutti coloro che sono interessati
veramente alle sorti dei rossoblù. D'altronde
lo stesso Marco Fioriti aveva affermato in maniera esplicita
queste parole nel famoso incontro che si è
tenuto lo scorso inverno con i tifosi, precisamente
il 21 gennaio. Disse chiaramente: "Le porte
della Gubbio Calcio sono aperte e chiunque è
interessato si faccia avanti". Beh, adesso
c'è questa opportunità (ammesso che
venga fuori una proposta seria) e vediamo come andrà
a finire. Ma in quella famosa riunione venne fuori
che esitevano già degli attriti (in società). Venne
fuori in maniera chiara in quel acceso dibattito.
E infatti in quell'occasione proprio Fioriti disse:
"Restiamo tutti uniti, altrimenti si sfascia
tutto". Un monito rivolto ai tifosi, che
faceva presagire che qualcosa già non funzionava.
D'altronde a Gubbio
siamo diventati i "numeri uno" a dividerci
su tutto. A Gubbio siamo capaci a dividerci proprio
su tutto. A partire proprio da chi ci rappresenta,
ovvero dalla politica: non è un caso che
il settimanale nazionale Panorama.it ha scritto
un articolo con il titolo "Pd contro Pd"
(basta digitare su google questa didascalia e l'articolo
in questione si trova subito, e parla tutt'altro
che bene di Gubbio). Tornando a parlare di calcio,
la storia è molto semplice. Se non si trova
un accordo con questa nuova cordata, restano alla
guida della società solo il presidente Marco
Fioriti e il vicepresidente Rodolfo Mencarelli.
Per il mercato ci pensa sempre il diesse Stefano
Giammarioli. Ovviamente le risorse (a livello economico)
sarebbero minori rispetto agli anni passati e il
diesse eugubino sarebbe costretto a fare i salti
mortali per costruire una formazione adeguata per
la prossima Lega Pro Unica che sarà agguerrita
come non mai. Per questo motivo va costruita una
squadra all'altezza della situazione. Altrimenti,
il rischio di retrocedere è molto alto.
• 11
giugno 2014 Tutto
quello che c'è da sapere della Lega Pro Unica.
E un probabile girone centrale...
Come
sarà la nuova Lega Pro Unica che partirà
da questa stagione? Il nuovo campionato sarà
infatti composto da tre gironi da 20 squadre ciascuno.
Alla fine del campionato, in ogni girone, le squadre
che si classificheranno al primo posto accederanno
direttamente in serie B. Però per accedere
in cadetteria serve una quarta squadra: saranno
disputati dei playoff tra le formazione che, alla
fine del campionato, si sono classificate al secondo
posto e al terzo posto di ogni girone, e le migliori
due quarte classificate dei tre gironi. Per la scelta
delle migliori due quarte classificate, si procede
alla compilazione di una graduatoria (una specie
di classifica avulsa): si guarderà in primis
i punti che sono stati conseguiti; a parità
di punti si guarderà la differenza tra le
reti segnate e quelle subite; e così via.
Mentre per quanto riguarda la retrocessione, le squadre
classificate all'ultimo posto di ogni girone (ovvero
la 20esima classificata) retrocede direttamente
in serie D. Poi ne retrocederanno altre due, dopo
aver giocato i playout. Proprio i playout funzioneranno
così: le squadre che si posizioneranno tra
il 16esimo e il 19esimo posto di ogni girone dovranno
disputare gli spareggi salvezza. Ma come sarà
formato il girone del Gubbio? L'ipotesi è
che si sezionerà l'Italia in maniera orizzontale.
E così la formazione rossoblù non
affronterà più un'avversaria umbra.
In lizza ci sono ben nove squadre toscane: Carrarese,
Grosseto, Lucchese, Pisa, Pistoiese, Pontedera,
Prato, Tuttocuoio e Viareggio. Ci potrebbero essere
anche un grande gruppo di compagini dell'Emilia
Romagna (ben sette): Forlì, Pro Piacenza,
Reggiana, San Marino, Santarcangelo e Spal; a queste
potrebbe essere aggiunta la Correggese che è
prima in graduatoria per il rispescaggio. Ci sono
poi le marchigiane Ancona e Ascoli. L'unica squadra
umbra è per appunto il Gubbio. Per chiudere
il quadro potrebbe essere inserito nel girone centrale
il Savona, unica squadra ligure della prossima Lega
Pro Unica.
• 10
giugno 2014 Caccavallo:
"Mi sono sentito un incompreso. No playoff?
Non è colpa solo dei calciatori..."
Parla
l'attaccante Giuseppe Caccavallo. Prima domanda:
un bilancio dell'ultima stagione con la maglia del
Gubbio e a livello personale? "Prima parlo
a livello personale". Prego, dica: "Nel
girone di andata, finchè non mi sono infortunato,
era andata più che bene. Fisicamente stavo
bene, da anni non mi sentivo così. Pure a
livello psicologico avevo trovato la mia dimensione
perchè c'era un allenatore (Bucchi ndr) che
mi stimolava, mi elogiava e mi faceva sentire un
leader. Devo dire che anche tutti i compagni di
squadra mi hanno trattato come leader. Poi quando
sono rientrato dopo l'infortunio e con il cambio
di allenatore, è iniziata per me una fase
negativa. Forse dovevo dare qualcosa in più,
ma il nuovo allenatore non mi ha fatto sentire importante
e mi sono sentito perso in un gruppo che sentivo
mio. Un bilancio: girone di andata positivo, girone
di ritorno molto negativo". Per quanto
riguarda a livello di squadra invece? "Credo
che il mio pensiero è lo stesso. Se nel girone
di andata riuscivamo a fare qualche vittoria in
più, invece di tanti pareggi consecutivi,
potevamo arrivare al derby di ritorno (con il Perugia
ndr) con un altro spirito. Con qualche punto in
più potevamo essere dentro nei playoff, tra
l'altro giocando un buon calcio. Poi sono iniziati
i problemi quando il nostro capitano, Briganti,
se ne è andato via (a Monza ndr): non esisteva
un problema di spogliatoio perchè era unito; i
problemi erano altri e qualcosa si è rotto.
Fortunatamente il gruppo non si è sfasciato.
Sia chiaro, non cerco alibi: però mi sembra
giusto dire che se la squadra non ha raggiunto i
playoff non è colpa solo dei calciatori".
Sicuramente Caccavallo si sarebbe aspettato di più
dall'esperienza a Gubbio: è come se il destino
ha voluto che è successo un qualcosa di incompiuto?
"Ma sicuramente non sono stato capito dalla
gente: mi sono sentito proprio un incompreso. Sono
tornato la scorsa estate a Gubbio con tanto entusiasmo.
In Coppa Italia e le prime partite di campionato
lo hanno dimostrato: d'altronde nel calcio contano
solo i fatti. Sicuramente la mia stagione è
incompiuta perchè avevo voglia di dare tanto
per questa maglia. All'inizio mi sentivo un leader
con un allenatore che si chiama Cristian Bucchi.
Mentre poi è mancata prima di tutto la fiducia
della società e poi quella dell'allenatore
(Roselli ndr): in quel momento ho subito un contraccolpo
psicologico. Anche se stavo al 40% delle mie condizioni
fisiche, sapevo che avrei potuto dare il mio contributo
come del resto succedeva pure con Sottil. Detto
ciò, è logico poi che sono stato preso
di mira dai tifosi. Pertanto volevo chiarire questa
situazione: se non stavo bene un motivo c'era".
Ultima domanda: il futuro di Caccavallo? "Aspetto
la chiamata di qualche allenatore che ripone fiducia
nel sottoscritto sia come uomo che come calciatore:
in giro ce ne sono tanti. Ora valuteremo alcune
chiamate che ha ricevuto il mio procuratore".
Tutto ciò significa che a Gubbio è
tutto finito? "Mi informo sempre di cosa
succede a Gubbio, ma non credo che ritornerò
in rossoblù, nemmeno se arrivasse Thohir
(presidente dell'Inter ndr): purtroppo negli ultimi
sei mesi ho sofferto tanto e ho dovuto lasciare
a Napoli la mia famiglia per non fare soffrire tanto
anche loro". E intanto l'ex Dt dei rossoblù
Gigi Simoni (attuale direttore tecnico della Cremonese),
ha rilasciato una intervista al portale Tuttolegapro.com
e in sintesi dice: "L'ho sognato diverse
volte di tornare a Gubbio, ma al momento sono solo
voci"..
• 09
giugno 2014 Storia
di ex: Marchi e Ciofani si riprendono la serie B.
Forlì e Tuttocuoio in Lega Pro Unica
Storia
di ex che ritrovano la serie B. In primis parliamo
di Ettore Marchi, eugubino doc, cresciuto nelle
giovanili dell'Atletico Gubbio e poi nella Gubbio
Calcio. In B ha indossato la maglia della Triestina
nella stagione 2010-2011 e del Sassuolo nel 2011-2012.
É tornato in Lega pro con il Benevento nell'anno
seguente. In questa stagione ha giocato sempre in
Lega Pro con la Pro Vercelli: Marchi ha realizzato
13 reti in 29 partite. La formazione piemontese
conquista la cadetteria superando nella finale playoff
il sorprendente Alto Adige. Nella stessa squadra
milita un altro eugubino, Tommaso Cancellotti, terzino
destro, l'anno scorso tra le fila del Gubbio da
gennaio 2013 a giugno 2013 (proveniente in prestito
dalla Pro Vercelli) con Andrea Sottil in panchina.
Un altro ex rossoblù si riprende la serie
B. Nello specifico parliamo di Daniel Ciofani che
in serie B con la maglia del Gubbio nel 2011-2012
aveva realizzato otto reti. Nella passata stagione
in Lega Pro con la maglia del Perugia aveva realizzato
11 reti, con i grifoni che furono battuti ai playoff
dal Pisa. Quest'anno con la maglia del Frosinone
però non ha fallito: 16 reti in campionato
e vittoria nella finale playoff contro il quotato
Lecce. E insieme a suo fratello, Matteo, si riprendono
la cadetteria a distanza di solo due anni (il difensore
giocava con l'Ascoli nel 2011-2012). In Seconda
Divisione il Forlì e il Tuttocuoio conquistano
la Lega Pro Unica dopo la finale playoff: non ce
la fanno a rimanere nella categoria professionistica
rispettivamente il Porto Tolle (dove sta militando
l'ex Longobardi) e l'Arzanese (dove gioca l'ex Sandomenico),
e retrocedono così nei dilettanti.
• 07
giugno 2014 Frosinone
che va in serie B dopo aver battuto il Lecce nella
finale di ritorno dei playoff
Il Frosinone sale in serie B
al fianco del Perugia.
Nella finale di ritorno giocata al "Matusa",
il Frosinone sfrutta il fattore campo e vince per
3-1 contro il Lecce dopo i tempi supplementari.
In vantaggio proprio gli ospiti leccesi al 20' con
Beretta. Ma poi pareggia Paganini per i laziali
al 45'. Si va così ai tempi supplementari
e succede di tutto. Viene espulso per somma di ammonizioni
Beretta al 98'. E i padroni di casa dilagano: al
116' Frara di testa segna il 2-1 e poco più
tardi, al 128' Viola sigla il tris frusinate con
un piatto destro chirurgico. Così il Frosinone
festeggia la serie B con 9000 spettatori sugli spalti,
di cui 1500 circa provenienti da Lecce. Finale molto
acceso dove non sono mancati parapiglia e pure accenni
di rissa. Il Lecce rimane con tanto amaro in bocca
con il tecnico Lerda molto nervoso. Mentre la Stellone
band festeggia la promozione in cadetteria insieme
al Perugia di Camplone. Il Frosinone così,
dopo tre anni, torna in serie B che aveva conquistato
nel 2006. E lo fa in maniera meritata. Playoff:
Finale Ritorno: Frosinone
- Lecce 3-1
(d.t.s) 20'
Beretta (L), 45' Paganini (F), 116' Frara (F), 128'
Viola (F)
• 06
giugno 2014 La
società, novità all'orizzonte: un
imprenditore pugliese a Gubbio? E quel gagliardetto...
Tutto
tace, o quasi, dal fronte societario, anche perchè
qualche notizia trapela. Scontata l'uscita di Sauro
Notari, di Filippo Barbetti e di Giancarlo Brugnoni,
salvo clamorosi colpi di coda. Restano in carica
al momento il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente
Rodolfo Mencarelli. E allora pare che ci sia una
nuova cordata pronta ad aiutare (e non comprare)
l'A.S. Gubbio 1910. Una cordata dove ci sarebbe
un imprenditore pugliese pronto ad entrare in aiuto
dello stesso Fioriti e di Mencarelli. Il nome dell'imprenditore
non è filtrato. Servono soldi per proseguire
in maniera dignitosa un campionato di Lega Pro,
pertanto il patron dei rossoblù si è guardato attorno
e ha guardato altrove. Ora c'è da capire
se questa cordata sia interessata veramente ad entrare
in società e in quali termini (o ruoli).
Ci sarà da capire se si troverà un
accordo o andrà tutto a monte, come è
successo con Filippo e Fernando Barbetti che erano
pronti ad entrare nella Gubbio Calcio. Ma soprattutto
ci sarà da capire che ruolo avrà questa
nuova cordata in fase decisionale. Se l'accordo
andrà in porto bisognerà vedere chi
gestirà o deciderà lo staff tecnico
e con quali uomini di fiducia si opererà
nel calciomercato. Anche se pare scontata la figura
di riferimento che è rappresentata dall'attuale
direttore sportivo Stefano Giammarioli. Ovviamente
per ora è solo un pour parler. Infatti siamo
in attesa di notizie certe, concrete e ufficiali.
É chiaro che è in gioco il futuro
del Gubbio e i prossimi giorni saranno decisivi
in tal senso. Intanto un tifoso ci ha mandato una
foto che ritrae un vecchio gagliardetto della Gubbio
Calcio,
che ha ritrovato in casa. A vedere la foto, questo
gagliardetto potrebbe risalire al passaggio in serie
B del Gubbio nel 1947-1948. Se fosse così,
è senz'altro un reperto storico della centenaria
storia dell'A.S. Gubbio 1910. Il dibattito è
aperto a tutti. Da parte nostra cercheremo di approfondire
la questione, ma chiunque vuole darci informazioni,
la nostra casella di posta elettronica è:
(tifosi@gubbiofans.it).
• 05
giugno 2014 Giammarioli:
"Con il Parma si continua, anche se si cambia
programma con meno calciatori"
Parla
il direttore sportivo Stefano Giammarioli in una
fase delicata dove ci sono ancora delle situazioni
societarie da chiarire. In questo momento di incertezza,
porgiamo la prima domanda al diesse: per ora è
tutto fermo a livello di strategie di mercato oppure
no? "Le strategie non ci sono perchè
ancora non c'è una società che ufficialmente
ha messo a punto dei programmi. Tuttavia il nostro
lavoro continua: un diesse va a vedere le partite
per visionare più calciatori possibili. Ne
abbiamo osservati tanti, grazie anche alla collaborazione
con il Parma, oltre al lavoro di Sandreani ed altri.
Abbiamo pronto un elenco di tanti nomi, anche se
degli incontri ufficiali non sono stati fatti perchè
prima viene la società e la società
va costruita con delle figure competenti".
Tutto ciò significa che manca ad oggi un
input della società per capire anche su quale
budget bisognerà lavorare, è giusto?
"D'altronde io sono un dipendente, e non
un azionista o un dirigente. Aspetto la società
anche se al presidente Fioriti ho chiesto dei termini
non troppo lunghi perchè faccio questo lavoro
per professione e non vorrei rimanere senza nulla
in mano. Per fortuna altre possibilità di
lavoro ci sono anche se ho messo davanti alle mie
scelte il Gubbio e la mia città. La parola
d'onore data tre anni fa la voglio mantenere. Spero
che le cose si risolvono in modo veloce, altrimenti
sarò costretto a prendere in considerazione
altre scelte". Girano già alcuni
nomi di calciatori come Hamlili del Cuneo e Saraniti
dell'Akragas, ma cosa c'è di vero? "Sì,
ma ci sono anche tanti altri nomi. Sono ragazzi
che ho sondato personalmente. Molti di loro sono
in scadenza di contratto perciò ci vuole
riservatezza. Altri sono ragazzi di proprietà
di società di Lega Pro e di serie B. Puntiamo
solo su giocatori della Primavera o a parametro
zero, perchè gli altri ci costerebbero troppo.
Già ho incontrato diversi procuratori, però
prima di fare delle cose concrete bisogna aspettare
anche per una questione di serietà e di stile".
Ora la vicenda Parma, estromesso dall'Europa League,
ha creato un certo scossone. Tutto ciò potrebbe
comportare dei risultati negativi nei confronti
di società satelliti come il Gubbio? "Innanzitutto
vorrei fare una premessa". Ma prego, dica:
"L'accordo effettuato l'anno scorso con
il Parma è stato basilare in questo momento
di crisi economica in città. É stato
un accordo tecnico ma soprattutto finanziario. Era
un'esigenza e credo che sia stata sviluppata bene.
Purtroppo questa stagione è stata macchiata
da due partite, contro il Perugia e L'Aquila. Altrimenti
a livello tecnico avevamo fatto un lavoro completo,
compreso l'esordio di giovani da parte del nostro
settore giovanile. Abbiamo valorizzato dei giovani
del Parma e del Gubbio insieme. Il percorso è
stato fatto con intelligenza: altri ce lo stanno
copiando come Prato e Viareggio, e si parla pure
del Pontedera". Detto ciò, ma tornando
alla domanda di prima? "Credo che il Parma
ha poche colpe: c'è una normativa che dice
che in Italia è regolare ma per la Fifa non
lo è. Credo che le istituzioni federali non
sono state tempestive a comunicare al Parma il problema
che poi si è venuto a creare. Tuttavia per
quanto riguarda la continuazione del rapporto con
la società ducale, c'era già un accordo:
diceva che dopo il primo anno ci sarebbe stato un
incontro per rinnovare la sinergia per altri tre
anni. Sta andando un po' per le lunghe per i motivi
già citati, ma con Leonardi sto collaborando
da anni e ci sentiamo tutti i giorni. Probabilmente
cambierà il rapporto". Si spieghi
meglio? "Forse sarà più tecnico
e meno finanziario. Non arriveranno più dei
calciatori in grande numero come nell'annata passata,
anche se per noi era stata una necessità
perchè era un sistema per fare entrare più
soldi. Poi abbiamo altri legami con altre società
di serie A". Giammarioli conclude con un
appello verso i tifosi: "Che tutti quanti
si stringano a questa squadra con amore perchè
perdere il professionismo in una città come
Gubbio sarebbe la sconfitta più grande. Questo
fatto non mi fa dormire la notte...".
• 04
giugno 2014 Roselli:
"Ora non so nulla del mio futuro: attendo
notizie dalla società. La mia esperienza..."
Sono
passati dodici giorni dall'ultima conferenza stampa
dove hanno parlato il Dg Pannacci, il diesse Giammarioli
e il tecnico Roselli. E allora all'allenatore Giorgio
Roselli chiediamo una precisa domanda: è
stato contattato dalla società oppure ancora
tutto tace, come è avvenuto con questo interminabile
e abnorme silenzio stampa? "Per noi, mi
riferisco a noi dello staff, il silenzio stampa
mi pare che si è concluso in quel momento
in cui c'è stata quella conferenza stampa.
Per quanto mi riguarda posso dire che avevo parlato
con il presidente (Fioriti ndr) un giorno prima
di quella conferenza stampa e mi aveva anticipato
le cose che poi stanno succedendo: ci sono situazioni
societarie che devono essere ancora chiarite. Pertanto
è normale che tutti quanti dobbiamo aspettare
cosa avverrà: la società deve trovare
la sua dimensione e questa cosa vale anche per il
sottoscritto. Scrivono (la stampa ndr) che vado
via di sicuro, ma adesso il problema non è
questo. Come aveva detto Pannacci in conferenza
stampa, prima di tutto conta risolvere tutte le
questioni societarie e poi viene tutto il resto".
Pertanto Roselli non ha ricevuto ancora nessun contatto
dalla società dal 23 maggio? "Ma
eravamo d'accordo così: ci dovevamo risentire
quando la società impostava la base per i
propri obiettivi. Tutto il resto mi sembra chiaro
che viene di conseguenza". E allora lei
ancora non sa se resterà a Gubbio o meno,
giusto? "Non c'è niente di definito.
Può succedere di tutto". Intanto
altre società si stanno muovendo nel calciomercato
di Lega Pro. Tutto ciò potrebbe rappresentare
uno svantaggio per il Gubbio se inizia le operazioni
in ritardo? "Non credo. Sono convinto che
alcune società sono partite in anticipo perchè
ne hanno le possibilità e fanno bene. Ma
chi parte dopo non è detto che non può
fare un buon torneo. Nel calcio ne sono successe
di tutti i colori". Nell'ultima conferenza
stampa Roselli aveva detto delle parole molto precise:
a livello calcistico aveva definito la sua performance
un fallimento perchè in altre piazze era
riuscito a motivare sempre i calciatori per dare
il meglio di se stessi. Lei pensa che se c'è
la possibilità di ripartire da Gubbio, le
cose potrebbero cambiare? "Sono abituato
a non cercare alibi, sarebbe troppo facile. Dopo
tanti anni che alleno per la prima volta ho avuto
un certo tipo di problemi. La responsabilità
me la prendo io. Ma c'erano delle situazioni atipiche
come del resto aveva precisato il direttore (Giammarioli
ndr), una persona che stimo tanto. Non mi era mai
successo di vedere tanti cartellini rossi e che
fossero accadute altre cose (...). Ribadisco, era
un'annata talmente particolare. Ad esempio proprio
Giammarioli aveva parlato delle multe: aveva specificato
che il 95% dei calciatori non aveva un contratto
con il Gubbio e quindi non era semplice comportarsi
con scelte sanzionatorie. É chiaro però
che sono arrivato a metà gennaio con una
situazione già abbastanza compromessa e perciò
per me è stato più difficile del solito".
Ma secondo lei la squadra era da playoff? "Negli
ultimi dieci anni sono riuscito a fare delle cose
fantastiche: vedi a Cremona, Pavia o Bassano e Varese.
Sono stato sempre positivo anche in situazioni difficili.
Perciò sono pressochè convinto che
se tutti noi rendevamo al 100% potevamo farcela".
Nei prossimi giorni Roselli sarà in Romagna
per assistere al Final Eight Campionato Primavera
2014, che nelle ultime due stagioni si era disputato
a Gubbio. Saranno presenti anche il diesse Giammarioli
e il direttore tecnico dei rossoblù Sandreani.
• 03
giugno 2014 Gubbio,
qui tutto tace e l'intera situazione è in
stand by. Da Parma dei segnali non positivi
Usiamo
una frase di Francesco Guccini: "Poi tutto
tacque, vinse ragione, si placò il cielo,
si posò il mare, solo qualcuno in resurrezione,
piano, in silenzio, tornò a pensare".
Questo è un aforisma del famoso cantautore
italiano che ci porta alla realtà di oggi.
Il motivo è il seguente: a Gubbio "poi
(dopo la partita in casa con il Frosinone ndr) tutto
tacque". Ci auguriamo che riprendendo tutta
la frase di Guccini, qualcuno "in silenzio,
tornò a pensare". La situazione sembra
più ingarbugliata del previsto, ma quello
che fa più riflettere è che tutto
tace. Un silenzio assordante, paradossale, inquietante,
che sembra non portare niente di buono. Dopo l'ultimo
summit in società, non si sono riscontrate
novità. Restano in carica il presidente Marco Fioriti
e il vicepresidente Rodolfo Mencarelli. Non tornano
sui loro passi il vicepresidente Sauro Notari (non
presente all'assemblea) e Filippo Barbetti che doveva entrare
in società (resterà per
dare un suo contributo dall'esterno come faceva già, ma
nulla di più). Giancarlo Brugnoni
(ex vicepresidente dei rossoblù e dirigente
di lunga data) è
uscito di scena ormai da tempo, nonostante sia proprietario
del 25% delle azioni dell'A.S. Gubbio 1910. L'iscrizione
al campionato non sembra a rischio, ma è
il dopo che preoccupa perchè si deve capire
con quali risorse proseguirà il Gubbio la
prossima stagione. Per questo motivo il diesse Stefano
Giammarioli al momento resta con le mani in mano,
in attesa di segnali dalla società che al
momento tace su tutto. Pertanto il futuro è
tutto da decifrare, ma più che altro nessuno
si prende la briga di spiegare chiaramente alla
piazza perchè c'è stata una frattura
(appare insanabile) tra due fronti in società
(Fioriti e Mencarelli da una parte; dall'altra parte
Notari, Barbetti e Brugnoni). Manca la chiarezza
nella comunicazione (e forse non c'è mai
stata). Una comunicazione latente che poi si è
accentuata con un silenzio stampa che prosegue dal
marzo scorso, a tempo di record. Una situazione
abnorme, illogica, che crea una certa irritazione
anche nella piazza (e non solo agli addetti ai lavori
della carta stampata). Qualcuno infatti si sta chiedendo:
cosa cova sotto la cenere? Non possiamo saperlo
e non lo sappiamo, finchè non ci saranno
novità tangibili. Intanto da Parma non arrivano
buone notizie. Il presidente Tommaso Ghirardi infatti
non torna indietro sulla sua decisione di lasciare
il Parma. Infatti dice chiaramente sul sito de La
Gazzetta dello Sport: «Adesso che ho dato
le dimissioni spero che qualcuno compri il Parma.
Se mi tolgono i risultati, preferisco restare a
casa con la famiglia e dedicarmi ad altro».
Il presidente dei ducali ha fatto capire che con
le sue dimissioni saranno messi in discussione tutti
i piani tecnici futuri, comprese le collaborazioni
con le società satelliti. E il Gubbio è
un diretto interessato nella vicenda. Molto probabilmente
il diesse dei rossoblù Giammarioli dovrà
intraprendere altre strade per programmare il calciomercato
estivo prossimo.
• 01
giugno 2014 Ex
rossoblù in serie A (e pure uno che era stato
scartato). Finale playoff andata: è pari,
1-1
Ex
rossoblù che conquistano la serie A. L'Empoli
guidato da Maurizio Sarri ha battuto il Pescara
e conquista la massima serie diretta insieme al
Palermo. In grande spolvero Mario Rui Silva Duarte
che ha fornito l'assist del 2-0 a Tavano: il laterale
sinistro portoghese aveva giocato a Gubbio in serie
B nella stagione 2011-2012. Nella stessa squadra
si è contraddistinto Vincent Laurini, terzino
destro, francese, ma con origine eugubine: il calciatore
era stato in prova a Gubbio, ma fu scartato e quindi
non ingaggiato: di conseguenza ha giocato nel Fossombrone,
poi a Carpi e dal 2012 ha giocato in B con l'Empoli.
Nella stessa partita si è visto un altro
ex rossoblù, Federico Di Francesco, tra le
fila del Pescara: purtroppo è stato partecipe
di un episodio negativo perchè è stato
decisivo un suo tocco (autogol) nel vantaggio empolese.
Di Francesco era arrivato a Gubbio nell'estate 2013
e poi è stato ceduto a gennaio 2014. Un altro
ex rossoblù ha fatto molto bene nella cadetteria:
Christian Galano è stato uno dei calciatori
trainanti del Bari (ha conquistato un rigore nell'ultimo
incontro) che ha appena conquistato i playoff: l'attaccante
foggiano ha giocato nel Gubbio nella stagione 2010-2011,
l'anno trionfale verso la promozione verso la serie
B nell'era magica di Torrente. Questione societaria.
Venerdì sera si è riunita la società
del Gubbio nella prevista assemblea dei soci. Per
ora non cambia nulla rispetto al precedente incontro.
Restano in carica solo il presidente Marco Fioriti
e il vicepresidente Rodolfo Mencarelli. Non tornano
sui loro passi il vicepresidente Sauro Notari (dimissionario
con una lettera) e Filippo Barbetti (doveva entrare
in società, ma si non è fatto più
nulla). Senza considerare che Giancarlo Brugnoni
(ex vicepresidente dei rossoblù) è
uscito di scena ormai da tempo, nonostante sia proprietario
del 25% delle azioni dell'A.S. Gubbio 1910. É
previsto un nuovo incontro in società per
metà giugno. Pertanto ogni programma per
la prossima stagione è bloccato finchè
non ci sarà il via libera della società
e di conseguenza il diesse Stefano Giammarioli resta
in stand by. Intanto si è giocata la finale
di andata dei playoff. Il Frosinone pareggia a Lecce
per 1-1. In vantaggio i giallorossi al 14' con un
tiro da fuori area potente e calibrato di Papini.
Pareggio dei frusinati che arriva sempre nel primo
tempo (al 30') con un tiro volante di Gori (dopo
una sforbiciata di Curiale), deviato in maniera
fortuita nella propria rete da Abruzzese. La gara
di ritorno si gioca domenica 8 giugno a Frosinone. Playoff:
Finale Andata: Lecce
- Frosinone 1-1 14'
Papini (L), 30' Gori (F)
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