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• 31 MAGGIO
2021
Per sostituire Juanito opzione argentino: Vazquez. Occhi su Ferrante, Bruschi e Volpe
Avere
avuto Juanito Gomez è stato un grande privilegio. Adesso si
cerca una punta vera che possa fare altrettanto la differenza. Da un
argentino ad un altro. Nelle ultime ore gira voce di un interesse del
Gubbio verso Federico Nahuel Vazquez, classe 1993, ruolo punta
centrale, ora in forza alla Virtus Francavilla, con un contratto che
scade a giugno 2022. Siccome il club pugliese sta cercando di riportare
in biancazzurro l'attaccante Leonardo Perez (dopo l'esperienza di
Arezzo), sulla via di uscita ci sarebbe proprio Vazquez e sul
calciatore sudamericano ci sarebbe il forte corteggiamento proprio del
Gubbio (così scrive Tuttoc.com). Si parla tuttavia anche di un
interesse del Catanzaro. Diciamo inoltre che il Gubbio nel recente
passato ha seguito anche la pista che porta ad un altro calciatore
originario dell'Argentina. Si tratta di Jonathan Alexis Ferrante,
classe 1995, nativo di Buenos Aires, ruolo punta centrale, in forza
alla Ternana in questa stagione appena conclusa. Sono due calciatori di
categoria e di esperienza che possono di certo essere utili per
sposare il nuovo progetto ambizioso del club rossoblù. Ma visto
che si parla anche di giovani da schierare e di possibili fuori quota,
c'è un calciatore in serie D che si è messo in luce a
suon di gol: si tratta di Nicolò Bruschi, classe 1992, in forza
al Fiorenzuola, autore finora di 22 reti nel girone D di serie D. Un
calciatore eclettico che può giostrare su tutto il fronte
avanzato, infatti ha giocato non solo nel tridente d'attacco ma anche
come trequartista, oltretutto è in scadenza di contratto proprio
in questo giugno. Dotato di buona tecnica individuale ed efficace nella
progressione in profondità, Bruschi è cresciuto nelle
giovanili del Parma, si è trasferito al Sassuolo nel 2015,
è un calciatore giovane che ha già avuto alcune
esperienze nei professionisti con Cuneo, Santarcangelo, Arezzo e
Gozzano. L'attaccante nativo di Parma è esploso quest'anno a
suon di gol, dopo un periodo non redditizio a Chieti e a Vado nei
dilettanti. Altro nome fresco delle ultime ore: si tratta di Michele
Volpe, classe 1997, che è di proprietà del Frosinone (era
in prestito al Catania). Notizia che è apparsa su
Tuttomercatoweb.com, ma la punta nativa di Benevento piace anche alla
Viterbese (l'anno scorso si trovava a Rimini). Ex rossoblù: il
direttore sportivo Moreno Zebi prolunga il contratto con il Cesena
fino a giugno 2022, la società bianconera ha voluto dare piena
fiducia al diesse eugubino per "dare continuità a quanto di
buono fatto finora nel lavoro svolto, la sua conferma è
stato il primo tassello nella programmazione nella prossima annata".
Così si legge nel sito ufficiale Cesenacalcio.com.
• 30 MAGGIO
2021
Le sirene per Sainz Maza. Per il ritiro di Roccaporena, è ora il momento di programmare...
Di
questi periodi ne sentiremo tante. Di nomi ne fioccheranno, come
avevamo anticipato. Poi però nel concreto sarà tutto da
vedere. Nel recente passato c'era la cultura del rimandare a domani
quello che potrebbe farsi oggi. É rimasto un anello debole per
diversi anni. Pure nella passata stagione si poteva partire in anticipo
e invece come tutti ricordano Torrente si ritrovò con una rosa
scarna nel ritiro di Roccaporena. Quest'anno il ritiro partirà
in anticipo, si parla del 19 luglio e la sede scelta è di nuovo
la zona dei monti Sibillini, nei pressi di Cascia, appunto a
Roccaporena. Stavolta l'allenatore Torrente spera che ci sia una rosa
già ben assortita in vista di quella data. Nel recente passato
le scelte sono state condizionate dagli eventi del momento, da
suggerimenti più o meno attendibili, dalle occasioni che
offrivano il mercato. Dal di fuori spesso sembrava che il tutto fosse
affidato all'improvvisazione e alla buona sorte, senza un minimo
di programmazione. Basta dare uno sguardo ai scarsi risultati ottenuti
negli ultimi anni per schizzare in alto l'asticella del rammarico.
Anche se un cambiamento di rotta si è potuto intravedere in
questa ultima stagione, ma per un soffio non sono arrivati i
playoff. Perciò adesso sarà molto importante una
programmazione in prospettiva per proseguire un percorso lungimirante,
dopo alcuni anni all'insegna dei rimpianti. Pertanto si attendono le
prime ufficializzazioni. In primis (quella forse più importante)
quella del direttore sportivo Mignemi che al momento viene definito
ancora 'consulente' oppure 'collaboratore', inoltre bisogna aspettare
anche l'ufficializzazione di qualche nuovo acquisto. Per ora l'unica
notizia ufficiale è il rinnovo del capitano, il centrocampista
Malaccari che si è accordato fino a giugno 2022. Radiomercato:
una notizia proviene dal portale Tuttoc.com e riguarda il calciatore
Miguel Angel Sainz Maza: la mezzala spagnola è finita nel mirino
del Foggia, ma c'è da considerare che il centrocampista iberico
è ancora sotto contratto con il Gubbio e quindi difficilmente
Torrente se ne vorrà privare. Mentre da Siena c'è una
news fresca che riguarda l'ormai ex direttore
sportivo Giammarioli: il diesse eugubino negli ultimi giorni
è stato accostato al Cosenza, ma nelle ultime ore si parla anche
di un incontro con il sodalizio toscano.
• 30 MAGGIO
2021
Mercato: asta per Volpicelli, Torrente e il pupillo Eusepi. Giovanili: Gubbio, 1-0 a Perugia
Che
si tratta di un mercato difficile va detto a priori. Che si tratta di
un mercato dove probabilmente le prime scelte possono prendere altre
strade è plausibile. Questo va scritto e rimarcato. Al di
là delle ambizioni già dichiarate e poi ribadite dal
presidente Notari in una tv locale (vedi articolo precedente) quando
afferma: "Proviamoci, questo è l'anno migliore".
Anche perchè il patron rossoblù ha aggiunto che il
Gubbio non è mai stato abituato a spese folli:
"Nell'organico andranno inseriti dei giovani di livello di serie A
perchè per noi fanno la differenza in quanto le spese sono
raddoppiate e questa risorsa ci permette di sopravvivere".
In altre parole, significa che vanno azzeccati dei giovani all'altezza
della situazione. E allo stesso tempo i calciatori di esperienza non
devono avere troppe pretese. Ma ormai il sasso nello
stagno è stato tirato, le ambizioni quest'anno sono cambiate e
l'obiettivo non sarà più una semplice salvezza. Di
conseguenza si
dovrà puntare su calciatori che garantiscano un cambio
di passo notevole. Il presidente Notari per questa impresa si è
affidato al collaboratore di mercato Davide Mignemi (anche se tra poco
sarò insediato come vero e proprio direttore sportivo quando ci
sarà l'addio ufficiale con Stefano Giammarioli) che sarà
coadiuvato nelle scelte ovviamente dal tecnico Vincenzo Torrente. Gli
obiettivi con nomi sono
già in lizza, ma c'è così tanta concorrenza. Un
nome su tutti, Emilio Volpicelli, l'attaccante moderno in scadenza di
contratto con il Matelica, che piace tanto al mister di Cetara. Ma
c'è già chi ha messo i bastoni tra le ruote per questa
operazione, dopo che c'è stato il primo approccio con il
calciatore partenopeo. Dalla
Tuscia giunge infatti la notizia che Volpicelli rappresenta la prima
scelta per rinforzare l'attacco della Viterbese. Si parla addirittura
di un accordo possibile per un contratto biennale. Lo scrive 'Il
Messaggero' di Viterbo, ma curiosamente si parla di Gubbio. Infatti si
dice che la Viterbese è sulle tracce anche dell'attaccante
Umberto Eusepi in forza all'Alessandria ma, come riporta il quotidiano,
ci
sarebbe il sodalizio del presidente Notari in vantaggio sul calciatore
ex Perugia. Ma non è una novità che Torrente ha speso
sempre
delle belle parole su Eusepi: l'attaccante infatti è cresciuto
nel Genoa e nel 2007 aveva come allenatore proprio l'attuale tecnico
dei rossoblù, poi sono tornati insieme ai tempi della
Salernitana nel 2015. Può essere una pista plausibile?
Chissà, si vedrà. Il calciatore viaggia a cifre
importanti, pertanto è tutto da vedere. Dal girone. Si chiude
l'ultimo playout. Imolese e Fano si dividono la posta in palio sull'1-1
con le reti di Masala e Montero nella gara di ritorno (all'andata fu
0-0). Per la miglior classifica stagionale si salva l'Imolese, mentre
il Fano di Tacchinardi retrocede in serie D. Giovanili. Il Gubbio ci
prende gusto, si aggiudica un nuovo derby, stavolta con la formazione
allenata da Leonardo Argentina che riesce a vincere a Perugia
per 1-0 con rete decisiva di Nacciarriti nella ripresa.
• 27 MAGGIO
2021
L'esempio del Villarreal. Intanto Notari rilancia: "É l'anno migliore. In cantiere dei lavori..."
L'esempio
del Villarreal. Un piccola città di appena 50mila abitanti si
ritrova ora sul tetto dell'Europa League dopo aver battuto in finale a
Danzica il più blasonato Manchester United. La favola della
squadra spagnola porta il nome di Fernando Roig Alfonso, colui che
acquistò questa società in un bar del paese il 15 maggio
1997 concludendo l'affare per 432mila euro. C'è un aneddoto che
dice che Fernando Roig quando si presentò nella sede del
Villarreal disse: "Sono partito con tre impiegati e una macchina da scrivere su un tavolino".
Quei piccoli sogni possono avverarsi. Il 'Sottomarino Giallo' è
diventato il soprannome di questo club quando un gruppo di tifosi
cantarono allo stadio il famoso brano musicale dei Beatles ("Yellow
Submarine") che rappresenta il colore principale della casacca della
città di Vila-real (nome ufficiale in valenciano), famosa per la
produzione industriale di piastrelle in ceramica. Questo significa
che anche chi ha meno risorse, talvolta può primeggiare.
Tornando a noi, è tornato a parlare il presidente Sauro Notari,
sempre in tv, ma stavolta in una emittente locale. Il patron
rossoblù rilancia il desiderio di salire di categoria: "Con
la riforma dei campionati, è l'anno migliore per poterci
provare. Nel senso che se salgono sei squadre per ogni
girone, l'opportunità è la migliore. Il mister
(Torrente ndr) e il collaboratore Mignemi adesso stanno allestendo la
squadra con il mio pieno consenso. Perciò si può
dire: proviamoci e ci proveremo". Così si è espresso Notari su 'Trg Plus' e poi il presidente aggiunge fermamente: "Stiamo
lavorando per allestire una squadra che ci faccia divertire.
Nell'organico dovranno essere inseriti dei giovani di prima fascia che
dovremo andare a prendere da società blasonate di serie A
perchè da subito fanno la differenza. Dico
questo perchè per noi le spese sono raddoppiate, proprio per
questo motivo bisogna tenere conto ai minutaggi e a tutte quelle
componenti che ci permettono di sopravvivere. Vorrei
ringraziare gli sponsor principali che spero anche quest'anno ci
diano una mano
perchè sono importanti, come lo sono gli sponsor più
piccoli". Il patron Notari parla anche di progetti in cantiere: "Con
la riapertura degli stadi riattiveremo il discorso degli abbonamenti:
il pubblico è importante. Stiamo mettendo a posto la parte
vecchia dello stadio, la vecchia sede, apriremo degli spazi per poter
agevolare il lavoro a livello tecnico: mi riferisco a riunioni e video,
utili al mister. A breve avremo un incontro con un'azienda che ci
rimetterà a posto il manto erboso del campo. In mente avrei
voglia di riproporre un giornalino come lo era «Alè
Gubbio»". Alla fine Notari parla di compattezza: "Questa
blasonata società è composta da una famiglia. É
una squadra che io vado a formare dove ci sono tante persone che hanno
voglia di fare e deve essere orgogliosa di darci una mano. Adesso
bisogna crescere anche a livello di marketing e di visione con persone
serie".
• 26 MAGGIO
2021
Playoff, gli ex avanti: Casiraghi, Bacchetti, Lakti e Manconi. Giammarioli, opzione Cosenza
Una
giornata di sorprese. Nel primo turno dei playoff nazionali di serie C
non mancano alcuni risultati clamorosi. Il primo evento inatteso arriva
da Bari. La formazione biancorossa non va oltre lo 0-0 allo stadio San
Nicola. Resiste il bunker di Pavanel della Feralpisalò che si
era aggiudicata la gara di andata per 1-0 con la rete decisiva di
Tulli. In campo tra i titolari con i gardesani l'ex difensore dei
rossoblù Loris Bacchetti. Impresa anche del Sudtirol che passa
il turno ribaltando la sconfitta della partita di andata contro la Pro
Vercelli: fu decisivo Costantino su rigore per l'1-0 finale. Ora
però gli altoatesini riescono a vincere a Bolzano con il
punteggio di 2-1: decisivi Odogwu che apre le danze e poi raddoppia con
una splendida punizione l'ex fantasista dei rossoblù Daniele
Casiraghi; a dieci minuti dal termine segna Costantino per i piemontesi
ma ormai è tardi. Altro risultato che non era stato messo in
preventivo: la sconfitta interna del Modena per 2-0 contro
l'Albinoleffe che raggiunge la qualificazione al fotofinish con le reti
di Tomaselli e dell'ex attaccante dei rossoblù Jacopo Manconi. E
pensare che all'andata i canarini avevano vinto per 1-0 con la rete dei
spagnoli, ma con questo colpo di coda i seriani passano il turno. Non
ce la fa, nello stesso girone del Gubbio, il sorprendente e il coriaceo
Matelica: solo 1-1 sul campo del Renate con le rete prima dei lombardi
con Kabashi e poi il gol del pari è a firma di Volpicelli che in
slalom fredda Gemelli. Proprio Volpicelli, che piace tanto al Gubbio e
in questi playoff si è rivelato uno tra i migliori. Si ripete il
risultato dell'andata (1-1), tuttavia passano i nerazzurri (con i quali
gioca l'ex rossoblù Erald Lakti, partito dalla panchina) per il
miglior piazzamento in classifica, mentre la formazione marchigiana
esce amaramente senza sconfitte. Ora il secondo turno nazionale dei
playoff inizierà domenica dove si contederanno in questa fase
finale la serie B otto contendenti e dal weekend entrano in gioco le
seconde classificate dei gironi, ovvero Alessandria, Padova e
Catanzaro. Breve news. Piomba una notizia che riguarda ormai l'ex
direttore sportivo del Gubbio, ovvero Stefano Giammarioli. Infatti il
diesse eugubino è pronto a fare le valigie, finito ai margini
ormai da mesi (in disaccordo con la proprietà eugubina) e il suo
posto sarà preso dal giovane Davide Mignemi. Ebbene, secondo le
ultime indiscrezioni, Giammarioli sarebbe pronto ad una chiamata fuori
regione: si parla di contatti con il Cosenza, squadra appena retrocessa
in serie C dalla cadetteria. Una voce che era rimbalzata già
tempo fa e adesso viene rilanciata dal portale Tuttoc.com con
insistenza. Il diesse eugubino ha già lavorato fuori Gubbio con
ottimi risultati a Cremona dove ha vinto un campionato di serie C. Ora
è pronta una nuova avventura fuori sede. Da vedere però
quale è la pista
che si svilupperà. Nei giorni scorsi si parlava infatti di un
interessamento del Cosenza (come viene evidenziato da Tifocosenza.it) verso il diesse Aladino Valoti, ex Palermo.
• 25 MAGGIO
2021
Diktat per un Gubbio ambizioso, ma occhio pure ai giovani. Si segue la pista Marginean
In
casa Gubbio è giunto il momento di programmare il futuro, con il
prossimo mercato ormai pronto ad infiammarsi anche per quanto riguarda
i rinnovi. Un prolungamento di contratto è stato già
definito: ha trovato l'accordo nelle ultime ore Nicola Malaccari,
centrocampista 'tuttofare', da quattro anni di seguito (dal
2017) in rossoblù.
Pertanto viene confermato il capitano che per Torrente rappresenta un
punto di riferimento nello spogliatoio: un calciatore che è
stato determinante anche nelle fasi delicate per "tenere duro", in
particolar modo si è fatta sentire la sua impronta quando a
metà dicembre del 2019 c'era un chiaro stratagemma per
esautorare Torrente e si parlava di un clamoroso ritorno di Guidi sulla
panchina dei rossoblù. Momenti difficili, che non vanno di certo
mai dimenticati (o insabbiati), quando c'era maretta nello spogliatoio.
La dura legge della realtà va sempre messa in primo piano. Come
ad esempio ha dichiarato sulle nostre colonne il tecnico Torrente
giovedì scorso: «Bisogna sapersi scontrare con la
realtà». Il riferimento è sulle dichiarazioni
rilasciate dal patron Notari su Umbria Tv a riguardo della serie B, e
il tecnico in tal senso aveva aggiunto: «Se si vuole minimo
il sesto posto e la serie B come dichiarato? Tutto quanto
dipenderà dalle disponibilità economiche della
società e bisognerà vedere che squadra riusciremo a
costruire. A priori non sono abituato a illudere nessuno». Detto
ciò da quest'anno si è alzata l'asticella, le pretese
aumentano come ormai proclamato pubblicamente, ma poi dal dire al fare
c'è di mezzo il mare. Adesso perciò si deve fare sul
serio. In tal senso la dirigenza eugubina dovrà buttarsi a
capofitto per cercare di regalare degli innesti che ne innalzino la
qualità tecnica. Si punterà sempre sui giovani
perchè il diktat resta intatto con l'impiego degli under. Un
nome già caldo porta al Sassuolo: si tratta di Ilius Andrei
Marginean, classe 2001, centrocampista rumeno, 23 presenze e 7 reti
nella fila della Primavera neroverde nella stagione appena conclusa. A
stretto giro spuntano altre figure. Due nomi dell'Atalanta. Il primo
è un'ala sinistra: Nicolò Cambiaghi, classe 2000, l'anno
scorso in prestito alla Reggiana. Il secondo è un'ala destra:
Lorenzo Peli, anch'egli classe 2000, in prestito al Como. Ma
è chiaro che da questo momento in poi i nomi fioccheranno. Tante
prime scelte finiranno nel mirino. L'intenzione c'è, ma poi la
realtà dei fatti sarà l'unico verdetto. Nelle passate
stagioni si cercavano spesso nomi di grido o nomi dichiarati come "in
cima alla lista", ma poi si è stati costretti a virare spesso
sulle seconde scelte. A parte la passata stagione perchè sono
arrivati calciatori che hanno fatto la differenza: vedi Pellegrini,
Pasquato, Megelaitis o Gomez, per citarne alcuni. Vediamo adesso se si
farà un altro passo in avanti oppure si tornerà indietro
come i gamberi. Ma per prendere giocatori di un certo valore bisogna
spendere. Il Gubbio negli ultimi anni al massimo ha speso 80/85 mila
euro di ingaggio per un unico calciatore. Ora bisognerà vedere
se questa cifra sarà innalzata per prendere un centravanti di
grido ma in questa categoria occorrono circa 100 mila euro di ingaggio
annuale. Il centravanti di spessore è stato cercato per anni
senza trovarlo. E soprattutto bisognerà vedere se il monte
ingaggi verrà innalzato. Ma il Gubbio non è abituato a
spese folli. Siamo curiosi come sarà il mercato.
• 24 MAGGIO
2021
De Petrillo: "Al Legia Varsavia percorso educativo. Sono molto avanti. A Gubbio incontrai..."
Un
ex tecnico dei rossoblù si mette in luce all'estero. Si ritrova
partecipe della vincita del campionato in Polonia. Attualmente infatti
ricopre il ruolo di vice allenatore del Legia Varsavia al fianco del
tecnico Czeslaw Michniewicz. Stiamo parlando di Alessio De Petrillo,
allenatore del Gubbio da fine dicembre 2006 al 2007. Ma come è
nata questa esperienza con una squadra così rinomata a livello
europeo? "Tutto è nato dal
rapporto con il selezionatore della nazionale dell'Under 21 polacca,
Michniewicz, che venne a giocare l'Europeo in Italia e si
scontrò pure a Bologna contro l'Italia. Lo conobbi lì e
lui voleva fortemente un collaboratore tecnico con la mentalità
italiana a livello tattico. In un primo momento ero molto dubbioso di
prendere questa strada: il secondo allenatore non lo avevo mai fatto e
in tempi di pandemia andare via mi recava delle perplessità. Per
me era come un salto nel buio anche se il Legia Varsavia è come
il Real Madrid che sta in Spagna o come una Juventus sta in Italia. Ma
una volta che sono partito per trovarmi in Polonia qualche giorno
insieme al centro sportivo di Varsavia si raggiunse l'accordo, durante
la pausa invernale siamo andati in ritiro a Dubai e da lì
è nato davvero un pregevole percorso". Dopo lo scetticismo iniziale, adesso che ci può dire? "Al
di là della vincita di uno scudetto che è sempre
gratificante posso aggiungere che è stata una esperienza
proficua a 360 gradi, non solo a livello sportivo ma anche a livello
culturale. Una nazione molto più organizzata della nostra. Sono avanti. Ho
visto stadi molto belli, tutti nuovi di zecca, si respira la vera serie
A. Durante le sedute di allenamento ho avuto piena fiducia da parte di
Michniewicz, ho avuto praticamente carta bianca e ho allenato parlando
in lingua inglese. Questo soprattutto è stato uno step in
avanti. Avere calciatori di livello è stato molto formativo. La
vittoria è stata la ciliegina sulla torta in una piazza dove si
vuole vincere sempre, perciò è stato molto educativo e mi
ha formato mentalmente a stare sotto pressione in una città dove
si vive in maniera viscerale la passione nei confronti della squadra di
calcio. Sicuramente confrontarsi a certi livelli comporta grandi
responsabilità". Qualche calciatore da citare? "Tanti nazionali e di livello.
Come il portoghese Andrè Martins con esperienza allo Sporting
Lisbona e Olympiakos. Il centrocampista Pawel Wszolek con esperienza
alla Sampdoria e Verona. Il difensore Marko Vesovic ex Torino. Lo
stesso attaccante Tomas Pekhart che ha realizzato 23 gol. Il portiere
Artur Boruc che in Polonia viene considerato il Buffon della
situazione, una leggenda. Bellissimo fare del calcio con gente di un
certo livello e poterli allenare da vicino. Ora è proprio bello
confrontarsi pure in Champions e a luglio avremo la finale di
Supercoppa. Sarà subito tutto impegnativo". Prima di questa invidiabile esperienza, in Italia aveva allenato anche a Gubbio, un suo ricordo? "Fantastici
momenti in un'età che per me era formativa. Ho incontrato
persone di livello, le quali mi hanno accompagnato successivamente
con amicizia nelle mie successive esperienze. Fa piacere perchè
oltre l'allenatore fu apprezzata la mia persona. Ricordo gente che
potevi incontrare quotidianamente. Purtroppo qualcuno non è più
con noi, vedi il Mastro (Gianfranco Monacelli ndr) e il Dottore (Mario
Ceccarelli ndr). Vorrei menzionare Giancarlo Brugnoni con il quale io
ero molto legato: era una persona fantastica, avevo un
rapporto particolare, ero per lui un figlioccio perchè mi dava
tanto affetto, ed io mi sentivo rassicurato dalla sua presenza. Sono
stato in albergo con il dottor Rodolfo Mencarelli: mangiavo lì
tutti i giorni con la sua famiglia. Sono legami che mi porto dietro per
sempre". Per concludere una serie di foto con De Petrillo al
fianco di Boniek, in ritiro a Dubai e mentre allena a Varsavia.
• 23 MAGGIO
2021
Pressing su Volpicelli, l'attaccante moderno. Pupillo Ghion. Hamlili: "Voglio restare a Bari"
Gubbio,
lavori in corso. Un nome caldo che già nella passata stagione
piaceva ai rossoblù, gradito al tecnico Torrente, ma non si fece
nulla. Stiamo parlando di Emilio Volpicelli, classe 1992, proprio in
questa stagione si è messo in luce con il Matelica giocando nel
tridente d'attacco nel 4-3-3 schierato da Colavitto. La scorsa stagione
era di proprietà della Salernitana e poi era finito in prestito
con i marchigiani reduci da un campionato sorprendente. Adesso,
però, il calciatore nativo di Napoli si svincolerà il
prossimo 30 giugno. Volpicelli ha messo a segno 14 reti, con il piedino
caldo soprattutto su calcio piazzato: è il classico attaccante
moderno, abile pure nel gioco aereo che spalle alla porta, strutturato
fisicamente e si trova a suo agio su tutto il fronte offensivo
suggerendo anche il gioco e il movimento in profondità. In
pratica tutte caratteristiche attinenti al gioco di Torrente e infatti
c'è stato un tentativo per sondare il terreno sul calciatore
partenopeo. Ma il Gubbio si muove anche sul fronte Sassuolo, una pista
tra le preferite dopo l'arrivo di Pellegrini nella scorsa stagione. Nella passata stagione si
cercò di contattare la società neroverde per due volte
per chiedere il centrocampista Andrea Ghion, classe 2000, ma l'esito
è stato sempre negativo e infatti poi è stato girato al
Carpi dove si è messo in evidenza: non è un caso che
è andato a segno nel poker rifilato dai biancorossi proprio a
Gubbio. Di
certo è un pupillo dei rossoblù, ma il centrocampista
nativo di Mantova adesso è entrato nel mirino di club di serie
B: ci sarebbe la corte di Frosinone, Pordenone, Brescia e Perugia.
Intanto ha
parlato il centrocampista Zakaria Hamlili, centrocampista in prestito
al Gubbio dal Bari fino al 30 giugno, ed ecco cosa afferma: "Aspetterò
di conoscere ora l'orientamento del club: la mia volontà di
restare è scontata, credo si sia capito e non da oggi. In Puglia
ho passato due anni e mezzo unici. Bari merita la B".
Lo dice in una intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno. L'ex
rossoblù: Daniele Ferri Marini torna in serie C con il Trento
che ritorna tra i professionisti dopo 18 anni. Decisivo il 2-1
al Campodarsego.
• 22 MAGGIO
2021
Un anno senza Simoni. L'uomo, il professionista e lo stile. La lettera del Ds Giammarioli
Ne
abbiamo conosciuta di gente perennemente con la puzza sotto il naso,
condizionata da una certa irrefrenabile spavalderia, spocchiosa e
presuntuosa. É successo nella nostra piccola realtà.
Invece un giorno abbiamo conosciuto un uomo, con una carriera
invidiabile alle spalle, che ha masticato davvero il calcio vero,
eppure si è presentato a Gubbio con una semplicità
disarmante. Professionista vero, i risultati parlano da soli, sapeva
tenere le redini in mano nei rapporti tra società, staff
tecnico, stampa e calciatori in maniera esemplare. Sempre gentile e
disponibile, con modo sempre elegante, garbato e con stile. Un anno
senza Gigi Simoni. Con l'affetto e la stima di sempre, a Pisa oggi lo
ricordano nel primo anniversario della sua scomparsa. Gubbio
sarà presente con la presenza del Ds Stefano Giammarioli,
l'amico di sempre della famiglia e del caro Gigi. E proprio Giammarioli
ci ha mandato questa lettera per ricordarlo. Eccola: "Gigi
Simoni è sempre tra noi. La sua impronta e l'insegnamento sono
una stella polare per chi come me ha avuto il privilegio di stargli
accanto, di lavorarci e di poterci condividere tanti momenti. Simoni
è immortale per le sua qualità personale e professionale
che hanno conosciuto le città importanti e di provincia.
L'immagine direi del calcio migliore, in cui ha saputo valorizzare il
talento e la capacità. A tutti noi ha dato un'eredità
trasmessa condividendo percorsi, esperienze ed emozioni. E Gubbio ne sa
qualcosa, ed è stata fortunata a giovarsi dello spessore umano e
professionale di un uomo del genere. Porteremo a futura memoria
ciò che è sempre stato". Domenica
invece sarà ricordato Gigi Simoni a Crevalcore dove ci
sarà una rappresentanza dei tifosi della Cremonese e dove
è stato invitato anche Stefano Giammarioli (tra l'altro ex
direttore sportivo proprio dei grigiorossi). La Cremonese tra l'altro
ha voluto ricordare Gigi Simoni con un post molto semplice, stringato,
con stile, da signori, che dice tutto: "Sempre con noi, Gigi Simoni". Ecco nel link: (» VEDI).
• 20 MAGGIO
2021
Torrente: "Notari vuole la B? Io non voglio illudere nessuno. Su Mignemi e Giammarioli..."
Primo
orientamento di quel che sarà il Gubbio del futuro e ne parliamo
direttamente con l'allenatore Vincenzo Torrente. Ecco cosa ci dice: "Il
mio obiettivo è migliorare la squadra. Che se la giochi con
tutti come nella scorsa stagione ma servirà più
continuità. Una squadra che piaccia alla gente e faccia
divertire. É iniziato un percorso dall'anno scorso, cercheremo
sempre di fare meglio". Intanto, però, il patron Notari ha dichiarato che vuole la serie B. Che ne pensa? "Intanto
non so a cosa si riferisse il presidente quando dice come «minimo
il sesto posto». Non so se pensa che da subito ci sarà una
riforma dei campionati. Diciamo però che quello che penso io
è quello che pensa il presidente. Perciò vogliamo
migliorarci in questo nuovo biennio. Ma è chiaro che poi tutto
dipenderà dalle disponibilità economiche della
società. C'è da considerare sempre la situazione dei
giovani e del minutaggio. Non prometto nulla perchè poi dipende
tutto dal campo. Bisogna vedere che squadra riusciremo adesso a
costruire". Assolutamente, anche perchè se si vuole la
serie B servirà rinforzare la squadra e servirà spendere
per trovare gente all'altezza, soprattutto nel ruolo di centravanti.
É d'accordo? "Le parole del
presidente mi fanno piacere perchè sono ambiziose. Pure io sono
ambizioso. Mi fa sognare tutto ciò. É un sogno che mi
auguro si realizzi riportare il Gubbio dove lo avevo lasciato.
Però dopo bisogna sapersi scontrare con la realtà.
Bisogna saper costruire e dipenderà dalla disponibilità
del presidente. Ma voi mi conoscete, io non voglio illudere nessuno". Dopo questi proclami, si sente maggiormente responsabilizzato? "Le
responsabilità non sono un problema, l'ho prese sempre.
L'obiettivo è potersi migliorare. Basta però ricordarsi
che diverse realtà importanti sono sparite dalla serie C. Per
questo va dato atto al presidente per i sacrifici fatti e per la
passione verso la città e verso la squadra. Inoltre il
presidente vedo che si sta muovendo adesso nella direzione giusta e sta
cercando di inserire delle figure prettamente professionali". Diversi calciatori in scadenza, ma quanti resteranno? "É
in atto una precisa valutazione dell'annata ma anche dell'ultimo mese e
mezzo. Nell'ultimo periodo purtroppo un qualcosa è successo.
Sono chiaro: a me piacciono quei calciatori che vanno oltre i propri
limiti e che non si accontentano mai. Tuttavia abbiamo una base che
andrà migliorata con calciatori di qualità, di esperienza
e di carattere, che sappiano sfruttare il nostro gioco in verticale e
che hanno gamba". Si cambia pagina, arriva Mignemi come diesse, ce lo può presentare? "Ho
avuto modo di conoscerlo alla Sicula Leonzio: è una persona con
competenze, è giovane, brillante, con grandi motivazioni e
basilare è una persona seria. In giro ha una bella reputazione
anche con i procuratori, oltretutto ha tanta voglia di confrontarsi in
una realtà diversa dalla Sicilia. Sono ottimista perchè
è un ragazzo che ha fame". E finisce il rapporto con Giammarioli, un suo commento? "Mi
dispiace per Stefano, ma lui sa che chi lavora nei nostri ruoli (sia da
allenatore che da direttore sportivo) va incontro anche a questi
rischi. Ma sono convinto che Stefano non avrà difficoltà
a trovare una nuova sistemazione perchè lui è bravo".
Torrente intanto riceverà il premio 'Giancarlo Brugnoni' il
prossimo 8 giugno al Gran Galà del Calcio Umbro alla residenza
Borgo Antichi Orti di Assisi, organizzato da Infopress con la
collaborazione delle associazioni 'Insieme a Riccardo per i giovani e
per Gubbio' e 'I love Norcia'. Ci dica? "Mi
fa molto piacere perchè con Giancarlo avevo un ottimo rapporto,
oltretutto abbiamo vinto due campionati storici con lui da dirigente.
É stato un ottimo dirigente, inoltre è stata una persona
speciale. Perciò ne sono lusingato".
• 19 MAGGIO
2021
Ferrari: "A Como bella sensazione. La Ternana impressiona. A Gubbio 5 ore di auto e poi..."
É
stato corteggiato dal Gubbio nel gennaio 2017 quando era al Genoa.
Esplose nel Montecatini. Poi squadre importanti come Piacenza e Bari.
Quest'anno un coronamento della carriera, la vincita del campionato con
il Como. Parliamo con il centravanti Franco Ferrari, originario
dell'Argentina, mastino d'area di rigore. Ecco cosa ci dice: "Senz'altro
ho provato una delle sensazioni più belle della mia vita per
ora. Un cosa magnifica. Non eravamo tra le favorite, proprio per questo
è avvenuto un qualcosa di bellissimo". Pertanto quale è stato il segreto di questo primato? "Più
che altro ha inciso l'unità del gruppo. Un gruppo che
dall'inizio alla fine è stato sempre unito come squadra anche
nelle sconfitte. Questa è stata la nostra forza, una
mentalità vincente". Pure Franco "El Loco" Ferrari è stato davvero determinante nella fase cruciale, non è così? "Forse adesso sono più tranquillo, in campo mi riesco a scatenare di più".
Con la vincita del campionato avete incontrato nella Supercoppa di
serie C prima il Perugia e poi la Ternana, ma chi è la
più forte tra le umbre? "La
Ternana. Dico che il Perugia ha una bella squadra, però la
Ternana è veramente uno squadrone attrezzato per vincere. Mi
hanno fatto impressione i rossoverdi: conoscevo alcuni calciatori,
sapevo che erano bravi, ma dal vivo lo sono ancora di più". É stato a Bari, una piazza che merita altri palcoscenici, un suo giudizio? "A
livello personale non fu tanto positiva: giocai poco e non ebbi tante
possibilità per esprimermi al meglio. Per questo me ne andai.
Però seguo il Bari e ho visto la gara playoff con il Foggia". Pertanto vincere un campionato a Como è stata a livello personale come una rivincita? "Sì,
chiaramente. Soprattutto dopo l'esperienza di Piacenza dove avevamo
perso un campionato all'ultimo con il Trapani perdendo la finale
playoff. Perciò provare questa gioia dopo due anni è
stato veramente bello". É di proprietà del Napoli, è in prestito, ma resterà ancora con i lariani? "Sarei contento di restare in B. Ma dipende dal Napoli, perciò vedremo cosa mi diranno di fare". Nel Como come massimo dirigente un ex calciatore inglese, Dennis Wise, ex stella del Chelsea, ce lo può presentare? "A
dir la verità lo abbiamo visto poco, però posso dire che
è una persona molto seria: in pratica quello che ha detto lo ha
fatto in tutti gli aspetti. Un vero anglosassone, è stato di
parola e ne siamo tutti contenti". Cresciuto nel Santa Fe in
Argentina, mentre in Italia è esploso in serie D con il
Montecatini dove c'era un duo di attacco di tutto rispetto: Ferrari e
Santini. Un commento? "Claudio
è veramente forte e lo sta dimostrando a Padova. Mi dispiace per
quello che gli è successo (squalificato per accuse di
razzismo ndr). Ma lo conosco troppo bene, per me è una
bravissima persona.
Conoscendolo sto con lui, per me si sono sbagliati sul suo conto". Ma Ferrari fu corteggiato anche dal Gubbio, ma che successe? "Fu
strano. In pratica (nel gennaio 2017 ndr) fui convocato addirittura
nella
sede del Gubbio. Mi sono fatto oltretutto cinque ore di auto, arrivai
con i miei e con il mio procuratore. Dovevo ricevere la risposta.
Invece all'improvviso non mi vollero più e non ho mai saputo i
motivi.
Andai a Gubbio per niente, poi andaì alla Tuttocuoio". Ma è un
vero peccato visto che in questi anni il Gubbio cerca disperatamente
un centravanti di peso. Allora Ferrari ci risponde così: "Infatti
mi è dispiaciuto molto, evidentemente avevano fatto altre
scelte. Per quello che fu fatto, sarebbe un po' dura oggi se mi
richiamassero. Per me Gubbio era la prima scelta all'epoca e invece
rimasi parcheggiato". Ma adesso il Gubbio vuole la serie B, che consiglio darebbe? "Credo
sia basilare formare un gruppo fuori dal campo. Lo capite cosa intendo.
In passato ho avuto squadre forti, ma non c'era il gruppo. Conta il campo, ma soprattutto contano i rapporti fuori dal campo".
• 18 MAGGIO
2021
Paramatti: "Una bella rivincita. Consiglierei Compagno e Albu. A Gubbio a livello umano..."
La
sua rivincita. Vince un campionato all'estero. Con la maglia della
squadra Fcu Craiova 1948, che milita nel campionato di serie B della
Romania, ha vinto un campionato finendo nella massima serie. Parla con
noi il difensore figlio d'arte, Lorenzo Paramatti. Ecco cosa ci
racconta: "Una soddisfazione grande
perchè proprio ieri abbiamo vinto per 3-1 contro il Rapid
Bucarest e siamo matematicamente certi di essere arrivati primi. Una
soddisfazione immensa perchè, al di là di vincere un
campionato, ci porta in serie A. E questa vittoria è arrivata
dopo tante vicissitudini tra infortuni e situazioni particolari (come a
Gubbio ndr) che voi ben conoscete. Avevo vinto pure un campionato a
Bologna in serie A, però è stata una vittoria diversa:
allora con i felsinei giocai poco per infortunio, mentre qua ho giocato
tutte le partite da titolare. Questo campionato me lo sento più
mio. Tutto questo è arrivato dopo l'esperienza a Rimini
dell'anno scorso quando la Lega Pro ci ha fatto retrocedere d'ufficio
per via della pandemia. Da svincolato ho firmato qua in Romania a
ottobre scorso e quindi si è verificato un qualcosa davvero di
stupendo partendo dal basso. La gente ignorante potrebbe sminuire
vincere qua, mentre invece posso dire che vale molto di più
giocare in una serie B rumena che in un campionato anonimo nelle serie
minori italiane. Dico questo sia a livello di carriera e
visibilità: ho pronto un rinnovo e se dovessi rimanere giocherei
in serie A con realtà come il Cfr Cluj che quest'anno ha giocato
in Europa League con la Roma. Basta vedere in che stadio noi
giochiamo: mi sono sentito un calciatore vero, qua a Craiova le gente
ti ferma per strada, ti chiedono foto e autografi, è una piazza
calda come avviene nel sud italiano come a Napoli, è una grande
famiglia e se fai bene ti senti parte di loro. É tutto molto
bello". C'è qualche calciatore che può essere segnalato in Italia della tua squadra di Craiova? "Molto
forte è Andrea Compagno, un attaccante con prestazioni fisiche
direi importanti. Ma senz'altro vorrei segnalare un centrocampista
giovane che può fare il playmaker e sa giocare bene davanti alla
difesa: si tratta di Dragos Albu, classe 2001, tanta
personalità e buone doti calcistiche". Visto che Megelaitis va via da Gubbio, farebbe comodo in questo ruolo uno come Albu, ma non crede? "Direi, ma mi auguro che abbia un futuro roseo perchè ha tutte le carte in regola per averlo". A livello personale si è preso una bella rivincita, no? "Assolutamente
sì. In Italia non ho avuto esperienze felici, e non tanto per le
prestazioni in campo. Finalmente ho trovato una realtà dove sono
riuscito ad esprimermi al meglio con la giusta serenità e ho
ottenuto tutto ciò che ogni calciatore può ambire quando
si fa questo lavoro vincendo un campionato da protagonista". Diciamo che quando parla di esperienze non felici, c'è di mezzo il Gubbio, non è così? "Diciamo
meglio che non mi sono lasciato bene. Non tanto con la squadra, ma con
chi era dirigente in quel periodo. Ci sono stati dei comportamenti e delle
divergenze nei miei confronti abbastanza ingiuste e soprattutto strane.
A livello economico niente da dire, ma sotto l'aspetto umano e
lavorativo ci sono state delle figure a livello societario che
con me si sono comportante male. Fortunatamente fa parte del passato.
Per me questa è una rivincita anche da quel punto di vista lì". Suo padre Michele, ex difensore di Juve e Bologna, cosa le ha detto? "Mi
dà sempre consigli ed ora è felicissimo. Ha vissuto con
me questa esperienza e anche per lui è stata una bella
soddisfazione".
• 17 MAGGIO
2021
Focus. Per ambire in alto, si vince anche fuori dal campo. Quella "libera" informazione...
Questo
è il nuovo calcio. Quel lato del calcio che molti non sanno o
non si rendono conto. Poi ci ha pensato pure la pandemia. Si riducono
al minimo i colloqui, le interviste belle e libere di anni fa (come
quando scrivevamo ai tempi del Corriere dell'Umbria o al Giornale
dell'Umbria) non esistono più. Non c'è più scelta
per il giornalista. Il giornalista viene spogliato delle sue vesti e
viene privato del suo lavoro essenziale in tutta la sua
integrità. Ormai
il giornalista o colui che cerca di fare informazione è chiuso
in una stanza al buio, è diventato un protagonista
passivo e prende quello che gli viene fornito sul piatto. Non
c'è più libertà di scelta, non c'è
più libertà di stampa, non esiste più l'arguzia,
l'astuzia o la spiccata attitudine a svolgere il proprio lavoro alla
ricerca della notizia anche in maniera diversificata. Ormai si è
tutto appiattito. Per gli addetti ai lavori, ma soprattutto per i
tifosi, le voci dei protagonisti ormai sono finite nel dimenticatoio.
In pratica non esiste più quel naturale attaccamento di una
volta che esisteva con calciatori, allenatori, staff e dirigenti. Anzi,
oggi è diventato naturale il distaccamento e di conseguenza
aumenta anche un distaccamento verso le società di calcio. Una
regola basilare si sta sottovalutando, in un periodo già di
forte calo d'interesse nei confronti del calcio nelle serie minori.
Qualcuno dirà: perchè scriviamo questo. Risposta
immediata: in molti ci chiedono ormai da tempo, perchè adesso
non intervistate Caio oppure Sempronio? Risposta molto semplice. Non
spetta a noi decidere. Non spetta più a noi decidere come una
volta. Molti ne rimangono meravigliati, purtroppo è così:
o mangi questa minestra o salti la finestra. Di certo non condividiamo
questa linea. Come non è condivisa dall'Ordine dei Giornalisti o
dall'Ussi (Unione Stampa Sportivi Italiani): basta consultarsi con
loro per
capire che non dovrebbe funzionare così. Su questo si potrebbe
aprire un dibattito
infinito, ma questo non è il luogo adatto. Ma il paradosso
più grave ed inspiegabile è che oggi è diventato
ormai di moda il silenzio stampa (che una volta era un termine
sconosciuto): tappare la bocca o veicolare le interviste è
ormai diventata prassi, ma alla fine non giova proprio a nessuno. Un
buon giornalista deve avere delle peculiarità:
avere intuito, capacità di non farsi intimorire dai poteri
forti,
scrittura creativa, fiuto della notizia, ma soprattutto deve avere
fedeltà verso i propri lettori, con empatia e
comunicatività. L'informazione reale è un servizio a
beneficio
della collettività nonchè è una espressione di
libertà e democrazia, sancita e garantita dalla
costituzione. Poi se a qualcuno non sta bene cosa uno scrive, esiste il
diritto di replica o può andare a leggere altrove. Si vince in
campo anche su questo aspetto. Ricreare quella genuinità
perduta. Oltretutto certe situazioni si qualificano come condotta
antigiuridica.
•••••
• 16 MAGGIO
2021
Pellegrini, per ora il Sassuolo risponde picche. Gomez possibili opzioni: Feralpi o Verona
Si
apre un nuovo scenario. Si apre un nuovo capitolo. In attesa
dell'insediamento ufficiale del nuovo direttore sportivo Davide
Mignemi, c'è tanta carne al fuoco. Lo stesso presidente Notari
ha
detto che Mignemi sarà un nuovo consulente della società
e senza mezzi termini ha già dichiarato (come si evince dal
precedente
articolo) che l'obiettivo è la serie B. Pertanto adesso il
lavoro è incentrato per costruire una squadra di grande spessore
tecnico e agonistico per adempiere all'obiettivo ambizioso prefissato.
Pacchetto calciatori. Come papabile c'è un portiere: si tratta
di Semuel Pizzignacco, nativo di Monfalcone, classe 2001, di
proprietà del Vicenza (legato con i biancorossi fino a giugno 2023), ma in forza al Legnago Salus. Poi si
cerca di confermare l'attaccante Jacopo
Pellegrini che ha ben figurato nella seconda parte del campionato. La
giovane punta è di proprietà del Sassuolo e il Gubbio ha
già fatto un tentativo con la società emiliana per
rinnovare il prestito, ma al momento gli è stato risposto
picche in quanto il calciatore neroverde attrae l'interesse di alcune
società di serie B: si parla già di due
corteggiamenti, Venezia e Frosinone alla finestra. Mentre ormai
è praticamente scontata la partenza del centrocampista Linas
Megelaitis. Il calciatore lituano infatti è in scadenza di
contratto e
anche lui ha attirato le attenzioni di clubs di serie B, tra cui il
Cittadella. Può verificarsi quello che successe
la scorsa stagione con l'attaccante Camillo Tavernelli che fu
acquistato (proprio dal Cittadella) a parametro zero. D'altronde con il
Gubbio sembra praticamente finita visto che nel portale web Tuttoc.com
vengono riportate alcune dichiarazioni di Megelaitis, dove
in sintesi afferma: "Voglio
giocare in serie B, quindi vorrei fare carriera. Con la società non
c'è stata una vera e propria trattativa per il rinnovo. Il mio
procuratore ha parlato con il presidente Notari ma non si è
trovato l'accordo".
Se questa ormai non è una
porta chiusa, ci manca davvero poco. Peraltro c'è anche
l'attaccante Juanito
Gomez che è in scadenza ed è pronto a lasciare,
avvicinamento a casa (dove abita con la famiglia) e si aprono due
opzioni: la Virtus Verona, ma c'è pure la
possibilità di virare con i gardesani della Feralpisalò.
D'altra parte ci sono un'infinità di calciatori in scadenza che
potrebbero
avere concluso l'esperienza a Gubbio. Il fantasista Cristian Pasquato
non rientrerebbe più nei piani della società,
per un motivo probabilmente tattico: Torrente vorrebbe tornare al
modulo prediletto, il 4-3-3, mentre nella stagione appena conclusa
aveva optato su uno schieramento basato sul
4-3-1-2. Olretutto c'è da capire il futuro di Formiconi,
Uggè, De Silvestro, come quello di Hamlili che ritorna alla base
(al Bari) ma potrebbe tornare molto utile in prospettiva futura
perchè può fare anche il playmaker (proprio
perchè Megelaitis lascerà un ruolo vacante). L'unico
adesso praticamente sicuro a rinnovare sembra il capitano
Malaccari. Pertanto c'è molto da costruire. Ma per ambire verso
l'alto bisogna fare sul serio.
• 13 MAGGIO
2021
Notari: "Obiettivo benedetta serie B. Mignemi sarà insediato. Giammarioli? Una scelta mia..."
Adesso
è il presidente a prendere la parola, guardando al futuro e
parlando del rapporto finito con il diesse Giammarioli. Il patron
rossoblù Sauro Notari si è svelato e ha parlato ad una tv
regionale per via telefonica dove si dice che il Gubbio è
l'unica squadra rimasta in serie C (dopo la promozione in B di Ternana
e Perugia). Ecco cosa ha affermato l'imprenditore delle acque minerali:
"Non mi addentro nei
pronostici, ma onestamente abbiamo la ferma volontà per
raggiungere l'obiettivo quantomeno di arrivare tra i primi sei posti in
classifica e poter fare questa benedetta serie B il prossimo anno. La
volontà è mia e penso sia anche quella del mister
(Torrente ndr). Adesso tassello su tassello stiamo cercando di
completare l'organico per la stagione futura. Siamo ripartiti con
Torrente con il quale abbiamo sottoscritto un biennale. Mentre per
quanto riguarda il direttore sportivo in questo momento mi avvalgo di
un consulente che è il signor Davide Mignemi: ancora non
l'abbiamo insediato, però penso che sarà uno degli uomini
e un volto nuovo nella società". Così parla il
patron ai microfoni di 'Umbria Tv' e alla precisa domanda su
Giammarioli, risponde così testualmente: "Vivo
la città, sono nato qui, perciò per me resta sempre una
persona stimata. Ma io sono abituato a tirare delle righe e questa
decisione è stata presa esclusivamente da me. Ricordatevi sempre
che Sauro Notari quando fa una cosa, non la fa per dispetto o per altri
motivi: siamo giunti a questo perchè per me qualcosa guardando
da dietro (le quinte ndr) non andava bene". Infine dichiara un possibile addio imminente di Gomez. Ecco le parole di Notari sull'attaccante argentino: "Un grande ragazzo, ha fatto molto per il Gubbio. Però sono convinto che le nostre strade si divideranno". Per sentire l'audio completo ecco il link (» vedi audio).
Tuttavia sulla stessa emittente a stretto giro non è mancata la
replica dell'ormai ex direttore sportivo Stefano Giammarioli, che
durante una breve intervista ha specificato: "Con
Notari dobbiamo chiarirci. Il silenzio stampa mi ha ferito molto,
credo di un livello professionale molto basso. Nella vita chi fa
degli errori viene richiamato, se ci sono errori gravi si viene
licenziati, ma si discute a quattr'occhi come fanno tutti in questo
mondo. L'addio con Notari professionalmente a livello tecnico ci
può stare, a livello umano invece ci saranno alcune cose che
andranno chiarite tra di noi. Credo che tra uomini non ci si lascia
senza salutarci in un certo modo. La squadra? Per me è forte,
penso che con alcuni ritocchi se non andrà smantellata
può fare bene". Per vedere l'intera intervista ecco il link di seguito: (» vedi intervista).
• 12 MAGGIO
2021
Nuovo binomio per piatti succulenti: tutti a tavola, ma serve un menù ricco. Idea Fracassini
Citazione: "Mister
Torrente ha forti motivazioni, carisma ed è la persona ideale
per incidere tramite il suo lavoro all'interno della squadra".
Parole e musica di Davide Mignemi nel momento in cui il tecnico di
Cetara fu presentato come nuovo tecnico della Sicula Leonzio il 15
dicembre 2018. Adesso avverrà il contrario: sarà Torrente
che accoglierà dalla lontana isola sicula il neo direttore
sportivo rossoblù (in pectore). Chiuso il capitolo con il diesse
Giammarioli, con il quale Torrente aveva già collaborato anche
alla Cremonese (e non solo a Gubbio), l'ex bandiera del Genoa ritrova
una persona che già conosce e con la quale ha già
lavorato al fianco. Conosciamo meglio Mignemi e per farlo vi
mostriamo un video che si trova sul web nel quale entrambi parlano
insieme. Ecco il link. D'altronde già allora Mignemi aveva capito le esigenze di Torrente. Ecco cosa disse: "Il
mister utilizza il 4-3-3, sistema di gioco al quale è
maggiormente affezionato. Ma non manca di soluzioni tattiche diverse,
pure a gara in corso. Con lui un ottimo rapporto. Una persona
stimata, lavora in maniera seria e costruttiva". Parole tratte da
una intervista di repertorio su Sarannofamosicalcio.com sul web. La
giornata comincia a tavola, la quale si è proceduto ad
apparecchiare e qua si siederanno l'allenatore Torrente, il diesse
Mignemi, il presidente Notari e qualche suo collaboratore. Ora arriva
il bello. Per una guida completa al bon ton. Va risolta innanzitutto la
questione relativa al menù da servire perchè sarà
molto importante per presentare una bella tavola. Un menù che
dovrà essere ricco per allestire una rosa all'altezza per un
campionato ambizioso. La tovaglia è il vero abito da sera.
Nondimeno ci dovrà essere un'ottima coordinazione.
Servirà tutto l'occorrente: a partire dai tovaglioli da
disporre sempre a destra (il galateo non prevede nessuna piegatura
artistica), con la disposizione dei piatti (se il pranzo è
elegante non devono mancare i sottopiatti) predisposti a tutto il
servizio, quindi le posate (a sinistra prima va la forchetta, il
coltello a destra e in successione si pone il cucchiaio), ed infine i
bicchieri (possibilmente in vetro o cristallo trasparente).
Perciò non dovrà mancare proprio nulla se si vuole
pensare in grande: organizzazione, ruoli professionali ben delineati, competenza di scegliere e
capacità di gestire per avere sempre dei piatti sempre
appetitosi e succulenti. Il campo poi ci dirà se saremo tutti
sazi oppure il senso di sazietà sarà sostituito dalla
dieta, come quegli scarsi risultati arrivati nei precedenti ultimi
anni. Intanto esce già un nome sul mercato: si parla
di un interessamento verso Matteo Fracassini, terzino destro, classe
2000, che si è messo in luce in questa ultima stagione al
Matelica. É umbro, nativo di Perugia. La notizia viene riportata
da Calciomercato.com, anche se si parla di un sondaggio anche della
Fermana.
• 11 MAGGIO
2021
Gubbio: tra fratture, il futuro e l'armonia da (ri)trovare. La coabitazione e le parole forti...
Insomma,
la coabitazione tra i due 'litiganti' non sembra essere stata
plausibile. Il direttore sportivo Giammarioli saluta (con parole forti
che a questo punto lasciano pochi dubbi) perchè la frattura a
quanto pare non è stata con il presidente Notari, ma con coloro
che sottotraccia hanno cercato di ostacolare il suo lavoro. Non
è un mistero che lo scorso novembre scrivemmo che era in atto un
'attacco' per fare le scarpe a Giammarioli e Torrente. Avvenne nel
momento in cui girò la voce su un portale web nazionale
(Tuttomercatoweb.com) che il tecnico di Cetara era in bilico e al suo
posto si era pensato a sondare Pergolizzi. Fummo tacciati da qualche
'smargiasso' che scrivevamo il falso, anche se la notizia proveniva da
un portale informativo nazionale e quindi noi avevamo solo riportato il
fatto. Ebbene, a distanza di sei mesi viene fuori che non ci eravamo
sbagliati. Purtroppo gli eventi portano alla resa dei conti e la resa
dei conti è arrivata. Con Torrente il rapporto si è
ricucito perchè con sè ha portato i risultati e non
è un caso che è arrivata la firma di un biennale. Con
Giammarioli invece la situazione è precipitata, è sotto
l'occhio di tutti. Una vicenda intrisa di intrighi e tradimenti a dir
poco paradossale, degna di "Game of Thrones". Che quello del Gubbio sia
stato un anno vissuto pericolosamente è opinione condivisa da
tutti. Adesso toccherà alla presidenza e a
tutto l'entourage societario prendere decisioni importanti per
riportare un po' di armonia in un ambiente provato anche da alcuni
rapporti non proprio limpidi. Se la 'mela marcia' era Giammarioli
(secondo quanto dicono alcuni suoi detrattori), adesso il problema non
esiste più. Ormai il male astruso è stato defenestrato.
Ammesso che sia così. Perchè il male astruso potrebbe
essere ancora presente, nel sottobosco. E il male peggiore forse non
è stato ancora individuato. Si vedrà strada facendo quale
era il male minore o quello peggiore. Il rischio è grande. Il rischio più grande è che si rompa anche quell'armonia
con il popolo eugubino, popolo esigente ma sempre sportivo, che
ultimamente è stato poco coinvolto nel bene comune che si chiama
Gubbio: una società di calcio professionistica (per chi ancora
è duro di comprendonio) appartiene alla collettività e
non al singolo dirigente che può avere influenza solo su quanto
avviene nel proprio giardino. Bisogna sempre essere aperti al
confronto, nascondersi nei silenzi è inammissibile. La
trasparenza si persegue con il dialogo. Ma al di là dei commenti
che lasciano il tempo che trovano, quello che conteranno saranno i
risultati. Si noterà nei prossimi giorni per vedere quale idea
di calcio e di sport sarà incarnata nel progetto. Si
partirà con una figura forte come Torrente che a Gubbio ha
dimostrato di portare entusiasmo e numeri. Ma è chiaro che
avrà una maggiore responsabilità perchè
Giammarioli non ci sarà più. Probabilmente il reale
parafulmine non ci sarà più. Al suo fianco avrà un
nuovo direttore sportivo, Davide Mignemi, un giovane che ha saputo
dimostrare tutto il suo valore alla Sicula Leonzio, ma per la prima
volta sarà lontano dalla sua Sicilia. Si è
già sbandierato la "serie B nel giro di due anni", di conseguenza l'asticella si alza e le
pretese aumenteranno. Pertanto se le scelte fatte saranno giuste
lo dirà solo il tempo. Vediamo chi avrà avuto ragione e
chi no.
• 10 MAGGIO
2021
Giammarioli ruggisce: "Il professionismo si fa con i numeri. Il silenzio stampa e i balordi..."
Sono
passati esattamente 95 giorni. Torna a parlare il direttore sportivo
Stefano Giammarioli. Ebbene, lo chiediamo al diretto interessato. Che
effetto fa stare in silenzio? "É
successo un fatto anomalo. Ho un carattere particolare, ma sono un
decisionista, oltretutto sono stato sempre leale nei rapporti. Dico
questo perchè non ho commesso niente di grave. Non è
stato giusto mettermi in silenzio stampa, non è stato corretto
per delle persone come me che fanno questo lavoro per professione. Il
tutto ha dato adìto a cattivi pensieri che io non mi merito". Dal di fuori in effetti è tutto anomalo, cosa è successo con la presidenza? "Vi
ringrazio per la domanda. Questa situazione riguarda anche i nostri
tifosi che hanno bisogno di chiarezza e rispetto. Con il presidente
Notari non ho mai discusso e mai litigato. Mi sono arrivate voci che
qualcuno si è infastidito di una mia conferenza stampa dopo la
partita con la Samb. Ma io rifarei tutto. Il momento era particolare,
malumori generali, con delle situazioni che chi non è
professionista negli addetti ai lavori non può capire. Sono
stati chiamati dei procuratori a mia insaputa. Un avvenimento poco
serio. Perciò sono dovuto intervenire per isolare la squadra da
tanti chiacchiericci. Molti calciatori lo capirono e mi dissero che
furono davvero entusiasti per quel mio intervento in sala stampa. Credo
però che da quel momento in poi sul mio conto sono cambiate
tante cose. Non capisco certe decisioni nei miei confronti, un giorno
il presidente mi spiegherà. Mi dispiace perchè di Sauro
(Notari ndr) ho una stima infinita, però da quel momento in poi
non ci siamo più parlati". Davvero non si è parlato più con Notari? "Solo con qualche messaggio e niente di più. Tutto questo mi è dispiaciuto".
Curioso questo fatto. D'altronde sveliamo che in questa
stagione la nostra redazione è stato oggetto di e-mail
provocatorie e intimidatorie da metà novembre scorso quando
affrontavamo l'argomento del diesse e altri aspetti piccanti. Si
è andati pure sul personale cercando di ledere la libertà
di stampa. Mai successo prima. Ovviamente non ci pieghiamo
mai alle manipolazioni e ai condizionamenti, qualcuno forse ha
sbagliato indirizzo. Detto ciò, pensa che ci sia stata invidia
del suo operato? "Questo non lo so.
Un terzo della mia vita ho fatto parte della Gubbio Calcio. Ho
ricoperto tanti ruoli, da giocatore a diesse. Il problema degli altri
non deve ricadere in una società di calcio e di una squadra.
Solo a pensarlo mi spaventa parecchio. Compreso il fatto che si
è cercato di intaccare la libertà di stampa, credo
che sia una cosa gravissima. Se si arriva a questi livelli si perde il
vero valore dei rapporti in una piccola realtà come Gubbio: le
idee diverse vanno affrontate e non represse. Per questo motivo non ho
accettato il silenzio stampa". E con tutto ciò lei fu
chiamato nell'ottobre 2019 per recuperare una situazione allo sbando.
Forse si è sentito usato? "Fui
chiamato dal presidente Notari. La prima cosa che feci è
avvertire chi mi aveva preceduto nella gestione per correttezza. Dissi
che volevo solo dare un contributo per migliorare la situazione. Sono
stato vicino a Sauro Notari di cui ribadisco la mia grande stima: nei
primi nove mesi ci siamo fidati l'uno con l'altro, poi i rapporti si
sono incrinati ribadendo che non capisco i motivi. Certamente ho un
metodo di lavoro che non è fatto di diplomazia. Ma sia chiaro,
io non andrò mai a lavorare con un allenatore che prima
l'offendo e poi me lo tengo vicino. Non ne sarei mai capace. La mia
schiettezza forse ha infastidito qualcuno. Ma credo che un vero
professionista deve andare avanti con i numeri. Nessuno può
negare che il sottoscritto ha contribuito a portare la B a Gubbio, a
portare Gigi Simoni, a valorizzare calciatori che si ritrovano oggi in
serie A e per ultimo ho contribuito a portare una vittoria storica sul
Perugia dopo settanta anni". Eppure il suo capitolo finisce qua e arriverà al suo posto Mignemi come diesse, che ne pensa? "É
un giovane perciò va aiutato, ma è intraprendente e
voglioso. Torrente gli darà una mano. Da collega dico che tra
direttori sportivi veri c'è un rispetto infinito". Lo ha citato, con Torrente adesso come si lascerà? "Vincenzo
per me è come un fratello. Abbiamo avuto una bella intesa che
raramente esiste nel calcio in certi ruoli. Lui sa benissimo che io non
lo tradirò mai e ho una stima infinita. Peccato che qualche
balordo sta cercando di intaccare la nostra amicizia. Non ci
provassero, sia beninteso".
• 09 MAGGIO
2021
Torrente: "L'amarezza dei playoff perduti, la vincita sul Perugia, Pasquato, Fedato e Hamlili..."
Il
tecnico di Cetara torna a parlare dopo i playoff sfuggiti al
fotofinish. Lo fa in terra pugliese con una intervista ad un portale
web barese: "Un grande peccato. Un
traguardo sfuggito nei minuti di recupero dell'ultima giornata. ll
problema è che abbiamo pagato una flessione nella parte finale
del campionato da parte di qualche nostro calciatore importante.
Nonostante ciò ritengo che abbiamo fatto lo stesso una buona
annata. Dico questo perchè il nostro obiettivo era la salvezza e
l'abbiamo raggiunta in largo anticipo". Così parla Vincenzo Torrente per Tuttobari.com e prosegue dicendo: "Oltretutto
c'è stata una grande soddisfazione. Siamo riusciti a battere il
Perugia nel derby dopo oltre 70 anni. Ce la siamo giocata con tutti
offrendo un buon calcio. Ma è stato un campionato anomalo
condizionato dal Covid per tutte le squadre. Tante le partite
ravvicinate. Sebbene l'amaro in bocca finale, ribadisco che sono
personalmente soddisfatto". Un ex calciatore barese, Francesco Fedato, ne parla così il tecnico rossoblù: "É
arrivato da noi (a gennaio ndr) non in perfette condizioni fisiche.
Strada facendo ha avuto qualche acciacco. Devo aggiungere che
all'inizio ero partito con il 4-3-3. Tuttavia a torneo in corso ho
dovuto variare il mio sistema di gioco (4-3-1-2 ndr) passando al rombo
a centrocampo per poter valorizzare Pasquato. Avevamo preso Fedato per
farlo giocare come seconda punta, però nel frattempo è
esploso Pellegrini che posso aggiungere ha fatto molto bene". Un
altro ex biancorosso, Zakaria Hamlili, tra l'altro ancora sotto
contratto con il Bari (finirà il suo prestito a Gubbio a
giugno), ne parla così Torrente: "Un
calciatore che ha fornito un grande contributo a livello di esperienza,
sia a livello di quantità che di qualità. Si è
inserito subito nel gruppo facendo molto bene. Hamlili è un
calciatore di grande personalità. Anche se devo dire che forse
si esprime al meglio giocando in un centrocampo a due e non come
mezzala come ha giocato a Gubbio. A Bari lo rimpiangono? Non so che
problematiche abbia avuto, posso solo dire che da noi ha dato tanto".
Dalle parole alla cronaca, purtroppo. In questi giorni Gubbio è
in lutto per il tragico incidente sul lavoro dove hanno perso la vita
due persone, tra cui una giovane vittima (e tre feriti, uno è
grave) dopo un'esplosione che ha coinvolto un'azienda. Un dramma che
sconvolge un'intera comunità. Il dramma delle morti bianche, una
storia che si ripete ogni giorno nel nostro paese. Un dramma sociale e
umano che mostra la differenza pure da chi ogni giorno rischia la vita
sul posto di lavoro e da chi invece è più privilegiato (o
più fortunato). Ma il dolore accomuna tutti. Nel muro
ospitato da Gubbiofans.it anche da Perugia è arrivata la solidarietà
per il dramma di Gubbio. Il dolore accomuna tutti. Non c'è derby
che tenga. Due nuove stelle ora si trovano in cielo.
• 06 MAGGIO
2021
Zoppis: "Giammarioli non me lo farei scappare. Terrei Gomez. Mi piace Torrente. Mignemi..."
Una
colonna del Gubbio. Un centravanti che ha fatto la storia del calcio
eugubino quando segnò il gol vittoria ai tempi supplementari nel
fatidico big match del 17 maggio 1987 a Perugia nello spareggio
promozione contro il Poggibonsi davanti a ventimila persone. Parliamo
di Rosario Zoppis. In primo luogo tracciamo un bilancio della stagione.
Un suo commento? "Mi sarei aspettato
una conquista dei playoff. Però c'è da aggiungere che
ormai il Gubbio aveva raggiunto in anticipo una classifica più
che dignitosa dopo una partenza molto lenta. L'assenza di Gomez per via
del Covid ha inciso molto. In base a quanto detto ritengo che sia
più che soddisfacente il percorso del Gubbio. Tuttavia ribadisco
che, senza quelle difficoltà iniziali, i playoff potevamo essere
alla portata perchè il potenziale c'era tutto". Dispiace per questa flessione finale, non crede? "Tutto
vero. Però c'è stato un grande recupero nella parte
centrale del campionato e qua si sono sprecate tante energie. Lo sforzo
è stato grande. All'inizio il Gubbio è stato anche
sfortunato, perciò la squadra non merita nessuna critica".
Tuttavia come coronamento c'è stata la vittoria nel derby contro
il Perugia, cosa che non era avvenuta con voi nel lontano 1987-1988,
anche se quello era il Grifo di Ravanelli e Di Livio, giusto? "Sì,
che exploit con il Perugia. Con un mio caro amico mi sono confidato:
gli dissi che il Perugia lo vedevo favorito per vincere. Lui mi
rispose: guarda che il campionato lo perderanno con noi eugubini. Ad un
certo punto ci ho pensato davvero, ma ci è andato vicino.
Però aggiungo, io ho tifato anche Perugia perchè in fin
dei conti è la squadra della nostra provincia: se vanno in serie
A sono pure contento, non credo che si possano fare dei confronti con
Perugia. Per tradizione, città e blasone affermo: se il Gubbio
va in serie B e il Perugia va in A non dobbiamo essere assolutamente
invidiosi. Io la penso così, anche se magari qualche tifoso
eugubino non è d'accordo". Un nome di un calciatore da non privarsi? "Sono innamorato di Gomez. Ancora oggi fa la differenza. Lo terrei molto stretto". Eppure Juanito dovrebbe salutare: "Lo
terrei stretto perchè quando vuole lui sa fare davvero la
differenza. Tuttavia in squadra vedo anche altri calciatori validi, tra
cui cito Signorini". Cosa pensa di Torrente? "É
un allenatore che mi è sempre piaciuto sia dall'era di Simoni e
sia con il Gubbio di Giammarioli con il quale ha un ottimo feeling". Eppure ora Giammarioli è sulla via di partenza, che pensa? "Ebbene.
Se io fossi il Gubbio, uno così non me lo farei scappare. Voglio
dire Giammarioli può ambire a piazze superiori, la storia ci
dice che a Gubbio ha sempre dimostrato perchè di calcio ci
capisce e ha ottenuto pure i risultati. L'accoppiata Torrente e
Giammarioli io l'avrei assolutamente confermata. Dopo di chè
altre storie non le conosco, non conosco i rapporti che possono
esistere con il presidente Notari e non entro in merito.
Però da conoscitore di calcio e da tifoso dico che mi sarei
tenuto stretti entrambi, Giammarioli e Torrente. Aggiungendo Gomez,
ovvio. Con loro tre la serie B può essere possibile". Ma ormai i giochi sono fatti, arriverà Mignemi come diesse, allora? "Staremo
a vedere, valuteremo. Non sono abituato ad esprimermi prima di vedere.
Lasciamolo lavorare serenamente e ci affidiamo alle scelte che si
faranno. Sapremo giudicare il tutto con i dati alla mano. E aggiungo...". Prego, dica? "Il Gubbio può ambire alla serie B. Oggi come oggi ci sono le basi per poterci tornare, tranquillamente".
• 05 MAGGIO
2021
Gubbio, grandi manovre: summit con il diesse Mignemi. Strappo totale con Giammarioli
Ci
siamo. Primo incontro formale tra i due. Di chi stiamo parlando. Ci
riferiamo per la precisione al nuovo direttore sportivo Davide Mignemi
e il presidente Sauro Notari. Il diesse catanese infatti ha avuto un
colloquio con il patron rossoblù in compagnia di uomini di
stretta fiducia del presidente. Il primo atto formale della proprietà
verso il cambiamento è stato già delineato. É una
rivoluzione lenta, ma è una svolta epocale: dopo sette anni di
presidenza, Sauro Notari affiderà il delicato ruolo di direttore
sportivo ad una persona che non è di Gubbio. D'altronde Mignemi
è una persona molto gradita al tecnico Vincenzo Torrente che lo
ha già avuto nella breve esperienza alla Sicula Leonzio.
Pertanto Mignemi conosce bene il tecnico di Cetara, di conseguenza il
neo direttore sportivo avrà il compito di lavorare al fianco di
Torrente per supervisionare tutte le indicazioni che verranno delineate
dall'allenatore dei rossoblù per costruire il Gubbio del
prossimo futuro. A stretto giro sicchè verrà ufficializzato
Mignemi come nuova figura nello staff tecnico-dirigenziale e si parla
anche nei dettagli del contratto: possibile un legame biennale, fino a
giugno 2023. Nei prossimi giorni perciò il futuro apparirà meno
incerto per quanto riguarda questo ruolo basico per costruire una
squadra competitiva per la categoria. Appunto per questo con Stefano
Giammarioli siamo alle fasi conclusive. Il diesse
eugubino è fuori dai progetti societari. Sarebbe uno
strappo totale. Ma si dovrà trovare pure un accordo
perchè Giammarioli è sotto contratto con il sodalizio
rossoblù fino a giugno 2022: si va verso la rescissione
consensuale, però bisognerà vedere nei giorni a seguire
se questo addio lascerà qualche strascico polemico. Non si sa
infatti se questo strappo sia dovuto per differenze di vedute, oppure ci sia
stata qualche interferenza o qualche intrusione inconsueta che ha messo il dito in mezzo tra "moglie e marito".
Di fatto i due protagonisti hanno convenuto che non ci fossero le basi
per andare avanti insieme. D'altronde il matrimonio si fa in due.
Verosimilmente le due parti non si sono mai amate. Per questo motivo in
casa Gubbio ormai la strada è stata scelta. Vincenzo Torrente
aveva già firmato un contratto biennale rinnovando con il Gubbio
alla vigilia del derby vinto contro il Perugia, precisamente il 15
marzo scorso. Ma non è la prima volta con l'era Notari: Giuseppe
Magi aveva firmato un biennale con il sodalizio rossoblù
rinnovando con il Gubbio nell'estate 2016 dopo la vincita del
campionato in serie D, ma l'epilogo non fu tra i più felici
perchè nonostante la conquista dei playoff (e sesto posto)
l'anno dopo in Lega Pro, nell'estate 2017 si decise di interrompere il
rapporto tra i due in maniera consensuale, ma anche lì ci furono
ingerenze inusuali quasi certamente. Quel progetto non andò più avanti,
ma dopo quella volta i playoff sono stati pura utopia. Adesso
servirà un altro epilogo. Ma solo al campo spetterà
l'unico responso.
• 04 MAGGIO
2021
Media di 1,26 punti. La terza annata migliore in C. Con l'era Notari il top con Magi (a +10)
Gubbio,
è tempo di numeri. Alla conclusione delle ostilità ecco
tutta la
statistica che ci fa capire a fondo l'andamento dello stesso
campionato. Quest'anno è stata raggiunta in classifica quota 48
punti. Sicuramente un grande balzo in avanti rispetto alla passata
stagione perchè la media è stata di 40 punti,
precisamente 39,57 punti è l'indice indicato dalla Lega visto
che il campionato fu sospeso per via della pandemia dopo 27 giornate
con il Gubbio posizionato a quota 28 punti. Senz'altro il grappolo di
punti conquistato è migliorato perchè si attesta ad una
media di 1,26 punti a partita mentre nella scorsa stagione
(finchè si è giocato) è rimasta bloccata ad una
media di 1,04 punti a partita. Diciamo però che questa è
stata una delle peggiori di sempre in terza serie, peggiore anche
quella dell'annata 2017-2018 quando sulla panchina rossoblù si
sono succeduti addirittura tre allenatori, cioè nell'ordine
Cornacchini, Pagliari e Sandreani: la media punti infatti era di 1,06 a
partita per un totale di punti a fine torneo che si era fermato a soli
36 punti (ma in 34 partite anzichè 38). Il risultato finale di
questa stagione è il terzo posizionamento migliore in serie C.
Il
primato spetta proprio a Torrente nella famosa magica cavalcata verso
la serie B con 66 punti raccolti in 34 partite per una media di 1,94
punti a partita. Nell'era Notari da presidente invece il miglior
piazzamento rimane quello ottenuto dal trainer Giuseppe Magi nella
stagione 2016-2017: ben 58 punti raccolti in 38 partite, per una media
di 1,53 punti a partita. Per intenderci, stiamo parlando di un +10
(di punti) rispetto alla stagione appena conclusa: 58 punti di allora
contro i 48 punti di oggi. Non è un caso che quella resta
l'ultima squadra che ha conquistato i playoff (in sesta posizione) ma
poi, dopo anni di tentennamenti e tribolazioni, solo da quest'anno si
è tornato a parlare di playoff con l'epilogo amaro che tutti
conosciamo. Dove è stata la differenza? Diciamo che con Magi le
sconfitte combaciano: 14 ko allora come oggi. Però con il
tecnico pesarese si ottennero più vittorie: 17 di allora contro
le 12 di oggi (si registra un -5 che alla fine è risultato
fatale). In percentuale con Magi furono ottenute il 45% di vittorie
contro il 35% di vittorie conquistate da Torrente. Ma ecco il grafico
statistico dettagliato.
Questo è il resoconto puramente numerico. Poi è chiaro
che in ogni stagione ci sono state situazioni e variabili che vanno
discusse in maniera ampia. Altre news. Dal girone. La Sambenedettese
è ufficialmente fallita, però potrà disputare i
playoff perchè il tribunale di Ascoli ha concesso l'esercizio
provvisorio per giocare gli spareggi promozione.
• 03 MAGGIO
2021
Focus. Tutto svanito al fotofinish. Nuovo diesse, idea Mignemi. Striscione per Giammarioli
Al
fotofinish. Il Gubbio perde matematicamente i playoff al 95esimo
dell'ultima giornata quando Danti è riuscito a disegnare su
punizione la parabola vincente che ha permesso di bucare la porta del
Modena (con l'ex Narciso tra i pali che si è tuffato invano) e
allo stesso tempo ha permesso alla Virtus Verona di pareggiare per 3-3.
E pensare che poco prima lo stesso Narciso aveva parato un rigore allo
stesso Danti. Ma questa è la legge terribile del calcio.
C'è chi gioisce, c'è chi rimane con l'amaro in bocca.
Anche se in realtà, nei playoff, fisicamente (con tutti e due i
piedi), il Gubbio c'è stato solamente in una giornata,
cioè alla 36esima (terzultima di campionato) dopo il pari
interno contro il Mantova. Per il resto è stato più che
altro un continuo rincorrere. Quella rincorsa che purtroppo non
c'è stata per via anche di un finale di torneo in calo dove il
Gubbio aveva racimolato appena un punto in cinque partite. Pertanto la
vittoria sul Fano nell'ultima giornata si è rivelata solo
illusoria, in virtù anche del fatto che il Gubbio è
riuscito a sbloccarsi proprio contro i granata dopo 412 minuti di
digiuno di reti. Pertanto si è sbloccato troppo tardi. Per
questo motivo sono stati sperperati troppi punti. Di conseguenza il
tutto è stato condizionato da una evidente flessione nelle
ultime giornate dove la squadra non ha reso come avrebbe dovuto. Forse
la vittoria sul Perugia per 3-2 aveva illuso qualcuno. Forse quella
gara vinta in maniera inaspettata si è rivelata come un
boomerang per il Gubbio, una vittoria che doveva essere tramutata in
seguito come un'allettante opportunità e invece si è
manifestata strada facendo come un'occasione persa. Un'occasione persa
come i playoff. Paradossalmente invece il Perugia da quella partita ha
serrato le fila e ha trovato la giusta carica per risalire in serie
B. Per i grifoni porta bene giocare nello stesso girone del Gubbio in quanto in tre edizioni ha conquistato il
primato: nella stagione 1987-1988 a pari merito con il Casarano
(salì in C1), nel 2013-2014 primo in rimonta davanti al Frosinone
(salì in serie B) ed in questa stagione primo per via della
classifica avulsa con il Padova. Paradossalmente si scopre che il
Gubbio è il vero talismano del Perugia. Ma ora si torna alla
realtà. Adesso a bocce ferme si cambierà strategia.
Parlavamo di toto direttore sportivo nei giorni scorsi e adesso
c'è già un nome papabile: si tratta di Davide Mignemi,
40enne, è di Catania, in passato diesse della Sicula Leonzio dal
2014 al 2020 passando dalla Promozione sicula fino alla serie C. Ecco
una immagine.
Nome che sta girando in maniera
insistente nelle ultime ore. Mentre in città si mostra affetto
verso il direttore sportivo Stefano Giammarioli che in realtà
è ancora in carica, ma si trova con la bocca tappata dallo
scorso 4 febbraio e il suo destino in rossoblù sembra
ormai segnato: non farà più parte del progetto
nonostante è ancora sotto contratto. Ci aspettano giorni di
suspence. Mentre allo stadio
nei giorni scorsi è apparso uno striscione dei tifosi con
scritto: «Giammarioli non si tocca». Come si vede in questa
immagine.
Tra le diatribe interne il Gubbio ha
sfiorato i playoff. Con un altro clima forse si potevano pure
conquistare. Che serva da lezione. Che in futuro ci sia più
compattezza nell'ambiente tra le parti. Che non si scelga con chi
parlare e con chi no. I partiti e gli schieramenti portano solo danno.
Che in futuro ci siano meno silenzi e più trasparenza. Che ci
sia meno ipocrisia e più schiettezza. La città è
piccola, mormora, per questo motivo ha diritto di sapere e avere
risposte certe.
• 02 MAGGIO
2021
Gomez: "Fatica a segnare. Sarò grato...". Torrente: "Amarezza". Le foto di Gubbio-Fano
Gubbio,
una vittoria amara contro il Fano. I risultati di Verona e Trieste non
aiutano all'epilogo di un campionato tirato fino all'ultimo. Una
occasione persa. Nella partita le reti di Gomez (su rigore) e di Sainz
Maza, nel mezzo un gol di Cargnelutti e un rigore parato a Barbuti da
Zamarion. Le parole del trainer Vincenzo Torrente, non ne
fa un dramma: "Ci tenevamo a vincere
contro il Fano e i ragazzi hanno fatto una buona gara perchè in
settimana li avevo ripresi. Bene chi aveva giocato di meno: Cinaglia,
Munoz, tutti si sono fatti trovare pronti e hanno dimostrato
professionalità. Tuttavia c'è l'amarezza per non
essere entrati nei playoff per un minuto. Dispiace che al 95esimo
è svanito tutto. Però ricordiamoci che la salvezza era il
nostro obiettivo. Negli ultimi anni la salvezza veniva raggiunta
all'ultima giornata. Chiaro che in queste ultime sei partite potevamo
fare di più. Probabilmente ci hanno condizionato diversi
fattori, mi soffermerei su alcune situazioni personali oppure
contrattuali. Ma da qualche acquisto di gennaio mi aspettavo di
più. Però non è assolutamente un fallimento non
aver centrato i playoff, più che altro c'è da rimarcare
che abbiamo sfiorato un'impresa". Un accenno sul futuro, Torrente risponde così: "Se
arriverà un nuovo direttore sportivo? A me risulta che il
direttore sportivo è Stefano Giammarioli, ad oggi. Adesso finita la
partita parlo solo della partita. Da domani parleremo di altre cose". E la squadra come sarà? "Abbiamo
delle basi che vanno migliorate, ci vorrà una squadra più
forte caratterialmente, ma ci vorrà la qualità, venendo incontro alle disponibilità economiche che avremo a
disposizione. Si partirà dalla colonna vertebrale, così
si costruiscono le squadre. Penseremo ai giovani e penseremo di poterci
migliorare sempre. L'obiettivo ce lo dirà la società". Sui tanti calciatori in scadenza, Torrente è lapidario: "Direi che qualcuno in questo ultimo mese e mezzo ha perso un'occasione". ll parere dell'argentino Juanito Gomez: "Il
mio futuro? Devo vedere con la mia famiglia cosa fare. Se dovessi
lasciare Gubbio è una perdita anche per me perchè da qui
c'è stato il mio trampolino di lancio nel calcio che conta. Sono
stato bene,
sarò sempre grato alla città e ai tifosi, ma soprattutto
al mister e
al presidente che ha permesso che io potessi tornare in ottobre nel
2019. Peccato perchè la mia testa pensava già ai playoff.
Dispiace perchè ci tenevamo a farli, però nelle
ultime partite non siamo riusciti a fare i punti che ci servivano e
poteva essere una bella opportunità per i più giovani per
farsi notare. Il rammarico c'è perchè abbiamo fatto
troppa fatica a segnare ultimamente". Intanto ecco le foto (20 immagini) del match. Fotoservizio di Simone Grilli.
• 02 MAGGIO
2021
Gubbio, vittoria amara sul Fano (2-1). Segnano Gomez e Sainz Maza, ma niente playoff
Gubbio
contro Fano. Il trainer Torrente schiera un unedito 3-4-1-2 ma con
alcune sorprese: Pasquato va in panchina, Malaccari gioca mezzala
sinistra, De Silvestro come mezzala destra e Sainz Maza trequartista.
La cronaca. Al 6' occasione per il Gubbio in contropiede quando
Malaccari parte dalle retrovie a tutta velocità, si fa quaranta
metri palla al piede e serve in mezzo lanciando a rete Hamlili che
prova il piattone destro ad incrociare, ma Meli in tuffo è
attento e para. Al 14' su cross da destra di Amadio in area svetta di
testa Barbuti che schiaccia a rete, la palla va fuori di un metro.
Al 24' è ancora Barbuti (stavolta su cross da destra di Carpani)
che cerca il colpo di testa in area, ma la palla a palombella si perde
sopra la traversa. Al 38' lancio lungo di Cinaglia in profondità
dove Pellegrini va in area e viene messo giù da Meli in
uscita, è calcio di rigore: dal dischetto Gomez rimane
freddo e di piatto destro insacca la sfera a fil di palo. Al 41' altro
colpo di scena quando Zamarion esce a vuoto scontrandosi con Cason sugli sviluppi di una punizione di Scimia e
l'arbitro concede un rigore stavolta per il Fano. Dal dischetto
però Barbuti si fa ipnotizzare da Zamarion che respinge da
terra, poi sulla ribattuta Barbuti colpisce il palo in spaccata, ancora
palla in area e stavolta Scimia manca il bersaglio a porta sguarnita.
Ripresa. Al 3' è Pellegrini che si libera in area e serve
Megelaitis che prova il tiro di destro ma è centrale, para Meli.
Al 6' va in rete Ferrara, ma l'arbitro ferma tutto per off-side su
segnalazione del guardalinee. Al 11' su punizione di Urso, Cargnelutti
svetta di testa e Zamarion salva con un volo plastico in corner.
Dall'angolo di Urso in area, stavolta Cargnelutti trova il varco giusto
e insacca la sfera sotto la traversa. Ma dura davvero poco il pareggio
granata perchè al 13' Megelaitis a centrocampo recupera una
palla, se ne impossessa Sainz Maza che fa partire un tiro di sinistro
fulmineo dai trenta metri che sorprende Meli: il portiere granata prova
a toccare il pallone in tuffo, ma la palla si insacca a fil di palo. Al
24' su corner di Urso in area, è Sarli di testa che sfiora la
traversa. Al 26' un passaggio filtrante di Carpani mette i brividi
perchè libera in area Amadio che da posizione favorevole manca
un rigore in movimento: palla di poco alta. Al 43' altro brivido quando
è Amadio che carica il sinistro dal limite, palla che fa la
barba al palo.
Tabellino: Gubbio - Fano (2-1):
Gubbio (3-4-1-2): Zamarion; Munoz, Cinaglia, Ferrini; De Silvestro (22' st Oukhadda), Megelatis, Hamlili, Malaccari;
Sainz Maza (40' st Pasquato); Gomez, Pellegrini (35' st Fedato). A
disp.: Savelloni, Elisei, Formiconi, Migliorelli,
Ingrosso, Guerri, Sdaigui, Serena. All.: Torrente.
Fano (3-5-2): Meli; Cargnelutti, Cason, Monti (26' st Montero); Amadio, Carpani, Urso (26' st Flores Heatley), Scimia (1' st Sarli), Valeau
(13' st Rodio); Barbuti (26' st Nepi), Ferrara. A disp: Viscovo, Bruno,
Sbarzella, Busini, Bernardini, Mainardi, Martella. All.:
Tacchinardi.
Arbitro: Ricci di Firenze (Meocci di Siena e Pellino di Frattamaggiore); quarto uomo: Castellone di Napoli.
Reti: 38' pt Gomez (G) rig., 11' st Cargnelutti (F), 13' st Sainz Maza.
Ammoniti: Ferrini (G), Zamarion (G), Cargnelutti (F), Pellegrini (G). Angoli: 1-5. Recupero: 2' pt; 5' st. Note: gara a porte chiuse.
Risultati: Ultima Giornata - Serie C - Girone B:
Cesena - Arezzo 3-1
13' Sorrentino (C), 39' Bortolussi (C) rig., 78' Petermann (C), 90' Piu (A)
Feralpisalò - Perugia 0-2
16' Elia (P), 71' Bianchimano (P)
Legnago Salus - Fermana 3-1
5' Grandolfo (L) rig., 19' Bulevardi (L) rig., 34' Grandolfo (L), 47' Iotti (F)
Gubbio - Fano 2-1
38' Gomez (G) rig., 56' Cargnelutti (F), 58' Sainz Maza (G)
Matelica - Imolese 3-0
38' Alberti (M), 57' Alberti (M), 62' Volpicelli (M)
Padova - Sambenedettese 1-0
79' Della Latta (P)
Ravenna - Carpi 2-1
65' Ferretti (R), 74' Ghion (C) rig., 91' Sereni (R)
Triestina - Mantova 1-1
9' Cheddira (M), 77' Tartaglia (T)
Virtus Verona - Modena 3-3
11' Scappini (M), 24' Pierini (M) rig., 39' Arma (V), 59' Arma (V) rig., 64' Monachello (M), 94' Danti (V)
Vis Pesaro - Sudtirol 1-3
14' Voltan (S), 42' Rover (S), 53' Cannavò (V), 74' Karic (S)
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