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• 30
APRILE 2018 Focus.
Stagione di tribolazioni. Si decide tutto in 90
minuti. E un calo di spettatori del 18%
Chi
se lo sarebbe mai aspettato ad inizio campionato.
Chi se lo sarebbe mai immaginato. E invece eccoci
qua. A soli novanta minuti dal termine del torneo
ancora il Gubbio deve tenere il fiato sospeso per
una salvezza che ancora va conquistata sul campo.
Una salvezza che d'altronde non era stata preventivata
come obiettivo stagionale primario, ma si pensava
a qualcosa di più. Quel qualcosa di più
che è rimasto sulla carta. Anzi, a parole.
Ne abbiamo sentite abbastanza in questa stagione.
Anzi, troppe. É stato un susseguirsi di parole,
di illusioni, di pretesti, che poi non hanno portato
mai (e poi mai) un riscontro oggettivo e veritiero
nei fatti. Prima si pensava che la squadra non era
allenata bene. E allora via il primo allenatore
(Cornacchini). Poi sembrava che era arrivato il
salvatore della patria, cioè colui che aveva
trovato la cura di tutti i mali (Pagliari). Per
un periodo si è tornato a parlare anche di
playoff. Invece niente di tutto questo. Anche l'esperto
allenatore maceratese (trapiantato a Terni) ha fallito
la sua opera di ripresa, dopo un accenno di decollo,
ma l'aereo non è mai riuscito a prendere
il volo. E allora via ancora l'allenatore. D'altronde
ogni volta che qualcosa va storto è sempre
il primo a pagarne le spese. Nelle ultime partite
è stato chiamato una bandiera (Sandreani)
che sicuramente ha portato un po' di eugubinità
nell'ambiente (nonostante è di Cantiano,
ma è legato a Gubbio ormai da oltre un decennio):
ha fatto quello che ha potuto in questo cammino
finale, ma è chiaro che non può avere
la bacchetta magica e prendere una squadra in corsa
non è mai facile. Soprattutto quando sta
viaggiando in cattive acque. Diciamo questo perchè
è inutile girarci intorno e fare finta di
nulla. Questa è stata una stagione tribolata,
di sicuro una delle più travagliate che si
ricordino nel calcio eugubino. Stagione tra l'altro
caratterizzata da false illusioni, costernata dalla
poca dimestichezza di guardare in faccia alla realtà,
condita inoltre da alcune dichiarazioni assai fuoriluogo
che oltretutto sono entrate in contrapposizione
con silenzi programmati a fasi alterne (ingiustificati).
Questa è stata veramente una stagione particolare,
singolare. Non solo per quanto riguarda i risultati
e le prestazioni sul campo. C'è stato un
deficit anche a livello di comunicazione piuttosto
evidente. Che di certo non ha aiutato. Anzi, ha
depresso ancora di più una piazza. Lo dimostrano
anche in questo caso i fatti che sono stati ben
lontani dalle parole. Sempre più meno gente
allo stadio. Lo dicono i numeri: 960 spettatori
di media in questa stagione al Barbetti. L'anno
scorso c'è stata una media di 1170 spettatori.
Oltre duecento di persone di meno allo stadio di media
a gara. Per la precisione una mancanza di 210
unità a partita. Con esattezza un calo del 18%
rispetto all'anno scorso. Un disamore certificato
dai numeri, quindi. A testimonianza di una stagione
tribolata sotto tanti aspetti e sotto tanti punti
di vista. Una credibilità che va riconquistata.
Una chiusura verso l'esterno che va demolita. Un'apertura
verso l'esterno che ora va riconquistata e ristabilita.
Cospargersi il capo di cenere sul capo e cominciare
a tornare a guardare in faccia la realtà.
Presumibilmente senza illusioni, senza voli pindarici.
Se si vuole che Gubbio continui a fare professionismo.
Se si vuole fare realmente il calcio professionistico,
si intende. Ma prima c'è da conquistare la
salvezza. Domenica a Padova. La truppa di Sandreani
deve fare l'ultimo sforzo. Lo deve fare per la città.
La squadra deve farlo per riconquistare la credibilità.
É l'ultima chance.
• 29
APRILE 2018 Gubbio,
thrilling fino all'ultima giornata. Risultati della
penultima. Ora è bagarre salvezza
Un
campionato tremendamente impressionante. Ad una
giornata dalla fine c'è ancora tanta carne
al fuoco. Con il Padova già promosso, per
il secondo posto c'è una accoppiata a tre:
Samb, Reggiana e Sudtirol. Per la griglia per i
playoff è ancora tutto da decidere. Però
nei bassifondi della classifica la situazione è
ancora più ingarbugliata. C'è chi
in settimana faceva pronostici, con tanto di una
salvezza anticipata (del Gubbio, si intende). Quest'anno
di parole (infatti) se ne sono sentite parecchie. Parliamo
delle parole. Ma i fatti parlano un'altra lingua.
Il Gubbio è costretto a giocarsi tutto nell'ultima
giornata la salvezza. E il rischio adesso è
molto alto per finire nei playout. Categorico evitare
una sconfitta a Padova. Serve almeno un punto per
garantirsi la sicurezza. Lo dicono infatti i risultati
della penultima giornata. Il Santarcangelo rifila
addirittura un poker in trasferta al Mestre e raggiunge
il Gubbio nella graduatoria a quota 36 punti (come
classifica avulsa sono in vantaggio i romagnoli).
Il Fano si avvicina di un punto (ora si trova a
quota 35 punti) perchè non è riuscito
ad andare oltre lo 0-0 nello scontro diretto con
il Teramo che così si rimette in gioco (domenica
ospita la Reggiana). Mentre i marchigiani sono in
trasferta facendo visita alla Fermana. Invece il
Gubbio dovrà vedersela con la capolista Padova
(già promosso, ma da non sottovalutare).
D'altronde contro i patavini ci sono state sempre
delle gare accese. Insomma è un finale thrilling
per il Gubbio. Si decide tutto all'ultima giornata,
una stagione tutt'altro che brillante. Ora serve
un colpo di coda. Per scongiurare il peggio. Risultati:
Trentasettesima Giornata - Serie C - Girone B: Fano
- Teramo 0-0 Feralpisalò
- Triestina 4-1 5'
Magnino (F), 28' Parodi (F), 73' Coletti (T), 75'
Marchi (F), 90' Rocca (F) Mestre
- Santarcangelo 0-4 11'
Piccioni (S), 30' Di Santantonio (S), 40' Capellini
(S), 73' Strkalj Ravenna
- Sudtirol 1-2 17'
Candellone (S), 40' Candellone (S), 49' Marzeglia
(R) Reggiana
- Padova 1-1 35'
Cianci (R), 71' Candido (P) Renate
- Fermana 2-0 50'
Di Gennaro (R), 73' Gomez (R) Sambenedettese
- Albinoleffe 0-1 11'
Giorgione (A) Vicenza
- Bassano 2-2 13'
Andreoni (B), 52' Ferrari (V) rig., 82' Gashi (B), 94'
Malomo (V)
• 26
APRILE 2018 Schiaroli:
"A Montevarchi avventura di crescita. Sono
pronto per tornare a Gubbio a giugno"
Di
sicuro è il giovane che si è messo
più in luce in questa stagione tra quei calciatori
che il Gubbio ha parcheggiato altrove. Quest'anno
ha giocato in prestito in serie D nel Montevarchi:
per la precisione 33 presenze e tre gol segnati.
Nell'ultima partita proprio il Montevarchi ha sconfitto
la capolista Rimini con gol di Essoussi. Stiamo
parlando di Lorenzo Schiaroli, classe '98, difensore
centrale. Come è andata questa esperienza?
"Direi una esperienza molto importante sia
dal punto di vista tecnico-tattico, sia dal punto
di vista morale e di mentalità. Soprattutto
il mister (Atos Rigucci ndr) mi è piaciuto
molto in quanto sa lavorare con i giovani: è
capace di stimolarti per non arrenderti mai. Ho
trovato anche una società seria, insomma
sono stato bene". Ha giocato quasi sempre
titolare, il Montevarchi si trova in ottava posizione,
un bilancio? "Abbiamo avuto momenti belli,
altri meno belli, ma abbiamo lavorato sempre bene".
Nell'ultima partita avete battuto il Rimini già
promosso, è stata davvero la squadra più
forte? "Si è dimostrata una squadra
in tutti i sensi. Parlo dei calciatori ma anche
del gruppo. Se non ha mai perso per tutto il girone
di ritorno, un motivo ci deve essere per forza".
Che differenze ha trovato tra il campionato di serie
D di quest'anno e quello disputato a Gubbio due
stagioni fa? "Diciamo che avevo fatto dieci
presenze mentre stavolta ho giocato quasi sempre
da titolare. Ma posso dire che è un campionato
che ti permette di crescere su tanti punti di vista".
In serie D con il Gubbio tuttavia lo stesso Schiaroli
era all'esordio in prima squadra perchè proveniva
dalle giovanili. Un ricordo di quel campionato poi
vinto con Magi? "Penso che mi ricorderò
sempre quell'annata perchè, anche se avevo
giocato di meno, è stata molto bella. C'era
tutto: la squadra, il gruppo, non mancava niente.
Infatti si è visto cosa è stato fatto.
Con il tecnico Magi mi trovai molto bene perchè
è un allenatore che sa darti i suoi consigli
in diversi modi: sa sgridarti quando serve, ma ti
fa anche i complimenti quando serve. Quindi è
un allenatore veramente bravo". La parentesi
ad Ascoli in Primavera l'anno scorso? "Positiva.
Ho provato di fare anche quell'esperienza, rischiando,
ma mi è servita. Ho giocato bene, ho giocato
diverse partite, una parentesi importante e salutare
fuori casa". In pratica tutto fa brodo,
in gergo serve proprio per farsi le ossa. Ma è
davvero così? "Certamente, si porta
tutto dentro la valigia. Da tutto si impara".
In questa stagione in realtà Schiaroli era
rientrato alla base e sembrava in procinto di stare
in prima squadra. Poi invece cosa è successo?
"Diciamo che c'è stata una decisione
unanime da parte mia e della società. Di
aspettare ancora un anno per fare esperienza in
un'altra categoria". A giugno rientrerà
a Gubbio, adesso c'è pure Sandreani come
tecnico che lo ha avuto nelle giovanili rossoblù.
Un suo commento? "Lo conosco Sandreani.
Posso solo dire che come allenatore è una
persona che non ha paura di scommettere su se stesso.
Gli piace mettersi in gioco e sa giocare sempre
a carte scoperte. É coraggioso, è
il tipo che non si tira mai indietro".
Pertanto Schiaroli si augura già dalla prossima
stagione di avere spazio in prima squadra a Gubbio?
"Per ogni calciatore penso che ci sia questo
desiderio. Diciamo chiaramente che questo è
il mio desiderio maggiore senza dubbio".
• 25
APRILE 2018 Nell'ultima
giornata saranno out Volpe e Ricci. Per il portiere
probabile chiusura in rossoblù
Il
Gubbio domenica riposa e incrocia le dita. Alcuni
match potrebbero essere determinanti ai fini della
classifica nei bassifondi. In primis è prevista
Fano-Teramo che sono distanziate solo di un punto:
34 punti i marchigiani, 33 gli abruzzesi. Il Santarcangelo
(che si trova a 33 punti) farà visita al
Mestre. E poi c'è il derby veneto, con il
Vicenza (fanalino di coda a 30 punti) che riceve
il Bassano reduce dalla sconfitta casalinga contro
il Gubbio. Appunto, il Gubbio, starà alla
finestra per vedere cosa accadrà: a quota
36 punti ancora non può dormire sonni tranquilli,
perciò deve aspettare i risultati delle altre
per domenica per capire meglio come potrebbe evolversi
la situazione. Pertanto il Gubbio spera che può
avvenire qualche buon risultato altrove. In pratica
domenica il Gubbio sarà in "formato
gufo", come spiega in maniera ironica il portale
Tuttoc.com, con un orecchio verso la radiolina.
Il motivo è dovuto anche dal fatto che nell'ultima
giornata la formazione rossoblù farà
visita alla capolista Padova. É vero che
la formazione biancoscudata è già
promossa in serie B, però è una partita
da prendere con le molle, visto che ci saranno anche
due assenze pesanti. Dopo le ammonizioni rimediate
a Bassano del Grappa, sono entrati in squalifica
il portiere Giacomo Volpe e il centrocampista Luca
Ricci. Pertanto non saranno presenti allo stadio
Euganeo. Per il portiere Volpe potrebbe essere stata
la partita di Bassano (peraltro dopo un'ottima prova)
l'ultima giocata in rossoblù (se si eviteranno
i playout). Infatti l'estremo difensore piemontese
è in scadenza di contratto e potrebbe finire
altrove: ad oggi non si è parlato ancora
di possibile rinnovo. La stessa sorte potrebbe avvenire
per il playmaker Ricci: il baby calciatore di San
Martino in Campo è seguito da società
di categoria superiore e chissà se davvero
si potrebbe concretizzare un salto di categoria.
Curiosità dalla serie B. Situazione che ha
riguardato l'ex diesse dei rossoblù Stefano
Giammarioli. Dopo la sconfitta interna della Cremonese
contro l'Ascoli è stato sollevato dall'incarico
il tecnico Attilio Tesser e al suo posto è
arrivato Andrea Mandorlini. Di conseguenza Stefano
Giammarioli aveva rassegnato le dimissioni, però
il Cda grigiorosso si è riservato di assumere
una decisione in merito. A quanto pare le dimissioni
del diesse sono state respinte.
• 24
APRILE 2018 Giovanili.
Berretti, iniziano con sprint i playoff. L'Under
17 chiude il torneo con una vittoria
Spazio
alle giovanili. Parte bene la Berretti nei playoff.
La formazione allenata adesso da Lucio Bove (visto
che Sandreani è stato promosso in prima squadra)
ha espugnato il campo del Siena per 2-0. In rete
Genghini e Di Cato. La formazione eugubina si colloca
nel girone 3 dove si trovano anche Livorno, Fermana
e Pisa, oltre al Gubbio e la Robur Siena. La formazione
Under 17 allenata da Polverini invece ha vinto per
2-0 contro il Fano, straordinariamente questa partita
è stata giocata sul manto erboso del Pietro
Barbetti. In rete Mancini e Battellini. Playoff
mancati per poco, un settimo posto conquistato grazie
a 10 vittorie, otto pareggi e otto sconfitte (45
gol fatti e 36 gol subiti). L'allenatore dell'Under
17, Nicola Polverini, analizza così la stagione:
"L'ultima partita è stata molto sentita,
visto che gran parte dei calciatori di questa squadra
sono eugubini: hanno ricevuto in campo la gratificazione
che si sono meritati. Un 2-0 meritato dopo una buona
gara. La stagione la considero positiva, l'unico
neo i playoff sfuggiti per un soffio. Ma nulla toglie
che i ragazzi hanno fatto un percorso importante,
è arrivata una identità di squadra
con un gioco ben definito. É diventata una
squadra vera e propria. Una formazione con quasi
il 70% di eugubini? Sì, esatto. Lo zoccolo
duro è formato da una decina di ragazzi proprio
di Gubbio. Si è visto in campo, è
stato messo il cuore e l'attaccamento alla maglia. In prospettiva?
La forza di questa squadra è stato il gruppo.
Ci sono ragazzi con qualità sia tecniche
che fisiche. Proprio domenica prima di scendere
in campo al Barbetti gli ho detto: spero che questo
diventi il vostro vero stadio. Alla fine è
proprio l'obiettivo che ci poniamo nel nostro lavoro".
Questa è la formazione scesa al Barbetti
domenica scorsa contro il Fano.
L'Under 15, che ha appena vinto il campionato, allenata
da Passeri, nell'ultima giornata ha pareggiato in
casa contro il Fano per 0-0. Non è arrivata
la vittoria, ma ha mantenuto l'imbattibilità
casalinga. L'attaccante Leonardo Nacciarriti con
20 gol segnati conquista la classifica dei cannonieri.
Un ruolino di marcia importante con 16 vittorie, 7 pareggi
e 3 sconfitte (46 gol fatti e 26 incassati). A coronare
un campionato che è stato vinto nella regular
season contro ogni pronostico.
• 23
APRILE 2018 Focus.
Lucky day, il jolly nel finale e la perseveranza.
La giornata delle imprese nel calcio
In
un giorno è successo di tutto. Un giorno
particolare il 22 aprile. Un giorno di autentiche
imprese in tutti i campionati. A partire dal primo
pomeriggio (in serie B) quando la Ternana ha sconfitto
con una clamorosa rimonta (e in trasferta) il Perugia
nel derby umbro passando da 2-0 a 2-3. Una vittoria
per le fere che mancava al Curi dal lontano 1991.
In serata il Gubbio ha vinto per 1-0 al fotofinish
sul Bassano in una partita che sulla carta sembrava
segnata: i rossoblù hanno imitato l'impresa
di dieci anni fa, quando pure in quella occasione
si giocavano la salvezza contro i giallorossi che
si trovavano in alta classifica. E poi in notturna
è arrivata l'impresa del Napoli (sempre in
zona Cesarini) che ha sbancato l'Arena Stadium per
la prima volta battendo la Juventus e di fatto ha
riaperto il campionato di serie A. Una giornata
con tanti eventi sorprendenti, senza dubbio. Possiamo
chiamarlo senza remore un giorno particolare con
il nomignolo "Lucky Day". Per il Gubbio
d'altronde si tratta sicuramente di un mattone bello
pesante per la classifica. Tre punti vitali che
potrebbero spianare la strada verso la salvezza.
E vedendo come si è messa la classifica forse
nemmeno un punto sarebbe bastato. Vedendo come si
era messa la partita c'è stato un momento
in cui il Gubbio poteva anche capitolare (vedi traversa
di Diop e strepitose parate di Volpe), ma stavolta
la dea bendata è stata favorevole. Infatti
il gol è arrivato nel momento giusto al posto
giusto. Ovvero il posto giusto per Bergamini che
ha sfoderato una certa dote balistica al primo tentativo
in porta, con un tiro a girare di destro che ha
aggirato la barriera, ha baciato il palo interno
sotto il sette e si è incassato in rete sotto
lo sguardo impietrito di Grandi. Al momento giusto
perchè a quel punto mancavano una manciata
di minuti e il Bassano non ha avuto più il
tempo di recuperare una partita che sembrava ormai
incanalata su un pareggio senza reti. In pratica
il Gubbio pesca il jolly nel finale. Quello che
ci voleva. Quello che serviva. Soprattutto dopo
un girone di ritorno molto tribolato dove non è
mai arrivata una vittoria al Barbetti, ma curiosamente
sono giunte tre vittorie fuori casa: prima con il
Sudtirol (con Pagliari), poi con Fano e Bassano
(con Sandreani). Una nota che riguarda Bassano.
Al di là dei limiti tecnici che si sono evidenziati
praticamente in tutta la stagione, si è visto
un qualcosa di diverso che ha oltrepassato l'ottica
che riguarda solo il lato tecnico, tattico e atletico.
La squadra questa volta in campo ci ha messo il
cuore. Quel fattore importante nel calcio che si
chiama tenacia, quel non mollare mai fino all'ultimo
minuto. La sofferenza è stata palese nei
primi venti minuti, ma il Gubbio ha saputo chiudersi
a riccio per proteggersi come se avesse uno scudo.
Poi, sfogata la foga dei locali, ha provato e ha
costruito azioni per fare male all'avversaria. Una
reazione importante, a dimostrare che nel calcio
bisogna sempre giocarsela. Con tutte le armi e tutte
le potenzialità possibili e immaginabili.
Diciamo questo perchè spesso in questa stagione
si è visto un Gubbio arrendevole, che si
sgretolava alla prima difficoltà. Raramente
si è potuta notare una squadra propositiva,
una caratteristica fondamentale che contraddistingueva
la squadra della passata stagione: non è
un caso che quella squadra poi aveva chiuso al sesto
posto (in piena zona playoff), mentre oggi se arriverà
una salvezza al fotofinish è... grasso che
cola. Perciò, per arginare certi limiti tecnici
evidenti,
serve agonismo, concentrazione e perseveranza. Quella
perseveranza che ha fruttato a Bassano del Grappa.
Un proverbio dice: la fortuna aiuta gli audaci.
Cioè è la dote di chi allontana la
paura e ha il coraggio di rischiare. Ma ora incrociamo
le dita. Il Gubbio domenica riposa. Vediamo che
succederà.
• 22
APRILE 2018 Sandreani:
"Cambi azzeccati, una partita che ce la
ricorderemo". Le foto di Bassano-Gubbio
Ha
portato bene l'intervista ad Alessandro Corallo
che avevamo fatto in settimana. Aveva detto: "Di
solito il Bassano porta bene, speriamo che si ripeta
quell'evento". L'evento era datato 27 aprile 2008,
il Gubbio si impose per 1-0 con rete di Corallo
al minuto 86 su penalty ad una giornata dalla fine
e al penultimo turno piazzò il colpo
cruciale per la salvezza in serie C2. Quella volta
Sandreani era in campo da capitano. Sono passati
dieci anni, è arrivata una nuova impresa
non prevedibile sempre in zona Cesarini: stavolta
ci ha pensato invece Bergamini con una punizione
perfetta calciata al limite ad un minuto dal termine.
Il tecnico Alessandro Sandreani commenta così
la vittoria: "Una vittoria che ce la ricorderemo".
Una frase netta, che racchiude un insieme di emozioni
che ha caratterizzato proprio la partita. Il trainer
rossoblù prosegue dicendo: "Una piccola
impresa contro un avversario di una certa caratura.
Ma i ragazzi sono stati fantastici perchè
hanno sofferto. Infatti siamo andati in difficoltà
nei primi venti minuti. Però ce la siamo
giocata a viso aperto, poi piano piano abbiamo guadagnato
fiducia quando abbiamo preso proprietà del
palleggio. Questa volta i cambi in corsa sono stati
decisivi. Nella partita con la Triestina le sostituzioni
non avevano portato frutti, avevo sbagliato, ma
sono un tecnico giovane e quindi posso pure sbagliare.
Devo fare i complimenti ai ragazzi perchè
hanno giocato con il cervello e il cuore. Una vittoria
del gruppo. A questa squadra non voglio rimproverare
nulla, semmai solo quei quindici minuti con la Triestina
e quei dieci minuti con la Fermana. Questo gruppo
ha delle potenzialtà inespresse. Questa vittoria?
Importante sì, ma ancora non abbiamo raggiunto
l'obiettivo e quindi massima concentrazione fino
alla fine". Sull'altra sponda si mastica
amaro. Le parole del trainer dei giallorossi Giovanni
Colella: "Non una buona partita, anzi tanta
confusione. Non c'è stata la qualità
di manovra. Un inizio non malvagio, però
poi troppa frenesia e poca lucidità".
Telegrafici due difensori dei veneti. Parla Christian
Andreoni: "Abbiamo creato, ma non sappiamo
concretizzare". Di riflesso poi Nicola
Pasini: "Le occasioni le abbiamo avute,
ma siamo stati poco lucidi e siamo calati".
• 22
APRILE 2018 Gubbio,
impresa a Bassano (0-1). Traversa di Diop, Bergamini
inventa l'eurogol al fotofinish
Gubbio
contro il Bassano. La tattica. Il trainer Sandreani
conferma il 3-5-1-1. Volpe in porta.
Difesa a tre con Fontanesi, Burzigotti e
Piccinni. Un quintetto di centrocampo basato sull'asse
Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari e Pedrelli. E
davanti Casiraghi a giostrare tra le linee a supporto
del centravanti Marchi. La cronaca. Al 6' retropassaggio
di Fontanesi, Volpe nel tentativo di rinviare va
a colpire Fabbro in pressing, la palla per fortuna
termina a lato di poco. Al 10' pericolo: Proia va
via sulla sinistra, penetra in area e poi serve
in mezzo per l'accorrente Minesso che calcia al
volo di sinistro all'altezza del dischetto: Volpe
in volo plastico toglie la palla da sotto la traversa
e si salva in corner. Due minuti più tardi
(12') staffilata dal limite di Tronco con un tiro
molto angolato, Volpe di nuovo è costretto
a metterci una pezza salvandosi con un intervento
in tuffo. Padroni di casa ancora in attacco (18'):
Minesso pennella una punizione dal limite in area,
Fabbro raccoglie e schiaccia di testa a rete, la
palla termina di un soffio a lato. Dopo un avvio
veemente dei locali, al 20' primo affondo del Gubbio:
Pedrelli calibra una punizione in area, Marchi gira
di testa a rete in porta, vola Grandi sotto la traversa
e con la punta delle dita riesce a salvarsi in angolo.
Al 36' una occasione ghiotta quando Casiraghi apre
per Pedrelli che pennella in area un cross, colpo
di testa di Valagussa angolato, ma salva sulla linea
di porta Pasini di testa, sulla ribattuta Marchi
poi viene murato da Bizzotto. Al 37' ancora volèe
in area su spizzata di Casiraghi, Pasini ci mette
il corpo e si salva in corner. Al 38' su cross da
sinistra di Ricci, dagli sviluppi di un corner di
Pedrelli, Marchi trova la mezza rovesciata di destro
volante in area: la palla sfiora davvero di poco
il palo alla destra del portiere. Ripresa. Al 5'
su corner pennellato in area da Pedrelli, Piccinni
ci prova di testa, la palla si perde a lato sul
fondo. Risposta al 6' di Minesso che fa partire
una rasoiata dal limite di sinistro, Volpe si distende
in tuffo e salva tutto in angolo. Al 18' grande
pericolo veneto con i due nuovi entrati: Stevanin
da sinistra serve Minesso che mette una palla filtrante
in area per Diop che si gira e calcia al volo di
destro, la palla si stampa sulla traversa con il
portiere ormai battuto. Minuti finali da brivido.
Al 38' dal limite Minesso pennella in area una punizione,
dove sbuca tutto solo Pasini ma da pochi passi calcia
alto. Al 40' Minesso in area per Diop che lotta
con Piccinni e trova il diagonale di sinistro sotto
porta, la palla fa la barba al palo radente. Al
44' la prodezza, come avvenne dieci anni fa con
Corallo: Bergamini calcia alla perfezione una punizione
dal limite (procurata da Giacomarro), un tiro di destro a girare che scheggia
il palo interno sotto il sette e la palla si insacca
in rete. Al 47' miracolo di Volpe che salva
volando sotto la traversa per fermare un tiro di
Stevanin. Che brividi: come dieci anni fa, Corallo
su penalty, un cucchiaio in zona Cesarini. Tabellino:
Bassano - Gubbio (0-1): Bassano
(4-3-2-1): Grandi; Andreoni, Pasini, Bizzotto, Karkalis
(10' st Stevanin);
Bianchi (16' st Zonta), Botta, Proia (16' st Salvi); Minesso, Tronco
(10' st Gashi); Fabbro (10' st Diop). A disp.:
Costa, Barison, Bonetto, Bortot, Romagna, Zarpellon.
All. Colella. Gubbio (3-5-1-1): Volpe; Fontanesi,
Burzigotti, Piccinni; Kalombo, Valagussa (23' st
Giacomarro), Ricci (11' st Bergamini),
Malaccari, Pedrelli (23' st Lo Porto); Casiraghi
(40' st Ciccone); Marchi (40' st Jallow). A disp.:
Battaiola, Dierna, Bazzoffia, Libertazzi. All. Sandreani. Arbitro:
Andreini di Forlì (Della Croce di Rimini
e Pompei Poentini di Pesaro). Rete: 44'
st Bergamini (G). Ammoniti: Ricci (G),
Fontanesi (G), Burzigotti (G), Volpe (G).
Angoli: 6-4 per il Gubbio. Recupero:
0' pt; 5' st. Spettatori: 900 circa (di cui
una decina da Gubbio). Risultati:
Trentaseiesima Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Reggiana 0-1 14'
Ghiringhelli (R) aut. Bassano
- Gubbio 0-1 89'
Bergamini (G) Fermana - Padova 1-1 63'
Capello (P), 79' Gennari (F) Pordenone - Sambenedettese
4-0 42'
Zammarini (P), 57' Magnaghi (P), 75' Zammarini (P),
80' Zammarini (P) Ravenna - Vicenza 2-0 67'
Magrini (R), 86' Venturini (R) Santarcangelo
- Renate 0-1 54'
De Luca (R) Sudtirol - Feralpisalò
3-2 8'
Gyasi (S), 33' Guerra (F), 55' Costantino (S), 71'
Marchi (F), 92' Frascatore (S) Triestina -
Fano 0-1 74'
Rolfini (F)
• 20
APRILE 2018 Mini-ritiro:
partenza anticipata; la lista dei convocati tra
gli infortunati e le scelte tecniche
Gubbio
pronto per un mini-ritiro. Partenza anticipata per
Bassano per sabato mattina. Conferenza del tecnico
e rifinitura anticipata di venerdì. Non vengono
convocati Cazzola per un problema muscolare e Paolelli
per influenza, mentre Manari e Sampietro non sono
presenti nella lista per scelta tecnica. Il tecnico
Alessandro Sandreani parla prima della sfida basilare per questo
rush finale: "Diciamo che
non ci nascondiamo. Questa è una partita
molto importante senza dubbio. Mi auguro che la
gara venga affrontata con veemenza, oltretutto ormai
siamo costretti a sbagliare poco o nulla. Inoltre
siamo consapevoli che abbiamo dei limiti, però
allo stesso tempo sappiamo che andiamo a Bassano
per giocarcela e andiamo con l'intenzione di poter
vincere. Il Bassano tra l'altro non lo scopriamo
certo noi, sta attraversando un buon momento di
forma e non è un caso che ha messo in difficoltà
nell'ultimo match la quotata Reggiana. Sfida molto
difficile per noi, ma cercheremo di renderla difficile
anche alla nostra avversaria". D'altronde
ormai non si possono fare più conti. Fare
risultato è basilare, non c'è più
tempo per fare sconti. Ci si gioca un campionato
intero. Ci si gioca la salvezza diretta. In una
stagione che ha regalato poche soddisfazioni e tanti
affanni. Ora serve che tutti remino dalla stessa
parte. Per un solo obiettivo che deve essere stampato
in mente. Per quanto riguarda il lato tecnico, probabile
la conferma del 3-5-1-1. Quindi Volpe in porta.
Difesa a tre con Dierna, Burzigotti e
Piccinni. Un quintetto di centrocampo basato sull'asse
Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari e Pedrelli.
Davanti Casiraghi a giostrare tra le linee a supporto
del centravanti Marchi. Sono stati convocati in
venti calciatori. Portieri: Volpe e Battaiola. Difensori:
Burzigotti, Fontanesi, Dierna, Lo Porto, Kalombo,
Pedrelli e Piccinni. Poi i centrocampisti: Bergamini,
Casiraghi, Giacomarro, Malaccari, Ricci e Valagussa.
Infine gli attaccanti: Bazzoffia, Ciccone, Jallow,
Libertazzi, e Marchi. Intanto in casa Bassano ci
si prepara per la sfida con il Gubbio con una polemica
a distanza con il Vicenza. Infatti è intervenuto
il presidente dei giallorossi Stefano Rosso (figlio
di Renzo Rosso patron della Diesel) precisando che
non esiste nessun interesse di prendere il Vicenza
(come riporta Tuttoc.com) e ironizza così
sulla vicenda: "Oggi scopro di avere comperato
un'altra squadra di calcio. L'anno scorso dicevano
che avevo comperato addirittura il Milan. La prossima
squadra invece sarà il Cosmos di New York?
La verità è che io e mio padre abbiamo
voglia di passare il weekend allo stadio".
E allo stadio ci sarà domenica Bassano-Gubbio.
• 19
APRILE 2018 Con
il Bassano si aprono gli ultimi 180 minuti terribili.
Possibile conferma del modulo 3-5-1-1
Arrivano
gli ultimi 180 minuti di fuoco in campionato. Anche
se in realtà sarebbero 270 minuti, ma il
Gubbio osserva un turno di riposo domenica 29 aprile.
Due trasferte insidiose. Prima domenica con il Bassano,
poi nell'ultima giornata tappa con la capolista
Padova. Un Bassano che d'altronde proviene dall'ottima
prestazione offerta a Reggio Emilia nel posticipo
di lunedì scorso finito 0-0. Zero gol ma
tante emozioni. Un palo per parte, prima di Zonta
per i giallorossi e poi di Carlini per i granata.
Non sono mancate nemmeno le proteste per un presunto
rigore negato su Altinier dopo un intervento in
area di Andreoni. Tuttavia il Bassano ha dimostrato
di essere in grande forma, offrendo un bel calcio
e infatti la classifica non mente: quarto posto
solitario, 47 punti conquistati, 13 vittorie, 8
pareggi, ma con tante sconfitte (11). In casa viaggia
con 7 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte. Proprio
dopo il pareggio con la Reggiana, la società
veneta ha rinnovato il contratto al tecnico Giovanni
Colella fino a giugno 2019. Il trainer dei giallorossi
era subentrato il 4 dicembre scorso, in sostituzione
di Giuseppe Magi, che era stato sollevato dall'incarico
proprio allo scadere della partita di andata. Quella
partita di andata dove il Gubbio allenato da Pagliari
si impose per 1-0 con rete decisiva di Ciccone in
avvio. Uno dei pochi acuti in casa rossoblù
in questa stagione. Una curiosità nella curiosità
perchè adesso pure Dino Pagliari non è
più sulla panchina del Gubbio e al suo posto
c'è Alessandro Sandreani, il quale a Bassano
del Grappa ha giocato tante battaglie da calciatore
(ed ora per la prima volta da allenatore). Tra cui
quella partita più famosa datata 7 novembre
2010 quando il Gubbio di Torrente si impose per
1-0 al Mercante con rete decisiva di Borghese. Famosa
perchè da quella partita in poi quel Gubbio
ottenne otto vittorie di fila e riuscì a
scavalcare il Sorrento in classifica conquistando
il primo posto. La vetta non la lasciò fino
alla fine del campionato con la conquista della
serie B. L'anno scorso invece venne fuori una sconfitta:
era la penultima giornata, il 30 aprile 2017, 3-0
con le reti di Bianchi e poi la doppietta di Grandolfo.
Il tecnico dei giallorossi Colella potrebbe riproporre
il modulo 4-3-2-1. Ovvero Grandi in porta. Difesa
a quattro con Andreoni, Pasini, Bizzotto e Karkalis.
Centrocampo a tre con Salvi, Botta e Zonta. E davanti
Minesso e Tronco a fungere da trequartisti a supporto
del centravanti Diop. In casa Gubbio invece si va
verso la conferma molto probabile del 3-5-1-1 adottato
domenica scorsa contro la Triestina. Ovvero Volpe
in porta. Difesa a tre con Dierna, Burzigotti e
Piccinni. Un quintetto di centrocampo basato sull'asse
Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari e Pedrelli.
Davanti Casiraghi a giostrare tra le linee a supporto
del centravanti Marchi. Salvo ripensamenti o cambi dell'ultima
ora. Giustamente si fa pretattica.
• 18
APRILE 2018 Spazio
alle giovanili: Under 15, arriva l'impresa. Alcuni
calciatori nel mirino di altri clubs
Un
grande risultato proviene dalle giovanili. La formazione
Under 15 di mister Riccardo Passeri, con una giornata di
anticipo, ha vinto il girone C. Nell'ultima giornata
è arrivata una vittoria in trasferta contro
il Racing Fondi per 2-1: a segno Ceppodomo e Nacciarriti.
Dirette inseguitrici (Bisceglie e Paganese) sono
uscite sconfitte e quindi è arrivata la matematica
certezza. Un cammino esaltante con 16 vittorie,
sei pareggi e tre sconfitte. Un bottino che parla
di 46 gol segnati e 26 subiti. Inoltre è
una squadra che è rimasta imbattuta ancora
tra le mura amiche. L'attaccante Nacciarriti ha segnato 20
reti in questo campionato. Ecco il commento dell'allenatore
Riccardo Passeri per questa formidabile impresa:
"La soddisfazione più grande per
me l'ho vista negli occhi dei miei giovani calciatori.
Occhi lucidi e di gioia che mi hanno emozionato.
Ma devo dire che ho trovato dei ragazzi quindicenni
che hanno già la testa sulle spalle. Può
sembrare una vittoria inaspettata, ma il responsabile
del settore giovanile, Lucio Bove, è stato
il primo a credere fortemente in questo gruppo già
da un paio di anni. Ci abbiamo creduto, fortemente,
e per me è stata una grande soddisfazione.
Parlare dei singoli? Non mi va, più che altro
posso dire che la nostra forza è stato lo
spirito di gruppo. L'importanza di questo vivaio
in prospettiva? Ma soprattutto noi lavoriamo per
questo, per fare crescere i giovani, si lavora per
il futuro del Gubbio". Ci pare chiaro che
è difficile fare dei nomi. Ma un fatto è
certo: questi ragazzi si sono fatti notare in questa
stagione e alcuni elementi sono finiti già
nel mirino di società importanti come Sassuolo,
Spal, Milan, Frosinone e Crotone. Curare il vivaio
è una pietra basilare per ogni squadra e
società di calcio. Lavorare bene può
portare dei profitti. Soprattutto nel calcio di
oggi dove la scoperta dei talenti è in calando
e invece deve essere una risorsa per via anche della
crisi economica generalizzata che ha condizionato
e non poco pure il calcio italiano. Una curiosità.
Proprio il responsabile tecnico del settore giovanile,
Lucio Bove, venerdì scorso è stato
ospite nella trasmissione "Calcio Today"
di Sportitalia (che è visibile sul digitale
terrestre nei canali 60 e 153). In trasmissione
conduceva Laura Esposto. Lucio Bove era ospite anche per
commentare la finale di Coppa Italia primavera tra
Milan e Torino (la formazione granata allenata da
Coppitelli si è aggiudicata il titolo italiano).
Opinioni che hanno svariato proprio sulla finale
di Tim Cup, ma si è spaziato parlando anche
del sorteggio Champions League e della serie A.
Di certo una cassa di risonanza importante anche
per il Gubbio perchè si è parlato
pure della Gubbio Calcio.
• 17
APRILE 2018 Corallo:
"Lo scavino al Bassano, tutti si voltarono
per non guardare. Quella mia incoscienza"
Era
il 27 aprile 2008. Sono passati quasi dieci anni.
Si giocava Bassano-Gubbio: veneti al secondo posto
in classifica, rossoblù nei bassifondi in
un campionato tribolato. Arriva la sorpresa. E ci
fu la svolta verso la salvezza ad una giornata dalla
fine. Scorre il minuto 86: Corallo elude la retroguardia
giallorossa rubando il tempo a Minardi, entra in
area e viene messo giù dal portiere Peresson.
É c'è il calcio di rigore: lo stesso
Corallo è freddo dal dischetto come il miglior
Ronaldo del Real Madrid e deposita la palla in rete.
Ma lo fa con un pallonetto. L'episodio ce lo racconta
proprio l'ex attaccante salentino, Alessandro Corallo:
"Ci fu un'azione di contropiede con Daniele
Marino che fece un lancio a scavalcare la difesa,
io mi sono ritrovato spalla a spalla con il difensore
(Minardi ndr), mi portai la palla avanti con la
suola del piede e il portiere Peresson mi venne
addosso a valanga. Rigore netto. Nel momento in
cui mi reco al dischetto, mi giro un attimo all'indietro
e ho visto tutti i miei compagni di squadra che
erano girati dall'altra parte. Non volevano proprio
vedere il rigore. Poi mi dissero che pure l'allenatore
Alessandrini si era girato dal lato opposto e in
quell'istante il presidente Fioriti scappò
in bagno. Insomma, ci fu un attimo di paura. Forse
è stata l'incoscienza mia perchè avevo
detto che facevo lo scavino. Andai davanti alla
porta, il portiere era grandissimo e mi sono detto
se calcio lo prendo in pieno: andò bene perchè
lui si buttò, io feci una mezza finta e riuscì
a prendere la palla in maniera perfetta alzandola
come dicevo. Ma il portiere ci rimase male, me lo
disse pure. Però io gli ho risposto: dovevo
segnare in qualsiasi modo per la salvezza. Insomma
ci fu pure questo siparietto". Un gol decisivo
per quella vittoria che sulla carta sembrava impossibile...
"A parte tutto fu una partita ben giocata
da parte nostra. Ci serviva vincere. Con questo
gol ci salvammo quasi matematicamente, poi vincemmo
nell'ultima giornata in casa pure con la Viterbese.
Sono ancora vivi certi ricordi perchè certe
cose non passano mai. I ricordi di Gubbio restano
fantastici e mi emoziono mentre sto parlando".
E adesso la situazione è simile, si augura
che avvenga la stessa cosa? "Non mi sembra
che il Bassano sia irresistibile, il Gubbio se la
può giocare. Di solito il Bassano porta bene.
Mi auguro che si ripeta quell'evento perchè
il Gubbio adesso ne ha proprio bisogno. Oltretutto
sono felice per Alessandro (Sandreani ndr) perchè
ha preso in mano una responsabilità importante.
Mi auguro che arrivi questa salvezza perchè
è una società che ha fatto sempre
tanti sacrifici, una città che merita di
stare proprio nel calcio importante". Con
Sandreani sei stato compagno di squadra, ma come
allenatore come lo vede? "Ma Sandreani,
quando giocava, già allenava in campo. Lui
faceva l'allenatore in campo. Gli ho scritto proprio
un sms con scritto questo: «Alessandro non
avere paura, già allenavi quando giocavi».
Possiede una mentalità fuori dal comune e
un carattere forte. Ma è un ragazzo che lavora
molto, il buon sangue non mente perchè suo
padre, Mauro, lo conosciamo tutti. Sandreani è
un predestinato. Non poteva fare una scelta migliore
la società dopo l'esonero di Pagliari. É
stata una scelta naturale. Ovviamente adesso gli
serve soltanto un pizzico di fortuna. Anche io adesso
sto facendo l'allenatore nella Promozione pugliese,
con l'Atletico Racale (vicino Gallipoli): è
molto bello fare l'allenatore ma ti responsabilizza".
Ma tornando a parlare di quel trienno a Gubbio,
qualche chicca? "Una escalation di emozioni,
ho avuto pure una relazione sentimentale. In due
stagioni sono stato capocannoniere. Ho partecipato
anche se non attivamente alle due promozioni del
Gubbio. Ricordo la Festa dei Ceri che mi è
rimasta nel cuore. Sono anni che non si possono
ripetere più. Rivivrei tutto volentieri".
• 16
APRILE 2018 Focus.
Limiti strutturali. Senza identità. La sindrome
psicologica e il record negativo in casa
Un
dato numerico che non ha precedenti. Il Gubbio ha
condotto un girone di ritorno senza vittorie in
casa. Per la precisione in otto partite giocate
al Barbetti sono usciti fuori cinque pareggi e tre
sconfitte, per un totale di soli cinque punti conquistati
nelle mura amiche dopo il giro di boa. In totale
in tutto il campionato in casa sono arrivate appena
cinque vittorie (ottenute solo all'andata, per ultima
contro il Padova a dicembre), sei pareggi e sei
sconfitte. Pensare che nella passata stagione con
Magi solo nel girone di ritorno erano state conquistate
sette vittorie (+2 del totale di questa stagione),
due pareggi ed una sola sconfitta (in casa contro
il Parma): in pratica 23 punti guadagnati in dieci
partite giocate. E il dato diventa ancora più
inquietante quando nel 2014-2015 con Acori almeno
una vittoria era arrivata in casa (contro il Forlì)
nel girone di ritorno, poi cinque pareggi e quattro
sconfitte (per un totale di dieci partite giocate
dopo il giro di boa). Un cammino che delinea una
difficoltà reale di una squadra che non riesce
proprio a dire la sua in una stagione caratterizzata
da tanti tentennamenti. Chiaro che questa è
una squadra che ha dei limiti. Limiti strutturali.
Un qualcosa che è venuto fuori tra le righe
anche nel dopo partita in conferenza stampa. Questa
è una squadra che non riesce a tenere in
pugno una gara. Ma è successo tante volte:
si va in vantaggio, ma poi si pareggia o addirittura si
finisce per capitolare. É avvenuto
in ben sei occasioni in casa: con Vicenza, Renate,
Teramo e Triestina poi si è pareggiato, con
Pordenone e Mestre invece si è perso in rimonta.
Tanti punti gettati al vento. Partite che potevano
essere gestite meglio e invece è capitato
sempre l'episodio che ha punito la retroguardia
rossoblù. In una sola occasione la difesa
eugubina è rimasta indenne: è avvenuto
a Fano e guarda caso è arrivata una vittoria.
D'altronde la classifica parla chiaro. Un sedicesimo
posto e la seconda peggiore difesa di tutto il girone:
45 gol incassati in 32 partite, per una media di
1,41 punti a partita (troppi). Se poi si continua
a guardare ancora i numeri, l'attacco non sta andando
così malaccio come può sembrare: 33
gol in 32 partite giocate, per una media di 1,03
gol a partita. Nei bassifondi della classifica,
il Gubbio curiosamente ha il miglior attacco: peggio
è quello del Fano (23) e Vicenza (27), ma
anche quello del Santarcangelo (29), Teramo (30),
Fermana (26), Ravenna (27), Albinoleffe (32) e Renate
(30). Pure il Sudtirol che è in piena zona
playoff (al sesto posto in classifica) possiede
un attacco peggiore del Gubbio: 32 gol fatti contro
i 33 realizzati dai rossoblù. Perciò
il problema vero non è l'attacco, ma è
da registrare la retroguardia, che in questa stagione
sembra fare acqua da tutte le parti. Chiaro inoltre
che va detto che questa squadra soffre di una sindrome
psicologica. Oltre la tecnica e la tattica, nel
calcio è fondamentale la forza mentale e
l'intensità psicologica. La costruzione del
calciatore passa infatti attraverso la crescita
di mentalità sportiva e spirito di sacrificio.
Perciò un calciatore ben formato nel calcio
moderno non soffre l'intensità fisica, la
pressione dello stress, l'accettazione della sconfitta
e la superiorità dell'avversario. Perciò
l'unico motto è mai risparmiarsi. Ecco. Questa
squadra sotto questo aspetto ha dei grossi limiti.
Limiti strutturali. Certe credenziali devi possederle
o alimentarle. Fa parte del Dna di una squadra.
Fa parte di una identità di una squadra.
Una identità che in questa stagione non si
è mai notata. Una squadra senza identità.
Questo è stato il dilemma più grande. • 15
APRILE 2018 Sandreani:
"Annata così, molti limiti".
Marchi: "Che tensione". Le foto
di Gubbio-Triestina
Partiamo
dal novantesimo. La partita si chiude con i cori
dei tifosi della curva: "C'è solo
un capitano". Ma volano parole non belle
verso i calciatori. Sintomo eloquente che viene
difeso solo l'allenatore e in aggiunta un altro
coro: "La curva non retrocede...".
Come dire i tifosi non retrocedono, non vogliono
la retrocessione e quindi adesso spetta solo alla
squadra. Il messaggio ormai è chiaro. Sotto
accusa è solo la squadra. La rete di Casiraghi
aveva illuso, il gol di Mensah ha rimesso tutti
con i piedi ben saldi per terra perchè la
vittoria è stata di nuovo rimandata. Il tecnico
Alessandro Sandreani dopo il match taglia corto:
"Sono contento dei cori dei tifosi nei miei
confronti, ma adesso non dobbiamo pensare a Sandreani,
dobbiamo pensare a salvarci". Un momento
di stop e poi riprende fiato: "Purtroppo
questa è una annata così...".
Cosa può significare? Lo spiega così:
"Avevamo fatto bene, però poi abbiamo
sofferto il forcing della Triestina. Abbiamo abbassato
troppo il baricentro e lasciare libero Mensah è
stato un peccato mortale. Mi è piaciuto lo
spirito ma l'avversario si è dimostrato forte.
C'è amarezza perchè abbiamo perso
tre punti in un momento in cui la partita si era
incanalata a nostro favore. Ma è anche chiaro
che questa squadra ha dei limiti, sicuramente di
mentalità, un problema che purtroppo si è
creato nel tempo. Dopo il nostro gol è sopraggiunta
frenesia, insicurezza e siamo anche calati pure
a livello fisico a centrocampo. Perciò adesso
non ci resta che soffrire, ma lo sapevamo. Giocarci
il tutto per salvaguardare la categoria. In classifica
adesso nei bassifondi si è formato veramente
un grande calderone". Gli fa eco il capitano
Ettore Marchi: "Fino all'ultima giornata
non ne verremo fuori. Serve combattere, lottare,
andare oltre le nostre forze. Chiaro che quando
scendiamo in campo c'è tensione, dobbiamo
portare a casa tutto il possibile. Con la Triestina
è stata partita tosta, loro sono superiori
a noi, pertanto credo che questo sia un punto importante
perchè abbiamo riagganciato il Teramo".
Telegrafico il centrocampista Paolo Valagussa: "Delusi
per non avere portato a casa l'intera posta in palio.
Prestazione positiva, ci è mancato solo l'ultimo
passaggio". L'analisi del trainer degli
alabardati Nicola Princivalli: "Prova di
carattere, ma abbiamo sbagliato troppi palloni negli
ultimi metri. Disattenzione poi nell'unica occasione
per il Gubbio. Noi creiamo e qualcosa concediamo
dietro. Ci è mancato il colpo del ko ma ci
ha pensato Volpe che ha respinto la palla con il
naso sul tiro di Arma. Il Gubbio? A parti invertite
mi arrabbierei per non aver saputo gestire il vantaggio.
Però noi abbiamo calciatori che ci risolvono
le partite". Sintentico il centrocampista
Filippo Porcari: "Un pareggio giusto contro
un Gubbio agguerrito. In questa castegoria per vincere
serve grinta e cattiveria". Intanto ecco
le foto (18 immagini) di Gubbio-Triestina. Fotoservizio
di Simone Grilli.
• 15
APRILE 2018 Gubbio-Triestina,
non si va oltre il pari (1-1). Timbra Casiraghi
e illude, ma Mensah gela tutti
Gubbio
contro la Triestina. La curva si presenta con una
coreografia per spronare la squadra e con uno striscione
con scritto: "Voglio solo star con te!".
La tattica. Il trainer Sandreani
cambia leggermente assetto con Casiraghi tra le
linee e quindi opta per il modulo 3-5-1-1. Volpe in porta. Difesa a tre
con Dierna, Burzigotti e Piccinni. Centrocampo a
cinque con Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari
e Pedrelli. Poi in avanti Casiraghi funge da fantasista
a supporto del centravanti Marchi. La cronaca. Al
13' assist di Kalombo per Casiraghi che calcia al
volo potente dal limite di destro, Codromaz in buona
posizione salva tutto di testa. Al 31' pericolo:
Bracaletti ruba palla sulla trequarti a Piccinni,
si invola verso la porta e serve un assist al bacio
in area verso Arma, provvidenziale intervento in
scivolata di Burzigotti sul centravanti alabardato
pronto a scoccare il tiro vincente. Al 35' c'è
Pozzebon che va via sulla sinistra a Dierna e crossa
in area, Bracaletti incorna di testa a rete in tuffo,
palla che sfila di poco a lato. Ripresa. Subito
pericolo in area eugubina (3'): Pozzebon va via
sulla sinistra e poi pennella un cross in area,
Arma si ritrova tutto solo davanti al portiere e
calcia a botta sicura di destro, ma Volpe in tuffo
compie il miracolo e riesce a respingere la sfera
che gli colpisce in pieno il viso. Al 11' arriva
il gol del vantaggio: cambio di gioco da sinistra a
destra di Pedrelli, c'è Kalombo che rimette in
area di petto al volo verso Valagussa che calcia in porta ma respinge
Boccanera; sulla palla si avventa Casiraghi che
tocca la sfera con il destro, tocca il palo interno
e balzella oltre la riga di porta (infatti il guardalinee
alza la bandierina per convalidare il gol). Al 25'
però arriva il pareggio: Pizzul pennella un cross in
mezzo, Arma spizza di testa in area, Bracaletti
vince un contrasto con Dierna e serve Mensah che calcia forte di destro
al volo: la
sfera si insacca in rete tra palo e portiere a mezz'altezza. Tabellino:
Gubbio - Triestina (1-1): Gubbio
(3-5-1-1): Volpe; Dierna (43' st Ciccone), Burzigotti, Piccinni; Kalombo,
Valagussa (43' st Giacomarro), Ricci (27' st Bergamini), Malaccari, Pedrelli; Casiraghi
(18' st Jallow);
Marchi. A disp.: Battaiola, Fontanesi, Lo Porto,
Paolelli, Manari,
Sampietro, Bazzoffia, Cazzola, Libertazzi.
All. Sandreani. Triestina (4-3-3): Boccanera;
Libutti, Codromaz, Lambrughi, Pizzul; Porcari (30'
st Acquadro),
Coletti, Bracaletti (45' st Finazzi); Mensah, Arma, Pozzebon
(17' st Petrella). A disp.:
Puccini, Aquaro, El Hasni, Troiani, Maesano, Meduri. All. Princivalli. Arbitro:
Cipriani di Empoli (Nuzzi di Valdarno e Rondino
di Piacenza). Reti: 11' st Casiraghi (G),
25' st Mensah (T). Ammoniti: Valagussa
(G), Lambrughi (T), Acquadro (T), Bergamini (G),
Mensah (T). Angoli: 3-2 per la Triestina.
Recupero: 0' pt; 5' st. Spettatori:
999 (535 abbonati); di cui 47 di Trieste nel settore
ospiti. Risultati: Trentacinquesima Giornata
- Serie C - Girone B: Fano
- Mestre 1-0 39'
Eklu (F) Feralpisalò - Santarcangelo
1-1 69'
Guerra (F), 90' Moroni (S) Gubbio - Triestina
1-1 56'
Casiraghi (G), 70' Mensah (T) Padova - Albinoleffe
1-1 58'
Giorgione (A), 72' Guidone (P) Reggiana
- Bassano 0-0 Renate
- Ravenna 0-0 Sambenedettese
- Teramo 2-0 10'
Rapisarda (S), 25' Stanco (S) Vicenza - Pordenone
1-1 20'
Ferrari (V), 69' Burrai (P)
• 14
APRILE 2018 Match
cruciale: con la Triestina le avvertenze di Sandreani
e lista ventiquattro convocati
Contro
la Triestina in una partita chiave per la salvezza.
E l'allenatore Alessandro Sandreani dopo la rifinitura
parla così: "Da come ho capito questa
squadra non ha bisogno di fare calcoli o parlare
di quote salvezza. Questa squadra non deve pensare,
ma deve pedalare, lottare per vincere, altrimenti
possono venire a galla i fantasmi del passato".
Un Sandreani carico ma allo stesso tempo tiene ben
saldi i piedi per terra e soprattutto vuole tenere
i nervi saldi. La situazione è delicata,
può sfuggire di mano da un momento all'altro,
perciò serve concentrazione, abnegazione
e puntare solo all'obiettivo: cioè vincere.
Non ci sono alternative. Il tecnico rossoblù
parla così allora della partita: "Come
dicevo, non guardiamo al calendario, ma solo alla
partita contro la Triestina. Una Triestina forte,
che domenica scorsa ha battuto la capolista Padova
e da quando a centrocampo è arrivato Coletti
ha fatto un salto di qualità raggiungendo
i giusti equilibri. Ma è chiaro che a noi
serve un solo risultato, cioè vincere".
Quando si accenna alla partita di Fermo buttata
al vento, Sandreani è piuttosto categorico
e caustico: "Non abbiamo passato una settimana
bella. Ma dobbiamo metterla alle spalle. Pensare
al presente. Contro la Fermana siamo stati dei polli,
non si può prendere un gol così con
la difesa schierata. Ma nel calcio succede anche
questo: basta vedere i tre gol presi dalla Lazio
in quattro minuti in Europa League contro il Salisburgo.
Se si poteva fare di più in undici contro
dieci? Ci abbiamo provato, ma non credete che sia
stato facile. Loro dalla cintola in giù chiudevano
bene tutti gli spazi in otto, poi ci è mancata
la velocità di giocata negli ultimi venti
metri. Dovevamo sfruttare anche di più l'ampiezza,
ma non siamo stati efficaci. Ma adesso è
inutile rimuginarci sopra, pensiamo solo alla Triestina.
Serve ritmo e la voglia di vincere". La
posta in palio è alta. Viene recuperato Casiraghi,
è tra i convocati, ma non è sicuro
al 100% che partirà dall'inizio. Ma di certo
sarà riproposto il 3-5-2. Perciò Volpe
in porta. Difesa a tre con Dierna (in vantaggio
su Fontanesi), Burzigotti e Piccinni. Un centrocampo
a cinque basato sull'asse Kalombo, Valagussa, Ricci,
Malaccari (o Casiraghi) e Pedrelli. Di punta invece
il duo Ciccone (in ballottaggio con Jallow) e Marchi.
Convocati in 24 calciatori. Portieri: Volpe e Battaiola.
Difensori: Burzigotti, Dierna, Fontanesi, Kalombo,
Lo Porto, Paolelli, Pedrelli e Piccinni. Di seguito
poi i centrocampisti: Bergamini, Casiraghi, Giacomarro,
Malaccari, Manari, Ricci, Sampietro e Valagussa.
Infine gli attaccanti: Bazzoffia, Cazzola, Ciccone,
Jallow, Libertazzi e Marchi.
• 12
APRILE 2018 Contro
la Triestina, partita senza possibilità di
sconti. Marchi è l'ex, da verificare Casiraghi
La
prima notizia non è positiva per il Gubbio.
Il Santarcangelo nel recupero ha battuto in casa
per 1-0 il Sudtirol con una rete decisiva di Bussaglia
(al 52') che approfitta di un assist di Capellini;
poco prima la formazione altoatesina era rimasta
in dieci per l'espulsione di Sgarbi. Così
la squadra romagnola si porta a 32 punti dove è
il Gubbio
e nella classifica avulsa i gialloblù sono
addirittura in vantaggio. L'altro recupero settimanale
ha rilevato un'altra sorpresa con la vittoria per
4-0 del Mestre sul campo della Reggiana: reti Beccaro,
Sottovia e doppietta di Martignago. Insomma la strada
per il Gubbio diventa sempre ingarbugliata e insidiosa
in questo finale di campionato. Domenica c'è
la sfida interna contro la Triestina e non va assolutamente
fallita: altrimenti si possono fare già pensieri
non belli, perchè in tal caso evitare i
playout potrebbe diventare una chimera. All'andata
la formazione rossoblù subì un secco
3-1 in favore degli alabardati: gol in avvio di
Codromaz e poi eurogol di Marchi; ma i friuliani
dilagarono con le reti di Mensah e Petrella. Adesso
la Triestina si trova in piena zona playoff ma ha
bisogno di punti per mantenersi in questo raggruppamento:
si trova al nono posto, perciò nel penultimo
posto utile disponibile. Gli alabardati tra l'altro
provengono dalla vittoria in casa contro la capolista
Padova con la rete decisiva di Coletti. Il tecnico
Princivalli (all'andata c'era Sannino) potrebbe
confermare il 4-3-3. In porta Boccanera. Difesa
a quattro con Troiani, Codromaz, Lambrughi e Pizzul.
A centrocampo il trio Acquadro, Coletti e Bracaletti.
Davanti il tridente Mensah, Arma e Pozzebon. Per
la sfida di Gubbio, suona la carica l'attaccante
Pozzebon che dice (tramite il portale web Ustriestinacalcio1918.it):
"Con il Padova abbiamo messo in campo ritmo,
intensità e abbiamo rischiato pochissimo.
Ma ora a Gubbio ci aspetta un'altra battaglia, la
prima di quattro finali da giocare con il coltello
tra i denti". Mentre in casa Gubbio si
respira un'aria più cupa. Bocche cucite
da parte dei calciatori. Un silenzio stampa che
si ripete ormai da settimane, soprattutto quando
il Gubbio subisce delle sconfitte. Si parla infatti
solo nel weekend (e non sempre). Altra stranezza
che si aggiunge ad una stagione che è stata
già piena zeppa di anomalie, atipicità
e stramberie. Sul campo non dovrebbe cambiare nulla.
Il trainer Sandreani orientato a confermare il 3-5-2.
Si cerca di recuperare il fantasista Casiraghi,
dopo due turni di riposo, per via di un problema
alla caviglia. Possibile quindi Volpe in porta.
Difesa a tre con Dierna, Burzigotti e Piccinni.
Centrocampo a cinque con l'asse Kalombo (o Malaccari),
Valagussa, Ricci, Casiraghi e Pedrelli. Di punta
il duo Jallow e Marchi. Il capitano Ettore Marchi
tra l'altro è l'ex di turno. Se Casiraghi
invece non ce la dovesse fare di nuovo, Malaccari
potrebbe ricoprire il ruolo di interno sinistro.
• 11
APRILE 2018 Dilemma
prestiti e big data, le nuove frontiere del calcio.
E i tifosi invitano la città a raccolta
Già
la notizia circola da un po' di tempo. Ma adesso
potrebbe diventare realtà. La Fifa sta valutando,
in maniera seria, la possibilità di limitare
i prestiti dei calciatori tra società di
calcio. Se questa ipotesi messa sul tavolo verrà
poi concretizzata, potrebbe sconvolgere il campionato
di serie C perchè molte società in
terza serie beneficiano di tanti calciatori che
provengono in prestito (talvolta anche gratuito)
da società più importanti di serie
A. Ma qualcuno va oltre, si parla addirittura di
una possibilità di un totale divieto dei
prestiti. Lo scrive pure a chiare lettere il portale
web Calcio e Finanza.
In pratica c'è il serio intento di riformare
il sistema dei trasferimenti. La motivazione? Eccola:
"esiste una girandola di scambi e di trasferimenti
dai numeri impressionanti, e dagli effetti distorsivi
(cioè non sempre trasparenti). Quello che
una volta era considerato uno strumento per fare
crescere i giovani al maglio, oggi è diventato
uno strumento soprattutto per garantirsi plusvalenze".
E cosa succederebbe nella fattispecie? Che molte
squadre di serie C dovranno puntare sui calciatori
di proprietà, dovranno essere preparate nel
cercare i talenti in giro sui campi minori e di
periferia (senza più l'aiuto o l'ausilio
incondizionato di società di serie A), oltretutto
sfornare il maggiore possibile di calciatori preparati
dal vivaio. In pratica cambierebbe totalmente la
strategia di mercato. Talvolta i prestiti sono stati
fonte di salvezza per tante società di serie
C (il Gubbio non è stato esente) e quindi
anche in casa nostra si dovrà pensare diversamente
in fase di mercato. Nel calcio moderno si cambia
pure il metodo di lavoro. Viene alla ribalta il
Big Data. Ma di che cosa si tratta? Lo spiega l'allenatore
Nicola in questa speciale intervista rilasciata
al Corriere
della Sera.
Si dice in pratica che tutto è prevedibile
con i numeri. L'analisi dei dati è fondamentale
pure per prevedere degli infortuni. L'analisi numerica
può individuare qual è il calciatore
migliore per un determinato ruolo. Un'analisi globale
che va dalla performance del singolo calciatore,
alla valutazione per come gira una squadra. Insomma
nel calcio bisogna stare al passo con i tempi. Tutti
i professionisti perciò devono studiare e
applicare nuovi metodi per ridurre la casualità
al minimo. Ma Nicola parla anche che la comunicazione
va fatta in maniera trasparente: "il pubblico
è cambiato, i tifosi ora vogliono capire
cosa succede e perchè succede. É nostro
dovere parlare non più di sfortuna o di sviste
arbitrali, ma di portare fatti concreti". Intanto
in casa Gubbio è imminente la partita "spareggio"
domenica con la Triestina. La tifoseria si è
mobilitata per coinvolgere più gente per
lo stadio con questo striscione appeso nei pressi
del Teatro Romano. •••••• • 10
APRILE 2018 Rush
finale, il punto: tra il calendario e quelle paure
nascoste. Le foto di Fermana-Gubbio
Gubbio,
il problema è anche il calendario. Una situazione
strana. A quattro giornate dalla fine infatti si
giocano il tutto per tutto per evitare i playout
cinque squadre: Teramo, Gubbio, Santarcangelo, Vicenza
e Fano. Compagini che sono racchiuse in una forbice
di appena cinque punti. Ma le gare da disputare
(per numero) non saranno le stesse. Le contendenti
più penalizzate in questo senso sono il Teramo
e il Gubbio: entrambe dovranno osservare ancora
un turno di riposo, le altre invece potranno contare
su quattro partite su quattro. Non solo: giovedì
il Santarcangelo deve recuperare la partita contro
il Sudtirol e quindi rispetto agli altri possiede
come vantaggio altri 90 minuti nel cassetto. E curiosamente
sia il Gubbio che il Teramo hanno un cammino che
va a braccetto: entrambe infatti potranno usufruire
di una sola partita in casa (rispettivamente con
Triestina e Reggiana), poi due trasferte insidiose
(Bassano e Padova per i rossoblù; Samb e
Fano per il Teramo). Chiaro che gli abruzzesi hanno
un mini vantaggio rispetto agli eugubini: hanno
un punto in più in classifica. Perciò
sotto questo aspetto, il Gubbio è la squadra
messa peggio a livello di calendario. Santarcangelo
in rincorsa ma dicevamo che ancora può contare
su cinque gare da disputare: 15 punti in palio contro
i (soli) 9 punti del Gubbio, per fare proprio un
esempio esplicativo. Le avversarie di turno (oltre
il recupero contro il Sudtirol) sono la Feralpisalò,
Renate, Mestre e Ravenna con tre turni da giocare
in casa. Situazione Vicenza da thriiling: in casa
avrà ospite le quotate Pordenone e Bassano
(sarà derby), in trasferta Ravenna e Albinoleffe.
La fase più disperata è del Fano perchè
si trova all'ultimo posto: quattro gare finali con
Mestre e Teramo in casa (scontro diretto), poi trasferte
con Triestina e Fermana. Insomma, è un calendario
che si rivela piuttosto bizzarro e per capirlo ecco
la tabella completa.
Perciò per il Gubbio non c'è proprio
più spazio per sbagliare. Per questo motivo
vanno cacciate tutte quelle paure nascoste dalla
mente. Quelle paure nascoste che sembravano cancellate
nella partita cruciale di Fano. Ma che in maniera
enigmatica si sono ripresentate contro la Fermana
dove la squadra si è mostrata priva di mordente
e cattiveria. Cosa invece che ha mostrato in campo
la Fermana, avevano caricato la gara a mille. Quando
c'è la salvezza in palio non c'è da
esitare. Serve rabbia, ardore e fame. Altrimenti,
tanti saluti e baci. Ci sarà poco da fare.
Evitare i playout è basilare. Ma lo si faccia
con il coltello tra i denti. Intanto ecco le foto
della gara tra Fermana e Gubbio. In sequenza 13
immagini, fotoservizio di Gianni Ferracuti. Con
la collaborazione di Ilenia Di Felice della Fermana
Calcio.
• 09
APRILE 2018 Focus.
Una squadra (e una stagione)... indecifrabile. Bisogna
scomodare anche la Genesi
Indecifrabile.
O per meglio dire, che non si riesce a decifrare.
In gergo significa: che non si riesce a capire,
incomprensibile, enigmatico, ambiguo. Il Gubbio
di questa stagione è illeggibile, oscuro.
Non è più una questione di allenatore
(ne sono cambiati tre) e non è più
una questione di spettatori (nelle ultime tre partite
è tornato più numeroso, compresi quel
centinaio di tifosi eugubini presenti a Fermo).
Questa squadra non ha più un alibi. La sconfitta
di Fermo è lampante. É una sconfitta
senza alibi. Una sconfitta maturata in circostanze
anomale, nemmeno la superiorità numerica
ha giovato, anzi nel finale ci è scappato
pure il gol decisivo dei padroni di casa che si trovavano
in dieci da oltre un'ora di gioco. Tutto ciò
sembra davvero troppo per un Gubbio che deve lottare
per la salvezza. A preoccupare, al di là
dell'ennesima sconfitta esterna stagionale (è
la nona in quindici partite giocate), è una
prestazione da dimenticare.
Quasi mai in partita, solo qualche flash e puniti dal solito errore
evitabile in difesa. La prestazione di Fano sembrava
rassicurante. Lo avevamo scritto: finalmente si
era rivisto quel vero Gubbio che piace alla gente,
che lotta e che vuole il risultato a denti stretti.
Contro la Fermana invece c'è stato un nuovo
passo indietro, stavolta veramente misterioso.
Si parla di mancanza di personalità. Si parla
di mancanza di concentrazione. Ma noi avevamo scritto
tempo fa che questo organico è stato sopravvalutato
(e lo pensiamo ancora). Perchè la classifica
parla chiaro. Perchè certe prestazioni
si possono definire solo in un certo modo: indecifrabili. La sensazione
è che appena si alza il livello della partita
(o della posta in palio), il Gubbio va in grande
difficoltà. Quel qualcosa di buono che si
era visto a Fano (con tanto di tre punti molto pesanti),
si è immediatamente afflosciato.
Evaporato in maniera incredibile il colpo di Fano.
La classifica torna a farsi allarmante. In considerazione
anche del fatto che adesso i rossoblù avranno
a disposizione solo tre partite di campionato, di
cui solo una in casa, cioè domenica contro
la Triestina. Due trasferte proibitive con Bassano
e Padova, nel mezzo un turno di riposo. Insomma,
in questo campionato il Gubbio ci ha messo molto
del suo per complicarsi la vita. Ci dispiace dirlo.
Ma la sconfitta con la Fermana, soprattutto come
è maturata, è una sconfitta piuttosto
netta. Senza alcun alibi per il Gubbio. Adesso non
esistono più giustificazioni. L'unico pretesto, per
trovare un ago nel pagliaio, è stato il
tour de force con tre partite in otto giorni. Pertanto
c'è stato uno spreco di energie enorme. Ma
è una scusante, anche questa, che lascia il
tempo che trova, visto che pure la stessa Fermana
aveva giocato il mercoledì prima. Il problema
è che ormai questa stagione ha preso una
piega ben precisa. Bisogna scomodare l'espressione
tratta da un racconto della Genesi: "è
il tempo delle vacche magre". Il detto si usa
indicando un periodo non favorevole, poco florido.
Infatti è una stagione di vacche magre.
Ne abbiamo viste già abbastanza. Ma adesso,
basta scuse. Tirare una riga e ripartire. Per mesi
abbiamo sentito lo stesso refrain: "in settimana,
in allenamento, proprio tutti si comportano bene,
si allenano con intensità". Ma è
in partita che bisogna tirare fuori gli attributi.
Si apre un mini-ciclo fondamentale per conservare
la categoria. Basta alibi preconfezionati.
• 08
APRILE 2018 Sandreani:
"Una beffa. Approccio no e poca lucidità".
Destro: "In dieci, chiusi tutti gli spazi"
Gubbio,
sconfitta in trasferta contro la Fermana. E che
sconfitta. La squadra rossoblù non ripete
la performance di Fano, sbaglia l'approccio, soffre
ma poi arriva l'espulsione di Manè. Strada
spianata per la squadra eugubina che però
fatica a trovare la porta, con azioni talvolta insistite
ma senza sbocchi. E nel finale torna la sindrome
dell'immobilità difensiva. Uno spiovente di
Petrucci sorprende tutta (proprio tutta) la retroguardia
rossoblù schierata, sbuca da dietro Sperotto
e insacca di testa da pochi passi. Un'amnesia che
costa cara. Non c'è più tempo per
reagire. Un passo indietro. Un Gubbio involuto.
Ed ora bisogna assolutamente non fallire il prossimo
impegno contro la Triestina: sarà l'ultima
partita in casa che il Gubbio avrà a disposizione
in questo campionato. Il parere a caldo del tecnico
rossoblù Alessandro Sandreani: "Una
beffa". Frase concisa, sibillina, che
racchiude uno stato d'animo amaro. L'allenatore cantianese
cerca di fare un'analisi di quanto è successo:
"In avvio di partita abbiamo di sicuro sofferto.
Soprattutto nei primi dieci minuti. Abbiamo trovato
una Fermana vivace e reattiva. Poi siamo riusciti
ad entrare in partita ed è arrivata l'espulsione
di Manè. In superiorità numerica abbiamo
provato a dare una sterzata alla partita e abbiamo
provato a vincerla in tutti i modi. Però
ci è mancata la lucidità negli ultimi
venti metri e dovevamo fare girare più velocemente
la palla. Ho provato pure la carta Ciccone per poterla
vincere ma non ci siamo riusciti. Nel finale in
uno spiovente nella nostra area abbiamo subito questo
gol, una disattenzione che abbiamo pagato subito
cara.
Ora non ci resta che rimboccarci le maniche, abbiamo
la necessità di recuperare energie dopo questo
tour de force con tre partite in otto giorni. C'è
la necessità di preparare al meglio la partita
molto importante in casa contro la Triestina".
Traspare tanta delusione nelle parole di Sandreani
e non potrebbe essere altrimenti. Ma proprio in chiusura
avverte: "Adesso non abbassare la testa".
Sull'altra sponda sfodera gioia l'autore del gol
vittoria, Nicolò Sperotto: "Abbiamo
vinto perchè abbiamo avuto più voglia di vincere.
Tassello importante per la salvezza. Il gol? Sono
partito da dietro e nessuno mi ha seguito. Manè
espulso? É stato ingenuo". Poi parla
il tecnico dei canarini, Flavio Destro: "Ragazzi
fantastici. In dieci hanno vinto una gara importante
e hanno ottenuto un grande risultato. Prestazione
encomiabile a livello tattico
con raddoppi (di marcatura) su tutto. Abbiamo gettato
il cuore oltre l'ostacolo. Cuore, determinazione
e attaccamento alla maglia. In inferiorità
numerica?
Ci siamo messi con il 4-4-1, abbiamo chiuso
tutti gli spazi e tra gli otto nelle due linee siamo
restati sempre compatti. Manè espulso? Errore
gravissimo, e non ci si comporta così".
• 08
APRILE 2018 Gubbio,
doccia gelata a Fermo (1-0). L'illusione della superiorità
numerica e gol di Sperotto
Gubbio
contro la Fermana in trasferta. La tattica. Il trainer
Sandreani conferma il 3-5-2. Volpe in porta. Difesa
a tre con Dierna, Burzigotti e Piccinni. Centrocampo
a cinque con Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari
e Lo Porto. Davanti il duo Jallow e Marchi. La cronaca.
Al 6' prima occasione per i locali con Cognigni
che lancia in area Lupoli: tiro secco di sinistro
radente, Volpe è prodigioso e in tuffo devia
la sfera sul tiro ravvicinato. Al 7' dalla trequarti
Da Silva pennella in area una palla con il contagiri
per Cognigni, ma Volpe in uscita è di nuovo
provvidenziale e anticipa di un soffio la punta
gialloblù. Al 14' c'è Lupoli che serve
in area Cognigni che spizzica di testa a rete, Volpe
para a terra. Al 29' la Fermana resta in dieci:
diverbio tra Malaccari e Manè dopo uno scontro
di gioco, quest'ultimo rifila uno sputo nei confronti
dell'avversario sotto gli occhi dell'arbitro e viene
espulso. Al 34' prima occasione per il Gubbio: Marchi
dalla trequarti apre sulla sinistra per Lo Porto
che rimette in area un pallone d'oro, ma Kalombo
svirgola il tiro di destro da una posizione favorevole.
Al 41' tentativo di destro da fuori area di Dierna,
ma la palla va alta. Al 44' cerca di imitarlo Ricci
sempre dal limite, ma il suo tiro è telefonato
e diventa una facile presa per Valentini. Ripresa.
Ad inizio ripresa non ce la fa Burzigotti dopo una
botta ricevuta nel primo tempo e subentra Cazzola.
Arretra così nelle retrovie Kalombo mentre
il neo entrato Cazzola si posiziona sulla destra
nel quintetto di centrocampo. Al 3' pericolo per
il Gubbio: Sperotto serve in area Petrucci che calcia
un tiro secco di sinistro radente e angolato, Volpe
è essenziale e in tuffo si salva di nuovo.
Al 6' spiovente da sinistra di Lo Porto in area
dove Jallow schiaccia di testa a rete, la palla
si perde di poco a lato. Il trainer Sandreani tenta
anche la carta Ciccone al posto di Jallow. Al 35'
è lo stesso Ciccone che ci prova con un tiro
di sinistro dal limite, ma il suo diagonale radente
si perde di poco a lato. Al 38' la doccia gelata:
Petrucci va via sulla destra e crossa in area, la
difesa eugubina si addormenta e lascia indisturbato
Sperotto che tutto solo davanti alla porta schiaccia
di testa la palla in rete. Reazione al 43' di Ciccone
con un tiro di sinistro dalla distanza che va a
lato di un metro. Tabellino:
Fermana - Gubbio (1-0): Fermana
(3-4-1-2): Valentini; Manè, Gennari, Saporetti;
Clemente, Capece, Doninelli (41' st Favo), Petrucci; Da Silva
(10' st Maurizi);
Lupoli (32' pt Sperotto), Cognigni (41' st Cremona). A disp.: Ginestra, Camilloni,
Equizi, Nasic, Rossetti, Salifu,
Ciarmela, Sansovini.
All. Destro. Gubbio (3-5-2): Volpe; Dierna,
Burzigotti (1' st Cazzola), Piccinni; Kalombo, Valagussa
(32' st Giacomarro), Ricci,
Malaccari, Lo Porto (42' st Libertazzi); Jallow
(17' st Ciccone), Marchi. A disp.: Battaiola,
Fontanesi, Paolelli, Pedrelli, Bergamini, Manari, Sampietro, Bazzoffia.
All. Sandreni. Arbitro: Bitonti di Bologna
(Angotti di Bologna e Baldelli di Reggio Emilia). Rete:
38' st Sperotto (F). Espulso: 29' pt Manè
(F) per comportamento scorretto verso un avversario. Ammoniti: Da Silva (F), Marchi (G),
Doninelli (F), Valentini (F).
Angoli: 6-2 per il Gubbio. Recupero:
2' pt; 4' st. Spettatori: 1246 (di cui una
settantina di Gubbio nel settore ospiti). Risultati:
Trentaquattresima Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Feralpisalò 3-1 16'
Gusu (A), 27' Gusu (A), 45' Colombi (A), 85' Guerra
(F) Bassano
- Sambenedettese 2-0 53'
Minesso (B), 86' Gashi (B) Fermana - Gubbio
1-0 83'
Sperotto (F) Mestre - Vicenza 0-0 Ravenna
- Reggiana 1-2 31'
Bastrini (Rg), 48' Broso (Rv), 55' Altinier (Rg) Teramo
- Renate 1-1 49'
Bacio Terracino (T) rig, 58' Palma (R) rig. Triestina
- Padova 1-0 26'
Coletti (T) Sudtirol - Fano 2-0 17'
Fink (S), 40' Tait (S)
• 07
APRILE 2018 Verso
Fermo: out Casiraghi, verso la conferma del 3-5-2.
Convocati con possibili ballottaggi
Dopo
la rifinitura. Il fantasista Casiraghi resta ancora
a riposo per il problema alla caviglia e così
non viene convocato per Fermo. L'allenatore Alessandro
Sandreani predica calma e gesso: "Non pensiamo
che con la vittoria contro il Fano abbiamo risolto
tutti i problemi. Ci vorrà la partita perfetta
contro la Fermana. Altrimenti si fa presto a sbatterci
il muso". Manda un messaggio piuttosto
chiaro il tecnico cantianese che poi prosegue dicendo:
"La Fermana del resto è una squadra
ostica, simile al Ravenna e si è calata nella
categoria con la mentalità giusta. Perciò
voglio vedere in campo la stessa fame che si è
vista in campo contro il Fano". Appunto,
dopo Fano, cosa è piaciuto e invece cosa
si aspetta di più da questa squadra? "Mi
è piaciuto l'approccio. Quella voglia di
imporre la partita in nostro favore anche a livello
tattico. Cosa non mi sono piaciuti soprattutto gli
ultimi venti minuti perchè abbiamo abbassato
troppo il baricentro. Siamo andati in calando nella
condizione. In questi giorni abbiamo ricaricato
le pile e strada facendo possiamo migliorare anche
sotto l'aspetto dell'intensità".
E si fida del gruppo, lo dice apertamente: "Con
tutta sincerità dico che questo gruppo ha
la cultura del lavoro. Poi credo che ci sono anche
delle qualità in questa squadra".
Detto ciò, si va verso la conferma del 3-5-2.
Volpe in porta. Difesa a tre con Fontanesi (in vantaggio
su Dierna), Burzigotti e Piccinni. Centrocampo a
cinque con Kalombo, Valagussa, Ricci, Malaccari
e Pedrelli. Davanti il duo Ciccone (in ballottaggio
con Bazzoffia) e Marchi. Questa la lista dei ventitrè
convocati. Portieri: Volpe e Battaiola. Difensori:
Burzigotti, Fontanesi, Piccinni, Paolelli, Pedrelli, Lo Porto, Dierna
e Kalombo. Poi i centrocampisti: Malaccari, Bergamini, Ricci, Giacomarro, Sampietro, Valagussa
e Manari. Gli attaccanti: Bazzoffia, Marchi, Jallow, Libertazzi, Cazzola
e Ciccone. Si gioca domenica alle ore 16:30.
• 06
APRILE 2018 Primi
squilli di mercato: occhi su Kalombo e Ricci. Ecco
tutti i possibili scenari in questa fase
Verso
il finale di campionato. Tornano le notizie di mercato.
La prestazione di Sedrick Kalombo in quel di Fano
non è passata inosservata. Gol di pregevole
fattura e un rendimento sopra le righe. La notizia
proviene da Tuttoc.com: sulle sue tracce ci sarebbe
adesso il Carpi, formazione che milita in serie
B. Nei mesi scorsi si parlava di un interessamento
della Cremonese che poi si è all'improvviso
arenato. Mentre la strada più concreta è
quella che porta al Trapani. La società siciliana
voleva già prelevarlo nel mercato di gennaio
ma poi non si è fatto più nulla. Ma
a fine stagione Kalombo va in scadenza di contratto
e il Trapani è pronto a sferrare l'attacco
definitivo: con ogni probabilità finirà
con i granata, in cui gioca pure un ex rossoblù,
Daniele Ferretti. Ma non è tutto. Il gioiellino
di casa Luca Ricci, classe '99, dopo un infortunio
a metà stagione, è tornato a giocare
con autorità nel ruolo di playmaker e nella
partita di Fano ha offerto una prova soddisfacente
(finchè ha retto fisicamente, infatti è
poi calato alla distanza). Secondo alcuni rumours
ci sarebbe sulle sue tracce anche un'importante
società di serie A che punta sui giovani:
si tratta dell'Atalanta, anche se in stagione c'è
stato pure l'interessamento di Hellas Verona, Pescara
e Cremonese. Curiosamente pure un ex rossoblù
è finito alla ribalta in questo momento per
il mercato. Si tratta di Daniele Ferri Marini, che
in serie D ha messo a segno 19 reti in 23 partite
giocate con il Forlì. Sul calciatore biturgense ci sarebbero
gli occhi di Teramo e Piacenza. La punta ha
giocato in rossoblù nella stagione 2015-2016
in serie D segnando 16 reti. L'anno scorso
poi si era infortunato e ha segnato solo
cinque reti in Lega Pro: la scorsa estate poi fu
messo sul mercato dalla società eugubina
nonostante avesse in essere un altro anno di contratto;
poi aveva rescisso per trasferirsi proprio a Forlì.
News da Gubbio. Domenica è la terza gara
ravvicinata (tre in otto giorni). Si va verso la
conferma del 3-5-2. Gli unici dubbi riguardano il
centrocampo. E un possibile ballottaggio in avanti.
Sandreani potrebbe fare rifiatare qualcuno visto
il tour de force di questi giorni. Possibile cioè
Volpe in porta. Difesa a tre con Dierna, Burzigotti
e Piccinni. Un centrocampo a cinque con Kalombo,
Valagussa (in ballottaggio con Giacomarro), Ricci,
Malaccari e Pedrelli. Davanti Ciccone (si gioca
il posto con Jallow) in coppia con Marchi. Da valutare
poi Casiraghi, ancora non al meglio per il problema
alla caviglia. Dopo la rifinitura si stabilirà
se sarà convocato oppure no.
• 05
APRILE 2018 Focus.
Finalmente... il vero Gubbio! Ma attenzione! Adesso
dare il massimo per la categoria
Finalmente.
Il Gubbio vince la partita più tosta. La
partita contro il Fano l'avevamo definita come uno
spareggio dove era in gioco l'orgoglio. Perchè
lo era. Inoltre perchè la partita andava
caricata nel modo giusto. Non erano ammesse più
prestazioni insipide e molli. Proprio contro i granata,
la squadra di Sandreani ritrova gioco e nervi saldi.
Soprattutto in una partita che si è rivelata
molto spigolosa. Eccolo qui, il Gubbio. Era difficile
immaginare una partita che più potesse rappresentare
la tradizione proprio del Gubbio. Con i marchigiani
ci sono sempre state sfide calde. Si poteva affossare.
C'erano queste paure, nascoste. Invece la formazione
rossoblù si è scatenata, nonostante
le tante difficoltà dell'ultimo periodo.
Finalmente. Si è vista una squadra che ha
cercato di imporre il proprio gioco fin dall'inizio,
con ardore, voglia, fame, e soprattutto con un atteggiamento
sempre propositivo per cercare volutamente la vittoria.
Finalmente perchè quest'anno di prestazioni
all'altezza della situazione si contano sulla punta
delle dita. É una vittoria molto "da
Gubbio" anche nel suo celebrare le ottime prestazioni
di calciatori fuori dai riflettori: come Pedrelli
(fondamentale pure nell'azione del gol) e Malaccari,
entrambi fino ad ora poco utilizzati ancheper via
di fastidiosi infortuni. Oltre a Kalombo, il match
winner, senza dubbio ha offerto una prova sopra
le righe. Finalmente è un Gubbio anche con
la giusta personalità. D'altronde se si vuole
fare calcio ad alti livelli si gioca molto sugli
equilibri e sulle dinamiche di gruppo: per essere
vincenti non basta la qualità se non è
accompagnata da personalità, mentalità,
ferocia e dalla cattiveria agonistica. Figuriamoci
in categorie minori dove la qualità ce n'è
molto di meno. Pertanto in campo serve gente tosta,
abituata a gestire pressioni sul rettangolo di gioco
e fuori, cioè tutta gente capace di trascinare
i compagni. Ebbene, contro il Teramo e soprattutto
contro il Fano si è visto un cambio di marcia.
Più reattività, più intensità,
una squadra più compatta tra i reparti, ma
soprattutto si è notata una maggiore naturalezza
nel gestire la palla. Può essere che il cambio
di modulo abbia giovato: il trainer Sandreani alla
viglia di Fano aveva detto che il 3-5-2 è
il vestito più giusto per questa squadra.
Sarà proprio così? Non possiamo dirlo.
Sarà il tempo a dirlo. Bisogna aspettare
le prossime partite per stabilirlo ancora meglio.
Ma un dato di fatto c'è e proviene da un
preciso dato numerico. Finalmente il Gubbio è
tornato alla vittoria dopo quasi due mesi (l'ultima
in trasferta contro il Sudtirol). Soprattutto, per
la prima volta nel girone di ritorno, il Gubbio
non ha subito gol: la difesa è rimasta indenne
in tutto l'arco dei novanta minuti. La difesa è
diventata all'improvviso ermetica, di sicuro si
è rivelata più sicura rispetto alle
precedenti uscite. Complice anche dei prodigiosi
interventi nel finale di Volpe che è tornato
una vera saracinesca. Si comincia a vedere la luce
dopo il tunnel? Chi lo sa, si vedrà. Ma la
vittoria di Fano è di buon auspicio. Ma non
deve essere solo un fuoco di paglia. E non va abbassata
la guardia. Nelle prossime partite va dato il massimo...
per mantenere (a denti stretti) la categoria.
• 04
APRILE 2018 Sandreani:
"Con il cuore oltre l'ostacolo. Chi lo avrebbe
pensato...". Le foto di Fano-Gubbio
Gubbio,
tre punti d'oro in chiave salvezza. Tre punti pesanti
nello scontro diretto sul campo del Fano. Una vittoria
arrivata grazie ad un avvio veemente dei rossoblù
che trovano il gol con un fendente in area di Kalombo
con un potente destro, su assist di Jallow, dopo
uno spiovente di Pedrelli. Prova grintosa, gagliarda,
senza esclusioni di colpi. La squadra rossoblù
nel primo tempo domina il campo tenendo sempre il
pallino del gioco. Nella ripresa c'è il ritorno
dei padroni di casa, ma la formazione eugubina regge
l'urto con ordine e un pizzico di sofferenza. Ma
quello che contava alla fine era portare in porto
il risultato, dopo un periodo avaro di risultati.
Ecco il parere del tecnico Alessandro Sandreani
a caldo: "La vittoria più bella della
stagione. Il giorno più bello della mia vita.
Chi lo avrebbe pensato di vivere un giorno così
alcuni mesi fa...". Il riferimento è
chiaro: si trovava ad allenare la Berretti e adesso
sta guidando la prima squadra nell'ardua impresa
di portarla alla salvezza. Chiaro che questa vittoria
ha un'importanza notevole. Sandreani continua dicendo:
"Una partita dove abbiamo buttato il cuore
oltre l'ostacolo. C'è stato un approccio
molto buono, una prestazione di intensità
e pure di qualità ci terrei ad aggiungere.
Nella ripresa invece la partita è stata spezzettata,
negli ultimi venti minuti c'è stata la sofferenza.
Ma si sapeva che sarebbe stata una partita sofferta,
ci mancherebbe altro. Ma ribadisco che mi è
piaciuto molto l'atteggiamento della squadra. E
poi che dire: voglio elogiare Kalombo".
Ora si riprende subito domenica per la trasferta
contro la Fermana: "Sarà dura fino
alla fine. Inoltre adesso non bisogna guardare la
classifica. Innanzitutto ci sono da ricaricare le
pile. Ci sarà da lottare in ogni partita
fino all'ultimo". Infatti il tecnico lo
ha capito. Non c'è da mollare un millimetro.
Questa vittoria è salutare, ma soprattutto
deve essere salutare per il proseguo. Intanto ecco
le foto (18 immagini) del match Fano-Gubbio.
Fotoservizio di Simone Grilli.
• 04
APRILE 2018 Gubbio,
match clou salvezza vinto a Fano (0-1). Decide tutto
un tiro di destro di Kalombo
Gubbio
nel recupero nel turno serale a Fano. La tattica.
Il trainer Sandreani conferma il 3-5-2. Volpe in
porta. Difesa a tre con Dierna, Burzigotti e
Piccinni. Quintetto di centrocampo invece con Kalombo,
Valagussa, Ricci, Malaccari e Pedrelli. Di punta
il duo Jallow e Marchi. La cronaca. Pronti e via.
La partita è subito nervosa con alcuni colpi
al limite della regolarità. Ma al 6' il Gubbio
passa in vantaggio: dalla trequarti Pedrelli da
sinistra pennella un cross in area, spizza di testa
Jallow, dove dalla destra sbuca Kalombo che si coordina
e fa partire un destro terra-aria che si insacca
dritto sotto la traversa piegando le mani del portiere
Thiam. Prima reazione granata al 15' con Germinale
che serve in area Fioretti che gira a rete di destro:
tiro smorzato che finisce tra le braccia di Volpe.
Al 20' proteste dei rossoblù perchè
Piccinni vienne affossato in area sugli sviluppi
di una punizione di Pedrelli, ma l'arbitro fa proseguire.
Gara che diventa sempre più spigolosa, con
interventi decisi e battibecchi continui tra calciatori.
Tant'è che solo nel primo tempo si registrano
cinque ammoniti. Nella ripresa in avvio pericolo
in area eugubina: il neo entrato Danza pennella
una punizione dove sbuca in agguato l'altro
nuovo entrato Rolfini, Volpe si salva come può
in mischia. Al 26' direttamente dal corner, Pedrelli
di sinistro trova una parabola che va direttamente
in porta, ma Thiam da sotto la traversa tocca la
palla e riesce a salvarsi di nuovo in angolo. Al 34' c'è
Rolfini che libera in area Melandri
che fa partire un diagonale di destro radente velenoso,
Volpe con i piedi in tuffo salva tutto. Al 40' le
proteste locali per un presunto mani in area di
Lo Porto sugli sviluppi di una punizione di Danza,
però la palla tocca la spalla dietro al
calciatore mentre si gira, quindi non è rigore.
Al 43' Marchi serve in area Ciccone che calcia forte
di destro e costringe Thiam a salvarsi in tuffo.
Al 46' è doppio miracolo di Volpe che si
trova davanti prima Varano e poi Rolfini, ma riesce
a respingere in tuffo. A denti stretti, arrivano
tre punti
d'oro. Un mattoncino importante per la salvezza. Tabellino:
Fano - Gubbio (0-1): Fano
(3-5-2): Thiam; Sosa, Gattari, Magli; Pellegrini
(27' st Troianiello),
Eklu (27' st Melandri), Lazzari (1' st Danza), Schiavini, Fautario
(15' st Varano); Germinale, Fioretti (1' st Rolfini).
A disp.: Nobile, Soprano, Gasperi, Lanini, Udoh,
Maddaloni, Masetti. All. Brevi. Gubbio (3-5-2):
Volpe; Dierna, Burzigotti, Piccinni; Kalombo,
Valagussa (20' st Giacomarro), Ricci, Malaccari, Pedrelli
(32' st Lo Porto); Jallow (9' st Ciccone), Marchi. A disp.: Battaiola, Fontanesi, Paolelli, Bergamini, Manari,
Sampietro, Bazzoffia, Cazzola, Libertazzi. All. Sandreani. Arbitro:
Dionisi di L'Aquila (Berti di Prato e Cecchi di
Pistoia). Rete: 6' pt Kalombo (G). Ammoniti:
Kalombo (G), Sosa (F), Schiavini (F), Fioretti (F),
Pedrelli (G), Gattari (F), Ciccone (G). Angoli:
3-3. Recupero: 3' pt; 5' st. Spettatori:
1016 (di cui 95 di Gubbio nel settore ospiti). Altri
recuperi della ventottesima giornata: Feralpisalò
- Ravenna 0-1 62'
Broso (R) Vicenza - Fermana 1-1 12'
Cognigni (F), 43' Giacomelli (V)
• 03
APRILE 2018 Per
il match clou in riviera adriatica: out Casiraghi,
Sandreani è pronto a schierare il 3-5-2
Tutto
pronto per la gara di Fano. Parla così il tecnico Alessandro
Sandreani alla vigilia del match clou: "Dobbiamo dare un importante segnale a livello
di impegno e di spirito. Non bisogna fare dei passi
indietro altrimenti la situazione potrebbe diventare
delicata". D'altronde Sandreani ha incontrato
il Fano in altre occasioni da calciatore, ma adesso è tutta
un'altra parentesi: "Questa è una
partita diversa di quelle che avevo giocato io,
l'ultima tra l'altro nei playoff nel 2010 dove vincemmo. Anche
l'anno scorso il Gubbio ha vinto a Fano. Ma adesso
stiamo parlando di un altro campionato, altri obiettivi,
ed era un altro calcio. Il Fano è una
squadra concreta, molto forte davanti, in più
con un
Lazzari
che sa fare la differenza e inoltre si è aggiustato
nelle retrovie: dal girone di ritorno sta dimostrando
che si è calato bene a livello di mentalità
nella categoria, meglio
del Gubbio. Perciò sarà un derby molto
bello, vero e interessante. Mi sarebbe piaciuto giocarlo,
ma forse è meglio di no (...)".
Sorride, ma subito dopo trova uno spunto da una frase di
un tifoso: "Dopo la partita contro il Teramo,
un tifoso mi ha sussurrato: qua sotto la cenere si vede
che c'è il fuoco. É una frase che
mi ha molto colpito. Allora è il momento
di soffiare e parecchio per mandare via le cenere,
e fare venire fuori il fuoco. Bisogna pedalare,
pedalare forte e basta. Dipende da noi stessi".
Ma sarà di nuovo 3-5-2? "Sì,
credo che questo sia il vestito più giusto
per questa squadra. Ognuno deve giocare nel suo
ruolo più congeniale. D'altronde mi piacciono
anche dei calciatori mobili che non danno mai punti
di riferimento". La curiosità. Durante
l'allenamento di rifinitura si è notato un
esercizio tattico in sincronia tra settori (per capire meglio i
movimenti in ogni reparto) senza palla e poi un esercizio con
la palla radente veloce (un tocco per ogni passaggio e/o
al massimo due tocchi). Casiraghi ha provato fino
all'ultimo, ma non ce l'ha fatta e perciò
darà forfait per un problema alla caviglia.
Infatti non è stato convocato. Perciò
sarà 3-5-2. Volpe in porta. Difesa a tre
con Fontanesi (in vantaggio su Dierna), Burzigotti
e Piccinni. Quintetto di centrocampo con Cazzola
(in ballottaggio con Kalombo), Valagussa, Ricci,
Malaccari e Pedrelli. Infine di punta il duo Ciccone
e Marchi. Venduti per il settore ospiti 95 biglietti
in prevendita alla Tabaccheria 2000. Ecco la lista
dei ventitrè convocati. Portieri: Volpe e Battaiola.
Difensori: Burzigotti, Dierna, Fontanesi, Kalombo,
Lo Porto, Paolelli, Pedrelli e Piccinni. Centrocampisti:
Bergamini, Giacomarro, Malaccari, Manari, Ricci,
Sampietro e Valagussa. Attaccanti: Bazzoffia, Cazzola,
Ciccone, Jallow, Libertazzi e Marchi. Breve news.
Il direttore di Gubbiofans.it è stato intervistato
dal portale web Superscommesse.it e potete trovare
l'intera intervista a cura di Caterina Fusi a questo link.
• 02
APRILE 2018 Gubbio
a Fano senza alternative per la salvezza: o la va
o la spacca. Al rientro c'è Marchi
Siamo
in una situazione importante. Oltre che difficile.
Adesso si decide di tentare il tutto per tutto.
E tutti quanti devono prendersi le proprie responsabilità.
Come dice il proverbio: "O la va o la spacca".
É proprio così. Adesso non potranno
esistere mezze misure. Il Gubbio si gioca a Fano
mezza salvezza. Una sola striminzita vittoria dei
rossoblù nel girone di ritorno e praticamente
dopo il giro di boa non c'è stata gara
che la formazione eugubina non abbia preso gol. L'ultima
volta che la difesa è stata indenne si
è verificato alla fine del girone di andata,
il 16 dicembre 2017, contro il Padova, dove tra
l'altro quel Gubbio stesso ha sconfitto la capolista.
D'altronde la retroguardia rossoblù è
la seconda più perforata del girone: 43 reti
subite, peggio ha fatto solo il Santarcangelo (49).
Il Fano invece è in salute, tant'è
che nel girone di ritorno ha subito solo due sconfitte:
con Bassano e Vicenza. Poi la squadra granata ha
ottenuto tre vittorie (per ultima con l'Albinoleffe)
e sei pareggi. In pratica il Fano nel girone di
ritorno ha raccolto 15 punti rispetto agli appena
8 punti racimolati dal Gubbio: la formazione marchigiana
ha risucchiato agli umbri ben sette punti in poco
più di tre mesi, e non è un caso che
si trova ad appena una sola lunghezza dai rossoblù.
L'anno scorso il Gubbio si impose a Fano per 2-0
con Casiraghi e la prodezza di Ferretti. Ma si trattava
di un altro campionato e quel Gubbio (targato Magi)
viaggiava sulle ali dell'entusiasmo, posizionato
nelle posizioni nobili dei playoff. Adesso la musica
è cambiata e quindi va gettato il cuore oltre
l'ostacolo. Ma soprattutto questa rosa ha una
grande opportunità: proprio ora è
arrivato il momento di dimostrare veramente quanto
vale. Non durante gli allenamenti della settimana,
non con le chiacchiere, ma nell'unico posto dove
poi arriva il responso: il rettangolo di gioco.
In casa Gubbio è rientrato a pieno regime
Kalombo (aveva un piccolo acciacco, anche se convocato
nella gara con il Teramo), però è
in forse Casiraghi:
il fantasista lombardo ha subito una distorsione
alla caviglia, è tornato ad allenarsi a parte
(sente ancora dolore alla parte interessata) e quindi
è in forte dubbio. Ma ritorna il centravanti
Marchi che ha scontato un turno di squalifica. Probabile
conferma del 3-5-2. Da vedere gli interpreti. Possibile
Volpe in porta. Difesa a tre con Fontanesi, Burzigotti
e Piccinni. Poi il quintetto di centrocampo con
Cazzola (o Kalombo schierato avanzato), Valagussa,
Ricci, Malaccari (se non ce la dovesse fare Casiraghi)
e Pedrelli. Di punta il duo plausibile è
Ciccone e Marchi. In casa Fano invece il tecnico
Oscar Brevi dovrebbe confermare il 3-5-2. Quindi
Thiam in porta. Difesa a tre con Sosa, Gattari e
Magli. Quintetto di centrocampo con Pellegrini,
Eklu, Lazzari, Schiavini e Fautario. Di punta il
duo Germinale e Fioretti. La società granata
ha indetto la Giornata Granata: biglietti di curva
in vendita a 5 euro. Pure per il settore ospiti
biglietti in vendita a 5 euro, più diritto
di prevendita (pari a 1,5 euro) presso la Tabacchieria
2000 fino a martedì sera. La gara si gioca
mercoledì alle ore 20:30.
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