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news]
• 30
APRILE 2015 Pinna:
"Salvarsi, altrimenti sarà un male
per la città. Non fare calcoli, pensare a
noi stessi..."
Ha
seguito il Gubbio pure in quasi tutte le trasferte,
l'anno scorso è andato pure a Catanzaro,
è sardo di Sassari, è un grande amico
dell'ex centrocampista del Gubbio Giovanni Battista
Luiu con cui ci ha giocato insieme nelle giovanili
ai tempi della Fulgor Sassari, inoltre è
stato calciatore e dirigente del Calangianus Calcio.
É direttore alberghiero a Gubbio, ed molto
molto vicino alla società della Gubbio Calcio.
Stiamo parlando di Franco Pinna. Un primo commento
riguarda la stagione attuale. Ecco il suo pensiero:
"All'inizio sono cambiati 20 calciatori
in rosa e c'è stato un problema di amalgama.
Ma poi successivamente c'è stato quell'exploit
con quattro vittorie di seguito. Dopo il girone
di andata tutti pensavano che questa squadra poteva
togliersi delle soddisfazioni. Poi c'è stato
questo calo. Dico che l'infortunio di Marchionni
ha inciso tanto: insieme al mio conterraneo Mancosu,
è l'unico che sa saltare l'uomo. Diciamo
inoltre che in partite importanti come quella di
San Marino ci è mancato il più forte
calciatore che a mio avviso ha il Gubbio: mi riferisco
a Casiraghi che è l'unico che riesce a dettare
l'ultimo passaggio per gli attaccanti che ahimè
negli ultimi tempi stanno attraversando un periodo
di vero appannamento. Ad esempio Regolanti aveva
segnato 8 gol e poi non ha più visto la porta:
non è più lo stesso, questo è
chiaro". Per sabato cosa prevede? "Spero
innanzitutto che ci sia l'apporto di tutti: dalla
società che ha già fatto uno sforzo
perchè i tifosi possono entrare gratis, ma
soprattutto mi auguro che i tifosi siano con la
squadra. La maggior parte delle volte non lo è:
bastano due passaggi sbagliati di seguito e subito
si mugugna, ma soprattutto succede in tribuna".
E Pinna mette nel mirino quell'obiettivo prioritario
che è la salvezza perchè una retrocessione
potrebbe danneggiare un'intera città: "Per
salvarsi non bisogna fare i conteggi o pensare alla
cabala. Per salvarsi bisogna pensare solo a noi
stessi e sulle nostre forze. Altrimenti non si viene
fuori da questa situazione. Dobbiamo pensare che
la partita contro la Pro Piacenza equivale per valore
come alla semifinale di Champions League per la
Juventus contro il Real Madrid. Questa gara va
giocata alla morte. Retrocedere in serie D potrebbe
creare un danno irreparabile alla città:
in primo luogo per il turismo perchè si gioca
in città importanti e pure i tifosi di queste
squadre vengono da noi. E il tutto si riflette
su Gubbio perchè in particolar modo questa
città è anche bella. In fin dei conti
parliamoci chiaro: a Gubbio dopo le due cementerie
(Barbetti e Colacem ndr), c'è solo il turismo.
Poi non esiste benessere o posti di lavoro. Gubbio
adesso è messo così". Perciò
Pinna invita tutti a stare vicino alla squadra:
"Al sud, come succede a Sassari, c'è
sempre il dodicesimo in campo e cioè è
il pubblico. A Gubbio, al di là del tifo
organizzato che dà il suo pieno sostegno
sempre, il pubblico ha sempre da ridire su tante
cose. Ma molti non sanno le problematiche che ci
possono essere all'interno di una società.
La società della Gubbio Calcio per fare un
campionato di Lega Pro fa i salti mortali, perciò
dobbiamo solo applaudirli per quello che fanno".
Notiziario. Per Gubbio-Pro Piacenza (sabato ore
15) l'ingresso in tutti i settori è gratuito,
ma è necessario munirsi di biglietto nei
punti di prevendita o ai botteghini dello stadio.
• 30
APRILE 2015 Vige
il silenzio stampa (totale), allora parlano i tifosi.
Cosa dicono esponenti della curva...
Vige
il silenzio stampa globale. Tramite un comunicato
della società di lunedì scorso è
stato indetto il silenzio stampa per tutti i tesserati
(allenatore, calciatori, staff tecnico), compresi
i dirigenti. E allora parliamo con i tifosi, in
particolar modo con quelli della curva che spesso
e volentieri si fanno diversi chilometri per seguire
in trasferta la squadra. Un confronto aperto e diretto
con Giorgio Rogari, da anni noto esponente del tifo
organizzato eugubino. Che idea si è fatto
di questa annata? "Per un periodo ero speranzoso
visti i risultati fino a questo inverno. Poi veramente
male, nel girone di ritorno. Non capisco cosa può
essere successo a questa squadra: siamo passati
da delle prestazioni dove tutto sommato abbiamo
giocato a calcio e poi c'è stata un'involuzione
incredibile. Questo calo non so da cosa sia dipeso.
Parlando con i calciatori ti dicono che con l'allenatore
non c'è nessun problema. Tra di loro non
c'è nessun problema. Dicono che i soldi li
prendono. Quindi sono cotti fisicamente, o c'è
dell'altro sotto che a noi sfugge. Inspiegabile
un cambiamento totale così: da un girone
di andata direi discreto siamo passati ad un girone
di ritorno indecoroso". Da vero tifoso,
per sabato, cosa vuole dire? "Bisogna cancellare
tutto, come ripartire da zero e remare tutti per
la stessa direzione. Questa è la partita
della vita. Il pubblico soprattutto almeno per i
novanta minuti deve sostenere la squadra. Non ci
possiamo permettere di perdere perchè se
ci invischiamo nei playout la vedo molto ma molto
brutta. La squadra non riesce più a segnare.
Perciò adesso bisogna restare concentrati
e vincere questa gara assolutamente". Anche
perchè sarebbe un delitto perdere il professionismo
proprio adesso, giusto? "Mamma mia, sarebbe
una disfatta grandissima. Anche perchè risalire
poi dalla serie D non è così facile.
Fondamentale sarà mantenere la categoria".
La tifoseria è afflitta, lo palpiamo con
mano: "É vero. La tifoseria non è
afflitta, ma di più. Il sostegno non è
mai mancato. Poi è chiaro che dopo certe
prestazioni ci stanno anche le contestazioni. Voglio
dire, abbiamo fatto un giorne di ritorno davvero
allucinante. Credo che ci sia stata anche troppa
pazienza dei tifosi. Anni addietro, non lo so come
sarebbe andata a finire. Ma ora bisogna sostenere
la squadra. Per i processi ci sarà tempo".
Voi tifosi avete in mente qualche iniziativa per
sabato? "C'è qualcosa che potrebbe
andare in programma: forse uno striscione di incitamento.
Poi basta". Il presidente Notari ha aperto
lo stadio in maniera gratuita alla città,
che ne pensa? "Credo che avrà avuto
i suoi motivi per farlo, per portare più
gente allo stadio. Non so se questa iniziativa darà
i suoi frutti e non so se ci sarà tanto afflusso.
Però prima c'è stata la Giornata Rossoblù
(con l'Ancona ndr) e ora si apre lo stadio a tutti:
questa cosa non mi trova molto d'accordo se guardo
il punto di vista di un abbonato. Ma è chiaro
che ora ci vuole l'unità di tutti perchè
sabato si deve solo vincere". Sulla stessa
lunghezza d'onda un altro esponente della curva,
Giorgio Paciotti, che afferma in maniera sintetica:
"Fare il tifo e basta. Sostenere la squadra
per l'ennesima volta per il bene della città.
E alla squadra dico solo questo: grinta!".
Mentre via email ci ha scritto una lettera firmata
Stefano Allegrucci (da pubblicare, con il suo consenso)
e commenta così: "Sono un tifoso
eugubino, abito a Rimini ma nativo di Gubbio. Per
mia sfortuna sono anche tifoso milanista. Ad inizio
stagione espressi la mia rabbia per gli allenatori
presi dalle mie squadre del cuore... i fatti mi
hanno dato ragione. Cosa peggiore è che in
entrambi i casi sembra che la società ci
prenda gusto a vedere la propria squadra sprofondare
nel baratro. Saluti da Stefano Allegrucci".
• 29
APRILE 2015 Focus.
Tanti anni di Pro sudati (che non vanno buttati)
e la tifoseria è afflitta: il resoconto...
Era
il 22 marzo 1998. Il Gubbio gioca in serie D (girone
E) e affronta la Colligiana davanti a 2000 tifosi
sugli spalti del Barbetti (allora ancora si chiamava
stadio San Biagio). Doppietta di Lorenzo (ex Samp)
e i rossoblù conquistano la matematica certezza
della promozione in serie C2.
Pensare che proprio in panchina c'era Leonardo Acori,
che guidò anche nell'anno seguente il Gubbio
in C2 (arrivò settimo in classifica). In
pratica da quel momento il Gubbio è rimasto
sempre tra i professionisti da 17 stagioni di seguito.
Perderla sarebbe un dramma. Ma soprattutto fa riflettere
una frase espressa dal decano del giornalismo eugubino
Giampiero Bedini durante la trasmissione «Fuorigioco»
in onda lunedì su Trg Network: "Acori
nel 1998 ci aveva riportato tra i professionisti.
Sarebbe paradossale che proprio con lo stesso Acori
si tornerebbe nei dilettanti. Non ci voglio nemmeno
pensare. Ora serve la vittoria e l'unità
di tutti". Infatti proprio Acori guidò
il Gubbio verso il ritorno nei professionisti nel
1998 e nel 2014 è ritornato a Gubbio per
guidare una squadra giovane, rivoluzionata in estate
(22 elementi su 24). Si è trattata di una
vera scommessa. Dopo un inizio travagliato (normale
scotto che si verifica quando una squadta tutta
nuova deve amalgamarsi), il Gubbio trova i giusti
equilibri e si porta ad un solo punto dai playoff
il 7 dicembre 2014 dopo la vittoria di Santarcangelo
per 2-0. Tant'è che il Gubbio in quella stessa
data possiede il miglior attacco del girone: 26
reti segnate in 16 partite disputate (una media
di 1,56 gol a partita). Senza considerare che erano
stati fatti 25 punti in 16 gare di campionato. Una
vera sorpresa e il tutto faceva ben sperare, ma
quantomeno si potevano fare sonni tranquilli. Poi
un inspiegabile ma graduale declino che ci porta
ai giorni nostri. Cioè appena 15 punti racimolati
nelle ultime 20 partite di campionato: appena 17
reti segnate nelle medesime gare (una media di 0,85
gol a partita). Il dito è stato puntanto
su diverse direzioni: sotto accusa sono finiti i
calciatori che secondo l'opinione pubblica (e pure
da addetti ai lavori) si sono cullati troppo sugli
allori, c'è chi ha pensato che la squadra
non è all'altezza della categoria, c'è
chi ha detto che Acori non sa più gestire
il gruppo e c'è chi pensa che a gennaio la
squadra non è stata rinforzata a dovere ed
ora si stanno pagando in modo plateale le conseguenze.
Ovviamente per dare le sentenze ci sarà tempo.
Non è questo il momento di fare dei processi.
Adesso ci deve essere la consapevolezza che bisogna
salvare la stagione limitando i danni il meno possibile.
Ora ci vuole unità di intenti per fare un
ultimo sforzo (anche sul filo di lana) per salvaguardare
questo patrimonio (il centenario A.S. Gubbio 1910)
tra i professionisti. Tanti anni di Pro (17 stagioni
ininterrotte) che sono stati sudati, che hanno saputo
regalare anche grandi emozioni (vedi il culmine
con la promozione in B) e anche qualche dolore.
Ma in fin dei conti il professionismo è stato
sempre mantenuto con il sudore della maglia. La
tifoseria è afflitta, si palpa con mano ogni
giorno: la paura di perdere questa categoria è
grande, come non è successo mai. Per questo
ci vuole lo sforzo di tutti. In primis dei calciatori
perchè se il Gubbio retrocede, pure la loro
carriera può essere messa in discussione.
Ma soprattutto verrebbero ricordati come quelli
che hanno fatto sprofondare una società centenaria.
Ma il discorso vale anche per gli altri, per lo
staff tecnico e non solo. É chiaro che l'ultima
parte la deve fare il pubblico, ora più che
mai. Ma lasciamo perdere i discorsi buffoneschi
sui "Gufi". Mica i "Gufi" scendono
in campo. Mica viviamo ancora nel Medioevo. Serietà,
per favore.
• 28
APRILE 2015 L'editoriale.
Gubbio, se ci sei... batti un colpo! Ora la squadra
giochi con orgoglio eugubino!
C'è
una regola fondamentale nel gioco del calcio, ovvero
quella di non prenderle. La seconda invece per necessità
e virtù rimane quella di segnare sempre una
rete in più degli avversari. Il Gubbio da
un po' di tempo a questa parte ha scelto la prima
regola, ma i risultati non gli hanno dato ragione.
Negli ultimi venti incontri sono arrivati appena
15 punti. Nessuno ha fatto peggio del Gubbio. In
pratica pure la Pistoiese (con la vittoria di domenica)
ha superato i rossoblù in questa poco invidiabile
classifica (17 punti in 20 partite). La Pistoiese
tra l'altro ha scelto la seconda regola del calcio
(prima citata) per potersi aggiudicare il match
delicato di domenica: realizzare un gol più
del Gubbio. Non a caso nella ripresa è entrato
in campo l'attaccante Anastasi che guarda un po'
è stato il risolutore del match. Ma pure
nel primo tempo il trainer degli arancioni Sottili
ha cercato di mettere in campo una formazione a
trazione anteriore: due punteri centrali come Coulibaly
e Romeo, e due ali offensive come Piscitella e Falzerano.
Ma il motivo è molto semplice: adesso bisogna
assolutamente vincere per evitare i playout. La
Pistoiese lo ha capito, il Gubbio no. Appunto, il
Gubbio. Come si è potuto ben notare la manovra
dei rossoblù è ormai troppo prevedibile
e lenta. Ci si basa sui lanci e sui fraseggi che
partono dai piedi buoni di Loviso. Guarda caso la
prima rete (di Guerri) è nata da un cross
vellutato di Loviso in area. Oppure ci si basa sulle
giocate dei singoli. E guarda caso la seconda rete
è nata da un'invenzione di Casiraghi che
ha lanciato a rete D'Anna e davanti alla porta non
poteva fare altro di scaraventare la sfera in rete. Poi
nient'altro.
Ma ci lascia abbastanza basiti il fatto che il Gubbio
si trovava in vantaggio a fine primo tempo. Quindi?
Non si spiega come mai ad inizio ripresa la squadra
è scesa in campo così molle da subire
subito il gol del secondo pareggio di Mungo con
una difesa immobile e poi si è lasciato
solo un mastino di un metro e novanta in area come
Anastasi per colpire indisturbato a rete e regalare
l'intera posta in palio alla Pistoiese. Ma la squadra perchè
non mette più grinta, carattere e ardore
agonistico? Dove è finito quello spirito
di gruppo e quell'attaccamento alla maglia che veniva
manifestato a cavallo tra novembre e dicembre? Che
la squadra abbia dei limiti è fuor di dubbio,
ma tutto ciò prima veniva sopperito dalla voglia di lottare su ogni pallone.
É lampante che se il Gubbio è ridotto
così, c'è molto da preoccuparsi. E
non stanno nè in cielo nè in terra
le scusanti o gli alibi degli infortuni o quant'altro.
Anche la Pistoiese aveva gli uomini contati: mancavano
i due perni di difesa (Falasco e Di Bari) con un
reparto arretrato che è stato completamente
inventato ed inoltre pure a centrocampo c'erano
diverse defezioni (Pacciardi, Ricci e Calvano che
si trovava in panchina). In poche parole: la Pistoiese
ha avuto fame (di risultato), il Gubbio no. Ultimo
appello: il patron Notari tramite un comunicato
stampa della società fa sapere che sabato
contro il Pro Piacenza l'ingresso è gratuito
(in tutti i settori dello stadio): tuttavia è
necessario ritirare il biglietto nei punti vendita
o presso la sede in segreteria o il giorno della
partita al botteghino. Lo stesso presidente Notari
dopo il match ha parlato
in maniera esplicita: "Ora serve una svolta,
si deve vincere". Sì,
ma in primo luogo lo deve capire l'intera squadra.
Ci deve essere l'orgoglio, il vero orgoglio eugubino e quella voglia di vestire
questa maglia con il sudore e con il coraggio. Altrimenti,
la fine è segnata. (Editoriale Direttore
Gubbiofans.it)
• 26
APRILE 2015 Bocche
cucite, parla solo il patron Notari: "Ora
serve una svolta". Sottili: "Noi,
nervi saldi"
Gubbio,
che tonfo. Difficile descrivere questa ennesima
battuta d'arresto. Soprattutto dopo una gara che
ha visto la squadra eugubina andare in vantaggio
per due volte con Guerri e D'Anna. Mungo la riacciuffa
due volte e Anastasi segna il gol della definitiva
disfatta. Un Gubbio indecifrabile che a tratti sembra
avere il risultato in pugno. Poi cade negli errori
di sempre con la difesa completamente ferma. Per
non parlare di una manovra lenta, prevedibile e
di un gioco poco ficcante in attacco (Cais e poi
Bentoglio non hanno avuto mai una palla giocabile
lì davanti). Strano ma vero. Nessuno viene
a parlare di fronte i taccuini dei giornalisti a
Pistoia: nessun calciatore e neanche l'allenatore
dei rossoblù Acori. Bocche cucite: non si
è capito se si è trattato di un silenzio
stampa (improvvisato), oppure nessuno degli interpreti
se l'è sentita di presentarsi per fare qualche
commento alla partita. Sta di fatto che il clima
è molto teso. Parla solamente il presidente
Sauro Notari che tramite Trg Network dice con un
tono abbastanza provato: "Una sconfitta
frutto di episodi. Prima i gol di Guerri e D'Anna,
e devo dire che fino al 2-1 in favore nostro almeno
abbiamo giocato. Poi i soliti errori di sempre.
Ci sta andando tutto storto. Tuttavia siamo ancora
in corsa per la salvezza, ma mi sembra chiaro che
sabato contro il Pro Piacenza dobbiamo solo vincere.
Ribadisco, solo vincere. Ora serve una svolta da
subito. Cosa intendo dire? Intendo tante cose".
Tuttavia la panchina di Acori non è a rischio,
salvo sorprese. In casa degli arancioni l'umore
è di un altro tenore. Il tecnico Stefano
Sottili afferma su Pistoiasport.com: "É
la vittoria del gruppo che ha saputo mantenere i
nervi saldi dopo lo svantaggio per 2-1. Pareggiare
subito facendo il 2-2 ad inizio ripresa ci ha favorito
e finalmente le palle inattive ci sono state favorevoli
per portare a casa i tre punti. É stata una
settimana complicata soprattutto a livello psicologico:
se non si vinceva probabilmente si andava ai playout".
Intanto abbiamo inserito le foto di Pistoiese e
Gubbio (9 foto) che si trovano nel link sotto la
foto in homepage e nella sezione "fotogallery".
Foto di Stefano Berti grazie a Alessandro
Benigni e Saverio Melegari (Pistoiasport.com).
• 26
APRILE 2015 Pistoiese-Gubbio,
3-2. Guerri e D'Anna illudono, Mungo (doppietta)
e Anastasi lo stendono
Pistoiese
contro Gubbio, si gioca di domenica alle ore 15.
Il trainer Acori schiera il consueto 4-1-4-1 con
la sorpresa Vettraino che gioca dal primo minuto
al posto di Tutino come laterale sinistro. Mentre
il tecnico dei toscani opta per il 4-4-2. Prima
azione degna di nota al 2': ci prova Loviso con
un tiro al volo di destro dal limite, la palla va
alta. Al 7' risponde Mungo dal limite: tiro di
destro potente che però sibila ad un metro
fuori dal palo alla sinistra del portiere. Al 12'
pericolo in area umbra: Mungo calcia direttamente
in porta una punizione da posizione decentrata,
Guerri di testa spizza la palla verso la propria
porta: sfera che va in angolo sopra la traversa.
Al 14' il Gubbio va in vantaggio: Loviso dal fondo
sulla destra pennella in area con un tocco vellutato
di destro la palla in area, Lasicki gira di testa
a rete ma respinge il portiere Ricci; sulla ribattuta
il più lesto di tutti è Guerri che
da pochi passi di piatto destro insacca la sfera
in rete. Al 15' risponde Coulibaly con un tiro dal
limite, ma Iannarilli c'è e para a terra.
Al 17' esce per infortunio Mancosu, subentra Esposito.
Al 18' cross insidioso in area da sinistra di Frascatore,
si forma una mischia dove prima Coulibaly e poi
Romeo cercano la conclusione a rete, ma sbroglia
il pericolo Lasicki. Al 25' pareggio dei locali:
Mungo si inventa un eurogol con un fendente di destro
dal limite, la palla scheggia la parte bassa della
traversa e si insacca in rete. Al 27' su cross di
Piscitella in area, si fa pericoloso Romeo che da
posizione favorevole calcia in porta di destro,
ma Iannarilli è prodigioso e in volo respinge
la sfera; sulla ribattuta Falzerano spreca tutto
con la sua conclusione che va alta. Al 40' Falzerano
lancia in porta Coulibaly che si porta a tu per
tu con il portiere, Iannarilli in uscita salva e
abbranca la sfera. Sul capovolgimento di fronte
il Gubbio torna in vantaggio (41'): palla filtrante
di Casiraghi in area per D'Anna che elude il fuorigioco,
si porta la sfera sul destro e la calcia di prepotenza
da pochi passi sotto la traversa. E il primo tempo
si chiude con una ghiotta occasione sprecata da
Coulibaly di testa a pochi passi dalla porta. Ripresa.
Subito un cambio per la Pistoiese: Coulibaly esce,
entra Anastasi. Al 47' arriva di nuovo il pareggio
della Pistoiese: c'è Vassallo che calcia
in porta da fuori area, respinge D'Anna, Piscitella
calcia un tiro di destro che colpisce la traversa;
non è finita perchè in agguato c'è
Mungo che di testa insacca la sfera in rete. Al
53' un tiro di Falzerano mette i brividi: conclusione
di sinistro radente dal limite che fa la barba al
palo. Al 75' la doccia gelata: corner di Martignago
pennellato in area, svetta sopra tutti Anastasi
che di testa schiaccia la palla a rete, Iannarilli
ci prova in tuffo ma la sfera si insacca a fil di
palo. Poi all' 80' cross di D'Anna in area per il
colpo di testa di Esposito che però va a
lato. All' 85' Casiraghi ci prova con un tiro a
girare dal limite, palla che sfila a lato. Finisce
qui. Gubbio, sconfitta scottante. Tabellino:
Pistoiese - Gubbio (3-2): Pistoiese
(4-4-2): M. Ricci; Golubovic, Piana, L. Ricci, Frascatore;
Falzerano (70' Martignago), Mungo, Vassallo, Piscitella; Coulibaly
(46' Anastasi), Romeo (70' Calvano).
(A disp.: Olczak, Celiento, Narciso, Provenzano). All. Sottili. Gubbio (4-1-4-1):
Iannarilli; Luciani, Manganelli, Lasicki, D'Anna;
Loviso; Mancosu (17' Esposito), Guerri (49' Tutino), Casiraghi, Vettraino; Cais
(60' Bentoglio).
(A disp.: Citti, Rosato, Caldore, Castelletto). All. Acori. Reti:
14' Guerri (G), 25' Mungo (P), 41' D'Anna (G), 47'
Mungo (P), 74' Anastasi (P). Arbitro: Formato
di Benevento (Muto di Torre Annunziata e Abruzzese
di Foggia). Ammoniti: Mungo, M. Ricci, Anastasi
e Martignago (P); Bentoglio (G). Spettatori:
1485 (di cui una decina da Gubbio). Risultati: Trentaseiesima
Giornata - Girone B - Lega Pro: Ancona
- Pisa 1-1 72'
Iori (P), 79' Tavares (A) Carrarese - Spal
1-2 25'
Cellini (C), 90' Finotto (S), 92' Giani (S) Forli
- Savona 1-1 16'
Cappellini (F), 57' Scappini (S) Grosseto
- Prato 1-0 67'
Torromino (G) rig. Pistoiese - Gubbio 3-2 14' Guerri (G), 25' Mungo (P), 41' D'Anna (G), 47'
Mungo (P), 74' Anastasi (P) Pro Piacenza -
L'Aquila 1-0 73'
Matteassi (P) Reggiana - San Marino 3-2 28'
Musetti (S), 67' Cruz (S), 85' Ricci (R), 91' Angiulli
(R), 95' Petkovic (R) rig. Santarcangelo -
Ascoli 1-2 21'
Altinier (A), 34' Altinier (A) rig., 82' Guidone
(S) Teramo - Pontedera 2-0 39'
Lapadula (T), 75' Lapadula (T) Tuttocuoio
- Lucchese 2-1 37'
Espeche (L), 67' Cherillo (T), 78' Deiola (T)
• 25
APRILE 2015 Pistoiese-Gubbio,
la sfida ad alta tensione: ci si gioca una fetta
di salvezza. Le ultime news
Partita
elettrizzante, delicata, per entrambe le squadre.
Pistoiese-Gubbio a tre giornate dalla fine è
una sfida che potrebbe condizionare la zona salvezza
in questo rush finale. Dal canto suo il Gubbio si
è preparato lontano da occhi indiscreti nel
ritiro di Roccaporena (nei pressi di Cascia) già
da giovedì. Un ritiro che in passato ha portato
dei benefici perchè fu scelto anche da Torrente
nella magica cavalcata verso la serie B.
Un Gubbio che ha due risultati su tre (visto che
la Pistoiese si trova un punto sotto in classifica)
ma è chiaro che è vietato assolutamente
perdere perchè la situazione potrebbe diventare
molto pericolosa. Rossoblù senza l'infortunato
Domini e senza lo squalificato Regolanti. Non sono
al meglio delle condizioni Loviso, Manganelli, Galuppo
e Tutino, ma saranno regolarmente della partita.
Il trainer rossoblù Acori adotterà
il consueto assetto (4-1-4-1), salvo sorprese o
degli stravolgimenti. Quindi Iannarilli va in porta. Quartetto
difensivo basato sul terzino destro Luciani, i due
centrali Manganelli (o Lasicki) e Galuppo, e dal
terzino sinistro D'Anna. Loviso davanti alla difesa
come playmaker. Quartetto di centrocampisti con
Mancosu che fungerà da ala destra, il duo
di mediani centrali Guerri e Casiraghi, e Tutino
(o Vettraino) come ala sinistra. Come centravanti
andrà Cais. Arbitra l'incontro il signor
Paolo Formato di Benevento: sarà coadiuvato
dagli assistenti di linea Oreste Muto di Torre Annunziata
e Lucia Abruzzese di Foggia. I precedenti tra le
due squadre parlano che non c'è stata mai
una vittoria del Gubbio a Pistoia: sono venuti fuori
due pari e due sconfitte. In casa Pistoiese la partita
è fondamentale per il proseguo: infatti la
società arancione ha abbassato i biglietti
della curva a 5 euro per portare più gente
possibile allo stadio. Inoltre il tecnico Stefano
Sottili dovrà fare a meno degli squalificati
Di Bari e Falasco. Questo il probabile undici titolare
con il modulo 4-3-3. Matteo Ricci in porta. Quartetto
difensivo formato sull'asse Golubovic, Piana, Luca
Ricci e Frascatore. Trio di centrocampo con Calvano,
Mungo e Vassallo. Tridente d'attacco formato da
Falzerano, Romeo e Piscitella.
• 24
APRILE 2015 Roselli:
"La Coppa? Molto bello! E a Gubbio? Dico...".
Gubbio a Roccaporena senza Domini
Una
vittoria storica per il Cosenza che si aggiudica
la Coppa Italia di Lega Pro. Per la prima volta
una squadra calabrese ci riesce e lo fa davanti
ad oltre ottomila spettatori battendo per 1-0 il
Como nella gara di ritorno. L'allenatore è
Giorgio Roselli, tecnico del Gubbio da gennaio a
giugno 2014. E noi gli chiediamo subito:
che sensazione ha provato? "É stata
una cosa molto bella. A fine ottobre ho fatto questa scelta:
c'era
una situazione veramente drammatica a Cosenza, ma
questa voglia di poter fare qualcosa di buono e
questo entusiasmo di piazza come pubblico, mi ha
dato lo slancio per provare questa ennesima
scommessa difficile.
Ma è anche vero che nel nostro lavoro i traguardi
si possono raggiungere anche rischiando qualcosa.
Ero in contatto con alcune squadre buone
del nord, ma era una sfida questa che non avevo
mai fatto (non avevo mai allenato al
sud) e appena mi è capitata ho preso al volo
l'occasione: ne sono molto contento".
Il Ds del Cosenza, Mauro Meluso, ha elogiato
molto il lavoro di Roselli. Lusingato? "Non
è stato facile. Ho preso una squadra in crisi
da una decina di partite, più che altro in
crisi di identità e di punti, che si trovava
al penultimo
posto in classifica in una piazza come Cosenza. Al sud è così: da
calciatore sono stato tra Bari e Taranto, quindi
sono consapevole cosa significa: quando le cose
non vanno bene si rischia seriamente che le cose
poi vanno peggio. Mentre quando le cose vanno bene
possono andare sempre meglio perchè si vive
in ambienti dove c'è questo modo di tifare
particolare anche durante la settimana negli allenamenti.
Ma sono stato fortunato: mi è stata data
subito una fiducia preventiva che mi
ha dato un grande coraggio. Negli ultimi tre mesi
dopo il mercato invernale si è formato un
gruppo granitico, fantastico e la squadra va in
campo con una forza mentale che può giocarsela
con chiunque. Non a caso abbiamo scalato molte posizioni
in classifica (ora al nono posto ndr) e non si perde
da dieci gare". Nel Cosenza gioca Gianluca
De Angelis, ex Gubbio. Un giudizio? "É
un ragazzo fantastico. Quando
sono arrivato era reduce dal terzo crociato. Siamo riusciti a portare De Angelis
e Cesca in buone condizioni, e da tre
mesi a questa parte (un po' dovuto per la squalifica di
sei giornate
di Cori e Calderini doveva andare via) loro due hanno preso il pallino
e non lo hanno più lasciato". Differenze
tra il girone C rispetto agli altri? "Sento
parlare di differenze, ma il
calcio è sempre uguale. Più che altro
ci sono delle peculiarità: nel girone B giocano
tanti giovani, nel girone A abbastanza mentre nel girone
C non ci sono giovani. Pertanto non è un
discorso di qualità ma di ambienti: nel
girone C c'è più esperienza e personalità.
Solo il Melfi utilizza la formula
dei minutaggi giovani, le altre 19 non la usano".
Un'ultima domanda, forse provocatoria: a Gubbio
il trainer Roselli è stato scaricato troppo
presto? "Non penso. In primo luogo stava
cambiando la società. Ho avuto un ottimo rapporto
con il presidente Fioriti e con il diesse Giammarioli,
mentre l'attuale presidente Notari non l'ho nemmeno
conosciuto. Ovviamente Notari avrà fatto
le sue scelte. Ho pregi e difetti, ma sono schietto
e dico: sicuramente non sarei rimasto. Cioè?
Io sono di casa a Gubbio, i miei nonni sono di Gubbio
e di Mocaiana, perciò mi piaceva l'ambiente di Gubbio.
Ma sono consapevole che non si può
lavorare in una situazione che non conosci. Con
tutta onestà non sarei rimasto per un motivo:
perchè
non conoscevo le basi sulle quali ripartire".
Il Gubbio è partito giovedì sera per
il ritiro di Roccaporena (Cascia): assente solo
Domini per infortunio. Domenica non c'è nemmeno
Regolanti, squalificato. Acciacchi per Manganelli
e Loviso, ma sono nel gruppo.
• 23
APRILE 2015 Falzerano:
"Chi avrà più fame, la spunterà:
Gubbio dinamico, ma noi vogliamo vincere..."
É
l'ex di turno e domenica la partita è cruciale
per la salvezza. Sentiamo allora il parere di Marcello
Falzerano, attaccante della Pistoiese, tra l'altro
ex rossoblù: ha vestito la maglia del Gubbio
nella passata stagione da gennaio a giugno 2014.
Partiamo proprio dal match di domenica. Che gara
sarà? "Lottiamo tutte e due per lo
stesso obiettivo, c'è un solo punto di differenza
tra di noi. Credo che verrà fuori una partita
bella da vedere. Però è chiaro che noi vogliamo vincere". Rispetto all'andata è
una partita totalmente diversa. Gubbio e Pistoiese
si trovavano quasi a ridosso dei playoff e invece
oggi si trovano in lotta per la salvezza. Conosciamo
i problemi del Gubbio, mentre quelli della Pistoiese?
"A dir la verità non riusciamo a
spiegarcelo tutto questo calo. Nel
calcio capitano le annate con degli alti e bassi,
anche se spesso non sono così drastici. Che
dire: speriamo di avere ancora del tempo per recuperare".
Alla Pistoiese mancherano due calciatori importanti
per squalifica, Di Bari e Falasco al centro della
difesa. Questa cosa vi sta preoccupando? "Sicuramente
sono delle assenze importanti. Ma ogni domenica
in qualche reparto c'è sempre qualcuno che
sta poco bene, oppure è diffidato o squalificato,
e quindi ci siamo abituati. Ma faremo di tutto per
fare bene". Del Gubbio invece cosa teme?
"Trovo che sia una squadra dinamica, come
noi più o meno. Secondo me sarà una
gara con ritmi molto alti, anche se questo aspetto
un po' mi preoccupa perchè farà caldo.
Ma chi avrà più fame in campo alla
fine la spunterà". La Pistoiese
non ha alternative, vuole solo vincere: giusto?
"Esatto. Poi andiamo a Ferrara, non si
sa come ne usciremo e di seguito in casa con il
Savona. Beh, noi dobbiamo vincere tutte e due le
partite in casa con Gubbio e Savona. Inoltre dobbiamo
sperare anche negli altri risultati che ci siano
favorevoli". Abbiamo letto le dichiarazioni
sia del presidente Ferrari, sia del diesse Ricci
(da Pistoiasport.com): la partita di domenica è
decisiva e si vuole battere il Gubbio. Inoltre la
società ha deciso di abbassare il costo
dei biglietti della curva nord a 5 euro. Per voi
è la gara della vita? "Spero
proprio che ci sia tanto pubblico dalla nostra parte
perchè proprio ultimamente è venuto
a mancare. Per noi è molto importante questa
gara ma
credo anche per il Gubbio. Più che di una
partita della vita, la definirei una finale e da
questo momento in poi ci giochiamo tre finali".
Ma ricordiamo che Falzerano ha giocato a Gubbio:
"É stata un'esperienza molto
positiva. Sono arrivato con alcune difficoltà
perchè provenivo da un fallimento (quello
dell'Ascoli). Diciamo che sono riuscito subito a
mettermi in mostra e pure a livello realizzativo
ho fatto dei gol importanti. Anche a livello di prestazioni
ho fatto bene". Ora a Pistoia come si trova?
"Molto bene. Sto bene e infatti
spero che ci salviamo perchè l'anno prossimo
vorrei rigiocarmela qui anche perchè ho un
altro anno di contratto". Ha avuto due
allenatori in questa stagione, prima Lucarelli e
poi adesso con Sottili: un suo giudizio? "Mi
trovavo bene sia prima che adesso. Giocavo sia con
Lucarelli
ed ora con Sottili. Sono contento
e posso solo dire che mi trovo bene". Ma
un pronostico non ce lo fa? "Come no! Metto
1 in schedina". Notiziario. Il Gubbio da
giovedì
sera parte per il ritiro di Roccaporena (nei pressi
di Cascia).
• 22
APRILE 2015 Bisoli:
"Già si diceva: ormai siamo salvi.
Ma il calcio è questo, mai rilassarsi. Pregi
e difetti..."
Presente
al "Barbetti" per vedere Gubbio contro
Santarcangelo. D'altronde ci sono due suoi figli
che giocano proprio nel girone del Gubbio: sono
i centrocampisti Dimitri (gioca con il Santarcangelo)
e Davide (che milita tra le fila del Forlì).
Stiamo parlando dell'allenatore Pierpaolo Bisoli,
ex tecnico di Cagliari, Cesena e Bologna. Prima
domanda: che partita ha visto domenica scorsa? "É
stata una gara delicata per entrambe perchè
si giocavano una fetta della salvezza. Chi vinceva
poteva essere quasi al sicuro. C'è stata
tanta tensione in campo. La partita è stata
vissuta su dei grandi episodi. Il primo episodio
è stato a favore del Gubbio (tiro di Casiraghi
ndr) dove Nardi ha fatto una grande parata. Il secondo
episodio stava facendo svoltare la partita in favore
del Santarcangelo: il rigore di Guidone. Credo che
poi i romagnoli non hanno avuto la forza di raddoppiare
dove hanno costruito due occasioni importanti. Così
il Gubbio ci ha creduto nel pareggio e credo che
alla fine il risultato è giusto. É
stata una partita molto difficile per entrambe nell'interpretarla
perchè sapevano che la posta in palio era
molto alta". Ha visto altre partite del
Gubbio, che idea si è fatto? "Diciamo
che c'è stato un momento dove si trovava al riparo
da certe situazioni. Infatti dopo la partita vinta
contro il Forlì tutti dicevano: ormai siamo
salvi, sentivo lì. Invece il calcio è
questo: non ti puoi rilassare un momento perchè
poi si torna nella bagarre. Nelle ultime partite
il Gubbio ha avuto un po' di problemi: possiede
dei calciatori esperti con alcuni giovani che devono
capire che la Lega Pro è diversa dalla Primavera.
Inoltre per concludere dico che il Gubbio sta facendo un
campionato in cui pensava di salvarsi prima e invece
adesso si trova invischiato nella zona retrocessione
in pieno". Nello specifico: un pregio e
un difetto di questo Gubbio? "Ma da fuori
è sempre difficile giudicare. Nonostante
ciò, sono convinto che questa squadra gioca
sempre con la consapevolezza che possiede un calciatore
come Loviso che per la categoria è molto
importante: cerca sempre di giocare questa palla
a terra, alla lunga tutto ciò può
essere un pregio ma anche un difetto in questa categoria.
Mentre il difetto più grande mi sembra che la squadra
sia poco fisica e vedo anche
poca cattiveria". Ha due figli che giocano in
Lega Pro, un suo giudizio? "Provengono da due
campionati differenti. Il Forlì era partito
con altri presupposti ma con il cambio di allenatore
è cambiato il passo: mister Firicano ha fatto un
buon lavoro e ha racimolato molti punti ultimamente.
Mentre il Santarcangelo con l'arrivo di Cuttone
si è rimesso in carreggiata: è difficile giocare
contro di loro perchè sono ben organizzati.
Spero che si salvino tutte e due: conosco i due
allenatori oltre che ci giocano i miei figli. Dimitri
da tre anni gioca in questa categoria, ormai è
pronto per andare a provare con una squadra di serie
C importante o addirittura in serie B. Parlo da
allenatore e non da genitore. Davide invece era
partito con la Berretti e adesso è stato bravo a conquistarsi la fiducia del
suo nuovo allenatore: ha esordito lì a Gubbio
e secondo me ha fatto anche una buona partita, a
mio avviso ha ampi margini di miglioramento e l'ideale
è restare lì a Forlì".
Parliamo adesso proprio di Pierpaolo Bisoli con
esperienze su panchine importanti: il momento più
bello e più brutto da tecnico? "Il
più bello quando vinci dei campionati o prendi
una squadra ultima che poi passa ai playoff (Cesena
ndr). Ricordo tutte le mie avventure con entusiasmo,
compresa quella di Foligno. Per quanto riguarda
il rammarico più grande è che non
mi hanno dato il tempo necessario a Bologna e a Cagliari:
sono dell'idea che si poteva fare qualcosa di importante".
Ora, cosa attende dalla finestra? "Aspetto,
pronto per ripartire con una società
che ha voglia di progettare qualcosa. Negli ultimi
cinque anni ho vinto due campionati di B e mi sono
salvato. Il campo ha parlato ed io sono pronto".
• 21
APRILE 2015 L'editoriale.
É bagarre salvezza con 7 squadre in 2 punti.
E il Gubbio, quanti punti mangiati!
Se
vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno? Un
pareggio che evita la quarta sconfitta consecutiva.
La squadra contro il Santarcangelo ha reagito, rispetto
alle tre precedenti prestazioni indecorose. In fin
dei conti la squadra ha creato gioco e occasioni,
rispetto alle precedenti partite dove non si tirava
quasi mai in porta. La squadra adesso ha capito
che non si può cullare sugli allori e quindi
per raggiungere la salvezza ci vuole ardore agonistico,
grinta e cattiveria, credenziali che finalmente
si sono riviste nella partita di domenica. E il
solito portiere Iannarilli in tre circostanze ha
salvato praticamente il risultato. Se invece vogliamo
vedere il bicchiere mezzo vuoto? Con un pareggio
la classifica si è mossa ma la distanza dalla
zona playout si è assottigliata ulteriormente:
a 270 minuti dalla fine la zona calda della classifica
si trova ad un solo punto di lunghezza e nel giro
di due punti ci sono ben sette squadre in lotta
per evitare i playout. Per la precisione ci si trovano
Carrarese
(a 41 punti), Grosseto, Gubbio, Santarcangelo, Prato
(40 punti), Forlì e Pistoiese (39 punti).
La squadra non riesce a finalizzare le occasioni
create: in successione Regolanti, Casiraghi e Tutino
si sono mangiati dei gol praticamente fatti. Soprattutto
il centravanti Regolanti non segna dal 25 gennaio
(1-1 contro il Pisa), cioè in pratica da
1192 minuti. E pure l'ala sinistra Tutino non sembra
nè a suo agio nè nella giusta condizione:
un pesce fuor d'acqua pure contro il Santarcangelo:
l'unica partita dove ha fatto la differenza è
stata quella in casa contro l'Ascoli dove ha realizzato
l'unico gol stagionale in maglia rossoblù.
Per non parlare poi che l'attacco eugubino non segna
da 373 minuti. Inoltre una considerazione che
avevamo scritto in un editoriale datato il 6 aprile
(basta scrutare l'archivio news). Dicevamo: "Quei
cross lanciati nel deserto". Forse avevamo
ragione perchè il centrocampista Simone Guerri
dopo la partita contro il Santarcangelo ha specificato
a chiare lettere: "Non capisco veramente
cosa succede: Luciani spesso effettua dei cross
in area invitanti, però nessuno raccoglie
il suo invito andando sul primo palo e nemmeno sul
secondo palo. Questa cosa mi fa molto arrabbiare".
Mentre nelle altre squadre notiamo che i cross sulle
fasce difficilmente vanno nel vuoto: c'è
sempre qualcuno, o un uomo d'area di rigore, che
si fa trovare pronto per il tap in vincente. Ma
per concludere fa scalpore quanti punti si è
mangiato il Gubbio dalla partita di andata proprio
contro il Santarcangelo. Come si può ben notare nelle ultime 19 gare
il Gubbio è passato da un solo punto di distanza
dai playoff (il 7 dicembre 2014) ad un solo punto
di distanza dai playout: una discesa di sette posizioni.
Mentre in questo lasso di tempo il Gubbio è
stato scavalcato da ben cinque avversarie (Ancona,
Tuttocuoio, Spal, Carrarese e Lucchese) edè
stato raggiunto da tre squadre (Grosseto, Prato
e Santarcangelo). Grande exploit della Lucchese
(di Galderisi) che si trovava in piena zona playout,
invece ora è distante di 8 punti dalla zona
calda della classifica. Un grande balzo in avanti anche
della Spal che si trovava nei bassifondi della classifica
mentre ora ha raggiunto il quarto posto al fianco
del Pisa. In 19 giornate la formazione di Acori
si è fatta mangiare ben 13 punti dal Santarcangelo,
9 punti dal Prato, 7 punti dalla Carrarese, 5 punti
dal Forlì e un punto dal Grosseto. Ci riferiamo
alle squadre che sono ancora in lotta per l'obiettivo
della salvezza. Ha fatto peggio solo la Pistoiese,
sulla quale i rossoblù hanno guadagnato un
punto. Ma domenica c'è lo scontro diretto
a Pistoia. Da non fallire. (Editoriale Direttore
Gubbiofans.it)
• 19
APRILE 2015 Galuppo:
"Siamo vivi". Guerri: "Eravamo
presuntuosi". Acori: "C'è
da soffrire, siamo pronti"
Un
pareggio che sa di brodino. Si cercava la vittoria
ma è ancora rimandata. E alla fine ci si
può pure acconterare di un pareggio visto
come si era messa la partita. Adesso è bagarre
per la salvezza e la zona playout ora è distante
solo un punto. Tuttavia il tecnico Leonardo Acori
ostenta fiducia: "Bella reazione. Abbiamo
trovato un Santarcangelo messo bene in campo. Ma
noi abbiamo creato delle occasioni con Regolanti,
Casiraghi e Tutino ma in queste circostanze ci è
mancata la furbizia. C'è da soffrire ma siamo
pronti a soffrire. Loviso mi ha salvato la panchina?
Credo che ha salvato il Gubbio. La squadra ha dimostrato
attaccamento ai colori sociali. Forse all'inizio
c'è stata troppa tensione, ma finalmente
ho rivisto il Gubbio che conoscevo e che ultimamente
si era smarrito. Abbiamo ritrovato la giusta condizione
fisica e psicologica". Il presidente Sauto
Notari è sintetico: "Per fortuna
ho visto una squadra che ha reagito. Sono fiducioso.
Mi aspetto che il pubblico ci stia vicino pure a
Pistoia. Però vorrei rivedere subito in campo
Marchionni: è un calciatore troppo importante
e deve giocare pure con una gamba sola".
Tocca al difensore Alberto Galuppo: "Abbiamo
dimostrato assolutamente che non siamo morti. Siamo
andati sotto, ma poi ci abbiamo messo il cuore.
Non abbiamo fatto un bel gioco però abbiamo
aggredito. Peccato che in attacco dobbiamo essere
più incisivi". La palla passa poi
al centrocampista Simone Guerri: "Dovevamo
vincere, ma il Gubbio ha dimostrato che è
vivo. Anche se non capisco perchè nella fase
di gioco quei tanti cross calciati in area da Luciani
non vengono raccolti da nessuno nè sul primo
nè sul secondo palo. Tuttavia adesso c'è
quella convizione che ci mancava prima. Cosa intendo
dire? Prima eravamo presuntuosi a livello di inconscio.
Ci abbiamo sbattuto la testa e abbiamo capito. Diciamo
che per un periodo si era staccata la spina. Ora
è stata riattaccata". Si conclude
con il tecnico del Santarcangelo, Agatino Cuttone,
che dice: "Risultato giusto, anche se sono
state decisive alcune parate di Iannarilli su Berardino,
Guidone e Obeng. Siamo partiti bene nella fluidità
della manovra ma poi siamo calati perchè
abbiamo subito la stanchezza del turno giocato di
mercoledì a Pistoia. Il Gubbio l'ho visto
bene nell'atteggiamento, anche se ha commesso tanti
errori nel palleggio. Tuttavia mi auguro che raggiungano
la salvezza entrambe le squadre, sia il Gubbio che
il Santarcangelo". Intanto abbiamo inserito
le foto di Gubbio e Santarcangelo (18 immagini),
presenti sia in homepage che nella nostra fotogallery.
Le foto sono di Simone Grilli per studio Gavirati.
• 19
APRILE 2015 Gubbio
che riacciuffa il Santarcangelo (1-1). Tutto su
rigore: apre Guidone, chiude Loviso
Gubbio
contro il Santarcangelo, di domenica, fischio d'inizio
alle ore 14:30. La curva rossoblù per protesta
espone gli striscioni alla rovescia. L'allenatore
Acori opta per il consueto 4-1-4-1. Il tecnico ospite
Cuttone invece schiera il 4-3-1-2. Al 2' Loviso
pennella una punizione in area, tiro volante di
Mancosu di destro, palla che si infrange sull'esterno
della rete. Al 5' Luciani per Mancosu a destra che
crossa in area radente, Regolanti ci prova di destro
ma manca il bersaglio: palla che si perde sul fondo.
Al 13' cross pericoloso da destra di Luciani in
area, Regolanti manca la conclusione, ma c'è
Casiraghi che calcia di destro però tira
centrale da pochi passi, così Nardi si salva
in tuffo in uscita. Al 14' punizione al limite calciata
con il piede sinistro da Falconieri: palla a girare
che supera la barriera e lambisce il palo. Al 38'
tiro fulmineo di Berardino dal limite di sinistro:
palombella insidiosa con la palla a scendere che
costringe Iannarilli a volare e togliere le ragnatele
dal sette. Al 42' colpo di scena, con il calcio
di rigore per gli ospiti per un presunto fallo di
D'Anna che sembra appoggiarsi su Guidone: lo stesso
Guidone dal dischetto non sbaglia e insacca la palla
in rete. Si va alla ripresa. E il Gubbio ci prova
subito. Al 46' Loviso pennella in area una punizione,
Tutino davanti alla porta ha l'occasione ghiotta
sul destro ma calcia alto. Subito dopo, al 47',
Guerri serve in area Casiraghi che calcia con prontezza
di sinistro da posizione defilata: Nardi vola e
si salva in tuffo. Al 60' cross insidioso da sinistra
di Rossi in area, Guidone calcia a botta sicura
di destro a pochi passi dalla porta, Iannarilli
è super e si salva con i piedi in calcio
d'angolo. Al 64' Obeng si gira bene in area, Iannarilli
in tuffo salva in corner. Al 73' ci prova Luciani
dal limite, ma il tiro è telefonato: para
Nardi. Al 74' rigore per il Gubbio per fallo in
area di Capitanio su Cais. Finisce in parità.
Ma la vittoria è ancora rimandata. Tabellino:
Gubbio - Santarcangelo (1-1): Gubbio
(4-1-4-1): Iannarilli; Luciani, Manganelli, Lasicki,
D'Anna; Loviso; Mancosu (65' Cais), Guerri, Casiraghi, Tutino
(83' Vettraino);
Regolanti. (A disp.: Citti, Rosato, Lasicki, Esposito,
Castelletto). All. Acori. Santarcangelo
(4-3-1-2): Nardi; Traore, Olivi, Capitanio, Rossi;
Obeng, Taugourdeau (88' Possenti), Bisoli; Berardino
(65' Graziani); Falconieri (79' Radoi),
Guidone.
(A disp.: Lombardi, Cola, Ballardini,
De Respinis). All. Cuttone. Reti:
42' Guidone (S) rigore, 75' Loviso (G) rigore. Arbitro: Lanza
di Nichelino (Pagnotta di Nocera Inferiore e Sechi
di Sassari). Ammoniti: Galuppo, Tutino e
Regolanti (G); Traore
e Taugourdeau (S). Spettatori: 1100 circa
(721 abbonati); di cui una trentina di Santarcangelo. Risultati:
Trentacinquesima Giornata - Girone B - Lega Pro: Ascoli
- Carrarese 3-2 7'
Gherardi (C), 27' Belcastro (C), 39' Addae (A),
83' Perez (A), 93' Altinier (A) Gubbio - Santarcangelo
1-1 42' Guidone (S) rig., 75' Loviso (G) rig. L'Aquila
- Forli 0-2 18'
Docente (F), 74' Melandri (F) Lucchese - Ancona
0-2 38'
Cognigni (A), 56' Bacchetti (A) Pisa - Pistoiese
4-2 21'
Mungo (Pt), 34' Mandorlini (Pi), 61' Floriano (Pi),
80' Arrighini (Pi), 84' Coulibaly (Pt), 92' Ricciardi
(Pi) Pontedera
- Pro Piacenza 2-1 17'
Luperini (Po), 29' Matteassi (Pr), 43' De Cenco
(Po) Prato - Teramo 1-0 38'
Urso (P) San Marino - Grosseto 1-1 52'
Bationo (S), 77' Torromino (G) rig. Savona - Reggiana
1-0 55'
Marconi (S) Spal - Tuttocuoio 3-1 22'
Togni (S), 53' Finotto (S), 60' Gasparetto (S),
78' Colombo (T) rig.
• 18
APRILE 2015 Gubbio,
la partita più importante della stagione.
Con il Santarcangelo è vietato sbagliare...
Gubbio,
ecco la partita più importante della stagione.
Senza sè e senza ma. Rossoblù che
domenica 19 aprile affrontano nello scontro diretto
il Santarcangelo che si trova a pari punti proprio
con il team eugubino. Una partita delicatissima
e importantissima. Lo sa bene pure il trainer dei
rossoblù Leonardo Acori che non fa giri di
parole: "Faremo di tutto per vincere. Partita
importante che ci deve permettere di toglierci da
una situazione difficile. Questa partita può
determinare una svolta cruciale. Ed ora non possiamo
permetterci di rovinare tutto con le nostre mani.
Siamo consapevoli che il Santarcangelo vuole vincere,
ma pure noi. Qualche dubbio di formazione? Nessun
ballotaggio, ho già in mente chi scenderà
in campo. A parte Domini che non è stato
convocato perchè ha un problema di pubalgia
e Marchionni che ormai è fuori da tempo ma
potrebbe rientrare dalla prossima settimana, per
il resto stanno tutti bene e sono vogliosi di fare
un match all'insegna dell'aggressività".
Insomma, gli undici iniziali sono pressochè
fatti. Modulo 4-1-4-1. Iannarilli in porta. Quartetto
difensivo basato su Luciani, Manganelli, il rientrante
Galuppo e D'Anna. Loviso playmaker. Quartetto di
centrocampisti con Guerri e il rientrante Casiraghi
al centro, Mancosu come ala destra e Tutino come
ala sinistra. Di punta invece è stato confermato
Regolanti. Il tecnico Leonardo Acori ha convocato
venti calciatori: Bentoglio, Cais,
Caldore, Casiraghi, Castelletto, Citti,
D'Anna, Esposito, Galuppo, Guerri, Iannarilli, Lasicki,
Loviso, Luciani, Mancosu, Manganelli, Regolanti,
Rosato, Tutino e Vettraino. Si gioca alle ore 14:30.
• 17
APRILE 2015 Rientra
Galuppo e Marchionni out. E lo stato di forma
delle pretendenti alla salvezza...
Domenica
si gioca una partita importantissima per il Gubbio.
Scontro diretto contro il Santarcangelo che potrebbe
decidere le sorti di questo campionato. Una vittoria
potrebbe portare lo slancio verso la salvezza, una
sconfitta potrebbe rivelarsi pericolosa verso il
baratro. All'andata a Santarcangelo (il 7 dicembre)
fu raggiunto il picco stagionale con la vittoria esterna
sui romagnoli per 2-0 (reti di Casiraghi e Domini).
Infatti la formazione di Acori si trovava a quota
25 punti (dopo 16 giornate), ad un solo punto di
distanza dai playoff e il Teramo aveva appena un
punto in più del Gubbio (con 26 punti);
adesso gli abruzzesi sono in testa alla classifica
con 68 punti (+29 del Gubbio). Ma ora la musica
è totalmente cambiata. Rossoblù a
sole due lunghezze dai playout. E se non ci fossero
state le penalizzazioni in questo torneo, a questo
punto il Gubbio si ritroverebbe ad un solo punto
di distanza dai playout: vedi Pro Piacenza (con
un -8 in classifica) che si ritroverebbe a quota
38 punti, anzichè 30. La notizia lieta proviene
dagli infortunati: il difensore Galuppo è
tornato nel gruppo e potrebbe partire subito titolare.
In effetti il tecnico Acori negli allenamenti ha
provato il consueto 4-1-4-1 con questo quartetto
difensivo: Rosato, Lasicki, Galuppo e D'Anna. I
sacrificati di turno potrebbero essere Luciani e
Manganelli. Come playmaker davanti alla difesa è
stato provato il solito Loviso. Quartetto di centrocampo
con Guerri e il rientrante Casiraghi al centro,
ai lati l'ala destra Mancosu e a sinistra Tutino.
Di punta si è optato per Cais. Opzione non
da escludere, ma così facendo potrebbe finire
in panchina Regolanti. Ancora out il solito Marchionni,
esterno sinistro, che ha subito uno strappo e difficilmente
potrà recuperare per la fine del campionato.
In casa Santarcangelo, il tecnico Cuttone potrebbe
riproporre invece il consueto 4-3-1-2 ma è
probabile che venga effettuato un turn over, come
del resto ha evidenziato nell'intervista al nostro
portale di ieri dallo stesso allenatore dei romagnoli.
In porta va Nardi. Quartetto difensivo basato su
Traorè (o Adorni), Olivi, Capitanio e Rossi.
Trio di centrocampo con Bisoli, Obeng e Garufi.
Graziani farà il trequartista a supporto
del duo d'attacco Falconieri e De Respinis (o Guidone).
E da quando il tecnico Agatino Cuttone è
alla guida del Santarcangelo (dal 17 dicembre),
i romagnoli hanno ottenuto 27 punti in 17 partite.
Ma per la corsa alla salvezza c'è un InfoGrafica
che ci è stata inviata dal collega Alessandro
Benigni di Pistoiasport.com.
E il trend delle ultime dieci giornate delineano
lo stato di forma delle ultime classificate. Le squadre
più proficue sono Santarcangelo e il San
Marino che hanno ottenuto 13 punti in dieci gare.
Seguono la Pistoiese e il Prato con 12 punti. Uno
scalino più sotto il Pro Piacenza con 11
punti. Mentre Gubbio, Forlì e Savona invece
si trovano in coabitazione al penultimo con appena
9 punti racimolati nelle ultime dieci partite. Chiude
la classifica il Grosseto con 8 punti. Per vedere
l'intera rubrica curata da Alessandro Benigni.
Brevi notizie. Gennaro Tutino (classe '96) è
stato convocato dal Ct Pane per uno stage nazionale
dal 19 al 22 aprile con la Nazionale Under 19. Provino
con la Roma per il giovane portiere Michele Monti
('99).
• 16
APRILE 2015 Cuttone:
"Sarà una gara all'insegna della
preoccupazione. A Gubbio vogliamo fare risultato"
Si
è giocato l'ultimo recupero (mercoledì):
la gara Pistoiese-Santarcangelo si è conclusa
sullo 0-0. Con questo risultato entrambe le squadre
raggiungono il Gubbio in classifica (a quota 39
punti), pure al fianco del Grosseto. E domenica
c'è Gubbio-Santarcangelo. Ne parliamo direttamente
con il tecnico del Santarcangelo, Agatino Cuttone
(ex rossoblù), reduce proprio da questo pareggio
di Pistoia. Dice: "Sono soddisfatto del
risultato, un po' meno per quello che abbiamo fatto
nel primo tempo perchè a mio avviso abbiamo
subito troppo sugli esterni, l'uno contro uno sia
con Falzerano che con Piscitella. Solo i primi dieci
minuti bene, poi ci siamo troppo allungati e abbiamo
rischiato di subire gol. Invece nel secondo tempo
la squadra ha giocato come avviene spesso con personalità
nel palleggio e forse meritavamo anche qualcosa
in più. Negli ultimi dieci minuti le squadre
erano molto stanche, complice un grande caldo. Giusto
alla fine lo 0-0". Da quando
Cuttone è alla guida dei romagnoli c'è
stato un grande balzo in avanti (sono usciti dai playout)
ed ora ci sono ben quattro squadre appaiate con
il Gubbio. Perciò domenica che match può
venire fuori? "Secondo me potrebbe venire
fuori una partita all'insegna della preoccupazione.
Bisogna guardare anche i risultati delle altre squadre
in classifica. La mia squadra cercherà sicuramente
di portare a casa un risultato positivo da Gubbio
perchè è vitale per noi e lo stesso
discorso vale per il Gubbio. Ci sono tanti scontri
diretti per cui tutto diventa difficile".
Fare risultato significa che il Santarcengelo vuole
vincere? "Ma noi cercheremo di fare la nostra
partita come abbiamo sempre fatto sia in casa che
fuori. Adesso la squadra ha una fisionomia, un'identità
precisa e c'è una serenità di gruppo
molto importante. Soprattutto c'è convinzione
e un impianto di gruppo molto forte. Abbiamo fatto
un girone di ritorno di rincorsa e pertanto non
dovremo perdere le nostre caratteristiche".
Con lei ci sono due ex rossoblù, Traorè
e Falconieri, un giudizio? "Oggi (con la
Pistoiese ndr) hanno giocato ma può essere
che domenica li faccio riposare. Ho calciatori straordinari
perchè proprio in questa partita ho cambiato
cinque calciatori rispetto la partita di Piacenza
ma siamo stati all'altezza sotto l'aspetto fisico,
tecnico e tattico. Falconieri e Traorè stanno
facendo bene, ma non solo loro due: ribadisco, questo
è un gruppo solido, compatto e tutti si aiutano".
Ora Cuttone sta usando il 4-3-1-2. Pure contro il
Gubbio userà lo stesso modulo? "É
un 4-3-1-2 che si trasforma anche in un 4-3-3. Dipende
come vogliamo giocare in funzione della squadra
avversaria. Probabile che per domenica faremo un
turn over e giocheremo anche in funzione dell'assetto
tattico del Gubbio". Ultima domanda: Cuttone
era a vedere il Gubbio a San Marino, un giudizio?
"Ma è stata una partita di fine campionato
dove c'èra molta preoccupazione da parte delle
squadre. Alla fine è andata meglio al San
Marino con quella palla buttata in avanti con il
gol di Musetti. La partita fino a quel momento era
in pieno equilibrio. Ho visto un buon San Marino
sotto l'aspetto dell'organizzazione, per quanto
riguarda il Gubbio l'ho visto poco incisivo in fase
offensiva. Ma noi conosciamo il valore di Regolanti,
di Tutino, di Mancosu e di Loviso: sono calciatori
per la categoria importanti e temibili".
La gara di domenica può essere decisiva per
la salvezza? "Può diventarlo per
chi non farà risultato, cioè possono
nascere delle problematiche. Anche se questo rush
finale va giocato in fondo". E di Gubbio
che dice da ex tecnico? "Porto il massimo
rispetto di tutti, di chi c'era prima, di chi c'è
ora e di chi ci sarà... ma mi ricordo solo
di Cardini (...)". Intanto il Savona è
stato penalizzato di due punti in classifica: scende
a quota 33.
• 15
APRILE 2015 La
crisi di risultati, il cambio di modulo e la panchina
bollente. L'analisi e la tabella grafica
Adesso
si può dire chiaramente. Il Gubbio è
in crisi. Una crisi che del resto è tangibile
come abbiamo evidenziato nell'ultimo editoriale
snocciolando alcuni numeri: 283 minuti senza gol,
12 punti appena raccolti in 15 partite (nel girone
di ritorno). Una crisi che diventa più marcata
se si evidenziano tutte le problematiche più
nel profondo. Ma preoccupano anche alcune esternazioni
degli addetti ai lavori. Ad esempio sia Marcello
Mancosu che Pietro Manganelli (ala destra e difensore
dei rossoblù) in tv nella trasmissione «Fuorigioco»
di Trg Network lunedì hanno specificato all'unisono:
"Non è un problema nè di impegno
profuso, nè fisico, nè di spogliatoio.
Più che altro è un problema mentale".
Parole che al primo impatto potrebbero essere innocue
mentre in verità sono molto pericolose. Semplice
è il motivo. Se il problema è psicologico
vuole dire che il Gubbio scende in campo con la
paura e se si gioca con la paura non si va da nessuna
parte. Poi nessuno si può meravigliare se
si fanno certe pessime figure pure contro l'ultima
in classifica. Vuol dire che adesso serve una vera
scossa. La reale scossa deve essere data in primis
dall'allenatore (Acori) perchè è lui
il condottiero della nave e deve saper spronare
la squadra: come in una azienda è basilare
la figura del caporeparto perchè deve organizzare
e deve essere capace di gestire al meglio i suoi
operai per rendere fluido ed efficiente il lavoro.
In secondo luogo la scossa deve venire dai calciatori,
in primis dai senatori che ultimamente stanno attraversando
un periodo di grande appannamento: in poche parole
i calciatori più esperti devono saper prendere
in mano la squadra e devono spronare i più
giovani che in questo momento si trovano spaesati
e in balìa degli eventi. Adesso c'è
in gioco la salvezza: ogni alibi o scusanti non
hanno giustificazioni. Si cambia capitolo: parliamo di
tattica. Davvero in pochi si sono accorti
che proprio domenica a San Marino, il tecnico Acori
ha effettuato un cambiamento tattico già
nel primo tempo. All'inizio l'allenatore rossoblù
è partito con il solito 4-1-4-1, ovvero Loviso
a giostrare davanti alla difesa, i soliti due mediani
Guerri e Domini (che sostituiva Casiraghi) con ai
lati Mancosu e Tutino a supporto dell'unico centravanti
che era Regolanti. Precisamente al 25' del primo
tempo si è passati al 4-3-1-2, modulo che
è stato adoperato anche per tutto il secondo
tempo: ovvero Domini è stato avanzato sulla
trequarti come fantasista, a supporto di Tutino
a destra e Regolanti che si è allargato a
sinistra; mentre Mancosu è indietreggiato
a fare la mezzala destra al fianco del playmaker
Loviso che si è portato due metri più
avanti e di Guerri che è stato dirottato
a sinistra.
Un modulo che Acori non aveva mai utilizzato in
campionato. Chissà che lo stesso Acori stia
studiando una variante nell'assetto in queste ultime
quattro gare di campionato. Dulcis in fundo, la questione
allenatore. Quella di Acori è diventata una
panchina bollente. Non succede da oggi, ma succede
dallo scorso 28 febbraio 2015 (dopo la sconfitta
interna con la Carrarese per 2-1). Dopo quella gara
il tecnico di Bastia Umbra aveva rischiato l'esonero
e in verità è stato messo in discussione
in diverse circostanze da quel momento in poi. Una
piccola riflessione: un cambio tecnico ora può
giovare o servire a qualcosa? Diciamo la verità:
non ci crediamo. Anzi crediamo che la nave deve
essere condotta dal suo condottiero che d'altronde
ha permesso
di costruire questa squadra: la salvezza è
ancora alla portata e pensiamo che il Gubbio può
salvarsi. Ma è chiaro che se la nave alla
fine affonderà, ognuno poi si dovrà
prendere le proprie responsabilità.
• 14
APRILE 2015 L'editoriale.
Sul Titano... quel destino strano. Da 283 minuti
senza gol, 12 punti nel ritorno
Gioie
e dolori. Quando c'è stato di fronte il San
Marino spesso sono arrivate delle gioie, per ultima
(scusate il lapsus, per penultima) quella famosa
vittoria nella finale playoff datata 13 giugno 2010
con 2624 tifosi eugubini al seguito che decretò
la promozione in serie C1. Ma in passato ci sono
stati pure dei dolori. Una data su tutte: 20 novembre
1988. Il Gubbio allora allenato da Giampaolo Landi
venne sconfitto proprio a San Marino (per 1-0) con
rete decisiva di Rossi su rigore al 63'. Quel risultato
si rivelò così incredibile che fruttò
ben 4 miliardi 361 milioni e 200 mila lire nella
schedina del Totocalcio: infatti quella gara era
inserita nella schedina e insieme ad altre grosse
sorprese (Milan-Atalanta 1-2; Juventus-Napoli 3-5)
contribuirono a quella vincita record. Morale della
favola: prima di quella partita il San Marino occupava
l'ultimo posto in classifica, mentre il Gubbio era
lanciato nelle prime posizioni in classifica. Lo
strano gioco del destino. Oggi in pratica è
avvenuta la stessa cosa, il fanalino di coda San
Marino sorprende il Gubbio con un secco e meritato
2-0, e mette nei guai il Gubbio che ora si trova
con l'acqua alla gola: la distanza dei playout si
è assottigliata a sole due lunghezze. Una
prova così deludente che ha spiazzato chiunque.
Una partita di una noia mortale. Una partita che
offende proprio il gioco del calcio. E alla fine
ci mancava pure il patatrac. Prima Musetti è
riuscito a deviare di testa in rete (solo e soletto)
un assist di Sensi in area dalla lunga distanza
che poteva sembrare di primo acchito, innocuo. Invece
la difesa eugubina si è fatta trovare completamente
ferma: giocatori immobili come birilli. Poi Sensi
ha indovinato il sette con un tiro chirurgico di
destro vellutato che ha fatto calare definitivamente
il sipario. Due gol che sono arrivati nel giro di
270 secondi. Inconcepibile. Come è inconcepibile
una prova del genere. Manovra macchinosa, un gioco
senza idee, neanche un minimo di ardore agonistico
e quello che preoccupa più di tutto, neanche
un tiro nello specchio della porta nel giro di 90
minuti (più recupero). Si tratta della terza
sconfitta consecutiva dove l'attacco non ha segnato
nemmeno un gol. Infatti il Gubbio non segna con
esattezza da ben 283 minuti. Senza poi dimenticare
che nel girone di ritorno la squadra rossoblù
ha racimolato solo 12 punti in 15 partite che sono
frutto di due vittorie, sei pareggi e sette sconfitte.
In questo lasso di tempo sono state realizzate appena
12 reti in 15 partite mentre sono stati subiti 22
gol. Numeri che piuttosto parlano chiaro e che delineano
una situazione davvero preoccupante. Oltretutto
preoccupa il fatto che la squadra è spenta,
senza mordente, senza grinta, senza quella fame
che invece è basilare quando si lotta per
un obiettivo così importante e delicato.
Pure in città la delusione è palpabile.
Una delusione che sfocia su alcuni punti di riflessione:
la gente si chiede perchè la squadra è
così remissiva nel momento in cui la lotta
si fa agguerrita e soprattutto chiede a gran voce
che la maglia (centenaria) del Gubbio venga onorata
fino allo spasimo. Perchè adesso non ci sono
più vie d'uscita. Se il Gubbio ripete queste
prestazioni, il Santarcangelo domenica se lo mangia
in un sol boccone... (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 12
APRILE 2015 Notari:
"Gubbio a terra e senza gioco: non capisco!".
Acori: "Neanche tre passaggi di fila..."
Gubbio,
che brutto tonfo contro il fanalino di coda San
Marino. Una prova inconsistente, senza mai centrare
lo specchio della porta avversaria. Una prestazione
che provoca la contestazione dei tifosi eugubini
giunti fino a San Marino che aspettano la squadra
all'uscita dei cancelli. Si sono fatti avanti D'Anna,
Iannarilli, Guerri e Loviso davanti ad una cinquantina
di tifosi arrabbiati. Anche il presidente Notari
si è avvicinato per parlare direttamente
con i tifosi. E le sue parole sono taglienti come
non mai. Dopo il match riesce a stento a mantenere
la calma dopo una prestazione che definiamo inqualificabile.
Ai microfoni di Trg Network, il patron Sauro Notari
ha usato queste testuali parole: "Non riesco
proprio a concepire cosa è successo. Ho visto
un Gubbio a terra. I tifosi stanno contestando e
hanno tutte le ragioni. Dobbiamo cercare la soluzione
migliore adesso. Ho parlato alla squadra dopo il
match e qui ci vuole uno scossone importante. Credo
che siamo usciti fuori dal seminato: punto il dito
non solo sui calciatori, ma anche sul mister, e
su tutti. Sono preoccupato perchè ho visto
una squadra senza il gioco, senza nulla. Nemmeno
ai tempi del Semonte mi era capitata una situazione
del genere: la squadra ha sbagliato i passaggi più
elementari, non riesco a capire, ma la squadra è
proprio spenta". Alla domanda incalzante
se adesso la guida tecnica (Acori) è in discussione,
Notari risponde subito con questa frase: "Non
nego che durante la partita nella mia testa sono
passate tante cose in mente. A caldo si fanno tante
riflessioni ma bisogna pensarci bene. A freddo si
può decidere meglio". In sala stampa
si presenta il trainer rossoblù Leonardo
Acori e allarga le braccia: "Non siamo riusciti
a fare tre passaggi di fila. Durante la settimana
la squadra si allena bene e poi la domenica non
riusciamo ad esprimere il nostro potenziale. Adesso
non ci troviamo nelle migliori condizioni a livello
psicologico". É soddisfatto l'allenatore
del San Marino, Fulvio D'Adderio, per la ritrovata
vittoria e afferma in maniera laconica: "Ma
il Gubbio non ci ha mai impensierito. Ci siamo presi
una bella soddisfazione". Intanto abbiamo inserito
le foto di San Marino e Gubbio (12 immagini) che
si trovano nel link sotto la foto in homepage e
nella sezione "fotogallery". Le foto sono
di proprietà di Diego Gasperoni.
• 12
APRILE 2015 Un
San Marino vincente (2-0) contro un Gubbio inconsistente.
Decidono Musetti e Sensi
Gubbio
contro il San Marino di domenica (si gioca alle
ore 18). Il tecnico Acori schiera il 4-1-4-1 con
Tutino e Mancosu sugli esterni. Il tenico sammarinese
D'Adderio invece opta per il 4-3-2-1. La prima azione
degna di nota al 10': cross da destra di Bationo
in area, Musetti devia di testa a rete, la palla
sfila di poco a lato. Parte meglio il San Marino.
Al 15' altro pericolo in area ospite: punizione
vicino alla bandierina del corner di Sensi da sinistra
che pennella in mezzo un pallone invitante dove
giunge Cuffa che di testa in tuffo cerca la porta:
palla che sorvola di poco sopra la traversa. Al
24' ci prova Bationo dal limite, ma il suo sinistro
radente termina a lato di un metro. A questo punto
il tecnico Acori cambia modulo adottando il 4-3-1-2:
Domini viene dirottato a fare il trequartista dietro
alle due punte Tutino e Regolanti, mentre Mancosu
viene impiegato a destra a centrocampo al fianco
di Loviso perno centrale e Guerri a sinistra. Ma
torniamo alla cronaca. Al 35' ci prova direttamente
dai trenta metri su calcio di punizione Cammaroto
ma il suo destro potente finisce a lato deviato
dalla barriera ospite; sugli sviluppi del seguente
corner Bregliano cerca di testa il bersaglio ma
la palla va alta. Al 45' arriva il primo tiro pericoloso
in area locale: Loviso pennella un cross da destra,
Lasicki calcia al volo di piatto destro con la palla
che sorvola di poco sopra la traversa. Ripresa.
Il tecnico Acori riparte con il 4-3-1-2. Al 51'
c'è Loviso che perde palla al limite, così
Cuffa si porta al tiro di destro ma Iannarilli non
si fa sorprendere e para a terra. Al 62' spiovente
invitante da sinistra di D'Anna in area, ma Mancosu
di testa manca il tap vincente: la palla sfila sul
fondo. Al 65' cross da destra di Bregliano, La Mantia
gira di testa e la palla sfiora il montante. Al
73' la doccia gelata: Sensi alza la testa e dalla
trequarti effettua un lancio lungo in area dove
Musetti ruba il tempo alla difesa eugubina e di
testa schiaccia a rete: la palla si insacca a fil
di palo alla sinistra del portiere. Ma il San Marino
trova il raddoppio dopo appena tre minuti (76'):
c'è lo zampino ancora di Sensi che calcia
direttamente in porta una punizione dai venti metri,
con un tiro di destro a girare con la palla che
toglie le ragnatele dal sette. Finisce qui: Gubbio
inconsistente. Tabellino:
San Marino - Gubbio (2-0): San
Marino (4-3-2-1): Caio Secco; Bregliano, Fogacci,
Cammaroto, Paolini; Soligo, Cuffa, Bationo (89'
Magnanelli); Baldazzi (56' La Mantia),
Sensi; Musetti (81' Bangoura). (A disp.: Vivan,
Palazzi, Ferrero, Bangal). All. D'Adderio. Gubbio
(4-1-4-1): Iannarilli; Luciani, Manganeli, Lasicki,
D'Anna; Loviso; Mancosu (71' Castelletto), Guerri
(77' Vettraino), Domini, Tutino;
Regolanti (74' Cais). (A disp.: Citti, Rosato, Caldore,
Esposito). All. Acori. Reti: 73' Musetti
(S), 76' Sensi (S). Arbitro:
Capone di Palermo (Badoer e Tribelli di Castelfranco
Veneto). Ammoniti: Baldazzi, Soligo e Magnanelli
(S). Spettatori: 300
circa (di cui 64 di Gubbio nel settore ospiti). Risultati:
Trentaquattresima Giornata - Girone B - Lega Pro: Ancona
- Prato 1-1 80'
Morbidelli (A), 87' Rubino (P) rig. Forlì
- Pontedera 2-1 27'
Melandri (F), 50' Cappellini (F), 94' Libertazzi
(P) Grosseto
- Ascoli 1-1 76'
Torromino (G) rig., 91' Altinier (A) Pisa
- Spal 0-1 35'
Zigoni (S) Pistoiese
- L'Aquila 3-1 9'
Piscitella (P), 33' Pacilli (A), 75' Falzerano (P),
92' Falzerano (P) Pro Piacenza - Santarcangelo
1-1 39'
Speziale (P), 87' Guidone (S) Reggiana - Carrarese
3-0 57'
Petkovic (R), 86' Ruopolo (R), 90' Giannone (R) San
Marino - Gubbio 2-0 73'
Musetti (S), 76' Sensi (S) Teramo
- Lucchese 4-3 6'
Lapadula (T), 17' Donnarumma (T), 18' Ferretti (L),
24' Lapadula (T), 45' Donnarumma (T) rig., 53' Ferretti
(L), 88' Nolè (L) Tuttocuoio - Savona
3-0 2'
Zanchi (T), 24' Tempesti (T), 79' Cherillo (T)
• 11
APRILE 2015 Out
Marchionni e Casiraghi, e dubbio come esterno sinistro
contro il fanalino San Marino
Gubbio
a San Marino senza Marchionni (infortunato) e Casiraghi
(squalificato). Galuppo è stato invece convocato,
ma torna disponibile in concreto a partire dalla
settimana prossima. Rossoblù che giocano
una partita molto insidiosa. Lo sa bene il trainer
rossoblù Leonardo Acori che specifica nel
pre-gara di sabato: "Partita che vale tantissimo.
Strada facendo ci siamo mangiati dei punti, perciò
è giunto il momento di fare punti e andiamo
a giocarci questa partita a San Marino per vincere.
Un San Marino che è molto insidioso perchè
ha raccolto tra le mura amiche 22 punti su 26 totali.
Ma la squadra sta bene, per noi è una partita
molto importante e quindi mi aspetto che i ragazzi
in campo diano tutto, con intensità e grande
generosità. Questo finale di campionato è
diventato agguerrito: nessuno molla, inoltre a mio
avviso la quota playout si è alzata rispetto
gli altri gironi. Perciò bisogna stare attenti
e fare punti. Incontro il San Marino da ex? Feci
un grande campionato perchè arrivai a ottobre
(2012) e portai la squadra al decimo posto. In settimana
ho provato anche il 4-3-1-2 con Domini dietro alle
due punte, ma alla fine credo che opterò
per il solito modulo. Tutino oppure Vettraino? Mah,
giocherà uno dei due come esterno sinistro".
Detto ciò, la formazione titolare è
pressochè fatta con il consueto 4-1-4-1 come
modulo. Iannarilli in porta. Quartetto difensivo
basato su Luciani, Manganelli, Lasicki e D'Anna.
Loviso farà il playmaker davanti alla difesa.
Quartetto di centrocampisti con Guerri e Domini
al centro, ai lati Mancosu (risolto il problema
alla schiena) fungerà da ala destra mentre
sulla corsia di sinistra sono in ballottaggio Tutino
e Vettraino (in vantaggio il primo per partire dal
primo minuto). E come centravanti si va verso la
conferma di Regolanti. Sono stati convocati venti
calciatori dal tecnico Acori: Bentoglio, Cais, Caldore,
Castelletto, Citti, D'Anna, Domini, Esposito, Galuppo,
Guerri, Iannarilli, Lasicki, Loviso, Luciani, Mancosu,
Manganelli, Regolanti, Rosato, Tutino e Vettraino.
Arbitra l'incontro il signor Andrea Capone di Palermo
che sarà coadiuvato dai guardalinee Nicola
Badoer e Fabio Tribelli di Castelfranco Veneto.
• 10
APRILE 2015 Casoli:
"Quel gol a San Marino, bello ed emozionante:
tanta gente, qualcosa di incredibile"
L'ultima
volta a San Marino. Era il 13 giugno 2010 e il Gubbio
fu seguito da 2624 tifosi eugubini. Era la finale
di ritorno dei playoff.
E quella squadra del trainer Torrente si impose
per 2-0 con le reti di Marotta su rigore procurato
da Casoli e gol del raddoppio dello stesso Casoli,
e così arrivò la conquista della C1.
Ricordiamo tutto con un diretto protagonista, cioè
con Giacomo Casoli, eugubino, che ora si trova al
Como (girone A, Lega Pro). Quali ricordi di quel
fatidico match? "Una giornata direi indimenticabile
per tutti gli eugubini che erano là presenti.
Rimarrà sempre un ricordo speciale. Pure
io nella scorsa stagione sono tornato a San Marino
con la maglia della Cremonese e c'era anche mister
Torrente, poi Pascolini e Mengoni: per noi resta uno stadio diverso dagli altri perchè
era una partita che non si dimenticherà
mai e per me che sono eugubino è stato il
massimo". Degli episodi chiave cosa ricorda?
"Mi ricordo il gol (del 2-0) perchè
ho ancora in mente un flash: appena ho segnato sono
andato ad esultare davanti alla curva ed era qualcosa
di incredibile perchè di Gubbio c'era tantissima
gente. Penso che Gubbio non abbia mai portato tutta
quella gente in trasferta". Ha citato il
gol che fu realizzato in contropiede su assist di
Marotta: ad un certo punto sembrava che calciasse
di destro e invece Casoli ha spiazzato tutti infilando
la palla in rete di sinistro. In pratica cosa è
successo? "Sì, è vero: in
pratica ho notato con la coda dell'occhio che stava
arrivando il difensore (Tafani ndr) e mi sono messo
davanti, così mi è rimasto il sinistro
per calciare e venne fuori una traiettoria molto
precisa". Ad oggi molti dicono che quel
tridente d'attacco, ovvero Casoli, Marotti e Gomez
Taleb, poteva fare bene pure in serie B con il Gubbio.
Si trova d'accordo? "Parlano i numeri: eravamo
una squadra forte. Poi è vero che davanti
nel tridente giocavamo a memoria. Ma senz'altro
fu merito del mister (Torrente ndr) che ci dettava
i movimenti: di sicuro quel tridente nei playoff
fece la differenza. Guarda caso Gomez è in
serie A, Marotta ha fatto gol in giro da qualsiasi
parte". Parlava del tecnico Torrente, perciò
quale era il segreto di quei successi? "Diciamo
che noi eravamo un grande gruppo di bravi ragazzi.
Davamo tutto per il mister, per la gente. Torrente
è un grande allenatore e lo dimostrano i
numeri, a parte la parentesi sfortunata di Cremona
ma bisogna ricordarsi che quando fu esonerato la
Cremonese era già dentro ai playoff. Le motivazioni
talvolta venivano anche da sè perchè vedevi
tutta quella gente che ti seguiva. D'altronde facevamo
un ottimo calcio, giocavamo benissimo e credo che
quel campionato potevamo perderlo solo noi".
Il gol più bello con il Gubbio? "Ricordo
volentieri il gol alla Nocerina (2-0 ndr), però
credo che il gol più bello ed emozionante
è quello segnato per appunto a San Marino
ai playoff. É stato anche il mio ultimo gol
in rossoblù e quindi c'è stata un'emozione
particolare. Ma non dimentico nemmeno il gol al
Fano ai playoff perchè quello si poteva considerare
come un derby". Poi Casoli ha avuto esperienze sia
in serie C1 che in serie B: un piccolo accenno?
"Esperienze direi positive: a La Spezia
ho vinto un campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa;
ad Empoli ho avuto la fortuna di giocare con calciatori
importanti e infatti ora sono in serie A. A Cremona
sono andato per mister Torrente: squadra forte,
ma non è andata benissimo". Ed ora
a Como? "Mi trovo bene, società seria,
siamo un'ottima squadra, però purtroppo nelle
ultime partite c'è stato un po' di appannamento.
Finchè c'è la matematica cerchiamo
di centrare i playoff, ma è dura".
E il Gubbio attuale? "Lo seguo spesso. Conosco
Loviso con cui ho giocato assieme a Cremona. Ho
visto che c'è stato un cambio societario
e si stanno facendo le cose sul serio. La salvezza
è alla portata e pensare Gubbio senza un
campionato professionistico mi sembra irrealistico:
voglio il bene del Gubbio perciò lo spero".
• 09
APRILE 2015 Gubbio,
le ultime cinque tappe da thrilling: il resoconto.
E i risultati dei recuperi del girone
Si
sono giocati due recuperi del campionato di Lega
Pro del girone B. Partiamo prima dalla partita che
interessa di più al Gubbio. La Pistoiese
non va oltre il pareggio contro l'Ancona. In vantaggio
al 25' gli arancioni con un rigore trasformato da
Di Bari. Al 32' i locali sfiorano il raddoppio con
la traversa che viene colpita da Romeo. Ma nella
ripresa arriva il pari marchigiano al 63' con Lisai
di testa, che sfrutta a dovere un assist di Bondi.
Ancora rimandata la vittoria perchè
la Pistoiese non vince dal 22 febbraio scorso (2-1
al Forlì): così la squadra del tecnico
Sottili fa solo un piccolo passo in avanti perchè
resta sempre nei playout raggiungendo il quint'ultimo
posto (a 35 punti) in compagnia del Savona, anche
se i toscani in verità devono recuperare
ancora una partita in casa contro il Santarcangelo
che si giocherà mercoledì 15 aprile.
L'altro recupero infrasettimanale di alta classifica
invece ha visto pareggiare la Reggiana contro il
Pisa per 1-1: apre Misuraca al 72', risponde Petkovic
all' 82'. Tornando al Gubbio
si evidenzia che le ultime cinque giornate che interessano
la formazione di Acori sono da thrilling. Si parte
domenica prossima contro il San Marino (che è
ultimo in classifica), ma la partita come è
facile immaginare nasconde molte (troppe) insidie
per un semplice motivo: sulla carta se arrivano
i tre punti possono sembrare una cosa scontata,
mentre in caso di sconfitta (facendo i dovuti scongiuri)
la situazione si potrebbe deteriorare a livello
psicologico. Pertanto è categorico fare risultato
in terra sammarinese perchè al di là
della classifica, il Gubbio deve fare dimenticare
in fretta ai suoi tifosi la brutta figura rimediata
contro l'Ancona. Fare risultato risulta basilare
anche in virtù del fatto che poi ci sono
due scontri diretti per la salvezza. Domenica 19
aprile infatti sarà ospite in terra umbra
in primo luogo il Santarcangelo che non è
più quello dell'andata (dove il Gubbio si
impose per 2-0), ha scalato posizioni (adesso è
fuori di due punti dai playout) e tra l'altro è
allenata dall'ex tecnico dei rossoblù Agatino
Cuttone. Subito dopo il Gubbio farà visita
alla Pistoiese che è in piena lotta per la
salvezza, come già citato. Poi le ultime
due giornate invece prevedono il match in casa contro
la Pro Piacenza che è impelagata nei playout
e poi si chiude a maggio in trasferta contro il
Grosseto, che in classifica si trova attualmente
un punto sotto al Gubbio (a quota 38 punti). Insomma,
la formazione di Acori da questo momento alla fine
del campionato dovrà affrontare tutte avversarie
che sono in lotta per la salvezza. E da questo momento
in avanti questa squadra ha un'oppotunità
molto ghiotta: dimostrare di sapersi meritare sul
campo la salvezza perchè ormai gli alibi
(o le scuse di rito che ne conseguono) non avranno
più giustificazioni, assolutamente. Notiziario.
Il difensore Galuppo è tornato ad allenarsi
con il gruppo (anche se sta facendo lavoro differenziato),
ma non ce la farà per San Marino: perciò
il suo rientro è previsto per la partita
interna contro il Santarcangelo, salvo colpi di
scena. Ancora out invece l'esterno sinistro Marchionni,
per infortunio. Il centrocampista Casiraghi
è squalificato.
• 08
APRILE 2015 Pascolini:
"Ho visto un Gubbio poco reattivo, ma la
salvezza è alla portata. Ma Domini?..."
Ha
visto in prima persona il Gubbio contro l'Ancona
presente sulle tribune del "Barbetti".
Ci riferiamo a Giovanni Pascolini, ex preparatore
dei portieri del Gubbio, poi è stato a Bari
e come ultima squadra alla Cremonese sempre al seguito
di Torrente. Per prima cosa chiediamo a Pascolini
un giudizio di come ha visto il Gubbio nella partita
del Giovedì Santo? "Penso che non
sia stata una delle migliori partite per il Gubbio.
É mancato a mio avviso in quasi tutti i reparti:
d'altronde ha incassato due reti e non ha segnato
nemmeno un gol. Con tutta sincerità ho visto
un Gubbio in difficoltà in questa partita.
Mentre in altre gare ho visto un Gubbio diverso,
ovvero più pronto e più reattivo.
Mi è sembrata quella classica gara che sarebbe
potuta finire 0 a 0, anche se poi ha vinto l'Ancona
per 2 a 0". Abbiamo visto un Gubbio che
è calato alla distanza: secondo lei può
essere un problema fisico o psicologico? "Non
saprei. Tuttavia so che il Gubbio predilige il dinamismo,
ma contro l'Ancona non si è visto. Forse
è incappato in una giornata poco lucida,
ma è anche vero che proviene da un trend
non molto positivo. É una squadra giovane
che nel momento delle difficoltà, poi difficilmente
riesce a venirne fuori. Questa partita mi ha dato
questa idea. Cioè un Gubbio che come prende
il primo schiaffo difficilmente riesce a ribaltare
la situazione. Mentre in altre gare era successo".
C'è da preoccuparsi o la salvezza è
alla portata di mano? "Beh, sarebbe stato
meglio che la sconfitta non fosse arrivata. Quando
non c'è la matematica certezza (della salvezza
ndr) c'è sempre da preoccuparsi. Poi il calcio
va giocato. Al di là di ciò ci sono
tutte le carte in regola per raggiungere la salvezza.
Per non centrare questo obiettivo deve succedere
un qualcosa di straordinario". Pascolini
ha visto il Gubbio in altre occasioni: qual è
il calciatore che lo ha colpito favorevolmente?
"Un calciatore che ritenevo importante dopo
le prestazioni di inizio campionato era Domini:
un elemento che correva in largo e in lungo, recuperava
palla e aveva molto dinamismo. Adesso non è
più considerato. Sinceramente non riesco
a capire perchè non ha trovato più
spazio. Probabilmente ha qualche lacuna caratteriale?
Mi sto ponendo davvero questo punto interrogativo.
Domini mi avevo dato un'ottima impressione: parlando
anche con degli addetti ai lavori, me ne hanno parlato
bene di questo ragazzo. Poi cito il portiere Iannarilli
che sta facendo bene. Poi ci sono tanti giovani
interessanti che però devono trovare la giusta
continuità". L'ultima squadra di
Pascolini è stata la Cremonese: i grigiorossi
(dove ci sono tanti ex Gubbio) hanno avuto delle
grandi difficoltà impreviste in questo campionato,
ma ora si stanno riprendendo in un ambiente particolare.
Un giudizio? "L'ambiente di Cremona è
molto esigente: ha vissuto un passato in platee
importanti. Infatti i calciatori sono sotto pressione,
il primo passaggio sbagliato determina il primo
mugugno. La squadra è giovane, ha fatto fatica
ma sta recuperando. Ma ci sono calciatori importanti
come Briganti che noi conosciamo a Gubbio, oppure
come Palermo, e da parte mia conosco bene i portieri.
Come organico è discreto. Questo sicuramente
è stato un anno di transizione dove si valuterà
chi può restare o no in questo contesto".
Pascolini ha vissuto le stagioni vincenti con Torrente.
Perciò conosce Gomez Taleb: l'argentino ha
passato la Pasqua a Gubbio e incontrandolo ha mantenuto
la stessa umiltà, nonostante giochi in serie
A. Ma in quel Gubbio vincente oltre ai bravi calciatori
c'erano dei grandi uomini? "Certo, è
così. Vi svelo un retroscena. Sabato scorso
sono andato a vedere Genoa-Udinese per l'esordio
in casa di Lamanna: sono partito alla mattina alle
ore 8 e sono tornato la sera stessa a mezzanotte.
Per far capire che legame ancora c'è
con certi calciatori. In quegli anni c'era un valore
aggiunto, il fattore umano". E Pascolini
adesso cosa farà? "Ho sempre seguito
Torrente. A dicembre si poteva finire al Livorno,
poi è saltato tutto. Poi Torrente ha avuto
altre proposte (in Lega Pro), delle quali una non si
è concretizzata e l'altra è stata
rifiutata. Perciò è in attesa, come
del resto sono in attesa io...".
• 07
APRILE 2015 Gomez,
Pasqua a Gubbio con visita alla Basilica di Sant'Ubaldo:
ogni promessa è debito...
Ogni
promessa è debito. Lo avevamo scritto lo
scorso 4 marzo proprio in questo spazio (infatti
basta consultare l'archivio news). Avevamo scritto
testualmente: «Prima o poi vuole tornare a
fare visita alla Città dei Ceri. Senza dimenticare
di fare visita alla Basilica di Sant'Ubaldo. Una
speciale devozione verso il Patrono di Gubbio che
ha coinvolto la sua famiglia». Ci riferiamo
a Juan Inacio Gomez Taleb, conosciuto adesso in
serie A come Juanito Gomez con la maglia dell'Hellas
Verona. L'attaccante argentino è rimasto
molto legato al Gubbio con cui ha giocato da gennaio
2010 a giugno 2011 (23 gol in maglia rossoblù). Sabato scorso, dopo la partita
Hellas Verona-Cesena (conclusa per 3-3, con una
rete segnata da Gomez), il calciatore sudamericano
è partito subito per Gubbio in compagnia della fidanzata Claudia. Ha alloggiato a Gubbio e nel giorno di Pasqua ha partecipato alla Messa
sul monte Ingino nella Basilica di Sant'Ubaldo.
Fuori la Chiesa è stato avvicinato
da alcuni tifosi che lo hanno subito riconosciuto,
come può testimoniare questa foto di Riccardo
Petrini che ha fatto un "selfie" con il
calciatore argentino).
Tra l'altro Gomez Taleb è stato protagonista sabato
di un gol molto bello contro il Cesena, con un tiro
a girare alla Del Piero. Con
questa rete ha già segnato 35
gol in maglia gialloblù e il giornale veronese
«L'Arena» lo esalta con il titolo: «Spettacolo
Gomez. Juanito da record».
Notiziario. Il Gubbio con il San Marino domenica
dovrà fare a meno del centrocampista Casiraghi:
è stato squalificato per un turno. La Lega
Pro ha reso noto una nuova data del calendario:
domenica 19 aprile il Gubbio ospiterà il
Santarcangelo e si gioca alle ore 14:30.
Domenica 12 aprile invece è prevista
la trasferta di San Marino (ore 18).
• 06
APRILE 2015 L'editoriale.
L'attacco fa cilecca e quei cross lanciati nel deserto.
C'è da cambiare passo...
A
pochi giorni di distanza dalla sconfitta contro
l'Ancona abbiamo incontrato diversi tifosi che ci
hanno sussurrato questa frase: "Sugli spalti
ad un certo punto ci siamo messi seduti perchè
la partita era troppo insignificante".
Una frase detta in verità da quei pochi
intimi che erano presenti nel giorno del Giovedì
Santo al "Barbetti": solo 732 paganti,
di cui 22 di Ancona (non erano validi gli abbonamenti).
Colpa sicuramente di un calcio spezzatino che ha
allontanato la gente dagli stadi. Ma è chiaro
che anche certe performance non aiutano di sicuro
la gente a seguire la squadra allo stadio. Facendo
però un'analisi approfondita del match vengono
fuori alcuni punti interrogativi. In primis si evidenzia
proprio una evidente difficoltà nella zona
gol. L'ultimo gol di un calciatore offensivo
in squadra infatti risale al 14 marzo, nella partita pareggiata
con l'Ascoli per 2-2 dove andò in rete Tutino
di testa al 72': in pratica sul fronte avanzato
non si va a segno da 378 minuti. E il bomber Regolanti?
Non sta attraversando per niente un periodo di grazia:
infatti non va a segno da ben 1012 minuti, cioè
dalla gara giocata contro il Pisa il 25 gennaio
pareggiata per 1-1 (sono passate ben 12 gare di
campionato). E pensare che nel periodo tra novembre
e dicembre l'attacco dei rossoblù era il
più prolifico del girone mentre attualmente
si trova al quinto posto (40 gol), dietro a Carrarese
(42), Reggiana (43), Ascoli (51) e Teramo (52).
Un altro dato che fa riflettere è che ad
un certo punto del match il Gubbio ha tirato i remi in barca
a tal punto che dalle fasce, all'occorrenza D'Anna
da sinistra e Luciani o Mancosu da destra, effettuavano
dei cross in area nel vuoto.
Troppe volte si è notato un Regolanti indietreggiare
per arrivare fino alla trequarti perchè non
arrivavano palloni giocabili e poi nel momento delle
ripartenze non faceva in tempo ad arrivare lucido
e presente in area di rigore ospite. Tanti palloni
che venivano fiondati in area nella terra di nessuno:
una brutta sensazione. Infatti gli unici reali pericoli
per la difesa avversaria sono capitati in due occasioni:
nel primo tempo sulla testa di Regolanti (salvataggio
sulla linea di porta di Paoli) e nella ripresa sulla
testa di Vettraino (incornata debole finita tra
le braccia di Lori), poi il nulla.
In pratica si è visto un Gubbio che ha faticato
e tanto, soprattutto in fase di possesso palla:
privo di idee, prevedibile e inspiegabilmente lento
nella manovra. Ora non serve altro che fare un esame
di coscienza profondo. Occorre fare un'analisi approfondita
della situazione. Sia chiaro: non
è ancora compromessa la stagione perchè
la classifica ancora sorride al Gubbio. Però
serve fin da subito un cambio di passo a livello di grinta, di volontà,
di sacrificio di tutti e di grande determinazione.
Altrimenti la situazione può diventare molto
pericolosa, veramente. Finire ora risucchiati nelle sabbie mobili dei playout
sarebbe deleterio. Perciò è meglio
prevenire... che curare. (Editoriale Direttore
Gubbiofans.it)
• 02
APRILE 2015 Acori:
"Troppo lenti e prevedibili". D'Anna:
"Andamento no". Marcaccio: "La
temperatura..."
Un
Gubbio che esce tra i fischi del pubblico del "Barbetti"
è l'emblema di una prestazione incolore.
Si tratta della seconda sconfitta consecutiva. Succede
tutto nell'ultimo quarto d'ora: Bondi risolve una
punizione dal limite e Paponi chiude i giochi di
testa. L'umore non è dei migliori nello stanzone
dei rossoblù. L'allenatore Leonardo Acori
è visibilmente scuro in volto: "Abbiamo
giocato sottotono: ritmi blandi, siamo stati lenti
e prevedibili. Ho visto una squadra compassata,
non abbiamo giocato con il ritmo che spesso siamo
abituati a fare. Pensare che ad inizio secondo tempo
abbiamo sbagliato un gol facile con Vettraino: purtroppo
lui sente troppo la partita. Poi ci siamo complicati
le cose: abbiamo creato quella punizione dal limite
dove si sono viste le qualità di Bondi sulle
palle inattive. Ma adesso non bisogna perdere il
lume della ragione. Perchè Tutino in panchina?
Aveva giocato 5 partite in 20 giorni, era un po'
stanco. La contestazione dei tifosi? Purtroppo hanno
ragione perchè non abbiamo saputo giocare
come sappiamo". Sulla stessa lunghezza
d'onda il difensore e capitano Emanuele D'Anna:
"Purtroppo l'andamento non è dei
migliori. Ci siamo complicati la vita da soli. Colpa
nostra ma anche della sfortuna. Bondi ha saputo
sfruttare l'occasione mentre noi le abbiamo sprecate.
Abbiamo giocato con il freno tirato? Boh, può
essere, ma dal campo non si nota e forse dalle tribune
si può notare meglio. Di sicuro abbiamo trovato
davanti un Ancona molto ordinato che non ci ha concesso
spazi. La contestazione? La capisco, i tifosi sono
abituati a vedere un altro Gubbio. Ora bisogna pensare
a parlare poco e pedalare". Sull'altra
sponda parla il direttore sportivo Sandro Marcaccio:
"La vittoria è meritata. Provenivamo
da un periodo complicato. Eravamo un po' cotti,
ma la temperatura serale ci ha agevolato. Non sto
scherzando, la temperatura ha inciso. Avevamo preparato
bene questa gara a livello tattico e il risultato
ci ha dato ragione. Se abbiamo mai pensato ai playoff?
Conosciamo i nostri limiti, perciò la salvezza
per noi è un ottimo traguardo".
Tocca ad un altro biancorosso, ovvero a Giancarlo
Lisai, esterno dell'Ancona: "Sull'assist
per il gol di Paponi ho sfruttato una bella ripartenza.
Nella ripresa abbiamo sfruttato il fatto che il
Gubbio è calato e noi abbiamo preso coraggio:
in quel momento abbiamo capito che potevamo fare
di più. Siamo partiti contratti, poi ci siamo
sciolti strada facendo". Intanto abbiamo
inserito le foto di Gubbio e Ancona (18 immagini)
che si trovano nel link sotto la foto in homepage
e nella sezione "fotogallery". Foto di
Simone Grilli per studio Gavirati.
• 02
APRILE 2015 Ancona
che passa a Gubbio per 2-0. Decidono Bondi e Paponi.
Una prestazione incolore
Gubbio
contro l'Ancona, di giovedi con fischio d'inizio
alle ore 19:30. Il tecnico Acori torna al modulo
4-1-4-1 con alcune sorprese: Rosato centrale difensivo
al fianco di Manganelli (Lasicki in panchina); Vettraino
come esterno sinistro (Tutino in panchina). L'allenatore
dei biancorossi Cornacchini invece opta per il 4-2-3-1.
Dopo una fase di studio il primo tiro in porta si
registra al 15': sventola di destro di Camillucci
dal limite, Iannarilli vola sotto la traversa e
devia la sfera in angolo. Al 26' Bondi lancia in
porta per vie centrali Paponi che entra in area
e calcia in porta di destro, salva alla disperata
il portiere Iannarilli in uscita. Al 29' Loviso
lancia Regolanti che si porta al limite e calcia
di sinistro in diagonale: Lori si salva a terra
in due tempi. Al 45' cross di Loviso in area, colpo
di testa di Regolanti con la palla che sfugge al
portiere Lori, sulla linea di porta sbroglia il
pericolo Paoli in anticipo su Mancosu pronto a scoccare
il tiro vinecnte. Ripresa. Al 48' cross da destra
in area di Mancosu, Vettraino manca la girata vincente
da posizione favorevole, para a terra Lori. Al 57'
un tiro volante di Cangi dal limite, palla che sorvola
di poco sopra la traversa. Al 59' Parodi lancia
in profondità Paponi che entra in area e
calcia di destro a rete in diagonale, para a terra
Iannarilli. Al 77' l'Ancona va in vantaggio
su punizione:
Bondi calcia dal limite, fa partire un tiro di
sinistro a girare che supera la barriera e la palla
si insacca sotto il sette, con l'estremo tentativo
di Iannarilli che resta vano. All' 84' raddoppio
ospite: Lisai pennella in area un cross, Paponi
raccoglie l'invito e in tuffo incorna la sfera insaccandola
nell'angolino. The end. Alla fine la contestazione. Tabellino:
Gubbio - Ancona (0-2): Gubbio
(4-1-4-1): Iannarilli; Luciani, Manganelli (84'
Cais), Rosato,
D'Anna; Loviso; Mancosu, Guerri (71' Domini), Casiraghi, Vettraino
(57' Tutino);
Regolanti. (A disp.: Citti, Lasicki, Caldore, Castelletto). All. Acori. Ancona
(4-2-3-1): Lori; Parodi, Paoli, D'Orazio, Cangi;
Camillucci, Di Ceglie; Lisai, Bondi (88' Bambozzi), Tulli
(93' Cognigni); Paponi.
(A disp.: Aprea, Barilaro, Sampietro, Morbidelli, Tavares). All. Cornacchini. Reti:
77' Bondi (A), 84' Paponi (A). Arbitro:
Boggi di Salerno (Monetta di Salerno e Abagnara
di Nocera Inferiore). Ammoniti: Manganelli,
Casiraghi e Rosato (G); Bondi e Tulli (A). Spettatori:
732 (Giornata Rossoblu, abbonamenti non validi),
di cui 22 di Ancona nel settore ospiti. Risultati:
Trentatreesima Giornata - Girone B - Lega Pro: Ascoli
- Pro Piacenza 1-1 12'
Matteassi (P), 46' Berrettoni (A) Carrarese - Pisa 1-2 4'
Lisuzzo (P), 46' Floriano (A), 62' Cellini (C) rig. Gubbio
- Ancona 0-2 77'
Bondi (A), 84' Paponi (A) Lucchese
- San Marino 3-0 42'
Forte (L) rig., 64' Raicevic (L), 75' Forte (L) Pontedera
- Pistoiese 1-1 10'
De Cenco (Po), 31' Ricci (Pi) Prato - Reggiana
1-1 71'
Spanò (R), 74' Bocalon (P) Santarcangelo
- Grosseto 2-1 27'
De Respinis (S), 61' Pichlmann (G), 71' Falconieri
(S) Savona - L'Aquila 0-3 15'
Virdis (A), 59' Perna (A), 92' Pozzebon (A) Spal
- Forli 3-0 4'
Finotto (S), 45' Cottafava (S), 85' Togni (S) Teramo
-Tuttocuoio 3-0 40'
Donnarumma (Te), 68' Perrotta (Te), 79' Lapadula
(Te) rig.
• 01
APRILE 2015 Gubbio
contro l'Ancona: Giornata Rossoblù, ma prezzi
ribassati. Ecco la lista dei convocati
Gubbio
contro l'Ancona in campionato in una data insolita
(il Giovedì Santo) e in un orario proibitivo
(ore 19:30). Ma questo ormai è il calcio
spezzatino. Il Gubbio deve fare ancora a meno degli
infortunati Marchionni e Galuppo, ma rientra Mancosu.
Il tecnico Leonardo Acori vuole riscattare subito
il brutto ko in trasferta con la Tuttocuoio: "Dobbiamo
reagire dopo una sconfitta assurda. Per fortuna
si gioca subito. Cercheremo di conquistare i punti
che ci mancano per la salvezza in casa. Grande rispetto
dell'Ancona dove ci sono Cornacchini e Tasso, due
persone che stimo perchè li ho avuti come
miei calciatori. Ma noi dobbiamo fare punti con
l'aiuto del nostro pubblico". Con il rientro
di Mancosu si torna all'antico: si rivedrà
il 4-1-4-1 e viene messo da parte il 5-3-2 utilizzato
domenica scorsa. Quindi Iannarilli in porta. Difesa
a quattro con Luciani, Manganelli, Lasicki e D'Anna.
Loviso playmaker davanti alla difesa. Poi un quartetto
di centrocampisti con le ali Mancosu e Tutino, in
mezzo il duo Guerri e Casiraghi. Come centravanti
Regolanti è in ballottaggio con Cais. Il
tecnico Acori ha convocato venti calciatori: Bentoglio,
Cais, Caldore, Casiraghi, Castelletto, Citti, D'Anna,
Domini, Esposito, Guerri, Iannarilli, Lasicki, Loviso,
Luciani, Mancosu, Manganelli, Regolanti, Rosato,
Tutino e Vettraino. Per l'occasione è stata
indetta la "Giornata Rossoblù"
pertanto anche gli abbonati si dovranno munire del
biglietto, ma i prezzi sono stati ribassati di 5
euro rispetto alle altre occasioni. Ecco i prezzi:
tribuna vip 20 euro, tribuna laterale 15 euro, gradinata
10 euro, curva 5 euro e le donne pagheranno in tutti
i settori 5 euro (tranne tribuna vip). In casa Ancona
sono out Mallus e Dierna per squalifica. L'allenatore
Cornacchini potrebbe rispolverare il 4-2-3-1 usato
all'andata, tralasciando il 3-4-3 e non è
escluso un turn over. In porta va Lori. Quartetto
difensivo con Cangi, Paoli, D'Orazio e Parodi. Un
duo di mediani formato da Camillucci e Di Ceglie.
Trequartisti con il trio Lisai, Bondi e Tulli. Di
punta Paponi che però è in ballottaggio
con Tavares. Arbitra l'incontro il signor Pasquale
Boggi di Salerno, coadiuvato dagli assistenti di
linea Giuseppe Monetta di Salerno e Lorenzo Abagnara
di Nocera Inferiore.
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