[vai alle news] [vai all'archivio
news]
• 29
marzo
2013 Fioriti:
"Allestita una signora squadra: peccato...
per i playoff. Squadra troppo rinunciataria"
Può
parlare solo il presidente. E allora abbiamo intervistato
il patron dei rossoblù Marco Fioriti con
un colloquio ad ampio raggio. Allora presidente,
domenica scorsa contro la Carrarese si è
visto il peggior Gubbio della stagione. A distanza
di cinque giorni che ne pensa? "C'è
ancora grande rammarico e del dispiacere. Non è
possibile che una gara così importante, dove
si doveva
dare la svolta alla stagione, è stata
affrontata con una mentalità senza carattere
e senza la cattiveria agonistica. Si è visto
un Gubbio inesistente contro un avversario mediocre
che non ha rubato niente. Abbiamo fatto in pratica
tutto noi, prima regalando il gol e poi offrendo
una prestazione pessima. La squadra non ha reagito
e invece c'era tutto il tempo per ribaltare il risultato.
Partita da dimenticare. Adesso ci troviamo in una
situazione molto delicata di classifica. Quindi
occorre ricompattarci e mi aspetto che nelle prossime
partite ci sia un atteggiamento in campo completamente
diverso". Ma ora c'è un trittico
di partite con Avellino, Nocerina e Latina. Partite
toste... "In effetti il calendario non aiuta.
Però dobbiamo pensare che il Gubbio contro
le squadre di alta classifica al Barbetti si è
comportato sempre bene. Quando vogliamo questa squadra
ha dimostrato che con caparbietà e determinazione
riesce a giocarsela con chiunque. Purtroppo siamo
mancati in quegli scontri con le formazioni di bassa
classifica. Non possiamo dimenticare che il Gubbio
ha perso con il Sorrento che quando arrivò
in Umbria era ultimo in classifica e domenica scorsa
è avvenuta la stessa cosa contro la Carrarese,
anch'essa fanalino di coda. Con questi sei punti
in più, purtroppo persi malamente, potevamo
essere in zona playoff. Ma adesso il momento è
delicato. Bisogna essere equilibrati e occorre ricompattare
tutta la struttura, sia tecnica che societaria.
Ora ci vuole la giusta lucidità per uscire
fuori da questa situazione". In tv, su
Trg Network, Andrea Sottil si è espresso
come non mai, togliendosi forse qualche sassolino
dalle sue scarpe: indice puntato contro la stampa,
contro qualche dirigente e pure contro il presidente
che aveva rilasciato (secondo l'allenatore) delle
dichiarazioni inopportune prima di una partita delicata.
Cosa ne pensa proprio il presidente Fioriti? "Quell'intervista
domenica scorsa è uscita volutamente. Il
giorno prima era uscito un articolo che parlava
di futuro, di nuovi scenari sia societari che tecnici.
Volevo in questo momento smorzare il caso e dire
la mia. Mi pare che ho fatto un'intervista equilibrata,
dove non ho detto niente di particolare contro nessuno.
Poi è ovvio che ho detto una cosa, di cui
non sono convinto ma straconvinto...".
Ovvero? "Che il Gubbio di questa stagione
è una signora squadra e che possiede dei
valori tecnici importanti. Se questa squadra avesse
avuto un atteggiamento propositivo, di sicuro potevamo
avere una classifica migliore. Ho detto solo quello
che pensavo e non ho fatto nessuna polemica. Queste
cose le sa pure l'allenatore nelle occasioni che
ci siamo incontrati. Con lui (Sottil ndr) non ho
avuto mai problemi e non ho mai discusso. C'è
stato sempre un confronto schietto e leale, c'è
stato sempre grande rispetto ed è un grande
lavoratore. É un allenatore, punto. Però...".
Però? "Dobbiamo smetterla di continuare
a dire che a Gubbio non si può pretendere
chissà che cosa perchè si spende poco
o quant'altro. Queste sono emerite fesserie. Il
Gubbio spende quello che può spendere. Ma
ha sempre allestito delle buone squadre e quindi
queste squadre devono giocare bene e portare a casa
i risultati. Sia chiaro, non si chiedono le cose
impossibili. Ma questa stagione ci poteva regalare
ben altre soddisfazioni. Al di là di Gomez
Taleb o no, credo che questo Gubbio ha qualità
anche superiori rispetto ad annate passate. Perciò
mi mordo i gomiti e da presidente ho tutto il diritto
di farlo. Abbiamo perso punti importanti con squadre
di bassa classifica. Però ora pensiamo di
finire questo campionato in modo dignitoso con l'obiettivo
minimo, cioè la salvezza". Presidente,
ma lei ha detto che voleva un Gubbio più
propositivo. Si riferisce al gioco espresso finora?
"Certo. Rimprovero a questa squadra una
certa mentalità rinunciataria. Squadra
che ha avuto spesso paura e si è imposta solo a
tratti nelle partite. Questo è un limite
e non ci ha fatto vedere un bel Gubbio. Nella prima
parte della stagione quantomeno eravamo concreti,
ma poi abbiamo perso per strada troppi punti. Lo
ripeto, potevamo essere ai playoff. E questo ci
crea tanto amaro in bocca". Più
chiaro di così. Intanto l'A.S. Gubbio 1910
comunica quanto segue: "Le due giornate di
squalifica a Matteo Di Piazza sono state comminate
perchè il calciatore si recava vicino al
settore ospiti facendo gesti offensivi ed insultando".
In pratica la Lega Pro "rettifica" ciò
che aveva riportato nel referto ufficiale di martedì
pubblicato sul sito ufficiale Lega-pro.com. Recupero:
Paganese e Latina finisce 1-1. In vantaggio i campani
con Caturano (30') e pareggio laziale di Jeffersson
(47'). La Paganese raggiunge il Gubbio a quota 32
punti.
• 28
marzo
2013 Marzo
pazzerello. Un mese dove il Gubbio spesso ha tribolato.
Però anche gli attaccanti...
Marzo
pazzerello, guardi il sole e prendi l'ombrello.
É un proverbio popolare che tende a sottolineare
la variabilità del tempo meteorologico. Marzo
pazzerello perchè lo è anche per il
Gubbio. Nella gara con la Carrarese, giocata il
24 marzo 2013, la formazione rossoblù ha
fornito la peggiore prestazione della stagione contro
l'ultima della classe e perdendo con merito. Ma
pure nelle stagioni passate, il mese di marzo, ha
portato con sè delle brutte sorprese. L'anno
scorso, il 24 marzo 2012, il Gubbio ebbe l'onore
di giocare all'Olimpico di Torino contro la formazione
granata ma fu travolta con un rotondo 6-0 dalla
squadra guidata dal trainer Ventura, ora in serie
A.
Sempre a marzo (precisamente sabato 10) ci fu quella
sconfitta all'ultimo minuto sul campo della Nocerina
(2-1), che risollevò la compagine campana,
ma decretò l'inizio del declino per la compagine
umbra.
Non solo. Quella partita costò la panchina
a mister Gigi Simoni che poi fu affiancato da Marco
Alessandrini. Ma anche nella stagione della storica
promozione in B, ci un tentennamento nel mese
di marzo. Proprio il 27 marzo 2011 ci fu un pareggio
(1-1) nella sfida di Crema contro il Pergocrema,
ma dopo quattro pareggi consecutivi il Gubbio riprese
quota e arrivò allo splendido traguardo della
cadetteria. Ma il 13 marzo 2011 ci fu un bel ricordo:
il Gubbio vinse per 1-0 a Reggio Emilia contro la Reggiana con 630 tifosi del Gubbio al
seguito. Tornando ad un'altra stagione trionfale,
pure nel 2010 ci fu una brutta battuta d'arresto
in quel di Fano precisamente tre anni fa (il 28
marzo 2010): il Gubbio venne sconfitto per 1-0 dai
marchigiani.
Poi però quel Gubbio cominciò a macinare
punti e si portò ai playoff, vincendoli e
approdando in C1, sempre con l'allenatore Vincenzo
Torrente, come nella splendida cavalcata verso la
serie B. Ma quest'anno il Gubbio deve fare i conti
con un problema attaccanti che non riescono a vedere
proprio la porta. Unica eccezione il bulgaro Galabinov
che finora ha messo a segno 10 reti e quando è
stato assente la squadra spesso è andata
in difficoltà. Poi c'è il vuoto. Al
secondo posto infatti c'è un centrocampista
e un difensore con tre gol realizzati: trattasi
di Guerri, che ormai il trainer Sottil lo ha messo
nel dimenticatoio, e Radi, con i suoi calci piazzati.
Con una rete siglata ci sono Di Piazza, Cocuzza,
Scardina (ceduto a gennaio al Poggibonsi) e Caccavallo.
Mentre Bazzoffia è "bloccato" a
quota zero. Un reparto a tutti gli effetti deludente.
Di Piazza doveva essere la ciliegina sulla torta
nel mercato di gennaio: siamo arrivati a cinque
giornate dal termine ma ancora non ha mai inciso
segnando solo un rete a Benevento, risultata "irrilevante"
ai fini del risultato perchè poi la formazione
campana si è imposta per 2-1 con doppietta
dell'eugubino Marchi. Lo stesso Di Piazza dovrà
saltare le prossime due partite di campionato per
squalifica: avrà a disposizione solo 270
minuti per dimostrare tutto il suo valore. Bazzoffia
ha incontrato un'annata storta tra poca lucidità
e squalifiche. Cocuzza invece è un giovane
che forse meriterebbe più spazio. Per Caccavallo
bisogna fare un discorso a parte: in campo ci mette
sempre grande impegno ed è l'unico calciatore
che ha dimostrato finora di saltare l'uomo nell'uno
contro uno. Con una pecca: trova difficoltà
ad inquadrare bene la porta e una serie di infortuni
lo hanno condizionato (non ci sarà nemmeno
contro l'Avellino).
• 27
marzo
2013 Cose
dell'altro mondo: Di Piazza squalificato per gesti
verso i propri tifosi. E Sotti si sfoga...
Cose
dell'altro mondo. La stangata arriva dal Giudice
Sportivo. L'attaccante Di Piazza squalificato per
due giornate con la seguente motivazione: "Al
termine della gara assumeva atteggiamento gestuale
offensivo e provocatorio verso il pubblico locale".
In pratica è arrivato lo stop per la punta
siciliana per gesti rivolti contro il proprio pubblico,
quello eugubino. Un evento che non si ricorda a
memoria d'uomo. É stato squalificato pure
l'attaccante Bazzoffia, espulso per doppia ammonizione
durante la gara. Ed è stata multata la società
del Gubbio per 1500 euro perchè "propri
sostenitori intonavano cori offensivi verso l'arbitro
e l'istituzione calcistica". Pure l'Avellino, prossima avversaria del Gubbio,
ha avuto diverse sanzioni disciplinari. Multa di
3500 euro dopo il derby interno contro la Nocerina,
l'allenatore Rastelli squalificato per due giornate
(comportamento offensivo verso l'arbitro) e stop
di cinque turni per il difensore Giosa (comportamento
offensivo verso un assistente arbitrale). Ma non
è tutto. Durante la trasmissione in tv "Fuorigioco"
condotta da Giacomo Branco, su Trg Network, era
ospite l'allenatore del Gubbio, Andrea Sottil. Ebbene,
il tecnico di Venaria Reale si è lasciato
andare ad uno sfogo come non era mai successo prima.
Indice puntato contro la dirigenza e contro la stampa.
In sintesi ha affermato: "C'è qualche
dirigente che critica e poi non si fa vedere mai
al campo. Ci sono i giornali che da quasi un mese
mi mettono sempre in discussione e non va bene.
Le dichiarazioni del presidente prima di una sfida
delicata contro la Carrarese sono state inopportune.
Tutto ciò destabilizza. Mette in difficoltà
me e tutta la squadra". Ad un certo punto
gli viene posta una domanda precisa in studio: "Vengono
fuori tanti alibi, ma lei mister non ha colpe?".
E Sottil, dopo un attimo di suspence, ha risposto
così: "Certamente avrò le
mie colpe. Ma abbiamo avuto tanti infortuni e squalifiche.
Tutto ciò ci ha condizionato e ha inciso".
A distanza di 19 ore da queste dichiarazioni per
mezzo dello sfiatatoio televisivo, e a distanza
di poche ore dalla squalifica "surreale"
di Di Piazza, tramite comunicato stampa, la società
della Gubbio Calcio alle ore 18:31 di martedì
informa quanto segue: "Da mercoledì
27 marzo i calciatori e lo staff osserveranno il
silenzio stampa sino a dopo la Pasqua e comunque
fino a nuova comunicazione". Un comunicato
stampa stringato ma significativo. Bocche cucite.
Tutti zitti. La situazione è elettrizzante.
Un ambiente che sembra essersi sfaldato e il terreno
sotto i piedi sembra franare da un momento all'altro.
La sconfitta contro la Carrarese, senza ombra di
dubbio, ha lasciato degli strascichi. In questo
momento delicato è necessaria sia la lucidità
mentale, sia la compattezza nell'ambiente. Invece
si è creata una situazione paradossale: tutti
contro tutti. Si parla di altre faccende, anche
irrilevanti, ma poi nessuno sa spiegare perchè
il Gubbio sceso in campo contro la Carrarese era
inesistente. Nessuno ha saputo spiegare ai tifosi
perchè questo Gubbio non ha fatto un tiro
in porta, non ha fatto tre passaggi di fila, non
ha messo grinta, carattere e la giusta cattiveria
contro una squadra che non aveva mai vinto fuori
casa e invece ha vinto "passeggiando"
sul terreno del Barbetti. Inammissibile vedere una
squadra "scarica" e priva di idee in una
partita così importante come quella di domenica
scorsa. Forse è giunto il momento che qualcuno
si prenda (in maniera seria) la responsabilità
di quanto è avvenuto domenica scorsa. Uno
scempio intollerabile. E i tifosi hanno il
diritto di preoccuparsi e di sapere cosa sta succedendo...
• 26
marzo
2013 L'editoriale.
Le statue di marmo in mezzo al "Barbetti".
Una involuzione... incomprensibile
Pietrificati.
Come tante statue di marmo. Con il marmo di Carrara,
ovviamente. E la Carrarese vince a Gubbio e ringrazia.
Il popolo eugubino accorso allo stadio "Barbetti"
pensava di trovare una squadra grintosa, volenterosa
e vogliosa di chiudere quasi definitivamente la
pratica salvezza a cinque giornate dal termine.
Invece il pubblico pagante (compreso gli abbonati)
ha assistito ad un altro spettacolo. Ha potuto notare
tante statue di marmo con la casacca rossoblù
sul terreno di gioco. Il marmo spesso è utilizzato
per opere artistiche, sia che abbiano una funzione
puramente estetica, sia che siano create per impreziosire
gli ambienti più diversi. E il marmo nell'antica
Roma venne considerato un materiale particolarmente
pregiato, importante a livello scultoreo. Però
al "Barbetti" non era prevista una visita
artistica. Era prevista una partita di calcio, ma
in campo diversi protagonisti probabilmente se lo
sono completamente dimenticato. Si è notato
un Gubbio veramente assente sotto tutti i punti
di vista. Una squadra che non è riuscita
a fare tre passaggi di fila. Una squadra che non
è riuscita a fare un tiro nello specchio
della porta nell'arco dei novanta minuti (più
recupero), tranne una conclusione a rete "telefonata"
di Bazzoffia che per la prima volta ha sporcato
i guantoni di Piscitelli: il portiere carrarino
è stato praticamente inoperoso. Una squadra
che non sapeva cosa fare neanche sui calci piazzati e/o
sulle rimesse laterali. Una squadra disordinata
e disorganizzata come non si era mai visto. Da restare
veramente a bocca aperta! Inevitabili i fischi del
pubblico presente al fischio finale: uno spettacolo
così indecente nessuno se lo sarebbe mai
aspettato e non si ricordava da tempo. Pensare che
la Carrarese arrivava a Gubbio con 43 reti subite,
e solo due punti racimolati in trasferta, frutto
di due pareggi e ben dieci sconfitte. Una Carrarese
che proveniva da sei sconfitte consecutive. Numeri
da rabbrividire. Invece la stessa Carrarese si rianima
e conquista Gubbio senza grandi affanni vincendo
per 1-0. La stessa cosa fece il 6 gennaio scorso
il Sorrento che riuscì a espugnare il "Barbetti"
da ultimo in classifica e anche in quella occasione
la formazione campana ottenne la prima vittoria
esterna in campionato. E oltretutto va considerato
che il Gubbio ha regalato sia alla Carrarese che
al Sorrento quattro punti (tra andata e ritorno)
dei sei disponibili. Tra le mura amiche la formazione
rossoblù ha fatto cilecca con le ultime quattro
classificate: Andria e Barletta hanno portato via
un punto, mentre Carrarese e Sorrento (come dicevamo)
hanno portato a casa addirittura l'intera posta
in palio. In poche parole su 12 punti a disposizione,
il Gubbio ne ha ottenuti solo due (pari al 16%).
Numeri da far tremare i polsi. Adesso il calendario
si fa veramente duro. Tre sfide durissime con le
prime della classe: impegni con Avellino, Nocerina
e Latina. Poi trasferta piuttosto insidiosa ad Andria
e si conclude con il match interno contro il Catanzaro.
Nei prossimi mesi il Gubbio si gioca tutto. Si gioca
un campionato per raggiungere la salvezza, possibilmente
senza i playout, altrimenti si potrebbe mettere
molto male. Si gioca la "faccia" perchè
non sono ammissibili questi cali di concentrazione
ma soprattutto questi cali di rendimento. Si gioca
la "reputazione" perchè vengono
espresse sempre "belle" parole, si parla di attaccamento
alla maglia o quant'altro. Però poi sul campo
nelle gare in cui si deve fare quel salto di qualità
sia a livello caratteriale che di mentalità,
la squadra si smarrisce e si perde in un bicchiere
d'acqua. Si parla tanto di un gruppo unito. Ora
è giunto il momento di dimostrarlo
sul campo. Di dimostrarlo con i fatti e non a chiacchiere.
(Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 24
marzo
2013 Fioriti:
"Sconfitta devastante, prestazione pessima".
Briganti: "Confusionari e poco lucidi..."
Gubbio
giù contro la Carrarese che non vinceva in
trasferta dal 30 ottobre 2011 a Piacenza (0-3) con
tripletta di Orlandi. Lo stesso Orlandi che ha punito
il Gubbio. Un Gubbio abulico, spento, senza idee.
In sala stampa non si presenta l'allenatore Sottil.
Parla il presidente Marco Fioriti e, nonostante
si presenta con il sorriso sulle labbra,
usa parole dure verso la squadra: "Devo
capire cosa sta succedendo. In settimana voglio
incontrare staff e calciatori. Una prestazione pessima,
una prova da dimenticare. Manca il carattere e la
mentalità. Questa è una sconfitta
devastante. Sono piuttosto preoccupato. Adesso il
calendario è molto difficile e la squadra
non reagisce. Sottil rischia? Sottil lo ha voluto
tenere la squadra. Potevamo mandarlo via prima,
non ora. Non è il momento". Volti
molto scuri: Briganti e Bartolucci,
due difensori che parlano all'unisono. Tocca a Marco
Briganti: "Siamo stati confusionari nella
manovra e poco lucidi. Non abbiamo creato niente.
C'è proprio poco da aggiungere. Quel battibecco
con Palermo? Sono cose che capitano ma eravamo nervosi.
Ma poi negli spogliatoi ci siamo chiariti perchè
adesso bisogna restare uniti". La palla
passa a Giovanni Bartolucci: "Commettiamo
sempre quegli errori che poi ci penalizzano. Primo
tempo molto male: eravamo troppo timorosi. Non abbiamo
mai giocato la palla. Quella discussione con Palermo?
Non c'è stato niente di chè: si discute
come in famiglia". L'allenatore degli apuani
Ivo Iaconi si gode i primi tre punti in trasferta: "Abbiamo
giocato molto bene per un'ora. Abbiamo giocato compatti
e siamo stati bravi nelle ripartenze. Quel rigore
su Bazzoffia? Forse c'era, come c'era prima quell'espulsione
nei confronti di Di Piazza". Tocca ai calciatori
toscani Corrent e Vannucci.
Parla per primo Nicola Corrent: "Abbiamo
avuto subito le idee chiare. Abbiamo messo in difficoltà
il Gubbio. Quel rigore su Bazzoffia? Io lo avrei
fischiato, ma Anzalone che è stato protagonista
nell'azione ci ha detto che Bazzoffia è caduto
da solo". Ecco Diego Vannucci: "Di
solito prendiamo sempre gol. Ma il Gubbio non ha
mai tirato in porta... così ci siamo salvati.
E il risultato poteva essere più rotondo
per noi". E intanto abbiamo inserito le
foto di Gubbio e Carrarese (18 immagini) che troverete
nella nostra sezione "fotogallery" e nel
link sotto la foto in homepage. Foto di Gianfranco
Gavirati e di Simone Grilli.
• 24
marzo
2013 Brutto
ko: Gubbio giù con la Carrarese (0-1). Gol
di Orlandi; "rosso" Bazzoffia. E il diverbio...
Gubbio
contro la Carrarese. L'allenatore Sottil schiera
il modulo 5-3-2 con il duo di punta Di Piazza e
Bazzoffia. Il tecnico degli apuani Iaconi opta per
il 4-1-4-1. Pronti e via. Al 7' ci prova Radi direttamente
da calcio piazzato dai venti metri: la palla va
di poco alta sopra la traversa. Al 9' su corner
di Palermo, l'assist arriva in area dove c'è
Briganti che devia di testa a rete ma la palla va
oltre la traversa. Al 10' la Carrarese va in vantaggio:
Pestrin calcia da fuori area verso Venturi che respinge
in maniera goffa, poi riprende la sfera Mancuso
che calcia in porta ma la palla si impenna e sulla
linea salva Radi proprio alla disperata in scivolata; in agguato c'è
Orlandi che di destro deposita la sfera in rete,
sotto porta. Al 13' esce Radi per infortunio (si
tocca il petto) e subentra Galimberti: il difensore
rossoblù viene portato via con l'Ambulanza.
Non si registra un tiro in porta del Gubbio fino
al 39' con una conclusione a rete di Baccolo dal limite
che però non inquadra la porta: palla a lato
di tre metri sul secondo palo difeso da un inoperoso
Piscitelli. Al 43' Bazzoffia
parte in contropiede dalla mediana, si porta in
area ma calcia in bocca al portiere: para Piscitelli.
Al 45' il Gubbio rischia grosso quando Venturi sbaglia
l'uscita: dal limite Makinwa cerca la porta di destro,
ma a pochi passi dalla porta salva Galimberti in
extremis, di testa. Ripresa. Al 49' Corrent calcia direttamente
in porta da posizione decentrata, ma la palla sorvola
sopra il montante. Al 53' Bazzoffia entra in area in
velocità
e cade a terra dopo un presunto contatto con Anzalone.
L'arbitro però ammonisce lo stesso Bazzoffia per una
simulazione
e viene espulso (per doppia ammonizione). Al 59'
un tiro cross da destra di Bartolucci costringe
Piscitelli a salvarsi in angolo, deviando la sfera
indirizzata sotto il sette. Al 70' Makinwa fa tutto
da solo: prende palla sulla trequarti, in dribbling
salta alcuni avversari, entra in area e calcia a
rete: la sfera sfiora il montante. Al minuto 83,
Bartolucci cerca la girata volante in area, ma salva
in scivolata in corner Vannucci. Poi non succede
più nulla. Gubbio abulico e spento. Non mancano
a fine partita i fischi del pubblico e pure un battibecco
all'entrata negli spogliatoi tra alcuni calciatori
rossoblù: protagonisti della "scenetta"
Briganti e Bartolucci che discutono animatamente
con Palermo. Tabellino:
Gubbio - Carrarese 0-1: Gubbio:
Venturi, Bartolucci, Belfasti, Boisfer, Briganti,
Radi (13' Galimberti) (82' Grea), Palermo, Baccolo
(68' Cocuzza), Bazzoffia,
Di Piazza, Malaccari.
(A disp.: Farabbi, Cancellotti, Guerri, Sandreani). All. Sottil. Carrarese:
Piscitelli, Bregliano (71' Battistini), Vannucci, Pestrin, Benassi,
Anzalone, Orlandi, Corrent (67' Juan Cruz), Makinwa, Belcastro
(86' Tognoni),
Mancuso. (A
disp.: Cicioni, Ciciretti, Margiotta, Malatesta). All. Iaconi. Rete:
10' Orlandi (C). Arbitro: Brasi di
Seregno (Borzomi di Torino e Boz di Aosta). Espulso:
53' Bazzoffia (G). Ammoniti:
Di Piazza, Bazzoffia e Boisfer (G); Vannucci, Anzalone,
Belcastro e Orlandi (C).
Spettatori: 1736 (1245 abbonati;
di cui 17 provenienti da Carrara nel settore ospiti). Risultati:
Venticinquesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Andria
Bat - Viareggio 2-1 23'
La Rosa (A), 42' Giovinco (V), 62' Guariniello (A) Avellino
- Nocerina 1-0
(lunedì
ore 20:45) 52'
Biancolino (A) Barletta
- Sorrento 0-0 Catanzaro
- Perugia 2-4 25'
Sirignano (C) aut., 43' Fabinho (P), 55' Fabinho
(P), 60' Nicco (P),
75' Carboni (C), 80' Masini (C) Gubbio
- Carrarese 0-1 10'
Orlandi (C) Latina
- Prato 1-1 50'
Jeffersson (L) rig., 67' Essabr (P) Paganese
- Benevento 0-0 Pisa
- Frosinone 2-1 7'
Curiale (F), 12' Scappini (P), 92' Favasuli (P)
rig.
• 23
marzo
2013 Out
Caccavallo, Galabinov e Regno. Gubbio con il 5-3-2.
La Carrarese risponde con il 4-1-4-1
Rientra
Di Piazza. Ma non ci sono Caccavallo (stiramento),
Galabinov (squalificato) e si è aggiunto
Regno per una contusione al tendine di achille.
L'attaccante Galabinov tra l'altro all'andata realizzò
una doppietta. Andrea Sottil commenta così:
"L'assenza di Galabinov è pesante
perchè al momento è un elemento immarcarbile.
Ma per fortuna abbiamo recuperato Di Piazza: anche
lui è immarcabile, e mi ricorda il primo
Ronaldo, con le dovute proporzioni ovviamente. Ora
dobbiamo usare la clava e non il fioretto. Non ci
sono partite facili. Perciò bisogna tenere
il livello di guardia alto pure con la Carrarese".
L'allenatore Sottil è pronto a schierare
di nuovo il 5-3-2. In casa Carrarese il trainer
Ivo Iaconi sembra orientato a riconfermare il 4-1-4-1
con l'opzione di cambiare anche verso il 4-4-2:
in tal caso è Merini il candidato a giocare
con Makinwa. In difesa dubbio Lanzoni o Bregliano.
• 22
marzo
2013 Dal
Supernalotto a Don Matteo, verso la salvezza...
con quelle aticipità della città di
pietra
E
poi la chiamano la "città dei matti".
Non è solo in riferimento all'usanza di
conferire la "patente da matto" a chi
compie tre giri di corsa intorno alla cinquecentesca
"Fontana del Bargello" e poi alla fine
bisogna bagnarsi con l'acqua presente nella stessa
fontana. Tuttavia le stranezze di questa città medioevale
sono tante, nel bene e nel male. Da una parte l'imprevedibilità
e la genuinità di un popolo che sa unirsi
in momenti come la "Festa dei Ceri" con
grande passione e partecipazione. Dall'altra parte
è una città che è divisa su
tutto, talvolta anche nelle piccolezze. Forse sarà
colpa dell'iridio di Gubbio, scoperto dallo scienziato
Walter Alvarez nell'argilla nella Gola del Bottaccione.
Da questo momento in poi si decretò l'evento
della scomparsa dei dinosauri (da parte di un'asteroide)
a circa 65 milioni di anni fa. L'alta concentrazione
di iridio ritrovata a Gubbio dimostrava l'esattezza
della teoria di Alvarez. Una città fuori
dal comune è di sicuro. Spesso è finita
alle cronache nazionali. Dalla grande vincita milionaria
al Superenalotto con oltre 65 milioni vinti in un
solo colpo.
E adesso per la vicenda della fiction di "Don
Matteo" che ha creato un caso perchè
dopo dieci anni lascerà Gubbio per trasferirsi
a Spoleto.
E un'altra singolarità la descrive "Wikipedia" quando
parla di Gubbio in questa maniera: "Gubbio
è considerata una delle città politicamente
più rosse d'Italia".
Di atipicità ce ne sarebbero un'infinità,
ma per raccontarle tutte ci vorrebbe una giornata
intera. In maniera reale avvengono nella quotidianità
cittadina. Avvengono in tutti i campi, pure nello
sport. Pertanto non è esente il calcio. D'altronde
una piccola città come Gubbio è riuscita
a salire in serie B per due volte nella sua storia.
Avvenne nel lontano 1947. Ed è avvenuto nella
passata stagione, nel 2011. Ci riuscì grazie
ad una programmazione parsimoniosa e pure coraggiosa
che ha dato i suoi frutti contro società
blasonate che hanno speso milioni su milioni di
euro. E una città intera si era stretta intorno
alla sua squadra con affetto e premura come quando
due genitori accudiscono il loro piccolo neonato.
Ma poi sono tornate fuori quelle contraddizioni
che all'occhio di tutti diventano inspiegabili,
soprattutto verso il mondo esterno, cioè
al di fuori dalle mura cittadine. Un anno miracoloso
vissuto alla grande come una promozione in serie
B (ad inizio stagione insperato) doveva creare le
basi per proseguire un sogno che si era realizzato.
Invece no. Non si fece il possibile per confermare
un allenatore che aveva vinto due campionati di
seguito e da quel momento sono iniziati i problemi
del Gubbio nella cadetteria. Si poteva proporre
pure un biennale a Torrente. Ma non è stato
fatto. Se non bastavano i soldi, si poteva fare
una colletta tra la gente per trattenere a tutti
i costi il condottiero di due stagioni formidabili.
Crediamo che nessun tifoso si sarebbe mai tirato
indietro. Ma non è stato fatto. Vicende aberranti
e non si capirà mai il perchè. Come
non si capirà mai perchè la tifoseria
non si è mobilitata in toto con iniziative
ad effetto come è successo a Terni quando
l'anno scorso i tifosi ternani "avvertirono"
la società per trattenere a tutti i costi
l'allenatore con questo monito: "No mister
Toscano? Niente abbonamenti". Morale della
favola. La serie B da un sogno era diventata una
realtà che poteva essere mantenuta con razionalità
e invece è ritornata di nuovo un sogno, forse
mai più raggiungibile. Ed ora cosa resta
dopo quasi un anno da quella maledetta retrocessione?
Resta che il Gubbio si trova in un crocevia. Domenica
è una partita importante per la salvezza.
Una salvezza che va ottenuta con le unghie e con
i denti nelle restanti sei gare che restano. Perchè
poi si prospetta una vera rivoluzione, all'orizzonte.
Con ogni probabilità ci sarà a livello
tecnico. Praticamente certo a livello di direttore
sportivo, se non ci saranno dietrofront o ripensamenti
improvvisi. E forse qualche novità pure a
livello societario. Ne vedremo delle belle...
• 21
marzo
2013 Sottil:
"Non è da dimenticare mai il nostro
obiettivo". Un video di Gomez vola in Argentina...
Parla
l'allenatore del Gubbio, Andrea Sottil, dopo la
partita di Viareggio e in vista della partita delicata
contro la Carrarese. Primo accenno all'allontanamento
dal campo di domenica scorsa. Sottil risponde così:
"Sono stato ammonito e non squalificato.
Questo significa che sono stato allontanato in maniera
ingiusta. Avevo protestato per un fuorigioco, niente
di più". Tuttavia hanno fatto un
certo effetto le frasi del tecnico Stefano Cuoghi
del Viareggio: ha definito il Gubbio una squadra scorbutica
e la panchina litigiosa. Però Sottil
risponde a tono: "Un maleducato non sono.
Perciò credo che siano delle parole sprecate.
Non abbiamo istigato nessuno. Non ho avuto problemi
con nessuno, tranne con uno: con Martinez del Benevento
per una esultanza a fine partita ma ci fu un equivoco.
Pure nel derby con il Perugia ho stretto la mano
a Camplone. Sto facendo il master a Coverciano,
dove ho stretto tante amicizie. Posso essere non
simpatico a qualcuno, ma ho anche tante amicizie".
A Viareggio, una occasione buttata alle ortiche?
"Non credo. Con il Prato e con la Nocerina
non meritavamo di vincere. Questo è il calcio.
Dispiace per il pareggio solo per come si è
sviluppata la partita. Ma prima della gara tutti avremmo
firmato per il pareggio. Sono contento della
prestazione della squadra: per intensità,
per copertura preventiva e per il gioco in attacco.
E poi esistono gli avversari. Inoltre non dimentichiamoci
da dove siamo venuti e non dimenticare mai il nostro
obiettivo che è la salvezza. Ora ci aspetta
una partita difficile, di sicuro la più difficile
di tutte. Perciò massimo rispetto della Carrarese.
Ci mancherà Galabinov che al momento è immarcabile.
Spero di recuperare per domenica Di Piazza. Mentre
non ci sarà Caccavallo (stiramento di due
centimetri ndr) perchè l'infortunio ha tempi
lunghi".
A questo punto della stagione, c'è qualche
rimpianto? "Di sicuro c'è stato nel
periodo in cui siamo stati falcidiati da infortuni
e squalifiche con tante assenze. Ma ormai è
acqua passata. Dobbiamo pensare che ci sono ancora
sei partite da giocare dove dobbiamo fare bene e
domenica è una partita decisiva".
Da alcune partite a questa parte il Gubbio è
stato schierato con lo stesso modulo (5-3-2).
Con questo assetto ha trovato la quadratura
del cerchio? "Talvolta ho usato il 4-3-3
ma perchè mi serviva una partita tattica.
A volte ci siamo espressi bene con il 4-3-1-2. Diciamo
però che con il 5-3-2 la squadra si trova
più a suo agio: adesso i calciatori sono ben collocati
e hanno trovato sicurezza". Ma Sottil vuole
concludere la sua intervista mandando un messaggio
al capitano Sandreani. Dice: "Stimo tanto sia
il calciatore che l'uomo. Complimenti sinceri soprattutto
adesso perchè non sta giocando tra i titolari. Lui
è sempre il capitano anche se non gioca e
anche se la fascia la indossa Briganti. Fondamentale
la sua vicinanza alla squadra. Adesso si trova in
un crocevia per la sua carriera. Però sono convinto che
ha tutte le credenziali per poter lavorare bene
pure al di fuori di un campo di calcio. É
un esempio anche per i più giovani".
La storia. Ma vi ricordate quel video sul calciatore
Gomez Taleb che si trova su Youtube.com che abbiamo
pubblicato perchè ci era stato segnalato
da un tifoso?
Questo video è stato "esportato"
addirittura in Argentina. Ce lo racconta l'Agente
Fifa, Enrico Mischianti,
che conosce bene i genitori di Juanito, cioè
Norberto Gomez e Graciela Taleb Gomez.
Enrico Mischianti spiega: "Sono stato a
vedere in Argentina un calciatore del Lanus molto
interessante e Joaquin Prado che milita nell'Universitad
Catolica di Cordoba. Questo succede perchè
lì collabora con me Leandro Martin Gramaglia,
un mio osservatore in Argentina. Andando a Buenos Aires
sono stato ospite della famiglia Gomez. Loro parlano
spesso di Gubbio e mi hanno raccontato che spesso
si connettono su internet per leggere Gubbiofans.it
(pure il muro) e quando hanno visto il filmato di
tutti i gol di Gomez Taleb a Gubbio hanno ammesso
di essersi commossi, soprattutto per l'affetto della
gente nei confronti del loro figlio. Inoltre ogni
volta che vado in Argentina, consegno a loro un
santino di Sant'Ubaldo: Norberto è rimasto
molto devoto e ogni volta che la famiglia di Gomez
viene a Gubbio va a fare una visita al Patrono di Gubbio".
Ora Mischianti fa il procuratore dei calciatori.
Come si trova in questo ruolo? "Diciamo
che ci sono con me dei ragazzi interessanti come
Barra e Alessandroni che sono al Perugia. Mentre
a Gubbio è con me Khribech. Tuttavia a Gubbio
ho visto diversi elementi validi come Martini, Procacci,
Lupi e Brunelli che a mio avviso hanno buone chances
di giocare in futuro in prima squadra. Fare il procuratore
non è facile. Bisogna combattere con dei
presidenti un po' parsimoniosi e con gente come i direttori
sportivi. Ma la cosa più difficile è
combattere con i genitori degli atleti: è
peggio di fare una trattativa con un presidente.
In tanti hanno aspettative esagerate sui figli. Si aspettano che esca fuori un Ibrahimovic
oppure cose che non stanno nè in cielo nè
in terra".
• 20
marzo
2013 Sandreani:
"Ma il presidente Fioriti lo sa... voglio
rimanere a vita!". Ricordo: 16 marzo 2003...
Da
tre partite partite si siede in panchina e non ha
battuto ciglio. Prima per via dell'influenza ma
poi per una scelta tecnica. Ma è rimasto
sempre in silenzio. Stiamo parlando di Alessandro
Sandreani, dal 2002 a Gubbio e da diverse stagioni
capitano dei rossoblù. Allora Sandreani,
come va? "Tutto bene. Ricordiamoci che il
calcio è uno sport di squadra. Perciò
il gruppo viene prima di qualsiasi altra cosa. Ho
sempre pensato dell'importanza di chi gioca, ma
anche di chi sta fuori. A maggior ragione, a 34
anni, capisco l'importanza di un gruppo. Credo fermamente
nelle scelte dell'allenatore. Comunque sia cerco
di dare sempre il mio contributo anche da fuori
e sono il primo tifoso dei miei compagni perchè
il momento è molto importante".
Parole che fanno rima con onore. Un accenno alla
partita di Viareggio. Un'altra occasione gettata
alle ortiche? "Bisogna vedere come ognuno
guarda il bicchiere. Sono stato sempre realista
ma anche positivo. Credo che l'occasione importante
ci sia stata perchè potevamo cambiare probabilmente
le sorti del nostro campionato (playoff ndr). Tuttavia
abbiamo sviluppato una prestazione eccellente contro
un avversario forte. Ricordo che nelle ultime cinque
partite abbiamo ottenuto 10 punti. Solo Perugia,
Avellino e Benevento hanno fatto meglio di noi. Certo,
due punti in più ci potevano fare molto comodo,
ma bisogna guardare la realtà. É un
punto importante ottenuto in un campo difficile
dove del resto abbiamo giocato da squadra vera.
Adesso non ci resta che guardare avanti e pensare
a quella partita di domenica che per noi vale come
una finale di Champions League. Ne approfitto per
fare un appello: i tifosi si devono stringere a
noi perchè sarà un impegno difficile
e delicato; deve essere una bolgia perchè
dobbiamo fare punteggio pieno". Dal presente
al futuro. Si parla ormai da un po' di tempo che
il diesse Giammarioli se ne andrà a fine
stagione. Comincia il toto diesse. Ci sono tante
ipotesi. Un ritorno di Arcipreti. Oppure delle soluzioni
interne del tipo: Pannacci diesse, semmai affiancato da
un consulente (Arcipreti). O c'è
chi parla anche di un'ipotesi Sandreani. Cosa dice
il diretto interessato? "Adesso sono un
calciatore e devo ragionare da calciatore. Ci sono
ancora sei partite da giocare e penso solo a quello.
Gli altri discorsi futuri in questo momento sono
legati soprattutto a quello che si riuscirà
a fare adesso sul campo. Poi...". Poi?
"Alla fine dell'anno si vedrà. Ma
il presidente (Fioriti ndr) lo sa: vorrei rimanere
a vita a Gubbio. Sono consapevole che posso dare
un contributo anche fuori dal campo. Fermo restando
adesso penso solo alla salvezza di questa squadra
e devo fare il capitano perchè è importante
per lo spogliatoio". Mettiamola così.
Se arriverà un proposta? "Ripeto.
Adesso è un discorso prematuro. Voglio restare
a Gubbio e poi non mi interessa per quale ruolo
preciso. Tuttavia credo che ci sia la possibilità
di restare ancora a Gubbio". Infatti se
non farà il diesse rossoblù, per Sandreani
potrebbero aprirsi le porte in un ruolo tecnico
nelle giovanili. Giudice Sportivo: l'allenatore
Sottil, allontanato a Viareggio, è stato
punito con un'ammonizione. Perciò domenica
sarà in partita. Squalificato invece l'attaccante
Galabinov per un turno. Pisa: esonerato il tecnico
Alessandro Pane; arriva l'allenatore Dino Pagliari.
Come scordare dieci anni fa (era il 16 marzo 2003)
la partita tra Gubbio e Fiorentina.
Ce lo ha fatto ricordare Luciano Baldi da Firenze
che ci ha scritto questa e-mail: "Ricorrendo
i dieci anni dalla simpatica spalata di neve compiuta
insieme dai tifosi viola e rossoblù, invio
un caro saluto a tutti i protagonisti che presero
parte a tale azione, che ricordo come uno dei momenti
più autentici dello sport da me vissuti.
Non dimenticherò il clima di reale passione
per il calcio che si respirò in tale occasione.
Con i migliori auguri sportivi alla A.S. Gubbio
1910 e ai tifosi rossoblù". Anche
Violanews.com ha ricordato l'evento.
• 19
marzo
2013 L'editoriale.
Come perdersi... in un bicchiere d'acqua! E in trasferta
raccolti il 23% dei punti
Sei
punti dai playoff e solo due punti di distanza dai
playout. Un campionato incerto che non ammette distrazioni
di nessun tipo. Una vittoria a Viareggio poteva
aprire nuovi scenari perchè a quel punto
la zona playoff si sarebbe avvicinata di soli quattro
punti. Ma il Gubbio in questa stagione ci ha abituato
a certe disattenzioni che sono costate piuttosto
care in diverse partite. Una deconcentrazione che
a Viareggio si è manifestata in avvio di
gara con quel fallo da rigore evitabile di Regno
su Magnaghi che ha portato in vantaggio i versiliesi
con Giovinco. Una deconcentrazione che si è
ripetuta a pochi minuti dalla fine quando Benedetti
non ha perso tempo e ha preso subito la palla al
balzo, approfittando di un'altra indecisione evitabile
di tutta la retroguardia rossoblù (Venturi compreso).
E pensare che il Gubbio aveva la vittoria in pugno
su un campo che fino a quel momento era imbattuto.
Un'altra opportunità ghiotta gettata alle
ortiche come è "solito fare" il
Gubbio in questa stagione. Ma basta ricordare un
altro 2-2 in terra toscana, a Carrara, con i rossoblù
in vantaggio per 2-0. Da quel momento in poi iniziò
la discesa della formazione rossoblù dai
playoff ai playout nel giro di due mesi. Fu una
mazzata a livello morale. Ma vennero a galla i veri
limiti di questa squadra che, nel momento della
"sofferenza" oppure nel momento che serve
il "colpo di genio", non riesce a svolgere
il suo compito fino in fondo e si perde in un bicchiere
d'acqua. Proprio così. La squadra si perde
in un bicchiere d'acqua davanti a degli imprevisti.
Si scoraggia subito. Tende inoltre a fare la vittima
(vedi il periodo nero dove le colpe ricadevano solo
sugli arbitri) e chiede subito aiuto. Questa squadra
deve imparare che non bisogna lamentarsi perchè
nessuno ti viene in soccorso. Bisogna rimboccarsi
le maniche e pensare solo a se stessi. Quanti punti
sono stati buttati... in questa maniera! Così
facendo si sono persi due mesi. Così facendo
si è persa una grande possibilità.
Quella di raggiungere i playoff che erano alla portata
di mano. In teoria sono ancora a portata di mano,
ma le partite diminuiscono (ne mancano solo sei
alla fine del campionato) e bisogna aspettarsi un
mezzo miracolo perchè tutto venga rimesso
in gioco. Perciò (ora) fare dei voli pindarici
è proibitivo, per non dire illusorio. D'altronde
se il Gubbio fuori dalle mura amiche ha racimolato
solo 9 punti dei 39 punti disponibili (pari al 23%),
un motivo ci dovrà pur essere. Due vittorie,
tre pareggi e ben otto sconfitte. Basta guardare
il ruolino di marcia delle prime cinque in classifica:
la capolista Avellino ha conquistato 21 punti in
trasferta; il Latina 17 punti ed è secondo
in classifica; poi il Perugia 18 punti e la Nocerina
14 punti che sono al terzo e quarto posto; al quinto
posto il Frosinone con 14 punti raccolti. Senza
dimenticare che il Benevento che si trova ora al
sesto posto viaggia con 15 punti conquistati (+6
rispetto al Gubbio). Per non parlare dei gol subiti
in trasferta. Gubbio che ha incassato 22 gol in
13 partite (una media di 1,69 gol a partita). Le
altre a partire dalla capolista: Avellino 13 gol
subiti; Latina 16; Nocerina 12; Perugia 11; Frosinone
solo 8 gol incassati in trasferta. Numeri che la
dicono lunga. Insomma, non resta che pensare alla
salvezza che tuttavia resta un obiettivo importante
in questa stagione. Fondamentale sarà la
prossima partita con la Carrarese perchè
poi ci sarà un calendario piuttosto duro
e tortuoso: altro impegno casalingo con la capolista
Avellino, poi trasferta a Nocera Inferiore contro
la Nocerina e subito dopo un match in casa contro
il Latina. Fondamentale sarà il risultato
di domenica prossima perchè la distanza dei
playout è ancora troppo risicata: resta solo
a due punti di distanza. Perciò serve la
massima attenzione. Non si deve lasciare nulla al
caso. La posta in gioco adesso... è alta! (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 17
marzo
2013 Briganti:
"C'è rammarico, ma il bicchiere è
mezzo pieno". Cocuzza: "É
la mia prima rete..."
Gubbio che
si fa beffare a pochi minuti dalla fine e il Viareggio mantiene l'imbattibilità in casa.
Un 2 a 2 pirotecnico che alla fine non soddisfa
nessuno. Andrea Sottil non si presenta in sala stampa.
Ma parla Marco Briganti: "Siamo rammaricati
perchè a quel punto ci credevamo e il gol
del 2-2 si poteva evitare. Tuttavia vedo il bicchiere
mezzo pieno. La classifica non è piacevole
perchè la Paganese si è rifatta sotto.
Ma sono fiducioso perchè la strada è
quella giusta. I due rigori? Sono stati
generosi sia da una parte che dall'altra parte".
Parla Giovanni Bartolucci:
"Ma è chiaro che siamo delusi perchè
potevamo portare a casa il risultato di 2-1. Ma
il Viareggio non ha demeritato. Ora bisogna sbagliare
il meno possibile. Purtroppo i playout sono sempre
troppo vicini". Tuttavia c'è un
calciatore felice: si tratta di Riccardo Cocuzza
(scuola Parma), per la sua prima rete in rossoblù
entrando a partita in corso: "Pensare che
è stato il mio primo gol tra i professionisti.
Ho visto Cancellotti che mi ha fatto un cross perfetto
ed io ho cercato di testa di azzeccare l'angolo
lontano. É andata bene. Un peccato perchè
poteva valere come un gol per la vittoria e invece
ci siamo dovuti accontentare di un pareggio".
Sulla sponda avversaria parla il tecnico Stefano
Cuoghi e usa pure delle parole al vetriolo verso
il Gubbio: "Siamo andati subito in vantaggio,
abbiamo fallito il raddoppio e poi è arrivato
questo rigore per il Gubbio che è da rivedere...
e il Gubbio è andato pure in vantaggio nella
ripresa. Ma non abbiamo mollato e così abbiamo
raggiunto il pareggio". E rimprovera: "La
mia squadra è caduta nel tranello della lite
degli avversari. La loro panchina comandava in campo
e parlavano tutti. Sono scorbutici, ma non dovevamo
essere condizionati: dovevamo pensare a giocare".
Telegrafico è Giuseppe Giovinco: "Abbiamo
raggiunto un pareggio giusto. Purtroppo all'inizio
dovevamo chiudere prima la gara. Dovevamo essere
più cinici contro un Gubbio tosto".
E il risolutore del match proprio al fotofinish,
Lorenzo Benedetti, dice: "Ho visto uscire
il portiere Venturi, ci ho provato, mi sono girato
e ho segnato. L'importante è aver preso un
punto anche se potevamo portarne a casa tre di punti".
E intanto abbiamo inserito le foto di Viareggio
e Gubbio (21 immagini) che si trovano nella sezione
"fotogallery" e nel link sotto la foto
in homepage. Foto di Andrea Zani con la collaborazione
di Gabriele Noli di Versiliatoday.it; le altre foto
sono di Nunzio Ciurca con la collaborazione di Settonce.
• 17
marzo
2013 Pirotecnico
2-2 tra Viareggio e Gubbio. In rete Galabinov e
Cocuzza, ma Benedetti fa pari
Gubbio
contro Viareggio. L'allenatore Sottil schiera un
inedito 5-3-1-1 con Cancellotti terzino destro e
Malaccari dirottato a centrocampo. Baccolo fa il
trequartista. Sandreani e Guerri in panchina. Il
tecnico dei bianconeri opta per il 3-5-2. Fiale
gioca al posto dell'infortunato Carnesalini. Pronti
e via. Passa poco tempo (2') e il Viareggio passa
in vantaggio su calcio di rigore per un fallo ingenuo
in area ospite di Regno su Magnaghi. Dal dischetto
Giovinco insacca la sfera in rete spiazzando il
portiere Venturi. Il Gubbio reagisce e cerca una
penetrazione in area con Cancellotti che serve in
profondità Malaccari, ma la retroguardia
dei toscani riesce a sbrogliare la matassa. Al 13'
un tiro improvviso di Calamai dal limite costringe
Venturi a volare e compiere un prodigioso intervento
per salvarsi in angolo. Al 18' la prima conclusione
in porta del Gubbio: punizione calciata direttamente
a rete da Galabinov, dal limite, che supera la barriera
ma non trova impreparato Gazzoli che abbranca la
sfera. Al 27' Galabinov cerca la sponda in area
verso un compagno, ma il suo intervento è
un passaggio per nessuno. Al 29' su corner di Pizza calciato
in area eugubina, De Bode svetta di testa e incorna
a rete: Venturi compie un altro strepitoso intervento
e si salva in angolo in volo. Alla mezz'ora Galabinov
trova lo spazio per incornare a rete, però la sua
deviazione di testa termina alta. Al 37' pareggia
il Gubbio su rigore per un fallo in area locale
di Fiale che entra in scivolata su Malaccari. Non
mancano le proteste dei calciatori del Viareggio.
Ma dal dischetto Galabinov spedisce la sfera in rete
calciando centrale a mezz'altezza con Gazzoli che
si era già buttato a terra. Stranamente il
calciatore bulgaro non esulta dopo il gol. Al 40'
il Gubbio reclama un altro rigore per un presunto
contatto tra De Bode e Belfasti, ma l'arbitro questa
volta fa proseguire. Al 43' su cross in area di
Palermo, Galabinov cerca di testa la deviazione
vincente ma non trova la porta. Al 45' c'è
Baccolo in area che di testa devia la sfera in porta,
però Gazzoli si salva con un intervento miracoloso.
Ripresa. In avvio percussione in area locale di
Belfasti che cerca la porta ma De Bode sbroglia
il pericoloso in scivolata. Al 50' Pellegrini (assist
di Piazza) calcia a botta sicura, ma Venturi è
reattivo e si salva in tuffo. Al 55', pericolo:
Fiale mette in area una palla verso Martella che
calcia in porta un rigore in movimento ma la sfera
termina di poco alta. Al 74' il Gubbio passa in
vantaggio: cross da destra di Cancellotti in area,
si fa trovare pronto Cocuzza che di testa insacca
la sfera nell'angolino basso. E subito dopo viene allontanato
dalla panchina dei rossoblù l'allenatore
Sottil per proteste su segnalazione del guardalinee.
Al minuto 88 arriva il pareggio del Viareggio: lancio
lungo dalla trequarti da sinistra di Guerra, Venturi è
incerto in uscita; Benedetti ne approfitta, si gira
e da distanza ravvicinata
insacca la sfera in rete di sinistro. Esce così
un 2-2 pirotecnico. Tabellino:
Viareggio - Gubbio 2-2: Viareggio:
Gazzoli, Tomas, De Bode (77' Sandrini), Pellegrini, Fiale, Martella
(69' Guerra),
Pizza, Maltese, Magnaghi (74' Benedetti), Calamai, Giovinco.
(A disp.: Furlan, Conson, Crescenzi, Peverelli). All. Cuoghi. Gubbio:
Venturi, Regno (57' Cocuzza), Belfasti, Boisfer, Briganti, Bartolucci,
Palermo, Malaccari (84' Grea), Galabinov, Baccolo (65' Sandreani), Cancellotti. (A disp.:
Farabbi, Galimberti, Guerri, Martini).
All. Sottil. Reti: 2' Giovinco (V) rigore,
37' Galabinov (G) rigore, 74' Cocuzza (G), 88' Benedetti
(V). Arbitro: Cifelli di Campobasso
(Baccini di Conegliano e Pizzagalli di Pesaro).
Espulso: 75' allenatore Sottil (G). Ammoniti: De Bode,
Fiale, Guerra e Sandrini (V); Regno, Galabinov,
Malaccari e Cocuzza (G). Spettatori: 530 (di
cui 61 da Gubbio nel settore ospiti). Risultati:
Ventiquattresima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Andria
Bat - Barletta 0-0 Carrarese - Paganese
1-2 35'
Ciarcià (P), 50' Girardi (P), 75' Makinwa
(C) Frosinone
- Catanzaro 4-0 31'
Carrus (F) rig., 34' Santoruvo (F), 45' Curiale
(F), 60' Frara (F) Nocerina - Pisa 3-0 41'
Corapi (N), 59' Garufo (N), 75' Evacuo (N) Prato - Benevento 1-1 16'
Marotta (B), 30' Essabr (P) Perugia
- Latina 2-1 40'
Politano (P), 81' Nicco (P), 90' Jeffersson (L) Sorrento - Avellino 1-4 8'
Castaldo (A) rig., 21' Biancolino (A), 25' Bernardo
(S), 55' De Angelis (A) rig., 69' Zigoni (A) Viareggio - Gubbio 2-2 2'
Giovinco (V) rig., 37' Galabinov (G) rig., 74' Cocuzza
(G), 88' Benedetti (V)
• 16
marzo
2013 Gubbio
senza Radi, Bazzoffia, Caccavallo e Di Piazza.
Però riecco Baccolo e Galimberti
Gubbio
a Viareggio. Assenti sicuri gli squalificati Radi
e Bazzoffia. Neanche Caccavallo è convocato
per un problema muscolare. Di Piazza risulta tra
i convocati ma il suo utilizzo è pressochè
nullo. Nel gruppo ci sono Baccolo e Galimberti,
reduci dall'influenza, e pure Boisfer che soffriva
in settimana per un problema agli adduttori. Il
tecnico Andrea Sottil è orientato a cambiare
schieramento con l'utilizzo di Baccolo a supporto
di Galabinov in una sorta di 5-3-1-1, anzichè
5-3-2. Un nodo che però verrà sciolto
solo all'ultimo momento, come è normale consuetudine
del tecnico di Venaria Reale che afferma: "É
un nuovo scontro diretto. Proveniamo da un buon
momento e quindi dobbiamo sfruttarlo. Massima attenzione
però al Viareggio perchè corre tanto
ed è di qualità". Mentre
in casa
Viareggio si va verso la conferma del 3-5-2.
Non convocati Carnesalini (operato) e De Vena.
• 15
marzo
2013 Gubbio-Avellino
anticipata a venerdì 5 aprile. La gara si
gioca alle 20:30, diretta Sportitalia
Per
il Gubbio è previsto un anticipo. La partita
che era in programma domenica 7 aprile si giocherà
venerdì 5 aprile alle ore 20:30. Si tratta
della sfida tra Gubbio e Avellino che si disputerà
al "Pietro Barbetti" in notturna. La partita
sarà trasmessa in diretta televisiva sul
digitale terrestre su Sportitalia. Intanto in casa
Gubbio prosegue la preparazione in vista della sfida
di Viareggio. Sicuramente fuori dai giochi per infortunio
l'attaccante Caccavallo perchè gli accertamenti
hanno evidenziato una lesione muscolare. Improbabile
anche l'utilizzo dell'altro attaccante Di Piazza
che non si è allenato neanche venerdì.
Di sicuro sono assenti gli squalificati Radi e Bazzoffia.
Mentre Baccolo è rientrato nel gruppo dopo
l'influenza. Rebus per l'allenatore Sottil che adesso
dovrà scegliere la formazione anti Viareggio.
Sembra certo il modulo (5-3-2) ma non gli interpreti:
in difesa al centro c'è un ballottaggio tra
Regno e Galimberti; a centrocampo Baccolo potrebbe
essere dirottato a supporto di Galabinov, se non
gioca come interno sinistro (in questo caso tornano
in auge Guerri o Sandreani); se a centrocampo invece
non cambia nulla, ad affiancare il puntero Galabinov
ci sarà Cocuzza (e sarebbe la prima volta).
Mentre come laterale destro difensivo potrebbe essere
riproposto Malaccari, già impiegato contro
il Prato. In casa Viareggio invece non cambierà
nulla. Stesso modulo (3-5-2) con il cambio di un
solo interprete: il giovane Crescenzi al posto dell'infortunato
Carnesalini; in difesa è ballottaggio tra
Trocar e Tomas.
• 15
marzo
2013 Arcipreti:
"Gubbio: una squadra da playoff.
A Perugia: il mio esonero è stato una mazzata..."
Intervista
esclusiva con l'ex direttore sportivo del Perugia
(e pure ex del Gubbio), Alvaro Arcipreti. E noi
affrontiamo diversi argomenti. Parliamo di Gubbio
e Perugia in questo campionato, ma anche di quale
potrebbe essere il futuro del diretto interessato.
Prima domanda. Dove possono arrivare sia il Gubbio
che il Perugia? "Partendo dai grifoni, dico
che i playoff sono pressochè certi e il primo
posto non è impossibile se vincono lo scontro
diretto con il Latina. Ma credo che sia molto difficile
vincere proprio direttamente il campionato. Perciò
il Perugia si giocherà la serie B come avevamo
impostato la scorsa estate attraverso i playoff
perchè al di là degli ottimi acquisti
di gennaio, i calciatori cardine di questa squadra
rimangono quei giocatori presi nel mercato estivo
come Politano, Ciofani, Russo e Moscati. Questo
conforta il lavoro che era stato fatto da me personalmente.
Per quanto riguarda il Gubbio, a mio avviso si giocherà
tanto nelle prossime partite. L'obiettivo prioritario
è la salvezza. Ma se si va ad analizzare
la classifica, si potrebbe coltivare pure una piccola
speranza per i playoff. Però per adesso è
giusto pensare solo alla salvezza. Se invece arriverano
ulteriori vittorie, allora si potrebbe pensare anche
a qualcos'altro". Tornando al Perugia:
è dispiaciuto per il suo esonero insieme
al suo allenatore Battistini? "Parlo dal
mio punto di vista e non dell'allenatore. Per è
me stata una cosa quasi inaudita, se si pensa a
quello che è stato fatto in due anni e mezzo.
E ci metto anche questa prima parte della stagione.
Se oggi il Perugia va bene, nove calciatori su undici
che giocano la domenica sono arrivati per merito
mio e non di qualcun'altro. Per me è stata
una mazzata a ciel sereno. Non me lo sarei mai aspettato
ma credo che in generale, anche parlando con gente
di Perugia, in tanti non se lo spiegano. Qualcuno
pensa che mi sono allargato troppo. Ma il calcio
è anche questo e ci sono pure le invidie.
A Gubbio è stato diverso: andai via da solo.
In due anni si sono fatte tante cose. Ma il calcio
ormai lo conosco e me ne sono fatto una ragione.
Nel calcio ci sono pure queste situazioni assurde".
Invece il Gubbio, secondo lei, come squadra come
è? "Come organico alla mano poteva
pensare di ambire ai playoff. É anche vero
che il diesse Giammarioli ha dovuto cambiare tanto
e in questi casi alcune difficoltà in più
si pagano. Teoricamente il gruppo è buono
in questo campionato. Diciamo che è una squadra
con prospettive da medio-alta classifica. Ma rispetto
la retrocessione dell'anno scorso, una salvezza
quest'anno può valere tanto". Si
parla ormai che il diesse Giammarioli a fine stagione
lascia il Gubbio e andrà alla Cremonese.
Ma secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero anche
dei nomi di possibili sostituti, tra cui quello
di Arcipreti. Lei cosa ci può rispondere?
"Rispondo in maniera molto schietta: per
ora non ho avuto nessun contatto, considerando che
ho un ottimo rapporto con i vertici societari che
sono rimasti gli stessi di quando ero a Gubbio.
La mia storia a Gubbio è nota. A livello
professionale, è l'unico neo che non mi è
andato più via: avrei voluto fare a Gubbio
quello che poi mi è riuscito a fare a Perugia.
Fermo restando che, al di là dell'esperienza
negativa, poi sono rimasto in ottimi rapporti con
parecchia parte della piazza e sono un vicino di
casa: si conoscono i miei pregi e i miei difetti.
Da parte mia c'è un grande apprezzamento
verso la piazza eugubina perchè so con quale
calore segue le sorti del calcio della città.
Gubbio resta una piazza di prestigio".
Allora cambiamo la domanda. Se il Gubbio la chiamasse?
"Ora ho avuto due contatti importanti da
due società: una sta lottando per la salita
in C2 e un'altra sta per salvarsi in C2 con delle
prospettive pure importanti. Dopo Perugia però
mi piacerebbe tornare in una piazza importante con
i numeri e con il calore. Più alta è
la categoria, meglio è". Quindi?
"Se uscisse fuori Gubbio?". Certo:
"Diciamo allora che ho molto rispetto del patron
Fioriti e di tutti quelli che gli ruotano attorno...".
Una risposta (questa) che la dice lunga.
• 14
marzo
2013 Palermo:
"A fine stagione, non voglio avere rimpianti.
Vediamo se il sogno era quello giusto"
Domenica
c'è Viareggio-Gubbio. All'andata la partita
si concluse per 2-1 in favore del Gubbio. Ma la curiosità
nasce dal fatto che la rete risolutiva fu realizzata
con un colpo inusuale. Un gol nato dalla suola di
una scarpa, con la palla che è stata spinta
in rete dai tacchetti.
L'autore di questa "insolita" rete ha
un nome e cognome: Simone Palermo. Allora, ricorda
ancora questo gol? "Come no! Su azione di
Radi sono andato a colpire di testa ma sono stato
atterrato da un difensore avversario. Ma quando
andavo per terra ho sentito il rimpallo del pallone.
Mi sono girato di scatto e me lo sono trovato davanti:
così istintivamente ho cercato di spingerla
più forte che potevo in porta, toccando la
palla con la suola alzandomi con le braccia da terra
e il portiere è rimasto ingannato perchè
non si aspettava che riuscissi a colpire la palla
in quella maniera. Alla fine ho pensato che eravamo
tornati in vantaggio e avevamo conquistato tre punti
fondamentali". Torniamo al presente: il
Gubbio pare che abbia ritrovato la sua strada con
due prestazioni vincenti e convincenti. Cosa è
cambiato rispetto a quel periodo così buio?
"Adesso abbiamo la rosa completa a disposizione.
Prima il mister non poteva mettere in campo la squadra
a suo modo e piacimento. Addirittura eravamo contati
con l'innesto di alcuni ragazzi Berretti in panchina.
Questo è stato il vero motivo di questi risultati
negativi. La vittoria con la Paganese ci ha aiutato
ad alzare un po' la testa. C'è stata poi
la battuta d'arresto di Benevento, ma in queste
ultime due partite abbiamo vinto meritando pure
di vincere". Ora la classifica si è
fatta un po' strana: la distanza tra i playout e
playoff è piuttosto simile. Che ne pensa?
"Bisogna restare con i piedi per terra:
questo è il nostro motto. Bisogna centrare
la salvezza il prima possibile. Poi alla fine dell'anno
vediamo se il sogno che ci eravamo prefissati era
giusto o sbagliato". E questo sogno quale
sarebbe? "Ognuno di noi vuole ambire ai
playoff. Ma solo il tempo ci potrà dire se
era il sogno giusto oppure resterà solamente
un sogno". Ultima domanda. Simone Palermo
rimane l'uomo mercato: ma queste voci possono condizionare
o non scalfiscono? "Non mi condizionano,
nè mi galvanizzano. E poi quello che sarà
ne parleremo a fine stagione. Quello che posso dire
adesso è che l'obiettivo mio personale è
quello di dare e fare il massimo con il Gubbio perchè
non vorrei finire la stagione con dei rimpianti,
visto che qualcosa già ce lo siamo persi
per strada, come ad esempio nella gara di Carrara
o di Avellino dove si meritava sicuramente qualcosa
in più". Notiziario. Nell'allenamento
di mercoledì si ferma all'improvviso Caccavallo:
l'attaccante napoletano dovrà sottoporsi
ad accertamenti per capire l'entità dell'infortunio
a livello muscolare. Ancora da stabilire il rientro
di un altro attaccante, Di Piazza, out contro il
Prato: mercoledì non si è allenato.
Fuori per influenza Baccolo e Galimberti, però
sono pronti al rientro. Da valutare anche le condizioni
di Boisfer che ha partecipato alla partitella ma
ha un problema agli adduttori. Per la trasferta
di Viareggio, i biglietti del settore ospiti sono
in vendita presso la Tabaccheria 2000 e Due Bi Bar
di Gubbio. In casa Viareggio ha subito un intervento
chirurgico il difensore Carnesalini per la rottura
al tendine di achille. Al suo posto potrebbe giocare
Luca Crescenzi, classe '92, arrivato a gennaio dalla
Nocerina. Il calciatore spiega a Versiliatoday.it
(grazie a Gabriele Noli): "Dopo l'esperienza
in panchina con la Lazio in Europa League sono andato
alla Nocerina. Però ora sono con il Viareggio,
siamo in finale di Coppa Italia (contro il Latina
ndr) e abbiamo tutte le carte in regola per salvarci.
Dispiace per Carnesalini: occorre tanta forza interiore,
ma saprà rialzarsi".
• 13
marzo
2013 Malaccari:
"Calma: ancora non abbiamo fatto niente".
Gubbio: un deferimento per la società
Non
giocava titolare da due mesi. Era il 13 gennaio
contro il Frosinone. E contro il Prato ha giocato
in un ruolo inedito. Stiamo parlando di Nicola Malaccari,
classe '92, che domenica è stato schierato da
Sottil come laterale destro. Come si
è trovato? "Sono contento che il
mister mi ha dato fiducia e non era facile giocare
titolare in una gara così importante in
un ruolo che non avevo quasi mai fatto. Credo che
sia andato bene, ma quello che conta era vincere.
Personalmente sono soddisfatto, ma siccome era da
tempo che non giocavo, nella ripresa ho sentito
un po' di fatica. Ma alla fine Sottil mi ha fatto
i complimenti.
Adesso siamo pronti per un'altra finale contro il
Viareggio". Perciò non aveva fatto
mai questo ruolo? "Avevo fatto il quarto
di centrocampo quattro anni fa, ma mai il quinto,
e poi non ero neanche nei professionisti. Perciò
è stata la prima volta". Questo
sta a significare che domenica era più un
3-5-2 che un 5-3-2? "Sì, perchè
il mister sia a me e sia a Belfasti ci aveva chiesto
di spingere molto e di accompagnare le azioni di
centrocampo. Non a caso Belfasti a Barletta è
andato in rete". Durante la partita Malaccari
ha avuto un brutto scontro di gioco. Cosa è
successo? "Diciamo che ho perso un dente.
Fortunatamente era «finto» e non mi
ha preso quelli sani. É già stato
riattaccato ed è tutto a posto. Mi ha colpito
De Agostini con una gomitata". Ma la gomitata
è stata fortuita oppure no? "Non
lo so. Gli stavo dietro e lui ha alzato parecchio
il gomito. Per me era volontaria. Ma l'arbitro era
proprio lì e non ha fischiato nemmeno fallo".
Adesso si è visto un Gubbio migliore: più
sicuro di se stesso e un approccio aggressivo. Che
cosa ne pensa? "Sicuramente le vittorie ci
aiutano.
C'è una maggiore consapevolezza nei nostri
mezzi. Abbiamo iniziato la gara con un pressing
molto alto e abbiamo creato tanto. A livello psicologico
stiamo meglio. Però ora non dobbiamo mollare
nulla e bisogna dare continuità ai risultati
e alle prestazioni". E bisogna restare
con i piedi ben saldi per terra, giusto? "É
proprio così. Non abbiamo fatto ancora niente.
Siamo a quattro punti dai playout e a cinque punti
dai playoff. Quindi bisogna ottenere la salvezza.
Con il Viareggio e poi con la Carrarese ci saranno
due partite che potranno dirci cosa faremo in questo
campionato". Intanto, come un fulmine a
ciel sereno, giunge questa notizia. L'A.S. Gubbio
1910 è stata deferita dinanzi la Commissione
Disciplinare dal Procuratore Federale con questa
motivazione: "Per non aver adempiuto all'obbligo
che prevedeva la stipula di polizza presso primaria
Compagnia di Assicurazioni per gli infortuni nei
riguardi dell'ex portiere Eugenio Lamanna (ora al
Bari), tesserato per la società Gubbio nella
stagione 2010-2011". Ora bisogna vedere
cosa rischia il Gubbio. Se verrà sanzionato
con una multa o ci saranno sviluppi più pesanti. Ci
sarà un procedimento e si vedrà. La
società del Gubbio ribatte con questo comunicato:
"Il deferimento è prettamente amministrativo,
comminato con una pena pecuniaria che sarà
oggetto di ricorso da parte della società.
All'epoca dei fatti per i tesserati non vi era obbligatorietà
per l'iscrizione all'assicurazione. Tale provvedimento
non prevede punti di penalizzazione". Staremo
a vedere come andrà a finire. Lente di ingradimento:
un giovane calciatore eugubino alla ribalta. Francesco
Carucci, era in forza all'Atletico Gubbio nei Giovanissimi
allenati da Paolo Bettelli. Il ragazzo, classe '99,
ruolo attaccante esterno, aveva fatto un provino
con il Torino nel luglio 2012 a Dronero (in provincia
di Cuneo) e viene selezionato a partecipare al ritiro
precampionato. Lo stesso calciatore poi è
stato convocato sempre dal Torino nel Natale scorso
in un Torneo Internazionale che si è svolto
a Roma dove hanno partecipato squadre anche del
calibro di Barcellona, Juventus, Roma e Inter. Carucci
si distingue con ottime prestazioni segnando anche
un gol contro l'Atalanta. Da quel momento il Torino
ha deciso di prendere Carucci tra le fila dei giovanissimi nazionali per la stagione
2013-2014.
• 12
marzo
2013 L'editoriale.
Quel "colpo d'occhio" dell'uomo di Sofia.
Ma, guai fare voli pindarici adesso...
Ritorna
il sorriso. Ritorna un po' di tranquillità.
E non può essere altrimenti. Arriva la terza
vittoria nelle ultime quattro partite e la seconda
vittoria consecutiva. Dopo un periodo avaro di risultati,
è arrivata una salutare boccata d'ossigeno.
Ma soprattutto si è visto un Gubbio che convince.
Per un periodo (ben noto) aveva perso la bussola
in un mare agitato, tra infortuni, squalifiche e
troppo nervosismo del tutto immotivato che faceva
presagire il peggio. Invece il Gubbio sembra aver
ritrovato il suo orientamento in un mare che è
tornato più calmo e la rotta prestabilita
appare ripristinata. Un Gubbio che d'altronde contro
il Prato è sceso in campo con il piglio giusto.
Un approccio aggressivo, con una squadra tonica
che ha cercato fin da subito la via della rete creando
diverse palle gol. E nel reparto arretrato si è
vista quella solidità che ormai mancava da
tempo. Una solidità e una accortezza tattica
considerevole. E per risolvere la partita ci ha
messo lo zampino Andrey Galabinov che così
realizza il suo secondo gol in due partite di seguito
arrivando a quota nove gol personali (nella sua
carriera non era mai successo). Ma più che
altro si è notato il colpo risolutivo dell'attaccante
bulgaro che ha sfruttato appieno un assist al bacio
su corner di Radi e ha schiacciato la sfera in rete
colpendo la palla tra la fronte e la guancia superiore,
in pratica all'altezza dell'orbita oculare. Un colpo
inedito che definiamo il "colpo d'occhio"
dell'uomo di Sofia, che ha disorientato il portiere
Layeni e la palla si è insaccata a fil di
palo. L'attaccante bulgaro, più tardi, poteva
fare pure il bis ma questa volta Layeni è stato
pronto a salvarsi in tuffo con un prodigioso
intervento. Insomma ci sono tutte le credenziali
per pensare positivo, però guai cullarsi sugli
allori. Basta un attimo per tornare indietro. Basta
un secondo per ripetere quegli errori che hanno
portato a due mesi terrificanti a livello di risultati
che a loro volta hanno condizionato le prestazioni,
facendo sprofondare il Gubbio nei playout scendendo
dai playoff. Quindi niente sogni e i piedi devono
rimanere ben saldi per terra. Come giustamente ha
rimarcato in sala stampa il difensore Marco Briganti
quando ha detto: "Non eravamo scarsi prima
ed ora non siamo il Real Madrid...". Tutto
questo vuol significare che è vietato fare
voli pindarici. Ma soprattutto adesso non si può
piangere sul latte versato. Si deve guardare avanti
senza dimenticare che per ottenere i risultati ci
vuole sempre la determinazione giusta e l'umiltà
necessaria. Infatti contro il Prato è arrivata
la vittoria perchè il Gubbio ha avuto una
partenza "sprint" e a sua volta i lanieri
sono stati troppo "soffici". Inoltre ancora
c'è da aggiustare la mira perchè si
sono create diverse palle gol e se ne sono sprecate
anche troppe (vedi conclusioni a rete davanti alla
porta di Palermo e di Caccavallo andate a vuoto).
Perciò mai abbassare la guardia proprio adesso.
Per prima cosa perchè i playout sono ancora
troppo vicini: sono distanziati di soli quattro
punti con la Paganese (quint'ultima) che deve ancora
recuperare la partita con il Latina. In secondo
luogo perchè il calendario appare piuttosto
tortuoso, tante partite si continuano a giocare
sul filo dell'equilibrio sospeso e domenica c'è
il Viareggio che è una diretta concorrente
e darà del filo da torcere. Ultima curiosità:
Sottil e quella corsa liberatoria sotto la curva
degli ultrà. Un momento di liberazione per
il tecnico di Venaria Reale dopo alcune settimane
tribolate dove aveva rischiato pure fortemente l'esonero.
E quel sorriso bello grosso, a 32 denti, in sala
stampa, fa notizia. Ma il vento è davvero
cambiato? Si vedrà nelle prossime delicate
partite! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 10
marzo
2013 Sottil:
"Gubbio che ha messo cuore e passione".
Baccolo: "Ora consci della nostra forza..."
Gubbio,
seconda vittoria consecutiva e terza vittoria nelle
ultime quattro partite. Gubbio che torna così
a sorridere. E pure il trainer Andrea Sottil insolitamente
si presenta in sala stampa con il sorriso sulle
labbra e dice: "Ho visto un Gubbio che in campo
ha messo cuore, passione e fame. Ma ora non dobbiamo
cullarci sugli allori e dobbiamo marciare...".
Questo è l'avvertimento del tecnico di Venaria
Reale perchè adesso sarebbe controproducente
illudersi. Sottil prosegue dicendo: "Adesso
abbiamo conquistato tre vittorie su quattro gare.
Ma guai pensare in grande perchè il nostro
obiettivo era e rimane la salvezza. Tuttavia
sono soddisfatto perchè la squadra ha creato
tante palle gol e oltretutto ha subito pressochè
nulla. Abbiamo giocato bene nella fase sia di non
possesso e di possesso. In avvio subito un Gubbio
aggressivo? Sì, questo è il Gubbio
che piace a me". Sulla stessa lunghezza
d'onda parlano Baccolo e Briganti.
L'interno sinistro Pietro Baccolo dice: "Adesso
siamo consapevoli delle nostre potenzialità.
Contro il Prato ci ha agevolato il gol in avvio
che ci ha spianato la strada. Tutto il reparto arretrato
ha fatto una grande partita". Tocca al
difensore Marco Briganti che incalza: "Non
eravamo scarsi prima quando perdevamo tante partite,
ed ora che vinciamo non siamo mica il Real Madrid...".
Briganti prosegue dicendo: "Siamo scesi
in campo con l'atteggiamento giusto e del resto
abbiamo giocato con omogeneità in tutti i
reparti formando un effetto domino. Però
nella fase centrale
del campionato abbiamo gestito male la situazione
perchè eravamo troppo nervosi. Adesso invece
giochiamo con la testa più libera".
L'allenatore del Prato, Vincenzo Esposito, ammette
che la sconfitta della sua squadra sia meritata:
"Brutta sconfitta. Abbiamo sofferto una
partenza non proprio ottimale dove abbiamo subito
il vantaggio del Gubbio. C'è stata una brutta
partenza dove ci sono stati dieci minuti di follia.
Una giornata storta anche per quei calciatori che
costituiscono le fondamenta di questa squadra. Abbiamo
pagato tutto quanto a caro prezzo". Intanto
abbiamo inserito le foto della partita tra Gubbio
e Prato (18 immagini) che troverete nella sezione
"fotogallery" e nel link sotto la foto
in homepage. Nelle foto si trova pure tutta la sequenza
del gol decisivo di Galabinov segnato in avvio della
gara con il Prato. Le foto sono di proprietà di
Gianfranco Gavirati coadiuvato da Simone Grilli.
• 10
marzo
2013 Gubbio,
bis consecutivo di vittorie: è stato "falciato"
il Prato (1-0). Decide Galabinov in avvio
Gubbio
contro il Prato. L'allenatore Sottil schiera il
5-3-2 e mette a sorpresa Malaccari terzino
destro. Il trainer dei toscani Esposito opta per
il 4-3-1-2. Pronti e via. Dopo appena 18 secondi
è il Gubbio che ha un'occasione ghiotta sui
piedi di Palermo che si trova davanti al portiere
in area, ma di destro calcia debole e centrale:
para a terra Layeni. Al 5' Galabinov serve in area
Caccavallo sul filo del fuorigioco e carica il sinistro:
tiro radente angolato che costringe Layeni a salvarsi
in angolo, in tuffo. E un minuto più tardi
(6') arriva il gol del Gubbio dal corner procurato
prima:
Radi mette in area una parabola dove raggiunge il
secondo palo; Galabinov è in agguato e di
testa schiaccia a rete: la palla si insacca a fil
di palo. Al 7' proteste del Prato per un presunto
fallo in area di Bartolucci su Napoli. Al 25' Napoli
si ritrova libero in area e calcia in porta da posizione
favorevole, ma il tiro è impreciso: palla
a lato. Al 29' Disabato lancia solo davanti al portiere
Napoli, Venturi in extremis sventa il pericolo.
Al 39' corner di Radi insidioso e teso, la palla
attraversa tutto lo specchio con Caccavallo che
manca di poco il tap in vincente. Al 45' Palermo
lancia Malaccari sulla destra che si accentra e
serve una palla d'oro al centro dove sopraggiunge
Galabinov che calcia al volo in porta: Layeni compie
il miracolo in tuffo deviando la sfera dalla linea
di porta. Ripresa. Nessuna conclusione a rete fino
al 64' quando Galabinov calcia una punizione dal
limite telefonata in porta: para senza problemi
Layeni. Al 69' Disabato lancia in area Ghinassi
che devia di testa la sfera a rete, ma Venturi c'è
e para. Al minuto 81 Cesarini penetra in area da
sinistra in maniera pericolosa e calcia in porta,
Venturi è reattivo e para in tuffo. Al minuto
88 il Gubbio rischia quando Corvesi pennella in
area un cross insidioso e Cavagna non ci arriva
di testa per un soffio davanti alla porta. In chiusura
(91') Radi da posizione decentrata calcia direttamente
in porta una punizione, Layeni si salva d'istinto.
E il Gubbio incamera la seconda vittoria di seguito. Tabellino:
Gubbio - Prato 1-0: Gubbio:
Venturi, Bartolucci, Belfasti, Boisfer, Briganti,
Radi, Palermo, Baccolo, Galabinov, Caccavallo (75'
Bazzoffia), Malaccari (69' Cancellotti).
(A disp.: Farabbi, Regno, Guerri, Sandreani,
Cocuzza). All. Sottil. Prato:
Layeni, Beduschi (60' Carminati), De Agostini, Corvesi, Malomo,
Ghinassi, Casini (67' Papini), Cavagna, Napoli, Disabato, Tiboni
(60' Cesarini). (A disp.:
Brunelli, Bagnai, Bisoli, Cristofari).
All. Esposito. Rete: 6' Galabinov (G). Arbitro: Mainardi di Bergamo
(Zinzi di Catanzaro e
Semperboni di Bergamo). Ammoniti: Briganti,
Bartolucci, Radi e Bazzoffia (G); Beduschi, Ghinassi,
Malomo e Napoli (P). Spettatori:
1741 (1245 abbonati; di cui 80 da Prato); incasso
di 13308 euro. Risultati:
Ventitreesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Avellino
- Viareggio 1-0 85'
De Angelis (A) Barletta
- Frosinone 0-0 Benevento
- Sorrento 1-0 59'
Germinale (B) rig. Carrarese
- Perugia 0-1 88'
Moscati (P) Catanzaro
- Pisa 1-0 63'
Russotto (C) Gubbio
- Prato 1-0 6'
Galabinov (G) Latina
- Andria Bat 1-1 23'
Cottafava (L), 67' Innocenti (A) Paganese
- Nocerina 0-1 19'
Baldan (N)
• 09
marzo
2013 Gubbio
contro Prato, altro scontro diretto. Di Piazza out.
La sfida di Sottil contro Esposito
Gubbio
senza l'attaccante Di Piazza per un problema muscolare.
La punta siciliana non si è allenata nè
venerdì, nè sabato durante la rifinitura.
Sottil: "Cercheremo di fare un miracolo
per recuperarlo". Ma il suo impiego è
pressochè improbabile. Mentre Boisfer figura
nella lista dei convocati anche se ha dei problemi
alla schiena, come ha riferito lo stesso trainer
rossoblù. Un Gubbio che così è
pronto ad affrontare un Prato che in classifica
si trova a due lunghezze sopra la compagine eugubina.
Un altro scontro diretto dopo la partita di Barletta.
Ne è consapevole pure Andrea Sottil che dice:
"Abbiamo tre scontri diretti adesso che
possono decidere il nostro futuro. Ma adesso la
squadra dopo la vittoria di Barletta ha ritrovato
entusiasmo, motivazioni e più sicurezza".
L'allenatore Sottil non ha ancora deciso quale formazione
scenderà in campo. Sono in ballottaggio due
moduli: il 5-3-2 oppure potrebbe tornare in ballo
il 4-3-3. In casa Prato invece si vuole riscattare
la sconfitta casalinga dell'andata. A riguardo sembra
abbastanza chiaro il tecnico Vincenzo Esposito:
"Vincere a Gubbio sarebbe un altro tassello
importante per la salvezza. Dobbiamo ripetere la
prestazione dell'andata, ma questa volta dobbiamo
essere noi i più bravi a riportare a casa
l'intera posta in palio". Il tecnico dei
lanieri ha un solo dubbio: se schierare il 4-3-1-2
o il 3-4-1-2. Non convocati Silva Reis e Romanò.
• 08
marzo
2013 Almici:
"Gioco in pianta stabile in serie B e lo
devo pure al Gubbio". E il direttore sportivo...
É
uno dei pochi calciatori tra gli ex rossoblù
che sta giocando con continuità in serie
B. E di sicuro è tra i più giovani
della cadetteria. Stiamo parlando di Alberto Almici,
classe '93, scuola Atalanta, che in questa stagione
gioca con il Lanciano (neopromosso), e
si trova in una buona posizione di classifica.
Nel sito ufficiale Virtuslanciano.it una foto di
Almici è in bella mostra in homepage. Cosa ci può dire il diretto interessato?
"Nelle prime cinque partite in verità
siamo partiti con un po' di difficoltà. Però
poi ci siamo ripresi molto bene e ora siamo lì
sempre a combattere. Ci troviamo a cinque punti
dai playoff e a cinque punti dai playout. Salvo
la sconfitta di sabato scorso con il Brescia dove
siamo rimasti con un uomo in meno per più
di un tempo, provenivano da sette risultati utili
di seguito con 5 vittorie e 2 pareggi. Adesso abbiamo
uno scontro diretto con la Pro Vercelli".
Sì, però all'inizio del campionato
non ci si poteva aspettare un Lanciano così
competitivo da neopromosso: "La vera forza di
questo Lanciano? Il gruppo. Ho trovato delle
grandi persone oltre che dei bravi calciatori. Infatti molti elementi
giovani si sono ambientati molto bene
grazie alla vecchia guardia. Del resto se ci troviamo
in questa posizione di classifica e c'è questa
compattezza nel gruppo, lo dobbiamo a loro perchè
ci hanno fatto inserire in modo fantastico".
Ma soprattutto il Lanciano, a differenza del Gubbio
dell'anno scorso, ha tenuto lo stesso allenatore
che aveva ottenuto la promozione in serie B: "Mister
Gautieri già conosceva i più anziani
ed è un punto di riferimento per tutti noi.
D'altronde è un allenatore che è molto
preparato a livello tattico e tecnico. Lo seguiamo
tutti insieme e ci stiamo togliendo delle
belle soddisfazioni". E oltretutto Almici
gioca con più continuità rispetto
a Gubbio: "La continuità viene da
una fiducia da parte di un allenatore ed io cerco
di ripagarlo sul campo. Sono stato fermo solo in
un periodo in cui mi sono fratturato una costola.
L'anno scorso a Gubbio ero piuttosto giovane: forse ancora
mi mancava quell'esperienza e quella personalità
in più che adesso ho acquisito. Tuttavia
il mio spazio ero riuscito a ritagliarmelo e sono
felice per quello che ho fatto, con il grande rammarico
che è arrivata una retrocessione, purtroppo.
A mio avviso c'era una bella squadra con elementi
che avevano fatto la serie B come Cottafava, Graffiedi,
Lunardini o Gerbo. Pure Ragatzu si sta affermando
a Vercelli. Ma non ci siamo espressi bene a livello
di squadra nel gioco". A Gubbio, il rammarico
più grande quello screzio con i tifosi? "Ormai
è acqua passata. Dagli errori bisogna sempre
migliorare. Gli errori servono per non essere commessi
più. Feci un errore grave. Mi sono poi scusato con
tutti e mi scuso anche adesso per l'accaduto.
Quella situazione mi ha fatto crescere. Però
nonostante ciò
e nonostante abbia cambiato squadra, seguo sempre
il Gubbio. Ho visto che ha passato un momento difficile
e mi auguro che il Gubbio si possa salvare perchè
possiede un'ottima rosa". Quindi nessun
rancore. Almici è ancora legato al Gubbio?
"Assolutamente sì. Sono in contatto
pure ora con certe persone di Gubbio. E mi dispiace
che qualcuno si è fatto una idea sbagliata
su di me. Ma chi mi conosce bene sa che persona
sono. Come ripeto sbagliai, ma non cambia i miei
rapporti. Mi sono trovato bene soprattutto con il
diesse Giammarioli, con mister Pecchia e con Simoni
il quale ci siano sentiti anche poco tempo fa. Devo
molto alla società del Gubbio e alla città
di Gubbio che mi ha dato l'opportunità di
mettermi in mostra l'anno scorso e ora gioco in
pianta stabile in serie B". Dal passato
al presente per guardare al futuro. La figura del
direttore sportivo è importante per una squadra
di calcio. E nel prossimo futuro è pressochè
ormai certo (salvo stravolgimenti) che Stefano Giammarioli
lascerà il Gubbio per accasarsi alla Cremonese
dove è approdato già l'ex direttore
tecnico del Gubbio, Gigi Simoni. E si vocifera pure
che si potrebbe ricomporre la "triade"
con Vincenzo Torrente, se a fine stagione non proseguirà
la sua avventura con il Bari. Ma al posto di Giammarioli
chi arriverà? Secondo alcune indiscrezioni
spunta già un nome. Si tratta di Alvaro Arcipreti,
ex diesse del Perugia, che in due stagioni ha portato
i grifoni dai dilettanti alla C1. Sarà così?
Lo stesso Arcipreti nella trasmissione "Fuorigioco"
di lunedì su Trg Network ha detto: "Già
girano strane voci su di me perciò non voglio
nessuna domanda a riguardo". Però poi ha
aggiunto: "Dopo essere stato in una piazza
di prestigio come Perugia, mi piacerebbe ritrovare
una piazza stimolante. Però allo stesso tempo non
vorrei allontanarmi tanto". In pratica
Gubbio potrebbe non essere una seconda scelta. Tra
la dirigenza eugubina e Arcipreti ci sono buoni
rapporti, anche se ci fu una breve esperienza non
felice nel 2007 (Arcipreti si era dimesso). Non
ci resta che capire meglio la situazione. Se son
rose, fioriranno...
• 07
marzo
2013 Radi:
"All'andata lo ricordo bene quel gol al
Prato. Tirai molto angolato. Ed ora otto finali..."
All'andata,
contro il Prato, realizzò un gran gol su
punizione. Fu il gol decisivo che consegnò
al Gubbio la prima vittoria esterna stagionale.
Stiamo parlando del difensore Alessandro Radi che
dice: "Me lo ricordo bene. Ho voluto tirare
forte sul secondo palo della porta e poi la palla
si era infilata proprio nel punto più angolato
possibile. Ci fu bravura ma anche un pizzico di
fortuna. Ci fu una bella prestazione generale e
una vittoria strappata con i denti". Fu
un periodo felice quello, poi dai playoff si è
passati negli ultimi mesi nei playout. Ora la vittoria
di Barletta ha riportato il sereno? "Sicuramente.
Ci ha dato motivazioni e spirito. Si è notata
la mentalità giusta. A Benevento non
eravamo riusciti a cogliere il risultato che ci
meritavamo, un po' per nostre disattenzioni e un
po' per la bravura dell'avversaria". Ma
forse per rendere al meglio serve un po' di pressione?
"Non penso. Siamo noi i protagonisti in
campo e solo noi dobbiamo trovare i giusti stimoli,
indipendentemente che ci siano i tifosi oppure no,
che ci sia una contestazione oppure no. Questo è
fondamentale. Ma con una squadra giovane, in un
periodo dove abbiamo avuto tanti infortuni e con
alcuni calciatori che non erano al top, abbiamo
avuto una flessione. Ma ora siamo al completo. Per
questo motivo non dobbiamo crearci più nessun
alibi e bisogna lottare con le unghie come abbiamo
fatto a Barletta". Dai playoff ai playout:
un motivo ci deve essere pure stato per giustificare
una flessione così netta, non è d'accordo? "Sicuramente.
Gli infortuni hanno cominciato a sgretolare quella
sicurezza nella nostra mentalità e nell'approccio
nelle partite. E quindi ci abbiamo messo del nostro,
questo è fuori discussione. Troppe le disattenzioni
personali e talvolta alcune gare non sono state
affrontate
con il piglio giusto. Ma adesso non dobbiamo guardare
il passato. Pensiamo al presente e lottiamo per
fare del nostro meglio. Poi è chiaro: questo
è
un gioco di squadra e bisogna essere tutti al top
per fare i risultati". Giusto, si
parla del presente. E il presente dice che domenica
arriva il Prato a Gubbio. Ora per il Gubbio c'è
l'occasione ghiotta per dimostrare che i tre punti
di Barletta non sono stati una casualità.
Quindi servirà vincere, ai fini della classifica
e soprattutto per dimostrare che il Gubbio è
guarito: "Dobbiamo continuare sulla falsa
riga di domenica scorsa. Adesso per noi ci sono
otto finali e cercheremo di cogliere il punteggio
pieno in tutte le partite. Se poi riusciamo a vincere
tante partite, è ovvio che si può
puntare ai playoff". Regno in una
intervista al nostro portale aveva detto che i playoff
non sono così lontani. Questo significa che
credete pure nei playoff? "Ma non mi riferivo
ai playoff. Ho tirato fuori solo un discorso di
punti. Se fai tanti punti ti puoi ritrovare nelle
zone alte della classifica. Adesso pensiamo solo
alla gara con il Prato e non ci poniamo degli obiettivi.
Se non quello di ottenere in primis la salvezza.
Poi si può sperare. Almeno io spero che si
possono vincere più partite possibili e vorrei
pure segnare. Questo è il mio desiderio.
Per il resto non voglio creare illusioni di nessun
tipo". Negli allenamenti del mercoledì
riproposto il 5-3-2 vincente di Barletta con gli
stessi interpreti. L'allenatore Sottil sta pensando
di non cambiare assetto. Pertanto si è rivisto
Baccolo tra i titolari a centrocampo con Boisfer
e Palermo. E si rivede capitan Sandreani che ha
smaltito l'influenza ma è stato impiegato
con le riserve, come del resto Cancelotti e Caccavallo.
• 06
marzo
2013 Regno:
"Se giochiamo così, non avremo problemi.
E poi non meritiamo questa classifica..."
Da
"quasi" esodato a... ripescato. Da sei
partite non giocava (con il Frosinone il 13 gennaio
scorso). Stiamo parlando di Riccardo Regno che è
stato schierato a sorpresa nel quintetto difensivo
a Barletta. Sorpreso? "Più che sorpreso,
sono stato contento di essermi ritrovato titolare.
Ho lavorato e lavoro per giocare. Mi è dispiaciuto
non giocare in queste ultime giornate. Ma ero più
dispiaciuto per il rendimento di risultati che non
arrivavano". Della gara di Barletta cosa
ci puoi dire? "Abbiamo fatto la partita
noi. Nel primo tempo non abbiamo sofferto per niente.
Nel secondo tempo ci hanno messo sotto solo negli
ultimi dieci minuti. A mio avviso la squadra ha
fatto quello che doveva fare e se giochiamo così
non avremo grossi problemi. É chiaro che
nel finale abbiamo rischiato e così non va bene".
Appunto. Quel finale thrilling è iniziato
da quel gol di Dezi che ha accorciato le distanze,
dove è stato protagonista pure Riccardo Regno che
si è trovato di fronte l'attaccante biancorosso.
Ma cosa è successo in quel preciso istante?
"Volevo coprire la palla e ho sentito Dezi
che mi tirava, così sono caduto a terra.
Di solito in quelle circostanze si fischia fallo. Invece
Dezi è andato in porta e da posizione defilata
ha fatto gol. In quelle situazioni conviene buttare
via subito palla". L'azione finale dove
è stato annullato quel gol al Barletta: cosa in
realtà
è successo? "Secondo me era fuorigioco.
Loro partivano sempre sul filo del fuorigioco e poi
facevano il passo a rientrare. Noi abbiamo tenuto
sempre la linea difensiva molto bene, sia nei calci
piazzati, sia durante la gara. Infatti il Barletta
si è ritrovato in fuorigioco almeno una decina
di volte". A Barletta si è visto
un Gubbio diverso, cioè più determinato: vero? "Si è visto un Gubbio che
voleva vincere e che vuole tirarsi fuori da questa
situazione. A mio avviso questa classifica il Gubbio
non se la merita". Una domanda provocatoria.
Forse serviva un po' di fiato sul collo per spronarvi?
"Non credo. Serve serenità. Poi
serve che le cose che facciamo in allenamento siano
riproposte in gara". Ebbene. Dopo questo
risultato la squadra è più tranquilla?
"Sicuramente. La testa è un po' più
libera. Non dico che sarà tutto più
facile, ma di certo la strada è più
in discesa". Questo sta a significare che
con il Prato occorre la vittoria, giusto? "Bisogna
vincere perchè siamo sempre ad un punto di
distanza dai playout. E poi non siamo così
lontani dai playoff". Playoff? "Certamente.
A mio avviso abbiamo un'ottima squadra. Prima ovviamente
pensiamo a salvarci e poi vediamo...".
Intanto il Gubbio è tornato ad allenarsi
di martedì pomeriggio e sono tutti a disposizione
del trainer Sottil. Tornano in gruppo in maniera
regolare sia Caccavallo (assente a Barletta per
un problema agli adduttori), sia Di Piazza (che era
uscito anzitempo nella trasferta pugliese). Nel
frattempo proprio il Barletta ha esonerato il tecnico
Raffaele Novelli. Al suo posto è stato chiamato
Nevio Orlandi, classe '54, ex Reggina. Pioggia di
multe nel girone B della Prima Divisione pari a
15250 euro. Sanzioni di 3500 euro a Frosinone e
Andria Bat, 2500 euro al Barletta, 2000 euro al
Benevento, 1500 euro al Latina e Nocerina, 500 euro
al Catanzaro e 250 euro al Prato. La prima volta:
per la partita Gubbio-Prato è stato designato
come arbitro il signor Mainardi di Bergamo. É
coadiuvato dagli assistenti Zinzi di Catanzaro e
Semperboni di Bergamo.
• 05
marzo
2013 L'editoriale.
Quelle puntine sparse... sul sedile! Un po' di "pressione" (evidentemente) serve!
Come
tante puntine... sparse sul sedile. Finchè
non ci sono stati problemi di sorta, peraltro per
niente immaginabili ad inizio stagione. Finchè
non c'è stato nessuno che ha creato "pressione"
alla squadra nonostante i risultati negativi degli
ultimi due mesi. Finchè non si è creata
una certa tensione "giusta" all'interno
del gruppo e di tutto lo staff. Fino a quando sembrava
tutto tranquillo, la squadra si era così
adagiata che non dava segni di risposta. Su questo
punto di vista i numeri parlavano chiaro: 7 sconfitte
su 9 partite prima della trasferta di Barletta era
un segnale d'allarme. Un segnale d'allarme che in
molti hanno sottovalutato, e invece in pochi mesi
la squadra era scesa dai playoff ai playout. Ne
abbiamo sentite tante di chiacchiere, ma nessuno
si è fermato al nocciolo della questione,
tergiversando su scuse o giustificazioni che non
stavano nè in cielo nè in terra. E
non ha portato benefici. Tutt'altro. La squadra
si era adagiata, pure troppo. La squadra ha cominciato
a diventare spenta, pure troppo. E la squadra ha
cominciato a sbandare, pure troppo. Succede questo quando uno
si mette a sedere sulla propria auto, si adagia sul sedile quando qualcun'altro lo
ha già pulito o lavato, e si addormenta come
nulla fosse. Mentre gli altri ti sorpassano con
il loro bolide sull'autostrada andando a 130 chilometri
orari, e tu te la prendi comoda, con morbida ovvietà. Probabilmente ci voleva proprio un po' di
pepe. Probabilmente ci volevano due settimane "travagliate"
come quelle precedenti dove era stato messo in discussione
il trainer Sottil che è stato molto vicino
all'esonero martedì sera 19 febbraio (poi
salvato in extremis). Probabilmente tutta la squadra
si è sentita responsabilizzata. Probabilmente
la squadra ha capito che in campo bisogna giocare
a calcio ed essere determinati. Praticamente tutta
la squadra (staff compreso) si è
ritrovata il sedile dell'auto sporco o pieno
di puntine. Mettersi a sedere in certe condizioni
è proibitivo e ci si può far male. Cosa può significare
tutto ciò. Che la squadra deve essere spronata
per rendere al meglio? Che la squadra deve avere
il fiato sul collo per rendere realmente al meglio?
Che la squadra deve essere messa con le spalle al
muro per rendere al meglio? Se tutto ciò può
apparire realistico, è un bene se le puntine
rimangano sparse sul sedile fino a fine stagione.
Nel calcio, come nella vita, ci vuole coraggio.
Bisogna essere audaci e propositivi. Ma soprattutto
bisogna essere se stessi e non perdere mai di vista
l'umiltà. Quell'umiltà che d'altronde
è mancata totalmente da due mesi a questa
parte nel Gubbio (in toto). Con l'umiltà si
può raggiungere tutto. La partita
di Barletta è stata emblematica. Finchè
il Gubbio si è espresso in campo con caparbietà,
umiltà e la giusta determinazione, ma soprattutto
ha giocato da squadra, è riuscito a condurre
la gara in maniera lineare e fruttuosa. Almeno,
questo è successo fino ad un quarto d'ora
dalla fine. Poi è subentrato il solito problema,
che poteva costare caro. Quel virus chiamato la
"Sindrome di Gelineau" non è ancora
scomparso: ovvero la sindrome di un disturbo che
è caratterizzato da un eccesso di sonno,
con brevi crisi di sonno irresistibile e improvviso.
Perchè, diciamola tutta. Se
l'arbitro non avesse annullato quel gol al Barletta
(al 90') che poteva valere addirittura il 2-2 per
i padroni di casa, il Gubbio era riuscito nella
"poco invidiabile" impresa di prendere
due gol in quattro minuti (Dezi aveva segnato il
gol dell' 1-2 al minuto 87, cioè 180 secondi
prima). In pratica poteva ripetersi l'impresa negativa
di Carrara quando il Gubbio si trovava in vantaggio
per 2-0 e poi si fece raggiungere con due gol subiti
nel giro di soli sette minuti. Oppure si poteva
ripetere la debacle di Benevento dove il Gubbio
è riuscito a subire la rete del pareggio
e poi del sorpasso nel giro di tre minuti: risultato
finale 2-1. Cali di concentrazione che non sono ammissibili.
Che questa vittoria porti consiglio. Che la squadra
in toto capisca che adesso serve vincere e dare
il massimo. La salvezza si ottiene solo così!
(Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 03
marzo
2013 Belfasti:
"Non ero abituato a segnare, meglio così".
Galabinov: "Nessuna rivincita per me..."
Il
Gubbio tira un sospiro di sollievo. Una vittoria
necessaria, altrimenti la classifica sarebbe diventata
ancora più pesante. Una vittoria piuttosto
fondamentale,
anche in virtù degli ultimi minuti di fuoco
dove è stato annullato un gol al Barletta
che ha creato le veementi proteste dei locali e
pure le immagini televisive non chiariscono proprio
cosa
sia successo veramente. Infatti il presidente del
Barletta, Roberto Tatò, non ha usato mezzi
termini in sala stampa quando ha detto: "Un
gol annullato che ha visto solo il guardalinee.
Tutto gli altri allo stadio, me compreso,
abbiamo visto che non c'è stata nessuna
irregolarità". E sul fatto che l'allenatore
dei biancorossi Raffaele Novelli non si è
presentato ai taccuini dei giornalisti, il presidente
Tatò spiega: "Il mister non c'è
perchè dopo quattro sconfitte la situazione
si fa dura. E ora mi riservo di decidere il da farsi
e di decidere il suo futuro. Per due terzi della
gara abbiamo giocato in modo inguardabile. Solo
nei minuti finali abbiamo schiacciato l'avversario".
In casa rossoblù l'umore è ben diverso.
Parla il trainer Andrea Sottil: "Abbiamo
meritato la vittoria giocando con intensità.
C'è stata una prova di coraggio. Abbiamo
sfruttato le nostre ripartenze senza rischiare dei
pericoli. Solo dei piccoli episodi ci hanno portato
ad avere una posizione di classifica deficitaria.
Questa vittoria porterà autostima. Ringrazio i ragazzi
che hanno giocato per me e per il Gubbio".
Felice è Nazzareno Belfasti, che ha segnato
il suo primo gol in rossoblù: "Di
solito non segno, quindi per me la felicità
è doppia. Ho visto Galabinov che dalla destra
ha rimesso in area un bel pallone, ho fatto rimbalzare
la palla e ho calciato di sinistro: è andata
bene. Vittoria molto importante e meritata. Solo
nel finale c'è stato qualche rischio di troppo
dove siamo andati in tilt". Torna al gol
il bulgaro Andrey Galabinov che non andava a segno
dal 6 gennaio scorso: "Contento per il gol
ma soprattutto per la squadra. Ho visto che Boisfer
si è girato bene e mi ha servito: ho cercato
di anticipare subito il mio difensore e ho calciato di
prima intenzione. Per un attaccante segnare è
vitale. Rivincita dopo l'esclusione di Benevento?
No, accetto sempre quello che decide il mister.
Penso solo alla vittoria del Gubbio e spero che
serva per tirarci fuori da un periodo non felice".
Chiude Alessandro Radi che è telegrafico:
"Abbiamo lavorato molto sulla linea difensiva
e infatti in questa gara ci siamo mossi in maniera
simultanea. Abbiamo vinto per il mister su cui noi
non nutriamo dubbi e per il Gubbio". Intanto
abbiamo inserito le foto di Barletta e Gubbio (16
immagini) che trovate nella sezione "fotogallery"
oppure nel link sotto la foto in homepage. Foto
di Ri.Co di Barletta in collaborazione con Roberto
Settonce. Le altre foto invece sono del portale
web Calcio.barlettasport.it grazie alla collaborazione
di Claudio Bruno da Barletta.
• 03
marzo
2013 Gubbio
vincente a Barletta (1-2). In rete Belfasti e Galabinov.
Accorcia Dezi. Finale thrilling
Barletta
contro Gubbio. A sorpresa gioca in mezzo alla difesa Regno e Baccolo
a centrocampo. Guerri va ancora in panchina nonostante
l'assenza del capitano Sandreani che va in tribuna.
Confermato il 5-3-2 da parte di Sottil. Il Barletta di
Novelli invece gioca con il 4-2-3-1. Pronti e via.
All' 11' un cross dalla sinistra di Belfasti cerca
di trovare in area Di Piazza che però viene
anticipato da Camilleri. Risponde al 13' Allegretti
che serve in profondità Barbuti, però la retroguardia
eugubina sbroglia la matassa. Al 15' Di Piazza va
giù in area in mezzo ad alcuni calciatori
avversari, ma l'azione prosegue. Al 21' Allegretti
serve in area Barbuti che stoppa la palla e sguscia
via tra Regno e Radi, ma poi cade a terra. L'arbitro
lo punisce con il cartellino giallo per simulazione.
Al 23', su assist da sinistra su calcio piazzato
di Allegretti, Barbuti cerca la porta di testa:
la palla sorvola di poco sopra il montante. Prima
conclusione degna di nota del Gubbio al 25': Galabinov
serve Di Piazza che cerca la porta con un tiro di
collo che si perde tra le braccia di Liverani. Al
27' il Gubbio si porta in vantaggio: Galabinov lavora
un bel pallone sulla destra e poi crossa in area dove
sopraggiunge Belfasti che di sinistro insacca la
sfera di precisione, spiazzando Liverani. Al 32'
tiro pericoloso dal limite di Meduri, deviazione
provvidenziale di Regno con la palla che esce di
poco a lato con Venturi ormai battuto. Al 35' Meduri
serve una palla in area verso Molina che taglia
la difesa eugubina, ma è tempestivo l'intervento
di Venturi in uscita e si salva. Al 41' Di Piazza
serve Galabinov in area che cerca la porta, ma salva
in extremis De Leidi. Al 43' il Gubbio raddoppia:
Boisfer è lesto a servire in area Galabinov
che stoppa la palla e poi di collo pieno di destro
insacca la sfera in rete, di potenza, sotto la traversa.
Ripresa. Subito pericoloso il Barletta con Molina
che cerca la porta dal limite: la palla fa la barba
al palo. Al 51' Dezi gonfia la rete, però
l'arbitro ferma tutto per fuorigioco. Al 53' Molina
entra in area in serpentina saltando Belfasti e
Palermo, ma la difesa eugubina si salva in extremis.
Al 55' pericolo: cross velenoso di Dezi in area
che scavalca Venturi, ma Belfasti salva sulla linea
di porta con La Mantia in agguato. Al 63' Molina
cerca di creare scompiglio, con la palla che giunge
verso Barbuti che cerca il bersaglio di testa, ma
Venturi ci mette ancora una pezza. Al 69' Allegretti
calcia in porta direttamente su punizione con Venturi
che non si fa sorprendere e para. Al 75' il Barletta
protesta per un presunto fallo in area su Barbuti,
ma l'arbitro fa proseguire. Al minuto 87 Dezi ruba
palla a Regno sul fondo, entra in area e da posizione
defilata insacca la sfera in rete. Al 90' il Barletta
trova pure il gol del pareggio con una punizione
di Allegretti calciata in area dove La Mantia di
testa insacca in rete: il guardalinee però
annulla per fuorigioco. Non mancano le proteste veementi dei calciatori
locali per il gol annullato a tempo scaduto che
poteva valere il pareggio per il Barletta. Le proteste
rendono il clima rovente perchè proseguono
anche dopo il fischio finale. Finisce 0-1. Tabellino:
Barletta - Gubbio 1-2: Barletta:
Liverani, Calapai (46' Prutsch), Romeo, Allegretti, De Leidi,
Camilleri, Molina, Piccinni (69' Carretta), Barbuti, Meduri
(46' La Mantia), Dezi.
(A
disp.: Pane, Pippa, Burzigotti, Meucci). All. Novelli. Gubbio:
Venturi, Regno, Belfasti (71' Cancellotti), Boisfer, Briganti, Radi,
Palermo, Baccolo (71' Malaccari), Galabinov, Di Piazza
(46' Bazzoffia), Bartolucci. (A disp.:
Farabbi, Guerri, Grea, Cocuzza).
All. Sottil. Reti: 27' Belfasti (G), 43'
Galabinov (G), 87' Dezi (B). Arbitro: Ripa di Nocera Inferiore
(Cipolloni e Agostini di Frosinone). Ammoniti:
Barbuti e Carretta (B); Baccolo (G). Spettatori: 2500
circa. Risultati:
Ventiduesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Andria
Bat - Benevento 1-1 29'
Sy (A), 91' D'Anna (B) Barletta - Gubbio 1-2 27'
Belfasti (G), 43' Galabinov (G), 87' Dezi (B) Frosinone
- Latina 2-1 9'
Aurelio (F), 45' Carrus (F) rig., 92' Jeffersson
(L) Nocerina - Catanzaro 1-1 39'
Russotto (C), 57' Evacuo (N) Perugia - Avellino
1-1 29'
Arini (A), 47' Dettori (P) Pisa
- Paganese 0-0 Prato - Carrarese
2-1 14'
Silva Reis (P), 70' Mancuso (C), 73' Napoli (P) Viareggio - Sorrento
2-1
(giocata sabato) 35'
Corsetti (S), 79' Giovinco (V) rig., 85' Pizza (V)
• 02
marzo
2013 Caccavallo
out. Con il Barletta match verità. Anticipo:
Viareggio supera Sorrento in rimonta
Assente
Caccavallo per un problema alla gamba sinistra:
elongazione all'adduttore. Sandreani è nel
gruppo di Barletta, ma se tutto va bene andrà
in panchina. Per il resto sono tutti a disposizione
di Andrea Sottil che sta pensando di schierare il
5-3-2. Anche se non è proprio escluso che
poi vengono utilizzati altri moduli, come il 4-3-1-2
o il 4-3-3. L'allenatore di Venaria Reale cambia
spesso idea all'ultimo momento: vedi Benevento che
aveva schierato dal primo minuto Grea come terzo
attaccante. Il Barletta deve fare a meno di Di Bella
(squalificato) e di Menegaz. L'allenatore
dei biancorossi Raffaele Novelli è orientato
verso la conferma del 4-2-3-1.
Intanto si è giocato un anticipo. Il Viareggio
supera in rimonta per 2-1 il Sorrento. In vantaggio
i campani con Corsetti (35'). Nella ripresa pareggio
e vittoria bianconera con Giovinco (79') su rigore
e Pizza (85').
• 01
marzo
2013 Alessandrini:
"Per la salvezza serve unità
di intenti. Il primo segnale deve darlo la squadra"
L'intervista
con un tecnico che è stato a più riprese
l'allenatore del Gubbio. Dal 2001 al 2003 quando
conquistò la finale playoff poi persa con
il Rimini in C2. Quando nel 2008 conquistò
una salvezza in condizioni precarie. E l'anno scorso
una piccola parentesi in serie B, durata appena
tre giornate (una in compagnia con Simoni). Stiamo
parlando di Marco Alessandrini. Le porgiamo la prima
domanda. Che idea si è fatto del Gubbio di
quest'anno? "L'ho visto poco ma nel derby
con il Perugia ho visto un Gubbio tutto sommato
buono". Adesso si trova nei playout, che
pensa? "Quando le cose vanno male a volte non
è identificabile il motivo preciso. Come
ripeto: nella partita che ho visto io, ho potuto
notare un Gubbio di una certa qualità. Non
mi è sembrata una squadra così dimessa.
Infatti nella prima parte del campionato il Gubbio
stava andando bene. Però nel calcio si creano
anche situazioni difficili e bisogna essere bravi
a venirne fuori". L'allenatore Alessandrini
nel 2008 conquistò una salvezza (se vogliamo
dirla tutta) strepitosa, dopo l'esonero di Marino.
Che ricetta ci vuole in questi casi? "Non
posso dare dei consigli ai colleghi. Mi sembra antipatico.
Dal lato della mia esperienza posso dire che nel
2008 la situazione era molto critica. Dopo sette
partite di campionato avevamo solo due punti in
classifica e ci trovavamo ultimi in classifica.
Inoltre la squadra faceva pochissimi gol. Alla fine
però riuscimmo a salvarci evitando i playout
con squadre che erano davanti a noi di 15 punti
e riuscimmo a lasciarle dietro a noi. Oltretutto
avevamo anche un calciatore (Corallo ndr) che diventò
capocannoniere del campionato. Tutto questo significa
che ci fu un'evoluzione globale. Per prima cosa
c'era stato il tempo per lavorare. Arrivai dopo
pochi mesi dell'inizio del campionato. Attraverso
il lavoro abbiamo cercato di risolvere i problemi,
coadiuvato dai collaboratori e da tutto l'ambiente.
Lavorare duro alla fine ha sempre pagato. In questo
momento credo che il Gubbio ha una buona intelaiatura:
in attacco ci sono calciatori di categoria, il centrocampo
è in pratica quello degli ultimi anni e la
difesa non mi sembra male. Qui si tratta di venire
fuori da una situazione che a mio avviso è
condizionata da un fattore psicologico. La società
ha fatto bene a compattare tutto e dare fiducia
all'allenatore, ma sia ben chiaro: la salvezza arriva
solo se si mettono insieme tante componenti che
vanno nella stessa direzione e non una sola. La
tifoseria eugubina vuole che i calciatori
danno tutto quello che hanno in corpo in campo. Solo così
si conquista il tifoso eugubino. Perciò il
primo segnale in questo momento deve venire dalla
squadra". Lei ha parlato che ci vuole tempo.
Quel tempo necessario che non gli è stato
concesso l'anno scorso in serie B? "Mi riferivo
proprio a questo. Quando si lavora in profondità,
in tempi brevi non si ottiene mai niente. Pure nel
2008 non arrivavano i risultati, poi con il lavoro
siamo diventati una vera squadra con maggiori pregi
e meno difetti vincendo partite su partite. Ma si
lavora anche nello spogliatoio. Le altre cose e
le chiacchiere non servono a nulla. Serve solo conoscenza,
avere professionalità e capacità per
poterne venirne fuori con l'aiuto di tutti, soprattutto
dei calciatori. Sono convinto che anche l'anno scorso
in serie B qualche cosa riuscivamo a fare. Adesso
sarebbe presuntuoso dire che ci saremmo salvati
o ci potevamo giocare sul campo i playout, ma il
primo ad esserne convinto ero io e fino alla fine
credo che ce la saremmo giocata". Adesso
cosa sta facendo Alessandrini? "Sono libero.
Ho avuto alcune proposte di alcune squadre, però
quando prendo una decisione ne devo essere convinto.
Queste proposte non mi hanno convinto. Perciò
aspetto...". Ed intanto il Gubbio è
partito per Corato. Tra i convocati non figura Caccavallo
per il problema fisico agli adduttori. Non è
partito con tutta la truppa rossoblù neanche
Sandreani (influenzato): però il capitano
raggiungerà il gruppo nella giornata di venerdì
e sarà in compagnia del direttore sportivo
Stefano Giammarioli, destinazione Corato.
[vai a inizio pagina] [vai
alle news] [vai all'archivio
news]
|