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• 28
FEBBRAIO 2018 Quel
crocevia chiamato Fano, tra precedenti e curiosità.
Tifosi: esibiscono uno striscione
Quante
sfide contro il Fano. Tutte importanti che spesso
hanno segnato la storia di un campionato. In particolar
modo proprio allo stadio Mancini. Già a partire
dagli anni ottanta. Si ricorda una data fatidica
come il 16 ottobre 1988: il Gubbio si impose in
terra adriatica per 2-0 con le reti di Farsoni e
Zoppis, un cammino importante della formazione di
Landi che terminò il girone di andata al
secondo posto, cioè dietro solamente alla
Ternana ad una sola lunghezza. Ma nel ritorno proprio
quel Gubbio venne bloccato in casa dai granata sullo
0-0, davanti a 2500 spettatori e due espulsi (Farsoni
e Di Felice), e così i rossoblù chiusero
il campionato al quinto posto in serie C2. Altro episodio
importante l'anno dopo quando il Gubbio concluse
il girone di andata al primo posto, in coabitazione
con Chieti e Fano. Nella gara di Fano proprio gli
adriatici fermarono la corsa della formazione guidata
da Giorgini con la rete di Mainardi ad un quarto
d'ora dalla fine: sugli spalti 3600 persone con
una folta rappresentanza di tifosi eugubini. Alla
fine il Fano riuscì a salire
in C1, con il Gubbio che si dovette accontentare
del quinto posto. Ma tra le due squadre sono state
sempre scintille. Come non ricordare la gara del
21 marzo 1999 quando il Gubbio pareggiò per
1-1 a Fano: locali in vantaggio con Vieri e pareggio
poi di Camplone. A fine gara avvennero anche degli
scontri tra le opposte tifoserie. Si ricorda anche
un gol risolutivo di Bruni il 9 marzo 2003 con il
Gubbio che si impose per 1-0 in terra marchigiana,
davanti a 600 tifosi provenienti dalla città
dei Ceri. Senz'altro, però, la più entusiasmante
per il popolo eugubino è quella datata 23
maggio 2010: il Gubbio di Torrente si impose per
2-1 nella partita di andata delle semifinali playoff
contro il Fano di Cornacchini con le reti di Anania
(con deviazione casuale di Cacioli nella propria
porta) e di Casoli. In pratica il Gubbio si vendicò
della sconfitta subita in campionato il 28 marzo
2010: il Fano si impose per 1-0 con rete decisiva
di Invernizzi. Poi la formazione rossoblù
vinse anche la gara di ritorno di semifinale playoff
(per 2-1 con reti di Casoli e Gomez) e pure le finali
contro il San Marino (riuscì alla fine a
salire in Prima Divisione). Per ultimo la sfida
dell'anno scorso dove il Gubbio di Magi si impose
senza storia per 2-0 in terra fanese: due gol di
pregevole fattura di Casiraghi e poi di Ferretti
(con un tiro al volo da oltre trenta metri). Ora
una sfida nella sfida. In ottica salvezza si intende.
Entrambe le squadre si giocano tanto in questo match
in vista del rush finale di campionato. Che
è una partita sentita ormai lo sanno tutti.
Tant'è che sulla variante stradale che collega
la città di Gubbio con le zone limitrofe,
su un cavalcavia, è stato esposto uno striscione
dai tifosi, come si può notare dalle immagini.
La prevendita per la gara di sabato è presso
la Tabaccheria 2000 e sarà possibile fino
alle ore 19 di venerdì 2 marzo (con obbligo
della Tessera del Tifoso).
• 27
FEBBRAIO 2018 Marchi:
"Un trittico per sapere di che pasta siamo".
Piccinni: "Gol presi? Discorso ampio..."
Contro
il Fano una partita cruciale per il proseguo del
campionato. Ne parliamo con capitan Marchi e il
difensore Piccinni. Partiamo dal centravanti Ettore
Marchi: "Assume una importanza particolare
al di là della classifica. É una partita
di cartello perchè c'è campanilismo.
Poi credo che adesso abbiamo un trittico di partite
che possono cambiare il nostro destino".
Ovvero, si spieghi meglio? "Perchè
credo che siano importanti per sapere poi che fine
campionato andremo a fare. Nel senso che in questo
periodo che ci porta fino a marzo, ci dà
la possibilità di vedere se si sono possono
aprire altri orizzonti oppure dobbiamo accontentarci
dell'altro. Normale quindi che se noi saremo capaci
di raccogliere dei punti vitali, possiamo stare
più sereni per la zona salvezza. Al di là
di Fano, credo che sta iniziando un percorso che
assume per noi una importanza fondamentale".
Intanto però c'è il Fano che si trova
ultimo in classifica ma con l'ultima vittoria esterna
si è avvicinato al Gubbio di appena cinque
punti e quindi quanto può essere importante
questa partita? "Lo dice la classifica stessa.
Se per noi è di vitale importanza, figuriamoci
per loro. Sono ritornati in corsa pienamente per
poter centrare anche la salvezza. É un Fano
in crescita e quindi merita massimo rispetto da
parte nostra. Perciò la reputo una partita
cruciale per entrambe. Perciò sarà
una guerra,
ma quella sportiva intendo". Ma entriamo
nello specifico: sul fronte offensivo sembra che
la situazione si sia assestata anche grazie ai gol
di Marchi mentre dietro si subiscono troppi gol.
Un commento? "Sì, ma questo lo considero
come il cane che si morde sempre la coda. Questi
gol che si prendono poi vanno sempre analizzati.
Contro il Pordenone abbiamo subito delle reti su
palla inattiva. Quando ci si difende lo si fa con
gli automatismi di squadra e non si difende solo
con un reparto. Poi credo che più se ne parla
e più crea la negatività. Bisogna
lavorarci, questo è vero, ma non deve diventare
un caso. La sfortuna sono dell'idea che ognuno se
la tira addosso. Perciò serve mentalità
propositiva e vincente. Per quanto riguarda la parte
offensiva non penso molto, anche perchè l'occasione
da gol ti può sempre capitare. Anche se talvolta
non si fa un gioco di chissà quale tipo,
anche perchè non lo fa nessuno a mio avviso.
A parte il Padova che sta stravincendo, mentre le
altre sono tutte là". La palla passa
a Matteo Piccinni e chiediamo allora come mai si
prendono tanti gol. Il centrale difensivo milanese
risponde così: "Va fatto un discorso
ampio e non va focalizzato solo su Piccinni, ai
due centrali o ai quattro difensori. Purtroppo la
disposizione non è stata eccellente nei gol
presi su palla inattiva contro il Pordenone, ma dobbiamo
dare pure dei meriti agli avversari. Forse c'è
mancata un po' di lucidità ed esperienza.
Dobbiamo essere consapevoli che non siamo uno squadrone,
non siamo una difesa eccelsa se siamo a questo livello e
quindi sappiamo che dobbiamo migliorare. Purtroppo
nel calcio ci sono quei momenti in cui non
va tutto per il verso giusto. Contro il Fano? Una
partita di importanza doppia perchè, oltre
ad un essere un derby, si tratta di uno scontro
diretto. Fare risultato potrebbe essere basilare
per respirare meglio. Ma è chiaro che dobbiamo
cominciare ad avere continuità perchè
le situazioni altalenanti non sono di aiuto".
• 26
FEBBRAIO 2018 Ferretti:
"Al Fano, il gol più bello. Facemmo
grande calcio. Con Marchi? Ci saremmo divertiti"
L'anno
scorso il Gubbio si impose a Fano con un perentorio
2-0. Prima in rete Casiraghi a fine primo tempo
dopo un'azione da manuale, tutta di prima, con un
tiro al volo di destro, dopo un assist al bacio
di Ferretti. Il raddoppio nella ripresa ad opera
di Ferretti con un tiro pazzesco dai trenta metri
che si è insaccato sotto la traversa a palombella
sorprendendo il portiere Menegatti. Appunto. Ne
parliamo con l'ex attaccante rossoblù, ora
al Trapani, ovvero Daniele Ferretti. Ricorda tutto
così: "Era una gara che la sentivamo
parecchio. Anche i tifosi ci tenevano tanto. Ci
fu quel rinvio dalla porta di Narciso e la palla
mi è rimbalzata davanti: ho dato un'occhiata
alla porta, ho visto il portiere un po' fuori e
provai questo tiro da molto lontano. Venne fuori
un grande gol. Fu un'emozione importante. Non si
fa tutti i giorni un gol così. Segnare proprio
a Fano poi fu una emozione doppia". Ma
non è stata l'unica rete bella segnata l'anno
scorso da Ferretti oppure ci sbagliamo? "In
effetti l'anno scorso ce ne sono state diverse".
Ma fu questo il gol più bello? "Ne
segnai uno molto bello anche a Mantova. Però
a Fano, non solo per la bellezza, ma anche per l'importanza,
lo considero il gol più bello della passata
stagione". E pure l'azione dell'1-0 fu
molto veloce e bella: "Bravo, concordo.
Facemmo un'azione molto bella. Direi che in quella
partita avevamo offerto un grande calcio. Veramente
si era visto un grande Gubbio. Ma non è avvenuto
solo in quella partita...". Cioè,
si spieghi meglio? "L'anno scorso facemmo
diverse gare dove abbiamo offerto un grande calcio,
anche nelle gare perse". Tra l'altro anno
scorso ci furono tante vittorie fuori casa, che
nel calcio non è poi così consuetudine:
"Ma il nostro segreto è stato che
noi giocavamo sempre allo stesso modo: non pensavamo
se giocavamo in casa o fuori, avevamo quella spensieratezza
di andare a giocarcela a viso aperto con tutti.
Vuoi anche perchè in classifica eravamo messi
bene e non avevamo l'assillo del risultato. Vuoi
anche perchè il mister (Giuseppe Magi ndr)
ci sapeva trasmettere tanta serenità e ci
diceva sempre che solo attraverso il gioco si potevano
ottenere dei risultati. Quindi per noi era il nostro
punto di forza". Diciamo in effetti che
in due anni ci sono state stagioni importanti e
Ferretti ne è stato partecipe, ad oggi un
commento? "Due anni fondamentali per la
mia carriera. L'anno della serie D lasciai Lucca
e ci pensai parecchio, ma trovai una società
sana e un allenatore che mi voleva a tutti i costi.
Una scelta che ha portato risultati e non dico bugie
quando parlo di due anni meravigliosi.
Provo sempre un grande piacere risentire gli eugubini.
Avevamo un gruppo importante che poi era stato quasi
confermato in blocco pure in Lega Pro. Ci confermammo
anche in categoria superiore, evidentemente non
era solo un caso". Dica la verità,
se lo sarebbe mai aspettato che la scorsa estate
questo gruppo fosse smembrato così? "No,
non me lo sarei aspettato. C'era un gruppo di calciatori
di grandi uomini. D'altronde c'erano dei calciatori
con cui si era vinto e ripartire da zero poi è
dura. Però nel calcio si fanno delle scelte.
Non c'è mai nulla di certo. La società
ha ritenuto opportuno fare certe scelte, dovute
anche dal fatto anche che poi non c'era più
l'allenatore Magi". Adesso Ferretti, dopo
un infortunio che lo ha tenuto fuori ormai da quattro
mesi, è tornato ad allenarsi piano piano
per essere pronto per fine marzo: "Non vedo
l'ora di tornare in campo e dare il mio contributo
al Trapani per questo grande finale che ci aspetta:
se non arriveremo primi, nei playoff faremo di tutto
per tornare in serie B". E seguirà
pure cosa farà il Gubbio sabato a Fano: "Ma
di sicuro. Mi auguro che ripeta il nostro risultato
dell'anno scorso. Perchè il Gubbio come minimo
deve ottenere la salvezza". Nel Gubbio
attuale c'è Marchi, che coppia sarebbe potuta
essere con Ferretti? "Di certo sarebbe stato
bello giocare insieme, ci saremmo divertiti. L'ho
affrontato solo da avversario, si vede subito che
è forte, per la categoria è sprecato.
Ma ha fatto bene a rilanciarsi a Gubbio".
• 25
FEBBRAIO 2018 Focus.
Da Ricci ricercato... allo spogliatoio dei "matti"
di Kalombo. Berretti, 9° risultato utile
Il
playmaker Luca Ricci, classe 1999, è tornato
un oggetto dei desideri. Sono bastate tre partite
che ha giocato titolare, dopo l'infortunio al muscolo
soleo, che alcune società di categoria superiore
si sono rifatte sotto. Ci sarebbe un'altra squadra
di serie A che si sarebbe messa sulle sue tracce,
dopo la già nota Hellas Verona. Ovvero ci
sarebbero anche gli occhi dell'Udinese sul calciatore
che è nativo di San Martino in Campo. Il
club friuliano sarebbe piombato sul centrocampista
rossoblù già a fine gennaio, mandando
propri scout a seguirlo da vicino. Tutto ciò
è quanto riporta il sito web Tuttoc.com.
Al suo primo anno nei professionisti, alla sua giovane
età, si è subito ambientato nella
terza serie, un torneo non semplice soprattutto
per quanto riguarda l'ambientamento per chi proviene dalle
giovanili. A questo punto, se sono rose fioriranno.
Intanto viene fuori una intervista curiosa ma anche
simpatica del terzino destro Sedrick Kalombo che
si confessa al portale web Gianlucadimarzio.com.
Si confessa nel vero senso letterale della parola
perchè svela alcune cose dello spogliatoio
che di solito non vengono mai dette in pubblico.
Evidentemente Sedrick Kalombo era in vena di raccontare,
anche se talvolta le frasi spaziano tra l'ironico
e il sarcastico. Alcuni accenni? Eccovi accontentati.
Kalombo dice: "Amo la musica, se non avessi
iniziato con il pallone probabilmente avrei fatto
il deejay. Mi piace giocare con la console e mixare
canzoni. Mi chiamamo Dj S.K. a Fano dove vivo".
Ma parla anche di Gubbio e la Festa dei Ceri: "A
Gubbio ci sono poche distrazioni, quindi ci si può
concentrare meglio al calcio. Ma quando c'è
la Festa dei Ceri passa tutto in secondo piano:
potrebbe arrivare anche l'intera rosa del Milan
ma non fregherebbe niente a nessuno". Lo
spogliatoio in squadra invece lo considera una vera
gabbia
di matti, nel senso benevolo del concetto: "Quando
segno mi prendono a schiaffi in testa, il nostro
spogliatoio è così, pieni di matti.
Anche se Ciccone supera tutti: si alza all'improvviso
e dà le testate al muro oppure lancia in
aria le cose". Chissà cosa dirà
ora
Ciccone per le parole espresse. Kalombo va oltre
e infatti aggiunge rivelando: "Da quando
sono a Gubbio negli spogliatoi mi chiamano nero,
anche se in modo scherzoso ovviamente".
Non le manda nemmeno a dire sull'andamento del campionato
che è al di sotto delle aspettative: "Una
stagione strana, non stiamo andando benissimo. Anche
perchè a questo punto del campionato pensavamo
di essere più avanti. Le aspettative erano
alte, anche perchè nella passata stagione
avevamo fatto bene". Ma ecco l'intervista
integrale.
Spazio adesso alle giovanili. La Berretti allenata da Alessandro
Sandreani fa sul serio. Centrato il nono risultato
utile consecutivo. Una vittoria esterna contro il
quotato Siena per 2-1 con le reti realizzate da
Koci e da Genghini. Gubbio che si trova al quinto
posto dietro a Robur Siena, Fermana, Santarcangelo
e Reggiana capolista. Questo il tabellino dell'incontro:
Robur Siena: Rossi, Cecconi, Squarcia (74'
Doda),
Fontana (62' Costaglione), Marsicano (86' Battistini), Bonechi, Nassi
(74' Rrokaj), Sensitivi, Biancalani, Perri, Anselmi (62' Frosinini). A
disp. Jashari, Aguzzi, Pecciarini, Cavallini. All.: Signorini. Gubbio: Manzi, Naplone, Berardi, Koci, Camilleri,
Stortini, Di Cato (74' Rosati), Morra, Morlandi, Genghini (80' Ghanam),
Gabellini (74' Carucci). A disp. De Vincenzi, Guasticchi, Bettelli,
Ciacci, Torreggiani. All.: Sandreani. Marcatori: 11'
Koci (G), 56' Genghini (G), 63' aut. Camilleri (R).
• 24
FEBBRAIO 2018 Mentre
il Gubbio riposa: Fano, exploit con il Renate. Solo
a cinque lunghezze l'ultimo posto
Gubbio
che osserva un turno di riposo. Ma le altre giocano.
Sorprendente exploit del Fano che vince in trasferta
sul campo del Renate per 1-0. Rete decisiva di Shaka
Mawuli (ad inizio ripresa), con un colpo di testa
dopo un assist di Germinale. Poi la squadra
granata regge l'urto della reazione dei lombardi
con il portiere Thiam che alza la saracinesca. Tre
punti fondamentali degli adriatici che sono allenati
da Oscar Brevi, in vista del prossimo impegno dove
l'avversario sarà proprio il Gubbio di Dino
Pagliari. Un risultato che accorcia ulteriormente
la distanze nei bassifondi della classifica: il
Fano in pratica resta fanalino di coda ma sale a
22 punti e si avvicina a cinque lunghezze dal Gubbio
(che ora si trova a 27 punti). Importante anche la vittoria del Mestre
in rimonta sulla Feralpisalò, con un gol al
fotofinish di Sottovia. Mentre la capolista
Padova non va oltre il pareggio per 1-1 in casa
del Sudtirol: in vantaggio gli altoatesini con Costantino
ma nella ripresa ci pensa Guidone a rimettere i
giochi a posto per i patavini. Nell'anticipo di
venerdì il Vicenza era stato battuto
in casa dalla Reggiana con la rete decisiva di Cesarini. Pareggio
senza reti tra Fermana e Triestina. Mentre il Bassano prima
va sotto e poi dilaga a Teramo. Vittoria esterna
anche per la Sambenedettese che vince su rigore
segnato da Esposito a Santarcangelo di Romagna. Risultati:
Ventisettesima Giornata - Serie C - Girone B: Fermana
- Triestina 0-0 Mestre
- Feralpisalò 3-2 12'
Guerra (F) rig., 24' Spagnoli (M) rig., 38' Voltan
(F), 50' Neto Pereira (M), 89' Sottovia (M) Ravenna
- Pordenone 1-0 26'
Maistrello (R) Renate
- Fano 0-1 47'
Mawuli (F) Santarcangelo - Sambenedettese
0-1 10'
Esposito (Sb) rig. Sudtirol - Padova 1-1 16'
Costantino (S), 70' Guidone (P) Teramo - Bassano
1-4 20'
Sandomenico (T), 39' Proia (B), 45' Proia (B), 51'
Minesso (B) rig., 83' Zonta (B) Vicenza
- Reggiana 0-1 43'
Cesarini (R)
• 22
FEBBRAIO 2018 Sandreani:
"Al lavoro nella crescita dei giovani. Vedere
Ricci in prima squadra: emblematico"
Spazio
alle giovanili.
La squadra Giovanissimi allenata da Bove con Riccardo Passeri è prima in classifica
nel suo girone. Pure la squadra Under 17 allenata
da Polverini sta facendo un bel campionato. Mentre
la squadra Berretti arriva da otto risultati utili
consecutivi. Proviene dalla vittoria contro il Santarcangelo
(secondo in classifica) e nella partita precedente
c'è stato un pareggio con la Reggiana (che
è capolista). Ne parliamo con l'allenatore
Alessandro Sandreani che ci dice: "Avventura avvincente.
Una esperienza molto utile di certo per il sottoscritto per
fare gavetta. Quando si vedono calciatori
crescere o migliorare, come è avvenuto negli
ultimi tre anni dove ci sono stati elementi che
hanno esordito tra i professionisti, diventa un
motivo di orgoglio. Senza dimenticare i risultati
settimanali di crescita a livello caratteriale,
tecnico e tattica. Sono contento per
quello che si sta creando e di come stiamo lavorando,
in maniera molto professionale". Ma Sandreani
sta cercando di inculcare in questi giovani anche quella
mentalità che lo contraddistingueva, ovvero
il non mollare mai in campo ed essere sempre attaccato
alla maglia? "Certamente. Credo che la Berretti
sia la mia dimensione: ai ragazzi bisogna
fare capire l'approccio per poi affacciarsi al mondo
dei professionisti. Altri elementi hanno già
la fortuna di allenarsi con la prima squadra. Bisogna
capire a 360 gradi cosa può servire per fare
il calciatore. Perchè per fare il calciatore
servono anche dei sacrifici. Per fare diventare
questa passione attuale un futuro lavoro. Perciò
il mio lavoro non va fatto solo in campo, ma anche
di indirizzarli bene anche fuori". Ci sono
degli elementi che possono in prospettiva
fare al caso della prima squadra? "Bisogna andare
sempre con i piedi di piombo. Credo che ogni ragazzo
ha una crescita vulnerabile e quindi bisogna stare
attenti anche sulle parole che si dicono, e non vanno
dette delle cose eccessive. Sicuramente conosco
bene la Lega Pro. Pertanto penso che qualche
ragazzo in prospettiva ci può essere. Quest'anno
si potrebbero sfornare quei due o tre elementi utili. Negli ultimi anni ho visto
che ci siamo sbagliati poche volte. Vedere Luca
Ricci è emblematico: l'anno scorso era in
Berretti, alcuni anni fa era nella Juniores, ed
ora lo vediamo giocare e anche bene nella prima
squadra. Credo che non ci sia un migliore allenatore
come Pagliari per fare un ulteriore «scavino» per
diventare un vero calciatore. Ma non dimentico i
vari Conti, Fumanti, Schiaroli e Tavernelli. Già
ho citato cinque nomi che si sono affacciati nei
prof: non sono pochi considerando la dimensione
come la nostra". Appunto, Luca Ricci, ruolo
playmaker nello scacchiere di Pagliari, una vera
sorpresa. Se lo sarebbe aspettato?
"Sarei un bugiardo se dicessi che non fosse
un predestinato. Nell'adattamento
ad una categoria cosi difficile come la Lega Pro
ha sorpreso un po' tutti. Magari non a noi, che in
ogni giornolo vedevamo. Ma è anche
vero che un conto è fare bene in Berretti
e un altro conto è fare bene in breve tempo in serie
C. C'è un calcio completamente diverso per intensità
e qualità. Credo che Luca, anche grazie alla
società, ha fatto il suo percorso ideale.
Ora è un vero patrimonio della società,
frutto di un lavoro di equipe, dal settore giovanile
alla squadra". Ma Sandreani ha Gubbio nel
cuore e segue anche spesso la prima squadra: "Devo
sottolineare che esiste un buon legame con mister Pagliari
e la sua squadra, ci alleniamo spesso insieme il
giovedì e quindi c'è molto sintonia.
In pratica si parla la stessa lingua. C'è
molta attenzione da parte dello staff nella crescita
di giovani".
• 21
FEBBRAIO 2018 Con
il Fano si gioca di sabato. Tutto il calendario.
Un turno infrasettimanale e uno di sabato
É
uscito in maniera ufficiale il calendario (con orari)
dell'ultima parte di campionato. La partita contro
il Fano si giocherà sabato 3 marzo alle ore
18:30. In virtù anche del fatto che domenica
4 marzo in Italia si terranno le elezioni politiche.
Di seguito ci sarà la partita interna contro
il Feralpisalò domenica 11 marzo (ore 20:30).
Si terrà un turno infrasettimanale mercoledì
21 marzo (ore 14:30) quando ci sarà in programma
la partita interna contro il Renate. Di seguito
trasferta a Ravenna domenica 25 marzo (ore 20:30).
Solo una partita di sabato e si giocherà
il 31 marzo quando salirà a Gubbio il Teramo.
Quindi la trasferta contro la Fermana domenica 8
aprile (ore 16:30). Impegno casalingo con la Triestina
invece il 15 aprile (ore 16:30). Trasferta a Bassano
il 22 aprile sempre di domenica (ore 16:30). Mentre
ci sarà un turno di riposo per il Gubbio
il 29 aprile. Si chiuderà domenica 6 maggio
con la trasferta di Padova (ore 17:30). Intanto
il prossimo avversario del Gubbio ha tesserato un
nuovo calciatore. Il Fano infatti si è rinforzato
in attacco: si tratta di Gennaro Troianiello, classe
'83, proveniente dalla Samb. L'attaccante napoletano
ha firmato fino a giugno con la formazione granata.
Un buon curriculum in passato perchè ha vestito
le casacche di Hellas Verona, Frosinone, Siena,
Ternana, Sassuolo, Palermo, Bologna e Salernitana.
Il calciatore si è già presentato
nel Fano e tramite Tuttoc.com ha specificato: "Ho
trovato una società organizzata. Questa squadra
può risalire la classifica. Credo nella rimonta
e voglio dare una mano per questo obiettivo".
Sullo stesso portale ha parlato il centrocampista
del Fano, Andrea Lazzari, che ha detto: "Il nostro momento non è dei migliori
perché siamo ultimi, però arriviamo da prestazioni comunque che ci danno
fiducia per quanto riguarda la salvezza. Soffriamo per l'ultimo posto, ma siamo
convinti di farcela. Un giudizio sul girone? Molto
equilibrato, ad eccezione ormai del Padova che sta
viaggiando verso la promozione diretta".
Mentre dal girone, dopo la vittoria di Gubbio, ha
parlato il presidente del Pordenone, Massimo Lovisa,
a «Il Gazzettino», e sembra avere ritrovato
quell'entusiasmo che era ormai perduto: "Vero
che una rondine non fa primavera, ma quella che
è passata a Gubbio mi sembra un'aquila. Con
Rossitto si è già cambiata mentalità".
Ha parlato pure il bomber Manuel Nocciolini che
ha segnato il 2-2 a Gubbio: "Rete molto
importante dopo quell'uno-due micidiale del Gubbio
in avvio di ripresa. Ciurria ha fatto una giocata
incredibile, Magnaghi poi se l'è fatta sfilare
tra le gambe permettendomi di andare al tiro in
solitudine. É stato molto importante questo
gol del pareggio perchè sul 2-1 la nostra
gara era diventata dura e rialzarsi è stato
durissimo".
• 20
FEBBRAIO 2018 Kalombo:
"Pecchiamo di inesperienza. Marcatura a
zona". Jallow: "Serve la concentrazione"
Parlano
in due, Kalombo e Jallow. Partiamo dal terzino destro
Sedrick Kalombo. Un giudizio a freddo sulla debacle
contro il Pordenone? "Partita da due volti.
Vero che abbiamo subito solo un tiro in porta, ma
è anche vero che il nostro predominio è
stato sterile. Nella ripresa siamo invece cambiati,
ovvero abbiamo giocato con carattere e li abbiamo
messi sotto. Siamo riusciti a ribaltarla subito.
Dopo il 2-1 però abbiamo peccato troppo di
inesperienza e non abbiamo saputo gestire la situazione".
Curiosità che viene a galla. Negli ultimi
due gol incassati si nota che i due finalizzatori
sono marcati dallo stesso Kalombo. Questo significa
che dietro la marcatura è a zona e non a
uomo? "Sì, in pratica marchiamo sulla
linea dei calciatori avversari. Facciamo una marcatura
di reparto seguendo la palla e quindi non un uomo
ben definito. Dico anche che sull'ultimo gol mi
prendo tutte le mie responsabilità: sono
stato troppo morbido e dovevo saltare meglio per
impedire all'avversario (Formiconi ndr) di segnare
di testa". In evidenza i numeri: solo una
vittoria nel girone di ritorno e appena sei punti
racimolati, ma secondi lei perchè? "Diciamo
che la squadra scende in campo sempre per vincere,
però poi ci sono anche gli avversari. A livello
strutturale di fisicità forse siamo più
piccoli rispetto agli altri e quindi talvolta incide.
Ma è anche vero che troviamo sempre la forza
di ripartire. Infatti posso assicurare che il gruppo
è più che coeso, c'è compattezza
sia dentro ma soprattutto fuori dal campo. Questo
aspetto a mio avviso è molto importante".
Tra dicembre e gennaio ci sono state diverse voci
di mercato sul conto di Kalombo con un interessamento
di Cremonese e Trapani. Questa situazione quanto
ha influito sul rendimento del calciatore stesso?
"Sono sincero, a gennaio ci ho pensato.
Non so se abbia influito, ma di certo il pensiero
con la mente c'è andato spesso. Adesso il
mercato è finito. Una cosa che tuttavia mi
lusinga e mi ha dato ulteriori stimoli".
La prossima avversaria, il Fano, quindi come considera
questa partita dopo questo turno di riposo? "Una
partita insidiosa, soprattutto perchè in
casa di solito fanno bene. Da parte nostra cercheremo
in queste due settimane di ricaricare le pile e
di recuperare tutti gli effettivi. Credo che questo
fattore sia molto importante". La palla
passa all'attaccante Sulayman Jallow: "Sono
dell'idea che contro il Pordenone abbiamo offerto
un'ottima prova. Mi dite perchè? Sono dell'avviso
che ci è mancato per poco il 3-1 e invece
poi abbiamo perso per 3-2. Purtroppo nella fase
cruciale ci è mancata la concentrazione.
In queste partite bisogna essere sempre concentrati
al 100%, altrimenti come si può vedere un
minimo episodio può cambiare l'inerzia della
partita". Curiosità: proprio nelle
ultime due partite, quando Jallow è sceso
in campo a partita in corso, il Gubbio ha sbloccato
subito il risultato. Solo una coincidenza o chiede
maggiore spazio? "Le scelte le fa il mister.
Chiaro inoltre che da parte mia c'è sempre
voglia di giocare. Ma è altrettanto vero
che io posso giocare anche soltanto cinque minuti,
ma darò sempre tutto me stesso e cercherò
di aiutare la squadra per trovare sempre la vittoria.
D'altronde posso dire che mi trovo in un gruppo
dove tutti ci aiutiamo, tutti bravi ragazzi e bella
mentalità. Marchi? Cerco sempre di imparare
da lui, talvolta gli chiedo dei consigli e lui si
è sempre dimostrato rispettoso verso di noi.
Posso aggiungere che è veramente un grande
capitano".
• 19
FEBBRAIO 2018 Focus.
Amnesie, appiattimento e pedine... fantasma. E allora
Pagliari intensifica il lavoro!
Vecchi
problemi rallentano il Gubbio. Paga la confusione
e le amnesie difensive. Quelle solite amnesie pagate
a caro prezzo. Episodi che hanno pesato fortemente
nel contesto del risultato finale. Questo è
diventato un ripetersi di eventi negativi che sarà
bene azzerare. Strano perchè non si riesce
a capire questo mancato feeling tra i componenti
della retroguardia rossoblù. Praticamente
è da inizio stagione che i tre della difesa
sono sempre i soliti (anche se hanno giocato a rotazione)
e quindi il meccanismo dovrebbe essere oliato. Evidentemente
assistiamo a delle incomprensioni che di conseguenza
portano a delle frittate come è avvenuto
contro il Pordenone. Errori che non trovano spiegazione
nemmeno dai diretti interessati. Il trainer Pagliari
dopo il match ha parlato di "ingenuità
su palle inattive, eppure ci lavoriamo tanto".
Il capitano Marchi invece ha specificato che si
tratta di "compiti assegnati in squadra che
poi vengono disattesi". Mentre il difensore
Dierna ha parlato invece di "limiti strutturali,
sia fisici di centimetri e sia di giovane età".
Purtroppo anche i numeri sono impietosi. In totale
35 gol incassati in 27 partite giocate (per una
media di 1,29 a partita). Nel girone di ritorno
addirittura ben 13 reti subite in sette partite
disputate (per una media di 1,86 a partita). Nelle
ultime tre partite ben sei reti incassate, per una
media di due gol a partita. Qualcosa non quadra.
Anche la classifica nel girone di ritorno non è
benevola: appena 6 punti racimolati in sette gare,
frutto di una sola vittoria (in trasferta con il
Sudtirol), tre pareggi e tre sconfitte. Chiaro che
si stanno perdendo pericolosamente troppi punti.
Punti buttati al vento come è successo contro
il Pordenone. Dopo un primo tempo non soddisfacente
dove il Gubbio è sembrato spento, inerte
e inconcludente (letteralmente dominato dal possesso
palla degli avversari), nella ripresa (per fortuna)
si è vista un'altra squadra che con carattere
e vigore era riuscita a ribaltare il risultato.
Nessuno si sarebbe mai aspettato un patatrac seguente
del genere. Tuttavia va ribadito che i problemi
non si limitano solo alla fase difensiva. Infatti
anche là davanti qualcosa non quadra. Quei
gol che sta segnando a ripetizione il capitano Marchi
stanno un po' mascherando quei problemucci del Gubbio
in fase offensiva. Non solo in termini numerici.
Anche se bisogna dire che Marchi con 12 reti segnate
ha realizzato il 48% dei gol sul totale (25 segnature)
e talvolta pare che il capitano predichi nel deserto.
Senza di lui manca la concretezza e la lucidità
negli ultimi venti metri. E poi che dire di quei
calciatori fantasma? Uno su tutti è Casiraghi
che sembra un lontano parente di se stesso. Non
sta vivendo un bel momento e si vede. Non si capisce
se è fuori forma oppure non è a proprio
agio nel suo ruolo. Chiaro che all'inizio aveva
bisogno di ambientarsi per capire meglio gli schemi
di gioco, ma poi è stato ribattezzato un
uomo-squadra. Dopo una forma ritrovata, nelle ultime
apparizioni è vistosamente calato. Non è
incisivo e non è creativo come tutti lo conoscevamo.
Ne risente anche la squadra che in talune circostanze
sembra appiattita, soprattutto a livello di proposta
di gioco. Chiaro che quando si parla di calciatori
fantasma, il discorso non si riconduce ad un solo
elemento: da questa squadra ci si aspettava di più
ad inizio stagione e quindi qualcosa non è
andato per il verso giusto. Ma c'è chi dice
che la rosa è
stata sopravvalutata. C'è chi accusa
che è un groviglio di calciatori senza collante:
troppo fragili e friabili. Intanto Pagliari vuole
correre ai ripari. In settimana ha intensificato
il lavoro, nonostante il turno di riposo
nel week-end: tre doppie sedute di allenamento fino
a sabato.
• 18
FEBBRAIO 2018 Pagliari:
"Errori pagati cari". Dierna: "Limiti
di età e centimetri". Le foto
di Gubbio-Pordenone
La
parola continuità. Questa sconosciuta. Amnesie
difensive. Purtroppo, molto conosciute. L'emblema
di una gara ricca di colpi di scena e di gol. Prima
Ciurra apre, capovolgimento con Malaccari e Marchi,
ma è solo una illusione perchè Nocciolini
e Formiconi ribaltano ancora il risultato, e fissano
il 3-2 per i fiuliani. Allarga le braccia il trainer
Dino Pagliari. Anzi, è piuttosto arrabbiato:
"Sono molto ma molto dispiaciuto. Il motivo?
Ad un certo punto della gara ci credevo: abbiamo
perso una grande occasione. All'inizio abbiamo trovato
difficoltà a trovare spazi ma è anche
vero che il Pordenone aveva trovato il gol di Ciurria
nell'unico tiro in porta. Mentre nel secondo tempo
invece siamo scesi in campo con il piglio giusto,
squadra vogliosa, contro una avversaria costruita
per vincere il campionato. Purtroppo poi sono arrivate
delle ingenuità su palle inattive che abbiamo
pagato a caro prezzo. Dispiace perchè nel
secondo tempo avevamo fatto venti minuti ottimi.
Dovevamo chiuderla cercando di stringere gli spazi
e limitare il possesso palla del Pordenone, ma non
è andata così. C'è tanto amaro
in bocca". Amarezza percepita anche nelle
parole del capitano Ettore Marchi: "Stavolta
è dura parlare. Purtroppo in questo campionato
devi restare concentrato al mille per mille. Tre
gol di cui due su palla inattiva non va bene: ognuno
ha dei compiti in squadra, perciò sono colpe
della squadra. Questo incide sul tutto. Un difetto
nostro è quello di non capire i momenti chiave
del match, cioè sul 2-2 dovevamo gestire
meglio il tutto e alla fine poteva andare bene pure
un punto. Abbiamo rischiato troppo mentre dovevamo
gestire meglio. Abbiamo capito che non si può
regalare niente. L'obiettivo? É quello della
salvezza, perciò non penso che bisogna pensare
ad altro adesso". Il difensore Emilio Dierna
dice la sua: "Un peccato perchè per
70 minuti siamo stati sulla metà campo degli
aversari giocando con intensità e fisicità.
Ma purtroppo paghiamo i nostri limiti strutturali.
Quali? Dietro abbiamo pochi centimetri a livello
fisico ed esistono anche dei limiti di età:
è una squadra giovane e quindi non riesce
a leggere bene la partita in maniera immediata".
Poi tocca al centrocampista Luca Ricci: "Rammarico
perchè facciamo tanto e poi disfiamo tutto
in un battibaleno. Peccato perchè avevamo
fatto una grande prova di carattere, ma abbiamo
raccolto niente". Sull'altra sponda il
tecnico dei neroverdi Fabio Rossitto che era all'esordio
in panchina: "Avevo trovato una squadra
con il morale a terra che si portava dietro un fardello.
Però il gruppo è sano e doveva ritrovare
autostima. C'è stata una grande reazione
contro una buona squadra come il Gubbio che si è
dimostrato rognoso e organizzato. Ogni gara è
una battaglia". Ecco le foto di Gubbio
e Pordenone (18 immagini). Fotoservizio di Simone
Grilli.
• 18
FEBBRAIO 2018 Gubbio-Pordenone,
succede proprio di tutto. Da 0-1 al 2-1 fino al
2-3. Tra amnesie difensive
Gubbio
contro il Pordenone. La tattica. Volpe in porta. Difesa a quattro con Kalombo,
Dierna, Piccinni e Paolelli. A centrocampo l'asse
Malaccari, Ricci, Sampietro e Ciccone. Davanti Casiraghi
tra le linee a supporto di Marchi. La cronaca. Parte
con il possesso palla il Pordenone che trova il
gol al 15': sugli sviluppi di un corner calciato
in area da Burrai, respinta della difesa, al limite
Ciurria si coordina e fa partire un tiro di sinistro
teso che si insacca a fil di palo alla sinistra
del portiere. Il Gubbio fa fatica e subisce il giro
palla dei friuliani fino al 29' quando la squadra
rossoblù si fa vedere per la prima volta
dalle parti di Mazzini: punizione pennellata in
area da Casiraghi, colpo di testa di Piccinni con
la palla che termina di poco a lato. Al 40' errore
di Kalombo che si fa rubare palla a centrocampo
da Nocciolini che prova il gol della domenica da
cinquanta metri: la palla supera il portiere Volpe
e sfila di poco a lato. Al 45' tiro radente dal
limite di Ricci, il portiere Mazzini si salva in
due tempi a terra. Ripresa. Due cambi con l'entrata
di Bazzoffia e Jallow al posto di Casiraghi e Ciccone.
Cambia l'inerzia della gara. Al 6' Kalombo crossa
dalla destra, respinta di Mazzini, la palla si trova
sui piedi di Bazzoffia che però calcia a
lato da posizione favorevole. Il preludio al gol
che arriva al 7': Ricci dalla trequarti lancia Marchi
che calcia a botta sicura a rete e la palla si stampa
sulla traversa; sulla ribattuta però in agguato
c'è Malaccari che di piatto destro da pochi
passi insacca la sfera in rete. Al 12' arriva pure
il raddoppio dei rossoblù: Malaccari per
Jallow che supera il portiere in uscita e rimette
in mezzo dal fondo, a rimorchio Marchi è
freddo e di destro piazza la sfera al volo a fil
di palo. Al 15' reazione di Misuraca che cerca la
porta, ma trova una deviazione di un difensore in
angolo. Al 23' pareggio friuliano: azione in velocità
con Ciurria dalla destra, velo di Magnaghi, Nocciolini
è in agguato in area e insacca di piatto
destro radente a fil di palo. Al 28' in maniera
incredibile i neroverdi ribaltano il risultato:
corner di
Burrai pennellato in area, Formiconi di testa deposita la sfera
in rete. Una doccia gelata, il Gubbio
non riesce a rialzarsi. Tabellino:
Gubbio - Pordenone (2-3): Gubbio
(4-4-1-1): Volpe; Kalombo, Dierna, Piccinni, Paolelli;
Malaccari (35' st Valagussa), Ricci, Sampietro (35'
st Giacomarro), Ciccone (1' st Jallow); Casiraghi
(1' st Bazzoffia);
Marchi. A disp.: Battaiola, Burzigotti, Lo Porto,
Pedrelli, Bergamini, Manari. All. Pagliari. Pordenone
(4-3-3): Mazzini; Formiconi, Stefani, Bassoli, De
Agostini;
Misuraca, Burrai, Caccetta (13' st Magnaghi); Ciurria
(25' st Cicerelli), Nocciolini (41' st Parodi),
Zammarini.
A disp.: Meneghetti, Nunzella, Visentin,
Bombagi, Silvestro, Berrettoni, Gerardi. All. Rossitto. Arbitro: Garofalo
di Torre del Greco (Somma e D'Apice di Castellammare
di Stabia). Reti: 15' pt Ciurria (P),
7' st Malaccari (G), 12' st Marchi (G), 23' st Nocciolini
(P), 28' st Formiconi (P). Ammoniti:
Caccetta (P), Stefani (P), Ricci (G), Dierna (G),
Parodi (P). Angoli:
4-0 per il Pordenone.
Recupero: 0' pt; 3' st. Spettatori:
863 (di cui 535 abbonati); 23 di Pordenone nel settore
ospiti. Risultati:
Ventiseiesima Giornata - Serie C - Girone B: Bassano
- Fermana 4-0 47'
Tronco (B), 58' Diop (B), 83' Minesso (B) rig., 88' Diop
(B) Fano - Vicenza 0-1 37'
Ferrari (V) Feralpisalò
- Teramo 1-1 71'
Guerra (F), 81' Fratangelo (T) Gubbio - Pordenone 2-3 15' Ciurria (P),
52' Malaccari (G), 57' Marchi (G), 68' Nocciolini
(P), 73' Formiconi (P) Padova
- Ravenna 2-0 7'
Guidone (P), 29' Guidone (P) Reggiana - Santarcangelo
1-0 24'
Ghiringhelli (R) Sambenedettese
- Mestre 0-2 37'
Rubbo (M), 69' Sottovia (M) Triestina - Albinoleffe
2-1 7'
Montella (A), 40' Arma (T), 60' Libutti (T)
• 17
FEBBRAIO 2018 Contro
il Pordenone ventuno convocati. Il trainer Pagliari
invita il pubblico e biglietto unico
Contro
il Pordenone per non rendere vana la vittoria di
Bolzano. Nel senso della continuità. Con
l'aiuto del pubblico possibilmente visto che allo
stadio ci si potrà andare con il biglietto
unico al costo di 5 euro (e abbonamenti validi).
Questo è il motto del trainer Dino Pagliari
dopo la rifinitura del sabato: "La vittoria
contro il Sudtirol è stata molto importante
a livello psicologico. Però è un qualcosa
che deve risultare come legante con le prestazioni
che tuttavia ci sono sempre state. D'altronde questi
ragazzi si impegnano sempre alla grande negli allenamenti.
Troviamo di fronte un Pordenone forte, che ora ha
cambiato allenatore e perciò troveremo un'avversaria
più motivata. Ma sono convinto che noi faremo
la nostra parte. Abbiamo tutti i mezzi per potergli
fare gol. Credo che sarà una partita intrigante.
E mi auguro che ci sia l'aiuto del pubblico perchè
per noi è importante. Infatti quindici giorni
fa ho parlato proprio con i tifosi e gli ho detto:
incitate questa squadra perchè se lo merita".
Un messaggio chiaro del tecnico rossoblù.
E in campo cambierà poco o nulla. Confermato
quindi il modulo 4-4-1-1. Con il seguente probabile
undici. Volpe in porta. Difesa a quattro con Kalombo,
Dierna, Piccinni e Paolelli. A centrocampo l'asse
Malaccari, Sampietro, Ricci e Ciccone. Davanti Casiraghi
tra le linee a supporto di Marchi. Indisponibile
solo Cazzola (oltre a Libertazzi e Fontanesi), che
tuttavia rientrerà a pieno regime dalla prossima
settimana. Sono in ventuno i convocati per domenica
(ore 14:30). Portieri: Volpe e Battaiola. Difensori:
Burzigotti, Dierna, Kalombo, Lo Porto, Paolelli,
Pedrelli, Piccinni. Centrocampisti: Bergamini, Casiraghi,
Giacomarro, Malaccari, Manari, Ricci, Sampietro,
Valagussa. E gli attaccanti: Bazzoffia, Ciccone,
Jallow, Marchi. Il Pordenone invece si presenterà
a Gubbio con il nuovo tecnico Fabio Rossitto, che
sostituisce l'esonerato Leonardo Colucci. Probabile
undici con il 4-3-3. Mazzini in porta. Quartetto
di difesa con Formiconi, Stefani, Bassoli e Nunzella.
A centrocampo il trio Misuraca, Burrai e Bombagi.
In attacco infine il tridente Cicerelli, Gerardi e Nocciolini.
• 15
FEBBRAIO 2018 Conti:
"Contro il Pordenone, che ricordo quel gol
alla fine. Via, perchè trovavo poco spazio"
L'anno
scorso fu il match winner della partita contro il
Pordenone. Era il 23 dicembre 2016. Il Gubbio si
impose per 1-0 con un gol al fotofinish con i quotati
friuliani. Rossoblù che viaggiavano in area
playoff. Quella rete fu segnata da Massimo Conti,
al terzo minuto di recupero: una azione costruita
da Ferretti, Croce aveva impegnato Tomei, ma da
due passi il centrocampista marchigiano si fece
trovare pronto e portò alla vittoria gli
eugubini. Adesso Massimo Conti si trova al Fabriano
Cerreto e ci racconta proprio quel gol: "Ho
dei ricordi magnifici. Fu il mio primo gol tra i
professionisti. D'altronde il Gubbio per me è
la squadra del mio cuore. Perciò spero che
adesso si riprenda e spero sempre il meglio".
Il Pordenone è sempre una bella squadra,
come nella passata stagione, cosa si augura adesso
per domenica? "Ma non sarebbe male sempre
un gol al novantesimo. É sempre bello segnare
in questa maniera. Spero davvero che i miei ex compagni
ci riescano a fare risultato". Ha detto
che il Gubbio gli è rimasto nel cuore. In
effetti dopo la trafila con le giovanili, poi in
serie D ha vinto un campionato e poi nella scorsa
annata ha esordito nei professionisti: "Certamente
Gubbio è stato importante per la mia carriera.
Ma spero che lo sia anche in futuro. Il prossimo
anno posso ritornare". Infatti Conti a
gennaio si è recato a Fabriano, ma come è
nato questo trasferimento? "Faccio un riepilogo.
La prima squadra che mi aveva chiamato era stato
proprio il Fabriano Cerreto. Poi parlando era arrivata
anche la proposta da parte del Cerignola. Sono andato
giù ma poi ci ho ripensato. Ho preferito
cambiare scelta nonostante sono stati molto gentili
a Cerignola". A Fabriano adesso dove ci
sono tanti ex rossoblù, giusto? "Si,
c'è Liborio Zuppardo che era stato compagno
di squadra a Gubbio quando abbiamo vinto il campionato
di serie D. C'è pure Marchionni...".
Appunto Marchionni, vederlo in serie D fa un po'
effetto, visto che ha giocato pure in serie B con
il Modena, oltre che nel Gubbio. Non potrebbe essere
ancora utile in serie C? "In effetti ha
delle giocate straordinarie. Però parlando
con lui ho saputo che ha avuto degli infortuni,
si è rotto per due volte il crociato e quindi
si sta riprendendo. Ma penso che potrebbe essere
un calciatore importante per la Lega Pro o anche
in serie B". Conti ci ha detto che è
pronto a tornare in rossoblù e quindi Fabriano
è una tappa per il rilancio? "Da
come è andata la trattativa, penso che a
giugno dovrei ritornare. In teoria. Sono andato
via giusto perchè in questa stagione a Gubbio
non trovavo spazio. Mi è servito per non
tornare arruginito". Pensare che, in un'intervista
di Conti al nostro portale la scorsa estate, diceva
che quest'anno pensava di avere di più spazio.
Invece non è stato quasi mai impiegato. Secondo
lei, perchè? "In effetti sono stato
utilizzato solamente un po' all'inizio con il duo
di allenatori Cornacchini e Tasso. Poi con il cambio
di gestione (con mister Pagliari) e di conseguenza
il cambio di modulo, non sono stati di molto aiuto
per il sottoscritto. All'inizio pure per i miei
compagni c'è stato un po' di difficoltà,
ma adesso vedo che è stata ripresa la marcia".
Perciò c'è delusione da parte sua?
"Sì, pensavo di avere più
spazio. Ma nel calcio talvolta ci sta, pure le delusioni.
Mi sarei aspettato di poter giocare di più".
Per concludere, un messaggio ai tifosi? "Purtroppo
devo dire che ho visto poca gente allo stadio ultimamente,
anche da quello che si può vedere dalle foto.
Questo a me dispiace tanto. Mi ricordo quelle partite
in serie D contro il Gualdocasacastalda e il Foligno
con duemila persone. Adesso vedere lo stadio un
po' spoglio fa riflettere. Spero che la gente torni
in massa allo stadio".
• 14
FEBBRAIO 2018 Dal
campo: si rivede Cazzola. Prossima avversaria: il
Pordenone va ko, esonerato Colucci
Il
Sudtirol riscatta in maniera immediata la sconfitta
interna contro il Gubbio. Nel recupero giocato di
mercoledì al Druso, la formazione del trainer
Zanetti batte per 1-0 il Pordenone e sale al quarto
posto solitario in classifica. Davanti agli altoatesini
adesso ci sono solo la Sambenedettese, Feralpisalò
e la capolista Padova. La rete decisiva porta la
firma di Costantino, nella ripresa, su calcio di
rigore, che era stato procurato da Erlic dopo un
fallo di Formiconi. L'allenatore biancorosso in
questa occasione ha riproposto dal primo minuto
Berardocco, Broh e Costantino (partiti dalla panchina
contro il Gubbio per precauzione), oltre al rientrante
Sgarbi che aveva scontato un turno di squalifica.
Mentre per la squadra friuliana si registra la seconda
sconfitta consecutiva nel giro di cinque giorni
e al momento esce dalla zona playoff. Una sconfitta
che costa cara al tecnico Leonardo Colucci che è
stato infatti esonerato subito dopo il match di
Bolzano. Per il momento l'incarico per guidare la
squadra è stato affidato al vice allenatore
Gianni Migliorini. Adesso è toto allenatore
e proprio il Pordenone domenica prossima sarà
ospite del Gubbio. Ha parlato il presidente dei
neroverdi Mauro Lovisa che dal portale ufficiale
web (Pordenonecalcio.com) ha specificato: "Decisione
inevitabile, non c'è stata reazione dopo
la sconfitta contro il Feralpisalò e chiediamo
scusa ai nostri tifosi". Ma non manca una
polemica con la terna arbitrale. Infatti il patron
dei ramarri aggiunge: "Per la seconda gara
consecutiva l'arbitraggio è stato altamente
penalizzante. Chiediamo maggiore rispetto".
Ma non mancano le sorprese nel girone. In casa Triestina
c'è un colpo di scena: si è dimesso
l'allenatore Giuseppe Sannino. Squadra adesso che
è stata affidata a Nicola Princivalli, che
prima ricopriva il ruolo di vice allenatore. Curioso
ma vero. Queste dimissioni sono avvenute dopo la
bella vittoria di sabato scorso di Meda contro il
Renate con un 3-1. Oltretutto l'allenatore Sannino
era legato con gli alarbati fino al giugno 2019:
così rinuncia ad un anno e mezzo di contratto.
Pare che tutto sia scaturito da attritti interni
che covavano ormai da tempo. In casa Gubbio intanto
ci si sta preparando per la sfida contro il Pordenone.
É tornato ad allenarsi a pieno regime nel
gruppo il terzino Alessio Lo Porto, out ormai da
due mesi: l'ultima sua partita quella casalinga
contro il Padova del 16 dicembre, vinta per 1-0
al fotofinish. Si è rivisto anche l'ala Umberto
Cazzola che si era infortunato un mese fa, prima
della partita interna contro il Mestre, per una
lesione al bicipide femorale: il calciatore fanese
è tornato nel gruppo, ma ha effettuato un
lavoro differenziato per poi essere integrato in
maniera graduale negli allenamenti in settimana.
Ancora tutto in alto mare il probabile undici per
domenica. Scontata la conferma del modulo 4-4-1-1.
Da vedere gli interpreti.
• 13
FEBBRAIO 2018 Valagussa:
"Credere nei mezzi. Squadra costruita per
le ripartenze". Ciccone: "Ho rosicato..."
Parlano
in due. Il centrocampista Valagussa e l'esterno
offensivo Ciccone. Partiamo prima da Paolo Valagussa
che dice: "Adesso sto bene fisicamente,
ormai l'infortunio è alle spalle. Ho trovato
una squadra in salute, direi anche frizzante sotto
certi aspetti, tant'è che quando sono rientrato
ho fatto un po' di fatica". La vittoria
con il Sudtirol? "Siamo stati bravi a prepararla
bene in settimana. Infatti noi abbiamo messo in
difficoltà l'avversaria sulle ripartenze".
Ettore Marchi in grande spolvero, ma è un
vero leader? "Certamente, direi meglio
che è fondamentale per questa squadra. É
importante per lo spogliatoio e quando va in campo
va ammirato per il sacrificio che fa: corre per
tre calciatori messi assieme". Ma come
si trova come esterno di centrocampo? "Gioco
per la causa e quindi vado dove me lo chiede il
mister". Adesso con il Pordenone? "Dobbiamo
essere bravi a ripetere la prestazione offerta contro
il Sudtirol. Bisogna avere la stessa voglia e la
stessa determinazione pure contro una avversaria
forte come il Pordenone". Nicola Malaccari
su Fuorigioco a Trg Network ha specificato che questa
squadra per caratteristiche non avanza palla a terra,
ma usa altre soluzioni. Cosa ne pensa? "Diciamo
che questa squadra è stata costruita per
sfruttare le ripartenze. Ovvero con tre passaggi
deve arrivare in porta". Allora cosa è
cambiato dall'anno scorso a quest'anno? "Pressochè
tutto. In primis è cambiato il gruppo, il
mister, il modulo e di conseguenza anche il modo
di giocare". Qual è invece ancora
il difetto di questa squadra? "Che dobbiamo
essere più decisi. Cioè bisogna credere
in maniera più marcata nei nostri mezzi.
Questo sarebbe molto importante metterlo in pratica".
Tocca allora a Nicola Ciccone che incalza così:
"Tutto vero. Contro il Sudtirol avevamo
preparato molto bene la partita. Diciamo che ultimamente
ci mancava solo il risultato. Per fortuna sono arrivati
questi tre punti direi molto importanti per noi".
Sì, ma a Bolzano è partito dalla panchina:
"Ma è stata una scelta tecnica e non
nego che ho rosicato parecchio. Però mi sono
fatto trovare subito pronto. E non penso che non
il mio innesto sia cambiata la partita. La squadra
già si esprimeva bene da quando ho potuto
constatare dalla panchina. Credo che questa squadra
adesso abbia trovato i giusti equilibri e lo ha
potuto dimostrare proprio nell'ultima partita a
Bolzano. Anche se a dire la verità il Sudtirol
mi ha un po' deluso, ci aveva messo in difficoltà
di più all'andata nonostante la nostra vittoria".
E un giudizio sul vostro capitan Marchi? "Ettore
è di un'altra categoria, pure come persona
è eccezionale". Ora sotto con il
Pordenone, quindi? "Dobbiamo riprenderci
quello che ci è stato carpito all'andata.
Perciò siamo pronti alla guerra, quella sportiva
si intende. Ma dobbiamo ancora crescere e per farlo
bisogna credere con una maggiore convizione nei
nostri mezzi. Possibilmente con la stessa fame che
abbiamo avuto sabato a Bolzano".
• 12
FEBBRAIO 2018 Focus.
Effetto Marchi, 11 reti: è l'uomo della provvidenza.
Domenica ingresso unico a 5 euro
Lo
dicono i fatti. Un pezzo da novanta. Ma anche, forse,
l'uomo della provvidenza. La scorsa estate si puntava
molto alla rinascita di un calciatore di assoluto
valore, dopo alcune stagioni travagliate negli ultimi
anni. Quel calciatore che avrebbe dovuto far fare
il salto di qualità. Era quello che auspicava
proprio la dirigenza rossoblù che ha deciso
di puntare su Ettore Marchi con la convinzione che
con lui in questo organico si aumentasse il peso
specifico in attacco. Più che all'evoluzione,
Ettore Marchi costringe alla rivoluzione: una costante minaccia per gli avversari e un centro
di gravità permanente per i compagni. Un'arma
terribile per chi gli deve giocare contro e da innescare
per quelli che gli stanno a fianco. Due doti peculiari:
assaltatore e accentratore. Un calciatore che cambia
il modo di pensare e di giocare. E quindi i risultati
a suon di gol. Nelle ultime tre partite è
andato a segno quattro volte: con la Sambenedettese,
con l'Albinoleffe e doppietta con il Sudtirol. Tutti
gol tra l'altro di pregevole fattura che si possono
vedere solo in grandi palcoscenici. In totale sono
già undici le segnature del capitano dei
rossoblù. Allora sorge spontanea una riflessione.
Forse è il caso di porgersi un quesito piuttosto
definito: «Dobbiamo solo imparare come dargli
la palla». Questa è un frase che spesso
ha espresso il tecnico della Juventus, Max Allegri,
da quando è arrivato in bianconero il centravanti
Gonzalo Higuain. Una frase che a nostro avviso calza
a pennello pure nel contesto del calcio eugubino.
Diciamo questo perchè si è visto in
maniera lampante nella partita di Bolzano. Nel primo
tempo il centravanti rossoblù ha toccato
appena tre palloni giocabili (tra cui una mezza
rovesciata volante). Nella ripresa invece è
stato assistito in maniera più decente: non
è un caso che sono arrivate due magistrali
segnature, oltre altre conclusioni a rete che meritavano
forse maggiore fortuna. Chiaro però che va
fatta un'altra reale constatazione. Marchi è
un attaccante di movimento, moderno, non interpreta
il ruolo in maniera antica e cioè che pattuglia
solo l'area ristretta che gli consente il contatto
visivo e istintivo con la porta. É un tutt'altro.
Perciò non è solo una questione di
tatticismi o pretese collettive di squadra. Va trovata
la sua giusta dimensione per rendere al meglio.
Perchè Marchi è un calciatore che
al primo acchito potrebbe sembrare ghiaccio se lo
tocchi da fuori, ma dentro invece è fuoco
che può bruciare, se si toccano le corde
giuste. Come quando si motiva una squadra prima
di una gara importante. Anche questa è una
arte a tutti gli effetti. Di certo la ritrovata vittoria
dopo un periodo avaro di risultati (in cinque partite
solo tre punti conquistati), può essere da
traino per una ritrovata tranquillità (dopo
un periodo di ansia), ma occorre mantenere ben saldi
i piedi per terra (per non ricadere nei soliti errori).
Occorre fare ciò per fare tornare ad esaltare
il collettivo. Quel collettivo che senza ombra di
dubbio possiede un leader (Marchi) che va salvaguardato.
E intanto, per la gara di domenica
contro il Pordenone, la società ha preso una
importante iniziativa: biglietto al costo di 5 euro
in tutti i settori, mentre l'ingresso sarà
gratuito per tutti i ragazzi fino a 17 anni. Per
il resto le tessere di abbonamento restano come
di consueto valide.
• 10
FEBBRAIO 2018 Notari:
"Boccata d'ossigeno e Marchi...".
Pagliari: "Concesso poco". Le foto
di Sudtirol-Gubbio
Gubbio,
finalmente un risultato positivo in trasferta. Si
tratta della seconda vittoria esterna nel torneo.
L'ago della bilancia è Ettore Marchi che
inventa due gol da cineteca nel giro di 120 secondi
a metà ripresa. Il gol su rigore di Costantino
riapre la gara nell'ultimo quarto d'ora ma il Gubbio
resiste al vero forcing finale dei biancorossi.
Il patron rossoblù Sauro Notari è
soddisfatto ma non mancano alcuni spunti riflessivi.
Eccoli: "Questa è una boccata d'ossigeno".
Incalza con una frase secca, mentre poi prosegue
dicendo: "Cercavamo il risultato e finalmente
ci siamo riusciti. In questi mesi abbiamo avuto
un alto numero di infortuni. Ora stanno rientrando
tutti, vedi Malaccari e Valagussa titolari. Se siamo
al completo la squadra mi sembra in salute. Una
bella prestazione". Ma avverte subito: "Però
adesso si deve continuare così, partire dalla
prova odierna contro il Sudtirol". E non
manca un frase sibillina. Eccola: "Marchi
ha offerto una grandissima partita. Un calciatore
che può fare molto ma molto bene. Ma può
farlo solo se giocasse più spesso nel suo
ruolo (...)". Una frase che lascia dei
punti interrogativi. Tocca allora al trainer rossoblù
Dino Pagliari: "Questo risultato parla da
solo. Un gruppo come questo che sa vincere in un
campo e contro una squadra difficile come questa
(il Sudtirol ndr), la dice lunga. Una gara importante
di questi ragazzi. Una squadra che è stata
sempre attenta, che non ha concesso in pratica nulla
agli avversari. Per fortuna poi il nostro bomberone
(Marchi ndr) ci ha messo del suo per regalarci questa
vittoria. Alla fine abbiamo sofferto ma credo che
la vittoria sia meritata. Questo è un risultato
importante per mille motivi. Ci siamo ripresi quello
che avevamo perso negli ultimi deludenti risultati".
Sull'altra sponda si mastica amaro ma non si trovano
scuse. Si fa il mea culpa. Come dice il laterale
del Sudtirol, Fabian Tait, tramite il canale ufficiale
altoatesino (Fc-suedtirol.com): "Questa
gara ci ha insegnato che se molliamo di una virgola
siamo mediocri e diventiamo una squadra normale.
Per questo motivo noi dobbiamo andare sempre a mille
all'ora. Diciamo purtroppo pure che abbiamo preso
due gol evitabilissimi nel nostro momento migliore.
Ma bisogna avere la massima attenzione al 100%.
Cancellare ora subito questa partita e cambiare
capitolo". Intanto ecco le foto (18 immagini)
del match tra Sudtirol e Gubbio. Fotoservizio di
Emilio Bordoni (Fotosport).
• 10
FEBBRAIO 2018 Gubbio,
vittoria in trasferta sul Sudtirol (1-2). Un super
Marchi, Costantino accorcia su rigore
Gubbio
contro il Sudtirol in trasferta. La tattica. Il trainer Pagliari
opta per il consueto 4-4-1-1. Volpe in porta. In
difesa il quartetto Kalombo, Dierna, Piccinni e
Paolelli. A centrocampo l'asse con Valagussa, Sampietro,
Ricci e Malaccari. Davanti Casiraghi tra le linee
a supporto di Marchi. La cronaca. Al 14' va via
Gyasi al limite sul lato destro, tiro di sinistro
in diagonale che mira verso l'angolino radente,
però Volpe in tuffo sventa il pericolo. Al
9' risposta degli ospiti con Casiraghi che lancia
in profondità (sulla sinistra) Malaccari,
che a sua volta calcia in porta di sinistro: para
in due tempi Offredi. Al 12' sulla fascia destra
va via Valagussa che crossa dal fondo in area, mezza
rovesciata volante di Marchi con la palla che passa
di poco alta sopra il montante. Partita però
senza sussulti che si protrae fino al 40' quando
Candellone ruba palla a Kalombo sulla trequarti,
si invola poi verso l'area eugubina e calcia in
diagonale di sinistro a rete: para a terra Volpe
in due tempi. Al 41' il Sudtirol va pure in rete
in area con un colpo di testa di Fink su cross di
Bertoni, ma l'arbitro su segnalazione del guardalinee
annulla tutto per fuorigioco. Ripresa. Al 5' tiro
secco dal limite di Fink, palla che sfila di poco
a lato radente. Al 12' cross insidioso dalla destra
di Tait, Costantino schiaccia di testa a rete, Volpe
in tuffo salva in corner. Al 15' ancora pericolo
in area eugubina: Gyasi serve in area Costantino
che si gira bene e calcia subito di destro verso
l'angolino dove Volpe smanaccia in tuffo; sulla
respinta rimette in porta Zanchi ma è di
nuovo Volpe che con i piedi si salva in angolo.
Al 24' il Gubbio trova il vantaggio: da sinistra
Ciccone serve in area Marchi che si gira e fa partire
un destro radente millimetrico con la palla che
si insacca con il contagiri a fil di palo. Al 26'
arriva pure il raddoppio con protagonista sempre
il bomber eugubino: va via sulla trequarti Malaccari
che serve in profondità Marchi che alza la
testa e fa partire un diagonale di sinistro radente
che si insacca di nuovo a fil di palo. Al 33' c'è
un rigore per il Sudtirol dopo un tocco in area
di Dierna su Zanchi: dal dischetto Costantino rimane
freddo e non sbaglia insaccando la sfera nell'angolino.
Nel finale è forcing dei biancorossi ma i
rossoblù stringono i denti. Tabellino:
Sudtirol - Gubbio (1-2): Sudtirol
(3-5-2): Offredi; Vinetot (26' st Erlic), Baldan
(26' st Broh), Frascatore;
Tait, Smith (26' st Gatto), Bertoni (11' st Berardocco), Fink, Zanchi; Gyasi, Candellone
(11' st Costantino). A disp.: D'Egidio, Oneto, Roma,
Berardi, Boccalari, Cess, Heatley. All. Zanetti. Gubbio
(4-4-1-1): Volpe; Kalombo, Dierna, Piccinni, Paolelli;
Valagussa (18' st Ciccone), Sampietro (43' st Giacomarro), Ricci, Malaccari
(43' st Pedrelli); Casiraghi (16' st Jallow);
Marchi. A disp.: Battaiola, Burzigotti, Lo Porto,
Bergamini, Manari,
Bazzoffia. All. Pagliari. Arbitro:
De Tullio di Bari (Gualtieri di Asti e Zampese di
Bassano). Reti: 24' st Marchi (G), 26'
st Marchi (G), 33' st Costantino (S) rigore. Ammoniti:
Ricci (G), Malaccari (G). Angoli: 10-2 per
il Sudtirol.
Recupero: 1' pt ; 5' st. Spettatori:
500 circa. Risultati:
Venticinquesima Giornata - Serie C - Girone B: Albinoleffe
- Bassano 0-0 Fermana
- Teramo
4-2 25'
Bacio Terracino (T) rig., 30' Bacio Terracino (T),
49' Petrucci (F), 61' Petrucci (F), 72' Da Silva
(F), 79' Lupoli (F) Pordenone
- Feralpisalò 0-3 8'
Ferretti (F), 13' Guerra (F), 30' Voltan (F) Ravenna
- Fano 1-2 46'
Ronchi (R), 82' Germinale (F), 94' Fioretti (F) Renate
- Triestina 1-3 24'
Bracaletti (T), 32' Libutti (T), 57' De Micheli
(R), 93' Mensah (T) Santarcangelo - Padova
1-3 19'
Sirignano (S), 23' Pulzetti (P), 55' Capello (P),
74' Capello (S) rig. Sambenedettese - Reggiana
0-0 Sudtirol
- Gubbio 1-2 69'
Marchi (G), 71' Marchi (G), 78' Costantino (S) rig.
• 09
FEBBRAIO 2018 Ventuno
convocati. Parla Pagliari dopo la rifinitura: "Ma
tutte le partite sono spartiacque"
Contro
il Sudtirol sono out Cazzola e Libertazzi, oltre
a Fontanesi. Mentre torna disponibile Lo Porto che
è stato convocato per la trasferta di Bolzano.
Il trainer rossoblù Dino Pagliari dopo la
rifinitura fa il punto della situazione: "La
squadra sta bene, ci mette impegno in ogni settimana.
La partita contro il Sudtirol sicuramente è
importante e interessante, contro una squadra in
forma e fisicamente tosta. Se prendiamo troppi gol?
Sì, questo è vero e servirà
più attenzione. Molti gol arrivano da palle
inattive, e allora dobbiamo adeguarci e stare concentrati.
Chi giocherà? Ma la formazione la fanno i
calciatori, in base a come si allenano ogni settimana.
Piano piano stiamo recuperando gli infortunati e
questo può diventare un buon segnale".
Contro il Sudtirol una partita spartiacque dopo
gli ultimi risultati non così eccelsi? "Spartiacque,
credo, che sia ogni partita. A San Benedetto del
Tronto ci davano prima della partita già
per spacciati, invece abbiamo rischiato di vincere
e ce lo saremmo meritato ampiamente. Contro l'Albinoleffe
ci davano tutti per vittoriosi, invece la partita
è stata difficoltosa e siamo andati sotto
sul 2-1. Dopo quanto successo tutti credevano che
non saremmo mai riusciti a pareggiare e invece abbiamo
trovato il 2-2. Questo è il calcio. Ogni
partita va affrontata sempre allo stesso modo e
con il piglio giusto. D'altronde credo che noi abbiamo
tutte le credenziali e quindi le potenzialità
per potere mettere in difficoltà gli avversari".
Per quanto riguarda la formazione è scontato
lo schieramento basato sul 4-4-1-1. Probabile undici
iniziale. Volpe in porta. Difesa a quattro con Kalombo,
Dierna (in vantaggio su Burzigotti), Piccinni e
Paolelli. A centrocampo l'asse basato su Malaccari,
Sampietro (in ballottaggio con Giacomarro), Ricci
e Ciccone. Poi davanti Casiraghi tra le linee a
supporto della prima punta Marchi. Convocati in
21 per la trasferta altoatesina. Portieri: Volpe
e Battaiola. Difensori: Dierna, Burzigotti, Kalombo, Paolelli, Lo Porto, Piccinni
e Pedrelli. Centrocampisti: Giacomarro, Sampietro, Ricci, Bergamini, Malaccari, Manari, Casiraghi
e Valagussa. Gli attaccanti: Jallow, Marchi, Bazzoffia
e Ciccone. In casa Sudtirol l'ex Candellone potrebbe
giocare dal primo minuto, come Zanchi.
• 08
FEBBRAIO 2018 A
Bolzano un incrocio tra precedenti, curiosità
e spartiacque. Con degli ex. E in trasferta...
Contro
il Sudtirol sabato. Contro la formazione altoatesina
spesso e volentieri ci sono state partite per la
maggiore parte piene di suspence. Per ultima proprio
la sfida dell'anno scorso che si giocò il
giorno 30 dicembre 2016. Venne fuori un pirotecnico
2-2. Biancorossi avanti di due reti con le realizzazioni
di Spagnoli e Gliozzi. Partita finita così?
Neanche per sogno. La formazione allenata da Magi
trova due gol negli ultimi dieci minuti finali:
prima rete di Candellone che accorcia le distanze e al fotofinish
Rinaldi regala il timbro del pareggio. A quel punto
insperato. Una prova d'orgoglio. Ma soprattutto
lo stadio Druso porta un ricordo più lontano,
senz'altro felice. Era il 9 gennaio 2011 quando
il Gubbio di Torrente si impose per 2-0. Una pratica
chiusa nel primo tempo con le reti di Boisfer e
di Donnarumma (attualmente gioca ad Empoli in serie
B). Si ricorda bene quella vittoria perchè
si trattava dell'ottavo successo di seguito, iniziato
il 7 novembre 2010 a Bassano per 1-0 (rete di Borghese).
Nel mezzo la vittoria sul Sorrento in data 8 dicembre
2010 che portò i rossoblù a scavalcare
la formazione campana. Striscia positiva che fu
interrotta proprio dopo la gara di Bolzano perchè
poi successivamente arrivò la sconfitta di
Ravenna. Ma quel Gubbio non lasciò più
il primo posto e concluse il campionato in testa
alla classifica con la consacrazione della promozione
in serie B in data 8 maggio 2011 con la vittoria
sulla Paganese (3-1). Insomma non mancano i ricordi.
Ma non mancano le curiosità. In quella partita
di Bolzano del 2011 si trovava in campo pure Bazzoffia,
entrato nella ripresa al posto di Galano. Adesso proprio
il calciatore assisano ritornerà al Druso
con la maglia rossoblù. E nella partita di
andata, giocata il 29 agosto 2010, proprio Bazzoffia
fu protagonista di una prova importante con un risultato
secco (di 4-0), dove però andarono a segno
Gomez Taleb (doppietta), Galano e Donnarumma. In
questa stagione all'andata è uscita sempre
una vittoria contro il Sudtirol: risultato finale
1-0 con rete decisiva di Cazzola. Una partita spartiacque
perchè ha coinciso con l'arrivo di Pagliari
sulla panchina dei rossoblù ed è arrivata
la prima vittoria in questa stagione (alla sesta
giornata) dopo una falsa partenza condita da quattro
sconfitte ed un pari. E non mancano pure gli intrecci:
domenica il Gubbio troverà di fronte due
ex, il laterale sinistro Andrea Zanchi e l'attaccante
Leonardo Candellone, quest'ultimo arrivato a gennaio
in biancorosso dal Torino (in prestito) dopo l'esperienza
non fortunata in serie B con la Ternana. E in pratica,
anche questa volta la sfida riserva un po' di suspense.
Infatti il Gubbio proviene da una fase piuttosto
critica di risultati: tre punti appena racimolati
nelle ultime cinque partite. Ma soprattutto i rossoblù
in questa annata finora hanno ottenuto solo una
vittoria in trasferta (a Teramo), poi tre pareggi
(Mestre, Pordenone e Samb) e ben sei sconfitte.
Un ruolino di marcia fuori casa che va assolutamente
cambiato. Nettamente.
• 07
FEBBRAIO 2018 Contro
il Sudtirol, tra incognite e dubbi, rientra Ciccone.
E contro il Pordenone di domenica
Verso
la partita contro il Sudtirol. Il trainer Pagliari
sta cercando di recuperare tutti gli effettivi.
Ancora out il lungodegente Fontanesi, anche se si
parla di un suo possibile rientro durante il mese
di febbraio. In secondo luogo all'inizio della prossima
settimana potrebbe rientrare nei ranghi il terzino
Lo Porto. E per il resto sono tutti abili e arruolabili.
Tant'è che il trainer Pagliari sta mischiando
un po' le carte in vista della gara di Bolzano.
La scorsa settimana è rientrato il difensore
Dierna e contro il Sudtirol c'è la possibilità
che potrebbe giocare titolare: come centrale nel
reparto arretrato potrebbe fare coppia con Piccinni,
e quindi presumibilmente ci sarà un ballotaggio
con Burzigotti. Mentre sulle fasce laterali non
dovrebbe cambiare nulla: ovvero Kalombo impiegato
come terzino destro e quindi Paolelli sulla corsia
mancina. A centrocampo non mancano i dubbi, anche
se l'orientamento è di giocare con l'asse
basato su Malaccari, Sampietro, Ricci e il rientrante
Ciccone (che ha scontato un turno di squalifica).
Sulle ali è stato provato in verità
anche Bazzoffia, perciò potrebbe diventare
una alternativa valida come titolare sia al posto
di Malaccari oppure di Ciccone. In avanti invece non
dovrebbe cambiare nulla: Casiraghi posizionato
tra le linee a supporto del centravanti Marchi.
Come non cambierà il modulo (4-4-1-1) che
è stato sempre adoperato da Pagliari da quando
è arrivato a Gubbio e non è mai mutato
di una virgola. Ovviamente gli ultimi giorni di
allenamento potranno dare ulteriori elementi per
capire chi scenderà in campo sabato al Druso.
Di certo sarà l'ultima partita che si giocherà
di sabato. Infatti la partita interna contro il
Pordenone è stata posticipata a domenica
18 febbraio (alle ore 14:30): pertanto non si gioca
più sabato 17 febbraio (alle ore 16:30) come
inizialmente preventivato. Mentre è partita
la prevendita per i tifosi ospiti per Bolzano (possibile
prenotarli sul circuito Ciaotickets). Nel frattempo
il Sudtirol ha intrapreso una iniziativa importante
contro il Gubbio, denominata "Student Day":
in pratica la società biancorossa ha promosso
una agevolazione per gli studenti che potranno entrare
gratis allo stadio con una speciale "School
e Student Card". Il tecnico Zanetti dovrebbe
optare per il 3-5-2 ma dovrà fare a meno
del difensore centrale Sgarbi, squalificato. Probabile
quindi Offredi in porta. Trio di difensori con Erlic,
Vinetot e Frascatore. A centrocampo un quintetto
con Baldan, Broh, Berardocco, Fink e Zanchi. In
attacco il duo Gyasi e Costantino. In panchina scalpita
Candellone, ex attaccante rossoblù.
• 06
FEBBRAIO 2018 Bazzoffia:
"Una scelta di cuore, sono pronto alla concorrenza".
Battaiola: "Colta l'occasione"
Presentazione
dei nuovi arrivati, Bazzoffia e Battaiola, con la
presenza del diesse Pannacci, in sala stampa del
Barbetti.
L'esterno offensivo Daniele Bazzoffia dice: "Sono
arrivato a Gubbio e per me è stata una scelta
di cuore. In rossoblù ho passato gli anni
più belli della mia vita calcistica. Adesso
è arrivata questa possibilità grazie
al direttore sportivo Pannacci e al patron Notari.
Sono consapevole che c'è concorrenza, ma
sono preparato a qualsiasi evenienza. É vero
che la classifica non è delle migliori. Per
venirne fuori credo che bisogna stare tutti uniti,
compatti, perchè la squadra c'è a
mio avviso. Ho la nomea di vedere poco la porta?
Diciamo che in campo dò sempre tutto, davanti
alla porta ci arrivo spesso ed è per questo
che talvolta ci arrivo appannato. Ma i tempi sono
cambiati anche per me: adesso, con l'esperienza,
sono migliorato. L'esperienze in Slovenia e Portogallo?
Beh, diciamo che è un calcio diverso. Soprattutto
in Portogallo si guarda più la tecnica, meno
la corsa e la tattica: anche i terzini spingono
verso l'attacco. Una volta tornato in Italia all'inizio
ho avuto problemi perchè anche gli allenamenti
sono diversi e forse più intensi. Con il
Pro Piacenza l'anno scorso ci fu un'ottima stagione,
quest'anno invece abbiamo fatto un po' fatica. Ma
adesso mi rimetto in gioco qui a Gubbio e sono felice
di esserci". Tocca al portiere Nicholas
Battaiola: "Contento della scelta, ma già
la scorsa estate il Gubbio mi cercava. Già
conoscevo il preparatore Pascolini, con lui ero
a Cremona. Adesso ho colto l'occasione al volo.
Ho buone motivazioni e cercherò di mettermi
in mostra". Mentre il direttore sportivo
Giuseppe Pannacci analizza il mercato: "Le
scelte sono state sempre condivise per la necessità
del gruppo, in sintonia piena con il presidente e con
l'allenatore. Bazzoffia è un calciatore direi
importante ma già lo conosciamo, mentre Battaiola
è un calciatore che già volevamo da
tempo e può entrare in proiezione in ottica
futura. Se doveva arrivare pure in centrocampista?
Sì, c'erano stati dei contatti pure con calciatori
come ad esempio Obodo, ma non è stato trovato
un accordo. La società viaggia con input
ben precisi a livello di budget e
Notari ci tiene prima di tutto al Gubbio. Tutto
deve quadrare e vuole molto bene al Gubbio. Basti
pensare che nelle ultime ore di mercato Kalombo
poteva prendere altre strade, ma il presidente Notari
ha
voluto fortemente tenerlo. Adesso? C'è la
necessità di tirarsi fuori da questa situazione.
Ma dico che solo noi siamo padroni del nostro destino.
Per farlo bisogna restare tutti uniti".
Proprio in questa ottica c'è stato un incontro
lunedì sera tra una delegazione di tifosi
eugubini con il patron Notari alla presenza del
diesse Pannacci. Un colloquio che è stato
salutare per tutte le componenti, dove si è
parlato di proposte (per coinvolgere l'ambiente
e per restare tutti uniti), in un dibattito dove
è venuto fuori tra l'altro che il presidente
non ha perso la voglia e l'entusiasmo di andare
avanti (smentendo che lascerà).
• 05
FEBBRAIO 2018 Focus.
Il campanello d'allarme proviene dai numeri. Non
da sottovalutare. Ora però... uniti!
Questione
di numeri. Che suonano come un campanello d'allarme.
Pertanto vanno presi con le molle e non vanno assolutamente
sottovalutati. Innanzitutto il Gubbio non vince
dal 16 dicembre precisamente, paradossalmente da
quella vittoria per 1-0 contro la capolista Padova.
Da quel momento in poi sono arrivati appena tre
punti in cinque partite frutto di tre pareggi e
due sconfitte. Colpisce inoltre il fatto che la
difesa ha preso sempre gol. Otto reti subite in
cinque gare. Una difesa che ora è diventata
penultima nel girone: 31 reti subite, peggio ha
fatto solo il Santarcangelo (40 gol incassati).
E curiosamente il problema non è in casa,
soprattutto si soffre fuori dalle mura amiche. Solo
6 punti in nove partite, frutto di una sola vittoria
(a Teramo), tre pareggi e poi sei sconfitte. Peggio
ha fatto solo il Fano con appena tre punti incamerati
fuori casa finora. Per non parlare poi della media
inglese: Gubbio a -16; peggio c'è solo il
Fano (-18). E pure nelle sconfitte il Gubbio si
trova in una posizione poco gratificante: 10 partite
perse finora, a pari merito con Ravenna e Santarcangelo.
Peggio ha fatto solamente il Fano con undici sconfitte.
La quota generale in classifica tra l'altro parla
di 24 punti conquistati in 24 giornate (anche se
di reali se ne sono giocate 22). In pratica trattasi
di una media di 1,10 punti a partita. Sembra chiaro
che la statistica denota delle difficoltà
che non possono essere prese sottogamba. Come un
avversario che non va trattato sottogamba. Sarebbe
l'errore più grande. D'altronde il Gubbio
già ci ha sbattuto il muso tre stagioni fa.
Quando nel girone di ritorno entrò in un
vortice senza ritorno e fu spazzato via dai professionisti.
Poi si sa come è dura la risalita. La risalita
nel 2016 c'è stata. Però non è
stato così facile (come qualcuno vuole fare
pensare), non è stato del resto così
scontato (come qualcuno vuole fare credere). É
stato il frutto di una stagione straordinaria, in
considerazione del fatto dell'handicap iniziale,
dove c'erano un manipolo di calciatori (temerari)
che non sapevano neanche dove avrebbero dovuto giocare
(se in serie D o in Lega Pro). Qualcuno evidentemente
ha la memoria corta. Ma noi no. Ce lo ricordiamo
bene. Portavano il nome di Volpe, Croce, Marini,
Ferretti, Romano, Ferri Marini, oltre a Conti, Petti
o Bouhali (per citarne alcuni). Chiaro che poi furono integrati nel mercato
di riparazione dai vari Crocetti, Kalombo, Zuppardo,
Di Maio (per citarne alcuni). Perchè diciamo
questo? Certe cose vanno ricordate.
Come va ricordato il campionato dell'anno scorso
(da qualcuno denigrato), che è stato di vitale
importanza, oltre che è andato oltre ogni
più rosea aspettativa. Tutto ciò va
sottolineato, al di là del fatto che nel
girone di ritorno c'è stato un calo (e ci
possono essere stati degli errori), ma questo fa
parte del gioco del calcio. Perchè diciamo
questo? Basta vedere cosa sta succedendo in questo
anno dove la squadra sta attraversando un periodo
di difficoltà e non carbura come avrebbe
dovuto. Spesso si cade nell'ipocrisia dell'ovvietà.
Quell'ovvietà che non esiste neanche nella
vita in generale. Perchè nel calcio non sempre
le ciambelle vengono con il buco. Perchè
nel calcio delle scelte talvolta si rivelano azzeccate,
altre volte no. Perchè nel calcio ogni allenatore
ha le sue idee e ognuno le porta avanti a modo suo.
Indipendemente dai commenti, dai consigli, dalle
critiche, che ognuno di noi (tifosi e non) esprime.
Perciò è il momento che tutte le componenti
restino unite. Perdere la categoria, cioè
tornare nel baratro, sarebbe deleterio. Non gioverebbe
a nessuno. Serve equilibrio (e saggezza).
• 03
FEBBRAIO 2018 Marchi:
"Al primo gol, ci disuniamo". Pagliari:
"Una gara...". Le foto di Gubbio-Albinoleffe
Gubbio
che non va oltre il 2-2 e non vince una gara dal
16 dicembre (contro il Padova al fotofinish). Il
solito Marchi in gol, poi sorpasso di Nichetti e
Agnello, ma per fortuna alla fine ci mette una pezza
il colpo di testa di Paolelli. Un pareggio che muove
la classifica, ma di certo ci si aspetta di più.
Perciò cosa succede? Il trainer Dino Pagliari
spiega così la situazione: "Cosa
non va? Forse è più facile dire cosa
va". Risponde un po' ironicamente il tecnico
rossoblù che prosegue dicendo: "Ma
dico questo in quanto un lato positivo c'è:
in altri momenti una partita come questa la potevamo
perdere. In verità nel primo tempo non abbiamo
rischiato niente. Purtroppo nella ripresa abbiamo
preso uno schiaffo che ci ha un po' rimbambito.
Un gol che ci ha abbacchiato e sbalestrato, così
che è arrivato il secondo gol ospite. Ma
alla fine siamo riusciti a rimettere la gara in
carreggiata". Più secco e riflessivo
è il capitano Ettore Marchi che fa una valutazione
ben precisa: "Purtroppo abbiamo un problema.
Quale sarebbe? Ogni volta che prendiamo un gol oppure
arriva un episodio negativo, la squadra si disunisce.
Chiaro poi che sbandiamo. Ci manca ovvero in certi frangenti
la personalità. In certi casi bisogna restare
corti in campo, questo è un peccato. Perchè?
Questo gruppo è molto unito nello spogliatoio,
ve lo assicuro, per questo motivo mi rammarico per
queste cose. Ma oltretutto bisogna capire che non
siamo una squadra di campioni, altrimenti giocavamo
tutti in altre categorie e ci trovavamo in una altra
posizione di classifica". Tocca al difensore
Lorenzo Burzigotti: "Ad inizio secondo tempo
abbiamo preso degli schiaffi pesanti. Ma poi abbiamo
saputo reagire contro una buona squadra. In certi
frangenti bisogna avere più personalità".
L'analisi infine del trainer dei bergamaschi, Massimiliano
Alvini: "Ma dovevamo andare in vantaggio
subito, abbiamo fatto scelte sbagliate. Però
ho visto risposte positive contro un Gubbio che
ha fatto una buona partita. Per diventare grandi
bisogna migliorare ancora nel coraggio, nell'umiltà
e nella cattiveria. Questo è un campionato
equilibrato. La differenza la fanno gli uomini in
campo che devono dare sempre battaglia".
Quest'ultime parole fanno eco ai cori della curva
eugubina che verso i propri calciatori hanno cantato:
"Noi vogliamo gente che lotta".
Intanto le foto della partita tra Gubbio e Albinoleffe
(18 immagini). Fotoservizio di Simone Grilli.
• 03
FEBBRAIO 2018 Gubbio,
tourbillon con l'Albinoleffe. Marchi apre, poi il
timbro di Nichetti, Agnello e Paolelli
Gubbio
contro l'Albinoleffe. In avvio Marchi
segna con un tiro in diagonale ma nella ripresa
Nichetti fa parità con un destro preciso
e addirittura Agnello firma il sorpasso. Paolelli
trova il jolly di testa su un corner ed è
pareggio. La tattica. Pagliari schiera
il consueto 4-4-1-1. Volpe in porta. Quartetto in
difesa con Kalombo, Burzigotti, Piccinni e Paolelli.
Centrocampo sull'asse Malaccari, Sampietro, Ricci
e Valagussa. Davanti Casiraghi tra le linee a supporto
di Marchi. La cronaca. Al 4' con gli ospiti in area
eugubina: Nichetti serve in profondità per
Montella che calcia di sinistro, para a terra Volpe
in uscita. All' 8' invece Gonzi serve per Agnello
sulla destra che entra in area in maniera pericolosa,
tiro cross che viene smanacciato dal portiere Volpe
in uscita. Ma al 10' il Gubbio passa
in vantaggio: parte da Valagussa con sponda di Casiraghi
per Marchi che fa partire un diagonale di sinistro,
preciso, che si insacca a fil di palo radente. Al
20' classica azione di contropiede: Marchi serve
sulla destra Malaccari che calcia in diagonale di
destro, palla che va di poco alta. Al 24' occasione
ghiotta: Casiraghi ruba palla a Gavazzi, entra in
area ma calcia addosso al portiere in uscita; sulla
ribattuta Malaccari per Marchi che calcia al volo
di destro e la palla fa la barba al palo. Al 33'
c'è Kouko che lancia Montella, tiro in diagonale
di sinistro dal limite, palla che sorvola di poco
la traversa. Ripresa. Al 2' arriva il pareggio bergamasco:
Gonzi pennella una punizione in area da destra,
difesa rossoblù che spizza male, la palla
arriva a Nichetti smarcato e con un tiro ad incrociare
di destro insacca la sfera a fil di palo a mezz'altezza.
Al 16' dal limite Montella calibra il sinistro,
para a terra Volpe. Al 19' c'è il raddoppio
ospite: tutto in velocità, Kouko serve a destra
Agnello che penetra in area e con un destro liftato
supera il portiere Volpe con la palla che tocca
sotto all'incrocio dei pali e si insacca in rete.
Al 28' c'è però il pareggio del Gubbio:
corner di Bergamini in area, Paolelli incorna a
palombella in porta, palla che scavalca il portiere
e si insacca sotto la traversa. Si chiude qui, è
2-2. Tabellino:
Gubbio - Albinoleffe (2-2): Gubbio
(4-4-1-1): Volpe; Kalombo, Burzigotti (25' st Dierna), Piccinni,
Paolelli; Malaccari (37' st Pedrelli), Sampietro, Ricci
(13' st Bergamini), Valagussa (13' st Bazzoffia);
Casiraghi (25' st Jallow); Marchi. A disp.: Battaiola, Conti, Manari, Giacomarro.
All. Pagliari. Albinoleffe (3-5-2): Coser;
Zaffagnini, Gavazzi, Solerio; Gonzi, Agnello, Di Ceglie
(40' st Coppola), Nichetti (34' st Ravasio),
Gusu; Montella, Kouko (24' st Sbaffo). A disp.: Esposito, Mondonico,
Pellicanò, Gelli,
Colombi, Badan.
All. Alvini. Arbitro: Cudini di Fermo
(Dell'Olio di Molfetta e Politi di Lecce). Reti:
10' pt Marchi (G), 2' st Nichetti (A), 19' st Agnello
(A), 28' st Paolelli (G). Ammoniti: Gelli
(A), Marchi (G).
Angoli: 3-2 per il Gubbio. Recupero: 0' pt; 3' st.
Spettatori: 698 (di cui 535 abbonati). Risultati:
Ventiquattresima Giornata - Serie C - Girone B: Bassano
- Sudtirol 1-0 30'
Venitucci (B) Feralpisalò - Vicenza
1-3 14'
De Giorgio (V), 34' Giorno (V), 51' De Giorgio (V)
rig., 72' Marchi (F) Fermana - Santarcangelo 1-1 68'
Da Silva (F), 80' Lesjak (S) Gubbio
- Albinoleffe 2-2 10'
Marchi (G), 47' Nichetti (A), 64' Agnello (A), 73'
Paolelli (G) Padova - Sambenedettese 1-1 17'
Capello (P), 32' Miracoli (S) Reggiana
- Renate 2-1 7'
Cesarini (Rg) rig., 55' Altinier (Rg) rig., 72' De Luca (Rt) Teramo
- Pordenone 0-1 11'
Bassoli (P) Triestina - Mestre 0-0
• 02
FEBBRAIO 2018 Peruzzi:
"Più tecnica e meno tattica in campo.
Il portiere deve essere essenziale. E le regole..."
Parole
fiume e interessanti di Angelo Peruzzi, club manager
della Lazio, ex campione del mondo nel 2006 ed ex
portiere di Lazio, Juventus, Inter e Roma. Era presente al Liceo Mazzatinti di Gubbio e la
Gubbio Calcio lo ha omaggiato con un gagliardetto.
Angelo Peruzzi ha toccato diversi punti. Ha detto:
"Qualsiasi ragazzo può diventare
un campione. Ma deve fare dei sacrifici. Giocare
con passione. E il genitore deve sapere fare il
genitore. Vedo genitori nelle partite che
aizzano contro quello o quell'altro. Serve educazione, ma per diventare qualcuno servono
regole che sono fondamentali". Regole importanti?
"Certamente. Ce lo insegnò
Arrigo Sacchi. Ci diceva che un bravo direttore
di orchestra deve avere dei bravi musicisti per
suonare bene. Si raggiunge solamente con le regole.
Con la coesione di tutto il gruppo. Solo così
si raggiungono i risultati, altrimenti ognuno fa
come gli pare". E parla di un concetto
di calcio che è cambiato: "Rispetto
a quando giocavo io, ora si pensa più alla
tattica e meno alla tecnica. Invece sono dell'idea
che un giocatore giovane alla base deve prima di
tutto imparare a stoppare la palla, sapere bene
giostrare la palla. Lo si deve fare per ore. Mentre
oggi un giovane viene allenato in base al modulo.
Credo che serva più tecnica e meno tattica:
si fa sempre in tempo ad imparare un 4-3-3, un 4-4-2
o un 3-5-2. Credo inoltre che un bravo allenatore
innanzitutto deve essere un grande educatore".
Peruzzi è stato un portiere a grandi livelli
e lo spiega come è possibile diventarlo:
"Non bisogna spettacolizzare gli interventi.
Credo che un portiere deve essere essenziale. Così
si distingue un grande portiere. Un bravo portiere
deve lavorare molto sulla tecnica. Deve essere efficace
tra i pali, sapere dove va la palla". Di
conseguenza parla dei suoi idoli da bambino: "Lo
sono stati Zoff e Schumacher della Germania".
E parla dei campioni che ha avuto di fronte da calciatore:
"Ho avuto la fortuna di giocare alla Juventus
con gente come Zidane, Del Piero e Baggio. Come
avversari ho incontrato due calciatori molto forti:
Maradona e Van Basten". Però dice
che per essere un campione, ogni calciatore deve
saper gestire la tensione emotiva: "Bisogna
essere bravi a farsi scivolare addosso le critiche.
Non bisogna essere condizionati, nel senso che serve
una certa concentrazione e tranquillità nell'essere
calciatore. Bisogna costruirsi un'armatura per affrontare
qualsiasi difficoltà". Ed essere
campione del mondo nel 2006? "Penso che
in quel mondiale c'erano squadre più forti
a livello di singoli: come ad esempio Germania,
Francia e Brasile. Però in questa competizione
non serve la forma al 95%, ma di più. Bisogna
essere al 100% da parte di tutti. Noi ci siamo ritrovati
più in forma degli altri e inoltre siamo
rimasti coesi. Per questo è stato bravo Lippi
a blindare il gruppo e ha saputo isolare con grande
efficacia lo scandalo calciopoli". Notiziaro
dal Gubbio dopo la rifinitura. Torna a disposizione
Dierna, out ancora Lo Porto e Cazzola, oltre allo
squalificato Ciccone e Libertazzi (scelta tecnica).
Il tecnico rossoblù Dino Pagliari ha detto:
"Affrontiamo una squadra forte come del
resto è l'Albinoleffe, ma noi abbiamo i mezzi
per potergli fare gol. Bazzoffia? Un buon calciatore,
con tanta energia e sono contento che sia arrivato.
E ringrazio i tifosi perchè ci sostengono
sempre". Sono stati convocati in venti,
compreso il baby Andrea Conti, classe 2000, playmaker
dalla Berretti. Portieri: Volpe e Battaiola. Difensori:
Burzigotti, Piccinni, Dierna, Pedrelli, Paolelli, Kalombo.
Centrocampisti: Bergamini, Ricci, Sampietro, Valagussa, Manari, Casiraghi, Giacomarro,
Malaccari, Conti.
Attaccanti: Marchi, Jallow, Bazzoffia.
Probabile undici con il 4-4-1-1. Volpe in porta. Difesa a quattro con Kalombo,
Burzigotti, Piccinni e Paolelli. Centrocampo sull'asse
Valagussa, Giacomarro, Sampietro e Malaccari. Casiraghi
tra le linee a supporto di Marchi.
• 01
FEBBRAIO 2018 Chiuso
il mercato, ora c'è l'Albinoleffe. All'andata
l'esonero di Cornacchini. Out è Ciccone
Chiuso
il mercato invernale, si fa il primo bilancio. Alla
fine ha preso piede la via dei pochi innesti, a
poche spese, con l'intento di sfoltire un po' la
rosa. Sfoltire nel senso che sono partiti Fumanti
e Conti (quasi mai utilizzati) verso il Fabriano
Cerreto in serie D per farsi le ossa. Oltre al difensore
Paramatti (in prestito gratuito) al Pro Piacenza. Poi altri due tasselli se ne sono andati via per essere
rimpiazzati. Ci riferiamo al portiere Costa
che è andato al Bassano e al suo posto è
arrivato l'estremo difensore Battaiola dalla Cremonese
in prestito. E per ultimo è arrivato in rossoblù
l'esterno d'attacco Bazzoffia a titolo definitivo
(fino a giugno) dal Pro Piacenza per sostituire
il partente De Silvestro che si è trasferito
al Siracusa (in prestito gratuito). Questo è
il resoconto del mercato di gennaio. Pertanto non
ci sono stati stravolgimenti. L'input principale
è stato quello di rispettare il budget, cioè
senza
strafare. Inoltre è altrettanto vero che
non ci sono state cessioni importanti. Marchi è
restato al Gubbio nonostante le lusinghe di diversi
clubs tra cui la Sambenedettese che lo ha cercato
in maniera diretta. Tuttavia ci sarà da tenere
conto che ci saranno diversi calciatori che andranno
in scadenza di contratto a giugno. C'è una
bella lista: Volpe, Kalombo, Burzigotti, Giacomarro,
Malaccari, Valagussa, oltre a Cazzola. Per quello
che sarà la loro sorte per adesso è tutto
un mistero. Probabilmente conterà anche quello
che può succedere in campo da questo momento
in poi
fino alla fine del torneo. Potrebbe essere l'ago
della bilancia. E adesso si torna a parlare di calcio
giocato. Sabato il Gubbio affronterà l'Albinoleffe
in casa. All'andata i rossoblù vennero sconfitti
per 2-1 dai bergamaschi con le reti segnate da Agnello
e Sbaffo in rimonta, che hanno fatto seguito al
gol del momentaneo vantaggio umbro segnato da parte di Paramatti.
E quella sconfitta fu letale per Cornacchini che
venne esonerato e la settimana seguente fu chiamato
Pagliari, attualmente in panchina. Per questa partita
il trainer rossoblù dovrà fare a meno
di Ciccone, che deve scontare un turno di squalifica.
Probabile quindi la conferma del 4-4-1-1. Il possibile
undici. Volpe in porta. Quartetto in difesa con
Kalombo, Burzigotti, Piccinni e Paolelli. Poi un
quartetto di centrocampo basato su Valagussa, Giacomarro,
Sampietro e Malaccari. Ma in panchina scalpitano
il nuovo arrivato Bazzoffia e il baby Ricci. In
avanti il consueto duo con Casiraghi tra le linee
a supporto del centravanti Marchi. L'Albinoleffe
invece si presenta a Gubbio con gli ultimi due acquisti:
il primo è Badan, esterno difensivo, classe
'98, prelevato dal Prato; il secondo è Bonfiglio,
attaccante, classe '97, proveniente dal Palermo.
La squadra lombarda proviene dalla sconfitta di
Santarcangelo (per 1-0) e il trainer Alvini dovrebbe
schierare il 3-5-2. Perciò Coser in porta.
Difesa a tre con Zaffagnini, Gavazzi e Mondonico.
Centrocampo a cinque sull'asse Gelli, Agnello, Sbaffo,
Di Ceglie e Gusu. Davanti il duo Montella e Colombi.
Breve news. Appuntamento a Gubbio nella mattinata
di venerdì 2 febbraio presso il Polo Liceale
Mazzatinti in via Arboreto. Sarà ospite Angelo
Peruzzi, club manager della Lazio.
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