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news]
• 28
febbraio
2013 Gubbio:
una media punti molto bassa (1,19 a partita). Solo
in serie B si è fatto peggio (0,73)
Statistica
approfondita nelle ultime nove stagioni. E viene
fuori un dato assai sorprendente che delinea la
situazione "molto delicata" che sta attraversando
il Gubbio in questa stagione. Tolto l'anno della
serie B, proprio il Gubbio di quest'anno ha un trend molto
negativo, il peggiore che si è verificato
nelle ultime nove annate, comprendendo le stagioni
tribolate quando i rossoblù si salvavano
al fotofinish in serie C2. Lo dicono i numeri che
testimoniano lo stato di salute di una squadra.
Ebbene. Il Gubbio di Sottil ha ottenuto 25 punti
in 21 partite per una media di 1,19 punti a partita.
L'anno scorso in serie B furono totalizzati 32 punti
in 44 partite (media 0,73 punti a partita). Un anno
difficile dove il Gubbio è arrivato penultimo
posto ed è poi tornato in Lega Pro. Ma prima come
si era comportato il Gubbio in serie C? Dal
2005 ad oggi la formazione rossoblù ha avuto
un rendimento migliore della formazione attuale.
Nel 2011 fu vinto il campionato per approdare in
serie B: 66 punti totalizzati (anche se poi un punto
fu tolto con una penalizzazione) in 34 gare per
una media di 1,94 punti a partita. L'anno prima,
sempre con l'allenatore Torrente, l'anno in cui
il Gubbio vinse i playoff di C2, furono totalizzati
55 punti (media 1,62 punti a partita). Nel 2009
con Beoni prima e la coppia Simoni-Tumiatti poi
in panchina si era toccata quota 44 punti (media
1,29 punti a partita). Nel 2008 con Marino prima
e poi Alessandrini che riuscì a fare una
tortuosa cavalcata per la salvezza si raggiunsero
43 punti (media di 1,26 punti a partita). Nel 2007
con Cuttone prima e poi De Petrillo si fece il minimo
necessario: 41 punti per una media di 1,21
punti a partita (+0,02 punti di media rispetto al
Gubbio attuale). Nel 2006 con Castellucci prima
e poi con l'avvento di Cuttone si toccò quota
43 punti (media di 1,26). Per finire nella stagione
2004-2005 con Castellucci in panchina si fecero
60 punti (ma in 38 partite) per una media di 1,58
punti a partita. Dati alla mano che mostrano un
Gubbio in deficit. Dati alla mano che dimostrano
che il Gubbio ha un ruolino di marcia da retrocessione.
Se nelle restanti 9 partite il Gubbio di Sottil
non cambierà totalmente marcia nel suo cammino,
i numeri dicono che i playout sono dietro l'angolo.
Con questo trend i playout possono diventare una
cruda realtà. Notiziario. É arrivato
il giorno della partenza anticipata. La truppa rossoblù
giovedì pomeriggio parte per Corato, in provincia
di Bari, in prossimità della delicata sfida
di Barletta. Nel frattempo monsignor Mario Ceccobelli,
Vescovo di Gubbio, ha fatto visita alla squadra
eugubina mercoledì pomeriggio. Spesso ha
seguito le sorti del Gubbio dagli spalti e in questa
delicata situazione ha voluto spronare la squadra.
Caccavallo e pure Sandreani (influenzato) sono in
dubbio per la trasferta di Barletta. Dopo il test
mattutino del giovedì verrà valutato
con attenzione chi partirà per la Puglia.
Invece Di Piazza e Palermo sono nel gruppo.
• 27
febbraio
2013 Sono
finite le chiacchiere. Ora contano solo i fatti.
Una città abbacchiata va rianimata...
Il
momento della verità. Tante chiacchiere fatte e il disco è sempre quello. Come
un disco graffiato o sporco che si blocca e ripete
le stesse frasi in maniera assidua, assordante.
Le solite frasi del tipo: "siamo tutti
uniti", "siamo uomini", "tutti
remiano dalla stessa parte", "siamo tutti
con mister Sottil", "giochiamo per la maglia".
Il tempo delle chiacchiere è finito. Il tempo
delle parole è giunto al termine. Ora la
squadra deve dimostrare realmente che è unita,
compatta e ha voglia veramente che Sottil rimanga
l'allenatore del Gubbio. Ora la squadra dimostri
che è una vera squadra, che ha unità
di intenti e che segue il suo allenatore.
A Barletta è categorico fare risultato (scontato
dire che ora serve subito una vittoria) e il risultato
deve essere accompagnato da una prestazione degna
di tale nome. Ora le chiacchiere stanno a zero. Ora
contano i fatti. Mancano nove partite e il Gubbio,
oltre che il Barletta, deve affrontare in trasferta
Viareggio, Nocerina e Andria Bat. Al "Barbetti"
invece arriveranno Prato, Carrarese, Avellino, Latina
e Catanzaro nell'ultima giornata di campionato.
Un calendario non semplice dove non si potrà
più sbagliare, altrimenti lo spettro dei
playout potrebbe diventare una drammatica realtà.
Una drammatica realtà che purtroppo sta entrando
nella testa dei tifosi che rivedono i "fantasmi"
della passata stagione, dove dopo tante "chiacchiere"
è arrivata la retrocessione. Viviamo la città
e abbiamo trovato tanti tifosi demoralizzati, che
ci parlano e mostrano una certa rassegnazione. Cresce
la paura pure tra i tifosi perchè la squadra
non reagisce. Piuttosto emblematica la frase di un tifoso
che proprio martedì per strada, inchiodando
la sua auto in mezzo al traffico, ci ha esclamato
a gran voce: "Siamo cotti. Ma si sono accorti
che siamo cotti laggiù al campo? Cosa aspettiamo?
Quando ci svegliamo?". Un episodio, questo,
che ci ha molto colpito. Ecco. Questa è l'occasione
ghiotta per la squadra e per tutti coloro che gli
ruotano attorno di dimostrare che il Gubbio non
è "cotto", che è vivo, che
ha voglia di dimostrare al suo pubblico che ha voglia
di emergere. Un'occasione assai ghiotta, forse irripetibile,
perchè le attenuanti sono finite. Le scuse
e le giustificazioni si sono esaurite. Notiziario.
Il Gubbio è tornato ad allenarsi di martedì
e già arriva una tegola. L'attaccante Caccavallo
non si è allenato per un problema agli adduttori:
dovrà fare ulteriori accertamenti (risonanza
magnetica) e per domenica il suo impiego è
in dubbio. Si sono allenati a parte anche Palermo
e Di Piazza, ma per Barletta dovrebberro essere
a disposizione. Pure Belfasti si è allenato
a parte. Mentre il capitano Sandreani è alle
prese con la febbre. Si prospetta inoltre il ritiro
anticipato. In pratica tutta la truppa rossoblù
partirà giovedì pomeriggio per la
terra pugliese dove si allenerà venerdì
e sabato, prima del match molto delicato di Barletta.
Un Barletta che proviene da tre sconfitte consecutive,
che si trova al penultimo posto nella classifica
generale con 14 punti (-11 dal Gubbio), con la seconda
peggior difesa del torneo (35 reti incassate) e
il terzo peggior attacco (17 reti segnate). In casa
per i biancorossi il ruolino è piuttosto
negativo: una sola vittoria ottenuta (con il Pisa),
tre pareggi e sei sconfitte (solo 6 punti conquistati
sui 30 disponibili). Designato come arbitro il signor
Vincenzo Ripa di Nocera Inferiore. Lo stesso arbitro
campano ha diretto la partita Latina-Gubbio (2-0): sarà coadiuvato
dagli assistenti di linea Cipolloni e Agostini di
Frosinone.
• 26
febbraio
2013 Guerri:
"Barletta, ambiente ostico. L'esclusione
a Benevento? Non ero mai stato in tribuna!"
Domenica
c'è il Barletta. Sarà una sfida infuocata
perchè per il Gubbio è obbligatorio
fare risultato per salvare la panchina di Sottil.
Pure la squadra pugliese vuole fare risultato e
la società biancorossa ha abbassato per l'occasione
i prezzi dei biglietti per l'ingresso allo stadio.
L'ex di turno Simone Guerri, che a Barletta era capitano nella passata stagione,
dice:
"Dico solo che a Barletta sono stato molto
bene in due anni. Ho vissuto una bella esperienza.
Tornarci a giocare è emozionante. Se avessi
la possibilità di giocare titolare domenica
sarebbe meglio perchè mi farebbe molto piacere".
A Gubbio invece quest'anno ha avuto poco spazio.
Dispiaciuto? "Diciamo di sì, ma il
calcio di serie C non è più lo stesso
perchè ci sono tante cose da valutare. Inoltre
quando si sposa un progetto, si porta avanti fino
in fondo. Pertanto sto pensando più al gruppo
che al bene strettamente personale". Ma
adesso il Gubbio è costretto a fare risultato:
"Diciamo che questa sfida vale doppio. Ma
non credo che sia una partita da vincere a tutti
i costi. L'importante è non perdere. Ma per
il periodo non troppo felice che sta passando il
Barletta, noi dobbiamo provare a prendere l'intera
posta in palio". Cosa invece deve temere
il Gubbio del Barletta? "Più di qualche
calciatore, temo l'ambiente. Conosco quell'ambiente
e quando non arrivano i risultati creano per davvero
le partite della vita. Quel pubblico sa caricare
tanto tutti i calciatori e troveremo un ambiente
ostile. Perciò dovremo stare in guardia,
soprattutto nelle prime fasi di gioco. Poi hanno
reintegrato in rosa gente come Menegaz e Simoncelli.
E bisogna stare attenti con Allegretti che è
l'elemento esperto della squadra". Piccolo
giallo. Prima di Benevento è stato accolto
il ricorso con la riduzione della squalifica che
permetteva a Guerri di tornare a disposizione. Ma
poi si è ritrovato in tribuna. Guerri cosa
può dire? "Sinceramente non me lo
sarei mai aspettato. Pensavo di dare una mano perchè
quelli sono campi dove ho già giocato e dove
ho pure vinto. Non so se mi è mai successo
di finire in tribuna in generale nella mia carriera.
Non l'ho presa molto bene, però accetto sempre
le scelte del mister. Ribadisco: in questi casi
bisogna abbandonare le aspettative personali e pensare
al bene della squadra". Adesso cosa deve
fare il Gubbio per tirarsi fuori da questa situazione
critica? "Di solito in queste situazioni
prende il sopravvento la paura. Da parte mia cerco
sempre di predicare tranquillità perchè
in squadra abbiamo tanti giovani. Non serve la frenesia
e le partite non vanno caricate troppo. Bisogna
arrivarci in maniera graduale perchè quando
un calciatore è giovane sente anche troppo
la pressione. Questa serenità la devono dare
quei calciatori più anziani come me. Adesso
le partite diventano troppo importanti".
La squadra ha mandato un messaggio preciso: vuole
che Sottil continui ad essere il suo condottiero.
Ma ora la squadra deve dimostrare anche sul campo
di seguire il suo allenatore: "Diciamo che
si è creata una situazione strana, questo
è innegabile. Tuttavia questa gara dobbiamo
giocarla da Gubbio. Bisogna dimostrare attaccamento
ai colori e alla maglia. Giocheremo per l'allenatore
ma soprattutto per il Gubbio perchè è
bene che il Gubbio torni a vincere".
• 25
febbraio
2013 Briganti:
"Ora bisogna reagire e limare certi errori".
Quota giovane: nel 2011 erano al 70%...
Inizia
la settimana più difficile. Inizia la settimana
che condiziona il torneo del Gubbio.
Inizia il momento della verità. Andrea Sottil si
gioca tutto a Barletta. L'allenatore ha rischiato
l'esonero martedì scorso ma all'ultimo momento
gli è stata data un'altra chance. Una chance
da non fallire. Ne è consapevole il difensore
Marco Briganti che dice: "Adesso è
giunto il momento di reagire. Ma la squadra ha voglia
di reagire". Parole che però si
devono tramutare in realtà, altrimenti la
situazione si complica. E Briganti precisa: "Sì,
tutto vero. Ma noi siamo con mister Sottil. Sappiamo
che l'allenatore ci sta mettendo un grande impegno
e lo fa sempre. Siamo convinti che può tirarci
fuori da questa situazione". Però
ci sono da limare diversi errori che si manifestano
in maniera assidua in ogni partita, non è
d'accordo? "Sì, è vero anche
questo. Dobbiamo restare sempre concentrati in partita
e dobbiamo limitare i nostri errori al minimo che
invece ultimanente sono frequenti. Però le
prestazioni non mancano. D'altronde a Benevento
non abbiamo giocato male. Abbiamo giocato peggio
in altre occasioni come ad esempio a Prato, eppure
avevamo vinto". D'accordo, ma allora come
si possono spiegare tanti errori in campo? "Diciamo
che quando mancano i risultati cresce in noi una
certa paura. Ma poi non la vorrei definire proprio
paura. Forse è meglio definirla ansia. Sappiamo
che adesso la posta in palio diventa troppo importante
ai fini della classifica". Qualcuno ci
ha posto questa domanda che ora giriamo ai diretti
interessati. Due anni fa, quando il Gubbio vinse
il campionato di Prima Divisione alla grande, erano
presenti cinque calciatori della squadra attuale.
Come può essere cambiato in così poco
tempo in voi della vecchia guardia? "Sono
due situazioni diverse. Due anni fa avevamo acquisito
una mentalità tale che ci sentivano sicuri
di noi stessi e in campo eravamo consapevoli delle
nostre forze. Perciò tutto sembrava perfetto".
Quest'anno invece? "Nella fase centrale
di campionato non abbiamo giocato mai al completo.
É successo un po' per gli infortuni e un
po' per demeriti nostri per le espulsioni. In certi
casi siamo stati troppo nervosi. E i risultati non
ci hanno aiutato". Forse manca anche quella
fame, quella cattiveria e quegli stimoli che c'erano
e si intravedevano due anni fa? "Credo più
che altro che siamo meno tranquilli rispetto al
passato. Pure i risultati negativi ci creano insicurezza.
Ma ora non abbiamo più scelta. Bisogna reagire
e da subito". Approfondimento. Quest'anno
si parla tanto del vincolo dei fuoriquota. É
diventato pure un motivo di discussione perchè
Sottil, in ogni partita, doveva scegliere per forza
almeno due giovani classe '92 da far scendere in
campo dal primo minuto. Così si può
accedere ai contributi federali. Ma rispetto al
passato
cosa è cambiato? Nulla. Da quattro
anni a questa parte il Gubbio ha sempre schierato
dei giovani in prima squadra. Una politica sposata
dalla società con l'avvento di Giammarioli
come diesse. Quel Gubbio che vinse il campionato
nel 2011 quanti giovani schierava? Ecco la statistica.
In quella squadra giocavano in pianta stabile negli
undici titolari quattro fuoriquota: Lamanna ('89),
Galano ('91), Raggio Garibaldi ('89) e Donnarumma
('90). Ma poi in prima squadra hanno giocato diversi
calciatori in maniera frequente. Ecco i nomi:
Caracciolo ('90), Testardi ('90), Capogrosso ('89),
Daud ('90), Alcibiade ('90) e Suciu ('90). Testardi
e Capogrosso furono ceduti a gennaio 2011 in cambio
di Daud, Alcibiade e Suciu. In rosa c'erano inoltre
tanti giovani: Farabbi ('91), Nazzani ('90), Gaggiotti
('88), Perelli ('88) e Montefusco ('88). Per il
resto c'erano cinque calciatori attuali: Bartolucci
('84), Briganti ('82), Boisfer ('81), Sandreani
('79) e Bazzoffia ('88), che in quella stagione
figurava sempre tra i cosiddetti baby. Chiudeva
il cerchio Farina ('82), Borghese ('87) e Gomez
Taleb ('85). In pratica quel Gubbio vincente aveva
16 giovani in un rosa totale di 23 calciatori. Tra
i titolari: i giovani venivano impiegati per il
40% dal primo minuto. In toto: i giovani erano al
70%. Questa rosa vinse il campionato accedendo in
serie B. Una politica giovane che ha dato i suoi
frutti.
• 23
febbraio
2013 Revival.
Un video postato ci porta indietro nel tempo! Squadra
perfetta che dava spettacolo!
Revival.
Un anno indimenticabile. Una stagione da incorniciare.
Questa volta torniamo al passato. Un passato recente
che adesso sembra così lontano. Prendiamo
spunto da un video postato sul nostro guestbook
("La Voce dei Tifosi") con un utente che
ha inserito un filmato che si trova su Youtube.com
dove vengono mostrati tutti i gol di Juan Inacio
Gomez Taleb (adesso all'Hellas Verona) nella stagione
della salita in serie B. Un video che non sapevamo
che esistesse e che sinceramente a riguardarlo a
distanza di tempo fa scendere qualche "lacrima"
condita da un mix di emozione e nostalgia. Un video
che oltretutto mostra un gioco di squadra perfetto
tra calciatori che in campo si intendevano ad occhi
chiusi. Basta andare a vedere l'azione del gol segnato
a Verona (fermarsi al minuto 7 e 12 secondi), o
ancora meglio l'azione del gol realizzato sempre
dall'argentino a Crema contro il Pergocrema (a partire
dal minuto 7 e 38 secondi). Si possono notare
delle triangolazioni volanti con la palla a terra,
anche tra sei o otto calciatori, senza fare toccare
mai la sfera agli avversari; una manovra corale
che poi portava alla finalizzazione Gomez Taleb
(o chi capitava dei rossoblù nei pressi dell'area
avversaria). Emblematico il commento del telecronista
Roberto Filippetti (fermarsi al minuto 9 e 40 secondi)
che dice: "Qui c'è calcio spettacolo...".
Era proprio un grande calcio. Non a caso quel Gubbio
riuscì a superare delle corazzate che avevano
speso milioni di euro (Hellas Verona, Salernitana,
Cremonese, Spezia e Sorrento). Proprio vero: nel
calcio non si inventa nulla. Quel Gubbio divertiva
per davvero. Ci ricordiamo alcune trasferte dove
il Gubbio chiudeva la pratica già nei primi
45 minuti per un dominio totale disarmante (vedi
a Lumezzane o a Bolzano). Oppure a Pagani dove quel
Gubbio era già in vantaggio di 2-0 dopo appena
25 minuti e pratica chiusa. E vi raccontiamo alcuni
aneddoti. Ci ricordiamo a Verona quando in tribuna
stampa ero in compagnia del collega Marco Bellini
e vicino a noi si era fatto accreditare un giornalista
de «L'Eco di Bergamo» che disse: "Vengo
a vedere il Gubbio perchè mi dicono che gioca
bene, ma non ci credo". E poi quando lo
vide all'opera esclamò: "Ora capisco
perchè questo Gubbio è primo in classifica,
complimenti". Inoltre c'è una testimonianza
a Bolzano quando un cameraman al gol straordinario
di Donnarumma esclama: "Che gol, che azione!
Avevo visto anche il Gubbio all'andata. Gioca proprio
un grande calcio". E vi raccontiamo ora
anche
il commento a fine primo tempo del collega giornalista
Gianluca Sannipoli che disse: "Sembra la
caccia tra il gatto e il topo. Non c'è proprio
storia". Proprio vero. Non c'era storia.
Non a caso quel Gubbio era sempre seguito sempre
da tanti tifosi: dai 678 tifosi eugubini a Verona,
ai 769 di Ravenna, oppure ai 630 di Gubbio nel settore
ospiti di Reggio Emilia. Tanti bei ricordi. Tante
belle trasferte spensierate dove ci si divertiva
sia in campo che fuori. Tante belle scampagnate
che noi ricorderemo per sempre!
• 22
febbraio
2013 Incontro
distensivo tra Giammarioli, Sottil e Tasso: "Salutare...".
E ora cosa pensa la gente?
Focus.
Ma qual è l'umore di un'intera città,
cioè della tifoseria, sul caso Sottil? Da
circa una decina di giorni stiamo monitorando il
tutto. Abbiamo preso spunto dal nostro guestbook
("La Voce dei Tifosi") che ormai da 13
anni è lo specchio dell'umore dei tifosi
eugubini che postano messaggi riguardanti la Gubbio
Calcio. Abbiamo preso spunto dall'email ricevute.
Ma per fare un'analisi più seria e più
precisa, abbiamo sentito il parere di centinaia
di
persone che abbiamo incontrato per strada, giornalmente, dal più giovane al più
anziano, sulla questione dell'allenatore e sul suo
possibile esonero. In definitiva è venuta
fuori una situazione anomala. La città sembra
essere spaccata in due. Diciamo che il 55% è
favorevole per la fiducia incondizionata verso Sottil;
il restante 45% rimane più sul
vago e mostra delle perplessità. Però non
ci siamo fermati qui. Per fare un'analisi proprio
globale dell'umore della gente, abbiamo interpellato
alcuni nostri colleghi che vivono la città
eugubina da tempo come noi. Partiamo da Roberto
Filippetti, collaboratore de «il Giornale
dell'Umbria» e telecronista di Trg che dice:
"Diciamo che dai pareri della gente ho notato
una città divisa. Difficile stabilire ora
su due piedi chi è più pro e chi no.
Ma al di là di tutto, è chiaro che
una società di calcio non deve andare dietro
l'umore della gente. Una società di calcio
deve prendere le proprie decisioni come è
giusto che sia e l'umore della piazza non deve essere
vincolante. Mentre da parte mia non esprimo giudizi
perchè non spetta a noi giornalisti giudicare".
Ed ora il parere di Marco Bellini, collaboratore
del «Corriere dell'Umbria»: "Gran
parte della gente è contro l'esonero
di Sottil perchè lo considera ingiustificato.
La gente pensa che bisogna dargli fiducia fino in
fondo se non c'è un'alternativa più
che valida. A livello personale invece dico che
il trainer non ha colpe. Sottil è un professionista.
Le 7 sconfitte su 9 gare sono nate per le tante
assenze forzate e poi perchè la squadra è
strutturalmente carente dove mancano dei ricambi
all'altezza e in attacco si vede poco la porta". La
parola passa a Gianluca Sannipoli di «Media
Video»: "Diversa gente
non è d'accordo per l'esonero. Opinione
che però nasce dal fatto che ci deve essere un sostituto
esperto e non una scommessa. Altrimenti si rischia
di fare come l'anno scorso. Adesso però bisogna
vedere se la squadra lo segue ancora (il mister)
oppure no". Chiudiamo con Giacomo Marinelli
Andreoli, direttore di «Trg Network»,
che afferma: "Pur non avendo il polso della
situazione di prima mano, pur sapendo che in certe
situazioni la città può essere divisa,
l'ago della bilancia è un po' più
orientato verso la fiducia a Sottil. Questo lo abbiamo visto
in base ai messaggi che ci arrivano. A Gubbio in
passato ci sono state delle situazioni analoghe,
però Sottil gode di un maggiore sostegno
rispetto ai vari Castellucci o Beoni perchè
ha legato di più con la piazza. Fino a novembre
il Gubbio andava bene e poi si è formata
questa situazione anomala. Poi è chiaro:
alla fine contano sempre i risultati".
Intanto, in questa situazione elettrizzante che
si è formata negli ultimi giorni, il diesse
dei rossoblù Stefano Giammarioli ha convocato un incontro chiarificatore
per non creare proprio in questo momento delicato dei malintesi
o attriti nell'ambiente. Lo spiega lo stesso Giammarioli
che dice: "Ho fatto incontrare Andrea Sottil
con Renzo Tasso, ovvero l'allenatore della prima
squadra e l'allenatore della Berretti. Dopo questi
giorni travagliati ho voluto che si incontrassero
perchè tra i due non deve venire a meno quel
dialogo e quella collaborazione che esiste già
da tempo. Credo che sia venuto fuori un incontro
costruttivo: entrambe si sono mostrate delle persone
mature perchè hanno capito la situazione
con grande responsabilità". Intanto
nella giornata di venerdì proprio il diesse
rossoblù è stato chiamato a far parte
di una commissione esaminatrice che dovrà
giudicare 60 aspiranti direttori sportivi provenienti
dalle principali regioni d'Italia. Nell'occasione
andrà a sostituire Giorgio Perinetti, appena
rientrato nel Cda del Palermo Calcio. Un venerdì
"diverso" per il diesse Stefano Giammarioli.
• 21
febbraio
2013 La
società ci ripensa. Altra chance a Sottil,
ma a termine. E ora basta con i "figli e figliastri"
Come
una telenovela. Ma questa non è una fiction
come quando troviamo su Canale 5 le soap opera "Beautiful"
o "Cento Vetrine". Stiamo parlando della
vicenda Sottil che nel giro di 48 ore ha creato
delle situazioni paradossali. Lunedì sembrava
certo l'esonero del tecnico di Venaria Reale. Anzi,
già si era parlato di un suo possibile sostituto
che porta il nome di Renzo Tasso. E non a caso c'era
stato un incontro tra l'attuale trainer della
Berretti e la dirigenza. L'orientamento sembrava
questo, fino a martedì sera, cioè
fino a quando c'è stato un summit della società
eugubina presso un noto ristorante cittadino. Poi
è arrivato il dietrofront. Un cambiamento
di pensiero improvviso che ha cambiato le carte
in tavola. In pratica c'è stato un ripensamento
della società: Sottil resta in sella, ma
a termine. L'altra chance è la trasferta
di Barletta, squadra che proviene da tre sconfitte
di fila e si trova ora al penultimo posto in classifica:
categorico fare punti in terra pugliese, altrimenti
la sorte di Sottil sembra segnata. Una situazione
che definiamo contraddittoria, per non dire illogica.
Ci mettiamo nei panni di mister Sottil che in queste
due settimane si gioca tutto, consapevole
che è stato messo sull'orlo del precipizio
e poi all'ultimo momento è stato ripreso
per il braccio prima che cadesse nel vuoto. Con
che stato d'animo un allenatore può allenare
o fare il suo lavoro in queste condizioni? La fiducia
si dà, o non si dà. In queste situazioni,
come in un'azienda, o come nella vita, ci vuole
decisione. Se si arriva a prendere delle decisioni
che portano a certe conclusioni, si va fino in fondo
e poi non si torna indietro. Oppure al tecnico va
data la piena fiducia, ma nel bene o nel male, e
non si mette mai in discussione se si crede nel
suo lavoro. Una situazione del genere può
creare solo caos. Caos che si aggiunge ad altro
caos. La squadra è in difficoltà e
si vede. La squadra non reagisce, non racimola punti
(7 sconfitte nelle ultime 9 gare) con un trend da
retrocessione diretta negli ultimi tempi e non fa
proprio nulla per riemergere da questa situazione
molto difficile. Anzi, la squadra si complica la
vita pur quando ha nelle mani un risultato acquisito
(vedi a Benevento). Crediamo, anzi speriamo, che
proprio gli addetti ai lavori qualche domanda se
la siano fatta. Troppe cose strane sono capitate.
A giugno si parlava di costruire una squadra per
ritornare subito in serie B. A luglio si è
spostato il tiro sui playoff come obiettivo. Poi
all'improvviso tra settembre e ottobre l'obiettivo
è diventato la salvezza. A febbraio il Gubbio
si trova nei playout. Inoltre nel giro di due mesi
la squadra è passata dal terzo posto (zona
playoff) al quint'ultimo posto (zona playout). E
qui vengono fuori altre situazioni che definiamo
contraddittorie. C'è chi pensa che questa
squadra sia da playoff e invece si trova nei playout.
C'è chi pensa che il problema sono i calciatori
che non si impegnano o non sono adeguati. Altri
pensano invece che il problema non è così
riconducibile alla squadra, ma il problema è
il manico. Tanti pareri, tante parole, che in definitiva
non portano a nulla. L'unica realtà dei fatti
è la seguente. Il Gubbio si trova nei playout
e se oggi finisse così il campionato, sarebbe
la prima volta nella storia per il calcio eugubino.
Se si concretizza una nuova retrocessione, si potrebbero
aprire scenari apocalittici del tipo "Dalle
Stelle Alle Stalle" (dopo due promozioni di
fila, due retrocessioni di fila). Ma qualcuno ci
sta pensando a questo? Ma qualcuno sta pensando
che se si torna in C2 si deve fare una squadra molto
forte perchè si salverebbero solo le prime
8 classificate con la riforma dei campionati in
Lega Pro? Qui si sta scherzando veramente con il
fuoco. Apriamo un'altra parentesi doverosa dove
esistono altre situazioni contraddittorie. Tra giornalisti
esistono "figli e figliastri". A noi c'è
stata insegnata sempre la buona educazione. Ovunque
andiamo bussiamo sempre alla porta e chiediamo permesso.
Ovunque andiamo entriamo in punta di piedi nel
rispetto degli altri, sempre. Eppure talvolta veniamo
ripresi (anche a muso duro) per avere scritto un
semplice editoriale. Poi succedono altri comportamenti
"eticamente scorretti" e nessuno dice
niente. Ci viene chiesto di fare buona informazione,
senza mai enfatizzare. Ma poi succede che chi dovrebbe
vigilare non usa lo stesso metro di misura con tutti.
Strano ma vero. Ma queste cose succedono (purtroppo).
Ci sono "figli e figliastri".
Punto.
• 20
febbraio
2013 Cancellotti:
"Errori nostri. Manca la cattiveria? Non
sono d'accordo". La panchina che scotta!
É
arrivato a gennaio dalla Pro Vercelli. É
eugubino, classe '92, terzino destro. E si chiama
Tommaso Cancellotti. Prima domanda. A freddo come
si spiega la debacle a Benevento? "A mio
avviso abbiamo fatto un buon primo tempo. Nel secondo
tempo invece abbiamo commesso degli errori, in primis
il sottoscritto sul secondo gol". Come
si spiegano questi black out? "Non saprei
dire. In settimana ci alleniamo bene. Siamo attenti
al lavoro che facciamo. Ma il calcio è fatto
anche di questi episodi. E quindi l'unica cosa da
fare è rimboccarci le maniche".
A dir la verità Cancellotti ha avuto una
brutta gatta da pelare. Di fronte ha trovato spesso
Marotta e sul secondo gol gli è scappato
via. Ma cosa è successo in quel preciso frangente?
"Ripeto: è un mio errore e me ne
assumo le responsabilità. Ma Marotta è
stato bravo perchè ha fatto un grande movimento
tagliando dritto verso la porta con la sua forza
e la sua velocità. Diciamo che ha fatto un
movimento da grande calciatore, ma non lo scopro
certo io. Diciamo che nell'occasione dovevo stare
più attento". In campo c'era un
altro eugubino, ma sull'altra sponda, quel Marchi
che poi ha fatto la differenza: "Ettore
è un gran bel calciatore. Ha fatto una grande
partita e due bei gol, soprattutto il primo condito
da un mix di tecnica e fantasia. Meglio per loro.
Dispiace perchè noi avevamo fatto un primo
tempo molto ordinato. E tutto sommato non abbiamo
fatto una brutta partita". Però
dopo le due reti del Benevento, il Gubbio è
scomparso dal campo. Perchè? "Abbiamo
cercato di esprimere il nostro gioco. Penso che
ci siamo espressi bene in un campo difficile. Dopo
il 2 a 1 c'è stato un contraccolpo psicologico
abbastanza pesante perchè è avvenuto
in poco tempo (quattro minuti ndr). Ma la voglia
di prendere almeno un punto c'è stata da
parte di tutti. E quella trattenuta in area poteva
cambiare le sorti della gara. La reazione a mio
avviso c'è stata ma non sempre si riesce
a rimediare". Perciò cosa serve
adesso per risalire la china? "Il tanto
lavoro. Molta concentrazione come c'è sempre.
Ci manca solo un po' di fortuna e basta".
Non crede forse che manca una certa cattiveria in
campo? "Ognuno guarda le partite a modo
suo. Si può dire tutto ma non che il Gubbio
non ci metta la voglia o la cattiveria. La squadra
ha voglia di uscire da questo momento difficile
e si impegna sempre. La squadra è buona e
non ha niente da invidiare ad altre squadre".
Intanto la panchina diventa bollente. Questa volta
come non mai Andrea Sottil è stato messo
in discussione.
La voce insistente di un possibile avvicendamento
ormai rimbalza da lunedì sera. Si attende
un summit della società che sembrerebbe orientata
a cambiare tecnico. Il condizionale è d'obbligo
perchè ogni voce potrebbe essere smentita,
finchè non c'è una linea ufficiale.
Infatti nelle ultime ore ha preso quota un altro
orientamento, cioè di dare un'altra possibilità
al tecnico di Venaria Reale che tra l'altro è
legato da un preciso vincolo: con il Gubbio ha un
contratto biennale fino a giugno 2014. In tal caso
l'ultima chance diventerebbe la trasferta di Barletta.
Tuttavia già spunta il nome di un probabile
sostituto. Si tratta di Renzo Tasso, classe
'73, ex centrocampista di Inter, Perugia, Ascoli,
Como, Padova e Rimini, attuale allenatore
della Berretti,
formazione che ora si trova seconda in classifica
nel girone C. Le prossime ore sono cruciali per
capire quale sarà l'esito ufficiale. Intanto nel girone
B è stato esonerato il tecnico della Carrarese,
Di Costanzo. Nel Barletta, prossimo avversario
del Gubbio del 3 marzo, è stato squalificato
per un turno il difensore Di Bella.
• 19
febbraio
2013 L'editoriale.
L'umiltà (perduta) e il compitino a casa.
Lo scolaro non impara e non studia...
Partiamo
con l'editoriale questa volta con le affermazioni
di Luca De Cristofaro di Beneventocalcio.it che
dice: "Il Gubbio nel primo tempo è
stato attento e ha tenuto bene il campo, nonostante
una certa pressione costante del Benevento. Nel
secondo tempo è cambiato tutto. Un Benevento
aggressivo che ha costruito molto. Il Gubbio dopo
aver subito i due gol non si è più
visto. Partita finita. L'arbitro? Ci sono state
delle disattenzioni per entrambe le squadre. Diciamo
che il livello delle terne arbitrali in questa Lega
Pro è basso". In aggiunta di ciò,
mettiamo sul piatto della bilancia i numeri perchè
non smentiscono mai. Sono sopraggiunte sette sconfitte
negli ultimi nove incontri (pari al 78%). Pertanto
sono arrivati 4 punti in nove partite, dei 27 punti
disponibili. Inoltre la squadra ha subito 18 reti
in nove partite (una media di 2 gol a match). E
ancora: quella di Benevento è la quinta sconfitta
consecutiva fuori dalle mura amiche. Il Gubbio fuori
casa ha ottenuto solo una vittoria (a Prato), due
pareggi (la prima giornata a Sorrento e poi a Carrara),
ma poi si registrano solo capitolazioni (ben 8):
in pratica le sconfitte in trasferta (8 in 11 partite)
sono pari al 72%. Sommando la considerazione del
collega di Benevento con la statistica che evidenzia
lo stato di salute di una squadra, la situazione
è pressochè inquietante. La scorsa
settimana avevamo titolato il nostro editoriale:
"Vittoria sì, ma.. qualcosa non quadra".
Qualcuno ci ha preso per matti o per disfattisti.
É vero che il Gubbio aveva vinto, ma è
anche vero che la squadra in campo aveva mostrato
una certo regredimento sul piano dell'aggressività
e sul piano della fluidità del gioco. Si
era notato un certo regredimento cronico nella squadra,
un processo irreversibile. Avevamo scritto che se
non si cambiava atteggiamento si rischiava grosso,
nonostante la sopraggiunta vittoria che per tutti
è stata definita salutare. Purtroppo, e ribadiamo
purtroppo, non ci eravamo per niente sbagliati.
É vero che il Benevento ha speso milioni
di euro e sulla carta non ci sarebbe stata partita.
Pure all'andata era così, ma il Gubbio ha
vinto. Inoltre questa volta si è giocato
al "Vigorito" con la squadra al completo,
c'è stata la ghiotta occasione di portarsi
in vantaggio con Di Piazza (peraltro un gol contestato
dai locali) e il Gubbio era riuscito a chiudere
il primo tempo con una rete di vantaggio. Scusate,
se è poco. Ma poi succede quello che meno
ti aspetti. Il Benevento segna due gol nel giro
di quattro minuti dove in mezzo si registra pure
una traversa di Montiel (tiro fotocopia come all'andata
e altrettanto legno colpito). Nella prima rete Marchi
fa quello che vuole: stoppa la palla in area, si
gira e piazza di destro la palla nell'angolino basso.
Nella seconda rete Marotta lascia per strada il
proprio marcatore in velocità ma fallisce
poi la zampata vincente; ma sulla ribattuta di Venturi
altra dormita generale e Marchi con l'esterno destro
spedisce per la seconda volta la palla in fondo
al sacco. Black out? Amnesia? O c'è dell'altro?
Ma più che altro c'è da domandarsi.
Come mai succede così spesso? Poi sorge spontanea
un'altra domanda. Come mai la squadra fa il suo
compitino e poi non ci mette del suo a livello agonistico?
Domande che meritano risposte adeguate. A questa
squadra manca la cattiveria. Diciamoci la verità.
Senza la cattiveria non si va da nessuna parte,
in particolar modo in un girone come quello del
sud. Ma manca anche quell'umiltà che è
essenziale per affrontare squadre di questo calibro.
Cattiveria e umiltà, dove sono finite? La
squadra non pensa neanche a fare il proprio compitino
a casa. Uno scolaro impara a scuola e prende delle
indicazioni dalla maestra che ti sprona per poi
approfondire
e studiare gli argomenti tra le mura domestiche.
Tutto questo lo si fa per non trovarsi impreparato
al momento delle interrogazioni e dei compiti in
classe. Poi c'è la maestra che ti dà
il voto, e alla fine c'è chi viene promosso
oppure bocciato. Tanto semplice. Ebbene, il Gubbio
in questo momento è come quello scolaro che
va a scuola, ma non ascolta la lezione e poi va
a casa pensando ad altro (a vagabondare). Poi è
naturale che le avversarie di turno ti "bocciano".
Non ci sono più scuse, lamentele o alibi
che tengono. Non sono... salutari. (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 17
febbraio
2013 Sottil:
"Black out di 4 minuti". Fioriti:
"Ma fatichiamo troppo". Palermo:
"Però ci rifaremo..."
Il
Gubbio ormai ci ha preso l'abitudine di soccombere
fuori casa. Pure in una giornata in cui si trovava
in vantaggio con la rete di Di Piazza. Nella ripresa
ha ribaltato la situazione l'eugubino Ettore Marchi
con una doppietta. E il diretto interessato dice:
"Sono onorato di aver indossato la maglia
numero sette che era di Imbriani. Ha segnato questo
numero... e non il sottoscritto. Nel primo tempo
già potevamo essere in vantaggio e come è
successo all'andata ci hanno punito con un tiro
in porta. Poi nella ripresa la spinta della
curva è stata assordante e abbiamo ribaltato
la situazione". Sulla stessa lunghezza
d'onda l'altro ex di turno, Alessandro Marotta:
"Primo tempo equilibrato e il Gubbio aveva
fatto la sua onesta gara. Poi però nella
ripresa siamo entrati più determinati e abbiamo
portato a casa l'intera posta e il Gubbio ha subito
il colpo con quell'uno-due micidiale. Ma forse il
Gubbio in quel momento si era chiuso troppo".
Invece il tecnico dei giallorossi Guido Carboni
ha detto: "Questa squadra ha un'anima perchè
non era facile vincere dopo una settimana del genere.
Sul gol del Gubbio ci siamo complicati la vita,
poi siamo venuti fuori bene alla grande contro un'avversaria
che ha pensato solo a pareggiare". Sull'altra
sponda si mastica amaro. Andrea Sottil è
amareggiato: "C'è delusione. Siamo
stati padroni del campo senza subire niente e abbiamo
giocato alla grande. Gara perfetta. Poi abbiamo
avuto quei quattro minuti di black out. Non è
possibile prendere sempre gol con una difesa schierata.
C'era pure un rigore a favore nostro. La squadra
è in salute". É la volta
di Simone Palermo: "Siamo entrati bene in
campo ma poi delle nuove decisioni arbitrali ci
hanno penalizzato. Cercheremo di rifarci".
Giuseppe Caccavallo dice la sua sull'episodio del
presunto rigore: "Sono entrato in contatto
con un avversario (Anaclerio ndr) e poi quando era
a terra ha toccato la palla con il braccio. Per
me era rigore, ma l'arbitro ha considerato il tocco
involontario". Ha parlato pure il presidente
Marco Fioriti che ha detto: "Siamo a
commentare l'ennesima sconfitta. Gubbio ordinato
nel primo tempo. Poi nella ripresa Radi ha lasciato
troppo spazio a Marchi. E dopo i due gol del Benevento
non c'è stata una reazione. Inutile negarlo:
ormai è consuetudine che fatichiamo tanto".
Intanto abbiamo inserito le foto della partita tra
Benevento e Gubbio (21 immagini). Le foto sono nella
sezione "fotogallery" e nel link sotto
la foto in homepage. Le foto sono di Flavio Mastrangeli
grazie alla collaborazione di Luca De Cristofaro
di Beneventocalcio.it; le altre foto sono di Massimo
Laragione e di Arturo Russo con la collaborazione
di Roberto Settonce.
• 17
febbraio
2013 Gubbio
in vantaggio con Di Piazza, poi è buio pesto
(2-1). Decide con due reti l'ex Marchi
Clima
surreale a Benevento. Si ricorda prima della partita
la scomparsa di Carmelo Imbriani con una coreografia
dei tifosi beneventani in curva sud. Sottil spiazza tutti con
la formazione iniziale: schiera Grea dal primo minuto
come esterno di attacco al fianco di Di Piazza e
Caccavallo (4-3-3); in panchina vanno Galabinov e Bazzoffia.
Il trainer dei giallorossi Carboni invece opta per
il consueto 4-3-1-2 con il reintegro dal primo minuto
di Signorini in difesa. Pronti e via. Al 3' ci prova
subito con un tiro da fuori area Montiel, con la
palla che va di poco fuori. Poi all' 8' rischio
in area eugubina: su corner di Montiel la palla
arriva nei pressi di Marchi che cerca la giocata
vincente; la sfera poi viene spizzata da Briganti
e termina di poco a lato. Ripartenza degli ospiti
al 16' quando Grea lancia in profondità Di
Piazza che cerca di concludere a rete con un tiro
insidioso: Gori si salva in tuffo. Al 20' pericoloso
diagonale di Marchi da sinistra verso destra, ma
il suo tiro viene smorzato prima da Briganti e poi
finisce tra le braccia di Venturi. Al 28' il Gubbio
passa in vantaggio: Di Piazza scatta sul filo del
fuorigioco, dalla sinistra si accentra e insacca
con un tiro in diagonale sull'angolo opposto, solo
davanti al portiere. Però ci sono le proteste
veementi dei padroni di casa per la rete del Gubbio,
viziato a loro modo di vedere da un evidente fuorigioco.
Di Piazza dopo il gol non esulta (è un ex
Benevento). Al 43' cross di D'Anna in area e girata
volante di Marchi con la palla che termina fuori
di poco. Ripresa. Il Gubbio protesta per un fallo
di mani in area di Anaclerio a terra,
su azione di Caccavallo, ma l'arbitro fa proseguire.
Poco dopo, al 55,' arriva il pareggio del
Benevento: Marchi raccoglie un cross dalla sinistra
di D'Anna e insacca la sfera di potenza
in rete di destro. Poco dopo, al 56', gran tiro di Montiel
dai trentacinque metri: la palla si stampa in maniera
clamorosa sulla traversa. Al 58' raddoppio del Benevento
ancora con l'eugubino Marchi. Una azione travolgente
che parte sulla sinistra dopo una triangolazione
volante tra Marchi e Marotta: poi proprio quest'ultimo
entra in area e impegna Venturi; sulla respinta
Marchi è il più lesto di tutti e così
insacca la sfera in rete. Standing ovation dei tifosi
beneventani per Marchi quando esce dal campo, sostituito
da Espinal. Al 75' tenta una conclusione in porta
dal limite Montiel: Venturi è attento e si
salva. Il Gubbio ottiene l'ennesima sconfitta fuori
casa: la quarta consecutiva. Una resa allarmante
soprattutto per il fatto che la formazione rossoblù
si trovava in vantaggio.
Ma dopo un primo tempo ordinato, nella ripresa esce
fuori un Benevento
pimpante. Gubbio ora al quint'ultimo posto, da solo. Tabellino:
Benevento - Gubbio 2-1: Benevento:
Gori, D'Anna, Anaclerio, Davì, Siniscalchi,
Signorini (51' Bolzan), Marchi (69' Espinal), Rajcic, Marotta, Mancosu,
Montiel (87' Rinaldi).
(A disp.: Mancinelli, Carotti,
Bonaiuto, Germinale). All. Carboni. Gubbio:
Venturi, Cancellotti, Belfasti, Boisfer, Briganti,
Radi, Palermo, Sandreani (61' Malaccari), Di Piazza
(86' Bazzoffia), Caccavallo,
Grea (68' Galabinov). (A
disp.: Farabbi, Galimberti, Bartolucci, Baccolo). All. Sottil. Reti:
28' Di Piazza (G), 55' Marchi (B), 58' Marchi (B). Arbitro: Abisso
di Palermo (Bellagamba e Camillucci di Macerata).
Ammoniti: Siniscalchi e Rajcic (B); Venturi, Palermo
e Boisfer
(G). Spettatori: 2892. Risultati:
Ventunesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Avellino
- Frosinone 1-0 67'
Castaldo (A) Benevento - Gubbio 2-1 28'
Di Piazza (G), 55' Marchi (B), 58' Marchi (B) Carrarese -
Pisa 2-3 8'
Benedetti (P), 41' Belcastro (C), 67' Anzalone (C),
85' Gatto (P), 93' Scappini (P) rig. Catanzaro - Viareggio
2-0 18'
Fioretti (C), 27' Fioretti (C) rig. Latina - Barletta
2-0 74'
Barraco (L), 89' Jefferson (L) Paganese
- Prato 0-0 Perugia - Nocerina
2-1 7'
Fabinho (P), 9' Mazzeo (N), 87' Rantier (P) Sorrento - Andria
Bat 0-0
• 16
febbraio
2013 Tutti
a disposizione del trainer Sottil. Non succedeva
da tempo. Giallorossi e la pretattica
Tutti
a disposizione del trainer Sottil. Tranne il difensore
Regno che ha avuto un piccolo incidente d'auto in
settimana e per precauzione resterà a casa.
Dopo tanto tempo, l'allenatore di Venaria Reale
può schierare la formazione tipo in quel
di Benevento. Si va verso la conferma del 4-3-3
ma con un cambio in attacco e Galabinov sembra destinato
alla panchina. Curiosità: l'attaccante bulgaro
nella gara di andata fu l'autore del gol vittoria
su lancio di Palermo. La squadra campana invece
dovrà fare a meno di Mengoni che è
squalificato. Tra i convocati pure Signorini che
era in forse. Il Benevento con il 4-3-1-2 anche
se il tecnico Carboni fa un po' di pretattica.
• 15
febbraio
2013 Di
Piazza, allarme rientrato. Dramma Imbriani: è
deceduto a Perugia per una grave malattia
Allarme
subito rientrato. L'attaccante Matteo Di Piazza si è
allenato regolarmente nell'allenamento mattutino
del venerdì. La punta siciliana si era fermata
all'improvviso in campo durante il test in famiglia giovedì
pomeriggio per un problema al flessore e il suo
posto era stato preso da Cocuzza. Pertanto Di Piazza
è così a completa disposizione del
trainer Sottil. Tutti a disposizione dell'allenatore
rossoblù che così potrà contare
sulla formazione tipo e con ogni probabilità
userà un tridente d'attacco con punte veloci,
cioè con Caccavallo e Bazzoffia ai lati,
e Di Piazza punta centrale. Centrocampo con Sandreani,
Boisfer e Palermo. In difesa quartetto formato da
Cancellotti (in ballottaggio con Bartolucci), Briganti,
Radi e Belfasti. In porta naturalmente Venturi.
Ma gli ultimi nodi verranno sciolti dopo la rifinitura
del sabato mattina che si svolgerà come di
consueto a porte chiuse, prima di partire per la
trasferta campana di Benevento. Dramma nel mondo
dello sport. É deceduto Carmelo Imbriani
alla giovane età di 37 anni a Perugia (dove
era ricoverato) per leucemia. Giocatore e allenatore
del Benevento (prima di scoprire la grave malattia), è
stato in carriera pure calciatore di Napoli, Genoa
e Foggia.
La salma sarà trasportata da Perugia fino
allo stadio "Ciro Vigorito" di Benevento
che verrà aperto proprio in serata.
Imbriani era nato a Benevento il 16 febbraio 1976.
A tal proposito, la Gubbio Calcio ha emanato un comunicato stampa
che riporta quanto segue: "L'A.S. Gubbio 1910, in tutte le sue componenti si stringe attorno alla famiglia Imbriani e alla società calcistica del Benevento
Calcio, per la prematura scomparsa dell'allenatore ed ex capitano del Benevento
Calcio, Carmelo Imbriani".
Condoglianze da Gubbiofans.
• 15
febbraio
2013 Guerri,
ricorso accolto: squalifica ridotta. Torna a disposizione
del trainer Sottil a Benevento
La
Corte di Giustizia Federale ha accolto il ricorso
dell'A.S. Gubbio 1910. Pertanto il centrocampista
Simone Guerri si è visto ridurre di una giornata
la squalifica di due turni inflitta dopo la gara
di Pisa. Con questo provvedimento,
Guerri torna a disposizione di Sottil per la trasferta
di Benevento. E dopo tanto tempo, non c'è
nessun squalificato in casa Gubbio. Modulo che vince
non si cambia. In effetti il tecnico Sottil, pure
nella partitella del giovedì, ha riprovato
il 4-3-3. In attacco, però, destano qualche
preoccupazione le condizioni di Di Piazza che si
è fermato all'improvviso per un problema
al flessore. Era stato schierato come prima punta
al fianco di Caccavallo e Bazzoffia. A quel punto
il trainer di Venaria Reale ha schierato Cocuzza
accentrando come prima punta Bazzoffia. Galabinov
invece ha giostrato tra le "riserve" e
quindi il calciatore bulgaro potrebbe finire tra
gli "esclusi" nella formazione titolare
che dovrebbe scendere in campo domenica a Benevento.
A centrocampo è stato confermato in blocco
il trio Sandreani, Boisfer e Palermo. In difesa
si rivede dopo tanto tempo la coppia centrale Briganti
e Radi, mentre sulle fasce spazio sempre a Cancellotti
e Belfasti. É rientrato nel gruppo anche
il difensore Bartolucci, out contro la Paganese
per un problema alla schiena: è stato impiegato
nel test in famiglia tra le riserve. Si allenano
sempre a parte i cosiddetti "esodati",
ovvero Pambianchi, Manzoni e Nappello, che non hanno
trovato altre collocazioni nel mercato
di gennaio. Parla il terzino sinistro dei
rossoblù Nazzareno Belfasti a Beneventocalcio.it:
"Sarà dura per noi contro il Benevento.
Dovremo giocare anche contro una cornice di pubblico
molto calda. Ma la vittoria sulla Paganese ci ha
dato morale. E firmerei per un pareggio perchè
i giallorossi stanno passando un buon momento".
Il centrocampista dei campani Guido Davì:
"Il Gubbio è una squadra organizzata
ma rispetto all'andata lo affronteremo diversamente.
Avevamo attraversato un periodo non bello, ma adesso
ci siamo ripresi. L'arrivo del nuovo allenatore
Guido Carboni ci ha dato una scossa positiva, abbiamo
avuto una reazione". Il Benevento va verso
la conferma del modulo 4-3-1-2 con Mancosu che fungerà
da rifinitore, a supporto del duo d'attacco Marotta
e Marchi (ex rossoblù). Non ci sarà
lo squalificato Mengoni. Hanno lavorato a parte
Montiel e Marotta, ma solo a livello precauzionale
mentre Signorini non è pronto per il rientro
contro il Gubbio. Pertantoa centrocampo si va verso
la conferma del trio Davì, Espinal e Montiel.
Ma in squadra ci sono calciatori importanti del
calibro di Cipriani, Rajcic, Carotti e Germinale,
poco utilizzati nell'undici titolare. Il Benevento
proviene da tre vittorie consecutive (Carrarese,
nel derby ad Avellino e con il Catanzaro) e si trova
a due punti dai playoff: 29 punti in
classifica contro i 25 punti del Gubbio.
• 14
febbraio
2013 Marchi:
"Nessuna vendetta, faremo la nostra gara".
Marotta: "Sono rinato. Segnare sì,
ma..."
Intervista
con due ex rossoblù che domenica saranno
di fronte proprio al Gubbio. Stiamo parlando del
duo d'attacco Marchi e Marotta. Cominciamo con Ettore
Marchi, eugubino doc, che dice: "All'andata
ci fu quell'immeritata sconfitta, ma nessuna vendetta".
Precisa Marchi che prosegue dicendo: "Noi
ora andiamo avanti partita per partita. Avevamo
iniziato male il campionato. Adesso invece proveniamo
da un trend positivo. Ma il girone è molto
equilibrato. Adesso i punti valgono talmente tanto
perchè ogni squadra vuole centrare il suo
obiettivo. Perciò pensiamo solo a fare la
nostra partita". Il Benevento dopo un periodo
di difficoltà ha ripreso quota. Cosa è
successo? "É cambiato l'allenatore
(Carboni ndr) e ha portato una linfa importante
soprattutto dal punto di vista caratteriale. Oltre
ad essere un grande professionista, si è
dimostrato pure un grande motivatore. É
entrato nel gruppo in maniera incredibile: ci ha
portato entusiasmo. E pure il pubblico ci ha dato
una grande mano e sono di sicuro il nostro uomo
in più". All'andata ci fu un finale
"caldo" al Barbetti. Nel post partita
in sala stampa Sottil spiegò che un calciatore
giallorosso (Marchi) si era scagliato contro di
lui perchè insinuava che proprio il mister
rossoblù esultava verso la panchina giallorossa.
Adesso il diretto interessato cosa dice? "A
me non interessano certe cose: io penso a fare il
mio lavoro. In campo spesso ne succedono così
tante, ma non mi piace mai parlarne alla
stampa. Nel calcio certe cose devono rimanere all'interno
di uno spogliatoio. C'è solo stato uno scambio
di opinioni. Non esiste a riguardo nessuna polemica.
L'unica cosa che mi è dispiaciuta è
che un fatto del genere è finito in sala
stampa. Non è successo niente. Sono stata
sempre una persona educata e non vorrei che passi
un film sbagliato su di me. Tutto qui".
Adesso a gennaio è arrivato pure Marotta.
Come si trova con lui? "É un ragazzo
molto bravo. Qualche volta siamo in camera insieme
e gli dico: «sei un piccolo eugubino».
Mi riferisco agli atteggiamenti e ai modi di fare".
E allora passiamo la parola proprio all'attaccante
napoletano Alessandro Marotta che afferma: "Marchi
dice che sono un piccolo eugubino? É tutto
vero. Mi ha detto che si sente come a casa".
Sorride Marotta che prosegue dicendo: "É
normale. A Gubbio ho avuto una esperienza molto
importante dove sono stato benissimo. Poi lui era
proprio sugli spalti a San Marino quando vincemmo
i playoff. Con Marchi mi trovo molto bene in campo.
E noi due ci completiamo: diciamo che io forse sono
più attaccante, mentre lui può fungere
sia come assist man che come seconda punta, e inoltre
sa fare i cross e gli piace sfruttare gli spazi".
E domenica si ritrova il Gubbio per la prima volta
come avversario: "Rispondo che è
una cosa molto strana. Anche se mi sarebbe piaciuto
venire a giocare a Gubbio". Ma parliamo
del Benevento che ora sta risalendo anche grazie
all'apporto di Marotta: "Da quando sono
arrivato sono giunte tre vittorie. La squadra è
compatta, solida ed è convinta nei propri
mezzi. Credo che siamo un'ottima squadra".
Come riportato in una recente intervista al nostro
portale, l'esperienza non felice di Cremona è
ormai alle spalle? "L'ho cancellata dalla
mente. Non mi sentivo a casa e non riuscivo a rendere
al meglio. Mentre a Benevento sono rinato e sono
tornato a divertirmi". Che partita sarà
domenica? "Molto dura. Conosco alcuni calciatori
con cui ho giocato insieme e poi conosco lo spirito
della squadra del Gubbio che cerca sempre di dare
il massimo. La vittoria sulla Paganese di sicuro
è salutare dopo un periodo brutto. Perciò
mi aspetto un Gubbio battagliero". E aggiunge:
"Farò di tutto per segnare, ma non
esulterò". Perchè? "Non
posso. É irrispettoso esultare contro una
squadra come il Gubbio che mi ha dato proprio tanto,
soprattutto a livello umano...".
• 13
febbraio
2013 Caccavallo:
"Sono criticato ma per questa maglia dò
il 300%". Sottil: "Ma per il bel
calcio..."
Spesso
è stato criticato anche ingiustamente. Ma
grazie ad un suo guizzo è giunta l'agognata
vittoria contro la Paganese. Si è procurato
quel rigore decisivo che ha piegato i campani. Per
una vittoria che mancava da oltre due mesi. Stiamo
parlando dell'attaccante Giuseppe Caccavallo che
dice: "Più che altro mi dispiace
che adesso vengo criticato sempre. Capisco che non
faccio gol. Però cerco di dare sempre il
massimo. Per questa maglia dò il 300% perchè
mi sento a casa. E domenica per fortuna è
arrivato questo rigore che ci ha fatto vincere la
partita. Ma adesso non devo pensare a chi mi critica.
Devo pensare a me stesso e a pensare che il Gubbio
faccia bene". Ci racconta il rigore? "Appena
mi è arrivata la palla ho cercato subito
il contatto perchè ero defilato rispetto
alla porta. L'ho cercato ma poi mi è venuto
addosso Scarpa: era rigore netto, d'altronde ancora
ho male alla caviglia. Scarpa ha confermato che
era rigore". L'unico neo di questa partita
una manovra poco fluida e si è notata poca
aggressività. Come mai? "Noi dovevamo
cercare solo i tre punti. Come venivano poco importava.
Noi avevamo preparato la partita chiudendoci dietro,
facendo giocare la Paganese. Noi dovevamo restare
bassi per poi colpire nelle ripartenze. Anche se
a volte queste ripartenze sono mancate. La Paganese
ha fatto più possesso palla, però in
questa maniera noi abbiamo avuto cinque palle gol e
i campani solamente una. La partita è stata
preparata così, sfruttando il contropiede.
Poi è vero che in attacco nel primo tempo
ci siamo ritrovati poco tra di noi. Ma abbiamo sofferto
da squadra e abbiamo vinto". Ma il rigore
chi voleva calciarlo? "Il mister non ci
aveva dato indicazioni sul rigore. Siccome lo avevo
procurato, avevo voglia anche di tirarlo e fare
gol perchè mentalmente ad un attaccante fa
bene. In quel momento non ho nemmeno pensato che
Radi era un ex: Alessandro mi si è avvicinato
e ha voluto tirarlo lui. Credo che sia sintomo di
responsabilità. Di solito c'è chi
scappa in un rigore importante. Poi il mister ha
dato l'ordine che doveva calciarlo Radi e così
è stato. Dispiace solo perchè qualcuno
ha frainteso l'episodio. Per fortuna abbiamo segnato".
Adesso due trasferte insidiose. Serve di certo un
maggiore ardore agonistico. Si trova d'accordo?
"Sicuramente. Penso che sia diverso rispetto
alla partita con la Paganese. Dobbiamo essere concentrati
e non subire gol perchè adesso in attacco
li stiamo facendo. Bisogna rimanere compatti e stare
mentalmente lucidi". Andrea Sottil invece
fa una precisazione su quanto scritto in questi
giorni. Il tecnico rossoblù ci tiene a precisare:
"Forse eravate abituati bene a Gubbio con
la serie B. In Lega Pro il gioco è questo.
In tutta Italia non ci sono delle squadre che fanno
del bel calcio. Preferisco essere pratico che bello.
Se vogliamo vedere il bel gioco bisogna andare a
vedere il Barcellona oppure bisogna prendere l'aereo
e andare in Spagna dove là veramente si vive
un altro sport. Perciò basta dire che si
è visto un Gubbio brutto. In Italia non c'è
la cultura del bel gioco. Basta vedere a Benevento:
c'era un ottimo allenatore come Martinez che faceva
un ottimo calcio ed è stato cacciato. Contano
solo i risultati". Squalificati. La prossima
avversaria del Gubbio, il Benevento, deve fare a
meno domenica del difensore Mengoni, squalificato
per una giornata. Post Paganese. É stato
squalificato per un turno il difensore argentino
Fernandez della Paganese "per condotta gravemente
scorretta verso un avversario al termine della gara
rientrando negli spogliatoi". Nel Gubbio non
ci sarà Guerri che deve scontare il secondo
turno di squalifica. Da verificare le condizioni
fisiche del mediano Boisfer, uscito anzitempo domenica
con la Paganese, e del difensore Bartolucci.
• 12
febbraio
2013 L'editoriale.
Vittoria sì, però... qualcosa non
quadra! Vittoria salutare ma serve più grinta!
Partiamo
stavolta proponendo subito un titolo all'editoriale:
"Vittoria sì, ma qualcosa non quadra".
Se vogliamo essere ottimisti bisognerebbe dire che
siamo tutti felici e contenti. É tornata
la vittoria dopo il 30 novembre 2012, e curiosamente
contro un'altra campana: prima con la Nocerina e
adesso contro la Paganese. É arrivato un
rigore a favore del Gubbio che alla fine è
risultato decisivo ai fini del risultato. Non succedeva
dalla partita in casa del 9 settembre 2012 contro
il Frosinone: rigore decisivo segnato da Scardina,
ora al Poggibonsi. E quello che conta è vincere,
poi come arriva la vittoria non importa. Meglio
la sostanza che la bellezza o l'estetica. Per carità.
Tutto ciò è plausibile e ragionevole.
Ma se si deve fare un'analisi approfondita, lucida
e coerente per quanto si è potuto vedere
in campo in tutto l'arco dei novanta minuti, allora
potrebbe rivelarsi profondamente sbagliato trattare
questa vittoria come si fossero all'improvviso dissolti
tutti i problemi. Non solo potrebbe essere sbagliato,
ma in questa fase delicata di questo campionato
potrebbe rivelarsi deleterio o controproducente.
Lo definiremmo a livello filosofico come "lo
scarabocchio goffo e precario della soglia del plausibile".
Inteso come fermarsi in maniera improvvisa, accontentarsi
per quello che passa il convento ma poi non si cerca
di evolversi e capire che c'è bisogno di
una sterzata vera, reale, palpabile, perchè
la situazione potrebbe diventare ancora più
difficile e si potrebbe precipitare nel baratro.
Una vittoria può servire sicuramente a livello
morale. Ma non basta. La prestazione contro la Paganese
è stata al di sotto delle aspettative con
un
approccio senza grinta, con una manovra di gioco
lenta, flemmatica e senza idee. Sovrapposizioni,
velocità, fraseggi rapidi e pressing sono
l'essenza del calcio. Però questi vocaboli
erano totalmente sconosciuti al Gubbio visto domenica
contro la Paganese. Diciamoci tutta la verità.
Se non ci pensava Caccavallo a trovare in dribbling
un rigore (peraltro netto) a tredici minuti dalla
fine, e se non ci pensava Radi a trasformare con
estrema freddezza questo penalty, si sarebbe potuto
parlare di un'altra partita buttata al vento e che
si sarebbe conclusa con un nulla di fatto. Ma non si era detto che era la partita della ritrovata
umiltà e della determinazione? E invece si
è vista una squadra impaurita e timorosa.
Se da un lato si deve essere contenti del risultato
conseguito, è altrettanto giusto guardare
l'altro lato della medaglia. La prestazione contro
la Paganese preoccupa e non poco. Forse eravamo
abituati ad un altro calcio. Eravamo abituati a vedere calciatori
con le scarpette con il colore nero, mentre ora su
undici individui si contano scarpette di ogni colore.
Ci siamo divertiti a scriverlo domenica sul nostro
taccuino: si passa dalle scarpe color arancione,
per passare al giallo, fino ad arrivare al verde,
il bianco e il rosso. Chissà, forse questi
colori "sgargianti" abbagliano gli occhi dei calciatori
mentre si devono passare la palla o devono fare
degli scambi veloci prima di andare in porta. Scusate,
l'ironia. Ma in effetti non si capisce perchè
una squadra entra in campo così spenta.
Sicuramente c'è stata una chiara involuzione
rispetto al match contro il Perugia dove si era
vista una squadra viva, nonostante la sconfitta.
C'è qualcosa che non quadra al di là
delle frasi di circostanza e di convenienza. La realtà dei fatti è
sotto gli occhi di tutti. La classifica è ancora
piuttosto
deficitaria nonostante la vittoria ritrovata. Senza
tanti giri di parole. Serve
una squadra che da subito cambi mentalità:
c'è bisogno di agonismo, fame, grinta, verve e la
voglia matta di
riemergere da una situazione difficile. Occorre
un cambio di passo, immediato. Adesso due trasferte
insidiose. Prima contro il Benevento che ha ritrovato
la forma e proviene da tre vittorie consecutive.
Non a caso è salito in poco tempo dalla zona
playout per arrivare a ridosso della zona playoff.
E poi a Barletta: la squadra biancorossa, nonostante
la sconfitta, contro l'Avellino ha battagliato fino
all'ultimo istante giocando con grinta e gran ritmo
di gioco (quello che ora manca al Gubbio). Se la squadra
non si mette in testa che in queste situazioni bisogna
tirare fuori gli artigli, si fa davvero dura! La
salvezza si conquista così!
(Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 10
febbraio
2013 Sottil:
"Dopo la tempesta, è arrivato un
po' di sole. La vittoria a noi stessi e ai veri
tifosi..."
Gubbio
che ritorna alla vittoria dopo oltre due mesi. Gubbio
non bello, a tratti proprio abulico, ma alla fine
quello che contava era il risultato. Un risultato
scaccia-crisi. L'allenatore Sottil dopo la partita ha detto: "Dopo la tempesta
è arrivato un po' di sole. Ma adesso non
bisogna fermarci. Questa vittoria ci serve molto
a livello psicologico. Siamo rimasti concentrati
e compatti dopo un periodo non felice. Ed ora ci
meritiamo questa vittoria. Ce la dedichiamo come
la dedichiamo ai veri tifosi. Perchè giochiamo
sotto ritmo? Diciamo che c'è stata una mia
richiesta alla squadra: di aspettare
a livello tattico il momento giusto per trovare
la zampata vincente. Meglio non belli, ma efficaci".
Tocca al match winner Alessandro Radi che dice: "Sono contento del gol ma soprattutto
sono contento per la vittoria perchè da tempo
la cercavamo. Sul rigore non ho esitato e ho calciato
in modo che la palla finisse sotto la traversa nel
varco giusto. Abbiamo sofferto ma l'importante è
che sono arrivati i tre punti". Telegrafico
Nazzareno Belfasti che afferma: "Una vittoria del cuore. Davanti
c'era una Paganese tosta. Ma noi dovevamo vincere
a tutti i costi". Sull'altra sponda si
mastica amaro. In effetti il tecnico degli azzurrostellati
Gianluca Grassadonia è rammaricato: "Siamo stati padroni
del campo ma è un periodo che gira tutto
storto. Abbiamo perso per una questione di centimetri.
Poco prima del rigore di Radi c'è stata un'ottima
occasione di Girardi per segnare ma la palla è
uscita a lato di pochissimi centimetri. E alla fine
meritavamo maggior fortuna con quella bella rovesciata
di Tortori". Intanto abbiamo inserito le
foto di Gubbio e Paganese (18 immagini) nella sezione
"fotogallery" e nel link sotto la foto
in homepage. Foto di Gianfranco Gavirati con l'ausilio
di Simone Grilli. Altre foto sono di Roberto Settonce
con l'ausilio di Paolo Panfili. Foto del gol e delle
fasi salienti di tutta la partita.
• 10
febbraio
2013 Gubbio
vittoria sulla Paganese (1-0). Decide Radi su rigore.
Dal 30 novembre non si vinceva
Gubbio,
1-0 alla Paganese. Sottil schiera il 4-3-3. Il tecnico
degli azzurrostellati Grassadonia va con il 3-5-2.
Prima azione degna di nota al 3': Galabinov cerca
il tiro da fuori, para Marruocco; sulla respinta
incorna a rete Caccavallo in direzione centrale
e Marruocco si salva di nuovo. Al 17' cross pericoloso
di Calvarese in area dove Fava cerca la conclusione
davanti alla porta ma salva Radi. Al 18' Galimberti
lancia in area Di Piazza che di testa schiaccia
a lato. Al 23' tiro dal limite di Di Piazza con
Marruocco che devia in corner. Al 29' ci prova direttamente
su calcio piazzato Radi dai venticinque metri: il
suo destro costringe Marruocco a salvarsi in angolo.
Al 30' assist in area di Scarpa verso Girardi che
a sua volta spizza di testa in porta: la palla sfila
radente di poco a lato. Al 42' su cross di Cancellotti,
c'è Di Piazza che prova la spaccata davanti
alla porta ma la palla va a lato. Al 44' in contropiede
Di Piazza serve in area Caccavallo che spara in
porta di destro ma Marruocco è strepitoso
e in volo devia la sfera sopra la traversa. Ripresa.
Non si registra nulla fino al 56' quando Sottil
toglie Boisfer e fa entrare pure un'altra punta,
Bazzoffia, modificando il modulo in un 4-2-4. Ma
al 63' si cambia ancora modulo con l'entrata di
Cocuzza al posto di Galabinov: si va verso il 4-2-3-1.
Al 69' cross di Radi da sinistra in area per la
testa di Caccavallo che però incorna a lato.
Al 71' il Gubbio rischia grosso: Tortori in area
crea scompiglio e serve Girardi che di sinistro
cerca l'angolino in diagonale: la palla fa la barba
al palo. Altro brivido al 74' sempre su assist in
area di Tortori, ma Girardi e Ciarcià mancano
il tap in vincente. Al 77' ecco il rigore per il Gubbio
per fallo di Scarpa su Caccavallo: dal dischetto
Radi calcia forte e la palla si insacca sotto la
traversa. Al 90' Tortori cerca la rovesciata, la
palla esce di poco a lato vicino al sette. Il Gubbio
esce dalla crisi, ma la squadra non ha offerto una
buona prestazione. Bene solo il risultato. Ma quello
che contava era solamente vincere. Tabellino:
Gubbio - Paganese 1-0: Gubbio:
Venturi, Cancellotti, Belfasti, Boisfer (56' Bazzoffia), Galimberti,
Radi, Palermo, Sandreani, Galabinov (63' Cocuzza), Caccavallo,
Di Piazza (84' Baccolo).
(A disp.: Farabbi, Carroccio, Regno, Semeraro). All. Sottil. Paganese:
Marruocco, Calvarese, Nunzella, Lulli (79' Franco), Pepe, Fernandez,
Fava (69' Tortori), Soligo, Girardi, Scarpa, Ciarcià. (A
disp.: Robertiello, Puglisi, Perrotta, Romondini,
Romano). All. Grassadonia. Rete: 77' Radi
(G) rigore. Arbitro: Oliveri
di Palermo (Raspollini di Livorno e Bernabei di
Tivoli). Ammoniti: Sandreani, Galabinov,
Cancellotti e Venturi (G); Nunzella e Tortori (P). Spettatori: 1630 (di cui 1245 abbonati; 31 da Pagani nel settore
ospiti). Risultati:
Ventesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Andria
Bat - Catanzaro 0-0 Barletta
- Avellino 2-3
(giocata sabato) 59'
Allegretti (B), 69' Burzigotti (B), 71' Izzo (A),
79' Castaldo (A), 84' Zigoni (A) Benevento
- Carrarese 1-0 33'
Mancosu (B) Gubbio
- Paganese 1-0 77'
Radi (G) rig. Latina
- Viareggio 1-0 75'
Martella (V) aut. Nocerina
- Frosinone 1-0 83'
Evacuo (N) Pisa
- Perugia 0-1
(lunedì
ore 20:45) 9'
Ciofani (Pe) Prato
- Sorrento 1-2 20'
Nocentini (S), 29' Musetti (S), 38' Casini (P)
• 09
febbraio
2013 Briganti,
respinto il ricorso. Paganese-Latina: si deve rigiocare.
Avellino, 3-2 a Barletta
Non
è stato accolto il ricorso su Briganti (per
lo scambio di persona). Il
difensore di Città di Castello resta squalificato. Con lui sono
assenti Guerri e Malaccari sempre
per squalifica. E in forte dubbio è Bartolucci, ma farà
di tutto per esserci. In casa Paganese sono assenti
Babu, Agresta, Caturano, Fusco e Romano. Risvolti nel girone. La Corte di Giustizia Federale
ha accolto il ricorso della Paganese e pertanto
la gara tra Paganese e Latina si dovrà giocare
di nuovo a data da destinarsi. In pratica è
stato sancito l'annullamento del precedente provveddimento
che prevedeva la vittoria a tavolino (0-3) del Latina.
Nell'anticipo pirotecnico 2-3 tra Barletta e Avellino.
In vantaggio di due gol il Barletta con Allegretti
(59') e Burzigotti (69'). Reazione dei campani che
prima accorciano subito con Izzo (71') e poi raggiungono
un insperato pareggio con bomber Castaldo (79').
Ma l'Avellino ci crede fino alla fine e su assist
del solito Castaldo, Zigoni insacca il gol del tris
(84').
• 08
febbraio
2013 Zoppis:
"Futuro ds? Non mi ci vedo. Come diggì
mi stimolerebbe. Più eugubini in squadra..."
Intervista
a 360 gradi con Rosario Zoppis, classe '65 (48 anni portati davvero
bene), ex attaccante rossoblù
tra gli anni '80 e '90.
Prima domanda a Zoppis. Che giudizio si è
fatto sul Gubbio attuale che è passato dai
playoff ai playout? "Credo che sia fisiologico
per la squadra del Gubbio in questo campionato.
E mi spiego meglio. All'inizio della stagione questa
squadra si è ritrovata in una posizione di
classifica che forse non meritava. Adesso si trova più in basso dei propri
meriti. Non si
evidenziano in squadra spiccate qualità nei
singoli però nel complesso è una squadra
organizzata con un allenatore preparato e motivante.
Perciò la squadra si salverà. É
chiaro che se raggiungessero la zona playoff ci
fanno tutti contenti perchè ci porta indietro
nei ricordi di qualche anno. Tuttavia credo che
non ci saranno problemi per salvarsi e quindi sono
convinto che uscirà dai playout. Con il Perugia
ad esempio il Gubbio non meritava di perdere. E
forse prima il secondo posto era esagerato perchè
nel girone ci sono squadre più forti come
ad esempio Benevento e Perugia. Ma alla lunga nel
calcio tutto ritorna". Si parla tanto di
arbitri a sfavore, che ne pensa? "Quando
si subiscono dei torti è giusto farsi sentire
e bisogna chiamare l'attenzione degli organi competenti.
Però in generale non credo mai alla malafede,
ma credo ad un sbaglio come capita ad un calciatore.
Attenzionè però. Quando ci sono tanti
errori dell'arbitro a tuo sfavore significa che
la squadra non sta giocando al 100%. Mi spiego.
Se una squadra è predisposta ad attaccare,
che insegue invece di essere inseguita, ha più
probabilità di avere dei favori arbitrali.
E quindi puoi ottenere meglio dei falli o dei rigori
a favore. Ma se in campo si tende a subire, allora
è più logico che un arbitro sbaglia
a tuo sfavore. Gli errori degli arbitri dipendono
anche dalla forza di una squadra". Parliamo
ora di Rosario Zoppis. La scorsa estate è
stato vicino ad entrare nell'organico dell'A.S.
Gubbio 1910. Poi cosa è successo? "La
voglia c'era. Volevo vedere se potevo dare questo
contributo nel ruolo di direttore generale. Cioè
nel ruolo di organizzatore perchè ho giocato
a calcio e in certi ambiti potevo essere utile.
Però sono rimasto ad un calcio diverso con
dei concetti diversi, comprese le regole di mercato
per come si acquista un calciatore e con tutti i
vari procuratori che gli girano intorno, gli agganci
con le società e via dicendo. Perciò
sono rimasto frenato perchè prima di tutto
per me la materia principale è il calciatore.
Sia ben chiaro: ho dei tanti amici al Gubbio. Stare
con Marco (Fioriti ndr), Stefano (Giammarioli ndr)
e Giuseppe (Pannacci ndr) sarebbe stato solo un
divertimento e un piacere. Però non è
solo questo. Poi ci sono delle responsabilità
e si prendono quando uno si sente in grado di portarle
avanti. A malincuore non ho accettato nonostante
il pressing incessante di Marco Fioriti: non mi
ci ritrovavo". Tuttavia adesso è
tornata d'attualità la sua candidatura. Se
Giammarioli andrà a Cremona, potrebbe essere
lei il suo sostituto come diesse? "No, assolutamente.
Perchè non lo saprei fare. Non ho le capacità
che ha Stefano Giammarioli con le sue relazioni
lavorative. Il mio ruolo semmai potrebbe essere
solo quello di direttore generale. Poi è
chiaro che ci sono delle relazioni dirette con un
direttore sportivo. Reputo che ci deve essere un
concetto di amicizia come esiste tra me, Giammarioli
e Pannacci. Reputo che a Gubbio si può lavorare
in questo senso e ottenere dei risultati. Con questo
metodo è arrivata la serie B. Con un rammarico...".
Quale? "La parentesi era stata aperta e
non andava chiusa. L'ho detto pure a Marco Fioriti.
Abbiamo buttato via un'occasione come la serie B:
chissà quando si ripeterà...! E lì
sono stato molto critico perchè io sono sincero.
Errori sono stati fatti a gennaio quando era chiaro
di cambiare le cose subito". Cioè?
"Intendo che si doveva cambiare Simoni come
allenatore. Bisogna togliersi il cappello per quello
che ha fatto a Gubbio ma in quella situazione si
doveva prendere una decisione decisa. Andava ringraziato
però andavano provate subito a gennaio altre
strade perchè probabilmente si poteva salvare
la serie B. E vorrei aggiungere una cosa...".
Prego dica: "Si è lavorato troppo
poco con gli eugubini nel settore giovanile dove
quei due o tre elementi all'anno venivano fuori.
Una bandiera deve essere di Gubbio, un eugubino
vero. E in questi anni lo Zoppis, il Ragnacci o
il Pugnitopo della situazione non c'è stato".
E a Giammarioli cosa vuol dire? "In questo
calcio lui è il maestro. Gli consigliai di
restare a Gubbio nel momento in cui il Gubbio andò
in serie B. Ma ora, se ci sono occasioni migliori,
credo che sia giusto che le provi a fare e quindi
va messo nelle condizioni di poterlo fare a livello
professionale. Ma per il sostituto non saprei".
Se lo propongono a Zoppis? "Ribadisco.
Come diesse no. E nemmeno a fare l'allenatore. Come
direttore generale invece potrei essere funzionale
e mi stimolerebbe... pure!".
• 08
febbraio
2013 Dossier.
Gli arbitri, il bivio e la dura vita dell'allenatore.
Lamentele pure nel 2009, ma poi...
Nel
calcio ruota tutto intorno ai risultati. E il calcio
ci insegna che il primo ad essere messo sotto la
lente d'ingrandimento è sempre l'allenatore.
Il Gubbio proviene da cinque sconfitte consecutive,
non vede un punto dal 16 dicembre 2012 (pari interno
con l'Andria) e domenica è quasi un'ultima
spiaggia. Non esiste in schedina nè l'X,
nè il 2, ma solo il segno 1 (ovvero la vittoria).
Non a caso c'è stato un summit tra il presidente
Fioriti con la presenza del diesse Giammarioli insieme
allo staff tecnico e tutti quanti i calciatori.
Un colloquio che è servito per spronare la
squadra perchè adesso non si può più
sbagliare. Conta solo il risultato del campo. Ed
ora siamo ad un bivio. O si vince, o sono dolori!
Non va meglio alla Paganese. É una squadra
neopromossa, in classifica ha tre punti in più
del Gubbio, ma il tecnico Grassadonia è stato
messo sul banco degli imputati dopo la sconfitta
al fotofinish a Catanzaro per 2-1, nonostante sei
giorni prima (nel posticipo serale) la stessa Paganese
aveva battuto in casa per 4-1 il quotato Avellino.
Ma secondo i media locali non convincono le sue scelte
in campo. A Catanzaro è stato accusato di
aver tolto dal campo Scarpa (il migliore in campo)
per inserire un difensore e poco dopo è arrivata
la rete della vittoria dei calabresi con Masini.
Tuttavia nell'arco del campionato in più
di una occasione la posizione del trainer dei campani
è stata in bilico. Una sconfitta a Gubbio
potrebbe così pregiudicarne la presenza a
Pagani. Anche i tifosi, sui vari social network,
hanno attaccato l'allenatore per le sue scelte poco
condivisibili. Mentre alla squadra si rimprovera
che sia inconstante: dopo un buon risultato ne arriva
uno negativo. Insomma è dura la vita del
mister. E pure la Paganese si trova ad un bivio.
Fare risultato a Gubbio è pressochè
obbligatorio. La Paganese domenica prossima
dovrà fare a meno dello squalificato Babù
De Oliveira (attaccante brasiliano); il difensore
Fusco sta lavorando a parte, per una botta subita
nel precedente incontro a Catanzaro. Il modulo prediletto
dal tecnico degli azzurrostellati? Spesso cambia
modulo anche se ultimanente è stato usato
il 3-5-2 con l'Avellino e poi il 3-4-2-1 a Catanzaro.
In casa Gubbio invece l'allenatore Sottil sta provando
in questa settimana il 4-3-3, tralasciando il 5-3-2
usato a Pisa. Quindi spazio al tridente d'attacco
Caccavallo, Galabinov e Di Piazza. A centrocampo
il trio Sandreani, Boisfer e Palermo. La difesa a quattro
con i terzini Cancellotti e Belfasti; mentre al centro
Bartolucci (o Galimberti) e Radi, al rientro dopo
il lungo stop. Ed ora parliamo di arbitri. Vi ricordate
che nel 2009 in questo spazio ci fu un dossier sulle
conduzioni sfavorevoli? Ebbene, era un periodo che
il Gubbio si sentiva assai penalizzato dagli arbitri.
Clamorosa fu la trattenuta per la maglia in area
su Marotta non notata dall'arbitro di turno contro
la Colligiana (era il 20 settembre 2009 e ci fu
una sconfitta interna per 1-0). Sarà stato
un caso. Però poi quel Gubbio ebbe la forza e la volontà
di rimboccarsi le maniche, di dimostrare sul campo
chi era il più forte e la storia la conosciamo
tutti: quel Gubbio di Torrente conquistò
i playoff, vinse tutte le partite degli spareggi
per la promozione e approdò in C1. Adesso
si torna a parlare di arbitri. Da Catanzaro in poi
tante espulsioni e decisioni discutibili. Nel mezzo
di ciò anche alcune frasi ad effetto. Sottil
ha detto: "Piovono su di noi cartellini
rossi a ripetizione". Una tesi rincarata
dal diesse Giammarioli: "Dopo la vittoria
sulla Nocerina abbiamo cominciato a far paura...".
Insomma, gli arbitri ancora nel mirino.
Adesso bisogna vedere se questa squadra saprà
reagire sul campo a dovere. Alla fine conta il campo.
La forza di una squadra si vede in questo.
La forza di andare contro pure le decisioni sfavorevoli
degli arbitri. Altrimenti,
è la fine...!
• 07
febbraio
2013 Radi:
"Finalmente... ma stare fuori che brutta
cosa!". Cinque sconfitte di fila, mai in
Lega Pro
Manca
dai campi di gioco dal 22 dicembre 2012. Un virus
sottotraccia che colpisce in maniera silente molte
persone e spesso è scambiato per una semplice
influenza. Si tratta della mononucleosi da citomegalovirus,
quasi innocua per chi non fa movimento, ma non per
chi pratica sport perchè la milza si
può ingrossare e non va troppo sollecitata. Stiamo
parlando del difensore Alessandro Radi che ora è
totalmente recuperato e domenica sarà di
nuovo in campo, tra l'altro contro la sua ex squadra:
"Torno in campo con tanto entusiamo".
Spiega lo stesso Radi che prosegue dicendo: "Stare
fuori è stata una cosa molto dolorosa, bruttissima.
Soprattutto per il tipo di infortunio che ho avuto
(chiamamolo così) forse è ancora peggio.
Adesso c'è tanta voglia di poter contribuire
alla causa e cercare di interrompere la serie negativa
di risultati". Radi era a Pisa anche se
in tribuna. Ma che idea si è fatto di questa
sconfitta? "Beh, nonostante l'inferiorità
numerica fin dal primo minuto, ho visto una squadra
che ha reagito e ha fatto la sua prestazione. Purtroppo
anche questa volta c'è stato un errore arbitrale
ma in questo periodo ci sono anche disattenzioni
nostre, individuali. Adesso dobbiamo restare tutti
uniti. Speriamo che da domenica si interrompa questa
marcia negativa". Due anni fa il Gubbio
incontrò la Paganese nel giorno in cui i
rossoblù conquistarono la serie B e i campani
retrocedettero in C2. Radi era tra le fila proprio
della Paganese. Questa volta le parti si sono invertite,
nel senso che la Paganese adesso sta meglio senz'altro
del Gubbio in classifica, da neopromossa oltretutto.
Perciò che partita si aspetta? "Credo
che dobbiamo affrontare questa sfida come tutte
le altre. Ma c'è la consapevolezza per noi
che questa è una finale di Coppa del Mondo.
Perciò va affrontata come tale. Pertanto
dovrà filare tutto liscio e non commettere
nuove disattenzioni. Nel calcio vince chi sbaglia
di meno". Intanto in casa Gubbio prendono
forma gli "esodati", termine tanto caro
ultimanente alla politica. In rosa ci sono 29 calciatori.
Perciò in cinque si allenano a parte: sono Pambianchi,
Manzoni, Nappello, Grea e Giuliacci. Radi a tal
proposito dice: "Posso capire il loro umore.
So cosa si prova perchè è capitato
anche a me in passato. Però questa situazione
ti permette di maturare e ti fa capire che il calcio
è pieno di sfaccettature". Dato statistico: cinque sconfitte
di seguito, in Lega Pro non era mai successo!
Un trend così negativo era avvenuto in realtà
l'anno scorso nel campionato in serie
B: cinque sconfitte di seguito con Vicenza, Sassuolo,
Pescara, Empoli e Juve Stabia a partire dal 5 novembre
2011 al 3 dicembre 2011 (poi arrivò la vittoria
in casa contro il Padova per 1-0).
L'ultima striscia negativa in Lega Pro? Bisogna risalire al 2007 e il Gubbio ottenne ben
quattro sconfitte consecutive: in panchina c'era
Raimondo Marino e fu esonerato dopo appena tre giornate
di campionato in C2. Da considerare che il Gubbio di Sottil
non raccoglie punti dal 16 dicembre 2012 (pareggio
interno contro l'Andria per 1-1). E poi si sono
registrate solo sconfitte,
a partire dal 22 dicembre 2012 (prima di Natale)
a Catanzaro (5-2)
fino all'ultima del 3 febbraio 2013 a Pisa (1-0).
• 06
febbraio
2013 Bartolucci:
"Errore mio... ma ora serve una vittoria".
Sottil: "Nessun avversario si è lagnato!"
Era
presente due stagioni fa quando il Gubbio conquistò
la serie B. Era presente l'anno scorso quando lo
stesso Gubbio è retrocesso dalla cadetteria.
É presente pure in questa stagione assai
strana dove il Gubbio nel giro di due mesi è
passato dai playoff ai playout. Perciò una
domanda al difensore Giovanni Bartolucci sembra
logica. Perchè è successo questo?
"Sulla bilancia bisogna metterci diverse
cose. Ultimamente diverse partite sono state condizionate
dagli episodi. Basta vedere l'espulsione di Pisa
dopo un minuto di gioco oppure l'autogol precedente
contro il Perugia in avvio di gara. Per non parlare
di quella espulsione ingiusta di Boisfer a Catanzaro.
Ma soprattutto, come è capitato a Pisa, ci
sono stati degli errori soggettivi".
E sull'espulsione di domenica scorsa, lo stesso Bartolucci
scagiona in maniera definitiva il suo compagno di squadra
Briganti: "Se c'era fallo era il mio. Perciò
l'arbitro doveva buttare fuori il sottoscritto e
non Briganti. Tuttavia poteva anche non fischiare
punizione perchè io l'ho toccato a malapena
(a Perez ndr) e la palla sembrava lontana. Credo
anche che l'espulsione sia stata eccessiva. Però
non
ho ancora rivisto le immagini. Solo dopo potrò
giudicare meglio". Veniamo
al dunque. Come si spiegano tante disattenzioni
in campo? "Dipende dai risultati. Quando
tutto va bene c'è meno paura di sbagliare
in campo. Quando invece va tutto male in certe situazioni
si tende ad essere meno sicuri. Tutto questo conta
molta in campo. Ho già passato situazioni
simili e certe volte nemmeno le cose più
semplici ti riescono. Perciò gli errori personali come
il mio
spesso sono frutto della situazione". E
questo nervosimo come si spiega? "É
vero che ci sono state tante espulsioni (10 in 10
gare) ma diverse non sono state giuste. Pure quella
di Guerri di domenica a Pisa che è stato
espulso dalla panchina: per buttare fuori un calciatore
così devi aver fatto qualcosa di grave, ma
lui non ha offeso nessuno. Tuttavia i dati parlano
chiaro. Bisogna stare attenti pure sotto questo
aspetto. Del resto la verità sta nel mezzo:
sicuramente un po' di nervosimo c'è e non
c'è la giusta serenità quando non
ci sono i risultati. Non è un periodo facile
ma bisogna reagire in qualche modo". Pertanto
ora cosa serve per risollevarsi? "Serve
assolutamente una vittoria. Ci serve per capire
che ci siamo, che non meritiamo di ricoprire questa
posizione di classifica, e ci serve per riportare
un po' di sorriso in tutto l'ambiente".
Intanto Andrea Sottil è tornato a parlare
e dice: "Non ho mai visto in questa stagione
una squadra avversaria che si è lamentata
dall'arbitro per decisioni a nostro favore...".
Un messaggio chiaro del tecnico di Venaria Reale
che poi però precisa: "Questo non
significa che io penso che il Gubbio sia stato preso
di mira. Più altro vorrei ribadire il concetto
che tanti episodi arbitrali ci hanno penalizzato".
Ma Sottil invita a fare il mea culpa e guardare
avanti: "Non ci sono errori nè nella
tattica, nè nei reparti. Si ripetono certi
errori individuali che vanno limati. Vedi la rete
del Pisa dove Bartolucci è andato a vuoto.
Ma io lavoro sempre alla stessa maniera, sia quando
eravamo secondi in classifica, sia ora che abbiamo
una classifica non bella. Bisogna essere uomini
e lucidi. Domenica contro la Paganese sarà
una gara fondamentale per noi". Giudice
Sportivo, mano pesante. Squalificati in tre: stop
per un turno a Briganti per "aver commesso
fallo su un avversario lanciato a rete" (ma
in realtà era Bartolucci); idem Malaccari
per "espressione blasfema al rientro negli
spogliatoi"; stop di due giornate a Guerri
"per comportamento offensivo verso la terna
arbitrale". Ma non è finita qui: multa di
1000 euro alla società "perchè
propri sostenitori, in gara, intonavano cori offensivi
verso l'istituzione calcistica".
• 05
febbraio
2013 L'editoriale.
Nervosismo e disattenzioni in campo. Ma perchè?
Serve subito una soluzione
L'Arena
Garibaldi si è rivelata peggio di una arena
di una corrida... spagnola. Si doveva prendere il
toro per le corna o quanto meno si doveva fermare
il toro feroce e pericolosissimo. Invece i giochi
non sono neanche iniziati. Anzi, dopo appena sessanta
secondi (a tempo di record) la squadra eugubina
aveva già perso un torero per strada. E la
partita che ci si aspettava non ha preso mai il
via. E il Gubbio è rimasto nudo con i soliti
limiti di sempre (cioè di questi ultimi due
mesi). Come se al torero venisse a mancare all'improvviso
la «muleta» (il mantello rosso) e l'«estoque»
(lo spadino). E il Pisa ha preso le redini del gioco
e si è impadronito in poco tempo dell'Arena
(Garibaldi), complice una dormita generale sul gol
decisivo di Barberis dove gli uomini di Sottil si
divertono a fare le belle statuine. Cose già
viste, purtroppo. Da quel momento in poi è
pura accademia. Il Pisa ha persino il tempo di mancare
tre volte il raddoppio con la traversa di Perez,
con il tocco sotto misura di Pedrelli alto di un
niente e il miracolo di Venturi che toglie da quasi
dentro la porta un colpo di testa di Scappini. Nella
ripresa c'è da lamentarsi pure per un probabile
fallo di mani in area di Mingazzini che l'arbitro
non sanziona con il rigore per il Gubbio che invece
lo invoca fortemente. Anche questo ultimo episodio
ormai diventa normale routine. Come ormai è
diventato abitudinario sentire le lamentele del
dopo gara contro la terna arbitrale. Per carità:
l'errore di espellere Briganti è un errore
visibile perchè il fallo lo commette Bartolucci.
Però la sanzione (se prendiamo il regolamento
alla lettera) è legittima. Perez è
lanciato a rete e viene toccato sul piede destro:
l'arbitro non ha potuto fare altro che estrarre
il cartellino rosso. In pochi si ricordano che due
stagioni fa, un episodio analogo, fu in favore del
Gubbio dopo appena otto minuti di gioco: in quell'occasione
Bazzoffia si era involato verso la porta avversaria
e fu atterrato fuori area da Cascone. Era la partita
Gubbio-Sud Tirol del 29 agosto 2010 e finì
4-0 per gli eugubini. Cartellino rosso diretto sventolato
al difensore altoatesino dal signor Irrati di Pistoia.
E domenica il signor Pezzuto di Lecce ha usato lo
stesso metro di misura optando per la chiara occasione
da gol. Pertanto adesso ci sono da fare altre riflessioni
per capire perchè capita tutto questo in
casa Gubbio. C'è l'assoluta necessità
di capire quali sono i reali problemi perchè
di questo passo la squadra di Sottil è già
entrata nelle sabbie mobili e se non si cambia musica
si rischia realmente di sprofondare. Invece, proprio
adesso, occorre rialzare la testa e c'è la
necessità di riemergere da una situazione
alquanto delicata. Prima che la situazione venga
compromessa del tutto. C'è da domandarsi.
Come mai la squadra scende in campo già nervosa?
Come si spiegano 10 cartellini rossi nelle ultime
10 partite? Come mai si commettono così tanti
errori appena si scende in campo? Come mai la squadra
si mostra così fragile alla prima difficoltà
o al primo attacco degli avversari? Tutti quesiti
che meritano una risposta. Ma soprattutto sono tutti
problemi che devono essere risolti in fretta. Per
una serie di motivi molto semplice. Gli arbitri
adesso non vedono di buon occhio il Gubbio. Prima
di preparare una partita studiano ogni squadra e
al momento (quella eugubina) risulta una squadra
"cattiva" sotto gli occhi delle giacchette
nere. Quindi serve maggiore attenzione e meno nervosismi,
per evitare nel limite del possibile le "sanzioni"
di turno di ogni arbitro. Dieci cartellini in dieci
partite non sono ammissibili. Quando si entra in
campo serve la massima concentrazione. Inammissibile
che dopo appena sessanta secondi Perez riesce a
involarsi in porta bevendosi due avversari (Briganti
e Bartolucci) e uno di questi è costretto
a fare un fallo che condiziona una intera partita.
Pure contro il Perugia dopo appena sessanta secondi
è arrivato il gol ospite con un autogol evitabile.
Altrettanto inconcepibile prendere gol con la difesa
tutta schierata: d'altronde Barberis ha avuto tutto
il tempo di aggiustarsi la palla sul piatto destro
e infilarla sotto la traversa. E in attacco serve
centrare la porta. Ma se non si centra la porta
(spesso) neanche durante gli allenamenti, anche
senza l'ostacolo di una marcatura ad uomo, varrebbe
(forse) la pena di farsi qualche domanda e trovare
una soluzione. Però, da subito! (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 03
febbraio
2013 Briganti
e l'espulsione: "Ma il fallo non era mica
mio". Sottil: "Piovono le decisioni
contro..."
Situazione
molto delicata. Arriva l'ennesima sconfitta, ovvero
la
quinta consecutiva. Altra partita decisa da episodi
sfavorevoli iniziali condita da disattenzioni individuali
e da decisioni arbitrali che lasciano dei strascichi
polemici. Anche se le immagini televisive dimostrano chiaramente che il cartellino rosso era
legittimo per regolamento (per chiara occasione
da gol con Perez lanciato in porta), ma c'è
stato uno scambio di persona: il fallo decisivo
è di Bartolucci e non di Briganti. Ma aIla
fine la sostanza non cambia. Il tecnico Andrea Sottil è piuttosto
esplicito: "Ormai ci siamo abituati a certe
decisioni discutibili. Un cartellino rosso diretto
dopo un minuto per un fallo commesso fuori area,
per altro comminato a Briganti e invece il fallo
era di Bartolucci. E nella ripresa era netto il
fallo di mani in area del Pisa e ci è costata
l'espulsione di Guerri. Nonostante ciò siamo
rimasti equilibrati e abbiamo avuto le nostre occasioni.
Ai ragazzi non posso chiedere di più. Purtroppo
su di noi piovono sempre delle decisioni contro...".
Quando gli viene posta la domanda se l'allenatore
si sente in bilico, Sottil risponde così:
"Assolutamente no. Sono sereno. C'è
una società che mi giudicherà. Anche
se è vero che i numeri non ci stanno dando
ragione e sul gol abbiamo commesso un altro errore
individuale". Marco Briganti conferma che
c'è stato uno scambio di persona: "Il
fallo (commesso su Perez) non era mio. Ho cercato
di spiegarlo all'arbitro ma non c'è stato
nulla da fare". Il breve commento del capitano
Alessandro Sandreani: "L'espulsione iniziale
ha condizionato la gara. Ma noi non abbiamo perso
il lume della ragione e ci abbiamo provato lo stesso.
Purtroppo negli episodi spesso ci mettiamo del nostro
ma spesse volte arrivano anche episodi extra (arbitrali
ndr). La classifica è brutta. Il momento
è delicato. Ora bisogna restare in silenzio
e lavorare". Di un altro tenore l'umore
dei padroni di casa. La punta Stefano Scappini del
Pisa dice: "Questa vittoria vale sei punti,
anzichè tre punti. Abbiamo vinto una gara
molto importante in questa fase delicata di campionato.
Il Gubbio recrimina per l'espulsione al primo minuto?
Scusate, ma se un'espulsione c'è, deve essere
decretata anche dopo due secondi di gioco. Tra l'altro
Perez stava andando con la palla in porta, quindi...".
Mentre l'autore del gol vittoria, Andrea Barberis,
ha detto: "Sul gol è stato molto
bravo Perez a farmi il velo sul bel cross di Benedetti
ed io ho sfruttato la posizione perchè mi
trovavo al posto giusto al momento giusto. Vittoria
importante perchè provenivamo da un momento
delicato e nella ripresa forse abbiamo subito anche
troppo il nostro avversario, nonostante fosse in
inferiorità numerica. Forse è subentrata
la paura". Soddisfatto anche l'allenatore
Alessandro Pane: "Contento dei tre punti.
Non importa come sono arrivati". Intanto
abbiamo inserito le foto tra Pisa e Gubbio (12 immagini)
che trovate nella sezione "fotogallery"
e nel link in homepage.
Foto di Fabio Fagiolini (A.C. Pisa 1909): collaborazione di Roberto Settonce.
• 03
febbraio
2013 Gubbio,
sconfitta pure a Pisa (1-0). Rete decisiva di Barberis.
Due espulsi: Briganti e Guerri
Sottil schiera il 5-3-2 ma a sorpresa va in panchina
Caccavallo. L'allenatore dei nerazzurri
Pane opta per il 3-5-2 schierando le due punte Perez
e Scappini. Mentre in difesa la sorpresa è
Colombini. Pronti e via. Dopo appena un minuto il
Gubbio rimane subito in dieci. Fallo di Briganti
su Perez fuori dall'area di rigore e l'arbitro estrae
senza esitazioni il cartellino rosso, considerando
il fallo come una chiara occasione da gol. Nelle
vicinanze c'era anche Bartolucci. Si è parlato
anche del fatto che ci sia stato uno scambio di
persona. Una valutazione
del signor Pezzuto di Lecce che tuttavia risulterà
decisiva. Al 4' Di Piazza arriva fino alla porta
avversaria e duella con Colombini, conquistando
il corner. Dallo stesso angolo, cerca la conclusione
a rete da fuori area Boisfer: la palla passa
tra una selva di gambe e finisce tra le braccia
di Sepe che si salva in tuffo. Il Gubbio
regge l'onda d'urto fino al 20' quando la squadra
pisana sblocca il risultato. Tutto nasce da un cross
dalla sinistra di Benedetti che Galimberti non raccoglie
e disorienta pure Bartolucci: la palla arriva sui
piedi di Barberis che da pochi passi, di piatto
destro,
insacca la sfera in rete. Al 25' i nerazzurri sfiorano
il raddoppio quando Pedrelli scodella in area
una palla dove Perez incorna a rete e la sfera colpisce
in pieno la traversa; sulla respinta Mingazzini
calcia di poco alto sopra la traversa. Al 27' Perez
va in gol su assist di Benedetti, ma l'arbitro ferma
tutto per fuorigioco. Al 30' Galabinov serve Di
Piazza che calcia in porta con l'esterno destro:
la palla si spegne tra le braccia di Sepe. Al 35'
Barberis si libera in area e serve Pedrelli (dimenticato
sul secondo palo) che con un tiro di sinistro supera
Venturi, ma non centra la porta: la palla sorvola
di poco sopra la traversa. Al 38' altro cross di
Pedrelli in area dove c'è Scappini che incorna
a rete: questa volta è provvidenziale un
intervento di Venturi che in tuffo si salva in corner.
Al 42' Boisfer serve Di Piazza in posizione favorevole,
però manca l'aggancio decisivo per il tap
in vincente. La prima frazione di gioco si chiude
con un assist di Di Piazza in area verso Guerri
che in spaccata manca la deviazione decisiva. Ripresa.
Al 46', su cross di Cancelotti, Galabinov cerca
la porta con un tocco che spedisce la palla a lato.
Al 55' Mingazzini serve Favasuli che calcia dal
limite ma Venturi c'è e para. Subentra poi
Caccavallo
(58', al posto di Galabinov) e poco dopo (61') cerca
il tiro da fuori area su assist di Guerri: Sepe
è costretto a salvarsi in tuffo. Proteste
del Gubbio (79') per un presunto fallo di mani in
area di Carini su cross di Malaccari. Ne fa le spese Guerri che viene
espulso dalla panchina dei rossoblù (era
stato sostituito al 72'). Dopo due minuti Caccavallo
si invola in rete ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco.
Anche stavolta non mancano le recriminazioni
del Gubbio. Al minuto 80, Tulli prova la bordata
da fuori area e palla che va di poco alta. Minuto
85: lo stesso Tulli manca una ghiotta occasione
calciando a lato, solo davanti al portiere. Nei
minuti finali c'è l'occasione mancata da
Galimberti su assist di Bazzoffia. La gara finisce
qui: 1-0 per il Pisa; Gubbio che scivola nei playout.
La situazione si fa molto delicata e molto dura. Tabellino:
Pisa - Gubbio 1-0: Pisa:
Sepe, Carini, Pedrelli, Mingazzini, Colombini, Sabato,
Rizzo (35' Favasuli) (75' Fondi), Benedetti, Perez, Barberis, Scappini
(72' Tulli). (A
disp.: Pugliesi, Rozzio, Sbraga, Lucarelli). All. Pane. Gubbio: Venturi,
Bartolucci, Belfasti (83' Bazzoffia), Boisfer, Briganti, Galimberti,
Cancellotti, Sandreani, Galabinov (58' Caccavallo), Di Piazza, Guerri
(72' Malaccari).
(A disp.: Farabbi, Carroccio, Semeraro, Baccolo). All. Sottil. Rete:
20' Barberis (P). Arbitro:
Pezzuto di Lecce (Boz di Crotone e Abruzzese di
Foggia). Espulsi: 1' Briganti (G); 79' Guerri
(G). Ammoniti: Sandreani e Cancellotti (G). Spettatori: 3038 (di cui 51 di Gubbio nel settore ospiti). Risultati:
Diciannovesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione
- Girone B: Avellino
- Benevento 0-2 56'
Marotta (B), 65' Marchi (B) Catanzaro
- Paganese 2-1 40'
Fioretti (C) rig., 77' Girardi (P), 81' Masini (C) Frosinone
- Prato 1-1 39'
Tiboni (P), 73' Curiale (F) Nocerina
- Barletta 4-0 59'
Chiosa (N), 65' Daffara (N), 77' Evacuo (N), 90'
Giuliatto (N) Perugia
- Andria Bat 2-0 9'
Ciofani (P), 51' Politano (P) Pisa
- Gubbio 1-0 20'
Barberis (P) Sorrento
- Latina 1-2 40'
Tortolano (S), 75' Barraco (L), 82' Agodirin (L) Viareggio
- Carrarese 3-2
(giocata sabato) 24'
Corrent (C), 39' Martella (V), 52' Sandrini (V),
62' Magnaghi (V), 90' Belcastro (C)
• 02
febbraio
2013 Sfida
di Pisa. Match chiave in una fase delicata. Convocati
in 21 ma restano fuori in cinque
Ventuno
convocati ma restano fuori i vari Palermo (squalificato),
Manzoni, Nappello, Giuliacci, Grea e Pambianchi.
Proprio per Grea e Pambianchi sono ancora aperte
le porte per il mercato estero (si parla della Svizzera).
Confermato l'orientamento verso il 5-3-2.
Sottil nella conferenza mattutina del sabato, prima
di partire per Pisa, ha detto in sintesi: "Questo
mercato mi soddisfa. Ora ci sono più scelte
e mi permette di usare più moduli strada
facendo. Adesso occorre restare uniti. Bisogna essere
una cosa granitica in questo momento importante
del campionato. Ora ci aspettano 12 finali".
In casa Pisa non ci sono Buscè e Gatto. Favasuli
risulta tra i convocati. Pertanto il capitano nerazzurro
stringe i denti e farà parte della formazione
di mister Pane sin dal primo minuto.
• 01
febbraio
2013 In
rosa adesso 29 elementi. Ma ci sono elementi che
stanno fuori. Mentre Sottil prova il 5-3-2
Si
comincia a contare e sono 29 al momento gli effettivi
in forza al Gubbio. Sei gli acquisti
di gennaio (Carroccio, Cancellotti, Belfasti, Di
Piazza, Cocuzza e Smacchia) e le due cessioni (cioè
di Scardina al Poggibonsi e di Pacheco che ha rescisso).
E all'allenamento si cominciano a vedere chi si
allena a parte: Nappello, Pambianchi, Manzoni e
Giuliacci. A parte c'è anche Radi per un
altro motivo: si deve riabilitare dalla mononucleosi
da citomegalovirus. In forse Baccolo mentre a Pisa
sarà assente anche Palermo per squalifica.
Mentre rientra dalla lunga squalifica Boisfer. Si
va verso il 5-3-2. Almeno questo è il modulo
provato da Sottil durante la settimana. Venturi
in porta. In difesa trio centrale con Briganti,
Bartolucci e Carroccio (o Galimberti). Sugli esterni
Cancellotti a destra e Belfasti a sinistra. Trio
di centrocampo basato sull'asse Sandreani, Boisfer
e Guerri; anche se è
stato provato pure Malaccari al posto del capitano.
In attacco invece sembra scontato l'utilizzo dal
primo minuto del neo arrivato Di Piazza e a supporto
ci sarà Caccavallo, che entra in ballottaggio
con Galabinov. A meno che Sottil decida all'ultimo
istante, oppure nell'allenamento del sabato mattina
a "porte chiuse", di provare il 4-3-3.
In quel caso in attacco ci sarà il tridente
Caccavallo, Galabinov e Di Piazza; in difesa è
scontato il duo centrale con Briganti e Bartolucci.
In casa Pisa invece si contano le assenze di Gatto
(squalificato) e Buscè (problema alla caviglia).
Problemi anche per Favasuli ma il capitano nerazzurro
farà di tutto per esserci. In nerazzurro
a gennaio sono arrivati i difensori Pedrelli ('88)
dalla Carrarese (via Inter) e Carini ('90) dal Modena.
Arbitra l'incontro il signor Ivano Pezzuto di Lecce,
coadiuvato dagli assistenti Francesco Boz di Crotone
e Lucia Abruzzese di Foggia.
• 01
febbraio
2013 Pane:
"Non è un bel periodo per entrambe,
ma venderemo cara la pelle". Ecco Cocuzza...
Senza
dubbio domenica il Gubbio avrà... Pane per
i suoi denti. Alessandro Pane, tecnico del Pisa,
ci risponde così a questo gioco di parole:
"Troppo facile dirla così. Tuttavia
venderemo cara la pelle". Sia il Pisa che
il Gubbio provengono da un periodo non fortunato:
i nerazzurri con soli 4 punti nelle ultime 6 partite
mentre i rossoblù ne hanno racimolato solamente
uno. Ma Pane cosa ne pensa? "Direi,
bella domanda. Le statistiche le fate voi. Io penso
solo all'ultima partita e so che abbiamo perso a
Barletta. Sicuramente non è un periodo felice
per entrambe e in queste situazioni c'è sempre
un perchè. Ma da parte nostra ci sono state
sempre prestazioni positive (a parte l'ultima di
Barletta) dove meritavamo di raccogliere più
punti. Tuttavia siamo in linea con i nostri programmi.
Obiettivamente ci sono squadre più forti
nel girone. Per quanto riguarda il Gubbio invece
dico che è una squadra caratteriale, che
ha centrocampisti di valore e davanti c'è
Galabinov. Insomma, è una squadra discreta".
Della partita di andata cosa ci può dire?
"Nel secondo tempo meritavamo di più.
Quando vai in svantaggio fuori casa, poi diventa
sempre più difficile recuperare. Mi ricordo
che subimmo il secondo gol in contropiede (gol di
Sandreani ndr), mentre sull' 1-0 avevamo avuto due
occasioni importanti per pareggiare con Perez e
Gatto. Fu una partita tirata". Perciò
domenica il Pisa vorrà vincere a
tutti i costi, giusto? "Domenica il Pisa
vuole fare bene. Questo significa che vogliamo fare
bene davanti ai nostri tifosi con una bella prestazione intensa, quello
sicuramente". Intanto in casa Gubbio, in
chiusura di mercato, vengono ingaggiati altri due
calciatori. Arrivano infatti dal Parma l'ala destra
Riccardo Cocuzza ('93) e la punta Simone Smacchia
('94). Una operazione che, con la valorizzazione
del Parma verso questi due giovani, riesce a consentire
di risparmiare sull'ingaggio dell'altro neo arrivato
Di Piazza, classe '88, che era arrivato in settimana
dalla Pro Vercelli, sempre in prestito. Sul fronte
cessioni tutto fermo. Nappello resta, anche se nel
pomeriggio di giovedì si era fatto avanti
il Foligno offrendo in cambio l'attaccante Gaeta
('84). Lo stesso discorso vale per Pambianchi: si
è arenato il possibile trasferimento al Treviso,
ma sono ancora aperte le porte per l'estero (in
pole Locarno e Gloria Bistrita). E anche Manzoni
non si muove. Altre di mercato. Colpo del Perugia:
preso il difensore Massoni ('87) dal Sassuolo. Un
poker
di acquisti per la Nocerina che preleva il centrocampista
offensivo Pepe ('88) dal Lanciano, il portiere De
Lucia ('83) dal Livorno, il difensore Diagouraga
('84) dal Carpi e il centrocampista Bruno ('91)
dall'Andria. Lo stesso Andria prende dal Cittadella
il centrocampista Branzani ('89), la punta Sy ('88)
dalla Reggina e pure l'attaccante
Bardelloni ('90) dal Venezia. Il Viareggio mette le mani sul
difensore Crescenzi ('92) della Lazio, sull'attaccante
Benedetti ('92) dal Prato e sul difensore De Bode
('91) del Carpi (via Genoa). Il Prato va sull'attaccante
Cesarini ('89) dello Spezia e sul centrocampista
Di Dio ('93) del Sorrento. Il Sorrento ingaggia
due centrocampisti, Salvi ('87) dal Treviso e Tortolano
('90) del Catania, oltre al difensore Fusar Bassini
('93) dal Carpi e il terzino Kostadinovic ('92)
dal Prato. Il difensore Camilleri ('92) va
al Barletta (via Reggina) insieme al centrocampista
Prutsch ('89) che proviene dal Livorno. Un giovane per l'Avellino:
ecco l'attaccante Rizzo ('95) dal Catania. L'attaccante
Schenetti ('91) passa dal Sorrento al Como. Il Perugia
cede il fantasista Paonessa ('87) al Crotone (via
Parma) e il mediano Di Tacchio ('90) alla Virtus
Entella. Il difensore De Franco
('88) dalla Nocerina va a Cuneo. L'attaccante Orlando
('90) della Paganese si trasferisce al Portogruaro
dove lo raggiunge anche l'attaccante Altinier ('83)
dal Benevento (e si tratta di un ritorno). Ex rossoblù:
il rumeno Suciu dal Torino passa alla Juve Stabia;
il nigeriano Nwankwo dal Padova va al Cluj in Romania
(via Parma), Ragatzu passa dall'Hellas Verona alla
Pro Vercelli; infine Testardi che era a Lanciano
finisce al Sud Tirol. Il mercato è chiuso.
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